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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 10 aprile 2011

MASSONERIA E CATTOLICESIMO, DOV'E' LA DIVERGENZA?



Cari amici ed amiche.
Prendo spunto da un commento fatto da una mia interlocutrice su Facebook sull'articolo intitolato "La Rocchetta Mattei, il simbolo di un'era", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/la-rocchetta-mattei-il-simbolo-di-unera.html.
La mia interlocutrice aveva scritto che tra massoneria e cattolicesimo vi è un'incompatibilità.
Trovo che questo commento sia interessante e credo che valga la pena di analizzare l'argomento per provare a capire le cose.
Ora, non sto qui a spiegare per filo e per segno la mitologia che parla dell'origine della massoneria. Mi limito a fare un accenno a tale tradizione, parlando della storia leggendaria di Hiram Abif, una figura mitologica. Egli fu l'architetto capo che nel 988 BC diresse i lavori della realizzazione del Tempio di re Salomone e che fu ucciso da tre capomastri che vollero carpire i suoi segreti. Hiram Abif divise i suoi dipendenti in tre livelli, con il termine "Boaz" identificò gli apprendisti, con il termine "Jachim" identificò gli operai, ed i maestri vennero identificati con Jehovah.
In realtà, le origini storiche della massoneria possono essere rintracciate nelle gilde medioevali degli architetti e dei mastri che facevano le grandi cattedrali. In quelle cave sono stati trovati dei simboli iniziatici.
Da qui, infatti, provengono tutte le terminologie come "loggia".
Queste corporazioni avevano tecniche segrete di costruzione ed un linguaggio proprio, per evitare che altri le copiassero. Perciò, per entrare in esse, si doveva prestare giuramento e fare un rito di iniziazione. In Belgio vi sono alcune cave da cui si prendevano le pietre che venivano usate per fare le cattedrali.
Successivamente, la massoneria assunse le connotazioni attuali.
Il 24 giugno 1717, venne fondata la Gran Loggia di Londra (il cui tempio è raffigurato nella foto in basso) e divenne un ordine iniziatico che si pose l'obiettivo del "perfezionamento dell'individuo" attraverso la concezione che vede una fratellanza di tutti gli uomini, prescindendo dalla razza, dalla lingua e dalla religione, la ricerca della verità senza limiti, la lotta contro l'ignoranza ed il riconoscimento di Dio come "Grande Architetto dell'Universo".
Questo è il vero punto di divergenza tra i massoni e noi cattolici.
Per i massoni Dio è colui che creò l'universo e l'uomo ma è un "dio astratto" che può essere identificato con le forze della natura, la ragione o con varie figure.
Per noi cattolici, invece, Dio non è solo il Creatore (o il "Grande Architetto dell'Universo", se vogliamo chiamarlo allo stesso modo in cui lo chiamano i massoni) ma è anche un Dio personale e concreto, un Dio che si fece conoscere ad un popolo, quello ebraico, e che in quel popolo mandò il Suo Unico Figlio, Gesù Cristo che offrì la propria vita e risorse per salvare l'umanità.
Quindi, questo nostro Dio è un Dio che ama e che a misericordia ma è anche un Dio giusto e che è pronto a fare valere la giustizia.
La nostra professione di fede (che noi recitiamo nelle nostre chiese) recita:
"Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui, tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture. E' salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà, nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è amato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo alla Chiesa, una santa, cattolica e apostolica. Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen."
Questa formula del Credo niceno-costantinopolitano.
Essa dice già tutto e dà la giusta definizione di Dio.
Nella massoneria, Dio viene visto in forma astratta. Infatti, viene chiamato anche "Essere supremo".
Questo può dare adito a varie interpretazioni.
L'"Essere supremo" può essere identificato con il Dio giudaico-cristiano, piuttosto che con la Trimurti induista, con il Demiurgo o perfino con divinità neopagane.
Da qui nasce il relativismo, ossia la posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute e che è in contrasto proprio con la nostra professione di fede.
Un cattolico che è affiliato alla massoneria dovrà porsi questo problema.
Inoltre, come i nostri fratelli maggiori ebrei, noi cattolici aspiriamo alla Salvezza.
E' logico che, venendo meno il carattere personale e la concretezza di Dio, venga meno anche la tensione verso la Salvezza futura.
Riflettiamo.
Cordiali saluti.

sabato 9 aprile 2011

IO SONO LA RISURREZIONE...

Cari amici ed amiche.
Oggi è la V domenica di Quaresima e nelle chiese, durante le Messe, verranno letti i brani del libro del profeta Ezechiele (capitolo 37, versetti 12-14), del Salmo 129 (130), della lettera di San Paolo apostolo ai Romani (capitolo 8, versetti 8-11) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 11, versetti 1-45).
Questa domenica verrà trattato un punto cruciale, la fede in Gesù come Colui che ridona la vita.
Proprio il brando del Vangelo secondo Giovanni è la chiave di volta.
Gesù venne a sapere che il suo amico Lazzaro era malato e stava morendo.
Le sorelle di Lazzaro, Marta e Maria (colei che cosparse di profumo i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli) lo fecero chiamare.
Gesù, andò in Giudea, a Betania, la città di Lazzaro che,oramai, era morto da quattro giorni.
Lì trovò le due sorelle ed i loro amici che piangevano.
Marta andò incontro a Gesù e con lui instaurò questo dialogo che è riportato nel Vangelo:
Marta disse a Gesù : "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà". Gesù le disse: "Tuo fratello risorgerà". Gli rispose Marta: "So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno". Gesù le disse: " Io sono la risurrezione e la vita; che crede in me , non morirà in eterno. Credi in questo?". Gli rispose: "Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo".
Poi, Gesù fece chiamare Maria. Gesù non era entrato nel villaggio e quando Marta disse a Maria che egli la chiamava corse fuori in gran fretta. I Giudei che erano con lei la seguirono.
Il Vangelo riporta queste parole di Maria:
" Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!".
Gesù si commosse e chiese di essere condotto al luogo in cui fu sepolto Lazzaro.
I Giudei lo condussero al sepolcro.
Alcuni dei Giudei dissero:
"Lui che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva far sì che costui non morisse?".
Allora, Gesù fu condotto fu portato di fronte ad una grotta chiusa da un masso.
Allora Gesù ordinò di togliere la pietra.
Marta obiettò adducendo al fatto che Lazzaro fosse morto da quattro giorni e che il suo corpo emanasse un cattivo odore.
Allora Gesù rispose con queste testuali parole:
"Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?".
Tolsero la pietra e Gesù pronunciò queste parole:
"Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato".
Poi, gridando, Gesù rivolse a Lazzaro queste parole:
"Lazzaro, vieni fuori!".
Il morto uscì in piedi e avvolto dalle bende. Il volto era coperto dal sudario.
Poi, ordinò di sbendarlo.
Molti dei Giudei lì presenti credettero a Gesù.
Ora, faccio una riflessione. Per capire meglio, invito tutti e leggere questo brano del Vangelo parola per parola.
Quanto successo a Lazzaro anticipa quelle che saranno la morte e la risurrezione di Gesù.
In realtà, quella di Lazzaro fu una risurrezione fisica e poi, ovviamente, egli morì di nuovo.
Gesù, però, volle dimostrare un'altra cosa. Egli volle dimostrare di essere Colui che venne a salvare il genere umano e di essere stato mandato da Dio.
Di fronte a ciò, l'uomo può dire solo: "Io credo!".
E allora, nella stessa direzione vanno anche le parole del brano del libro di Ezechiele in cui venne annunciato che il Signore avrebbe gli Israeliti dai loro "sepolcri" della "Cattività babilonese".
Quindi, la valenza delle parole di Gesù sta proprio nella funzione salvifica del credere in lui.
Oggi, purtroppo, vi è una grave secolarizzazione.
Pensate, giusto ieri, il parroco di Roncoferraro, don Alberto Bertozzi, ha portato le stime della frequenza della Messa domenicale nelle parrocchie di sua competenza, per l'appunto, quella di Roncoferraro e quella di Villagrossa, frazione del Comune di Castel d'Ario.
Secondo queste stime, il totale di coloro che partecipano all'insieme Messe domenicali, che comprende la Messa vespertina del sabato pomeriggio (a cui partecipo io), le due Messe che si tengono nella domenica mattina nella parrocchia di Roncoferraro, quella che si tiene nella parrocchia di Villagrossa (sempre alla domenica mattina) e quella che viene celebrata nella Casa di Riposo "Antonio Nuvolari", è di circa il 16%.
I battezzati rappresentano il 90% della popolazione roncoferrarese.
Quindi, si può capire che vi è una secolarizzazione molto pesante, tema che ho trattato in più di un'occasione in questo blog.
Riguardo ciò, prima di tutto, vorrei chiedere scusa ad una persona.
Tempo fa, scrissi su questo blog un articolo intitolato "Ateismo, perché cresce in Europa?" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/ateismo-perche-cresce-in-europa.html).
Un signore (che si presentò con un nomignolo) iniziò a commentare l'articolo dicendo che la Chiesa fomenta odio perché è contro i matrimoni gay e per questo la gente non va più a Messa.
Iniziò una discussione allucinante che proseguì anche in un altro che è intitolato "Papa Giovanni Paolo II, San Gabriele dell'Addolorata ed i giovani" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/papa-giovanni-paolo-ii-san-gabriele.html).
In questa discussione intervenne anche l'amica Francesca Padovese che mi segue sempre su Facebook e si questo blog.
Questo signore (che si presentò con il soprannome di "4 Real") tacciò sia me e sia Francesca di averlo aggredito e trattato in modo irrispettoso.
Chiedo scusa a Francesca, per il fatto che questa discussione sul mio blog fosse degenerata e che, in qualche modo, lei fosse stata presentata dal quel "tipo" come una persona in qualche modo "cooptata" da me per aggredirlo.
Mi dispiace davvero per Francesca che magari non potrò definire "amica" nel senso stretto del termine (perché non la conosco direttamente) ma che ritengo una persona intelligente, seria e degna di stima.
Le chiedo scusa perché questa discussione avvenne sul mio blog e degnerò.
Tra l'altro, la ringrazio per le immagini del libro su San Gabriele dell'Addolorata che mi inviò.
Purtroppo, noi siamo in un'epoca in cui credere ed esporre certi valori è difficile.
Per questo, le parole del Vangelo di oggi sono molto attuali.
Termino, segnalandovi un'iniziativa benefica che mi è stata segnalata dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM).
Ora vi porgo i miei cordiali saluati e vi auguro una buona domenica.

CASO DON GIORGIO, UNA VERGOGNA!

Cari amici ed amiche. Leggete l'articolo, seguendo il link http://www.daw-blog.com/2011/04/08/un-prete-dio-fai-morire-berlusconi/. Ringrazio l'amico Morris Sonnino che su Facebook mi ha fatto avere questo articolo che parla di un prete che vuole la morte del presidente Berlusconi. Ora, faccio una mia considerazione. Se quel prete fosse stato il mio parroco, io avrei cambiato parrocchia. Al caro don Giorgio (così si chiama il curato) vorrei ricordare che un ministro di Dio non può dire queste cose. Che esempio può dare un prete che vuole la morte di un uomo, invocando, addirittura, il nome di Dio? A don Giorgio, vorrei dire che dovrebbe vergognarsi! A nessuno va augurata la morte. Dalle mani di quel prete, io non prenderei la Comunione. Essa è insozzata dal pensiero laido del suo cuore, un cuore che, magari, ha sostituito la Croce con la falce ed il martello. Mi auguro che la Chiesa prenda provvedimenti a riguardo. Ha attaccato anche la Chiesa stessa. Io spero che si predano dei provvedimenti contro questo signore. Io mi sento offeso come anche come cattolico. Lui ha offeso tutti noi cattolici che ci riconosciamo nel centro destra. Ai suoi occhi, noi siamo "eretici e traviati". Quindi, pecca anche presunzione. Forse, non si rende conto che l'"eretico e traviato" è lui! Io spero che la Chiesa prenda provvedimenti! Cordiali saluti.

venerdì 8 aprile 2011

LA ROCCHETTA MATTEI, IL SIMBOLO DI UN'ERA

Cari amici ed amiche. Da appassionato di arte, quale sono, domenica scorsa ho visto una puntata di "Passepartout", una trasmissione condotta da Philippe Daverio che va in onda su RAI3. E' una delle poche trasmissioni che vedo su quella rete. In quella puntata di "Passepartout", ho visto una cosa molto interessante, la Rocchetta Mattei. Essa si trova sull'Appennino Tosco-Emiliano , a Grizzana Morandi, un Comune della Provincia di Bologna. La sua fama è legata al conte Cesare Mattei (1809-1896) che fu un ricco possidente della Bologna papalina e che da Papa Pio IX ebbe il titolo di conte e lo fece deputato, dopo che questi gi donò un castello a Comacchio, castello con cui il Papa difese lo Stato Pontificio dagli Austriaci. In seguito alla morte della madre (che avvenne a causa di un tumore), Mattei lasciò la politica e si dedicò alla medicina. Fu lui colui che diede inzio all'elettromeopatia e studiò le erbe. Con i soldi che ebbe, Mattei acquistò i terreni della rocca di Savignano, una rocca in rovina che fu prima ancora un santuario di Matilde di Canossa ed il 05 novembre dello stesso anno pose la prima pietra della sua opera, per l'appunto, la Rocchetta Mattei. In essa confluiscono tutti gli stili delle epoche passate e di luoghi esotici. In questa opera si possono vedere i particolari di tutti gli stili, dai portali romanici agli archi gotici, fino ad arrivare ai merli, agli archi moreschi e alle cupole a forma di cipolla, tipiche del mondo orientale indo-islamico. All'interno vi sono finti soffitti lignei che in realtà sono fatti di carta. Purtroppo, la II Guerra Mondiale fece danni. Essa si trova vicino a quella che era la "Linea gotica" ed i tedeschi fecero razzie. Questo edificio non deve essere visto come l'opera di un eccentrico riccone ma come qualcosa di più "profondo". In essa vi sono tutte le inquietudini ed i pensieri dell'uomo nell'epoca del Romanticismo, movimento artistico che si diffuse nel XIX secolo. Il Romanticismo fu molto complesso. Esso si contrappose all'Illuminismo. Mentre quest'ultimo premiava la ragione, il Romanticismo premiava il sentimento. Esso fu una vera e propria "reazione" all'Illuminismo e alla cultura portata dalla Rivoluzione francese. Mentre l'Illuminismo si rifaceva al razionalismo, spesso usato in chiave antireligiosa, il Romanticismo premiava la religione. Inoltre, sul piano artistico, l'Illuminismo era legato al mondo classico mentre nel Romanticismo venivano rivalutati gli stili e le culture del Medio Evo, come lo stile bizantino, quello romanico e quello gotico. Sorse così nuove cattedrali e monasteri gotici. Un esempio fu l'abbazia di Fonthill, in Inghilterra, di cui scrissi nell'articolo che potrete leggere, seguendo il link http://thecandelabra.blogspot.com/2010/06/fonthill-abbey-sogno-pazzia-o.html. Di certo, molte di queste arti furono frutto di menti visionarie che però vollero recuperare quel patrimonio che l'Illuminismo e la Rivoluzione francese tentarono di distruggere. Tra l'altro, nel Romanticismo vi erano più tensioni e ciò si vide nell'arte. Dal un lato, vi era il nazionalismo. Ad esempio, i fratelli Grimm fecero dei libri prendendo spunto di antiche fiabe tedesche. Dall'altro, vi era la volontà di esotismo. Provate a guardare il quadro di Eugene Delacroix che è intitolato "La morte di Sardanapalo" o la stessa Rocchetta Mattei. Nei Paesi anglosassoni si sviluppò il romanzo gotico che portò all'attenzione l'aspetto del soprannaturale e che ebbe un rapporto particolare con il cattolicesimo. Ci fu anche un intreccio particolare con la massoneria. Infatti, molti di coloro che fecero grandi opere monumentali erano massoni. Lo stesso conte Mattei era un "franco muratore". Del resto, la massoneria nacque nel Medio Evo, tra le gilde degli architetti che costruivano le cattedrali. Pensiamo alla compagnia di Padre Soubise, compagnia che contribuì a fare la cattedrale di Chartres. Se guardiamo oggi quel periodo, sembra che vi fosse stata una sovrapposizione tra l'Essere Supremo e il Dio cristiano che è fonte di amore. Certo, è fondamentalmente questo il punto di divisione tra i massoni e noi cristiani. Per i massoni, Dio è il "Grande Architetto dell'Universo" o l'"Essere Supremo". In questo senso, si può essere d'accordo con i massoni. Dio, infatti, è Creatore e, come tale, è un essere pensante e che progetta. Per noi cristiani, però, Dio non è solo il Creatore ma è anche Colui che, per amore verso l'umanità, diede il suo unico Figlio in sacrificio e che punta alla Salvezza dell'uomo. Nella massoneria non c'è questo concetto. Eppure ci furono massoni cattolici, come il poeta inglese Alexander Pope (1688-1744) e ci furono architetti massoni che fecero chiese, come Christopher Wren (1632-1723), a cui dedicai una poesia che potete leggere, seguendo il link http://thecandelabra.blogspot.com/2009/10/littera-di-mastru-christopher.html. Quindi, la Rocchetta Maffei è un simbolo di tutte la complessità del Romanticismo, un movimento che va rivalatato. Del resto, quel movimento fece capire che l'uomo non può avere solo una mente razionale ma anche un sentimento, come la gioia, la rabbia, l'inquietudine, la pace, la paura e l'ambizione. Personalmente, non posso dare torto al conte Mattei. Egli ebbe il sogno di volere avere tutto il mondo vicino a sé. Anch'io provo la stessa cosa, ad esempio, quando guardo la mia collezione di monete ed aggiungo un pezzo nuovo ad essa o quando leggo un libro interessante. Questo sentimento si chiama curiosità e quando questa manca vi è una vera e propria cecità, quella cecità di cui parlava il Vangelo di domenica scorsa, che è citato anche nell'articolo intitolato "Commento alle letture della IV domenica di Quaresima", http://thecandelabra.blogspot.com/2011/04/commento-alle-letture-della-iv-domenica.html. Io non voglio diventare cieco. Cordali saluti.

PROVINCIA DI MANTOVA, NO ALLA DISGREGAZIONE!

Cari amici ed amiche. Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Cosa sta succedendo in Provincia di Pesaro-Urbino?", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/cosa-sta-succedendo-in-provincia-di.html. Infatti, in quell'articolo ho parlato della situazione della Provincia di Pesaro-Urbino, situazione che vede alcuni suoi Comuni passare alla vicina Provincia di Rimini e dalla Regione Marche alla Regione Emilia-Romagna. Ora, anche la Provincia di Mantova non è immune da questo rischio. Come la provincia marchigiana, anche quella di Mantova può andare incontro ad un rischio di disgregazione. Infatti, come quella di Pesaro-Urbino, la Provincia di Mantova è periferica rispetto alla Regione di appartenenza, la Lombardia. Ciò, unito al fatto che l'amministrazione locale abbia privilegiato solo alcune zone e trascurato altre, potrebbe indurre i Comuni confinanti con altre Province a fare quello che fecero i Comuni pesaresi come San Leo e Novafeltria, che oggi sono in Emilia-Romagna. Tra l'altro, anche certe situazioni culturali all'interno della Provincia possono favorire ciò. Per esempio, Villimpenta è un comune mantovano ma gli abitanti parlano un dialetto veneto, simile a quello della limitrofa Provincia di Verona. Io penso che serva una nuova politica che sappia tenere insieme una provincia così complessa, qual è la Provincia di Mantova. Serve un'amministrazione che, per esempio, valorizzi sia le realtà industriali del nord della provincia (ove ci sono industrie che fanno i filati dei famosi "collant") e sia quelle della sua parte meridionale. Inoltre, vanno valorizzate tutte le realtà agricole, che contemplano le zone risicole di San Giorgio, Castelbelforte, Bigarello, Castel d'Ario, Roncoferraro, Villimpenta, Sustinente, Serravalle Po ed Ostiglia, quelle di produzione vinicola dei Colli Morenici e del Lambrusco di Quistello e Gonzaga, oltre agli allevamenti. Inoltre, si deve pensare anche alla cultura e al turismo. La Provincia di Mantova non è solo il suo capoluogo, Sabbioneta, il borgo di Castellaro Lagusello, il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie di Curtatone o l'Abbazia di San Benedetto in Polirone ma anche altri tesori di storia come il castello scaligero di Villimpenta, il castello di Castel d'Ario o la Pieve romanica dei Santi Cosma e Damiano che si trova a Barbassolo, frazione del Comune di Roncoferraro. Bisogna valorizzare tutti i tesori storici di tutta la Provincia di Mantova. Per fare ciò, si dovranno ammodernare tutte le infrastrutture (come le strade) che percorrono la provincia. Prima di tutto, però, si dovrà fare sì che tutte le realtà del territorio provinciale sentano di operare in un unico sistema. Quindi, non si dovranno più privilegiare solo alcune aree ma si dovrà puntare sulle potenzialità (che ci sono) di tutte le realtà della provincia stessa. Inoltre, per la sua posizione, la Provincia di Mantova potrebbe avere un ruolo importante. In essa passano le vie che uniscono la Mitteleuropa al Mare Mediterraneo e la Francia alla Slovenia. Per fare ciò, la Provincia di Mantova dovrà essere agganciata al resto della Lombardia e "fare sistema" con le realtà vicine come le Province lombarde di Cremona e Brescia, le Province venete di Verona e Rovigo e quelle emiliane di Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara. Oggi, la Provincia di Mantova è staccata dal resto della Lombardia e, di conseguenza, non ha ancora una sua identità. C'è chi la assimila alle Province emiliane piuttoosto che a quelle venete. Di fatto è frammentata. Credo che sia ora di cambiare e l'onorevole Gianni Fava possa fare ciò. Cordiali saluti.

giovedì 7 aprile 2011

REFERENDUM SULL'ACQUA? UN ERRORE!


Cari amici ed amiche.


Due giorni fa, ero stato invitato dal portavoce del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana Mario Rigoni a un incontro tenuto dalla sua formazione politica. Questo incontro aveva come tema il referendum che si terrà il 12 giugno prossimo e che prevede la possibilità di abrogare alcuni articoli della Legge n°133/2008, il famoso "Decreto Ronchi-Fitto".


Questa legge prevede la riforma di vari servizi pubblici, tra cui quello di erogazione dell'acqua.

Riguardo ciò, la nuova legge prevede che le aziende che gesticono il servizio succitato abbiano un socio privato entro il 31 dicembre 2011 e che questo socio abbia il controllo di almeno il 40% di esse, pena la decadenza dell'azienda stesasada tutti i bandi di gara in corso.

Coloro che hanno promosso codesto referendum vogliono abrogare questa parte della succitata legge e mantere una gestione puramente pubblica del servizio di erogazione dell'acqua.

Io penso che questa sia una posizione errata.

Ciò che deve importare è la qualità del servizio di erogazione dell'acqua e che ad essa sia rapportato il prezzo.

Quindi, che sia a gestione totalmente pubblica o parzialmente oppure totalmente a gestione privata, l'importante è l'azienda che eroga l'acqua dia al cittadino un buon servizio.

Se un'azienda che gestisce l'acquedotto eroga un buon servizio e a un giusto prezzo, conta qualcosa se la gestione sia pubblica o privata?

Assolutamente no!

L'importante è che l'acqua venga erogata ad un prezzo rapportato alla qualità del servizio. Poi, che la gestione sia pubblica o privata non conta.

Tra l'altro, dice una cosa non vera colui che afferma che ad essere privatizzata sia l'acqua!

Come tale, l'acqua non può essere privatizzata (perché è un bene primario) mentre può essere privatizzata l'azienda che gestisce il servizio idrico.

Del resto, anche il Ministro degli Affari Regionali, onorevole Raffaele Fitto, ha affermato che l'acqua (intesa come bene) non sarà privatizzata.

Quindi, chi dice il contrario dice una cosa non vera e rischia di fare del "terrorismo psicologico", poiché mette nelle persone paure che sono ingiustificate.

Caso mai, dovranno essere le istituzioni (come lo Stato, le Regioni, le Province ed i Comuni) a controllare che il servizio sia efficiente e che la gestione sia trasparente, a prescindere dal fatto che essa sia pubblica o privata!

Chi dice che solo una gestione pubblica sia virtuosa e trasparente, dice una grande baggianata.

E poi, vi sono i Comuni che oggi piangono e dicono di essere nella miseria.

Quindi, una gestione delle aziende idriche con del capitale privato potrebbe aiutare i Comuni che potrebbero dirottare una parte dei fondi destinati alla gestione degli acquedotti verso altri ambiti, come la manutenzione delle strade.

Questo referndum è dettato più dall'ideologia che non da una seria riflessione.

Per questo voterò NO al referendum o non voterò.

Cordiali saluti.






CARTELLO DELL'ONOREVOLE ZAZZERA? UNA VERGOGNA!







Cari amici ed amiche.


Visionate il video della seduta di oggi alla Camera dei Deputati.

Il Ministro dell'Interno, onorevole Roberto Maroni, ha parlato degli immigrati a Lampedusa e del barcone che è naufragato ieri e su cui morirono parecchie dell 300 persone.

Ad un certo punto, un deputato dell'Italia dei Valori, un tale onorevole Pierluigi Zazzera, ha fatto una cosa ben poco "onorevole" .

Ha esposto un cartello con scritto "Maroni assassino" , scatenando le giuste ire del centro destra e della Lega Nord.

Sia il leader del suo partito Antonio Di Pietro e sia il Partito Democratico hanno mostrato il loro disappunto.

Ora, faccio una considerazione.

Io credo che l'opposizione continui con questa linea delle provocazioni perché non ha una proposta politica alternativa.

Il problema è che già ci sono delle tensioni dovute alle paure scaturite da questa immigrazione, paure che sono più che giustificate, viste la situazione di crisi economica ed il pericolo di terrorismo.

Se a queste tensioni aggiungiamo il clima di astio, il disastro potrebbe essere dietro l'angolo.

L'opposizione non si sta comportando in modo responsabile.

Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.