Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 13 aprile 2011

TANGENTOPOLI E PROCESSO BREVE, DUE PAROLE


Cari amici ed amiche.
Ieri, con 314 voti favorevoli, alla Camera dei Deputati è passato il disegno di legge che prevede il "Processo breve".
Questa disegno di legge non è una "norma salva-Berlusconi" ma è una norma giusta e sacrosanta che fa sì che il cittadino sia tutelato di fronte a situazioni che sono incresciose per un Paese civile.
Con questa legge, la durata dei processi varierà dai 3 anni per il primo grado di giudizio ai 2 per il secondo (in Appello) fino ai 18 mesi per la Corte di Cassazione.
Ricordo che, attualmente, noi abbiamo processi che durano da decenni e che finiscono spesso con la prescrizione.
Quindi, il cittadino ci perde!
Pensate ai soldi che deve spendere in avvocati e spese legali.
Con questa legge, i processi avranno tempi ragionevoli di durata. Il cittadino, quindi, dovrà avere la risposta da parte di ci giudica un reato in tempi brevi. Inoltre, tale legge non varrà per processi contro terrorismo e mafia.
Quindi, chi dice che il Governo voglia favorire la criminalità organizzata, dice una grande sciocchezza!
Questa legge è la dimostrazione del fatto che c'è ancora una politica che vuole fare la politica e che non si vuole fare scavalcare dal potere giudiziario (o da una parte di esso) e che vuole ribadire quei principi democratici che l'epoca di "Tangentopoli" minò.
Giusto ieri, mi ero trovato a discutere con un ragazzo del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana proprio su questo tema.
Il mio interlocutore guardava con favore quanto successe agli inizi degli anni '90 ed io, ovviamente, ero critico.
Io credo che la verità stia nel mezzo.
Non c'è dubbio che il sistema politico precedente agli anni '90 avesse al suo interno delle storture e delle sacche di corruzione.
Infatti, quel sistema era bloccato poiché fondato sul "binomio Democrazia Cristiana-Partito Comunista".
L'Italia era il Paese occidentale con il Partito Comunista più forte e tale partito era legato all'Unione Sovietica.
Quindi, l'unico baluardo della cultura democratica ed occidentale era rappresentato dalla Democrazia Cristiana, che in seguito governò con il Partito Socialista, il Partito Repubblicano, il Partito Socialista Democratico ed il Partito Liberale.
Il fatto che all'opposizione ci fosse una forza come il Partito Comunista fece sì che a governare fossero le solite figure.
In pratica, si trattò di una "democrazia bloccata".
Questo favorì la nascita di un "potere stagnante" in cui si formarono vere e proprie sacche di corruzione.
Quindi, almeno all'inizio l'epoca di "Tangentopoli" parve quella forza che potesse dare l'impulso ad un rinnovamento.
Successivamente, però, i giudici che operarono in quegli anni si spinsero oltre, distruggendo un intero ceto politico e in quel "tritacarne" finirono anche delle persone che poi si rivelarono innocenti.
Ci furono, quindi, vite rovinate ed anche suicidi.
Quel clima giacobino fece sì che la magistratura (o almeno una parte di essa) si ingerisse nella sfera politica.
Questo mise in crisi lo stesso sistema democratico e rischiò di aprire la strada ai comunisti, il cui partito assunse il nome di Partito Democratico della Sinistra (PDS).
Ora, i comunisti avevano anche un disegno di riforma della legge elettorale che avrebbe permesso loro di avere il 60% dei seggi in Parlamento con il 30% dei voti.
Qui intervenne il presidente Berlusconi che (fondando Forza Italia) portò la destra al Governo e creò una forza politica in grado di contrastare la sinistra.
Il presidente Berlusconi salvò la democrazia e creò una forza di centro-destra, una forza che negli anni precedenti mancava.
Gli effetti si videro e li ho spiegati prima.
Ora, questo clima di astio tra il presidente Berlusconi e parte della magistratura scaturisce proprio dal fatto che il presidente voglia riportare le istituzioni nel vero alveo democratico.
Ognuno si faccia la sua idea...ma questa è la storia.
Cordiali saluti.

LIBRI DI STORIA FAZIOSI E DI SINISTRA? E' VERO!





Cari amici ed amiche.

Vorrei parlare della proposta fatta dall'onorevole Gabriella Carlucci, deputata del Popolo della Libertà, che ha proposto di istituire una commissione di inchiesta sui libri di storia usati come testi scolastici.
Trovo che la proposta dell'onorevole Carlucci sia più che sensata.
Effettivamente, vi sono molti libri che illustrano la storia in modo parziale ed ideologico.
Prendiamo, ad esempio, un tema storico a me caro, la Guerra civile inglese del XVII secolo.
Molti dei nostri libri di storia presentano il puritano Oliver Cromwell come un uomo di valori e di virtù e re Carlo I Stuart come un mascalzone e tiranno.
La realtà è ben diversa. Cromwell fu un dittatore che si macchiò di crimini allucinanti mentre re Carlo I fu un uomo di grandi valori, tant'è che lo fecero anche santo. Re Carlo I fu un grande cristiano. Tra l'altro, di recente, ho avuto una discussione abbastanza accesa con una persona che mi ha accusato di venerare un ladro perché, a suo dire, re Carlo I avrebbe fatto rubare dei capolavori che appartenevano dei Gonzaga. Ora, la realtà è diversa. Re Carlo I amava l'arte italiana e comprava quadri ed opere d'arte italiane.
Su Cromwell, cosa si dovrebbe dire?
Riguardo a Cromwell, bisognerebbe chiedere agli Irlandesi. Infatti, nel 1649, quel fanatico fece dei veri e propri bagni di sangue in Irlanda.
Purtroppo, i nostri libri di storia danno questa immagine distorta di Cromwell e di re Carlo I. Guarda caso, Cromwell fu preso come esempio da Lenin.
Vi invito a visionare questo video preso da Youtube che mostra una spezzone del film "Cromwell", un film andato in onda negli anni '70.
Per quanto riguarda il XX secolo, questa faziosità è ancora più evidente.
I libri di storia parlano tanto dei crimini commessi dai nazisti di Adolf Hitler mentre non dicono nulla di quelli fatti dai comunisti e dai partigiani.
I comunisti non furono meno criminali dei nazisti. Certo, i nazisti uccisero più di 6.000.000 di persone innocenti ma pensate, ad esempio, all' Holodomor, il genocidio di ebrei ed oppositori che ci fu in Ucraina tra il 1929 ed il 1933 e che fu fatto dal regime comunista da Stalin o al massacro di polacchi nella foresta di Katin che fu fatto, sempre dai sovietici, nel 1943.
Pensate a quello che successe qui in Italia, con i partigiani comunisti che fecero uccidere quelli cattolici in Emilia-Romagna.
Pensate al dramma delle foibe, dramma in cui molti italiani che stavano in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia vennero fatti uccidere e gettare nelle grotte dai comunisti di Tito.
Allora, capirete che tra l'ideologia nazista e quella comunista non c'è nessuna differenza.
Purtroppo, i libri di storia non sono di questo avviso. Molti di essi danno un'immagine positiva dei comunisti, quando la realtà è ben diversa.
E...ci sono altre storture!
La storia non può essere usata come propaganda politica.
Il suo insegnaento serve a formare le coscienze, per non ripetere più gli errori del passato.
Se si usa la storia come mezzo per fare propaganda, si rischia solo di dare delle nozioni sbagliate e di fare sì che vengano commessi i soliti errori.
Un uso così distorto della storia non è diverso da quello che facevano i nazisti, per inculcare le loro idee.
Quindi, ben venga la commissione d'inchiesta.
Cordiali saluti.

martedì 12 aprile 2011

L'UNIONE EUROPEA? NON ESISTE PIU'!


Cari amici ed amiche.
Qualcuno aveva paragonato l'attuale Unione Europea al Sacro Romano Impero del Medio Evo.
Quel qualcuno aveva ragione.
Di fatto, l'Unione Europea è un ectoplasma.
Quanto sta succedendo lo dimostra. L'Italia è stata lasciata sola ad affrontare la questione degli immigrati che ogni giorno arrivano nelle nostre coste dalla Tunisia.
Gli altri Paesi, Francia e Germania in primis, rifiutano di prendere gli immigrati e non aiutano l'Italia. In pratica, dicono che la questione degli immigrati che partono dalla Tunisia e arrivano alle coste italiane è una cosa che riguarda solo il nostro Paese.
L'Unione Europea non è stata capace di imporsi. Perfino i vescovi hanno criticato i Paesi europei.
Il nostro Governo ha fatto un accordo con la Tunisia, un accordo che punta ad una cooperazione con il governo di Tunisi. Questo accordo prevede, da una parte, investimenti che possano creare attività nel Paese del Nord Africa (così da disincentivare le partenze) e, dall'altra, operazioni congiunte di pattugliamento delle coste. L'accordo prevede anche i rimpatri degli immigrati clandestini a partire dal 05 aprile 2011, giorno in cui l'accordo è entrato in vigore.
Quindi, il nostro Governo sta facendo molto.
L'Unione Europea, invece, è immobile. Di fronte agli egoismi degli altri Paesi non riesce a fare nulla.
Ribadisco il concetto esposto nel mio articolo intitolato "Unione Europea, ha ragione il presidente Berlusconi!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/unione-europea-ha-ragione-il-presidente.html, articolo che è stato ripreso anche da "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net.
Qui noi rischiamo davvero di finire male.
L'Italia non può reggere dei flussi migratori così alti. L'Italia settentrionale è satura, anche da un punto di vista urbanistico. Il Sud ha già i suoi ben noti problemi.
Inoltre, c'è il problema della disoccupazione giovanile (problema che conosco molto bene) che, in un certo senso, è causata anche dalla presenza degli immigrati perché molti imprenditori preferiscono risparmiare, non investendo nelle tecnologie ed assumendo gli immigrati.
Qui si rischia di avere una "marea di povertà" che l'Italia rischia di non potere contenere.
Più povertà significa più debito. Così rischia di saltare il sistema economico.
Se salta il sistema economico dell'Italia anche sull'Unione Europea stessa ci saranno delle conseguenze gravi.
Ad oggi, sembra che non ci sia più l'Unione Europea.
Essa è un "corpo senz'anima", peggio del Sacro Romano Impero.
Almeno, quest'ultimo aveva un'anima nel Cristianesimo. L'Unione Europea, al contrario, ha ripudiato la propria tradizione, non inserendo il riferimento alle radici giudaico-cristiane nella sua Costituzione.
L'Europa esiste sulla carta ma non nei fatti.
Cordiali saluti.

MASSONERIA E CATTOLICESIMO, PARTE II



Cari amici ed amiche.
L'articolo intitolato "Massoneria e cattolicesimo, dov'è la divergenza?", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/massoneria-e-cattolicesimo-dove-la.html, ha avuto un certo successo.
Parecchie sono le persone che hanno letto questo articolo. Una persona ha commentato questo articolo e ha parlato di compromessi tra la libera muratoria ed il mondo cattolico e, addirittura, di una "massoneria bianca".
Ora, è vero che, in passato, ci furono dei punti di contatto tra la massoneria ed il mondo cattolico.
Ad esempio, nella Francia del 1787, vi erano logge con più di 70.000 iniziati che avevano come venerabili dei canonici (Oratoriani, Benedettini, Cistercensi ed altri) e la maggioranza di esse aveva i cappellani.
Inoltre, il grande pensatore cattolico Joseph De Maistre era nella Loggia dei "Tre mortai" di Chambery, in cui fu iniziato nel 1773.
E' vero anche che, durante la Restaurazione, si formarono società segrete conservatrici (se non reazionarie) e cattoliche. Queste associazioni presero come modello la massoneria.
Tra queste, vanno citati i "Cavalieri della fede".
In realtà, il problema tra massoneria e cattolicesimo è la cosa che ho citato nell'articolo precedente.
Per il massone, Dio è il "Grande Architetto dell'Universo" o l' "Essere Supremo" ma è un Dio astratto.
Noi cattolici, invece, crediamo in un Dio creatore che però è anche un Dio che ama, un Dio che per amore verso il genere umano mandò il suo unico Figlio sulla Terra.
Quindi, noi abbiamo una visione di un Dio concreto.
Nel precedente articolo avevo citato il nostro Credo, la formula che recitiamo durante la Santa Messa.
Un cattolico affiliato alla massoneria si dovrebbe porre questo problema.
Per un massone, Dio può essere il Dio giudaico-cristiano, l'Ama Terasu dello Shintoismo o qualsiasi altra entità.
Per noi, Dio è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe, un Dio misericordioso.
Riguardo alla "massoneria bianca", è chiaro che l'interlocutore si riferisse ad associazioni come Comunione e Liberazione o l'Opus Dei.
Personalmente, io guardo con molto interesse quello che fa Comunione e Liberazione e lo trovo molto positivo, pur non facendone parte
Essa ripropone il meglio della dottrina sociale della Chiesa.
Vorrei terminare, spezzando una lancia a favore degli ebrei.
Ultimamente, sono tornati a girare racconti che parlano di presunti complotti giudaico-massonici con cui si vorrebbe conquistare il mondo.
Personalmente, deploro e condanno queste cose.
In primo luogo, la massoneria non fu mica fondata dagli ebrei ma nacque tra le gilde degli archititetti che facevano le cattedrali.
In secondo luogo, al di là di tutte le teorie e fantasie complottiste, che sono ottime per scrivere romanzi, il punto di divergenza tra noi ed i massoni sta proprio nel modo di vedere Dio e che ho descritto.
La visione massonica favorisce il relativismo, ossia quella visione che nega una verità assoluta.
Inoltre, riguardo agli ebrei mi rifaccio a quanto disse Papa Pio XI, che affermò una dura condanna contro l'antisemitismo.
Vi invito a leggere questo interessante articolo del blog "Pio XI-contestatore solitario", seguendo il link http://pioxi-contestatoresolitario.blogspot.com/2010/04/spiritualmente-siamo-tutti-semiti.html.
Spiritualmente, noi cattolici siamo anche semiti.
E allora, smettiamola di ascoltare certi pseudo-storici!
Non ho amici massoni. Se dovessi avere di fronte un massone e se questi mi dicesse che Dio è il "Grande Architetto dell'Universo", io gli risponderei dicendo:
" Hai ragione! Però, Dio non è solo Colui che creò il mondo, da buon "architetto", ma se fosse solo il "Grande Architetto dell'Universo", l'uomo non sarebbe in grado di amare perché non avrebbe un'anima e sarebbe già scomparso. Un uomo può anche avere l'intelletto ma se non avesse quel qualcosa che lo rende capace di usare bene l'intelletto, egli sarebbe destinato alla distruzione.
Invece, l'uomo è in grado di amare perché ha un'anima. Da Dio, egli è stato fatto a Sua immagine e somiglianza. Ha la Sua sapienza ma ha anche il Suo amore. Dio diede l'anima all'uomo perché non volle la sua rovina ed amò il genere umano a tal punto che mandò il Suo unico Figlio ad immolarsi sulla croce.
Allora si può capire che Dio non è solo il Creatore ma è anche il Salvatore. Egli è amore, Deus Caritas est, come dice il titolo dell'enciclica del Santo Padre Benedetto XI.".
Spero di avere dato qualche spunto per una riflessione.
Cordiali saluti.

lunedì 11 aprile 2011

L'IMPERO ROMANO, L'ITALIA E L'EUROPA, LA STORIA POTREBBE RIPETERSI!




Cari amici ed amiche.
Guardate questo video che ho scaricato da Youtube. Esso è uno spezzone di un documentario storico che, tra l'altro, vidi nella sua versione in italiano nella trasmissione "Atlantide, storie di uomini e di mondi" che va in onda su LA7.
Questo video mostra la storia di Ricimero (405-472), un generale (precisamente, un "Magister Militum") dell'Impero Romano d'Occidente.
Proprio iniziando da questo video, voglio riprendere il concetto che ho illustrato ieri, nell'articolo intitolato "Unione Europea, ha ragione il presidente Berlusconi", articolo che è stato pubblicato anche su "Italia chiama Italia" e che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/25637/2011-04-11.html.
Come ho già detto, Ricimero fu un generale dell'Impero Romano d'Occidente.
Egli, però, non fu un romano ma un barbaro.
Egli fu di origine visigota e cristiano ariano.
Negli anni '60 del V secolo AD, egli fu, di fatto, il detentore del potere nell'Impero Romano d'Occidente. Di questo suo potere fecero le spese imperatori come Avito (anch'egli voluto dai Visigoti), Maggioriano, Libio Severo, Antemio e Anicio Olibrio che vennero uccisi o deposti.
Con la sua politica, lui dissanguò l'Impero Romano d'Occidente ma ad esso fu legato perché pochi anni dopo la sua morte l'impero crollò.
Proprio da ciò, prendo lo spunto per fare una riflessione.
A partire dal III secolo AD, l'Impero Romano iniziò ad avere una fase di declino.
Questo declino colpì, soprattutto, l'esercito. Esso fu il cardine del potere nell'Impero. Oramai abituati ai lussi, molti giovani romani non volevano più entrare nell'esercito. Inoltre, stava calando anche il numero di schiavi ed iniziò a mancare la manodopera per fare certi lavori usuranti.
E così, le autorità romane iniziarono a fare entrare i barbari che diventarono "foederati".
Questi, entrarono nell'esercito e in seguito divennero generali, come, per l'appunto Ricimero.
Qui fu il problema.
Infatti, nel 410 AD, Roma fu saccheggiata da Alarico, re dei Visigoti.
Dapprima, Alarico fu un soldato dell'esercito romano, come altri suoi compatrioti visigoti.
Egli morì in Calabria ma il suo popolo riuscì a creare un regno che copriva gli attuali Portogallo e Spagna e parte della Francia.
Anche i Vandali ebbero la stessa storia. Anch'essi furono "foederati" ma poi, con il loro re Genserico (389-477) presero il Nord Africa. In pratica, da manodopera a basso costo, i vari popoli barbari divennero dominatori di territori dell'oramai decrepito Impero Romano d'Occidente. Essi formarono i regni romano-barbarici, regni in cui i barbari comandavano ed i Romani amministravano ma erano in una posizione di sudditanza. Alla fine, 476 AD, presero anche l'Italia e Odoacre (434-493), il capo degli Eruli, depose l'ultimo imperatore, Romolo Augustolo.
In pratica, i barbari si ribellarono ai Romani e divennero i loro nuovi signori.
Ora, la stessa situazioni potrebbe riproporre ai giorni nostri.
Non voglio alimentare paure e né essere razzista ma qui vi è una situazione in cui vi sono degli immigrati che vengono da Paesi con problemi e degli imprenditori italiani che, come ho scritto, ieri cercano una manodopera a basso costo e che non hanno puntato sulla tecnologia.
Gli imprenditori usano come pretesto il fatto che i giovani italiani non vogliano fare determinati lavori e per questo assumono gli immigrati.
Ciò è in parte vero ma è spiegato dal fatto che, come ho scritto poc'anzi, molti imprenditori non abbiano investito nella tecnologia.
Infatti, ove si usano le tecnologie nuove, i giovani italiani vanno a lavorare volentieri e l'azienda produce ed è efficiente.
Quindi, serve una "riforma del modo di pensare della società", oltre a quella della politica.
L'Impero Romano cadde perché continuò a mantenere quel sistema, nonostante i grandi cambiamenti.
Infatti, l'Impero Romano basava la sua forza sul "binomio esercito-schiavi". Ora, con la cessazione delle guerre di conquista, gli schiavi non affluirono più a Roma ed i giovani romani, oramai abituati a vari lussi, non entravano più nell'esercito, il cuore pulsante dell'Impero.
Questo indebolì lo stesso esercito e la figura dell'imperatore (su cui tutto il potere era incentrato) che non fu più grado di governare. I barbari, che entrarono nell'esercito, divennero una "lobby" che poté controllare anche lo stesso imperatore . Inoltre, con l'indebolimento dell'autorità, coloro che erano nelle classi più umili videro nei barbari dei liberatori e si ribellarono. Ergo, se Spartaco fosse vissuto nel V secolo AD avrebbe vinto.
Noi dobbiamo trarre lezione da tutto ciò.
Per troppi anni non si fecero riforme e, a causa di certi compromessi fatti, ad esempio, con i sindacati, si continuò a mantenere uno status quo che oggi non possiamo più permetterci di mantenere.
La politica ha prodotto delle buone riforme. La "Legge Biagi" ne è un esempio. Il problema è che nella nostra società vi sono sacche di resistenza e soggetti che fanno un cattivo uso di tali riforme.
Da qui nasce anche il precariato.
Qui rischiamo di trovarci un giorno con degli immigrati che potrebbero costituire una loro "lobby" e magari fare pressioni sulla politica per ottenere determinate cose. Un giorno potremmo trovarci anche con la sharia. E' un'ipotesi estrema ma potrebbe essere realistica, anche se è remota.
In pratica, rischiamo una vera e propria "terzomondizzazione".
Noi dobbiamo cambiare mentalità, puntando sulla tecnologia e sulla meritocrazia.
Ad esempio, trovo giusta la Riforma dell'università portata avanti dal Ministro dell'Istruzione, onorevole Mariastella Gelmini. Essa punta sulla meritocrazia, facendo sì che siano finanziate quelle facoltà che sono utili.
Bisogna puntare sugli stages che però non dovranno essere fini a sé stessi (cosa che sono oggi) ma che dovranno avere uno sbocco nel mondo del lavoro.
Qui serve un cambio di mentalità.
Inoltre, dobbiamo "recuperare" i nostri "cervelli", i nostri giovani ricercatori e professionisti emigrati all'estero, e magari attrarre anche qualche dottore o ricercatore straniero. I nostri ricercatori e professionisti sono andati in Paesi come gli Stati Uniti d'America ed il Regno Unito. Non dovremmo fare in modo che vi sia un ritorno di essi e, magari, che possa venire qualche ricercatore o professionista britannico o statunitense. In questo caso, vi sarebbe un'"immigrazione di qualità".
Il rischio che si corre è che si ripeta la stessa situazione che ci fu proprio nell'Impero Romano d'Occidente.
A forza di importare povertà (per avere manodopera) rischiamo di diventare poveri anche noi.
L'Europa dovrà tenere conto di tutto ciò.
Cordiali saluti.

UN PRESIDENTE SOTTO ASSEDIO!

Cari amici ed amiche.
Oggi, il presidente Berlusconi è andato nell'aula del Tribunale di Milano come imputato per il "Processo Mediaset".
Tra questo processo, il caso Ruby, certi attacchi dell'opposizione e di certa stampa, si può proprio dire che il presidente è sotto assedio.
Ora, faccio qualche mia considerazione.
In primo luogo, quando parla delle intercettazioni, il presidente Berlusconi ha ragione.
Infatti, oggi una persona che prende la cornetta del telefono non sa se la telefonata sia ascoltata solo dal suo interlocutore o anche da altri che con la conversazione non c'entrano.
Si intercetta di tutto e di più e, soprattutto, si pubblica di tutto e di più.
E' ora di mettere delle regole perché va bene la legalità ma si deve difendere anche l'inviolabilità delle conversazioni e della corrispondenza.
Ciò è tutelato anche dalla nostra Costituzione.
Inoltre, un'intercettazione può essere manomessa con il computer.
Quanto all'opposizione, essa è unita solo dall'odio verso il presidente Berlusconi ed il centro destra.
Le forze di opposizione, infatti, sono diverse tra loro e non hanno nessun punto in comune, se non l'avversione verso il centro destra.
Vi immaginate che razza di coalizione sarebbe una compagine parte da "Sinistra, ecologia e libertà" e arriva a "Futuro e libertà per l'Italia"?
Sarebbe un'Armata Brancaleone incapace di governare.
Quanto alla magistratura, è vero il fatto che oggi essa abbia troppo potere.
Dopo i fatti degli inizi degli anni '90, la politica si è indebolita ed una parte della magistratura punta ad influenzare la sfera politica.
Questo è gravissimo perché in democrazia i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) sono separati.
Concludo, confermando il mio sostegno al presidente Berlusconi.
Vi invito a leggere questo articolo scritto su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/25637/2011-04-11.html.
Rngrazio il direttore Ricky Filosa, una figura di grande professionalità.
Cordiali saluti.

domenica 10 aprile 2011

UNIONE EUROPEA, HA RAGIONE IL PRESIDENTE BERLUSCONI!



Cari amici ed amiche.
Mi trovo d'accordo con le affermazioni del presidente Silvio Berlusconi sull'Europa.
Sappiamo tutti della difficile situazione che che si è creata a causa dell'immigrazione clandestina che proviene dalla Tunisia.
Lampedusa è un campo di battaglia. Gli immigrati hanno razziato le case e fatto atti di vandalismo, spaccando vetri, sanitari e mobilio ed insozzando tutto con le feci, le urine e quant'altro.
Ora, di fronte a questa situazione, l'Italia non può essere lasciata sola dall'Europa.
Invece, gli altri Paesi, come Francia e Germania, se ne stanno lavando le mani. Non vogliono che questi immigrati entrino nei loro territori. L'Unione Europea sta facendo altrettanto e questa "patata bollente" rimane all'Italia.
Concordo con la frase del presidente che ha detto:
"Si deve fare i conti con la realtà e con il fatto che l'Europa o è qualcosa di vero e di concreto oppure non è. E allora è meglio ritornare a dividerci e ciascuno a insiseguire le proprie paure e i propri egoismi.".
Il ragionamento del presidente Berlusconi non fa una grinza.
Forse l'Unione Europea non si rende conto del pericolo che sta facendo correre all'Italia.
Questi immigrati clandestini sono un costo sociale enorme per il nostro Paese.
Inoltre, non sappiamo come collocarli.
L'Italia settentrionale non ne può più.
E' satura!
Anzi, nonostante l'ottima politica integrazione fatta qui in Lombardia come in Piemonte ed in Veneto, non mancano i problemi.
Ad esempio, pensate a certe situazioni di difficile convivenza.
Pr capire meglio, vi invito a leggere questo mio vecchio articolo che scrissi su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/11228/2008-10-07.html.
Ieri, durante la trasmissone "Telecamere", trasmissione che va in onda su RAI 3 e che è condotta da Anna La Rosa, il vice-segretario del Partito Democratico, onorevole Enrico Letta, ha affermato che gli imprenditori di Vicenza hanno bisogno degli immigrati, per avere della manodopera.
Onestamente, io vorrei rispondere all'onorevole Letta, dicendo che ciò sta contribuendo a rovinare l'Italia.
Infatti, per non investire nella tecnologia e rendere così certi lavori di fatica più agevoli (ed anche più appetibili per i giovani italiani) gli imprenditori preferiscono gli immigrati.
Questo è un male!
Di fatto, noi giovani italiani siamo stati messi in concorrenza con gli immigrati e questi ultimi sono avvantaggiati.
Ad essi, vengono anche elargiti numerosi servizi dai Comuni, specie da quelli amministrati dalla sinistra. Hanno molte tutele che noi giovani italiani non abbiamo.
Da qui nasce la disoccupazione giovanile, cosa che conosco molto bene, essendo attualmente senza lavoro.
Quindi, quanto sostenuto dall'onorevole Letta non è condivisibile.
L'Unione Europea non si rende che sta rischiando grosso.
Già, ha i problemi con la situazione economica di Portogallo, Irlanda e Grecia.
Se poi, lascia che l'Italia venga invasa da quella "marea umana" che viene dal Nord Africa, si espone al rischio di trovarsi con un altro focolaio di crisi.
Come ho detto, la causa della disoccupazione giovanile sta nell'approccio sbagliato di parecchi imprenditori verso l'immigrazione.
Questo rischia di creare un circolo vizioso in cui noi italiani "importiamo" povertà da altri Paesi, a cui si aggiungerà quella dei giovani disoccupati. Questo è molto pericoloso!
Quindi, con queste sue idee scellerate, l'Unione Europa sta mettendo a rischio anche la sua stessa sopravvivenza perché le crisi di Irlanda, Portogallo e Grecia stanno mettendo a rischio l'Euro. Se, per i motivi prima descritti, dovesse andare in crisi anche l'Italia, la situazione si aggraverebbe.
Quindi, o l'Unione Europea e non lascia sola l'Italia oppure si torni ai singoli Stati.
Termino, segnalandovi un evento organzzato dai giovani del Popolo della Libertà di Roseto degli Abruzzi, in Provincia di Teramo.
Esso è intitolato "Roseto: Una nuova strategia per il turismo".
Vi parteciperanno Fabrizio Fornaciari (dirigente provinciale della "Giovane Italia"), Dante Di Marco (consigliere comunale del Popolo della Libertà), Giandonato Morra (Assessore Regionale ai Trasporti), il senatore Paolo Tancredi (coordinatore regionale del Popolo della Libertà dell'Abruzzo), l'onorevole Carlo Fidanza (europarlamentare del Popolo della Libertà e relatore della nuova strategia europea per il turismo ) ed Enio Pavone, candidato sindaco del centro destra al Comune di Roseto degli Abruzzi.
L'evento si terrà a Roseto degli Abruzzi, venerdì 15 aprile, presso il Residence Felicioni, sul Lungomare Trieste. Inizierà alle ore 18;30.
Il link del blog del Popolo della Libertà di Roseto degli Abruzzi sarà nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.