Cari amici ed amiche.
Nella Provincia di Mantova serve un grande cambiamento. Dopo tutti questi anni di amministrazioni di centro sinistra, la provincia virgiliana vive in un inquietante stato di immobilismo.
Vorrei fare, quindi, delle considerazioni.
Se, per una sventurata situazione, dovesse vincere il centro-sinistra sarebbe un bel guaio per la provincia.
Proviamo ad analizzare la situazione del centro-sinistra mantovano, così si capiranno meglio le cose.
Il candidato presidente del centro-sinistra è Alessandro Pastacci (nella foto).
Pastacci è il Sindaco di Quistello ed è una figura civica che (teoricamente) non fa riferimento a nessun partito.
Questo è già un punto di debolezza del centro sinistra.
Mentre il centro destra ha candidato l'onorevole Gianni Fava, una figura che fa riferimento ad uno dei due partiti che costituiscono l'asse portante della coalizione, la Lega Nord, il centro sinistra ha candidato Pastacci perché nei partiti che costituiscono il suo asse portante (Partito Democratico ed Italia dei Valori) non c'è una personalità che sappia fare sintesi tra le forze di quella coalizione.
Questo è un punto che l'elettore dovrà avere ben chiaro, prima di andare a votare.
Pastacci dice che nel centro destra il Popolo della Libertà non esiste e che comandano i "Lumbard", quelli della Lega Nord.
Leggete l'articolo della Gazzetta di Mantova, seguendo il link http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/04/30/news/il-pdl-comandano-i-lumbard-4078106.
Se io fossi in Pastacci, guarderei bene la realtà.
Ad eccezione di qualche situazione, in cui è stato carente, il Popolo della Libertà nella Provincia di Mantova è forte ascesa.
E' ben radicato nell'Alto Mantovano e, con la Lega Nord, governa Comuni importanti, come il Comune di Virgilio, con l'ottimo Sindaco Alessandro Beduschi, e Sabbioneta.
A Roncoferraro, prevale nelle elezioni europee, nazionali e regionali.
Quindi, il Popolo della Libertà c'è. I fatti sconfessano Pastacci.
Inoltre, ricordo che dall'anno scorso sulla poltrona di Sindaco di Mantova siede un certo Nicola Sodano, che ha scalzato il centro sinistra.
E poi, se fossi in Pastacci, guarderei quello che succede nella mia coalizione.
Cito quanto sta succedendo nel Comune di Sermide, usando un articolo della Gazzetta di Mantova, un giornale che non può essere tacciato di avere delle simpatie per il centro-destra.
Leggete l'articolo, seguendo il link http://gazzettadimantova.gelocal.it/dalgiornale/2011/04/29/news/no-al-candidato-di-pastacci-autosospeso-il-pd-di-sermide-4064370.
Pastacci, infatti, ha messo in lista Stefano Righi. Questi è il vicesindaco di Sermide e fa parte di una Giunta di centro-destra.
Nel Partito Democratico vi sono mugugni e prese di distanza dal candidato.
In pratica, il centro-sinistra mantovano ha costituito una vera e propria "Armata Brancaleone" unita solo dall'avversione verso il centro-destra ed il suo candidato presidente Fava.
Quella coalizione è un'accozzaglia di forze troppo diverse tra loro e che hanno come collanti l'avversione verso il centro-destra ed il potere, qualora dovesse vincere.
Se dovesse vincere, sarebbe un problema.
Immaginate quello che succederebbe se ci fosse una Giunta provinciale con a capo Pastacci.
Ad esempio, alla Provincia di Mantova servono nuove infrastrutture e si dovrà fare una nuova strada. Immaginate cosa succederebbe se ci fosse una Giunta Pastacci.
Ci sarebbero certi comitati "civici" alleati del centro sinistra, come il Movimento 5 Stelle, e partiti, come i Verdi e Sinistra, Ecologia e Libertà, che inizierebbero a manifestare contro la loro stessa ipotetica Giunta e che minaccerebbero lo stesso Pastacci di farla cadere.
Ci sarebbe l'immobilismo più totale!
La Provincia di Mantova non può più permetterselo.
Rischierebbe di restare indietro sia nell'ambito della Regione Lombardia e sia nell'ambito nazionale ed internazionale.
Una situazione del genere porterebbe la provincia al collasso e molti giovani mantovani si vedrebbero costretti ad emigrare nelle grandi città (come Torino e Milano) o all'estero.
Elettori mantovani, prima di votare valutate la situazione e siate vigili!
E' vero che Pastacci non fa parte di nessun partito (e questo può stuzzicare il palato di qualche elettore deluso dalla politica) ma egli è stato scelto dal centro sinistra perché i partiti che compongono tale coalizione non sono in grado di scegliere un candidato nel loro ambito e che, soprattutto, hanno paura di perdere il potere sulla nostra provincia.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 1 maggio 2011
SAN GENNARO ED IL SANGUE
Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere l'articolo del blog dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, seguendo il link http://istitutoduesicilie.blogspot.com/2011/05/san-gennaro-se-sfaseriat-niente.html.
Non sono mai stato a Napoli ma mi è sempre interessata la storia del miracolo del Sangue di San Gennaro, la liquefazione del sangue del Santo che è avvenuta oggi.
Per alcuni, questo fatto è miracoloso. Per altri, non ha nulla di miracoloso e c'è chi, come il professor Luigi Garlaschelli afferma che la sostanza contenuta nell'ampolla non sia nemmeno sangue.
Vi invito a leggere il sito http://www.luigigarlaschelli.it/Altrepubblicazioni/SProd.Ch.Ind.html.
Io vorrei fare delle considerazioni a riguardo.
Io penso che la fede debba prescindere dal miracolo in quanto tale.
Credere in Dio ed aderire alla religione cristiana significa, prima di tutto, credere nella resurrezione di Gesù Cristo ed accettare i precetti, facendo così un voto di obbedienza a Dio stesso.
Un cristiano che non crede nella resurrezione di Gesù Cristo non può essere definito cristiano così come un cristiano che, ad esempio, non va a Messa è un cristiano per battesimo ma non lo è nella pratica. Giusto il brano del Vangelo secondo Giovanni che è stato letto nelle nostre chiese e che ho citato nell'articolo intitolato "Papa Giovanni Paolo II, Santo subito!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/papa-giovanni-paolo-ii-santo-subito.html, parla di chi perde un incontro con Gesù, San Tommaso apostolo.
Questi, non vide il primo incontro con Gesù risorto e non credette subito alla resurrezione.
Per credere, Tommaso dovette essere nel luogo in cui Gesù venne e toccare le sue ferite alle mani e al costato.
La Messa è l'incontro con Gesù Cristo. Infatti, nel Vangelo secondo Matteo vi è una frase di Gesù Cristo che dice :" Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì io sono in mezzo a loro.".
La Messa è l'incontro con Gesù nell'Eucaristia.
Un cristiano che salta anche una sola Messa è come San Tommaso che perse il primo incontro con Gesù cristo.
Per quanto riguarda il credere alla resurrezione di Gesù, qui vi deve essere un atto di fede.
Se una persona non crede nella resurrezione di Gesù, la sua fede cristiana è nulla.
Anzi, se uno non crede nella resurrezione di Gesù non può nemmeno comprendere i miracoli della Vergine Maria e dei Santi che di Dio (e di Gesù che è Suo Figlio) sono intercessori.
La stessa cosa vale per il miracolo del Sangue di San Gennaro.
Quindi, la fede prescinde dal miracolo.
Certo, non si deve escludere il fatto soprannaturale ed esso deve dare l'"input" della fede.
La fede, però, va oltre il miracolo. Quindi, ritengo che il miracolo del Sangue di San Gennaro possa essere anche soprannaturale però bisogna capire che il miracolo non dipende dal Santo ma da Dio, di cui il Santo è intercessore è testimone.
Questo discorso vale anche per la Vergine Maria e per altri Santi che sono legati a fatti miracolosi.
Cordiali saluti.
sabato 30 aprile 2011
PAPA GIOVANNI PAOLO II, SANTO SUBITO!
Cari amici ed amiche.
Incomincio con il brano del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 20, versetti 19-31) che insieme ai brani degli Atti degli Apostoli" (capitolo 2, versetti 42-47), del Salmo 117 (118) e della prima lettera di San Pietro apostolo (capitolo 1, versetti 3-9), saranno letti nelle nostre chiese.
Il brano recita queste parole:
"La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo do si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse a loro: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! come il Padre ha mandato me, anche io mando voi". Detto questo, soffiò e disse loro:" Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete i peccati, non saranno perdonati".
Tommaso, uno dei dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli:" Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei suoi chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo".
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Poi disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda la mie mani; tendi la tua mano e mettila ne mio fianco; e non essere incredulo ma credente!". Gli rispose Tommaso:" Mio Signore e mio Dio!". Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!".
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché , credendo, abbiate la vita nel suo nome.".
Questo brano è alla base della giornata di oggi, la Giornata della Divina Misericordia, evento indetto dal Venerabile Papa Giovanni Paolo II che oggi sarà Beato. E' giunto il momento. Finalmente, oggi ci sarà la tappa fondamentale che farà diventare Santo questo grande Papa.
Del resto, egli fu un esempio di misercordia, nella grazia di Dio.
Nel 1981, Alì Agcà gli sparò, rischiando di farlo morire.
Papa Giovanni Paolo II lo perdonò, pur dicendo che la giustizia deve fare il suo corso.
Gesù stesso, come dice il brano del Vangelo, disse agli apostoli di perdonare i peccati e fare sì che tutti gli uomini si perdonino vicendevolmente le proprie colpe.
Ogni uomo, infatti, ha una responsabilità verso il suo prossimo.
Un atto fatto o non fatto può portare quest'ultimo al bene o al male.
L'esperienza di Papa Giovanni Paolo II, questo grande Papa polacco, ci deve insegnare questo.
Egli fece davvero tanto, tant'è che secondo padre Gabriele Amorth, noto esorcista, racconta che il demonio schiuma rabbia quando viene nominato questo grande Papa.
Vi invito a leggere la testimonianza nel blog http://blog.libero.it/Rober5/7376698.html.
In effetti, questo Papa fece cadere il comunismo, un regime satanico per sua natura.
Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Karl Marx era ateo? No, era un satanista!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/karl-marx-era-ateo-no-era-un-satanista.html.
Un regime come quello comunista è regime satanico perché rende l'uomo prigioniero di sé stesso. Lo stesso discorso vale anche per il nazismo, regime che fu conosciuto da questo grande Papa, nella sua giovinezza e che uccise molti dei suoi amici.
Papa Giovanni Paolo II tolse molte anime dalla grinfie del demonio.
Sempre secondo padre Amorth, il demonio si oppone alla beatficazione di questo grande Papa.
Oggi, infatti, c'è chi vorrebbe che questo grande Papa non venisse beatificato.
Leggete questo sito, seguendo il link http://www.holywar.org/PROPAGAN.htm. Questo sito è di un gruppo che si fa chiamare "Movimento di Resistenza popolare, l'alternativa cristiana" e l'ho già citato nell'articolo intitolato "Basta con le teorie del complotto!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/basta-con-le-teorie-del-complotto.html.
Mi si scusi l'espressione forte ma questi "signori" che hanno fatto quel sito non si rendono conto di essere loro stessi coloro che operano per Satana. Se loro sono cristiani, io sono il re d'Inghilterra.
Del resto, il diavolo è maestro dell'inganno.
Mi viene in mente la storia di San Martino di Tours che vide l'apparizione del diavolo che si volle fare passare per Gesù Cristo che vestiva in abiti regali con gioielli e sfarzi. Il Santo non si fece ingannare. Infatti, Gesù non sarebbe mai apparso in quel modo.
Così fanno questi "signori" che mettono sul quel sito le immagini di San Michele e chiedono di pregare. In realtà essi predicano l'odio contro il genere umano, a cominciare dagli ebrei, che il nostro grande Papa polacco definì "i nostri fratelli maggiori".
Infatti, furono gli ebrei a conoscere per primi il nostro Dio. Papa Giovanni Paolo II riconobbe questo. Questa gente di vedute limitate (e pericolosa per sé stessa e per gli altri) non vuole che Papa Giovanni Paolo II venga beatificato perché era amico degli ebrei e, al suo modo ottuso di vedere le cose, ciò rappresentava un male.
Come l'amica Francesca Padovese (http://libertybell1985.wordpress.com), che ha commentato quel mio articolo prima citato, spero che quel sito venga chiuso.
Questo discorso deve valere anche per chi sta gettando fango contro il grande Papa polacco, accusandolo di avere coperto i preti pedofili.
Questa accusa è falsa!
Vi è un documento che dimostra ciò e può essere letto seguendo il link http://www.censur.org/2007/mi_08.htm .
In realtà, Papa Giovanni Paolo II condannò gli atti di pedofilia fatti da alcuni sacerdoti.
Ci dice il contrario mente!
Questo grande Papa fece una grande rivoluzione, nel senso più nobile del termine.
Egli si fece pastore tra le persone più bisognose e tra i giovani, che oggi sono veramente i più bisognosi. Oggi, però, i bisognosi non sono solo i poveri ed i malati ma anche coloro che, pur godendo di ottima salute ed avendo molti soldi, sono lontani da Dio o rischiano di essere lontani da Dio.
Infatti, in questo mondo secolarizzato e lontano da Dio, i giovani sono i più esposti a certe "culture della morte e dell'individualismo".
Questo grande Papa si fece missionario tra i giovani e tanti furono i giovani che lo seguivano.
Inoltre, fu forte anche la sua propensione ecumenica. Egli viaggiò molto si confrontò con molte realtà religiose. Ad esempio, fu il primo Papa ad entrare in una sinagoga, pregò a Canterbury, con il Primate anglicano, l'arcivescovo Robert Kennedy Runcie, sulla tomba di San Tommaso Becket e visitò la Grecia e si scusò con gli ortodossi per quanto accadde nella IV Crociata. Entrò anche nella Moschea degli Omayyadi (che si trova a Damasco) e pregò di fronte alla cappella che ospita la testa di San Giovanni Battista. Per un giorno, quel luogo tornò cristiano.
Tra l'altro, consultando il sito dell'arcivescovo di Canterbury (http://www.archbishopofcanterbury.org), tra le preghiere che Sua Grazia, arcivescovo Rowan Williams, fece per i terremotati del Giappone si legge una frase che dice: "Do not be afraid.".
Non vi dice niente?
Ma sì! Ricorda quasi il primo discorso fatto al suo insediamento da grande Papa Giovanni Paolo II che iniziò proprio con la frase che diceva: "Non abbiate paura."
Questo dimostra che Papa Giovanni Paolo ebbe un forte impatto, anche al di fuori della Chiesa cattolica.
Il resto, lo potete leggere nell'articolo da me scritto su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/25849/2011-04-27.html.
Purtroppo, io non sarò Roma ad assistere alla cerimonia di beatificazione di questo grande Papa.
A chi sarà lì, vorrei chiedere un favore favore.
Preghi per tutte le persone che sono bisognose...ed anche per il sottoscritto.
Cordiali saluti.
venerdì 29 aprile 2011
25 APRILE E 01 MAGGIO, UNA RIFLESSIONE
Cari amici ed amiche.
Leggete la nota scritta su Facebook dall'amico Vittorio Leo.
Per leggere la nota, seguite il link http://www.facebook.com/notes/vittorio-leo/breve-riflessione-sul-25-aprile/10150281693984478.
Questa nota (che è bellissima) mi ha dato lo spunto per fare alcune considerazioni, anche in funzione delle recenti polemiche che sono venute fuori in seguito alla decisione del della Giunta comunale di Milano di dare l'autorizzazione ai negozianti di tenere i loro esercizi aperti.
Ora faccio le mie considerazioni.
La prima, riguarda l'uso che si fa delle feste civili, come il 25 aprile ed il 01 maggio.
Queste feste sono spesso usate (in modo pretestuoso) da alcune forze politiche.
Di fatto, non sono più feste di tutti ma feste di una sola parte politica che spesso si arroga il diritto di rappresentare una parte della popolazione (ad esempio, gli operai) ed usa queste ricorrenze per attingere il consenso e per costituire il ceto intellettuale ad essa afferente.
Non solo vi è questa questione ma vi è anche quella dell'istruzione e, in particolare, dell'insegnamento della storia.
Proprio su questo settore, il succitato ceto intellettuale ha acquisito un forte peso e ha condizionato sia la composizione dei libri di testo e sia l'insegnamento della storia.
Ora, vi faccio il classico esempio di re Carlo I Stuart.
Nei libri di testo scolastici, egli viene definito un tiranno e la sua decapitazione per mano di Oliver Cromwell (che avvenne il 30 gennaio 1649) viene presentata come segno di libertà.
In realtà, Cromwell instaurò una dittatura e le persecuzioni religiose da egli operate non furono meno gravi di quanto fece la Santa Inquisizione.
Invece, re Carlo I visse in spirito ecumenico con i cattolici e fu un grande mecenate.
Purtroppo, i libri di testo non spiegano ciò.
Lo stesso discorso vale per la Rivoluzione francese del 1789. Essa viene presentata come un grande evento di libertà ma nessuno dice che mise a morte tante persone innocenti, con il Terrore giacobino.
Anche per quanto riguarda il Risorgimento, i libri di testo presentano come eroi i vincitori ed i vinti come "coloro che erano totalmente nel torto".
La realtà fu diversa. Infatti, lo Stato italiano si formò contro la Chiesa ed affogò il Sud Italia.
Vi invito a visitare il blog dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, http://istitutoduesicilie.blogspot.com/.
Anche per quanto riguarda il fascismo la storia viene letta con una "lente ideologica".
E' vero che Mussolini fece delle cose infami, gravi, deplorevoli ed esecrabili, come la dittatura, l'alleanza con la Germania di Hitler e le "Leggi Razziali" contro gli ebrei ma è vero anche che fece delle cose positive come le bonifiche, il Concordato con la Santa Sede (che risolse la questione tra Stato e Chiesa) e tenne i comunisti lontano dal potere.
Quindi, la storia va letta senza le "lenti dell'ideologia".
Il cittadino deve avere la libertà di scegliere la propria ideologia.
L'insegnamento della storia deve trasmettere nozioni e, tutt'al più, deve fare capire che certe ideologie (come nazismo e comunismo) furono i prodotti di uomini senza valori e fecero molti morti.
L'insegnamento della storia deve trasmettere "valori generali" (come la difesa della sacralità della vita ed il rispetto tra persone) e non i "valori individuali" e le ideologie.
Dovrà essere il ragazzo, il futuro cittadino, a scegliersi questi ultimi. Ad esempio, io sono di destra. Ho come modello le destre anglosassoni, tipo Partito Repubblicano americano o il Partito Conservatore inglese. La mia ideologia non mi fu imposta da nessuno. I miei nonni paterni erano fascisti. Quelli materni erano democristiani. Mio padre, partecipava alle manifestazioni operaie del '68 ed è sempre stato vicino ai socialisti craxiani. La realtà in cui vivo, il Mantovano, è fortemente di sinistra, anche se il vento sta cambiando. Mi ricordo che nella Scuola Superiore che frequentavo, l'Istituto Professionale dei Servizi Sociali "Don Primo Mazzolari" di Mantova, c'era una forte presenza delle sinistre giovanili. Eppure, io ho scelto la mia ideologia. Ho scelto di non essere fascista, di non essere democristiano, di non essere socialista e, ovviamente, di non essere comunista. Ho scelto di essere di destra, ancorato ai valori cristiani, al concetto di sussidiarietà e di federalismo e a tutte quelle tradizioni delle destre anglosassoni. I miei modelli sono re Carlo I Stuart, re Carlo II Stuart, re Giacomo II Stuart, lord Castlreagh, George Canning, Arthur James Balfour, Winston Churchill, Margaret Thatcher, Ronald Reagan George Bush senior e George W. Bush. Ovviamente, non posso non citare tra i miei punti di riferimento Antonio Genovesi e Carlo Cattaneo (per il federalismo), San Gabriele dell'Addolorata, don Luigi Giussani, l'oramai Beato Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI ed il presidente Silvio Berlusconi. Da ciascuno di questi personaggi ho preso qualcosa. Questa ideologia, l'ho scelta io. Non mi sono fatto indottrinare da qualche insegnante o da qualche "predicatore politico" e né sono andato nelle "frattocchie", le scuole comuniste, o in nessun'altra "scuola di partito". Questa ideologia è stata scelta e voluta da me. Di ciò ho pagato il mio prezzo, venendo attaccato anche a livello personale, ma non mi sono mai pentito. Ad esempio, sono stato attaccato per la mia posizione su re Carlo I Stuart, per avere cercato di fare delle obiezioni sulla questione dell'Unità d'Italia (che non ho mai disconosciuto ma che ho solo criticato) e rivalutando il Regno delle Due Sicilie, per il mio sostegno allo Stato di Israele, al presidente Berlusconi o alla Chiesa cattolica. Io non mi sono pentito di ciò. Questa è la vera libertà.
Qui arriviamo alla questione dei negozi aperti al 01 maggio.
Una persona vuole lavorare il 25 aprile o il 01 maggio? Lo faccia. E' un suo diritto.
Mi fa sorridere che le stesse persone che oggi urlano contro il Sindaco di Milano Letizia Moratti (per via dell'autorizzazione data ai commercianti di lavorare il 01 maggio) tacciano per quanto riguarda altre situazioni, come quella dei centri commerciali aperti anche di domenica.
Non sono coerenti.
E' evidente che questi signori usano le feste civili come delle "feste di partito" e la storia per fare della (spesso becera) propaganda politica.
Queste persone sono pericolose, non solo per sé stesse.
Cordiali saluti.
Leggete la nota scritta su Facebook dall'amico Vittorio Leo.
Per leggere la nota, seguite il link http://www.facebook.com/notes/vittorio-leo/breve-riflessione-sul-25-aprile/10150281693984478.
Questa nota (che è bellissima) mi ha dato lo spunto per fare alcune considerazioni, anche in funzione delle recenti polemiche che sono venute fuori in seguito alla decisione del della Giunta comunale di Milano di dare l'autorizzazione ai negozianti di tenere i loro esercizi aperti.
Ora faccio le mie considerazioni.
La prima, riguarda l'uso che si fa delle feste civili, come il 25 aprile ed il 01 maggio.
Queste feste sono spesso usate (in modo pretestuoso) da alcune forze politiche.
Di fatto, non sono più feste di tutti ma feste di una sola parte politica che spesso si arroga il diritto di rappresentare una parte della popolazione (ad esempio, gli operai) ed usa queste ricorrenze per attingere il consenso e per costituire il ceto intellettuale ad essa afferente.
Non solo vi è questa questione ma vi è anche quella dell'istruzione e, in particolare, dell'insegnamento della storia.
Proprio su questo settore, il succitato ceto intellettuale ha acquisito un forte peso e ha condizionato sia la composizione dei libri di testo e sia l'insegnamento della storia.
Ora, vi faccio il classico esempio di re Carlo I Stuart.
Nei libri di testo scolastici, egli viene definito un tiranno e la sua decapitazione per mano di Oliver Cromwell (che avvenne il 30 gennaio 1649) viene presentata come segno di libertà.
In realtà, Cromwell instaurò una dittatura e le persecuzioni religiose da egli operate non furono meno gravi di quanto fece la Santa Inquisizione.
Invece, re Carlo I visse in spirito ecumenico con i cattolici e fu un grande mecenate.
Purtroppo, i libri di testo non spiegano ciò.
Lo stesso discorso vale per la Rivoluzione francese del 1789. Essa viene presentata come un grande evento di libertà ma nessuno dice che mise a morte tante persone innocenti, con il Terrore giacobino.
Anche per quanto riguarda il Risorgimento, i libri di testo presentano come eroi i vincitori ed i vinti come "coloro che erano totalmente nel torto".
La realtà fu diversa. Infatti, lo Stato italiano si formò contro la Chiesa ed affogò il Sud Italia.
Vi invito a visitare il blog dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, http://istitutoduesicilie.blogspot.com/.
Anche per quanto riguarda il fascismo la storia viene letta con una "lente ideologica".
E' vero che Mussolini fece delle cose infami, gravi, deplorevoli ed esecrabili, come la dittatura, l'alleanza con la Germania di Hitler e le "Leggi Razziali" contro gli ebrei ma è vero anche che fece delle cose positive come le bonifiche, il Concordato con la Santa Sede (che risolse la questione tra Stato e Chiesa) e tenne i comunisti lontano dal potere.
Quindi, la storia va letta senza le "lenti dell'ideologia".
Il cittadino deve avere la libertà di scegliere la propria ideologia.
L'insegnamento della storia deve trasmettere nozioni e, tutt'al più, deve fare capire che certe ideologie (come nazismo e comunismo) furono i prodotti di uomini senza valori e fecero molti morti.
L'insegnamento della storia deve trasmettere "valori generali" (come la difesa della sacralità della vita ed il rispetto tra persone) e non i "valori individuali" e le ideologie.
Dovrà essere il ragazzo, il futuro cittadino, a scegliersi questi ultimi. Ad esempio, io sono di destra. Ho come modello le destre anglosassoni, tipo Partito Repubblicano americano o il Partito Conservatore inglese. La mia ideologia non mi fu imposta da nessuno. I miei nonni paterni erano fascisti. Quelli materni erano democristiani. Mio padre, partecipava alle manifestazioni operaie del '68 ed è sempre stato vicino ai socialisti craxiani. La realtà in cui vivo, il Mantovano, è fortemente di sinistra, anche se il vento sta cambiando. Mi ricordo che nella Scuola Superiore che frequentavo, l'Istituto Professionale dei Servizi Sociali "Don Primo Mazzolari" di Mantova, c'era una forte presenza delle sinistre giovanili. Eppure, io ho scelto la mia ideologia. Ho scelto di non essere fascista, di non essere democristiano, di non essere socialista e, ovviamente, di non essere comunista. Ho scelto di essere di destra, ancorato ai valori cristiani, al concetto di sussidiarietà e di federalismo e a tutte quelle tradizioni delle destre anglosassoni. I miei modelli sono re Carlo I Stuart, re Carlo II Stuart, re Giacomo II Stuart, lord Castlreagh, George Canning, Arthur James Balfour, Winston Churchill, Margaret Thatcher, Ronald Reagan George Bush senior e George W. Bush. Ovviamente, non posso non citare tra i miei punti di riferimento Antonio Genovesi e Carlo Cattaneo (per il federalismo), San Gabriele dell'Addolorata, don Luigi Giussani, l'oramai Beato Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI ed il presidente Silvio Berlusconi. Da ciascuno di questi personaggi ho preso qualcosa. Questa ideologia, l'ho scelta io. Non mi sono fatto indottrinare da qualche insegnante o da qualche "predicatore politico" e né sono andato nelle "frattocchie", le scuole comuniste, o in nessun'altra "scuola di partito". Questa ideologia è stata scelta e voluta da me. Di ciò ho pagato il mio prezzo, venendo attaccato anche a livello personale, ma non mi sono mai pentito. Ad esempio, sono stato attaccato per la mia posizione su re Carlo I Stuart, per avere cercato di fare delle obiezioni sulla questione dell'Unità d'Italia (che non ho mai disconosciuto ma che ho solo criticato) e rivalutando il Regno delle Due Sicilie, per il mio sostegno allo Stato di Israele, al presidente Berlusconi o alla Chiesa cattolica. Io non mi sono pentito di ciò. Questa è la vera libertà.
Qui arriviamo alla questione dei negozi aperti al 01 maggio.
Una persona vuole lavorare il 25 aprile o il 01 maggio? Lo faccia. E' un suo diritto.
Mi fa sorridere che le stesse persone che oggi urlano contro il Sindaco di Milano Letizia Moratti (per via dell'autorizzazione data ai commercianti di lavorare il 01 maggio) tacciano per quanto riguarda altre situazioni, come quella dei centri commerciali aperti anche di domenica.
Non sono coerenti.
E' evidente che questi signori usano le feste civili come delle "feste di partito" e la storia per fare della (spesso becera) propaganda politica.
Queste persone sono pericolose, non solo per sé stesse.
Cordiali saluti.
IL MINISTRO ROMANO, DIFENDIAMO IL MADE IN ITALY!
Cari amici ed amiche.
Due giorni fa, c'è stato a Mantova un summit della Confagricoltura. E' stato argomento del mio colloquio di ieri con Franco Carreri, segretario della Lega Nord di Roncoferraro, Mantova.
Tra i partecipanti vi erano il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, onorevole Saverio Romano, ed il candidato alla presidenza della Provincia di Mantova e parlamentare della Lega Nord, l'onorevole Gianni Fava.
Proprio il ministro Romano ha lanciato un vero e proprio allarme sulla tutela del prodotto "Made in Italy".
Le parole del ministro sono state le queste:
"Nessuna battaglia ideologica e pregiudiziale sui prodotti OGM, ma piuttosto una politica di mercato, una strategia che sposa la difesa della qualità, la lotta alla contraffazione, la promozione del'etichettatura, la tutela del Made in Italy. La qualità dei nostri prodotti è vincente perché ha una propria identità che va tutelata e preservata. Questa è la linea che intendiamo promuovere nel rispetto del confronto con le organizzazioni, come Confagricoltura, che svolgono un prezioso lavoro.".
Potete leggere il testo integrale, seguendo il link http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3386.
Il ministro ha pienamente ragione.
Riguardo agli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), io ho detto e scritto molto.
Vi invito a rileggere, ad esempio, l'articolo intitolato "Ingegneria genetica e OGM? Sono risorse!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/ingegneria-genetica-e-ogm-sono-risorse.html.
Verso gli OGM non bisogna avere dei pregiudizi ideologici.
Pensate, c'è chi sostiene che l'invenzione dell'ingegneria genetica sia il frutto di un satanico complotto ordito da oscuri massoni per creare malattie ed annientare l'umanità. Questa è pura follia, come sono pura follia tutte le altre "teorie del complotto" che ho citato nel mio articolo intitolato "Basta con le teorie del complotto!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/basta-con-le-teorie-del-complotto.html.
Le persone che sostengono queste teorie sono persone di vedute limitate, per non dire ignoranti, e sono pericolose per sé stesse per gli altri.
In realtà, l'ingegneria genetica può servire molto e lo dico io, che, pur essendo attualmente disoccupato, sono diplomato in chimica e biologia.
Dopo di che, il fatto che non si debbano avere pregiudizi ideologici verso gli OGM non deve impedirci di difendere le tipicità dei nostri prodotti agroalimentari.
L'Italia ha una vasta gamma di prodotti agroalimantari.
Pensiamo, ad esempio, ai vini come il Barolo, lo Sciacchetrà, il Lambrusco mantovano ed emiliano, l'Amarone, lo Schiava dell'Alto Adige, il Prosecco, i vini del Collio Friulano, il Sangiovese di Romagna, il Chianti, il Montepulciano d'Abruzzo, l'Aglianico del Vulture, il Negramaro del Salento, il Nero d'Avola o la Vernaccia sarda.
Pensiamo ai prodotti di carne, come i salumi. Vi posso citare, ad esempio, il Prosciutto di crudo di Bossess (in Val D'Aosta), il Salame Piemonte, la Salsiccia di Bra, la Bresaola della Valtellina, la Soppressa veneta, il Prosciutto Euganeo, il Prosciutto di San Daniele, il Salame cremonese, lo Spallotto mantovano, il Salame piacentino, il Culatello di Zibello, il Prosciutto di Parma, lo Zampone di Mirandola, il Ciauscolo marchigiano, il Lardo di Colonnata, la Ventricina abruzzese, la Corallina romana, il Salame Napoli o la Nduja calabrese.
Non parliamo poi dei formaggi, come il Castelmagno, il Grana lodigiano (quello con la crosta nera), il Grana Padano, la Formagella di Tremosine, il Parmigiano Reggiano, il Pecorino di Pienza, il Pecorino Romano, il Provolone del Monaco, il Caciocavallo silano, quello ragusano o il Pecorino pepato siciliano o il Pecorino sardo.
Non parliamo poi dei prodotti come la frutta e la verdura, tra le quali si possono citare l'aglio di Vessalico, il cardo gobbo di Nizza del Monferrato, le mele del Trentino-Alto Adige, le ciliegie della Valpolicella, le pesche Nettarine di Romagna, il cavolo nero toscano, la mela Annurca campana, i limoni di Sorrento, i lampascioni pugliesi, le arance del Gargano, i cedri calabresi, le cipolle di Tropea e le arance siciliane.
Questi sono solo alcuni dei nostri prodotti agroalimentari che sono esempi di eccellenza.
Purtroppo, essi sono minacciati da una concorrenza estera che spesso è spietata.
Addirittura, c'è chi copia i nostri prodotti e li spaccia per prodotti italiani.
Pensate vi è il vino Chianti che è prodotto in California o il Pecorino che è prodotto in Cina e per giunta con latte di vacca.
Non è uno scherzo!
Questo è, ovviamente, inaccettabile!
Noi dobbiamo tutelare i nostri prodotti e per farlo dobbiamo farci sentire in tutte le sedi, compresa quella europea.
Purtroppo, è proprio l'Unione Europea a fare i maggiori danni.
Essa si preoccupa (in maniera quasi maniacale) della grandezza di un pisello, del peso di un melone o della lunghezza di una zucchina ma non cura quella che è la tipicità di un prodotto.
Ad esempio, dovrebbe fare in modo che, ad esempio, il nostro Parmigiano-Reggiano sia tutelato come l'ottimo Cheddar inglese, il nostro Prosciutto di San Daniele sia tutelato come lo Jamon Patanegra spagnolo o che il nostro Prosecco sia tutelato come lo Champagne.
Invece, queste tutele non ci sono.
Anzi, l'Unione Europea ha fatto delle direttive molto discutibili, come quella di dare la possibilità alle aziende di fare le aranciate senza le arance.
Direttive come queste sono deleterie perché danneggiano sia gli agricoltori e sia i prodotti agricoli stessi.
E' ora di mettere regole serie come, ad esempio, l'indicazione geografica della provenienza ed il metodo di realizzazione di un prodotto di un prodotto quali vincoli per l'identificazione.
Per farvi capire meglio, un culatello di Zibello, per essere chiamato così, deve essere prodotto solo ed esclusivamente nella zona di Zibello e dintorni e deve essere prodotto solo in un determinato modo indicato dai norcini della zona.
Qualsiasi altro culatello prodotto in altra zona e con altri metodi non potrà essere chiamato "Culatello di Zibello", pena pesanti sanzioni per il produttore.
Lo stesso discorso può valere per il Riso "Vialone nano" mantovano.
Per essere tale, questo riso deve essere prodotto solo ed esclusivamente nel Mantovano.
Bisogna fare così con tutti i nostri prodotti.
Noi italiani dobbiamo alzare la voce, anche in sede europea.
Se noi non facciamo così, rischiamo di essere divorati dalla concorrenza estera.
L'acquisto di Parmalat da parte dei francesi è già un segnale più che eloquente.
Se ciò che ho detto dovesse accadere, sarebbe un bel guaio e non servirebbe più a nulla mettere le bandierine italiane sui davanzali delle nostre finestre.
Cordiali saluti.
Due giorni fa, c'è stato a Mantova un summit della Confagricoltura. E' stato argomento del mio colloquio di ieri con Franco Carreri, segretario della Lega Nord di Roncoferraro, Mantova.
Tra i partecipanti vi erano il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, onorevole Saverio Romano, ed il candidato alla presidenza della Provincia di Mantova e parlamentare della Lega Nord, l'onorevole Gianni Fava.
Proprio il ministro Romano ha lanciato un vero e proprio allarme sulla tutela del prodotto "Made in Italy".
Le parole del ministro sono state le queste:
"Nessuna battaglia ideologica e pregiudiziale sui prodotti OGM, ma piuttosto una politica di mercato, una strategia che sposa la difesa della qualità, la lotta alla contraffazione, la promozione del'etichettatura, la tutela del Made in Italy. La qualità dei nostri prodotti è vincente perché ha una propria identità che va tutelata e preservata. Questa è la linea che intendiamo promuovere nel rispetto del confronto con le organizzazioni, come Confagricoltura, che svolgono un prezioso lavoro.".
Potete leggere il testo integrale, seguendo il link http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3386.
Il ministro ha pienamente ragione.
Riguardo agli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), io ho detto e scritto molto.
Vi invito a rileggere, ad esempio, l'articolo intitolato "Ingegneria genetica e OGM? Sono risorse!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/ingegneria-genetica-e-ogm-sono-risorse.html.
Verso gli OGM non bisogna avere dei pregiudizi ideologici.
Pensate, c'è chi sostiene che l'invenzione dell'ingegneria genetica sia il frutto di un satanico complotto ordito da oscuri massoni per creare malattie ed annientare l'umanità. Questa è pura follia, come sono pura follia tutte le altre "teorie del complotto" che ho citato nel mio articolo intitolato "Basta con le teorie del complotto!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/basta-con-le-teorie-del-complotto.html.
Le persone che sostengono queste teorie sono persone di vedute limitate, per non dire ignoranti, e sono pericolose per sé stesse per gli altri.
In realtà, l'ingegneria genetica può servire molto e lo dico io, che, pur essendo attualmente disoccupato, sono diplomato in chimica e biologia.
Dopo di che, il fatto che non si debbano avere pregiudizi ideologici verso gli OGM non deve impedirci di difendere le tipicità dei nostri prodotti agroalimentari.
L'Italia ha una vasta gamma di prodotti agroalimantari.
Pensiamo, ad esempio, ai vini come il Barolo, lo Sciacchetrà, il Lambrusco mantovano ed emiliano, l'Amarone, lo Schiava dell'Alto Adige, il Prosecco, i vini del Collio Friulano, il Sangiovese di Romagna, il Chianti, il Montepulciano d'Abruzzo, l'Aglianico del Vulture, il Negramaro del Salento, il Nero d'Avola o la Vernaccia sarda.
Pensiamo ai prodotti di carne, come i salumi. Vi posso citare, ad esempio, il Prosciutto di crudo di Bossess (in Val D'Aosta), il Salame Piemonte, la Salsiccia di Bra, la Bresaola della Valtellina, la Soppressa veneta, il Prosciutto Euganeo, il Prosciutto di San Daniele, il Salame cremonese, lo Spallotto mantovano, il Salame piacentino, il Culatello di Zibello, il Prosciutto di Parma, lo Zampone di Mirandola, il Ciauscolo marchigiano, il Lardo di Colonnata, la Ventricina abruzzese, la Corallina romana, il Salame Napoli o la Nduja calabrese.
Non parliamo poi dei formaggi, come il Castelmagno, il Grana lodigiano (quello con la crosta nera), il Grana Padano, la Formagella di Tremosine, il Parmigiano Reggiano, il Pecorino di Pienza, il Pecorino Romano, il Provolone del Monaco, il Caciocavallo silano, quello ragusano o il Pecorino pepato siciliano o il Pecorino sardo.
Non parliamo poi dei prodotti come la frutta e la verdura, tra le quali si possono citare l'aglio di Vessalico, il cardo gobbo di Nizza del Monferrato, le mele del Trentino-Alto Adige, le ciliegie della Valpolicella, le pesche Nettarine di Romagna, il cavolo nero toscano, la mela Annurca campana, i limoni di Sorrento, i lampascioni pugliesi, le arance del Gargano, i cedri calabresi, le cipolle di Tropea e le arance siciliane.
Questi sono solo alcuni dei nostri prodotti agroalimentari che sono esempi di eccellenza.
Purtroppo, essi sono minacciati da una concorrenza estera che spesso è spietata.
Addirittura, c'è chi copia i nostri prodotti e li spaccia per prodotti italiani.
Pensate vi è il vino Chianti che è prodotto in California o il Pecorino che è prodotto in Cina e per giunta con latte di vacca.
Non è uno scherzo!
Questo è, ovviamente, inaccettabile!
Noi dobbiamo tutelare i nostri prodotti e per farlo dobbiamo farci sentire in tutte le sedi, compresa quella europea.
Purtroppo, è proprio l'Unione Europea a fare i maggiori danni.
Essa si preoccupa (in maniera quasi maniacale) della grandezza di un pisello, del peso di un melone o della lunghezza di una zucchina ma non cura quella che è la tipicità di un prodotto.
Ad esempio, dovrebbe fare in modo che, ad esempio, il nostro Parmigiano-Reggiano sia tutelato come l'ottimo Cheddar inglese, il nostro Prosciutto di San Daniele sia tutelato come lo Jamon Patanegra spagnolo o che il nostro Prosecco sia tutelato come lo Champagne.
Invece, queste tutele non ci sono.
Anzi, l'Unione Europea ha fatto delle direttive molto discutibili, come quella di dare la possibilità alle aziende di fare le aranciate senza le arance.
Direttive come queste sono deleterie perché danneggiano sia gli agricoltori e sia i prodotti agricoli stessi.
E' ora di mettere regole serie come, ad esempio, l'indicazione geografica della provenienza ed il metodo di realizzazione di un prodotto di un prodotto quali vincoli per l'identificazione.
Per farvi capire meglio, un culatello di Zibello, per essere chiamato così, deve essere prodotto solo ed esclusivamente nella zona di Zibello e dintorni e deve essere prodotto solo in un determinato modo indicato dai norcini della zona.
Qualsiasi altro culatello prodotto in altra zona e con altri metodi non potrà essere chiamato "Culatello di Zibello", pena pesanti sanzioni per il produttore.
Lo stesso discorso può valere per il Riso "Vialone nano" mantovano.
Per essere tale, questo riso deve essere prodotto solo ed esclusivamente nel Mantovano.
Bisogna fare così con tutti i nostri prodotti.
Noi italiani dobbiamo alzare la voce, anche in sede europea.
Se noi non facciamo così, rischiamo di essere divorati dalla concorrenza estera.
L'acquisto di Parmalat da parte dei francesi è già un segnale più che eloquente.
Se ciò che ho detto dovesse accadere, sarebbe un bel guaio e non servirebbe più a nulla mettere le bandierine italiane sui davanzali delle nostre finestre.
Cordiali saluti.
giovedì 28 aprile 2011
UNA GIORNATA DEDICATA ALL'INGHILTERRA
Cari amici ed amiche.
Vista anche la concomitanza con il matrimonio reale tra il Principe di Galles William e Kate Middleton, vorrei illustrare la proposta fatta al Comune di Roncoferraro (Mantova) e fare qualche considerazione sulla questione della storia inglese e sull'impatto culturale che essa ebbe sulla nostra realtà.
Giusto l'altro ieri, ho portato l'istanza in municipio e l'ho fatta protocollare.
Ecco il testo dell'istanza:
"
PROPOSTA CULTURALE
Alla cortese attenzione del signor Sindaco, Candido Roveda, dell'Assessore alla Cultura, professoressa Livia Calciolari, dei signori membri della Giunta e dei signori consiglieri comunali di Roncoferraro (Mantova).
Oggetto: Proposta di un evento culturale dedicato alla storia e alla cultura inglese e al suo rapporto con l'Italia.
Proposta
Egregio signor Sindaco, signor Assessore, signori membri della Giunta e del Consiglio comunale di Roncoferraro.
Vorrei proporre un evento culturale dedicato alla storia e alla cultura inglese e al rapporto che essi ebbero (e tuttora hanno) con l'Italia e con la nostra realtà.
Tra Italia ed Inghilterra vi sono forti legami storici e culturali.
Ad esempio, nell'Isola di Man vi è un simbolo simile a quello della Regione Sicilia e nella cripta della cattedrale di Canterbury vi sono archi simili a quelli delle chiese siciliane di epoca normanna.
Inoltre, in Sicilia vi fu una forte comunità inglese che, ad esempio, inventò il Marsala, il noto vino liquoroso. Vi consiglio di leggere questo mio articolo intitolato "Storia di una famiglia inglese in Sicilia", il cui link è http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/storia-di-una-famiglia-inglese-in.html.
La cultura inglese, però, potrebbe avere legami anche con la nostra realtà. Ad esempio, il Santuario della Beata Vergine di Grazie potrebbe essere stato realizzato con maestranze inglesi.
Il tutto è documentato nell'articolo intitolato "Un grande potenziale, il Santuario della Beata Vergine di Grazie, San Gabriele e gli Inglesi", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/un-grande-potenziale-il-santuario-della.html .
Vorrei proporre, quindi, una "Tavola rotonda" o un convegno che abbia come tema centrale la storia e la cultura inglese. In questo convegno si potrebbero trattare i personaggi importanti (come i re Alfredo il Grande, Guglielmo I, Riccardo I, Enrico VIII, Carlo I ed Elisabetta I o gli uomini di cultura come Ruggero Bacone, Tommaso Moro, Isaac Newton o Alexander Pope) ed i fatti salienti della storia inglese.
Inoltre, si potrebbe parlare anche del rapporto tra gli inglesi e l'unità d'Italia.
Ne parlai nel mio articolo intitolato "Commento sul libro "L'Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie"", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/commento-sul-libro-linghilterra-contro.html.
Si potrebbe anche organizzare una liturgia fatta con il rito anglicano, secondo la Costituzione apostolica "Anglicanorum coetibus" . Qui si potrebbe conivolgere la parrocchia.
Io penso che un simile evento sarebbe utile ed istruttivo anche per comprendere meglio la nostra storia.
Cordiali saluti.".
Questa è la mia proposta. Come appassionato e cultore di storia inglese, ho fatto questa proposta e, se questo evento si dovesse fare, potrei essere io stesso il relatore o uno dei relatori.
Quindi, se questo evento si dovesse fare, io stesso mi metterei in gioco.
Io spero che l'amministrazione comunale di Roncoferraro valuti questa mia proposta senza pregiudizi ideologici.
Del resto, lo stesso Sindaco, Candido Roveda, affermò pubblicamente di essere disposto ad interloquire con tutti, purché non vi sia il pregiudizio ideologico.
Io, che sono di centro destra (il campo politico avverso al quello del Sindaco), ho fatto questa proposta, cercando sempre di essere costruttivo.
Speriamo che anche l'altra parte sia altrettanto costruttiva.
Tornando all'argomento, io penso che nella storia inglese vi siano tanti fatti e personaggi che ebbero (e tuttora hanno) forti legami con noi.
Alcuni li ho citati nel testo della proposta ma poso citarne altri.
Pensiamo alle dominazioni normanne che unirono l'Ucraina, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia meridionale. Il noto critico d'arte e giornalista Philippe Daverio definì la dominazione normanna il "I Commonwealth", quasi un anticipo dell'Impero Britannico.
I normanni seppero creare un "unicum" di tante nazioni diverse.
Anche i reali inglesi ebbero a che fare con l'Italia. Pensate agli ultimi Stuart che erano italiani.
Quindi, tra noi e gli inglesi ci sono forti legami e sarebbe giusto fare conoscere ciò.
Per via del già citato matrimonio reale che si celebrerà a Londra, ho ritenuto giusto illustrare oggi questa mia proposta.
Tra l'altro, anche la nonna del principe William, la regina Elisabetta II, che è ritratta nella moneta raffigurata nella foto qui sopra (moneta che è un pezzo della mia collezione), ha dei legami con l'Italia.
Ella, infatti, è Dama decorata con il Gran Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Inoltre è Dama del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Pensiamo, in fine, alla collaborazione che c'è tra la monarchia inglese e lo Stato di Città del Vaticano, in progetti umanitari e sociali.
Quindi, la Chiesa cattolica e quella anglicana collaborano in spirito ecumenico per fare progetti di opere umanitarie.
Termino con una poesia da me scritta che parla proprio di una leggenda nota a tutti e che ha a che fare con l'Inghilterra:
EXCALIBUR
"Ubi Caliburnus est...
ibi iustitia est.
Caliburnus iustitiae ensis est...
et ubi est iustitia...ibi Deus est."
Cù una spata 'n guerra si jittau...
cuntru lu tintu Luciferu...ghjustu Michael lu Prince...
d'onne militia d'anghjuli..ché 'n cori comu Diu hè...
et certu 'nti li sèculi a vene...fù magnu...comu Lisandru...
di gran valuri...San Ghjorghju...
ché cuntru lu dragu si jittau di gran curaghju...
cù Ascalon...d'ultimu ventu di Roma...figghiu...
cusì 'n Albione Arthur lu rè vinni...pè Cristu nosciu Signuri...
cù Excalibur...chì comu San Paulu fici cù la Palora...
ma ghjustizia fari pò una spata...
si da lu piccatu...chì tene...la manu hè fora.
Cordiali saluti.
Vista anche la concomitanza con il matrimonio reale tra il Principe di Galles William e Kate Middleton, vorrei illustrare la proposta fatta al Comune di Roncoferraro (Mantova) e fare qualche considerazione sulla questione della storia inglese e sull'impatto culturale che essa ebbe sulla nostra realtà.
Giusto l'altro ieri, ho portato l'istanza in municipio e l'ho fatta protocollare.
Ecco il testo dell'istanza:
"
PROPOSTA CULTURALE
Alla cortese attenzione del signor Sindaco, Candido Roveda, dell'Assessore alla Cultura, professoressa Livia Calciolari, dei signori membri della Giunta e dei signori consiglieri comunali di Roncoferraro (Mantova).
Oggetto: Proposta di un evento culturale dedicato alla storia e alla cultura inglese e al suo rapporto con l'Italia.
Proposta
Egregio signor Sindaco, signor Assessore, signori membri della Giunta e del Consiglio comunale di Roncoferraro.
Vorrei proporre un evento culturale dedicato alla storia e alla cultura inglese e al rapporto che essi ebbero (e tuttora hanno) con l'Italia e con la nostra realtà.
Tra Italia ed Inghilterra vi sono forti legami storici e culturali.
Ad esempio, nell'Isola di Man vi è un simbolo simile a quello della Regione Sicilia e nella cripta della cattedrale di Canterbury vi sono archi simili a quelli delle chiese siciliane di epoca normanna.
Inoltre, in Sicilia vi fu una forte comunità inglese che, ad esempio, inventò il Marsala, il noto vino liquoroso. Vi consiglio di leggere questo mio articolo intitolato "Storia di una famiglia inglese in Sicilia", il cui link è http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/storia-di-una-famiglia-inglese-in.html.
La cultura inglese, però, potrebbe avere legami anche con la nostra realtà. Ad esempio, il Santuario della Beata Vergine di Grazie potrebbe essere stato realizzato con maestranze inglesi.
Il tutto è documentato nell'articolo intitolato "Un grande potenziale, il Santuario della Beata Vergine di Grazie, San Gabriele e gli Inglesi", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/un-grande-potenziale-il-santuario-della.html .
Vorrei proporre, quindi, una "Tavola rotonda" o un convegno che abbia come tema centrale la storia e la cultura inglese. In questo convegno si potrebbero trattare i personaggi importanti (come i re Alfredo il Grande, Guglielmo I, Riccardo I, Enrico VIII, Carlo I ed Elisabetta I o gli uomini di cultura come Ruggero Bacone, Tommaso Moro, Isaac Newton o Alexander Pope) ed i fatti salienti della storia inglese.
Inoltre, si potrebbe parlare anche del rapporto tra gli inglesi e l'unità d'Italia.
Ne parlai nel mio articolo intitolato "Commento sul libro "L'Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie"", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/commento-sul-libro-linghilterra-contro.html.
Si potrebbe anche organizzare una liturgia fatta con il rito anglicano, secondo la Costituzione apostolica "Anglicanorum coetibus" . Qui si potrebbe conivolgere la parrocchia.
Io penso che un simile evento sarebbe utile ed istruttivo anche per comprendere meglio la nostra storia.
Cordiali saluti.".
Questa è la mia proposta. Come appassionato e cultore di storia inglese, ho fatto questa proposta e, se questo evento si dovesse fare, potrei essere io stesso il relatore o uno dei relatori.
Quindi, se questo evento si dovesse fare, io stesso mi metterei in gioco.
Io spero che l'amministrazione comunale di Roncoferraro valuti questa mia proposta senza pregiudizi ideologici.
Del resto, lo stesso Sindaco, Candido Roveda, affermò pubblicamente di essere disposto ad interloquire con tutti, purché non vi sia il pregiudizio ideologico.
Io, che sono di centro destra (il campo politico avverso al quello del Sindaco), ho fatto questa proposta, cercando sempre di essere costruttivo.
Speriamo che anche l'altra parte sia altrettanto costruttiva.
Tornando all'argomento, io penso che nella storia inglese vi siano tanti fatti e personaggi che ebbero (e tuttora hanno) forti legami con noi.
Alcuni li ho citati nel testo della proposta ma poso citarne altri.
Pensiamo alle dominazioni normanne che unirono l'Ucraina, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia meridionale. Il noto critico d'arte e giornalista Philippe Daverio definì la dominazione normanna il "I Commonwealth", quasi un anticipo dell'Impero Britannico.
I normanni seppero creare un "unicum" di tante nazioni diverse.
Anche i reali inglesi ebbero a che fare con l'Italia. Pensate agli ultimi Stuart che erano italiani.
Quindi, tra noi e gli inglesi ci sono forti legami e sarebbe giusto fare conoscere ciò.
Per via del già citato matrimonio reale che si celebrerà a Londra, ho ritenuto giusto illustrare oggi questa mia proposta.
Tra l'altro, anche la nonna del principe William, la regina Elisabetta II, che è ritratta nella moneta raffigurata nella foto qui sopra (moneta che è un pezzo della mia collezione), ha dei legami con l'Italia.
Ella, infatti, è Dama decorata con il Gran Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Inoltre è Dama del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Pensiamo, in fine, alla collaborazione che c'è tra la monarchia inglese e lo Stato di Città del Vaticano, in progetti umanitari e sociali.
Quindi, la Chiesa cattolica e quella anglicana collaborano in spirito ecumenico per fare progetti di opere umanitarie.
Termino con una poesia da me scritta che parla proprio di una leggenda nota a tutti e che ha a che fare con l'Inghilterra:
EXCALIBUR
"Ubi Caliburnus est...
ibi iustitia est.
Caliburnus iustitiae ensis est...
et ubi est iustitia...ibi Deus est."
Cù una spata 'n guerra si jittau...
cuntru lu tintu Luciferu...ghjustu Michael lu Prince...
d'onne militia d'anghjuli..ché 'n cori comu Diu hè...
et certu 'nti li sèculi a vene...fù magnu...comu Lisandru...
di gran valuri...San Ghjorghju...
ché cuntru lu dragu si jittau di gran curaghju...
cù Ascalon...d'ultimu ventu di Roma...figghiu...
cusì 'n Albione Arthur lu rè vinni...pè Cristu nosciu Signuri...
cù Excalibur...chì comu San Paulu fici cù la Palora...
ma ghjustizia fari pò una spata...
si da lu piccatu...chì tene...la manu hè fora.
Cordiali saluti.
DALL'INGHILTERRA ALLA SICILIA, IL "COMMONWEALTH" DELL'ARTE
Sembra quasi che vi sia un lungo filo rosso che unisce l'Inghilterra alla Sicilia.
Questo "filo rosso" passa per la Francia, per la Svizzera, per la Lombardia, l'Italia meridionale ed arriva fino in Sicilia.
Altre volte parlai di ciò.
Vi invito a leggere l'articolo intitolato "Arte normanna, un'arte che unisce", http://thecandelabra.blogspot.com/2010/06/arte-normanna-unarte-che-unisce.html.
Qui però, il discorso sarà più ampio.
Infatti, si può parlare serenamente di un'arte europea.
Partendo dall'alto, sotto lo stemma reale inglese, ho messo alcune foto di monumenti.
La prima, quella sotto lo stemma reale inglese, raffigura il duomo di Messina.
La seconda raffigura l'interno del Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie, in provincia di Mantova.
La terza raffigura un particolare dello stesso Santuario, con il coccodrillo.
La quarta raffigura una scultura della Cattedrale di Berna, in Svizzera.
La quinta mostra il pulpito della Cattedrale di Canterbury.
La sesta mostra il Palazzo dei Normanni di Palermo.
La settima mostra un particolare degli interni della Cattedrale di Wells, in Inghilterra.
L'ottava mostra il chiostro dell'Abbazia di Hauterive, in Svizzera.
La nona mostra ancora un particolare degli interni della Cattedrale di Berna.
Cos'hanno tutti questi monumenti in comune?
Del Santuario della Beata Vergine di Grazie, ho già detto molto.
Rileggete l'articolo intitolato "Un grande potenziale, il Santuario della Beata Vergine di Grazie, San Gabriele e gli Inglesi", http://thecandebra.blogspot.com/2011/04/un-grande-potenziale-il-santuario-della.html.
Anche del rapporto tra Sicilia ed Inghilterra ho parlato.
Un altro articolo che vi consiglio di rileggere è quello intitolato "Tributo alla dinastia degli Altavilla in Sicilia", http://thecandelabra.blogspot.com/2011/02/tributo-alla-dinastia-degli-altavilla.html.
Però, questo filo non lega solo la Sicilia, la Lombardia e l'Inghilterra.
Infatti, altre testimonianze di una vera e propria "unione artistica ed architettonica" si trovano anche in Francia ed in Svizzera,
Guardate bene la foto che mostra il particolare della Cattedrale di Wells.
Essa mostra una volta gotica con le tipiche nervature, che sono caratteristiche del gotico inglese.
Ora, le stesse nervature si possono trovare nella Cattedrale di Berna e la foto di quel particolare del suo interno lo dimostra. Il vano che contiene il maestoso organo a canne, infatti, è coperto da una volta che ha le stesse nervature.
Inoltre, il chiostro dell'Abbazia di Hauterive ricorda quelli delle antiche abbazie inglesi e scozzesi, molte delle quali oggi sono ruderi.
Vi consiglio di visitare il sito dell'Abbazia di Dunfermline, la città natale di San Carlo I, seguendo il link http://www.dunfermlineabbey.co.uk/.
L'Abbazia di Hauterive,ha affinità anche con molti chiostri lombardi. Un altro particolare che si può notare riguarda ancora il Santuario della Beata Vergine di Grazie.
Guardate bene la foto che raffigura il coccodrillo.
Il coccodrillo di Grazie è appeso alla volta.
La volta è a crociera ed è affrescata.
Gli affreschi raffigurano fiori che sembrano calendule.
Sbirciando sul sito della Corona britannica (http://www.royal.gov.uk/) ho notato un particolare.
Lo stemma della dinastie dei Lancaster, degli York e dei Tudor era una rosa.
Le raffigurazioni sulla volta del Santuario della Beata Vergine di Grazie sembrano proprio delle rose, che sono simboli mariani ma comparvero proprio negli stemmi dei Lancaster, degli York e dei Tudor.
Ora, le cronache dicono che l'Inghilterra del periodo antecedente a re Enrico VIII (1491-1547) fu molto devota a Maria. Visitate il sito http://www.santuarimariani.org/sm-europa/eu-gb-granbretagna0.htm.
Al tempo dei Gonzaga, Mantova era importante, tant'è che lì si progettò anche una crociata contro i Turchi che non si fece.
E' possibile che quei fiori della volta del Santuario di Grazie fossero stati fatti disegnare da qualche re d'Inghilterra, forse come segno di devozione.
Se ciò dovesse essere vero, la mia tesi sulle presunte maestranze inglesi che furono nella fabbrica di quel santuario mantovano avrebbe una conferma.
Tenete conto anche del fatto che quelle decorazioni furono rimaneggiate nel XIX secolo.
Spero di avervi dato uno spunto per una riflessione.
Forse, studiando meglio l'arte, si può capire meglio la storia della civiltà, la civiltà che ci forgiò. Tra l'altro, colgo l'occasione per segnalarvi che domani pubblicherò l'istanza che ho fatto protocollare in Comune, qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova. Ho proposto al Comune di Roncoferraro un evento culturale incentrato proprio sulla storia e la cultura inglese. La pubblicherò domani, anche in omaggio al matrimonio reale tra il Principe William di Galles e Kate Middleton.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.