The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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giovedì 5 maggio 2011
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo de "Il Giornale", seguendo il link http://www.ilgiornale.it/interni/le_dichiarazioni_choc_boccassini_abolirei_secondo_grado_dappello/boccassini-pm-giustizia-ingroia-ciancimino-berlusconi-procura-appello-milano/05-05-2011/articolo-id=521212-page=0-comments=1 .
Io trovo non condivisibili le parole del Pubblico Ministero della Procura di Milano Ilda Boccassini in presenza degli studenti nell'Università Statale. In primo luogo, questa idea contrasta gli articoli 24, 101 e seguenti della nostra Costituzione.
Quindi, trovo che questa posizione sia irrituale.
In primo luogo, queste parole sono state dette da un giudice, da una persona che dovrebbe avere un minimo di conoscenza della nostra Costituzione.
Non sapere che questa posizione è in contrasto con certi articoli della nostra Costituzione mi sembra un grave errore.
Inoltre, trovo irrituale questa posizione anche perché oggi molti magistrati attaccano il nostro Governo che vuole riformare la nostra Costituzione, agitando anche lo spettro di presunti pericoli per la nostra democrazia.
La dottoressa Boccassini ha esposto un'idea che contrasta con certi articoli della nostra Costituzione.
In pratica, quando conviene, la Costituzione è come il Vangelo. In altri la si ignora.
Non ho mai visto una posizione così incoerente!
Inoltre, la nostra giustizia va riformata!
Non è ammissibile che il Pubblico Ministero (il magistrato che fa la parte dell'accusa) ed il Giudice (il magistrato che deve giudicare ed emettere la sentenza) abbiano la stessa carriera.
Questo rischia di ledere il principio di terzietà del Giudice rispetto alle due parti in causa, l'accusa e la difesa.
In pratica, è in gioco quello che è il principio fondamentale di un giusto processo, la parità di condizione tra accusa e difesa.
Con la separazione delle carriere, che fa parte della riforma operata dal Governo, il Giudice ed il Pubblico Ministero saranno due figure completamente distinte.
Inoltre, vi è la questione delle intercettazioni.
Oggi si intercetta tutto, anche quello che non c'entra niente con le indagini.
Spesso e volentieri, queste intercettazioni finiscono sui giornali e molte vite sono così rovinate.
Questo è inaccettabile in un Paese civile!
Un'altra considerazione che voglio fare riguarda i nuovi sottosegretari del nostro Governo.
Io non vedo nulla di scandaloso.
Iniziativa Responsabile, il gruppo parlamentare che si è formato il 14 dicembre scorso, fa parte della maggioranza che regge il Governo del presidente Berlusconi.
Quindi, quel gruppo ha il diritto di essere rappresentato nel Governo.
Le opposizioni si stracciano le vesti, adducendo al fatto che molti dei membri di quel gruppo parlamentare fossero stati eletti in partiti della loro parte politica.
Questi stessi signori delle opposizioni dovrebbero ricordare alcune cose.
Rinfrescherò loro la memoria.
Alcuni deputati e senatori eletti nel Popolo della Libertà, di punto in bianco, sono passati all'opposizione, rischiando di fare cadere il Governo.
I signori delle opposizioni non hanno mostrato questo disdoro e né hanno parlato di "pericolo per la democrazia".
Gli stessi signori non ricordano che nel 1999 il Governo di Romano Prodi cadde, per la fuoriuscita del gruppo di Rifondazione Comunista.
Venne, quindi, formato un nuovo Governo di centro sinistra presieduto dall'onorevole Massimo D'Alema e retto da una maggioranza diversa da quella eletta nel 1996 perché un pezzo del centro destra passò al centro sinistra.
Smettiamola con questa ipocrisia!
Cordiali saluti.
STATO ETICO? NO, GRAZIE!
Cari amici ed amiche.
Molti vorrebbero uno Stato che facesse etica e che l'etica stessa della società partisse dallo Stato.
In pratica, si pone lo Stato come fine ultimo a cui devono tendere tutte le azioni dei singoli individui.
Questo pensiero ebbe molti teorici come il filosofo tedesco Georg Hegel (1770-1831).
Ora, questa idea di istituzione non è confacente con uno Stato moderno e civile e la storia lo dimostrò.
Lo capirono gli Inglesi che nel 1215 fecero firmare ed accettare al re Giovanni Senza Terra la Magna Charta Libertatum.
Vi invito a leggere, ad esempio, un pezzo del suo primo articolo che recita:
"In primis concessise Deo et hac presenti carta nostra confirmasse, pro nobis heredibus nostris in perpetuum quod Anglicana ecclesia libera sit, et habeat jura sua integra..."
Queste parole che risalgono al XIII secolo gettarono le basi del moderno Stato.
Con le altre istituzioni (come la Chiesa), la scuola, la famiglia ed il singolo individuo, lo Stato concorre per arrivare al fine di creare il bene di tutti.
Al contrario, nella concezione dello "Stato etico" , lo Stato è il fine ultimo e prevale sull'individuo.
Questa concezione dello Stato aprì la strada ai totalitarismi.
Con il termine "totalitarismi" non intendo solo indicare il nazismo ed il comunismo ma anche tutte quelle forme di Stato che prevaricano quella che è la dimensione individuale dei cittadini.
Ad esempio, anche l'istituzione della Francia rivoluzionaria e giacobina fu una forma di Stato totalitario.
Vi invito a leggere la nota scritta su Facebook da Stefania Ragaglia. Seguite il link http://www.facebook.com/notes/stefania-ragaglia/edmund-burke-reflection-on-the-revolution-in-france/10150600960845721.
Qui fu il caso di un assolutismo, quello monarchico, che fu spazzato via e sostituito da un altro assolutismo, quello dei rivoluzionari che puntarono a sradicare tutte quelle istituzioni naturali, come la famiglia.
Così il nuovo Stato francese volle porre sotto il suo controllo la Chiesa (con la "Costituzione civile del clero") e la scuola e la famiglia (con l'istituzione del matrimonio civile e del divorzio), ponendosi come "istituzione suprema".
Non riuscendo a controllare la Chiesa, a causa delle contraddizioni della "Costituzione civile del clero" (che ledeva anche il rapporto tra la Chiesa francese e Roma) e con la spaccatura tra "clero giurato" o "clero costituzionale" e "clero refrattario", lo Stato arrivò a perseguitarla e a contrapporre ad essa culti neopagani, come il culto della Dea Ragione. Ogni diritto individuale fu soppresso. Durante il Terrore(1793-1794) ogni libertà basilare della persona fu calpestata per "salvaguardare la Rivoluzione".
Uno Stato civile e moderno non deve porsi come fine ultimo e supremo.
Come ho scritto prima, uno in uno Stato moderno e civile tutti concorrono per il bene comune, comprese le istituzioni statuali che non prevalgono sul diritto di ogni singola persona, come il diritto all'inviolabilità della corrispondenza o delle telefonate.
Chi ha l'intelligenza per capire...capisca!
Lo Stato è il mezzo per garantire la convivenza civile tra le persone e non l'"istituzione suprema" che, in nome della sua etica arriva a non tenere conto dei diritti del cittadino.
Non si fa il bene comune rendendo lo Stato onnipotente ma facendo sì che lo Stato funzioni bene.
Cordiali saluti.
Molti vorrebbero uno Stato che facesse etica e che l'etica stessa della società partisse dallo Stato.
In pratica, si pone lo Stato come fine ultimo a cui devono tendere tutte le azioni dei singoli individui.
Questo pensiero ebbe molti teorici come il filosofo tedesco Georg Hegel (1770-1831).
Ora, questa idea di istituzione non è confacente con uno Stato moderno e civile e la storia lo dimostrò.
Lo capirono gli Inglesi che nel 1215 fecero firmare ed accettare al re Giovanni Senza Terra la Magna Charta Libertatum.
Vi invito a leggere, ad esempio, un pezzo del suo primo articolo che recita:
"In primis concessise Deo et hac presenti carta nostra confirmasse, pro nobis heredibus nostris in perpetuum quod Anglicana ecclesia libera sit, et habeat jura sua integra..."
Queste parole che risalgono al XIII secolo gettarono le basi del moderno Stato.
Con le altre istituzioni (come la Chiesa), la scuola, la famiglia ed il singolo individuo, lo Stato concorre per arrivare al fine di creare il bene di tutti.
Al contrario, nella concezione dello "Stato etico" , lo Stato è il fine ultimo e prevale sull'individuo.
Questa concezione dello Stato aprì la strada ai totalitarismi.
Con il termine "totalitarismi" non intendo solo indicare il nazismo ed il comunismo ma anche tutte quelle forme di Stato che prevaricano quella che è la dimensione individuale dei cittadini.
Ad esempio, anche l'istituzione della Francia rivoluzionaria e giacobina fu una forma di Stato totalitario.
Vi invito a leggere la nota scritta su Facebook da Stefania Ragaglia. Seguite il link http://www.facebook.com/notes/stefania-ragaglia/edmund-burke-reflection-on-the-revolution-in-france/10150600960845721.
Qui fu il caso di un assolutismo, quello monarchico, che fu spazzato via e sostituito da un altro assolutismo, quello dei rivoluzionari che puntarono a sradicare tutte quelle istituzioni naturali, come la famiglia.
Così il nuovo Stato francese volle porre sotto il suo controllo la Chiesa (con la "Costituzione civile del clero") e la scuola e la famiglia (con l'istituzione del matrimonio civile e del divorzio), ponendosi come "istituzione suprema".
Non riuscendo a controllare la Chiesa, a causa delle contraddizioni della "Costituzione civile del clero" (che ledeva anche il rapporto tra la Chiesa francese e Roma) e con la spaccatura tra "clero giurato" o "clero costituzionale" e "clero refrattario", lo Stato arrivò a perseguitarla e a contrapporre ad essa culti neopagani, come il culto della Dea Ragione. Ogni diritto individuale fu soppresso. Durante il Terrore(1793-1794) ogni libertà basilare della persona fu calpestata per "salvaguardare la Rivoluzione".
Uno Stato civile e moderno non deve porsi come fine ultimo e supremo.
Come ho scritto prima, uno in uno Stato moderno e civile tutti concorrono per il bene comune, comprese le istituzioni statuali che non prevalgono sul diritto di ogni singola persona, come il diritto all'inviolabilità della corrispondenza o delle telefonate.
Chi ha l'intelligenza per capire...capisca!
Lo Stato è il mezzo per garantire la convivenza civile tra le persone e non l'"istituzione suprema" che, in nome della sua etica arriva a non tenere conto dei diritti del cittadino.
Non si fa il bene comune rendendo lo Stato onnipotente ma facendo sì che lo Stato funzioni bene.
Cordiali saluti.
mercoledì 4 maggio 2011
PDL DI RONCOFERRARO, IL PROBLEMA SI PUO' RISOLVERE!
Cari amici ed amiche.
Nella Provincia di Mantova il Popolo della Libertà è in ascesa.
Da persona che vuole stare in tale partito, non posso che essere più che felice.
Tuttavia, ci sono ancora dei problemi ed uno di questi riguarda il Comune di Roncoferraro.
Ad oggi, il PdL latita. C'è la la Lega Nord, che con il segretario locale, l'amico Franco Carreri, sta lavorando ma manca completamente il PdL.
Nel 2009 ci furono le elezioni comunali, a cui anch'io collaborai.
Il risultato fu disastroso!
Senza nemmeno prendere la maggioranza dei voti, il centro sinistra dell'attuale Sindaco Candido Roveda vinse. Prese il 48,1% dei voti.
Il centro destra (con Filippo Poltronieri) si fermò solo al 40,1%.
Il rimanente 11,8 % finì all'Assocazione Civica Mantovana (ACM), il cui candidato Sindaco fu Davide Balzanelli.
Fu un disastro.
Nella lista di centro destra vi furono il Popolo della Libertà, la Lega Nord, l'Unione di Centro ed altre forze.
Le premesse erano buone.
Purtroppo, ci furono degli intoppi.
Infatti, si fecero le assemblee per decidere le strategie ma ogni volta che un'assemblea veniva verbalizzata, quanto deciso in essa veniva annullato nell'assemblea successiva perché ci fu sempre chi si mise di traverso, poendo veti.
A causa di ciò, presentammo la lista solo due mesi prima delle elezioni. Infatti, a causa delle divisioni tra le correnti del PdL non si potè lavorare serenamente.
Inoltre, mancò l'organizzazione.
Il tutto è documentato nell'articolo che scrissi su "Italia chiama Italia" e che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16203/2009-06-23.html.
Oggi, vi è un'assenza del Popolo della Libertà sul territorio di Roncoferraro.
Chi dovrebbe rappresentare il partito nel Consiglio comunale, di fatto, non lo rappresenta più.
Ora, mi voglio rivolgere ai coordinatori provinciali del Popolo della Libertà.
Reputo l'assessore regionale Carlo Maccari una persona più che ragionevole e spero che colga queste parole.
Ritengo che in questo momento si debba ripristinare il partito sul territorio roncoferrarese.
Voglio essere propositivo.
A Roncoferraro non c'è un circolo del PdL ma ce n'è uno a Villimpenta.
Perché non potenziare quest'ultimo, accorpandolo a quello che resta del PdL roncoferrarese?
In pratica, si potrebbe fare un unico grande circolo che abbracci i territori comunali di Roncoferraro e Villimpenta.
La sede potrebbe restare pure a Villimpenta mentre il coordinamento potrebbe essere composto da figure provenienti da entrambi i Comuni.
Io trovo che questo possa essere positivo per molteplici fattori.
Infatti, finalmente, vi sarebbe un PdL forte che possa interloquire con gli elettori di centro destra a Roncoferraro e a Villimpenta.
Infatti, non è possibile che in questi due Comuni, e in particolare a Roncoferraro, dove la situazione è più grave (poiché a Villimpenta il PdL c'è), il centro sinistra vinca sistematicamente le elezioni comunali mentre il centro destra vinca le altre.
Questo significa che gli elettori di centro destra ci sono ma manca un punto di riferimento forte nel partito.
Io penso che sia arrivato il momento di cambiare rotta. Io penso che anche il PdL villimpentese trarrebbe dei benefici da un'idea simile. Infatti, avere un circolo più grande significherebbe avere più iscritti e quindi maggiori entrate.
Io penso che questa idea possa fare sì che vi sia un PdL forte in quell'area della Provincia di Mantova.
Un'altra cosaa che si deve fare è superare sia i campanilismi e sia i continui distinguo ltra le correnti.
Se non si fa qualcosa si rischia di avere una dispersione delle forze di centro destra nell'area roncoferrarese.
Si potrebbero creare tanti circoli che magari dicono di ispirarsi al PdL ma che di fatto possono agire indipendentemente da esso. Sarebbe un'anarchia!
Sarebbe una situazione che può essere paragonata a quella del Sacro Romano Impero del Medio Evo, un impero diviso in vari feudi e con un potere imperiale debolissimo, o all'Impero Bizantino del XIV, che dopo una guerra civile si frantumò in piccoli principati e venne preso dai Turchi.
Una situazione del genere sarebbe gravissima.
Tra questi circoli, ne vorrei citare nato il 03 marzo scorso.
Questo circolo si chiama "Nuove Prospettive per Roncoferraro". Esso è stato fondato dall'ingegnere Ettore Alessi, che conosco di persona e che stimo.
Questo circolo punta a fare un'azione culturale e politica che possa essere alternativa a quella centro sinistra.
Ha anche un blog che è http://prospettiveperroncoferraro.blogspot.com.
Tra l'altro, questo circolo è molto interessato anche a me e a quello che sto facendo.
Io ringrazio sentitamente per l'interessamento. Tra l'altro, sono citato anche nel blog del circolo. Anch'io guardo con interesse all'operato di quel circolo e, se sarà confacente ai principi del centro destra (e in primis del PdL), avrà la mia collaborazione.
Tuttavia, auspico che nell'area roncoferrarese ci sia la presenza del PdL vero e proprio.
Un circolo come "Nuove prospettive per Roncoferraro" potrebbe comunque fare un'azione di supporto al PdL. In questo senso, potrebbe essere una marcia in più. Per questo metto il link del suo blog tra i "Link preferiti" del mio.
L'importante, però, è che ci sia il partito.
Un'idea l'ho messa e spero che sia recepita. Il problema si può risolvere. Basta lavorare, lavorare e lavorare!
Ora bisogna lavorare per aiutare il nostro candidato presidente Gianni Fava.
Si dovrà lavorare alacremente.
La Provincia di Mantova merita un'altra amministrazione.
Cordiali saluti.
IL FATTO QUOTIDIANO, SHAME! SHAME! SHAME!
Cari amici ed amiche.
Visto che questo blog è letto anche all'estero e vista la gravità di ciò che sto per illustrare, per farvi capire meglio userò questo termine inglese:
Shame!
E' una vergogna!
Il noto quotidiano di sinistra "Il Fatto Quotidiano" (il cui sito è http://www.ilfattoquotidiano.it) ha pubblicato una vignetta blasfema in cui è raffigurato il Beato Giovanni Paolo .
La vignetta è illustrata qui sopra. Si commenta da sola.
Trovo che questa cosa sia molto grave e spero che si prenda qualche provvedimento.
Questa vignetta offende il sentimento di noi cattolici e di tutti coloro che hanno visto (e che tuttora vedono) nel grande Papa polacco un punto di riferimento.
Queste cose non sono edificanti né per l'informazione e né per l'immagine del nostro Paese.
E' questo il senso del rispetto e della civiltà che la sinistra vanta tanto?
E poi, coloro che stanno in quella parte politica dicono che qui in Italia c'è un regime!
Hanno una bella faccia di bronzo!
I giornali a loro vicini si permettono di attaccare (rasentando l'insulto) il presidente Berlusconi e tutti i loro avversari politici e, come dimostra questa vignetta, non hanno rispetto nemmeno per un grande uomo, qual era il Beato Giovanni Paolo II!
Questi "signori" non hanno rispetto per nessuno e...anzi cercando di sputtanare il nostro Paese nel mondo, pur di distruggere i propri avversari politici, in primis il presidente Berlusconi.
Scusatemi il turpiloquio ma cose come quella vignetta mi fanno arrabbiare.
Sono molto indignato, come cattolico e come cittadino che vuole vivere in un Paese civile!
Io spero che i cattolici che votano a sinistra aprano gli occhi!
Tra l'altro questi "signori" sono gli stessi che qualche anno condannarono le vignette satiriche su Maometto.
Non si fa così!
Cordiali saluti.
Visto che questo blog è letto anche all'estero e vista la gravità di ciò che sto per illustrare, per farvi capire meglio userò questo termine inglese:
Shame!
E' una vergogna!
Il noto quotidiano di sinistra "Il Fatto Quotidiano" (il cui sito è http://www.ilfattoquotidiano.it) ha pubblicato una vignetta blasfema in cui è raffigurato il Beato Giovanni Paolo .
La vignetta è illustrata qui sopra. Si commenta da sola.
Trovo che questa cosa sia molto grave e spero che si prenda qualche provvedimento.
Questa vignetta offende il sentimento di noi cattolici e di tutti coloro che hanno visto (e che tuttora vedono) nel grande Papa polacco un punto di riferimento.
Queste cose non sono edificanti né per l'informazione e né per l'immagine del nostro Paese.
E' questo il senso del rispetto e della civiltà che la sinistra vanta tanto?
E poi, coloro che stanno in quella parte politica dicono che qui in Italia c'è un regime!
Hanno una bella faccia di bronzo!
I giornali a loro vicini si permettono di attaccare (rasentando l'insulto) il presidente Berlusconi e tutti i loro avversari politici e, come dimostra questa vignetta, non hanno rispetto nemmeno per un grande uomo, qual era il Beato Giovanni Paolo II!
Questi "signori" non hanno rispetto per nessuno e...anzi cercando di sputtanare il nostro Paese nel mondo, pur di distruggere i propri avversari politici, in primis il presidente Berlusconi.
Scusatemi il turpiloquio ma cose come quella vignetta mi fanno arrabbiare.
Sono molto indignato, come cattolico e come cittadino che vuole vivere in un Paese civile!
Io spero che i cattolici che votano a sinistra aprano gli occhi!
Tra l'altro questi "signori" sono gli stessi che qualche anno condannarono le vignette satiriche su Maometto.
Non si fa così!
Cordiali saluti.
martedì 3 maggio 2011
LIBIA, CENTRO DESTRA COMPATTO, CENTRO SINISTRA SFASCIATO...E SFASCISTA
Cari amici ed amiche.
Il centro sinistra si metta l'anima in pace!
Il Governo non cadrà. Dopo alcune fibrillazioni, il Popolo della Libertà e la Lega Nord hanno trovato un'intesa sulla missione in Libia.
L'accordo prevede una forte azione politica, al fianco di quella militare, la non introduzione di nuove tasse per finanziare la missione, i tempi certi della durata della stessa missione, l'impiego di soli mezzi aerei, senza l'attacco di terra, e una rimodulazione e razionalizzazione delle altre missioni italiane all'estero.
Io trovo che questo sia un ottimo accordo che conferma l'impegno dell'Italia all'estero nella lotta contro il terrorismo e nel contempo razionalizza le spese ed evita l'uso indiscriminato della forza, favorendo le azioni mirate contro gli obiettivi militari, oltre a fare sì che vi sia un'azione politica accanto a quella bellica.
Il centro sinistra cosa fa?
Il centro sinistra non fa altro che criticare ed insultare, parlando di "pastrocchio" o quant'altro.
Fa questo perché al suo interno è diviso. Dice di volere essere un centro sinistra moderno ed occidentale ma, in realtà, è legato alle sue vecchie pulsioni antiamericane, antioccidentali e sessantottine.
Il Partito Democratico ha fallito!
Esso si era proposto come forza politica occidentale e a vocazione maggioritaria.
Invece, di fatto, ha affidato la "golden share" all'Italia dei Valori, alla sinistra massimalista di Nichi Vendola, al "Popolo Viola", al "Movimento 5 Stelle" e a tutte quelle forze politiche irresponsabili che vorrebbero che l'Italia abbandoni tutte le missioni all'estero, la lotta contro il terrorismo e che, magari, appoggiasse i Palestinesi guidati da Hamas e contro Israele.
All'Italia servono i pacificatori, di persone che operano direttamente con grandi azioni di politica internazionale per fare sì che si evitino spargimenti di sangue, e non i pacifisti, ossia di coloro che urlano contro la guerra, senza proporre niente, ed urlano inutili e patetici slogan come "Peace and love". Tra l'altro questi "pacifisti" sono le stesse persone che, alla faccia della pace, durante certe manifestazioni insozzano le città, spaccano le vetrine dei negozi e bruciano le automobili, i cassonetti dell'immondizia e le bandiere dell'Italia, degli USA e di Israele.
Non abbiamo bisogno di "pacifisti", con il loro "bla bla bla" che non porta a niente di buono.
Inoltre, il centro sinistra al Governo ha già dimostrato la sua incapacità di gestire certe situazioni nella politica estera.
Basti ricordarsi di quello che successe nel 1998 al Governo Prodi che cadde perché Rifondazione Comunista si rifiutò di appoggiare la missione in Kosovo.
L'Italia non ha bisogno di pacifisti ma di pacificatori.
Il nostro Governo, presieduto dal presidente Berlusconi, è pacificatore e non pacifista.
Cordiali saluti.
THE TUDOR AGE
Un periodo molto importante, per non dire fondamentale, della storia inglese è il periodo Tudor. Esso inziò nel 1485 con il regno di re Enrico VII (1457-1509) e finì nel 1603 con la morte della regina Elisabetta I.
Il regno di Enrico VII incominciò dopo la fine della "Guerra delle Due Rose".
Questa guerra, che iniziò nel 1455, fu una vera e propria guerra civile tra le due famiglie nobili più importanti, quella dei Lancaster, il cui stemma era una rosa rossa, e quella degli York, il cui stemma era una rosa bianca.
Queste due famiglie erano i due rami della famiglia reale dei Plantageneti.
Enrico era figlio di Edmondo Tudor, fratellastro di re Enrico VI, e di Margherita Beaufort, una discendente dei Lancaster.
Nel 1471, Enrico divenne capo dei Lancaster e nel 1485 (a Bosworth) sconfisse il re Riccardo III, della casata degli York.
Qui ci fu un enigma.
Di questo enigma scrissi nell'articolo intitolato "Un enigma inglese, re Riccardo III", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/un-enigma-inglese-re-riccardo-iii.html. Infatti, la storia di re Enrico VII si intrecciò con quella dei due nipoti di re Riccardo III, i due principi che, se fossero diventati re, sarebbero stati Edoardo V e Riccardo IV, e che, secondo la storia ufficiale vennero fatti assassinare dallo stesso re Riccardo III.
Ora, quei due principi furono dichiarati illegittimi in virtù del "Titulus regius", un atto fatto votare dal Parlamento nel 1483 con cui venne dichiarato illegittimo il matrimonio di re Edoardo IV, fratello di Riccardo. Di conseguenza, i figli nati da quel matrimonio sarebbero stati illegittimi se non ci fosse stato proprio Enrico Tudor che sposò Elisabetta York, sorella dei due principi assassinati.
Per avere il pieno diritto al trono, re Enrico VII fece annullare quell'atto. Quei due principi tornarono ad essere legittimi alla successione al trono.
Per questo, pare che fosse stato proprio Enrico a fare uccidere i due principi, anche se vi è un'altra teoria che dice che re Riccardo III avesse fatto fuggire i due principi. Una prova potrebbe essere l'episodio in cui fu coinvolto Perkin Warbeck, un avventuriero che nel 1497 capeggiò la rivolta della Cornovaglia e che diceva di essere il principe Riccardo di York.
Warbeck venne preso e processato e giustiziato. Egli negò di essere il principe Riccardo ma la documentazione del processo è tuttora lacunosa.
Nonostante questo mistero, re Enrico VII fu colui che iniziò le spedizioni marittime ed investì molto nella costruzione di navi. Proprio durante il suo regno, nel 1492, Cristoforo Colombo scoprì l'America. Come i re delle altre nazioni, Enrico VII fece venire anche dei grandi navigatori, come gli italiani Giovanni e Sebastiano Caboto. Pose così le basi del futuro Impero Britannico e si meritò l'eponimo di "Enrico il Navigatore". Inoltre, introdusse criteri meritocratici, espellendo dal Consiglio regio tutti i nobili che non avevano meriti. Allacciò rapporti con la Spagna, facendo sposare suo figlio, il principe Arturo, con la figlia del re Ferdinando il Cattolico ed Isabella di Castiglia, Caterina d'Aragona. Purtroppo, Arturo morì nel 1502 ed nel 1509, prima di morire, fece sposare l'altro suo figlio, Enrico, con Caterina.
Nel 1509 Enrico VII morì e divenne re proprio suo figlio Enrico, che assunse il nome di Enrico VIII (1491-1547).
Questi fu una persona colta. Conosceva il latino, lo spagnolo ed il francese ed il suo governo iniziò sotto i migliori auspici.
In Europa scoppiò la Riforma protestante. Re Enrico VIII si mise contro il protestantesimo e nel 1520 Papa Leone X gli diede il titolo di "Fidei defensor".
In politica, mosse guerra alla Scozia, sconfiggendo re Giacomo IV, che morì nel 1513 nella Battaglia di Flodden.
Re Enrico VIII volle fare dell'Inghilterra una potenza coloniale molto forte.
Fece fare delle rocche in riva al mare, rocche che avevano una funzione militare.
Proprio l'arte militare fu al centro del regno di re Enrico VII. Essendo ancora sottosviluppata e non potendosi permettere l'acquisto di cannoni in bronzo, l'Inghilterra iniziò a produrre cannoni in ferro, di cui il suo sottosuolo era ricco. Nacquero così tante industrie siderurgiche.
Inoltre, re Enrico VIII diede inizio alla realizzazione della flotta di navi e chiamò molti cartografi, per avere delle mappe precise.
L'Inghilterra divenne quindi una potenza marittima e non fu più un Paese agricolo.
Egli, però, passò alla storia per la questione dello scisma anglicano.
Come è stato scritto, il re era con la Chiesa cattolica. Verso la fine degli anni '20 del XVI secolo, la situazione cambiò. Re Enrico VIII volle fare annullare il matrimonio con Caterina d'Aragona e risposarsi con una donna più giovane che gli potesse dare l'erede maschio. Infatti, dal matrimonio con Caterina d'Aragona ebbe solo una figlia, Maria.
La curia romana, però, non annullò il matrimonio ed iniziò un processo che portò allo scisma della Chiesa d'Inghilterra da Roma, scisma che fu ufficializzato con l'Atto di Supremazia del 1534.
Vi ricordate, ne parlai ampiamente nell'articolo intitolato "Come morì re Enrico VIII?", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/come-mori-re-enrico-viii.html. Enrico VIII sposò Anna Bolena che però gli diede una figlia che farà chiamare Elisabetta nel 1533.
Nel 1536, Anna Bolena fu fatta giustiziare perché accusata di adulterio. Enrico VIII si sposò altre quattro volte. Nel terzo matrimonio (nel 1537) ebbe il figlio maschio, Edoardo, ma sua moglie, Jane Seymour morì di parto.
Lo scisma ebbe i suoi effetti. Re Enrico VIII fece sciogliere i monasteri e ne confiscò le terre che vennero rivendute alla nobilità di corte. Tante opere d'arte andarono perdute. Fu uno scempio.
Inoltre, gli oppositori religiosi e politici furono imprigionati e fatti uccidere.
Intanto, il re continuava a progettare la flotta inglese e a fare studi sul mare e sulle tecniche di navigazione.
Sempre più paranoico (poiché temeva di essere tradito) ed ammalato, re Enrico VIII morì il 28 gennaio del 1547 e sul trono si sedette suo figlio Edoardo, che assunse il nome di Edoardo VI. Questi aveva soli nove anni e pertanto aveva bisogno di un reggente. La reggenza fu affidata alo zio materno Edoardo Seymour, I duca di Somerset.
Questi, con la collaborazione dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, fece arrivare la Riforma protestante in Inghilterra.
Nel 1549 fu redatto il "Book of Common Prayer", il libro liturgico della Chiesa anglicana, con cui si semplificavano tutte le liturgie medioevali, che vennero riviste in senso protestante. Fu fatta una legge che permetteva al clero di sposarsi e questa legge fu accompagnata da un nuovo ordinamento liturgico che privava i preti di ogni carattere sacrale e li ridusse a semplici ministri di culto.
La Messa non fu più celebrata in latino ma in inglese e dalle chiese furono tolte tutte le statue e le immagini afferenti al cattolicesimo. Ogni altro culto fu vietato.
Nel 1553, Edoardo VI morì di tubercolosi. Questi scelse come suo successore lady Jane Grey ma fu contestata da Maria, la sorellastra del re, e dopo sei giorni fu deposta ed imprigionata. Suo marito John Dudley fu decapitato. Nel 1554 fu fatta giustiziare.
E così, nel 1553 divenne regina Maria, che assunse il nome di Maria I.
Cattolica molto zelante, si impegnò a riportare l'Inghilterra al cattolicesimo.
Lo fece anche metodi repressivi. Nel 1554 sposò Filippo, il figlio dell'imperatore Carlo V d'Asburgo ed erede al trono spagnolo.
Con Filippo, Maria progettò l'allargamento della flotta e fece fare parecchie navi. Intanto, le persecuzioni contro i protestanti furono particolarmente violente e Maria venne chiamata Maria la Sanguinaria. Nel 1558, l'Inghilterra perse Calais, l'ultimo possedimento inglese in Francia. Nello stesso anno Maria morì, a causa di un cancro. Maria non ebbe figli ed il trono passò quindi alla sua sorellastra Elisabetta. Questa ripristinò l'anglicanesimo anche se in forma più moderata. Aderì il Parlamento, pur avendo un potere enorme. Elisabetta non si sposò.
Invece, riprese tutti progetti della creazione di una flotta potente.
Nemica dichiarata della Spagna, con i corsari, l'Inghilterra fece attaccare tutti i galeoni spagnoli e ne depredò le ricchezze. Nel 1570 fu scomunicata da Papa Pio V e lei iniziò a perseguitare i cattolici. Ci furono delle congiure per deporla ed una di queste costò la vita a Maria Stuart che, dopo essere stata deposta dal trono scozzese, fu imprigionata e fu fatta decapitare nel 1587 . Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Chi uccise la regina Maria Stuart?", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/chi-uccise-la-regina-maria-stuart.html.
Questa fu la provocazione che la Spagna raccolse e re Filippo II, il suo ex-cognato, inviò contro di lei l'Invencible Armata che però, pur arrivando alle coste inglesi, fu sconfitta disastrosamente nel 1588. Questo segnò il declino della potenza spagnola e la nascita di quella inglese che iniziò a colonizzare territori nelle Amerfiche. Nel 1603, Elisabetta morì ed il trono passò a re Giacomo VI di Scozia, che divenne re Giacomo I di Inghilterra.
I monarchi della dinastia Tudor lasciarono un'impronta fondamentale nella storia inglese. Fecero cose edificanti. Ad esempio, diedero l'impulso alla tecnologia. Fecero anche cose meno edificanti.
Proprio quanto successe con l'Invencibile Armada dimostra che il sapere, la tecnologia e la conoscenza vincono sul numero. Infatti, re Filippo II di Spagna mise in campo una flotta molto numerosa ma venne sconfitto da quella inglese che, invece, era di dimensioni ridotte. Questo avvenne perché gli Spagnoli non ebbero le conoscenze del territorio e del mare e di tutti i fenomeni atmosferici delle coste inglesi e sottovalutarono il loro avversario.
Questo ci deve fare riflettere.
Cordiali saluti.
lunedì 2 maggio 2011
L'EUROPA E IL RAPPORTO ITALIA-FRANCIA, COMMENTO ALLA NOTA DI ANDREA VERDE
Vorrei esprimere un commento alla nota scritta dall'amico Andrea Verde su "Il Predellino".
Seguite il link http://www.ilpredellino.it/online/prima-pagina/78-articoli/4274-perche-serve-una-forte-intesa-tra-francia-e-italia.
Andrea Verde parla dell'importanza rivestita dal rapporto che ci deve essere tra Italia e Francia e lo fa citando anche le affinità culturali tra i due Paesi.
E' fuori discussione il fatto che tra Italia e Francia vi siano delle affinità culturali. Pensiamo alle loro lingue, che hanno la comune eredità latina. Infatti, Francia ed Italia fanno parte dell'Unione Latina, insieme alla Spagna, al Portogallo, ai Paesi dell'America del Sud (come Brasile ed Uruguay) e alla Romania.
Il sito dell'Unione Latina è http://www.unilat.org/.
E' fuori discussione anche il fatto che l'intesa tra Italia e Francia sia necessaria per la questione del controllo dell'immigrazione.
Però, io penso che non si possa non dare ragione a chi dice che rischiamo di diventare una "colonia francese".
Effettivamente c'è una "preponderanza francese" sia a livello europeo e sia qui in Italia, con gli investimenti che hanno portato aziende importanti (comer Parmalat) in mano a gruppi francesi.
Io temo che, per ragioni geopolitiche, l'Italia appiattisca la propria politica sulle posizioni di Parigi e che, di fatto, la stesa Europa (che già ha molti problemi) possa risentirne.
Infatti, l'Italia potrebbe uscirne indebolita. Ora, vale il detto che dice che la forza di una catena è rapportata al suo anello più debole. L'Italia rischia di indebolirsi e di indebolire ulteriormente un'Europa già malandata.
Io penso che noi italiani dobbiamo svegliarci.
Io penso che noi italiani dobbiamo svegliarci.
Va bene avere buoni rapporti con la Francia ma l'Italia deve sapere guardare anche ad altre realtà. Per esempio, non bisogna solo guardare all'"Europa carolingia" (che è rappresentata dall'asse costituito da Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania) ma anche all'"Europa anglo-finnico-vichinga" , che è rappresentata dalla Repubblica d'Irlanda, dal Regno Unito, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla Finlandia e dalla Danimarca, oltre ai Paesi dell'Est e agli altri Paesi latini, come la Spagna ed il Portogallo e a quelli dell'area alpina, come la Svizzera.
Inoltre, per la sua posizione, l'Italia può essere uno "Stato ponte" tra l'Europa ed il Bacino del Mare Mediterraneo, insieme alla Grecia, a Cipro e allo Stato di Israele.
Per fare questo, l'Italia non può dare più peso al rapporto con la Francia ma deve avere una maggiore autonomia da essa.
Per fare questo, l'Italia non può dare più peso al rapporto con la Francia ma deve avere una maggiore autonomia da essa.
Di certo, come ho scritto poc'anzi, noi italiani dobbiamo svegliarci.
Dobbiamo puntare sulla tecnologia, sulla scienza e sulla cultura.
Dobbiamo abbandonare certe politiche. Personalmente, io sono favorevole al capitalismo di tipo anglosassone, in cui lo Stato non entra nell'economia.
Infatti, noi italiani abbiamo un capitalismo di tipo "renano", in cui lo Stato entra nell'economia, elargendo anche soldi alle imprese. Purtroppo, nei decenni passati lo Stato elargì soldi a destra e manca, anche ad aziende che non investirono i soldi dati ma non fecero progetti utili.
Io penso che sia arrivato il momento di cambiare.
L'istituzione pubblica non deve più entrare nel'economia. Se proprio deve fare degli investimenti, lo faccia assicurandosi che l'azienda a cui ha dato i soldi investa in progetti realmente utili.
Questa si chiama sussidiarietà.
Inoltre, dobbiamo riformare lo Stato, a cominciare dalla realizzazione del federalismo.
Un'ultima cosa (ma non meno importante) è la realizzazione delle nuove infrastrutture. Per questo, ieri (ad esempio) ho parlato del pericolo che può comportare una vittoria di Alessandro Pastacci nella Provincia di Mantova, nell'articolo intitolato "Provincia di Mantova, se dovesse vincere il centro sinistra...", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/05/provincia-di-mantova-se-dovesse-vincere.html.
La Provincia di Mantova, ad esempio, è strategica perché essa è attraversata da uno degli assi portanti delle vie di comunicazione tra Europa e Mediterraneo. Per questo, per esempio, la nuova autostrada "Tirreno-Brennero" , di cui ho parlato nell'articolo intitolato "Tirreno-Brennero, un asse fondamentale", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/tirreno-brennero-unasse-fondamentale.html, è importante.
Il centro sinistra ha dentro di sé forze che sono contrarie alla realizzazione di questa opera e propugnatrici del fenomeno "NIMBY", fenomeno in cui anche un piccolo Comune pone il veto ad un'importante infastruttura.
Dobbiamo abbandonare queste idee, se vogliamo dire la nostra nell'ambito Europeo.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.