Cari amici ed amiche.
Prendo spunto dalla bellissima nota del "Minzolini Fan Club"di Facebook, http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1266540239347#/notes/minzolini-fan-club/grazie-italia-e-bello-avere-un-bagno-doro/489443901586.
Io penso che serva una modifica dell'intero sistema in cui vi siano delle privatizzazioni vere.
L'attuale sistema presenta grossi problemi, in varie situazioni, dalla gestione dell'acqua a quelle dei rifiuti, dell'elettricità o dei beni culturali.
Vi sono società miste pubblico-private che gesticono i succitati ambiti e creano un sistema farraginoso in cui l'interesse pubblico si mischia ad interessi privati di pochi.
E' la stessa impressione che vi è nella vicenda delle "Case dell'acqua" nel Mantovano, di cui ho fatto un accenno nell'articolo "Politica, bisogna capire molte cose", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/politica-bisogna-capire-molte-cose.html.
Io penso che sia meglio fare delle privatizzazioni vere, dando le varie gestioni ad aziende puramente private che non usano soldi pubblici.
Magari, per quello che riguarda l'acqua (ad esempio) la pubblica istituzione potrebbe fare da garante per quanto riguarda il prezzo dell'acqua, facendo sì che il cittadino possa pagare un prezzo accessibile.
Il cittadino paga l'azienda privata che gestisce l'impianto di erogazione dell'acqua. Quest'ultima ha la gestione totale dell'impianto idrico, assumendone anche gli oneri come, ad esempio, i costi di manutenzione.
Questo farebbe risparmiare molti soldi alle istituzioni pubbliche (come i Comuni).
Le istituzioni pubbliche potrebbero usare i soldi risparmiati per riparare le strade e fare altre cose utili ai cittadini.
Una privatizzazione simile renderebbe più trasparente il sistema.
Per questo motivo, se dovesse esserci il referendum sull'acqua pubblica, il mio voto sarà contrario ai quesiti dei promotori (http://www.acquabenecomune.org/).
Più che una gestione pubblica o privata serve una gestione oculata.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
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Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
venerdì 14 gennaio 2011
UNA RIFLESSIONE
Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, voglio esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza a Morris Sonnino, di cui ho parlato nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/jon-arason-e-i-giorni-nostri.html.
Ieri, Sonnino è stato attaccato con insulti antisemiti su Facebook.
Questi insulti sono stati rivolti contro di lui e contro lo Stato diIsraele. Quest'ultimo è stato ritenuto dall'autore di tali insulti come un "regalo" degli USA.
Inoltre, lo stesso autore degli insulti ha scritto anche "Fuori Israele da Gaza, assassini".
Io dico che il buon Dio dette l'intelligenza agli uomini, molti erano a fare shopping, a giocare a canasta o dormivano.
Condanno queste frasi.
Le condanno come cattolico e come cittadino che crede nel valore del rispetto degli altri.
All'autore delle frasi, replico dicendo che Israele è uno Stato pienamente legittimo e, come tale, ha diritto di esistere.
Inoltre, rinnovo la mia stima a Morris Sonnino che è anche un amministratore della mia pagina di Facebook "Page of Antonio Gabriele Fucilone", insieme a Sveva Orlandini, Riccardo Di Giuseppe, Francesca Padovese, Antonio Gomes e al sottoscritto.
Sonnino è un ragazzo serio, intelligente e sempre pulito nell'esprimere le cose.
Se un giorno dovessimo diventare amici per davvero, per me sarebbe un onore.
Per me è, comunque, già un onore averlo tra i miei interlocutori, come è un onore avere tra i miei interlocutori Riccardo Di Giuseppe, Sveva Orlandini e tanti altri.
Persone simili vanno valorizzate e spero che il Popolo della Libertà si accorga di loro.
Tra l'altro, Sonnino mi dà sempre dei buoni spunti da mettere su questo blog.
Uno di questi riguarda una decisione presa dal Tribunale di Firenze, in merito alla questione del biotestamento.
Leggete questo articolo, seguendo il link http://www.ilgiornale.it/interni/biotestamento_firenze_lo_strappo_tribunale_tutore_puo_fermare_cure/cronaca-giustizia-biotestamento-cure-tutore_legale-tribunale-firenze-strappo-polemica/12-01-2011/articolo-id=499101.
Io trovo che questa sentenza non sia condivisibile.
Sembra quasi che la vita di una persona diventi un qualcosa da mettere "sub-judice" e che un malato terminale sia paragonato a un peso per la società.
Ma ci si rende conto della strada che si sta intraprendendo?
Inoltre, io sono sempre stato dell'idea che la magistratura abbia il solo compito di fare rispettare la legge.
Non condivido questa sentenza.
Non la condivido come cattolico e come cittadino italiano che ha a cuore la democrazia.
Qui, mi sa che la magistratura sia andata oltre, in un campo che non le compete!
Questo compito compete alla politica.
Del resto, che il rapporto tra politica e magistratura non sia sempre idilliaco lo dimostra anche la posizione presa dalla Corte Costituzionale sul legittimo impedimento.
Di sicuro, un Presidente del Consiglio ha il diritto di espletare il proprio compito in modo corretto e senza interferenze.
E' logico che qui ci troviamo di fronte ad un caso in cui vi è un presidente del Consiglio che è sempre attaccato da una certa parte della magistratura ed è sempre conivolto in processi che finiscono con l'assoluzione.
Questa è un'anomalia.
L'anomalia sta nel fatto che vi sia un potere, una parte della magistratura, che tende a condizionare la politica.
Questo non va bene.
Un uomo che è al Governo del Paese deve potere espletare il proprio mandato senza interferenze.
Del resto, il giustizialismo politico non porta mai bene.
Basti pensare alla I Rivoluzione inglese (1642-1660). Coloro che erano visti come "nemici della comunità", ossia gli oppositori di Oliver Cromwell, vennero arrestati e condannati a morte ingiustamente. Anche lo stesso re Carlo I Stuart (nella foto) finì allo stesso modo. Tra l'altro, egli sarà commemorato proprio il 30 di questo mese.
Il giustizialismo politico non porta mai bene!
Bisogna dire sì alla legalità ma si deve aborrire e condannare il giustizialismo.
Solo questo è indice di un sano senso dello Stato.
Termino, con un auspicio.
Spero che al referendum che oggi si sta tenendo a Mirafiori vincano i "sì".
Di ciò ho parlato ieri, nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/fare-impresa-in-italia-e-difficile.html.
Se dovessero vincere i "no" la FIAT potrebbe decidere di andarsene e ben 4000 posti di lavoro andrebbero in fumo.
Se ciò dovesse accadere, qualcuno farebbe bene ad assumersi ogni responsabilità.
Cordiali saluti.
Prima di incominciare, voglio esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza a Morris Sonnino, di cui ho parlato nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/jon-arason-e-i-giorni-nostri.html.
Ieri, Sonnino è stato attaccato con insulti antisemiti su Facebook.
Questi insulti sono stati rivolti contro di lui e contro lo Stato diIsraele. Quest'ultimo è stato ritenuto dall'autore di tali insulti come un "regalo" degli USA.
Inoltre, lo stesso autore degli insulti ha scritto anche "Fuori Israele da Gaza, assassini".
Io dico che il buon Dio dette l'intelligenza agli uomini, molti erano a fare shopping, a giocare a canasta o dormivano.
Condanno queste frasi.
Le condanno come cattolico e come cittadino che crede nel valore del rispetto degli altri.
All'autore delle frasi, replico dicendo che Israele è uno Stato pienamente legittimo e, come tale, ha diritto di esistere.
Inoltre, rinnovo la mia stima a Morris Sonnino che è anche un amministratore della mia pagina di Facebook "Page of Antonio Gabriele Fucilone", insieme a Sveva Orlandini, Riccardo Di Giuseppe, Francesca Padovese, Antonio Gomes e al sottoscritto.
Sonnino è un ragazzo serio, intelligente e sempre pulito nell'esprimere le cose.
Se un giorno dovessimo diventare amici per davvero, per me sarebbe un onore.
Per me è, comunque, già un onore averlo tra i miei interlocutori, come è un onore avere tra i miei interlocutori Riccardo Di Giuseppe, Sveva Orlandini e tanti altri.
Persone simili vanno valorizzate e spero che il Popolo della Libertà si accorga di loro.
Tra l'altro, Sonnino mi dà sempre dei buoni spunti da mettere su questo blog.
Uno di questi riguarda una decisione presa dal Tribunale di Firenze, in merito alla questione del biotestamento.
Leggete questo articolo, seguendo il link http://www.ilgiornale.it/interni/biotestamento_firenze_lo_strappo_tribunale_tutore_puo_fermare_cure/cronaca-giustizia-biotestamento-cure-tutore_legale-tribunale-firenze-strappo-polemica/12-01-2011/articolo-id=499101.
Io trovo che questa sentenza non sia condivisibile.
Sembra quasi che la vita di una persona diventi un qualcosa da mettere "sub-judice" e che un malato terminale sia paragonato a un peso per la società.
Ma ci si rende conto della strada che si sta intraprendendo?
Inoltre, io sono sempre stato dell'idea che la magistratura abbia il solo compito di fare rispettare la legge.
Non condivido questa sentenza.
Non la condivido come cattolico e come cittadino italiano che ha a cuore la democrazia.
Qui, mi sa che la magistratura sia andata oltre, in un campo che non le compete!
Questo compito compete alla politica.
Del resto, che il rapporto tra politica e magistratura non sia sempre idilliaco lo dimostra anche la posizione presa dalla Corte Costituzionale sul legittimo impedimento.
Di sicuro, un Presidente del Consiglio ha il diritto di espletare il proprio compito in modo corretto e senza interferenze.
E' logico che qui ci troviamo di fronte ad un caso in cui vi è un presidente del Consiglio che è sempre attaccato da una certa parte della magistratura ed è sempre conivolto in processi che finiscono con l'assoluzione.
Questa è un'anomalia.
L'anomalia sta nel fatto che vi sia un potere, una parte della magistratura, che tende a condizionare la politica.
Questo non va bene.
Un uomo che è al Governo del Paese deve potere espletare il proprio mandato senza interferenze.
Del resto, il giustizialismo politico non porta mai bene.
Basti pensare alla I Rivoluzione inglese (1642-1660). Coloro che erano visti come "nemici della comunità", ossia gli oppositori di Oliver Cromwell, vennero arrestati e condannati a morte ingiustamente. Anche lo stesso re Carlo I Stuart (nella foto) finì allo stesso modo. Tra l'altro, egli sarà commemorato proprio il 30 di questo mese.
Il giustizialismo politico non porta mai bene!
Bisogna dire sì alla legalità ma si deve aborrire e condannare il giustizialismo.
Solo questo è indice di un sano senso dello Stato.
Termino, con un auspicio.
Spero che al referendum che oggi si sta tenendo a Mirafiori vincano i "sì".
Di ciò ho parlato ieri, nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/fare-impresa-in-italia-e-difficile.html.
Se dovessero vincere i "no" la FIAT potrebbe decidere di andarsene e ben 4000 posti di lavoro andrebbero in fumo.
Se ciò dovesse accadere, qualcuno farebbe bene ad assumersi ogni responsabilità.
Cordiali saluti.
giovedì 13 gennaio 2011
SCIENZA ED ARTE NELL'ANATOMIA DEL RINASCIMENTO
Cari amici ed amiche.
Tocco un tema che è già stato toccato nella puntata del 20 dicembre scorso di "Voyager" , http://www.voyager.rai.it/ , l'ottima trasmissione del professor Roberto Giacobbo.
In questa puntata, ambientata a Firenze e dedicata ai musei, si è parlato anche di anatomia.
E' fuori discussione il fatto che l'uomo fosse sempre stato curioso verso la natura e la scienza.
Oggi, vi voglio parlare proprio degli studi anatomici fatti nel Rinascimento.
Ad interessarsi di anatomia non furono solo uomini strettamente legati alla scienza ma anche figure che si interessavano di arte.
Un esempio?
Un esempio fu Leonardo da Vinci (1452-1519) che di giorno visitava i malati negli ospedali (che nell'epoca non erano i luoghi di cura attuali ma ricoveri per persone malate e poveri) e di notte prendeva i cadaveri e li sezionava per vederne i gli organi ed i particolari anatomici.
Del resto, vi sono le prove che ciò avveniva, Basti leggere il "Codice Atlantico", ove vi sono gli schizzi del genio fiorentino che raffigurano i particolari anatomici del corpo umano,come muscoli, tendini ed ossa.
In base agli studi anatomici, egli fece il suo celebre affresco della "Battaglia di Anghiari" , opera che fu fatta nel "Salone dei Cinquecento" del Palazzo Vecchio di Firenze ma che non è visibile.
Infatti, fu coperto dagli affreschi del Vasari (1511-1574) ma qui c'è un mistero.
In realtà, il pittore aretino potrebbe avere fatto fare un'intercapedine con cui potrebbe avere salvato l'opera di Leonardo, che era contraria ai Medici, la signoria del tempo.
Si sta facendo un'indagine a tale riguardo ed anche il professor Giacobbo (con la sua trasmissione) è partecipe ad essa.
Alla "Battaglia di Anghiari" si isprarono altri pittori come l'olandese Rubens (1577-1640).
Questo fu un grande progresso sia per la scienza che per l'arte.
L'arte, infatti, uscì completamente dallo schema della pittura gotica, che era ancora influenzata dal clichet bizantino ed assunse un maggiore realismo.
Lo stesso si può dire della scultura.
L'arte, quindi, iniziò a basarsi sugli aspetti del corpo reale e sul calcolo.
Questi studi influenzarono anche Michelangelo Buonarroti (1455-1464).
Le sue opere dimostrano ciò. Esempi sono la Cappella sistina (di cui parlai nell'articolo intitolato http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/codice-michelangelo.html) o le sculture della Tomba di Papa Giulio II.
I soggetti mostrano tutta la fisicità, nei minimi particolari.
E' ovvio, però, gli studi anatomici abbiano influenzato anche la scienza.
Grazie ad essa, ad esempio, si capì molto del funzionamento del corpo umano, degli organi e dei tessuti che lo compongono ed anche della causa della morte di una persona.
Un esempio fu Michele Serveto (1511-1553) un medico spagnolo (di origine ebraica ma convertito al cattolicesimo e poi divenuto antitrinitario e per questo motivo fu messo al rogo dai calvinisti in Svizzera) che fu il primo uomo a studiare la circolazione del sangue.
Contemporaneo di Serveto fu Andrea Vesalio (1514-1564). Questo medico fiammingo (il cui nome fu Andreas Van Wesel) fu l'artefice di una grande ricerca sul corpo umano.
Egli smentì Galeno che affermava che i nervi erano cavi al loro interno.
Inoltre, fece una ricerca dettagliata su tutte le parti del corpo umano, smentendo la diceria che diceva che l'uomo avesse una costola in meno della donna, diceria che non è riconosciuta nemmeno dalla Chiesa.
Quindi, gli studi di Vesalio perfezionarono la conoscenza del corpo umano.
Anche nei secoli a venire, si fecero altre ricerche.
Tra il XVIII ed il XIX secolo, ci furono due grandi anatomisti, il napoletano Raimondo di Sangro (1710-1771) ed il veneto Girolamo Segato (1792-1836).
Il primo fece le "macchine anatomiche", di cui parlai nell'articolo intitolato "CAPPELLA DI SAN SEVERO, UN EDIFICIO TRA FEDE E MISTERO", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/cappella-di-san-severo-un-edificio-tra.html.
Il secondo, invece, si interessò di egittologia e mummificazione e fece delle riproduzioni di corpi, tessuti ed organi umani basati su corpi, tessuti ed organi veri, presi da cadaveri.
Anche la mummificazione interessò molto l'uomo e l'esempio fu quello delle mummie di Palermo, di cui parlai nell'articolo intitolato "MUMMIE DI PALERMO, UN PATRIMONIO DI SCIENZA E DI CULTURA", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/mummie-di-palermo-un-patrimonio-di.html. la mummificazione non fu solo una cosa legata all'Antico Egitto.
Nel Medio Evo si parlava di "mummificazione". Una leggenda narra che a Mantova l'ultimo membro della signoria dei Bonacolsi, un tale Rinaldo detto "Passerino", fosse stato fatto mummificare da Luigi Gonzaga, che nel 1321 lo spodestò.
Una strega, infatti, disse al Gonzaga di fare mummificare il corpo del signore spodestato e di tenerlo perché se lo avesse gettato anche la signoria di cui egli sarebbe diventato capostipite sarebbe caduta.
In effetti nel XVIII, pare che l'ultima discendente dei Gonzaga avesse aperto una stanza e che avesse trovato la mummia di Passerino.
Pare che fosse rimasta inorridita dal "macabro cimelio" e che l'avesse fatto gettare nel vicino lago.
Pochi anni dopo, la signoria dei Gonzaga si estinse e Mantova passò al dominio degli Austriaci.
Anche il corpo del Santo Patrono di Mantova, Sant'Anselmo di Lucca, fu mummificato.
Secondo alcuni, pare che ci fosse stata la collaborazione di dotti ebrei.
Infatti, a Mantova c'è un'antichissima comunità ebraica che nei secoli passati fu florida e diede un contributo culturale enorme alla città. Essi avevano conoscenze scientifiche all'avanguardia.
Nel XIX secolo, gli studi sull'anatomia continuarono.
L'interesse fu dovuto anche dal "gusto del macabro", tipico del romanzo gotico.
Un esempio fu il racconto della famosa storia di Frankenstein che fu scritto dalla scrittrice inglese Mary Shelley (1797-1851). Nello stesso periodo Alessandro Volta (1745-1827) operò e creò la pila. Nel 1836 John Frederic Daniell creò la pila (a cui dette il nome) che funzionò con soluzioni di Solfato di zinco (ZnSO4) e Solfato di rame II (CuSO4), barre di zinco e di rame ed un "ponte salino" (costituito da un tubo di vetro pieno di una soliuzione saatura di Nitrato di potassio, KNO3, e tappato da due tappi permeabili all'acqua), per il passaggio di elettroni, e funzionava tramite delle reazioni di ossidoriduzione.
Si incominciò a parlare di elettricità.
Pare che il mostro del racconto fosse il frutto di alcune dimostrazioni scientifiche fatte su cadaveri veri che tramite l'elettricità si contraevano.
Un esperimento simile venne fatto su delle zampe di rana da Luigi Galvani (1737-1798).
Succesivamente, ci furono scienziati che fecero lo stesso sui cadaveri umani.
Quindi, se pur con metodi discutibili, come la dissezione dei cadaveri, ci furono uomini che fecero il progresso scientifico.
Tenendo conto del fatto che non ci fossero stati frigoriferi e che il corpo umani è, per sua natura, pieno di germi (come, ad esempio, l' Escherichia coli, il Proteus vulgaris, la Klebsiella pneumoniae, lo Steptococcus faecium e lo Streptococcus faecalis presenti normalmente nell'intestino umano) esso andava incontro a fenomeni di decomposizione.
Quindi, questi uomini dovettero operare in un contesto difficile.
Questo avvalora le loro ricerche di cui noi dobbiamo fare buon uso.
Ricordiamocelo!
Cordiali saluti.
Tocco un tema che è già stato toccato nella puntata del 20 dicembre scorso di "Voyager" , http://www.voyager.rai.it/ , l'ottima trasmissione del professor Roberto Giacobbo.
In questa puntata, ambientata a Firenze e dedicata ai musei, si è parlato anche di anatomia.
E' fuori discussione il fatto che l'uomo fosse sempre stato curioso verso la natura e la scienza.
Oggi, vi voglio parlare proprio degli studi anatomici fatti nel Rinascimento.
Ad interessarsi di anatomia non furono solo uomini strettamente legati alla scienza ma anche figure che si interessavano di arte.
Un esempio?
Un esempio fu Leonardo da Vinci (1452-1519) che di giorno visitava i malati negli ospedali (che nell'epoca non erano i luoghi di cura attuali ma ricoveri per persone malate e poveri) e di notte prendeva i cadaveri e li sezionava per vederne i gli organi ed i particolari anatomici.
Del resto, vi sono le prove che ciò avveniva, Basti leggere il "Codice Atlantico", ove vi sono gli schizzi del genio fiorentino che raffigurano i particolari anatomici del corpo umano,come muscoli, tendini ed ossa.
In base agli studi anatomici, egli fece il suo celebre affresco della "Battaglia di Anghiari" , opera che fu fatta nel "Salone dei Cinquecento" del Palazzo Vecchio di Firenze ma che non è visibile.
Infatti, fu coperto dagli affreschi del Vasari (1511-1574) ma qui c'è un mistero.
In realtà, il pittore aretino potrebbe avere fatto fare un'intercapedine con cui potrebbe avere salvato l'opera di Leonardo, che era contraria ai Medici, la signoria del tempo.
Si sta facendo un'indagine a tale riguardo ed anche il professor Giacobbo (con la sua trasmissione) è partecipe ad essa.
Alla "Battaglia di Anghiari" si isprarono altri pittori come l'olandese Rubens (1577-1640).
Questo fu un grande progresso sia per la scienza che per l'arte.
L'arte, infatti, uscì completamente dallo schema della pittura gotica, che era ancora influenzata dal clichet bizantino ed assunse un maggiore realismo.
Lo stesso si può dire della scultura.
L'arte, quindi, iniziò a basarsi sugli aspetti del corpo reale e sul calcolo.
Questi studi influenzarono anche Michelangelo Buonarroti (1455-1464).
Le sue opere dimostrano ciò. Esempi sono la Cappella sistina (di cui parlai nell'articolo intitolato http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/codice-michelangelo.html) o le sculture della Tomba di Papa Giulio II.
I soggetti mostrano tutta la fisicità, nei minimi particolari.
E' ovvio, però, gli studi anatomici abbiano influenzato anche la scienza.
Grazie ad essa, ad esempio, si capì molto del funzionamento del corpo umano, degli organi e dei tessuti che lo compongono ed anche della causa della morte di una persona.
Un esempio fu Michele Serveto (1511-1553) un medico spagnolo (di origine ebraica ma convertito al cattolicesimo e poi divenuto antitrinitario e per questo motivo fu messo al rogo dai calvinisti in Svizzera) che fu il primo uomo a studiare la circolazione del sangue.
Contemporaneo di Serveto fu Andrea Vesalio (1514-1564). Questo medico fiammingo (il cui nome fu Andreas Van Wesel) fu l'artefice di una grande ricerca sul corpo umano.
Egli smentì Galeno che affermava che i nervi erano cavi al loro interno.
Inoltre, fece una ricerca dettagliata su tutte le parti del corpo umano, smentendo la diceria che diceva che l'uomo avesse una costola in meno della donna, diceria che non è riconosciuta nemmeno dalla Chiesa.
Quindi, gli studi di Vesalio perfezionarono la conoscenza del corpo umano.
Anche nei secoli a venire, si fecero altre ricerche.
Tra il XVIII ed il XIX secolo, ci furono due grandi anatomisti, il napoletano Raimondo di Sangro (1710-1771) ed il veneto Girolamo Segato (1792-1836).
Il primo fece le "macchine anatomiche", di cui parlai nell'articolo intitolato "CAPPELLA DI SAN SEVERO, UN EDIFICIO TRA FEDE E MISTERO", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/cappella-di-san-severo-un-edificio-tra.html.
Il secondo, invece, si interessò di egittologia e mummificazione e fece delle riproduzioni di corpi, tessuti ed organi umani basati su corpi, tessuti ed organi veri, presi da cadaveri.
Anche la mummificazione interessò molto l'uomo e l'esempio fu quello delle mummie di Palermo, di cui parlai nell'articolo intitolato "MUMMIE DI PALERMO, UN PATRIMONIO DI SCIENZA E DI CULTURA", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/mummie-di-palermo-un-patrimonio-di.html. la mummificazione non fu solo una cosa legata all'Antico Egitto.
Nel Medio Evo si parlava di "mummificazione". Una leggenda narra che a Mantova l'ultimo membro della signoria dei Bonacolsi, un tale Rinaldo detto "Passerino", fosse stato fatto mummificare da Luigi Gonzaga, che nel 1321 lo spodestò.
Una strega, infatti, disse al Gonzaga di fare mummificare il corpo del signore spodestato e di tenerlo perché se lo avesse gettato anche la signoria di cui egli sarebbe diventato capostipite sarebbe caduta.
In effetti nel XVIII, pare che l'ultima discendente dei Gonzaga avesse aperto una stanza e che avesse trovato la mummia di Passerino.
Pare che fosse rimasta inorridita dal "macabro cimelio" e che l'avesse fatto gettare nel vicino lago.
Pochi anni dopo, la signoria dei Gonzaga si estinse e Mantova passò al dominio degli Austriaci.
Anche il corpo del Santo Patrono di Mantova, Sant'Anselmo di Lucca, fu mummificato.
Secondo alcuni, pare che ci fosse stata la collaborazione di dotti ebrei.
Infatti, a Mantova c'è un'antichissima comunità ebraica che nei secoli passati fu florida e diede un contributo culturale enorme alla città. Essi avevano conoscenze scientifiche all'avanguardia.
Nel XIX secolo, gli studi sull'anatomia continuarono.
L'interesse fu dovuto anche dal "gusto del macabro", tipico del romanzo gotico.
Un esempio fu il racconto della famosa storia di Frankenstein che fu scritto dalla scrittrice inglese Mary Shelley (1797-1851). Nello stesso periodo Alessandro Volta (1745-1827) operò e creò la pila. Nel 1836 John Frederic Daniell creò la pila (a cui dette il nome) che funzionò con soluzioni di Solfato di zinco (ZnSO4) e Solfato di rame II (CuSO4), barre di zinco e di rame ed un "ponte salino" (costituito da un tubo di vetro pieno di una soliuzione saatura di Nitrato di potassio, KNO3, e tappato da due tappi permeabili all'acqua), per il passaggio di elettroni, e funzionava tramite delle reazioni di ossidoriduzione.
Si incominciò a parlare di elettricità.
Pare che il mostro del racconto fosse il frutto di alcune dimostrazioni scientifiche fatte su cadaveri veri che tramite l'elettricità si contraevano.
Un esperimento simile venne fatto su delle zampe di rana da Luigi Galvani (1737-1798).
Succesivamente, ci furono scienziati che fecero lo stesso sui cadaveri umani.
Quindi, se pur con metodi discutibili, come la dissezione dei cadaveri, ci furono uomini che fecero il progresso scientifico.
Tenendo conto del fatto che non ci fossero stati frigoriferi e che il corpo umani è, per sua natura, pieno di germi (come, ad esempio, l' Escherichia coli, il Proteus vulgaris, la Klebsiella pneumoniae, lo Steptococcus faecium e lo Streptococcus faecalis presenti normalmente nell'intestino umano) esso andava incontro a fenomeni di decomposizione.
Quindi, questi uomini dovettero operare in un contesto difficile.
Questo avvalora le loro ricerche di cui noi dobbiamo fare buon uso.
Ricordiamocelo!
Cordiali saluti.
FARE IMPRESA IN ITALIA? E' DIFFICILE!
Cari amici ed amiche.
Vorrei iniziare con una riflessione che mi è stata inviata dall'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forza Silvio", http://www.forzasilvio.it/.
Essa è intitolata "Sinistra divisa anche sulla FIAT".
Il testo dice:
"Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: "Io sono dalla parte di Marchionne". D'Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito del Governo Bersani insiste: "Il governo è nelle nebbie". Ci spieghi il leader del Pd perché l'esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la FIAT è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.
Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l'accordo con i sindacati è stato siglato in poche ore se senza drammi scioperi, lacrime e sangue.".
Ringrazio l'onorevole Palmieri per codesta riflessione che è lucida e veritiera.
La sinistra italiana in due anime, quella di una sinistra responsabile, moderna e democratica, di stampo occidentale, e quella di una sinistra legata al vecchio schema comunista, statalista, spesso becera nei toni e mossa dal giustizialismo e dall'odio verso il presidente Berlusconi e gli avversari.
L'anima più moderna e responsabile della sinistra è rappresentata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi mentre l'altra dagli altri, che vanno dietro alle posizioni estreme dell'Italia dei Valori, dei centri sociali, di Sinistra, Ecologia e Libertà e del sindacato FIOM e della sua casa madre, la CGIL, che oggi si oppone al piano di Marchionne.
Purtroppo, nel Partito Democratico tende a prevalere la seconda anima, quella comunista.
Purtroppo, sono stati certi compromessi con le posizioni prima descritte a rovinare il nostro Paese.
Il caso di Marchionne dimostra che fare impresa in Italia non è facile.
L'eccessiva burocrazia e le tasse già creano delle difficoltà.
Io credo che questi due problemi si possano ridimensionare (se non risolvere) con delle buone riforme, tra cui il federalismo, di cui ho parlato questa mattina con l'articolo intitolato "FEDERALISMO, PERCHE SI'", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/federalismo-perche-si.html.
Oltre a questi due problemi, ve n'è uno più grave.
Questo problema è proprio la posizione di veto che assumono certi sindacati.
Questa posizione impedisce (di fatto) all'imprenditore di muoversi e, spesso, il sindacato si pone contro l'azienda stessa.
Questa è la cosa veramente vergognosa e proprio il caso Marchionne lo dimostra.
In nessun Paese moderno un sindacato si comporta come si sta comportando la FIOM in questo momento.
Sergio Marchionne sta facendo un piano di 20.000.000.000 di Euro per rilanciare la FIAT (e creare nuovi posti di lavoro) e la FIOM (con tutta la sinistra estrema) gli si sta opponendo.
Di questa cosa parlai ieri nell'articolo intitolato "UNA RIFLESSIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-riflessione.html.
Io ritengo che quanto sta facendo Marchionne sia una benedizione perché può creare nuovi posti di lavoro.
Invece, coloro che oggi si oppongono, in nome della loro ideologia e di certi privilegi acquisiti negli anni passati, preferiscono gettare alle ortiche un piano simile, rischiando di perdere 4000 posti di lavoro!
Infatti, se il piano di Marchionne non dovesse passare, la FIAT si trasferirebbe altrove e 4000 posti di lavoro andrebbero a "farsi benedire".
Altro che difesa dei diritti dei lavoratori, questi "signori" di sinistra rischiano di creare più disoccupati.
I sindacati come CISL, UIL ed altri si sono mostrati assai più responsabili, mostrando una posizione molto più costruttiva.
Ora, se Marchionne, che è sicuramente una persona esperta di impresa e competente in tale materia, sta avendo questi problemi con un sindacato, figuriamoci un giovane che vuole aprire un'azienda.
I "signori" della FIOM e della CGIL non si rendono conto del fatto che rischiano di creare altra disoccupazione e di ciò pagheremo il prezzo, soprattutto, noi giovani.
Tenete conto del fatto che la disoccupazione giovanile è un problema, di cui so qualcosa, essendo anch'io in cerca di lavoro.
A casa mia, un simile atteggiamento può essere chiamato in un solo modo.
Esso può essere chiamato solo IRRESPONSABILITA'!
In questo periodo di crisi vanno i posti di lavoro vanno difesi.
Se la FIAT dovesse andare via, non ci sarebbe nessuno in grado di comprare il suo indotto e ciò sarebbe un disastro.
Io spero che vincano i "Sì" al referendum di Mirafiori.
E' ora di finirla con questa "cultura del veto" e di incominciare a lavorare per fare grande il nostro Paese, l'Italia.
Il comportamento di quei sindacati che oggi si oppongono al piano di Marchionne è contro l'Italia.
Cordiali saluti.
Vorrei iniziare con una riflessione che mi è stata inviata dall'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forza Silvio", http://www.forzasilvio.it/.
Essa è intitolata "Sinistra divisa anche sulla FIAT".
Il testo dice:
"Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: "Io sono dalla parte di Marchionne". D'Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito del Governo Bersani insiste: "Il governo è nelle nebbie". Ci spieghi il leader del Pd perché l'esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la FIAT è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.
Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l'accordo con i sindacati è stato siglato in poche ore se senza drammi scioperi, lacrime e sangue.".
Ringrazio l'onorevole Palmieri per codesta riflessione che è lucida e veritiera.
La sinistra italiana in due anime, quella di una sinistra responsabile, moderna e democratica, di stampo occidentale, e quella di una sinistra legata al vecchio schema comunista, statalista, spesso becera nei toni e mossa dal giustizialismo e dall'odio verso il presidente Berlusconi e gli avversari.
L'anima più moderna e responsabile della sinistra è rappresentata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi mentre l'altra dagli altri, che vanno dietro alle posizioni estreme dell'Italia dei Valori, dei centri sociali, di Sinistra, Ecologia e Libertà e del sindacato FIOM e della sua casa madre, la CGIL, che oggi si oppone al piano di Marchionne.
Purtroppo, nel Partito Democratico tende a prevalere la seconda anima, quella comunista.
Purtroppo, sono stati certi compromessi con le posizioni prima descritte a rovinare il nostro Paese.
Il caso di Marchionne dimostra che fare impresa in Italia non è facile.
L'eccessiva burocrazia e le tasse già creano delle difficoltà.
Io credo che questi due problemi si possano ridimensionare (se non risolvere) con delle buone riforme, tra cui il federalismo, di cui ho parlato questa mattina con l'articolo intitolato "FEDERALISMO, PERCHE SI'", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/federalismo-perche-si.html.
Oltre a questi due problemi, ve n'è uno più grave.
Questo problema è proprio la posizione di veto che assumono certi sindacati.
Questa posizione impedisce (di fatto) all'imprenditore di muoversi e, spesso, il sindacato si pone contro l'azienda stessa.
Questa è la cosa veramente vergognosa e proprio il caso Marchionne lo dimostra.
In nessun Paese moderno un sindacato si comporta come si sta comportando la FIOM in questo momento.
Sergio Marchionne sta facendo un piano di 20.000.000.000 di Euro per rilanciare la FIAT (e creare nuovi posti di lavoro) e la FIOM (con tutta la sinistra estrema) gli si sta opponendo.
Di questa cosa parlai ieri nell'articolo intitolato "UNA RIFLESSIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-riflessione.html.
Io ritengo che quanto sta facendo Marchionne sia una benedizione perché può creare nuovi posti di lavoro.
Invece, coloro che oggi si oppongono, in nome della loro ideologia e di certi privilegi acquisiti negli anni passati, preferiscono gettare alle ortiche un piano simile, rischiando di perdere 4000 posti di lavoro!
Infatti, se il piano di Marchionne non dovesse passare, la FIAT si trasferirebbe altrove e 4000 posti di lavoro andrebbero a "farsi benedire".
Altro che difesa dei diritti dei lavoratori, questi "signori" di sinistra rischiano di creare più disoccupati.
I sindacati come CISL, UIL ed altri si sono mostrati assai più responsabili, mostrando una posizione molto più costruttiva.
Ora, se Marchionne, che è sicuramente una persona esperta di impresa e competente in tale materia, sta avendo questi problemi con un sindacato, figuriamoci un giovane che vuole aprire un'azienda.
I "signori" della FIOM e della CGIL non si rendono conto del fatto che rischiano di creare altra disoccupazione e di ciò pagheremo il prezzo, soprattutto, noi giovani.
Tenete conto del fatto che la disoccupazione giovanile è un problema, di cui so qualcosa, essendo anch'io in cerca di lavoro.
A casa mia, un simile atteggiamento può essere chiamato in un solo modo.
Esso può essere chiamato solo IRRESPONSABILITA'!
In questo periodo di crisi vanno i posti di lavoro vanno difesi.
Se la FIAT dovesse andare via, non ci sarebbe nessuno in grado di comprare il suo indotto e ciò sarebbe un disastro.
Io spero che vincano i "Sì" al referendum di Mirafiori.
E' ora di finirla con questa "cultura del veto" e di incominciare a lavorare per fare grande il nostro Paese, l'Italia.
Il comportamento di quei sindacati che oggi si oppongono al piano di Marchionne è contro l'Italia.
Cordiali saluti.
FEDERALISMO, PERCHE' SI'?
Cari amici ed amiche.
Guardando questa mappa in cui sono rappresentati gli Stati federali nel mondo, ci accorgiamo che tra di essi vi sono del potenze, come Stati Uniti d'America, Canada, Federazione Russa e Germania, e stati emergenti che hanno delle crescite importanti, come India e Brasile.
Questo significa che il federalismo è una "marcia in più" per la crescita.
Perché non fare diventare anche l'Italia un Paese federale?
Il sistema attuale, è vecchio e pieno di lacune.
Le politiche assistenzialiste hanno tolto fondi al Nord e non hanno fatto crescere il Sud.
E' ora che ci sia una maggiore responsabilizzazione dei ceti politici locali ed il federalismo può fare sì che ciò avvenga!
Con i ceti politici locali maggiormente responsabilizzati, si può controllare meglio l'evasione fiscale e si possono tagliare gli sprechi.
Quindi, il federalismo è una risorsa per tutti.
Inoltre, si può porre fine all'abominio dell'assistenzialismo, di cui ho parlato nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidierieta-si-assistenzialismo-no.html.
Inoltre, a livello culturale, il federalismo non deve essere visto come un provvedimento contro il Sud.
Non bisogna nascondersi "dietro ad un dito".
E' vero che noi italiani siamo un popolo ma è anche vero che per oltre tredici fummo divisi.
Quando qui al Nord c'era Carlo Magno (conquista di Pavia, 774 AD) al Sud c'erano i Longobardi di Benevento, gli Arabi ed i Bizantini.
Quando qui al Nord c'erano i Comuni, al Sud c'era lo Stato normanno, dopo il quale venne l'imperatore Federico II di Svevia.
Quando qui al Nord c'erano gli Austriaci, al Sud c'erano i Borboni.
E' chiaro che quei tredici secoli non possano essere cancellati.
Con questo, voglio smentire una voce che mi sta infastidendo.
Questa voce mi accusa di essere antimeridionale!
Io contro il Meridione non ho nulla. Anzi, io amo il Sud.
Del resto, mio padre è abruzzese, della stessa provincia dell'amico Riccardo Di Giuseppe, http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/, la Provincia di Teramo, e mia madre è siciliana, di Galati Mamertino, in Provincia di Messina.
A Montorio al Vomano (in Provincia di Teramo) ho zii e cugini, come ne ho in Sicilia.
Anche a Napoli c'è qualche cugino di mia madre.
Inoltre, mi ricordo che quando ero più giovane venivo trattato come il "terrone".
Faccio notare che a fare questo erano quelle persone che oggi votano a sinistra e difendono gli immigrati.
Al contrario con i leghisti veri ho sempre avuto buoni rapporti e tuttora li ho.
Questo smentisce le voci di ostilità verso il Sud da parte del partito dell'onorevole Umberto Bossi.
Forse, se ci fosse un maggiore dialogo tra la gente del Sud e la Lega Nord, molte cose si chiarirebbero.
Inoltre, su Facebook, a chiedermi l'"amicizia" sono molti meridionali.
Sempre su Facebook, a chattare con me (con una certa frequenza) sono soprattutto meridionali, tra cui lo stesso Di Giuseppe ed uno studente di Bari.
E sì che io non ho mai fatto mistero delle mie idee, che non sono lontane da quelle della Lega Nord (anche se io sono afferente e fedele al Popolo della Libertà), per ciò che riguarda il federalismo.
Anzi, io credo nelle risorse del Sud e credo che solo il federalismo possa essere il modo per fare sì che le esprima.
Al Sud ci sono tanti giovani che hanno idee e che vogliono fare molto ma che molto spesso non hanno la possibilità di esprimere il loro talento perché c'è un sistema malato e che si è basato sull'assistenzialismo e che ha creato delle vere e proprie "caste" che bloccano la crescita di questa parte del nostro Paese.
Quindi, rimando al mittente questa accusa falsa che è atta solo a screditarmi.
Dopo essermi tolto questo "sassolino dalla scarpa", vi porgo i miei cordiali saluti.
mercoledì 12 gennaio 2011
JON ARASON E I GIORNI NOSTRI
A LU VISCUVU JON ARASON
"Maria regina dolce e pura
di castità sei fiore,
l'arcangelo, eccelsa vergine,
rese onore alla tua verginità,
dicendo AVE, bella e pia,
GRATIA PLENA, Dio è con te:
così parlò Gabriele."
Comu a la Virgini...cusì a tutti li Santi...
ultimi...questi funu 'n quell'anni...
induve cù Virgiliu, me' pueta, vinni forse lu maestru Danti...
li canti chì scrivìu...cusì 'n Holar l'apostulu Ghjuvanni!
Cusì nto friddu mari di lu Nordu...cusì ntra lu focu...
lu focu di la Tarra...et li niuri rocci et lu ghjacciu...
tantu fù lu sangue nnucenti chì cascau...
quandu Christian...di li Juti rè...vinni 'n guerra!
Vigliaccu...cusì fù ellu...chì 'n riposu staci camora...
cù lu rè Santu...Harald...da l'Azzolu Denti...
ché a mannari d'arme l'omini pigghiau...cuntru l'omu di la Palora...
et com'ellu...tanti more fici di nnucenti!
Ma nenti quellu tintu rè pudia...ché cusì vulia...
comu pè quellu rè piccaturi di pirdunu una dumanna...
di quellu viscuvu portanu li venti quelli canti a Maria...
ancora...comu di priari ancora cumannanu...la figghia...
chì di Sant'Anna fù et matri di lu Messia.
Cari amici ed amiche.
Con questa poesia, rendo omaggio a Jon Arason, un vescovo islandese vissuto nel XVI secolo che fu anche un poeta.
Egli visse tra il 1484 ed il 1550. Ordinato prete nel 1508, divenne vescovo di Holar nel 1524.
La sua vita fu un martirio.
L'Islanda, infatti, fu sotto il dominio della Danimarca, ove si stava affermando la Riforma protestante.
Infatti, nel 1523, il re Cristiano II venne deposto e nel 1532 venne incarcerato.
Al suo posto, divenne re Federico I che introdusse la Riforma protestante ma non osteggiò la Chiesa cattolica, ancora molto forte in Danimarca.
Le cose cambiarono nel 1533.
Re Federico I morì ed il suo posto venne preso da suo figlio Cristiano III.
Questi impose la Riforma protestante e la fece diventare religione di Stato e perseguitò la Chiesa cattolica, anche con inaudita violenza. Lo stesso Martin Lutero restò sdegnato.
Nel 1537, Cristiano III impose la Riforma anche in Norvegia e successivamente puntò all'Islanda. Leggete il sito http://www.santuarimariani.org/sm-europa/is-islanda/eu-is-islanda0.htm.
Sull'isola ci fu una strenua resistenza. Proprio il vescovo Arason fu il focus di tale resistenza, nonostante molti ecclesiastici fossero passati alla Riforma.
Nel 1550, il vescovo Arason venne decapitato.
Quella del vescovo Arason è una storia di fede vissuta fino all'ultimo, anche con il martirio.
Oggi, noi dobbiamo riscoprire il valore di uomini come il vescovo Arason.
Il martirio non fu solo un modo per difendere la propria fede con il sacrificio di sé stessi ma anche un modo per difendere la propria idea, anche pagando con propria vita, una vera e propria testimonianza.
Quindi, il vero martirio non provoca la morte di chi sta intorno. Il vero martire non è un assassino. Chi si fa saltare in un negozio, in una scuola o davanti ad una chiesa è un assassino.
Il martirio è la testimonianza della propria fede, come ci insegnarono ad esempio, i sette fratelli del II Libro dei Maccabei (Vecchio Testamento) e Gesù Cristo nostro Signore.
Anche nell'epoca contemporanea ci sono stati dei martirii
Un esempio di martirio, può essere quello del giovane Jan Palach, lo studente protestante della Cecoslovacchia che si suicidò nel 1969.
Da cattolico praticante, condanno il suicidio.
Però, in questo caso, il suicidio di Jan fu indotto da una politica che negò Dio e tolse ogni libertà e diritto naturale dell'uomo.
Quindi, Jan divenne un martire.
Leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2009/11/caduta-del-muro-di-berlino-cosa-resta.html.
Egli non volle piegarsi ad un'ingiustizia e fu quella ingiustizia ad indurlo a quel gesto estremo.
"Maria regina dolce e pura
di castità sei fiore,
l'arcangelo, eccelsa vergine,
rese onore alla tua verginità,
dicendo AVE, bella e pia,
GRATIA PLENA, Dio è con te:
così parlò Gabriele."
Comu a la Virgini...cusì a tutti li Santi...
ultimi...questi funu 'n quell'anni...
induve cù Virgiliu, me' pueta, vinni forse lu maestru Danti...
li canti chì scrivìu...cusì 'n Holar l'apostulu Ghjuvanni!
Cusì nto friddu mari di lu Nordu...cusì ntra lu focu...
lu focu di la Tarra...et li niuri rocci et lu ghjacciu...
tantu fù lu sangue nnucenti chì cascau...
quandu Christian...di li Juti rè...vinni 'n guerra!
Vigliaccu...cusì fù ellu...chì 'n riposu staci camora...
cù lu rè Santu...Harald...da l'Azzolu Denti...
ché a mannari d'arme l'omini pigghiau...cuntru l'omu di la Palora...
et com'ellu...tanti more fici di nnucenti!
Ma nenti quellu tintu rè pudia...ché cusì vulia...
comu pè quellu rè piccaturi di pirdunu una dumanna...
di quellu viscuvu portanu li venti quelli canti a Maria...
ancora...comu di priari ancora cumannanu...la figghia...
chì di Sant'Anna fù et matri di lu Messia.
Cari amici ed amiche.
Con questa poesia, rendo omaggio a Jon Arason, un vescovo islandese vissuto nel XVI secolo che fu anche un poeta.
Egli visse tra il 1484 ed il 1550. Ordinato prete nel 1508, divenne vescovo di Holar nel 1524.
La sua vita fu un martirio.
L'Islanda, infatti, fu sotto il dominio della Danimarca, ove si stava affermando la Riforma protestante.
Infatti, nel 1523, il re Cristiano II venne deposto e nel 1532 venne incarcerato.
Al suo posto, divenne re Federico I che introdusse la Riforma protestante ma non osteggiò la Chiesa cattolica, ancora molto forte in Danimarca.
Le cose cambiarono nel 1533.
Re Federico I morì ed il suo posto venne preso da suo figlio Cristiano III.
Questi impose la Riforma protestante e la fece diventare religione di Stato e perseguitò la Chiesa cattolica, anche con inaudita violenza. Lo stesso Martin Lutero restò sdegnato.
Nel 1537, Cristiano III impose la Riforma anche in Norvegia e successivamente puntò all'Islanda. Leggete il sito http://www.santuarimariani.org/sm-europa/is-islanda/eu-is-islanda0.htm.
Sull'isola ci fu una strenua resistenza. Proprio il vescovo Arason fu il focus di tale resistenza, nonostante molti ecclesiastici fossero passati alla Riforma.
Nel 1550, il vescovo Arason venne decapitato.
Quella del vescovo Arason è una storia di fede vissuta fino all'ultimo, anche con il martirio.
Oggi, noi dobbiamo riscoprire il valore di uomini come il vescovo Arason.
Il martirio non fu solo un modo per difendere la propria fede con il sacrificio di sé stessi ma anche un modo per difendere la propria idea, anche pagando con propria vita, una vera e propria testimonianza.
Quindi, il vero martirio non provoca la morte di chi sta intorno. Il vero martire non è un assassino. Chi si fa saltare in un negozio, in una scuola o davanti ad una chiesa è un assassino.
Il martirio è la testimonianza della propria fede, come ci insegnarono ad esempio, i sette fratelli del II Libro dei Maccabei (Vecchio Testamento) e Gesù Cristo nostro Signore.
Anche nell'epoca contemporanea ci sono stati dei martirii
Un esempio di martirio, può essere quello del giovane Jan Palach, lo studente protestante della Cecoslovacchia che si suicidò nel 1969.
Da cattolico praticante, condanno il suicidio.
Però, in questo caso, il suicidio di Jan fu indotto da una politica che negò Dio e tolse ogni libertà e diritto naturale dell'uomo.
Quindi, Jan divenne un martire.
Leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2009/11/caduta-del-muro-di-berlino-cosa-resta.html.
Egli non volle piegarsi ad un'ingiustizia e fu quella ingiustizia ad indurlo a quel gesto estremo.
Trovo che il paragone tra la vicenda di Jan Palach e quella di Norman Zarcone (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html) sia pertinente.
Anche le vittime della Shoah sono a tutti gli effetti dei martiri.
Riguardo ciò, vorrei segnalare una brutta iniziativa, volta a creare un clima di antisemitismo.
Leggete il link http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/ebrei-11117326/?ref=HRER2-1.
Riguardo ciò, vorrei segnalare una brutta iniziativa, volta a creare un clima di antisemitismo.
Leggete il link http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/ebrei-11117326/?ref=HRER2-1.
Certo, non sono dell'orientamento politico del quotidiano da cui è stata presa la notizia ma essa deve fare riflettere.
A tale proposito, ringrazio di cuore Morris Sonnino che su Facebook mi dà sempre spunti e notizie, tra cui questa.
E' un ragazzo molto bravo e devo che i suoi amici sono fortunati.
Inoltre, è un indefesso sostenitore del Popolo della Libertà, quindi una persona con cui vado d'accordo.
Anzi, suggerisco al Popolo della Libertà di Roma di valorizzare lui e tutti i giovani seri e volenterosi come lui. Sono questi i veri giovani, quei giovani che io ammiro.
Forse, non siamo amici nel senso stretto del termine, perché non ci conosciamo direttamente, ma Morris si è guadagnato il mio rispetto e la mia stima perché è un ragazzo molto competente e serio.
Detto questo, su internet c'è un'iniziativa becera contro gli ebrei.
In questa iniziativa si torna a parlare di "lobby ebraica" e si favoriscono i temi del negazionismo.
Fa rabbrividire.
Io mi chiedo se questa gente abbia o meno una cultura ed una coscienza.
La Shoah fu un crimine immondo in cui scientemente si volevano eliminare delle persone.
Come il comunismo, il nazismo fu la negazione di Dio.
Come si fa a difendere una simile ideologia?
Coloro che morirono nei campi di Dachau, di Auschiwitz e in altre zone dell'Europa sono da considerare martiri e verso di loro serve rispetto.
Forse, l'esempio del vescovo Jon Arason può essere il più azzeccato per capire le cose.
Termino, chiedendo delle informazioni.
Vorrei sapere qualcosa sulla cattedrale di Roskilde, in Danimarca, proprio quella in cui riposano le spoglie di re Cristiano III e di un re santo, Harald Dente Azzurro.
Sono appassionato di queste cose.
Cordiali saluti.
A tale proposito, ringrazio di cuore Morris Sonnino che su Facebook mi dà sempre spunti e notizie, tra cui questa.
E' un ragazzo molto bravo e devo che i suoi amici sono fortunati.
Inoltre, è un indefesso sostenitore del Popolo della Libertà, quindi una persona con cui vado d'accordo.
Anzi, suggerisco al Popolo della Libertà di Roma di valorizzare lui e tutti i giovani seri e volenterosi come lui. Sono questi i veri giovani, quei giovani che io ammiro.
Forse, non siamo amici nel senso stretto del termine, perché non ci conosciamo direttamente, ma Morris si è guadagnato il mio rispetto e la mia stima perché è un ragazzo molto competente e serio.
Detto questo, su internet c'è un'iniziativa becera contro gli ebrei.
In questa iniziativa si torna a parlare di "lobby ebraica" e si favoriscono i temi del negazionismo.
Fa rabbrividire.
Io mi chiedo se questa gente abbia o meno una cultura ed una coscienza.
La Shoah fu un crimine immondo in cui scientemente si volevano eliminare delle persone.
Come il comunismo, il nazismo fu la negazione di Dio.
Come si fa a difendere una simile ideologia?
Coloro che morirono nei campi di Dachau, di Auschiwitz e in altre zone dell'Europa sono da considerare martiri e verso di loro serve rispetto.
Forse, l'esempio del vescovo Jon Arason può essere il più azzeccato per capire le cose.
Termino, chiedendo delle informazioni.
Vorrei sapere qualcosa sulla cattedrale di Roskilde, in Danimarca, proprio quella in cui riposano le spoglie di re Cristiano III e di un re santo, Harald Dente Azzurro.
Sono appassionato di queste cose.
Cordiali saluti.
martedì 11 gennaio 2011
UNA RIFLESSIONE
Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, vi voglio segnalare un contatto ricevuto su questo blog dal signor Claudio Zarcone, padre del giovane Norman (il ragazzo morto suicida per via del disagio da egli provato di fronte al sistema poco meritocratico dell'università), che ha scritto un commento sul post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html.
Leggetelo e riflettete!
La cosa più brutta per un genitore e sopravvivere al proprio figliuolo!
Proprio da qui voglio fare partire la mia riflessione, per fare capire che l'Italia deve cambiare, se non vuole finire nel baratro!
Oggi, nello stabilimento FIAT di Mirafiori (Torino), si vota in un referendum il piano proposto dall'amministratore delegato della nota casa automobilistica Sergio Marchionne.
E' inutile dire che io sia dalla parte del signor Marchionne.
Marchionne ha ragione!
Qui c'è un piano che prevede ben 20.000.000.000 di Euro di investimenti per rilanciare la nota casa automobilistica.
Se questo piano dovesse andare in porto ci sarebbero più posti di lavoro e più posti di lavoro significherebbero maggiore produzione di ricchezza per il Paese.
Magari, sarà un po' "brutale" nell'esprimere i concetti ma Marchionne ha perfettamente ragione.
Lui non è un "benefattore" ma è un imprenditore, un uomo che lavora!
Putroppo, troppo spesso, è stato fatto passare il concetto in cui"uomo che lavora" è solo il lavoratore dipendente o l'operaio mentre l'imprenditore viene visto quasi come un malfattore o un ladro.
La verità è diversa.
Anche l'imprenditore è un uomo che lavora ed il lavoro onesto non disonora nessuno!
Non è disonorevole fare il netturbino, il bidello della scuola o l'operaio di una porcilaia, come fare l'operaio in una catena di montaggio, l'insegnante, l'impiegato, l'infermiere, il medico, l'artigiano, il commerciante o l'imprenditore. Il lavoro è lavoro!
Una frase del Primo Ministro britannico Winston Churchill, che era un uomo saggio, diceva:
"L'azienda privata non è una tigre feroce da uccidere o una vacca da mungere ma è un robusto cavallo che traina un carro molto pesante".
Smettiamola con questa "ipocrisia classista"!
Marchionne sta facendo il suo lavoro e non sta rubando soldi a nessuno.
Anzi, la FIAT sta investendo parte del suo capitale per fare dei progetti interessanti, qui in Italia.
Se al referendum dovesse vincere il "No" (che è tanto caldeggiato dalla CGIL), il rischio è che tutti questi progetti vadano "in fumo", che la FIAT lasci l'Italia e che si crei una spaventosa disoccupazione.
Dalla disoccupazione non possono nascere altro che povertà e conflitto sociale!
Non mi sembra che il piano di Marchionne leda i diritti di nessuno!
Voglio ricordare una cosa e poi concludo.
Purtroppo, qui in Italia è passato il concetto del "chiedere diritti".
Perché sia tale, un diritto non può prescindere dal dovere.
Un diritto senza dovere non è un diritto ma un "privilegio di casta".
Se oggi il nostro Paese è così indietro è perché tutti chiesero diritti ma non vollero i doveri.
Questo creò molte "caste", di cui oggi vediamo tragicamente gli effetti.
Cordiali saluti.
Prima di incominciare, vi voglio segnalare un contatto ricevuto su questo blog dal signor Claudio Zarcone, padre del giovane Norman (il ragazzo morto suicida per via del disagio da egli provato di fronte al sistema poco meritocratico dell'università), che ha scritto un commento sul post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html.
Leggetelo e riflettete!
La cosa più brutta per un genitore e sopravvivere al proprio figliuolo!
Proprio da qui voglio fare partire la mia riflessione, per fare capire che l'Italia deve cambiare, se non vuole finire nel baratro!
Oggi, nello stabilimento FIAT di Mirafiori (Torino), si vota in un referendum il piano proposto dall'amministratore delegato della nota casa automobilistica Sergio Marchionne.
E' inutile dire che io sia dalla parte del signor Marchionne.
Marchionne ha ragione!
Qui c'è un piano che prevede ben 20.000.000.000 di Euro di investimenti per rilanciare la nota casa automobilistica.
Se questo piano dovesse andare in porto ci sarebbero più posti di lavoro e più posti di lavoro significherebbero maggiore produzione di ricchezza per il Paese.
Magari, sarà un po' "brutale" nell'esprimere i concetti ma Marchionne ha perfettamente ragione.
Lui non è un "benefattore" ma è un imprenditore, un uomo che lavora!
Putroppo, troppo spesso, è stato fatto passare il concetto in cui"uomo che lavora" è solo il lavoratore dipendente o l'operaio mentre l'imprenditore viene visto quasi come un malfattore o un ladro.
La verità è diversa.
Anche l'imprenditore è un uomo che lavora ed il lavoro onesto non disonora nessuno!
Non è disonorevole fare il netturbino, il bidello della scuola o l'operaio di una porcilaia, come fare l'operaio in una catena di montaggio, l'insegnante, l'impiegato, l'infermiere, il medico, l'artigiano, il commerciante o l'imprenditore. Il lavoro è lavoro!
Una frase del Primo Ministro britannico Winston Churchill, che era un uomo saggio, diceva:
"L'azienda privata non è una tigre feroce da uccidere o una vacca da mungere ma è un robusto cavallo che traina un carro molto pesante".
Smettiamola con questa "ipocrisia classista"!
Marchionne sta facendo il suo lavoro e non sta rubando soldi a nessuno.
Anzi, la FIAT sta investendo parte del suo capitale per fare dei progetti interessanti, qui in Italia.
Se al referendum dovesse vincere il "No" (che è tanto caldeggiato dalla CGIL), il rischio è che tutti questi progetti vadano "in fumo", che la FIAT lasci l'Italia e che si crei una spaventosa disoccupazione.
Dalla disoccupazione non possono nascere altro che povertà e conflitto sociale!
Non mi sembra che il piano di Marchionne leda i diritti di nessuno!
Voglio ricordare una cosa e poi concludo.
Purtroppo, qui in Italia è passato il concetto del "chiedere diritti".
Perché sia tale, un diritto non può prescindere dal dovere.
Un diritto senza dovere non è un diritto ma un "privilegio di casta".
Se oggi il nostro Paese è così indietro è perché tutti chiesero diritti ma non vollero i doveri.
Questo creò molte "caste", di cui oggi vediamo tragicamente gli effetti.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.