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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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lunedì 11 aprile 2011

L'IMPERO ROMANO, L'ITALIA E L'EUROPA, LA STORIA POTREBBE RIPETERSI!




Cari amici ed amiche.
Guardate questo video che ho scaricato da Youtube. Esso è uno spezzone di un documentario storico che, tra l'altro, vidi nella sua versione in italiano nella trasmissione "Atlantide, storie di uomini e di mondi" che va in onda su LA7.
Questo video mostra la storia di Ricimero (405-472), un generale (precisamente, un "Magister Militum") dell'Impero Romano d'Occidente.
Proprio iniziando da questo video, voglio riprendere il concetto che ho illustrato ieri, nell'articolo intitolato "Unione Europea, ha ragione il presidente Berlusconi", articolo che è stato pubblicato anche su "Italia chiama Italia" e che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/25637/2011-04-11.html.
Come ho già detto, Ricimero fu un generale dell'Impero Romano d'Occidente.
Egli, però, non fu un romano ma un barbaro.
Egli fu di origine visigota e cristiano ariano.
Negli anni '60 del V secolo AD, egli fu, di fatto, il detentore del potere nell'Impero Romano d'Occidente. Di questo suo potere fecero le spese imperatori come Avito (anch'egli voluto dai Visigoti), Maggioriano, Libio Severo, Antemio e Anicio Olibrio che vennero uccisi o deposti.
Con la sua politica, lui dissanguò l'Impero Romano d'Occidente ma ad esso fu legato perché pochi anni dopo la sua morte l'impero crollò.
Proprio da ciò, prendo lo spunto per fare una riflessione.
A partire dal III secolo AD, l'Impero Romano iniziò ad avere una fase di declino.
Questo declino colpì, soprattutto, l'esercito. Esso fu il cardine del potere nell'Impero. Oramai abituati ai lussi, molti giovani romani non volevano più entrare nell'esercito. Inoltre, stava calando anche il numero di schiavi ed iniziò a mancare la manodopera per fare certi lavori usuranti.
E così, le autorità romane iniziarono a fare entrare i barbari che diventarono "foederati".
Questi, entrarono nell'esercito e in seguito divennero generali, come, per l'appunto Ricimero.
Qui fu il problema.
Infatti, nel 410 AD, Roma fu saccheggiata da Alarico, re dei Visigoti.
Dapprima, Alarico fu un soldato dell'esercito romano, come altri suoi compatrioti visigoti.
Egli morì in Calabria ma il suo popolo riuscì a creare un regno che copriva gli attuali Portogallo e Spagna e parte della Francia.
Anche i Vandali ebbero la stessa storia. Anch'essi furono "foederati" ma poi, con il loro re Genserico (389-477) presero il Nord Africa. In pratica, da manodopera a basso costo, i vari popoli barbari divennero dominatori di territori dell'oramai decrepito Impero Romano d'Occidente. Essi formarono i regni romano-barbarici, regni in cui i barbari comandavano ed i Romani amministravano ma erano in una posizione di sudditanza. Alla fine, 476 AD, presero anche l'Italia e Odoacre (434-493), il capo degli Eruli, depose l'ultimo imperatore, Romolo Augustolo.
In pratica, i barbari si ribellarono ai Romani e divennero i loro nuovi signori.
Ora, la stessa situazioni potrebbe riproporre ai giorni nostri.
Non voglio alimentare paure e né essere razzista ma qui vi è una situazione in cui vi sono degli immigrati che vengono da Paesi con problemi e degli imprenditori italiani che, come ho scritto, ieri cercano una manodopera a basso costo e che non hanno puntato sulla tecnologia.
Gli imprenditori usano come pretesto il fatto che i giovani italiani non vogliano fare determinati lavori e per questo assumono gli immigrati.
Ciò è in parte vero ma è spiegato dal fatto che, come ho scritto poc'anzi, molti imprenditori non abbiano investito nella tecnologia.
Infatti, ove si usano le tecnologie nuove, i giovani italiani vanno a lavorare volentieri e l'azienda produce ed è efficiente.
Quindi, serve una "riforma del modo di pensare della società", oltre a quella della politica.
L'Impero Romano cadde perché continuò a mantenere quel sistema, nonostante i grandi cambiamenti.
Infatti, l'Impero Romano basava la sua forza sul "binomio esercito-schiavi". Ora, con la cessazione delle guerre di conquista, gli schiavi non affluirono più a Roma ed i giovani romani, oramai abituati a vari lussi, non entravano più nell'esercito, il cuore pulsante dell'Impero.
Questo indebolì lo stesso esercito e la figura dell'imperatore (su cui tutto il potere era incentrato) che non fu più grado di governare. I barbari, che entrarono nell'esercito, divennero una "lobby" che poté controllare anche lo stesso imperatore . Inoltre, con l'indebolimento dell'autorità, coloro che erano nelle classi più umili videro nei barbari dei liberatori e si ribellarono. Ergo, se Spartaco fosse vissuto nel V secolo AD avrebbe vinto.
Noi dobbiamo trarre lezione da tutto ciò.
Per troppi anni non si fecero riforme e, a causa di certi compromessi fatti, ad esempio, con i sindacati, si continuò a mantenere uno status quo che oggi non possiamo più permetterci di mantenere.
La politica ha prodotto delle buone riforme. La "Legge Biagi" ne è un esempio. Il problema è che nella nostra società vi sono sacche di resistenza e soggetti che fanno un cattivo uso di tali riforme.
Da qui nasce anche il precariato.
Qui rischiamo di trovarci un giorno con degli immigrati che potrebbero costituire una loro "lobby" e magari fare pressioni sulla politica per ottenere determinate cose. Un giorno potremmo trovarci anche con la sharia. E' un'ipotesi estrema ma potrebbe essere realistica, anche se è remota.
In pratica, rischiamo una vera e propria "terzomondizzazione".
Noi dobbiamo cambiare mentalità, puntando sulla tecnologia e sulla meritocrazia.
Ad esempio, trovo giusta la Riforma dell'università portata avanti dal Ministro dell'Istruzione, onorevole Mariastella Gelmini. Essa punta sulla meritocrazia, facendo sì che siano finanziate quelle facoltà che sono utili.
Bisogna puntare sugli stages che però non dovranno essere fini a sé stessi (cosa che sono oggi) ma che dovranno avere uno sbocco nel mondo del lavoro.
Qui serve un cambio di mentalità.
Inoltre, dobbiamo "recuperare" i nostri "cervelli", i nostri giovani ricercatori e professionisti emigrati all'estero, e magari attrarre anche qualche dottore o ricercatore straniero. I nostri ricercatori e professionisti sono andati in Paesi come gli Stati Uniti d'America ed il Regno Unito. Non dovremmo fare in modo che vi sia un ritorno di essi e, magari, che possa venire qualche ricercatore o professionista britannico o statunitense. In questo caso, vi sarebbe un'"immigrazione di qualità".
Il rischio che si corre è che si ripeta la stessa situazione che ci fu proprio nell'Impero Romano d'Occidente.
A forza di importare povertà (per avere manodopera) rischiamo di diventare poveri anche noi.
L'Europa dovrà tenere conto di tutto ciò.
Cordiali saluti.

UN PRESIDENTE SOTTO ASSEDIO!

Cari amici ed amiche.
Oggi, il presidente Berlusconi è andato nell'aula del Tribunale di Milano come imputato per il "Processo Mediaset".
Tra questo processo, il caso Ruby, certi attacchi dell'opposizione e di certa stampa, si può proprio dire che il presidente è sotto assedio.
Ora, faccio qualche mia considerazione.
In primo luogo, quando parla delle intercettazioni, il presidente Berlusconi ha ragione.
Infatti, oggi una persona che prende la cornetta del telefono non sa se la telefonata sia ascoltata solo dal suo interlocutore o anche da altri che con la conversazione non c'entrano.
Si intercetta di tutto e di più e, soprattutto, si pubblica di tutto e di più.
E' ora di mettere delle regole perché va bene la legalità ma si deve difendere anche l'inviolabilità delle conversazioni e della corrispondenza.
Ciò è tutelato anche dalla nostra Costituzione.
Inoltre, un'intercettazione può essere manomessa con il computer.
Quanto all'opposizione, essa è unita solo dall'odio verso il presidente Berlusconi ed il centro destra.
Le forze di opposizione, infatti, sono diverse tra loro e non hanno nessun punto in comune, se non l'avversione verso il centro destra.
Vi immaginate che razza di coalizione sarebbe una compagine parte da "Sinistra, ecologia e libertà" e arriva a "Futuro e libertà per l'Italia"?
Sarebbe un'Armata Brancaleone incapace di governare.
Quanto alla magistratura, è vero il fatto che oggi essa abbia troppo potere.
Dopo i fatti degli inizi degli anni '90, la politica si è indebolita ed una parte della magistratura punta ad influenzare la sfera politica.
Questo è gravissimo perché in democrazia i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) sono separati.
Concludo, confermando il mio sostegno al presidente Berlusconi.
Vi invito a leggere questo articolo scritto su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/25637/2011-04-11.html.
Rngrazio il direttore Ricky Filosa, una figura di grande professionalità.
Cordiali saluti.

domenica 10 aprile 2011

UNIONE EUROPEA, HA RAGIONE IL PRESIDENTE BERLUSCONI!



Cari amici ed amiche.
Mi trovo d'accordo con le affermazioni del presidente Silvio Berlusconi sull'Europa.
Sappiamo tutti della difficile situazione che che si è creata a causa dell'immigrazione clandestina che proviene dalla Tunisia.
Lampedusa è un campo di battaglia. Gli immigrati hanno razziato le case e fatto atti di vandalismo, spaccando vetri, sanitari e mobilio ed insozzando tutto con le feci, le urine e quant'altro.
Ora, di fronte a questa situazione, l'Italia non può essere lasciata sola dall'Europa.
Invece, gli altri Paesi, come Francia e Germania, se ne stanno lavando le mani. Non vogliono che questi immigrati entrino nei loro territori. L'Unione Europea sta facendo altrettanto e questa "patata bollente" rimane all'Italia.
Concordo con la frase del presidente che ha detto:
"Si deve fare i conti con la realtà e con il fatto che l'Europa o è qualcosa di vero e di concreto oppure non è. E allora è meglio ritornare a dividerci e ciascuno a insiseguire le proprie paure e i propri egoismi.".
Il ragionamento del presidente Berlusconi non fa una grinza.
Forse l'Unione Europea non si rende conto del pericolo che sta facendo correre all'Italia.
Questi immigrati clandestini sono un costo sociale enorme per il nostro Paese.
Inoltre, non sappiamo come collocarli.
L'Italia settentrionale non ne può più.
E' satura!
Anzi, nonostante l'ottima politica integrazione fatta qui in Lombardia come in Piemonte ed in Veneto, non mancano i problemi.
Ad esempio, pensate a certe situazioni di difficile convivenza.
Pr capire meglio, vi invito a leggere questo mio vecchio articolo che scrissi su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/11228/2008-10-07.html.
Ieri, durante la trasmissone "Telecamere", trasmissione che va in onda su RAI 3 e che è condotta da Anna La Rosa, il vice-segretario del Partito Democratico, onorevole Enrico Letta, ha affermato che gli imprenditori di Vicenza hanno bisogno degli immigrati, per avere della manodopera.
Onestamente, io vorrei rispondere all'onorevole Letta, dicendo che ciò sta contribuendo a rovinare l'Italia.
Infatti, per non investire nella tecnologia e rendere così certi lavori di fatica più agevoli (ed anche più appetibili per i giovani italiani) gli imprenditori preferiscono gli immigrati.
Questo è un male!
Di fatto, noi giovani italiani siamo stati messi in concorrenza con gli immigrati e questi ultimi sono avvantaggiati.
Ad essi, vengono anche elargiti numerosi servizi dai Comuni, specie da quelli amministrati dalla sinistra. Hanno molte tutele che noi giovani italiani non abbiamo.
Da qui nasce la disoccupazione giovanile, cosa che conosco molto bene, essendo attualmente senza lavoro.
Quindi, quanto sostenuto dall'onorevole Letta non è condivisibile.
L'Unione Europea non si rende che sta rischiando grosso.
Già, ha i problemi con la situazione economica di Portogallo, Irlanda e Grecia.
Se poi, lascia che l'Italia venga invasa da quella "marea umana" che viene dal Nord Africa, si espone al rischio di trovarsi con un altro focolaio di crisi.
Come ho detto, la causa della disoccupazione giovanile sta nell'approccio sbagliato di parecchi imprenditori verso l'immigrazione.
Questo rischia di creare un circolo vizioso in cui noi italiani "importiamo" povertà da altri Paesi, a cui si aggiungerà quella dei giovani disoccupati. Questo è molto pericoloso!
Quindi, con queste sue idee scellerate, l'Unione Europa sta mettendo a rischio anche la sua stessa sopravvivenza perché le crisi di Irlanda, Portogallo e Grecia stanno mettendo a rischio l'Euro. Se, per i motivi prima descritti, dovesse andare in crisi anche l'Italia, la situazione si aggraverebbe.
Quindi, o l'Unione Europea e non lascia sola l'Italia oppure si torni ai singoli Stati.
Termino, segnalandovi un evento organzzato dai giovani del Popolo della Libertà di Roseto degli Abruzzi, in Provincia di Teramo.
Esso è intitolato "Roseto: Una nuova strategia per il turismo".
Vi parteciperanno Fabrizio Fornaciari (dirigente provinciale della "Giovane Italia"), Dante Di Marco (consigliere comunale del Popolo della Libertà), Giandonato Morra (Assessore Regionale ai Trasporti), il senatore Paolo Tancredi (coordinatore regionale del Popolo della Libertà dell'Abruzzo), l'onorevole Carlo Fidanza (europarlamentare del Popolo della Libertà e relatore della nuova strategia europea per il turismo ) ed Enio Pavone, candidato sindaco del centro destra al Comune di Roseto degli Abruzzi.
L'evento si terrà a Roseto degli Abruzzi, venerdì 15 aprile, presso il Residence Felicioni, sul Lungomare Trieste. Inizierà alle ore 18;30.
Il link del blog del Popolo della Libertà di Roseto degli Abruzzi sarà nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Cordiali saluti.

MASSONERIA E CATTOLICESIMO, DOV'E' LA DIVERGENZA?



Cari amici ed amiche.
Prendo spunto da un commento fatto da una mia interlocutrice su Facebook sull'articolo intitolato "La Rocchetta Mattei, il simbolo di un'era", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/la-rocchetta-mattei-il-simbolo-di-unera.html.
La mia interlocutrice aveva scritto che tra massoneria e cattolicesimo vi è un'incompatibilità.
Trovo che questo commento sia interessante e credo che valga la pena di analizzare l'argomento per provare a capire le cose.
Ora, non sto qui a spiegare per filo e per segno la mitologia che parla dell'origine della massoneria. Mi limito a fare un accenno a tale tradizione, parlando della storia leggendaria di Hiram Abif, una figura mitologica. Egli fu l'architetto capo che nel 988 BC diresse i lavori della realizzazione del Tempio di re Salomone e che fu ucciso da tre capomastri che vollero carpire i suoi segreti. Hiram Abif divise i suoi dipendenti in tre livelli, con il termine "Boaz" identificò gli apprendisti, con il termine "Jachim" identificò gli operai, ed i maestri vennero identificati con Jehovah.
In realtà, le origini storiche della massoneria possono essere rintracciate nelle gilde medioevali degli architetti e dei mastri che facevano le grandi cattedrali. In quelle cave sono stati trovati dei simboli iniziatici.
Da qui, infatti, provengono tutte le terminologie come "loggia".
Queste corporazioni avevano tecniche segrete di costruzione ed un linguaggio proprio, per evitare che altri le copiassero. Perciò, per entrare in esse, si doveva prestare giuramento e fare un rito di iniziazione. In Belgio vi sono alcune cave da cui si prendevano le pietre che venivano usate per fare le cattedrali.
Successivamente, la massoneria assunse le connotazioni attuali.
Il 24 giugno 1717, venne fondata la Gran Loggia di Londra (il cui tempio è raffigurato nella foto in basso) e divenne un ordine iniziatico che si pose l'obiettivo del "perfezionamento dell'individuo" attraverso la concezione che vede una fratellanza di tutti gli uomini, prescindendo dalla razza, dalla lingua e dalla religione, la ricerca della verità senza limiti, la lotta contro l'ignoranza ed il riconoscimento di Dio come "Grande Architetto dell'Universo".
Questo è il vero punto di divergenza tra i massoni e noi cattolici.
Per i massoni Dio è colui che creò l'universo e l'uomo ma è un "dio astratto" che può essere identificato con le forze della natura, la ragione o con varie figure.
Per noi cattolici, invece, Dio non è solo il Creatore (o il "Grande Architetto dell'Universo", se vogliamo chiamarlo allo stesso modo in cui lo chiamano i massoni) ma è anche un Dio personale e concreto, un Dio che si fece conoscere ad un popolo, quello ebraico, e che in quel popolo mandò il Suo Unico Figlio, Gesù Cristo che offrì la propria vita e risorse per salvare l'umanità.
Quindi, questo nostro Dio è un Dio che ama e che a misericordia ma è anche un Dio giusto e che è pronto a fare valere la giustizia.
La nostra professione di fede (che noi recitiamo nelle nostre chiese) recita:
"Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui, tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture. E' salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà, nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è amato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo alla Chiesa, una santa, cattolica e apostolica. Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen."
Questa formula del Credo niceno-costantinopolitano.
Essa dice già tutto e dà la giusta definizione di Dio.
Nella massoneria, Dio viene visto in forma astratta. Infatti, viene chiamato anche "Essere supremo".
Questo può dare adito a varie interpretazioni.
L'"Essere supremo" può essere identificato con il Dio giudaico-cristiano, piuttosto che con la Trimurti induista, con il Demiurgo o perfino con divinità neopagane.
Da qui nasce il relativismo, ossia la posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute e che è in contrasto proprio con la nostra professione di fede.
Un cattolico che è affiliato alla massoneria dovrà porsi questo problema.
Inoltre, come i nostri fratelli maggiori ebrei, noi cattolici aspiriamo alla Salvezza.
E' logico che, venendo meno il carattere personale e la concretezza di Dio, venga meno anche la tensione verso la Salvezza futura.
Riflettiamo.
Cordiali saluti.

sabato 9 aprile 2011

IO SONO LA RISURREZIONE...

Cari amici ed amiche.
Oggi è la V domenica di Quaresima e nelle chiese, durante le Messe, verranno letti i brani del libro del profeta Ezechiele (capitolo 37, versetti 12-14), del Salmo 129 (130), della lettera di San Paolo apostolo ai Romani (capitolo 8, versetti 8-11) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 11, versetti 1-45).
Questa domenica verrà trattato un punto cruciale, la fede in Gesù come Colui che ridona la vita.
Proprio il brando del Vangelo secondo Giovanni è la chiave di volta.
Gesù venne a sapere che il suo amico Lazzaro era malato e stava morendo.
Le sorelle di Lazzaro, Marta e Maria (colei che cosparse di profumo i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli) lo fecero chiamare.
Gesù, andò in Giudea, a Betania, la città di Lazzaro che,oramai, era morto da quattro giorni.
Lì trovò le due sorelle ed i loro amici che piangevano.
Marta andò incontro a Gesù e con lui instaurò questo dialogo che è riportato nel Vangelo:
Marta disse a Gesù : "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà". Gesù le disse: "Tuo fratello risorgerà". Gli rispose Marta: "So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno". Gesù le disse: " Io sono la risurrezione e la vita; che crede in me , non morirà in eterno. Credi in questo?". Gli rispose: "Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo".
Poi, Gesù fece chiamare Maria. Gesù non era entrato nel villaggio e quando Marta disse a Maria che egli la chiamava corse fuori in gran fretta. I Giudei che erano con lei la seguirono.
Il Vangelo riporta queste parole di Maria:
" Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!".
Gesù si commosse e chiese di essere condotto al luogo in cui fu sepolto Lazzaro.
I Giudei lo condussero al sepolcro.
Alcuni dei Giudei dissero:
"Lui che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva far sì che costui non morisse?".
Allora, Gesù fu condotto fu portato di fronte ad una grotta chiusa da un masso.
Allora Gesù ordinò di togliere la pietra.
Marta obiettò adducendo al fatto che Lazzaro fosse morto da quattro giorni e che il suo corpo emanasse un cattivo odore.
Allora Gesù rispose con queste testuali parole:
"Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?".
Tolsero la pietra e Gesù pronunciò queste parole:
"Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato".
Poi, gridando, Gesù rivolse a Lazzaro queste parole:
"Lazzaro, vieni fuori!".
Il morto uscì in piedi e avvolto dalle bende. Il volto era coperto dal sudario.
Poi, ordinò di sbendarlo.
Molti dei Giudei lì presenti credettero a Gesù.
Ora, faccio una riflessione. Per capire meglio, invito tutti e leggere questo brano del Vangelo parola per parola.
Quanto successo a Lazzaro anticipa quelle che saranno la morte e la risurrezione di Gesù.
In realtà, quella di Lazzaro fu una risurrezione fisica e poi, ovviamente, egli morì di nuovo.
Gesù, però, volle dimostrare un'altra cosa. Egli volle dimostrare di essere Colui che venne a salvare il genere umano e di essere stato mandato da Dio.
Di fronte a ciò, l'uomo può dire solo: "Io credo!".
E allora, nella stessa direzione vanno anche le parole del brano del libro di Ezechiele in cui venne annunciato che il Signore avrebbe gli Israeliti dai loro "sepolcri" della "Cattività babilonese".
Quindi, la valenza delle parole di Gesù sta proprio nella funzione salvifica del credere in lui.
Oggi, purtroppo, vi è una grave secolarizzazione.
Pensate, giusto ieri, il parroco di Roncoferraro, don Alberto Bertozzi, ha portato le stime della frequenza della Messa domenicale nelle parrocchie di sua competenza, per l'appunto, quella di Roncoferraro e quella di Villagrossa, frazione del Comune di Castel d'Ario.
Secondo queste stime, il totale di coloro che partecipano all'insieme Messe domenicali, che comprende la Messa vespertina del sabato pomeriggio (a cui partecipo io), le due Messe che si tengono nella domenica mattina nella parrocchia di Roncoferraro, quella che si tiene nella parrocchia di Villagrossa (sempre alla domenica mattina) e quella che viene celebrata nella Casa di Riposo "Antonio Nuvolari", è di circa il 16%.
I battezzati rappresentano il 90% della popolazione roncoferrarese.
Quindi, si può capire che vi è una secolarizzazione molto pesante, tema che ho trattato in più di un'occasione in questo blog.
Riguardo ciò, prima di tutto, vorrei chiedere scusa ad una persona.
Tempo fa, scrissi su questo blog un articolo intitolato "Ateismo, perché cresce in Europa?" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/ateismo-perche-cresce-in-europa.html).
Un signore (che si presentò con un nomignolo) iniziò a commentare l'articolo dicendo che la Chiesa fomenta odio perché è contro i matrimoni gay e per questo la gente non va più a Messa.
Iniziò una discussione allucinante che proseguì anche in un altro che è intitolato "Papa Giovanni Paolo II, San Gabriele dell'Addolorata ed i giovani" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/papa-giovanni-paolo-ii-san-gabriele.html).
In questa discussione intervenne anche l'amica Francesca Padovese che mi segue sempre su Facebook e si questo blog.
Questo signore (che si presentò con il soprannome di "4 Real") tacciò sia me e sia Francesca di averlo aggredito e trattato in modo irrispettoso.
Chiedo scusa a Francesca, per il fatto che questa discussione sul mio blog fosse degenerata e che, in qualche modo, lei fosse stata presentata dal quel "tipo" come una persona in qualche modo "cooptata" da me per aggredirlo.
Mi dispiace davvero per Francesca che magari non potrò definire "amica" nel senso stretto del termine (perché non la conosco direttamente) ma che ritengo una persona intelligente, seria e degna di stima.
Le chiedo scusa perché questa discussione avvenne sul mio blog e degnerò.
Tra l'altro, la ringrazio per le immagini del libro su San Gabriele dell'Addolorata che mi inviò.
Purtroppo, noi siamo in un'epoca in cui credere ed esporre certi valori è difficile.
Per questo, le parole del Vangelo di oggi sono molto attuali.
Termino, segnalandovi un'iniziativa benefica che mi è stata segnalata dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM).
Ora vi porgo i miei cordiali saluati e vi auguro una buona domenica.

CASO DON GIORGIO, UNA VERGOGNA!

Cari amici ed amiche. Leggete l'articolo, seguendo il link http://www.daw-blog.com/2011/04/08/un-prete-dio-fai-morire-berlusconi/. Ringrazio l'amico Morris Sonnino che su Facebook mi ha fatto avere questo articolo che parla di un prete che vuole la morte del presidente Berlusconi. Ora, faccio una mia considerazione. Se quel prete fosse stato il mio parroco, io avrei cambiato parrocchia. Al caro don Giorgio (così si chiama il curato) vorrei ricordare che un ministro di Dio non può dire queste cose. Che esempio può dare un prete che vuole la morte di un uomo, invocando, addirittura, il nome di Dio? A don Giorgio, vorrei dire che dovrebbe vergognarsi! A nessuno va augurata la morte. Dalle mani di quel prete, io non prenderei la Comunione. Essa è insozzata dal pensiero laido del suo cuore, un cuore che, magari, ha sostituito la Croce con la falce ed il martello. Mi auguro che la Chiesa prenda provvedimenti a riguardo. Ha attaccato anche la Chiesa stessa. Io spero che si predano dei provvedimenti contro questo signore. Io mi sento offeso come anche come cattolico. Lui ha offeso tutti noi cattolici che ci riconosciamo nel centro destra. Ai suoi occhi, noi siamo "eretici e traviati". Quindi, pecca anche presunzione. Forse, non si rende conto che l'"eretico e traviato" è lui! Io spero che la Chiesa prenda provvedimenti! Cordiali saluti.

venerdì 8 aprile 2011

LA ROCCHETTA MATTEI, IL SIMBOLO DI UN'ERA

Cari amici ed amiche. Da appassionato di arte, quale sono, domenica scorsa ho visto una puntata di "Passepartout", una trasmissione condotta da Philippe Daverio che va in onda su RAI3. E' una delle poche trasmissioni che vedo su quella rete. In quella puntata di "Passepartout", ho visto una cosa molto interessante, la Rocchetta Mattei. Essa si trova sull'Appennino Tosco-Emiliano , a Grizzana Morandi, un Comune della Provincia di Bologna. La sua fama è legata al conte Cesare Mattei (1809-1896) che fu un ricco possidente della Bologna papalina e che da Papa Pio IX ebbe il titolo di conte e lo fece deputato, dopo che questi gi donò un castello a Comacchio, castello con cui il Papa difese lo Stato Pontificio dagli Austriaci. In seguito alla morte della madre (che avvenne a causa di un tumore), Mattei lasciò la politica e si dedicò alla medicina. Fu lui colui che diede inzio all'elettromeopatia e studiò le erbe. Con i soldi che ebbe, Mattei acquistò i terreni della rocca di Savignano, una rocca in rovina che fu prima ancora un santuario di Matilde di Canossa ed il 05 novembre dello stesso anno pose la prima pietra della sua opera, per l'appunto, la Rocchetta Mattei. In essa confluiscono tutti gli stili delle epoche passate e di luoghi esotici. In questa opera si possono vedere i particolari di tutti gli stili, dai portali romanici agli archi gotici, fino ad arrivare ai merli, agli archi moreschi e alle cupole a forma di cipolla, tipiche del mondo orientale indo-islamico. All'interno vi sono finti soffitti lignei che in realtà sono fatti di carta. Purtroppo, la II Guerra Mondiale fece danni. Essa si trova vicino a quella che era la "Linea gotica" ed i tedeschi fecero razzie. Questo edificio non deve essere visto come l'opera di un eccentrico riccone ma come qualcosa di più "profondo". In essa vi sono tutte le inquietudini ed i pensieri dell'uomo nell'epoca del Romanticismo, movimento artistico che si diffuse nel XIX secolo. Il Romanticismo fu molto complesso. Esso si contrappose all'Illuminismo. Mentre quest'ultimo premiava la ragione, il Romanticismo premiava il sentimento. Esso fu una vera e propria "reazione" all'Illuminismo e alla cultura portata dalla Rivoluzione francese. Mentre l'Illuminismo si rifaceva al razionalismo, spesso usato in chiave antireligiosa, il Romanticismo premiava la religione. Inoltre, sul piano artistico, l'Illuminismo era legato al mondo classico mentre nel Romanticismo venivano rivalutati gli stili e le culture del Medio Evo, come lo stile bizantino, quello romanico e quello gotico. Sorse così nuove cattedrali e monasteri gotici. Un esempio fu l'abbazia di Fonthill, in Inghilterra, di cui scrissi nell'articolo che potrete leggere, seguendo il link http://thecandelabra.blogspot.com/2010/06/fonthill-abbey-sogno-pazzia-o.html. Di certo, molte di queste arti furono frutto di menti visionarie che però vollero recuperare quel patrimonio che l'Illuminismo e la Rivoluzione francese tentarono di distruggere. Tra l'altro, nel Romanticismo vi erano più tensioni e ciò si vide nell'arte. Dal un lato, vi era il nazionalismo. Ad esempio, i fratelli Grimm fecero dei libri prendendo spunto di antiche fiabe tedesche. Dall'altro, vi era la volontà di esotismo. Provate a guardare il quadro di Eugene Delacroix che è intitolato "La morte di Sardanapalo" o la stessa Rocchetta Mattei. Nei Paesi anglosassoni si sviluppò il romanzo gotico che portò all'attenzione l'aspetto del soprannaturale e che ebbe un rapporto particolare con il cattolicesimo. Ci fu anche un intreccio particolare con la massoneria. Infatti, molti di coloro che fecero grandi opere monumentali erano massoni. Lo stesso conte Mattei era un "franco muratore". Del resto, la massoneria nacque nel Medio Evo, tra le gilde degli architetti che costruivano le cattedrali. Pensiamo alla compagnia di Padre Soubise, compagnia che contribuì a fare la cattedrale di Chartres. Se guardiamo oggi quel periodo, sembra che vi fosse stata una sovrapposizione tra l'Essere Supremo e il Dio cristiano che è fonte di amore. Certo, è fondamentalmente questo il punto di divisione tra i massoni e noi cristiani. Per i massoni, Dio è il "Grande Architetto dell'Universo" o l'"Essere Supremo". In questo senso, si può essere d'accordo con i massoni. Dio, infatti, è Creatore e, come tale, è un essere pensante e che progetta. Per noi cristiani, però, Dio non è solo il Creatore ma è anche Colui che, per amore verso l'umanità, diede il suo unico Figlio in sacrificio e che punta alla Salvezza dell'uomo. Nella massoneria non c'è questo concetto. Eppure ci furono massoni cattolici, come il poeta inglese Alexander Pope (1688-1744) e ci furono architetti massoni che fecero chiese, come Christopher Wren (1632-1723), a cui dedicai una poesia che potete leggere, seguendo il link http://thecandelabra.blogspot.com/2009/10/littera-di-mastru-christopher.html. Quindi, la Rocchetta Maffei è un simbolo di tutte la complessità del Romanticismo, un movimento che va rivalatato. Del resto, quel movimento fece capire che l'uomo non può avere solo una mente razionale ma anche un sentimento, come la gioia, la rabbia, l'inquietudine, la pace, la paura e l'ambizione. Personalmente, non posso dare torto al conte Mattei. Egli ebbe il sogno di volere avere tutto il mondo vicino a sé. Anch'io provo la stessa cosa, ad esempio, quando guardo la mia collezione di monete ed aggiungo un pezzo nuovo ad essa o quando leggo un libro interessante. Questo sentimento si chiama curiosità e quando questa manca vi è una vera e propria cecità, quella cecità di cui parlava il Vangelo di domenica scorsa, che è citato anche nell'articolo intitolato "Commento alle letture della IV domenica di Quaresima", http://thecandelabra.blogspot.com/2011/04/commento-alle-letture-della-iv-domenica.html. Io non voglio diventare cieco. Cordali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.