Cari amici ed amiche.
Quanto sta succedendo ora, con il presunto "caso Ruby" e tutte le polemiche che derivano da esso, ha incattivito il clima.
Qui è in atto un vergognoso processo mediatico che si sta sviluppando ancora prima di quello in tribunale.
Del resto, la vicenda stessa ha delle anomalie.
Leggete la nota dell'onorevole Antonio Palmieri (responsabile della comunicazione internet del Popolo della Libertà che dice:
"Non c'è stata nessuna concussione, non c'è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c'è stato nullla di cui mi debba vergognare. C'è solo un attacco gravissimo da di alcuni pubblici ministeriche hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza.
Io sono sereno e state sereni anche voi perché la verità vince sempre. Il Governo continuerà a lavorare e il Parlamento farà le riforme necessarie per garantire che qualche magistrato non possa più cercare di fare fuori illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini".
L'onorevole Palmieri ha riportato le parole del presidente Berlusconi che possono essere trovate integralmente, seguendo il link http://www.forzasilvio.it/.
Qui c'è un vergognoso processo mediatico che è una vera propria anomalia in un Paese democratico.
Da questa vicenda, la democrazia potrebbe uscirne male.
Un presidente del Consiglio democraticamente eletto viene processato con accuse e teoremi che non stanno né in cielo e né in terra e che viene letteralmente messo alla gogna.
Inoltre, vi è anche un abuso delle intercettazioni che vengono pubblicate su certe testate giornalistiche.
Qui c'è una violazione della privacy che è unita ad una vera e propria gogna mediatica.
In una democrazia queste cose non devono accadere!
Inoltre, è molto grave anche il fatto che vi sia stato un sito internet che ha pubblicato i numeri di telefono delle persone coinvolte in questa vicenda.
La cosa è stata denunciata ieri da Emilio Fede, direttore del TG4, durante la puntata del telegiornale che egli dirige.
Questo è molto grave!
Sono solidale con il presidente Berlusconi, il direttore Fede e tutti coloro che sono coinvolti in questa vicenda.
Non ci si rende conto che si stanno rovinando delle persone?
Non ci si rende conto che si stanno esponendo delle persone anche ad un pericolo fisico?
Non ci si rende conto che in una normale democrazia vi è il principio della presunzione di innocenza, principio che è stato violato e che è riconosciuto dalla nostra legge?
Io sono disgustato e preoccupato perché è a rischio lo stesso sistema democratico.
Inoltre, vi è una volgarità dilagante che sta imbarbarendo il clima.
Non si riesce a fare una discussione politica con toni civili.
Sono preoccupato, disgustato ed anche arrabbiato.
Il sottoscritto, durante un'accesa discussione, è stato paragonato ad un "sodomita".
Uso questo termine più gentile, visto che quello usato dal mio interlocutore era ben diverso.
Adesso, mi sono beccato del "servo del regime", "mafioso", "uomo al servizio di chissà quale lobby o loggia P2", "servo del padrone", "uomo senza idee proprie", "prezzolato" e quant'altro.
Devo dire che mi mancava il "sodomita".
Certa gente sta instaurando questo clima di odio che è oltre il limite.
Io non sono al servizio di nessuno. Io esprimo solo le mie idee, rispettando quelle degli altri.
E' ora di finirla!
Ho le mie idee politiche, che si rifanno a quelle del centro destra ed ammiro il presidente Berlusconi.
E' di smetterla di dire che le teste pensanti siano da una parte e gli idioti, i prezzolati, i servi del regime e le persone intellettualmente prostituite dall'altra!
E' ora di smetterla di dire che la gente libera di pensiero stia da una parte e gli schiavetti del capo dall'altra!
E' ora di smetterla di dire che gli onesti ed i puri siano da una parte ed i ladri, i corruttori ed i mafiosi dall'altra!
E' ora di dire basta a chi, in Parlamento, attacca il proprio avversario politico (che è anche il presidente del Consiglio democraticamente eletto), dandogli dello "stupratore della democrazia"!
Così si semina solo odio!
Io comincio anche ad avere paura per me stesso e per chi mi sta intorno, visto che ogni giorno espongo le mie idee, idee che a qualcuno che non pensa come me non piacciono.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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giovedì 20 gennaio 2011
mercoledì 19 gennaio 2011
LE RADICI GIUDAICHE DEL CRISTIANESIMO
Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questa bellissima ricerca fatta dal giovane Morris Sonnino. Seguite il link http://host.uniroma3.it/progetti/cedir/cedir/Relazioni10/Simboli%20Ebraismo.pdf.
Questa ricerca parla della storia e di tutta la simbologia dell'Ebraismo e mi ha dato l'idea di fare questa mia ricerca sulla comune radice che c'è tra questa religione ed il Cristianesimo, la religione a cui appartengo anch'io, che sono cattolico.
Certo, tra gli ebrei e noi cristiani, ci sono delle differenze.
Ad esempio, noi cristiani non mangiamo Kosher e la spiegazione è semplice.
Ai suoi albori, il Cristianesimo era considerato come una setta del Giudaismo. Infatti, gli Apostoli (come San Pietro, il primo Papa) e la prima comunità era costituita da ebrei convertiti che continuavano a frequentare il Tempio di Gerusalemme, a farsi circoncidere e a mantenere gli usi ebraici.
Si differenziavano dagli ebrei per il fatto che celebrassero l'Eucaristia e, ovviamente, credessero in Gesù Cristo.
Poi, con la predicazione degli Apostoli (specie quella di San Paolo di Tarso) anche in pagani (ossia coloro che non erano ebrei) iniziarono a convertirsi e nacquero delle comunità cristiane al di fuori del mondo giudaico. La prima comunità cristiana proveniente dal paganesimo fu quella di Antiochia.
Questo provocò una frattura. I giudeo-cristiani vollero che la Chiesa mantenesse anche gli usi ebraici, come la circoncisione o la scelta dei cibi da mangiare. I gentilo-cristiani, i cristiani che provenivano dal mondo pagano, non erano d'accordo.
Ci fu una diatriba che sfociò nel Concilio di Gerusalemme (50 AD) che stabilì un compromesso.
Tutta questa faccenda è citata nella Bibbia, negli Atti degli Apostoli (capitolo 10, versetti 1-48 e capitolo 11 versetti 1-30) e nella Lettera di San Paolo ai Galati .
In questo compromesso si stabilì che per i cristiani ci fossero alcuni divieti (come il divieto di fornicazione) e la non obbligatorietà della circoncisione o dell'uso del cibo kasher.
Però, ad onor del vero, va riconosciuto un "valore scientifico" in certi usi ebraici.
Per esempio, l'uso del kosher ha un fondamento di verità, per quanto riguarda certe norme di igiene.
Ad esempio, mangiare carne di maiale in certe zone con un clima molto caldo può non essere salutare. Infatti, il maiale ha una carne grassa. Inoltre, nella carne di maiale ci possono essere larve e parassiti, come le Trichine, che possono generare malattie serie come la trichinosi.
Quindi, la carne di maiale andava cotta a lungo.
Grazie a Dio, oggi ci sono i controlli sanitari e c'è l'ingegneria genetica, che ha fatto sì che ci siano maiali più magri. Quindi, oggi la carne di maiale è sicura.
Un altro esempio, riguarda l'uso ebraico di lavare i vari oggetti. Anche qui ci può essere una spiegazione scientifica. Infatti, in quei tempi antichi era facile contrarre gravi malattie, come la lebbra. Nell'epoca antica vi erano commerci e popoli che si incontravano e quindi era facile contrarre determinate malattie.
Quindi, possiamo dire che quegli usi ebraici potrebbero essere stati dei veri e propri "manuali di igiene".
Con ciò, non voglio dire che noi cristiani dobbiamo trascurare l'igiene.
Anzi, direi che è bene seguire le norme di igiene, come il lavarsi le mani prima dei pasti.
Però, tra gli ebrei e noi cristiani vi sono tante cose comuni, più di quanto noi possiamo immaginare.
Non mi riferisco solo ai trentanove Libri Protocanonici del Vecchio Testamento, a Mosè, a Patriarchi e al fatto che Maria, gli Apostoli e Gesù (visto da un punto di vista storico) fossero stati ebrei.
C'è anche altro.
Un esempio è rappresentato dalle tre lingue storiche della Chiesa sono l' ebraico, il greco e il latino.
Aun altro esempio è il fatto che anche noi cristiani abbiamo i numeri, come gli ebrei.
Per esempio, nel Cristianesimo è ricorrente il 7. Ad esempio, sette sono i giorni della settimana, i Peccati capitali, i Doni dello Spirito Santo, le Chiese citate nel Libro dell'Apocalisse ed i sigilli e le trombe citate nel medesimo testo.
Il 7 indica la pienezza.
Un altro numero che ricorre è il 12. Esso indica le tribù di Israele e gli Apostoli. Nell'Apocalisse compare il 144, che è il dodici moltiplicato per dodici volte.
Un altro numero è il 3, il numero perfetto.
Esso indica la Trinità, quindi Dio stesso.
Del resto già il Vecchio Testamento parla di uno Spirito Santo, nel passo in cui parla di ossa che ritornano in vita.
Un altro numero ancora è il 666. Questo numero indica il diavolo, Satana, la Bestia.
L'origine di questo numero pare che derivi da una traslitterazione di un termine ebraico che indica l'Anticristo. L'Anticristo era identificato nell'imperatore romano Nerone (37-68 AD), colui che iniziò a perseguitare i cristiani, il cui nome traslitterato in ebraico ed in tal senso interpretato dava questo numero.
Inoltre, il sei è un "sette imperfetto", un numero umano e debole, contrapposto al sette che è perfetto e divino. Quindi, tre sei indica proprio l'"Anti-Trinità", quindi ciò che si ribellò a Dio e che a Dio si contrappone. Infatti, Lucifero fu l'angelo che si ribellò a Dio, che venne sconfitto da San Michele e che divenne il diavolo.
Anche alcuni termini ebraici sono rimasti nel Cristianesimo.
Ad esempio, proprio il termine "Satana" deriva dall'ebraico "Satan", ossia "Avversario, accusatore".
Il termine "Messia" deriva da "maschiach", ossia "unto".
Il termine "Pasqua", deriva da "Pesach" e significa "passaggio".
Certo, per noi non indica solo l'impresa di Mosè sul Mar Rosso ma, soprattutto, la morte e la Resurrezione di Gesù che salvò l'umanità con questo suo sacrificio.
Inoltre, noi cristiani usiamo molti nomi che hanno radice ebraica.
Nomi come Michele (che significa "colui che è come Dio"), Gabriele (il mio secondo nome, che significa "colui che sta alla presenza di Dio") e Raffaele (che significa "colui che guarisce per mezzo di Dio") sono gli esempi più classici.
Come gli ebrei, noi diamo importanza alla Luce.
Gli ebrei hanno l'Hanukkah mentre noi abbiamo il Natale, la festa della "Nuova Luce", Gesù Cristo, e nella Pasqua, con il rito della benedizione del fuoco, rito che si fa nella Messa di Vigilia.
Anche l'uso di certi oggetti, come l' uovo è comune tra gli ebrei e noi.
L'uovo simboleggia la nuova vita.
Noi cristiani, diamo l'importanza anche all'acqua, proprio come gli ebrei.
Essa è simbolo di vita e di purificazione. Nel nostro caso, la purificazione avviene nel Battesimo che è l'unico dei Sette Sacramenti cattolici che può essere officiato anche da un fedele laico (come me) e che oltre non è solo un rito di espiazione (come per gli ebrei) ma è anche il sigillo dell'appartenenza alla fede in Cristo.
Su Gesù Cristo, faccio una "provocazione".
Gli ebrei aspettano ancora il Messia. Noi cristiani aspettiamo ancora la seconda venuta di Cristo, la parusia.
Possono essere il Cristo della parusia ed il Messia ebraico la stessa persona?
Questi sono solo alcuni dei riferimenti alle radici comuni tra Ebraismo e Cristianesimo.
Ci sono tante altre cose. Quello che unisce noi cristiani e gli ebrei è più di quello che ci divide.
E' interessante quello che disse, durante un'omelia, don Alberto Bertozzi, il parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista a Roncoferraro, che è la mia parrocchia, in Provincia di Mantova. Don Alberto disse che prima di Cristo c'era già una religione che parlava del nostro Dio ed era ben "collaudata".
Era ovvio che il parroco parlasse dell'Ebraismo. Ebbe ragione a dire ciò.
Gesù Cristo non venne ad abolire la Legge ma a portarla compimento.
Se ci fosse stata una reciproca conoscenza, forse certe tragedie si sarebbero potute evitare.
Tra l'altro, ci furono dottrine idiote, criminali e deleterie che disconoscevano la contiguità tra Giudaismo e Cristianesimo. Una di queste dottrine idiote, criminali e deleterie è quella del Nazismo.
Esse si rifacevano ad eresie del Cristianesimo, come il marcionismo, dottrina del vescovo di Sinope Marcione (85 AD-160 AD) che non riconosceva la continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento. In pratica, per Marcione ed i suoi accoliti, il Dio del Vecchio Testamento era un "dio minore". Il Nazismo si rifaceva a dottrine simili.
Dottrine come queste sono smentite dai fatti.
Del resto Adolf Hitler stesso odiava il Cristianesimo. Egli disse che un un tedesco non poteva essere cristiano perché seguace del Dio semita.
Se ci fosse stata una maggiore e reciproca conoscenza, forse certe tragedie si sarebbero evitate.
In fondo, noi cristiani siamo un po' ebrei e gli ebrei sono un po' cristiani.
Basta guardarsi bene, nel profondo.
Termino, ringraziando l'amico Morris Sonnino per la sua bellissima ricerca. Da lì ho avuto lo spunto per fare questo articolo.
Qunidi, questo articolo è anche un po' suo.
Con stima, a lui auguro ogni bene, sia da un punto di vista professionale che umano.
Visto che lui ha citato Mantova, la mia città, vi invito a visitare il sito "Mantova ebraica" (http://moked.it/mantovaebraica/).
C'è tanta storia interessante, raccontata dal rabbino di Mantova, il dottor Fabio Norsa, che non conosco direttamente ma di cui mi hanno parlato e mi hanno detto che è molto ferrato sulla storia della città virgiliana.
Vi invito a leggere anche il mio articolo intitolato "Codice Michelangelo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/codice-michelangelo.html.
Già nei secoli passati, c'era chi vedeva la fratellanza tra ebrei e noi.
Cordiali saluti.
SONO D'ACCORDO CON L'ONOREVOLE GIORGIO STRACQUADANIO
Cari amici ed amiche.
Esprimo la mia solidaerietà umana e politica all'onorevole Giorgio Stracquadanio.
Non mi è piaciuto lo spettacolo che ho visto ieri della trasmissione durante "Agorà" , che potrete vedere, seguendo il link http://www.agora.rai.it/. la puntata era intitolata "Arcore e Hardcore".
Io trovo molto discutibili e non condivisibili le parole del giornalista Gianni Barbacetto che ha detto che l'onorevole Stracquadanio è stato pagato per dire determinate cose.
Tra l'altro, mi sembra che l'onorevole abbia detto delle cose ragionevoli e corrette.
Contro il presidente Berlusconi, si sta facendo un processo sul nulla!
Si sta facendo un vergognoso processo mediatico.
Al telefono, si possono dire tante cose che possono essere interpretate in tanti modi.
Qui c'è un abuso delle intercettazioni e mi auguro che si faccia una legge giusta a riguardo.
Come ho già detto, mi sembra che l'onorevole abbia detto delle cose condivisibili.
Barbacetto ha detto delle cose che non condivido e che mi sembrano anche un piene di spocchia ed anche un po' volgari. E' grave l'accusa che Barbacetto ha rivolto all'onorevole.
Come si fa dire che una persona è pagata per dire certe cose?
Questa è una cosa, che onestamente, trovo lesiva.
Qui c'è chi continua a volere fare passare per "libero" chi è con una certa parte politica e per "assuefatto", "avvocato delle cause perse" o "prezzolato" chi la pensa in un altro modo.
Lo stanno facendo anche con me e con altri.
Io penso che sia ora di finirla. Questo è inaccettabile. Inoltre, questa cosa è successa nella TV di Stato, la RAI, una TV che è pagata da noi. Quindi, è ancora più inaccettabile.
Sono d'accordo con l'onorevole Stracquadanio. Ha pienamente ragione!
Tra l'altro, ogni tanto, leggo il suo tework "Il Predellino" (http://www.ilpredellino.it/) e devo dire che è di buona qualità.
E' un buon network ed è interessante.
E' un buon network "Il Predellino", come lo sono "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/) , "ProntoFrancesca.it" (http://www.prontofrancesca.it) ed il "Minzolini Fan Club" di Facebook.
Tra l'altro, ho preso "Il Predellino" come uno dei miei "modelli" per fare l'attività sul mio blog.
Tra l'altro, anche a me viene rivolta la stessa accusa.
Viene detto che io sia pagato da chissà chi. A chi mi rivolge queste accuse, vorrei chiedere di dire il nome di colui che mi paga, così vado a riscuotere il denaro.
Humour a parte (preferisco riderci sopra), devo dire che si sta scivolando verso lo squallido.
Qui non c'è più una contrapposizione di idee ma attacchi personali.
Questo non è positivo.
A me piace sentire un dibattito in cui ci si confronta (anche aspramente) ma non ci si insulta.
L'insulto è la morte del dibattito democratico.
Cordiali saluti.
martedì 18 gennaio 2011
ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL PRESIDENTE BERLUSCONI
Cari amici ed amiche.
La sinistra dovrebbe farsi una ragione del fatto che il presidente Berlusconi sia l'uomo più gradito dagli italia.
Leggete l'articolo scritto sull'ottimo giornale "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/24749/2011-01-19.html.
Colgo l'occasione per complimentarmi con il direttore di "Italia chiama Italia" Ricky Filosa per l'ottimo servizio di informazione. Fare informazione significa tutelare i cittadini dalle ingiustizie. "Italia chiama Italia" lo sta facendo alla grande. Inoltre, il suo compito è anche quello di mantenere i contatti tra l'Italia e gli italiani sparsi in tutto il mondo.
Detto questo, è un dato di fatto che il presidente Berlusconi sia amato dalla maggioranza degli italiani.
L'articolo di "Italia chiama Italia" spiega quello che è successo nella puntata della trasmissione di Giovanni Floris "Ballarò".
Il sondaggista della IPSOS Nando Pagnoncelli ha annunciato che, nonostante tutto quello che sta succedendo, il presidente Berlusconi ancora l'uomo più gradito come Premier.
Ergo, se si votasse ancora e se lui fosse candidato rivincerebbe le elezioni.
La sinistra dovrebbe farsi una ragione di ciò.
Se si votasse ora, il presidente vincerebbe, sia per merito suo (perché la sua azione di Governo è comunque positiva) che per demerito della sinistra, una sinistra ancora troppo legata al suo passato comunista. Leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/un-si-che-umilia-la-sinistra.html.
E' una sinistra ben lontana dalle sinistre democratiche e moderne, quali possono essere il Partito Laburista britannico, la SPD tedesca o il Partito Democratico USA.
Gli italiani non si fidano di questa sinistra e non si può dare loro torto.
Essa oscilla tra il massimalismo di Nichi Vendola e del suo partito, "Sinistra, Ecologia e Libertà", il cattocomunismo della componente ex-democristiana, il laicismo anticattolico dei Radicali ed il giustizialismo dell' Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
Il presidente Berlusconi è quindi un argine contro queste tendenze che sono deleterie per l'Italia.
Grazie al presidente Berlusconi la destra è oggi una forza di Governo. Dopo il sistema bloccato della I Repubblica, in cui, di fatto, governava un centro che guardava a sinistra, il presidente Berlusconi creò una compagine politica realmente alternativa.
Se non ci fosse stato lui, la sinistra sarebbe andata al potere (con pezzi della Democrazia
Cristiana) e l'Italia sarebbe andata a rotoli.
Tenete conto del fatto che questa sinistra si è sempre basata sull'assistenzialismo, di cui ho parlato nell'articolo "Sussidiarietà sì, assistenzialismo no!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidiarieta-si-assistenzialismo-no.html.
L'assistenzialismo avrebbe aumentato la spesa pubblica e con l'aumento della spesa pubblica sarebbe aumentato anche il debito pubblico.
Quindi, il presidente Berlusconi evitò tutto questo.
Per questo motivo è ancora amato dagli italiani.
Ieri sera, ero stato invitato dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM, http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/) e ho avuto una discussione abbastanza colorita con uno della succitata associazione che mi chiedeva se io avessi o meno il dubbio sulla moralità il "mio presidente", come facessi a sostenere una figura che (a dire del mio interlocutore) non rappresenta la moralità (perché, sempre a dire del mio interlocutore, è circondato da ragazze) ed il perché io non mi arrabbi, nonostante il fatto che, attualmente, sia disoccupato.
Io rispondo dicendo che, da cattolico, ho imparato una cosa.
Ho imparato a non giudicare gli altri e che, molto spesso, il moralismo nasconde l'immoralità.
Il moralista è classico "sepolcro imbiancato".
A sinistra c'è tanto moralismo.
Riguardo al fatto che io sia disoccupato, la colpa è, fondamentalmente, di chi governava prima.
Intendiamoci, non mi fa piacere l'essere disoccupato.
Però, tanta parte della colpa è di un sistema poco meritocratico e bloccato.
Questo sistema è frutto di gravi errori di politiche passate.
Tra veti da parte dei sindacati e riforme non fatte, oggi ci si trova in questa situazione.
Diciamo che i giovani degli anni passati sacrificarono il nostro futuro per garantire il loro.
Ho colto l'occasione per rispondere pacatamente al mio interlocutore, scusandomi se ho alzato un po' il tono.
Cordiali saluti.
UN SI' CHE UMILIA LA SINISTRA!
Prima di incominciare a parlare dell'argomento in questione, vorrei esprimere il mio cordoglio per il soldato italiano morto in Afghanistan e per il suo commilitone che è rimasto ferito durante una sparatoria.
Sono vicino ai loro cari.
Loro sono degli eroi.
Detto, questo, incomincio a parlare dell'argomento FIAT, il tema che si deve trattare.
Vorrei fare un altro commento sulla questione della FIAT.
Lo faccio partendo dalla nota inviatami dell'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forzasilvio.it", http://www.forzasilvio.it/.
Essa è intitolata "Un sì che umilia la sinistra" e dice:
"Vince chi prende più voti. Accade e viene riconosciuto non soltanto in tutte le democrazie del mondo ma anche in ogni libera associazione, comprese le bocciofile emiliane tanto care a Bersani. A Mirafiori, il 54% dei dipendenti ha detto sì all'accordo per nuovi investimenti e il 46% ha detto no.
Eppure, larga parte della sinistra ha brindato e festeggiato.
Sindacalisti, politici, intellettuali e giornalisti hanno raccontato perché ha perso e perché ha vinto. Si è parlato di risultati "sul filo del rasoio" (otto punti di differenza non sono proprio niente), si è ragionato di lavoratori, quelli del sì, privi di dignità ed orgoglio ("Uomini e no", il titolo de "Il fatto"), si è scritto che hanno detto no quasi tutti (mandate le tabelline al direttore de "L'Unità") , insomma hanno fotografato il referendum applicando il filtro rosso dell'ideologia salottiera di sinistra, grazie alla quale il voto amico è "più responsabile" e come tale vale doppio.".
Ringrazio l'onorevole Palmieri per questa analisi che è veritiera.
Purtroppo, come ho già detto in passato, questa sinistra considera come "lavoratori" ed "onesti" solo coloro che sono dalla sua parte.
Essa punta all'odio di classe mettendo contro l'operaio ed il dirigente d'azienda ed il dipendente contro il datore di lavoro, dicendo che i primi (l'operaio ed il dipendente) sono i "buoni" mentre gli altri sono "ladri e malfattori".
Mi fa pensare a quello che successe nella Romania di Nicolae Ceausescu (1918-1989).
Sotto questo dittatore sanguinario, il ceto particolarmente privilegiato era quello dei minatori che erano sempre contrapposti ai "colletti bianchi" della capitale.
Quando il tiranno cadde (22 dicembre 1989) a Bucarest salì un Governo del "Fronte di salvezza nazionale", in cui prevaleva la figura di Ion Iliescu e che era presieduto da Petre Roman.
Iliescu era una figura legata al vecchio regime comunista di Ceausescu ed il nuovo Governo aveva preoccupanti elementi di continuità con quello vecchio. Vi furono anche i capi della vecchia "Securitate", una polizia privata al soldo di Ceausescu, un vero e proprio esercito terroristico.
Inoltre, il dittatore aveva un patrimonio di centinaia di milioni di dollari.
Mentre lui faceva il monarca, la sua gente moriva di fame.
E poi i comunisti dicono di essere "dalla parte del proletariato".
Nel maggio del 1990, lo stesso Governo di Petre e di Iliescu fermò nel sangue una manifestazione di studenti che chiedevano un reale processo democratico.
Sapete come fece?
Organizzò treni di minatori che vennero armati.
Come ho già detto, i minatori erano un ceto privilegiato nell'epoca di Ceausescu e vedevano negli studenti dei nemici perché figli dei "colletti bianchi" e, come tali, minacciavano il loro privilegi.
Fu un bagno di sangue. I minatori spararono ad altezza d'uomo, il Governo non fece nulla e arrestò i manifestanti superstiti.
Con questo, voglio dire che anche la sinistra italiana ha mantenuto questa idea "dell'operaio contro il dirigente e del dipendente contro il datore di lavoro".
La CIGIL, gran parte del Partito Democratico e la sinistra estrema hanno agito in questo modo. Hanno puntato sull'odio e sulla contrapposizione, fregandosene del bene vero dei lavoratori.
Però, la maggioranza dei dipendenti dell'azienda torinese ha avuto buon senso e ha votato sì.
Adesso, la sinistra (i soggetti prima citati) dice che gli operai delle catene di montaggio hanno votato contro e, perciò, non riconosce la sconfitta.
Senza volere essere offensivo, alla signora Susanna Camusso (Segretaria della CGIL), al signor Giorgio Airaudo (segretario della Fiom), all'onorevole Pierluigi Bersani (leader del Partito Democratico), a Nichi Vendola (presidente della Regione Puglia e leader di Sinistra, Ecologia e Libertà) e a tutti coloro che la pensano come loro, vorrei dire che il termine "lavoratore" non vale solo l'operaio ma anche per l'impiegato, il dirigente dell'azienda ed il datore di lavoro.
Un impiegato non lavora?
Un dirigente di azienda non lavora?
Un imprenditore non lavora?
Rispondo io e dico che sono tutti lavoratori!
Il lavoro nobilita l'uomo, sia che esso sia quello di usciere di una fabbrica, di operaio in una porcilaia o di lavapiatti in un ristorante e sia che esso sia quello di magnate d'impresa.
Quindi, per favore, smettiamola con queste "classificazioni"!
Così non si è costruttivi ma si semina solo tensione sociale.
Così si fa lo stesso gioco di Ceausescu.
Quindi, accettino la sconfitta e cerchino di essere costruttivi.
Cordiali saluti.
lunedì 17 gennaio 2011
LAICITA' SI'...ANTICLERICALISMO NO!
Cari amici ed amiche.
Leggete questa nota su Facebook, seguendo il link http://www.facebook.com/?ref=home#!/note.php?note_id=10150098674262137&id=1489838197.
Io trovo che i contenuti di questa nota non siano condivisibili e che, anzi, per siano pieni di falsità.
In primis, vorrei ricordare che non è vero che la maggioranza degli atti di pedofilia e degli stupri sia causata da preti.
Dire che la maggioranza degli stupri e degli atti di pedofilia avvenga in ambito ecclesiastico è un'artificiosa baggianata messa in pedi da certi laicisti anticattolici ed anticristiani.
Secondo dati statistici seri, la maggioranza degli stupri e degli atti più efferati di pedofilia avvengono al di fuori della Chiesa.
Ho qui i dati presi da "Panorama". Vi invito a seguire questo link http://forum.panorama.it/f31/statistiche-pedofilia-tl9541/.
Quella nota è smentita dai fatti. Infatti, il 66% degli abusi avviene in ambito familiare.
Quindi, è ora di finirla di sparare sulla Chiesa.
I preti pedofili ci sono ma, grazie a Dio, sono una minoranza.
La maggioranza dei preti è caratterizzata da persone oneste e che hanno un ruolo sociale importantissimo.
Infatti, le parrocchie e le cattedrali hanno sempre avuto un ruolo fondamentale, non solo nella religione ma anche nella cultura e nell'ambito sociale.
Esse furono le "fucine" dell'Europa che, dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 AD), non ebbe più un'identità.
Nelle nelle cattedrali, nei monasteri e nelle parrocchie tutto il patrimonio culturale delle epoche precedenti si salvò e si fecero altre cose.
Io, che sono mantovano, vi posso parlare del ruolo dell'Abbazia di San Benedetto Po a Polirone, abbazia che fu voluta dalla Gran Contessa Matilde di Canossa (1046-1115).
I monaci di quell'abbazia fecero opere di bonifica importanti che trasformarono una terra paludosa e malarica in un suolo fertile.
Pensiamo al Whisky. I monaci scozzesi, di ritorno dalla Terra Santa, furono all'avanguardia nel campo della distillazione.
Pensiamo alle cattedrali gotiche di tutta l'Europa, le cui fabbriche davano lavoro a tanta gente, e che fungevano sia da luoghi di culto, che da ospedali, luoghi in ricevere asilo e da "sale civiche", in cui discutere di argomenti di pubblico interesse.
Quindi, il ruolo della Chiesa fu importante sia nell'ambito religioso che sociale e politico.
Essa impedì la disgregazione sociale.
Tuttora, molte parrocchie ed altri enti religiosi sono impegnati alacremente per dare il contributo alla società.
Pensiamo allo scoutismo e al volontariato che tanto aiuto danno a chi ha bisogno.
Pensiamo ad associazioni come, ad esempio, "Comunione e Liberazione" (di cui parlai nell'articolo "Sussidiarietà sì, assistenzialismo no!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidiarieta-si-assistenzialismo-no.html) o la "Caritas" che hanno un ruolo sociale molto forte di aiuto ai bisognosi.
Pensiamo ad associazioni che, come quella dei Salesiani di San Giovanni Bosco, si impegnano molto nell'istruzione dei giovani, come all'Ordine Passionista di San Gabriele dell'Addolorata (http://www.sangabriele.org/) che si impegna sempre nell'aiuto verso i giovani.
Per la cronaca, San Gabriele dell'Addolorata è il Protettore dei giovani.
Per questo, lanciai la provocazione della "parrocchia di Susano", che citai nell'articolo intitolato "Fede, un servizio verso gli altri", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/fede-un-servizio-verso-gli-altri.html.
Si può, quindi, capire che il ruolo sociale del Cristianesimo e della Chiesa è importante.
Anzi, vorrei dire una cosa al riguardo.
Nel 2009, qui a Roncoferraro (Mantova), ci furono le elezioni comunali.
Io collaborai con la lista di centro destra "Libertà di cambiare, diritto di crescere".
Al di là dell'esito negativo delle elezioni e di quanto avvenne in seguito, vorrei rivalutare un punto del programma della lista, programma che potrete trovare seguendo il link http://cambiarecrescere.altervista.org/.
In questo punto del programma è contemplata anche la collaborazione tra l'amministrazione comunale e le realtà parrocchiali.
Pur stando su due ambiti diversi, l'istituzione civile e quella religiosa possono cooperare per il bene della comunità.
Io spero che chi è in Consiglio Comunale provi a sollevare la questione.
Se fossi in Consiglio Comunale, io rilancerei questo punto e proverei a fare una discussione e a creare un dibattito con il Sindaco Candido Roveda e la sua Giunta di centro sinistra.
Io feci un'istanza al Comune, con cui proposi un evento culturale dedicato a Costantinopoli e ai Bizantini. In questo evento culturale era contemplata anche la possibilità di collaborare con la parrocchia di Roncoferraro, ad esempio con una mostra di icone in oratorio o facendo celebrare una liturgia cattolica di rito greco-bizantino, tenendo conto anche del fatto che anche degli ortodossi frequentino la nostra chiesa. Posso confermare ciò perché li ho visti entrare i chiesa e pregare. Avevo capito che erano ortodossi quando si fecero il segno della croce. Un evento simile sarebbe stato un momento di dialogo e di ecumenismo, cose che a sinistra dovrebbero essere sentite.
Peccato che non sia stato ascoltato.
Non ci deve essere la contrapposizione tra "palazzo e campanile".
L'anticlericalismo non portò nulla di buono.
Pensiamo al Messico di Plutarco Elias Calles (nella foto, 1877-1945) che fece chiamare i suoi figli Lenin, Satana e Lucifero.
Il suo anticlericalismo lo portò a fare delle vere e proprie stragi di persone innocenti che, ai suoi occhi, avevano la "colpa" di essere cristiani e di definì la Chiesa come "causa di tutte le sventure del Messico".
Purtroppo, anche qui da noi, ci sono tanti "piccoli Hébert", "piccoli Stalin", "piccoli Hitler" e "piccoli Calles" che continuano a parlare male della Chiesa, in nome della "laicità".
In realtà, quella che propongono loro non è laicità ma laicismo.
La vera laicità non disconosce le radici culturali e religiose di una realtà politica.
Lo Stato di Israele, di cui parlai nell'articolo "Israele, un esempio di laicità positiva" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/israele-un-esempio-di-laicita-positiva.html), è un esempio di questo tipo.
Pur non disconoscendo la propria radice ebraica, lo Stato di Israele riconosce la dignità e la libertà di chi non è ebreo.
Non posso approvare quello che dicono certi politici, certa stampa e certa gente contro la Chiesa.
Quindi, smettiamola con questo anticlericalismo che tanti danni fece.
IL "GRILLISMO"? E' LA DISGREGAZIONE DELLA POLITICA!
Cari amici ed amiche.
Vorrei esprimere un concetto per quello che riguarda il fenomeno delle "liste civiche".
Ne avevo già espressi altri in altri articoli, come quello intitolata "PROVINCIA DI MANTOVA, MOSSE DEI CIVICI E MIA OSSERVAZIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/provincia-di-mantova-mosse-dei-civici-e.html.
Si parla tanto di "grillismo", ossia del fenomeno che vide la nascita di quei movimenti riconducibili al comico genovese Beppe Grillo (nella foto) o ad essi affini.
Però, ora sorge una domanda.
Qual è l'"extrema ratio" o il fine di questi movimenti?
Io ho l'impressione che l'extrema ratio di questi movimenti trasversali, ossia costituiti con elementi di sinistra e di destra, sia una contestazione contro l'attuale sistema politico (che certamente ha delle pecche e va riformato) ma che oltre a questa contestazione non ci sia null'altro.
Ad esempio, questi movimenti tendono a guardare più alle politiche locali.
Ora, molto spesso, le politiche locali (come quelle dei Comuni) hanno molto spesso temi trasversali.
Ad esempio, la riparazione di una strada non è cosa di destra o di sinistra ma è una cosa di tutti.
I problemi ci sono quando "si va su di livello", ossia in Provincia, in Regione o nello Stato.
Qui l'ideologia conta.
Ad esempio, in Parlamento e nel Governo centrale vi sono temi in cui la componente ideologica conta.
Ad esempio, parliamo di un tema di politica estera.
Si deve decidere una questione del Medio Oriente, se stare con Israele o meno.
Se, come maggioranza parlamentare, ci fosse un movimento di tipo "grillista" come si comporterebbe?
La risposta è semplice. Si spaccherebbe?
Infatti, in questi movimenti vi sono persone di varie esperienze politiche, sia dell'estrema destra che dell'estrema sinistra. Sia l'una che l'altra sono contro Israele. In queste liste, però, ci sono anche altri che sono favorevoli ad Israele.
Quindi, quella maggioranza sarebbe divisa su un tema così importante.
Un altro esempio può essere l'immigrazione.
Un altro esempio ancora potrebbe essere la questione della laicità.
Sarebbe un disastro.
I "grillini" parlano di "democrazia diretta", ossia una democrazia che si sviluppa tramite l'espressione del voto dei cittadini, ma essa si può fare su un tema locale ma su un tema nazionale o internazionale che è importante non si può fare una cosa del genere.
Inoltre, il "grillismo" favorisce certi localismi e campanilismi che degenerano e diventano fenomeni come il "NIMBY" (acronimo inglese che significa "Not In My Back Yard", in italiano, "Non nel giardino di casa mia") che, per esempio, non fa fare importanti infrastrutture come la TAV Lione-Torino, il Ponte sullo Stretto di Messina, le autostrade, i porti o le centrali elettriche.
Quindi, il "grillismo" rischia di favorire la disgregazione sociale.
Beppe Grillo sembra sempre di più Pietro l'Eremita nella "Crociata dei pezzenti" del 1096.
Fece un esercito rabberciato e costituito da donne, vecchi, uomini e bambini, nobili decaduti e briganti.
Fu un esercito male armato ed indisciplinato che durante il suo tragitto fece crimini in Europa. Fece stragi di persone innocenti, tra cui ebrei, donne e bambini. Addirittura, agirono anche contro i vescovi.
Sapete che fine fece?
Arrivò a Costantinopoli e poi si spinse a Nicomedia (oggi Izmit, in Turchia) e appena vide i segni di degrado e la scarsa disciplina del suo esercito, andò a Costantinopoli, per chiedere aiuto al basileus Alessio I Comneno.
Non fece in tempo a fare la cosa quando la sua "armata" venne massacrata dai Turchi Selgiuchidi.
A me sembra che Grillo si stia comportando allo stesso modo.
Sta facendo una sorta di gruppo costituito da persone ideologicamente troppo diverse ed unite da un certo populismo.
Il problema è che questo progetto può divenire fallace e quando si tratta di politica, ossia della gestione della cosa pubblica, possono esserci dei problemi.
Termino, facendo gli auguri al direttore del Tg4 Emilio Fede che compie il suo ventesimo anno di attività a Mediaset.
Lui incominciò a fare i telegiornali nelle reti private proprio nel 1991, durante la "Guerra del Golfo".
Fu il primo a dare le notizie di quei fatti.
Cordiali saluti.
Vorrei esprimere un concetto per quello che riguarda il fenomeno delle "liste civiche".
Ne avevo già espressi altri in altri articoli, come quello intitolata "PROVINCIA DI MANTOVA, MOSSE DEI CIVICI E MIA OSSERVAZIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/provincia-di-mantova-mosse-dei-civici-e.html.
Si parla tanto di "grillismo", ossia del fenomeno che vide la nascita di quei movimenti riconducibili al comico genovese Beppe Grillo (nella foto) o ad essi affini.
Però, ora sorge una domanda.
Qual è l'"extrema ratio" o il fine di questi movimenti?
Io ho l'impressione che l'extrema ratio di questi movimenti trasversali, ossia costituiti con elementi di sinistra e di destra, sia una contestazione contro l'attuale sistema politico (che certamente ha delle pecche e va riformato) ma che oltre a questa contestazione non ci sia null'altro.
Ad esempio, questi movimenti tendono a guardare più alle politiche locali.
Ora, molto spesso, le politiche locali (come quelle dei Comuni) hanno molto spesso temi trasversali.
Ad esempio, la riparazione di una strada non è cosa di destra o di sinistra ma è una cosa di tutti.
I problemi ci sono quando "si va su di livello", ossia in Provincia, in Regione o nello Stato.
Qui l'ideologia conta.
Ad esempio, in Parlamento e nel Governo centrale vi sono temi in cui la componente ideologica conta.
Ad esempio, parliamo di un tema di politica estera.
Si deve decidere una questione del Medio Oriente, se stare con Israele o meno.
Se, come maggioranza parlamentare, ci fosse un movimento di tipo "grillista" come si comporterebbe?
La risposta è semplice. Si spaccherebbe?
Infatti, in questi movimenti vi sono persone di varie esperienze politiche, sia dell'estrema destra che dell'estrema sinistra. Sia l'una che l'altra sono contro Israele. In queste liste, però, ci sono anche altri che sono favorevoli ad Israele.
Quindi, quella maggioranza sarebbe divisa su un tema così importante.
Un altro esempio può essere l'immigrazione.
Un altro esempio ancora potrebbe essere la questione della laicità.
Sarebbe un disastro.
I "grillini" parlano di "democrazia diretta", ossia una democrazia che si sviluppa tramite l'espressione del voto dei cittadini, ma essa si può fare su un tema locale ma su un tema nazionale o internazionale che è importante non si può fare una cosa del genere.
Inoltre, il "grillismo" favorisce certi localismi e campanilismi che degenerano e diventano fenomeni come il "NIMBY" (acronimo inglese che significa "Not In My Back Yard", in italiano, "Non nel giardino di casa mia") che, per esempio, non fa fare importanti infrastrutture come la TAV Lione-Torino, il Ponte sullo Stretto di Messina, le autostrade, i porti o le centrali elettriche.
Quindi, il "grillismo" rischia di favorire la disgregazione sociale.
Beppe Grillo sembra sempre di più Pietro l'Eremita nella "Crociata dei pezzenti" del 1096.
Fece un esercito rabberciato e costituito da donne, vecchi, uomini e bambini, nobili decaduti e briganti.
Fu un esercito male armato ed indisciplinato che durante il suo tragitto fece crimini in Europa. Fece stragi di persone innocenti, tra cui ebrei, donne e bambini. Addirittura, agirono anche contro i vescovi.
Sapete che fine fece?
Arrivò a Costantinopoli e poi si spinse a Nicomedia (oggi Izmit, in Turchia) e appena vide i segni di degrado e la scarsa disciplina del suo esercito, andò a Costantinopoli, per chiedere aiuto al basileus Alessio I Comneno.
Non fece in tempo a fare la cosa quando la sua "armata" venne massacrata dai Turchi Selgiuchidi.
A me sembra che Grillo si stia comportando allo stesso modo.
Sta facendo una sorta di gruppo costituito da persone ideologicamente troppo diverse ed unite da un certo populismo.
Il problema è che questo progetto può divenire fallace e quando si tratta di politica, ossia della gestione della cosa pubblica, possono esserci dei problemi.
Termino, facendo gli auguri al direttore del Tg4 Emilio Fede che compie il suo ventesimo anno di attività a Mediaset.
Lui incominciò a fare i telegiornali nelle reti private proprio nel 1991, durante la "Guerra del Golfo".
Fu il primo a dare le notizie di quei fatti.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.