Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 13 gennaio 2011

FARE IMPRESA IN ITALIA? E' DIFFICILE!

Cari amici ed amiche.

Vorrei iniziare con una riflessione che mi è stata inviata dall'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forza Silvio", http://www.forzasilvio.it/.
Essa è intitolata "Sinistra divisa anche sulla FIAT".
Il testo dice:

"Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: "Io sono dalla parte di Marchionne". D'Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito del Governo Bersani insiste: "Il governo è nelle nebbie". Ci spieghi il leader del Pd perché l'esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la FIAT è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.

Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l'accordo con i sindacati è stato siglato in poche ore se senza drammi scioperi, lacrime e sangue.".

Ringrazio l'onorevole Palmieri per codesta riflessione che è lucida e veritiera.
La sinistra italiana in due anime, quella di una sinistra responsabile, moderna e democratica, di stampo occidentale, e quella di una sinistra legata al vecchio schema comunista, statalista, spesso becera nei toni e mossa dal giustizialismo e dall'odio verso il presidente Berlusconi e gli avversari.
L'anima più moderna e responsabile della sinistra è rappresentata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi mentre l'altra dagli altri, che vanno dietro alle posizioni estreme dell'Italia dei Valori, dei centri sociali, di Sinistra, Ecologia e Libertà e del sindacato FIOM e della sua casa madre, la CGIL, che oggi si oppone al piano di Marchionne.
Purtroppo, nel Partito Democratico tende a prevalere la seconda anima, quella comunista.
Purtroppo, sono stati certi compromessi con le posizioni prima descritte a rovinare il nostro Paese.
Il caso di Marchionne dimostra che fare impresa in Italia non è facile.
L'eccessiva burocrazia e le tasse già creano delle difficoltà.
Io credo che questi due problemi si possano ridimensionare (se non risolvere) con delle buone riforme, tra cui il federalismo, di cui ho parlato questa mattina con l'articolo intitolato "FEDERALISMO, PERCHE SI'", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/federalismo-perche-si.html.
Oltre a questi due problemi, ve n'è uno più grave.
Questo problema è proprio la posizione di veto che assumono certi sindacati.
Questa posizione impedisce (di fatto) all'imprenditore di muoversi e, spesso, il sindacato si pone contro l'azienda stessa.
Questa è la cosa veramente vergognosa e proprio il caso Marchionne lo dimostra.
In nessun Paese moderno un sindacato si comporta come si sta comportando la FIOM in questo momento.
Sergio Marchionne sta facendo un piano di 20.000.000.000 di Euro per rilanciare la FIAT (e creare nuovi posti di lavoro) e la FIOM (con tutta la sinistra estrema) gli si sta opponendo.
Di questa cosa parlai ieri nell'articolo intitolato "UNA RIFLESSIONE", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-riflessione.html.
Io ritengo che quanto sta facendo Marchionne sia una benedizione perché può creare nuovi posti di lavoro.
Invece, coloro che oggi si oppongono, in nome della loro ideologia e di certi privilegi acquisiti negli anni passati, preferiscono gettare alle ortiche un piano simile, rischiando di perdere 4000 posti di lavoro!
Infatti, se il piano di Marchionne non dovesse passare, la FIAT si trasferirebbe altrove e 4000 posti di lavoro andrebbero a "farsi benedire".
Altro che difesa dei diritti dei lavoratori, questi "signori" di sinistra rischiano di creare più disoccupati.
I sindacati come CISL, UIL ed altri si sono mostrati assai più responsabili, mostrando una posizione molto più costruttiva.
Ora, se Marchionne, che è sicuramente una persona esperta di impresa e competente in tale materia, sta avendo questi problemi con un sindacato, figuriamoci un giovane che vuole aprire un'azienda.
I "signori" della FIOM e della CGIL non si rendono conto del fatto che rischiano di creare altra disoccupazione e di ciò pagheremo il prezzo, soprattutto, noi giovani.
Tenete conto del fatto che la disoccupazione giovanile è un problema, di cui so qualcosa, essendo anch'io in cerca di lavoro.
A casa mia, un simile atteggiamento può essere chiamato in un solo modo.
Esso può essere chiamato solo IRRESPONSABILITA'!
In questo periodo di crisi vanno i posti di lavoro vanno difesi.
Se la FIAT dovesse andare via, non ci sarebbe nessuno in grado di comprare il suo indotto e ciò sarebbe un disastro.
Io spero che vincano i "Sì" al referendum di Mirafiori.
E' ora di finirla con questa "cultura del veto" e di incominciare a lavorare per fare grande il nostro Paese, l'Italia.
Il comportamento di quei sindacati che oggi si oppongono al piano di Marchionne è contro l'Italia.
Cordiali saluti.











FEDERALISMO, PERCHE' SI'?


Cari amici ed amiche.
Guardando questa mappa in cui sono rappresentati gli Stati federali nel mondo, ci accorgiamo che tra di essi vi sono del potenze, come Stati Uniti d'America, Canada, Federazione Russa e Germania, e stati emergenti che hanno delle crescite importanti, come India e Brasile.
Questo significa che il federalismo è una "marcia in più" per la crescita.
Perché non fare diventare anche l'Italia un Paese federale?
Il sistema attuale, è vecchio e pieno di lacune.
Le politiche assistenzialiste hanno tolto fondi al Nord e non hanno fatto crescere il Sud.
E' ora che ci sia una maggiore responsabilizzazione dei ceti politici locali ed il federalismo può fare sì che ciò avvenga!
Con i ceti politici locali maggiormente responsabilizzati, si può controllare meglio l'evasione fiscale e si possono tagliare gli sprechi.
Quindi, il federalismo è una risorsa per tutti.
Inoltre, si può porre fine all'abominio dell'assistenzialismo, di cui ho parlato nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidierieta-si-assistenzialismo-no.html.
Inoltre, a livello culturale, il federalismo non deve essere visto come un provvedimento contro il Sud.
Non bisogna nascondersi "dietro ad un dito".
E' vero che noi italiani siamo un popolo ma è anche vero che per oltre tredici fummo divisi.
Quando qui al Nord c'era Carlo Magno (conquista di Pavia, 774 AD) al Sud c'erano i Longobardi di Benevento, gli Arabi ed i Bizantini.
Quando qui al Nord c'erano i Comuni, al Sud c'era lo Stato normanno, dopo il quale venne l'imperatore Federico II di Svevia.
Quando qui al Nord c'erano gli Austriaci, al Sud c'erano i Borboni.
E' chiaro che quei tredici secoli non possano essere cancellati.
Con questo, voglio smentire una voce che mi sta infastidendo.
Questa voce mi accusa di essere antimeridionale!
Io contro il Meridione non ho nulla. Anzi, io amo il Sud.
Del resto, mio padre è abruzzese, della stessa provincia dell'amico Riccardo Di Giuseppe, http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/, la Provincia di Teramo, e mia madre è siciliana, di Galati Mamertino, in Provincia di Messina.
A Montorio al Vomano (in Provincia di Teramo) ho zii e cugini, come ne ho in Sicilia.
Anche a Napoli c'è qualche cugino di mia madre.
Inoltre, mi ricordo che quando ero più giovane venivo trattato come il "terrone".
Faccio notare che a fare questo erano quelle persone che oggi votano a sinistra e difendono gli immigrati.
Al contrario con i leghisti veri ho sempre avuto buoni rapporti e tuttora li ho.
Questo smentisce le voci di ostilità verso il Sud da parte del partito dell'onorevole Umberto Bossi.
Forse, se ci fosse un maggiore dialogo tra la gente del Sud e la Lega Nord, molte cose si chiarirebbero.
Inoltre, su Facebook, a chiedermi l'"amicizia" sono molti meridionali.
Sempre su Facebook, a chattare con me (con una certa frequenza) sono soprattutto meridionali, tra cui lo stesso Di Giuseppe ed uno studente di Bari.
E sì che io non ho mai fatto mistero delle mie idee, che non sono lontane da quelle della Lega Nord (anche se io sono afferente e fedele al Popolo della Libertà), per ciò che riguarda il federalismo.
Anzi, io credo nelle risorse del Sud e credo che solo il federalismo possa essere il modo per fare sì che le esprima.
Al Sud ci sono tanti giovani che hanno idee e che vogliono fare molto ma che molto spesso non hanno la possibilità di esprimere il loro talento perché c'è un sistema malato e che si è basato sull'assistenzialismo e che ha creato delle vere e proprie "caste" che bloccano la crescita di questa parte del nostro Paese.
Quindi, rimando al mittente questa accusa falsa che è atta solo a screditarmi.
Dopo essermi tolto questo "sassolino dalla scarpa", vi porgo i miei cordiali saluti.

mercoledì 12 gennaio 2011

JON ARASON E I GIORNI NOSTRI


A LU VISCUVU JON ARASON

"Maria regina dolce e pura
di castità sei fiore,
l'arcangelo, eccelsa vergine,
rese onore alla tua verginità,
dicendo AVE, bella e pia,
GRATIA PLENA, Dio è con te:
così parlò Gabriele."

Comu a la Virgini...cusì a tutti li Santi...
ultimi...questi funu 'n quell'anni...
induve cù Virgiliu, me' pueta, vinni forse lu maestru Danti...
li canti chì scrivìu...cusì 'n Holar l'apostulu Ghjuvanni!

Cusì nto friddu mari di lu Nordu...cusì ntra lu focu...
lu focu di la Tarra...et li niuri rocci et lu ghjacciu...
tantu fù lu sangue nnucenti chì cascau...
quandu Christian...di li Juti rè...vinni 'n guerra!

Vigliaccu...cusì fù ellu...chì 'n riposu staci camora...
cù lu rè Santu...Harald...da l'Azzolu Denti...
ché a mannari d'arme l'omini pigghiau...cuntru l'omu di la Palora...
et com'ellu...tanti more fici di nnucenti!

Ma nenti quellu tintu rè pudia...ché cusì vulia...
comu pè quellu rè piccaturi di pirdunu una dumanna...
di quellu viscuvu portanu li venti quelli canti a Maria...
ancora...comu di priari ancora cumannanu...la figghia...
chì di Sant'Anna fù et matri di lu Messia.


Cari amici ed amiche.

Con questa poesia, rendo omaggio a Jon Arason, un vescovo islandese vissuto nel XVI secolo che fu anche un poeta.
Egli visse tra il 1484 ed il 1550. Ordinato prete nel 1508, divenne vescovo di Holar nel 1524.
La sua vita fu un martirio.
L'Islanda, infatti, fu sotto il dominio della Danimarca, ove si stava affermando la Riforma protestante.
Infatti, nel 1523, il re Cristiano II venne deposto e nel 1532 venne incarcerato.
Al suo posto, divenne re Federico I che introdusse la Riforma protestante ma non osteggiò la Chiesa cattolica, ancora molto forte in Danimarca.
Le cose cambiarono nel 1533.
Re Federico I morì ed il suo posto venne preso da suo figlio Cristiano III.
Questi impose la Riforma protestante e la fece diventare religione di Stato e perseguitò la Chiesa cattolica, anche con inaudita violenza. Lo stesso Martin Lutero restò sdegnato.
Nel 1537, Cristiano III impose la Riforma anche in Norvegia e successivamente puntò all'Islanda. Leggete il sito http://www.santuarimariani.org/sm-europa/is-islanda/eu-is-islanda0.htm.
Sull'isola ci fu una strenua resistenza. Proprio il vescovo Arason fu il focus di tale resistenza, nonostante molti ecclesiastici fossero passati alla Riforma.
Nel 1550, il vescovo Arason venne decapitato.
Quella del vescovo Arason è una storia di fede vissuta fino all'ultimo, anche con il martirio.
Oggi, noi dobbiamo riscoprire il valore di uomini come il vescovo Arason.
Il martirio non fu solo un modo per difendere la propria fede con il sacrificio di sé stessi ma anche un modo per difendere la propria idea, anche pagando con propria vita, una vera e propria testimonianza.
Quindi, il vero martirio non provoca la morte di chi sta intorno. Il vero martire non è un assassino. Chi si fa saltare in un negozio, in una scuola o davanti ad una chiesa è un assassino.
Il martirio è la testimonianza della propria fede, come ci insegnarono ad esempio, i sette fratelli del II Libro dei Maccabei (Vecchio Testamento) e Gesù Cristo nostro Signore.
Anche nell'epoca contemporanea ci sono stati dei martirii
Un esempio di martirio, può essere quello del giovane Jan Palach, lo studente protestante della Cecoslovacchia che si suicidò nel 1969.
Da cattolico praticante, condanno il suicidio.
Però, in questo caso, il suicidio di Jan fu indotto da una politica che negò Dio e tolse ogni libertà e diritto naturale dell'uomo.
Quindi, Jan divenne un martire.
Leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2009/11/caduta-del-muro-di-berlino-cosa-resta.html.
Egli non volle piegarsi ad un'ingiustizia e fu quella ingiustizia ad indurlo a quel gesto estremo.
Trovo che il paragone tra la vicenda di Jan Palach e quella di Norman Zarcone (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html) sia pertinente.
Anche le vittime della Shoah sono a tutti gli effetti dei martiri.
Riguardo ciò, vorrei segnalare una brutta iniziativa, volta a creare un clima di antisemitismo.
Leggete il link http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/12/news/ebrei-11117326/?ref=HRER2-1.
Certo, non sono dell'orientamento politico del quotidiano da cui è stata presa la notizia ma essa deve fare riflettere.
A tale proposito, ringrazio di cuore Morris Sonnino che su Facebook mi dà sempre spunti e notizie, tra cui questa.
E' un ragazzo molto bravo e devo che i suoi amici sono fortunati.
Inoltre, è un indefesso sostenitore del Popolo della Libertà, quindi una persona con cui vado d'accordo.
Anzi, suggerisco al Popolo della Libertà di Roma di valorizzare lui e tutti i giovani seri e volenterosi come lui. Sono questi i veri giovani, quei giovani che io ammiro.
Forse, non siamo amici nel senso stretto del termine, perché non ci conosciamo direttamente, ma Morris si è guadagnato il mio rispetto e la mia stima perché è un ragazzo molto competente e serio.
Detto questo, su internet c'è un'iniziativa becera contro gli ebrei.
In questa iniziativa si torna a parlare di "lobby ebraica" e si favoriscono i temi del negazionismo.
Fa rabbrividire.
Io mi chiedo se questa gente abbia o meno una cultura ed una coscienza.
La Shoah fu un crimine immondo in cui scientemente si volevano eliminare delle persone.
Come il comunismo, il nazismo fu la negazione di Dio.
Come si fa a difendere una simile ideologia?
Coloro che morirono nei campi di Dachau, di Auschiwitz e in altre zone dell'Europa sono da considerare martiri e verso di loro serve rispetto.
Forse, l'esempio del vescovo Jon Arason può essere il più azzeccato per capire le cose.
Termino, chiedendo delle informazioni.
Vorrei sapere qualcosa sulla cattedrale di Roskilde, in Danimarca, proprio quella in cui riposano le spoglie di re Cristiano III e di un re santo, Harald Dente Azzurro.
Sono appassionato di queste cose.
Cordiali saluti.

martedì 11 gennaio 2011

UNA RIFLESSIONE

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare, vi voglio segnalare un contatto ricevuto su questo blog dal signor Claudio Zarcone, padre del giovane Norman (il ragazzo morto suicida per via del disagio da egli provato di fronte al sistema poco meritocratico dell'università), che ha scritto un commento sul post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html.
Leggetelo e riflettete!
La cosa più brutta per un genitore e sopravvivere al proprio figliuolo!
Proprio da qui voglio fare partire la mia riflessione, per fare capire che l'Italia deve cambiare, se non vuole finire nel baratro!
Oggi, nello stabilimento FIAT di Mirafiori (Torino), si vota in un referendum il piano proposto dall'amministratore delegato della nota casa automobilistica Sergio Marchionne.
E' inutile dire che io sia dalla parte del signor Marchionne.
Marchionne ha ragione!
Qui c'è un piano che prevede ben 20.000.000.000 di Euro di investimenti per rilanciare la nota casa automobilistica.
Se questo piano dovesse andare in porto ci sarebbero più posti di lavoro e più posti di lavoro significherebbero maggiore produzione di ricchezza per il Paese.
Magari, sarà un po' "brutale" nell'esprimere i concetti ma Marchionne ha perfettamente ragione.
Lui non è un "benefattore" ma è un imprenditore, un uomo che lavora!
Putroppo, troppo spesso, è stato fatto passare il concetto in cui"uomo che lavora" è solo il lavoratore dipendente o l'operaio mentre l'imprenditore viene visto quasi come un malfattore o un ladro.
La verità è diversa.
Anche l'imprenditore è un uomo che lavora ed il lavoro onesto non disonora nessuno!
Non è disonorevole fare il netturbino, il bidello della scuola o l'operaio di una porcilaia, come fare l'operaio in una catena di montaggio, l'insegnante, l'impiegato, l'infermiere, il medico, l'artigiano, il commerciante o l'imprenditore. Il lavoro è lavoro!
Una frase del Primo Ministro britannico Winston Churchill, che era un uomo saggio, diceva:
"L'azienda privata non è una tigre feroce da uccidere o una vacca da mungere ma è un robusto cavallo che traina un carro molto pesante".
Smettiamola con questa "ipocrisia classista"!
Marchionne sta facendo il suo lavoro e non sta rubando soldi a nessuno.
Anzi, la FIAT sta investendo parte del suo capitale per fare dei progetti interessanti, qui in Italia.
Se al referendum dovesse vincere il "No" (che è tanto caldeggiato dalla CGIL), il rischio è che tutti questi progetti vadano "in fumo", che la FIAT lasci l'Italia e che si crei una spaventosa disoccupazione.
Dalla disoccupazione non possono nascere altro che povertà e conflitto sociale!
Non mi sembra che il piano di Marchionne leda i diritti di nessuno!
Voglio ricordare una cosa e poi concludo.
Purtroppo, qui in Italia è passato il concetto del "chiedere diritti".
Perché sia tale, un diritto non può prescindere dal dovere.
Un diritto senza dovere non è un diritto ma un "privilegio di casta".
Se oggi il nostro Paese è così indietro è perché tutti chiesero diritti ma non vollero i doveri.
Questo creò molte "caste", di cui oggi vediamo tragicamente gli effetti.
Cordiali saluti.





UNA BELLA INIZIATIVA!

Cari amici ed amiche.

Gli amici del "Minzolini Fan Club" di Facebook (il cui link è reperibile nella lista "Link preferiti" di questo blog) ha segnalato un'iniziativa importante.
Leggete l'articolo de "Il Giornale", seguendo il link http://www.ilgiornale.it/interni/il_cav_scopre_via-sportelli_pdl_cittadini/11-01-2011/articolo-id=498668-page=0-comments=1.
Io trovo che questa non sia una buona iniziativa ma un'ottima iniziativa!
Il miglior modo per radicare il partito sul territorio.
In pratica , il Popolo della Libertà (che cambierà nome) vuole fare dei veri e propri centri a cui i cittadini potranno rivolgersi per fare pratiche previdenziali, sanitarie, fiscali e di altro tipo o per avere informazioni.
In pratica, questi centri sarebbero dei veri e propri patronati al servizio di tutti i cittadini, iscritti e non iscritti al partito.
Io penso che questa sia un'iniziativa molto lodevole, per tanti fattori.
Il primo, è l'abbattimento del monopolio della sinistra.
Con i suoi sindacati ed i suoi patronati, la sinistra ha sempre avuto un ruolo egemone nella materia previdenziale.
Con questa iniziativa, si potrà creare un'alternativa.
Il secondo è un contatto diretto tra il partito ed i cittadini.
In pratica, il miglior modo per radicare il partito sul territorio è proprio stare a contatto con i cittadini e mettersi al servizio di essi.
Io non sono solo favorevole a questa iniziativa ma, nel caso che si dovesse fare un'agenzia simile nella Provincia di Mantova e in particolare nella zona della sinistra-Mincio (tra cui la zona di Roncoferraro, ove il Popolo della Libertà deve consolidarsi), IO SONO DISPONIBILE A COLLABORARE ATTIVAMENTE. In pratica, sono disponibile a prendere parte attiva al progetto.
Un partito può crescere solo se opera attivamente sul territorio.
E' quello che ho sempre sostenuto.
Cordiali saluti.


lunedì 10 gennaio 2011

SUSSIDIARIETA' SI', ASSISTENZIALISMO NO!


Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere l'articolo su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/24651/2011-01-10.html.
Qui in Italia servono riforme serie, come il federalismo.
Oltre queste riforme, però, ci deve essere anche un cambio di "cultura".
E' ora di smetterla con l'ASSISTENZIALISMO e di passare ad una sana politica di SUSSIDIARIETA'!
In tutti questi anni, l'assistenzialismo è stato un vero e proprio cancro per l'Italia.
Infatti, sono stati copiosamente elargiti fondi ad enti e persone che, spesso e volentieri non ne avevano nemmeno bisogno e ne hanno fatto un uso improprio.
Questo ha creato numerosi sistemi viziosi, dal fenomeno dei "falsi invalidi" a quello delle "baronie nelle università".
Colgo l'occasione per esprimere la mia dura condanna verso il gesto della rimozione della targa posta in memoria di Norman Zarcone nell'Università di Palermo.
Di questo studente, che si suicidò perché in grosso disagio verso "baronia" che favoriva le persone ad essa vicine e non si comportava con meritocrazia, parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html.
Tra l'altro, anche il Ministro dell'Istruzione, onorevole Mariastella Gelmini, ha caldeggiato l'applicazione della targa in memoria di quel giovane che aveva tanti sogni e progetti utili aper fare il bene di sé stesso e degli altri ma che si è visto chiudere tutte le porte perché c'è un sistema che non favorisce una sana cultura meritocratica.
Che Dio sia con lui ed i suoi cari.
L'assistenzialismo sfrenato degli anni passati ha causato tutto ciò.
Io credo che sia arrivato il momento di passare dall'assistenzialismo alla sussidiarietà.
Con la sussidiaretà, questi abusi sono destinati a finire perché l'istituzione pubblica darà sì dei fondi ma solo se finalizzati alla realizzazione di un progetto serio e di politiche virtuose.
Un ottimo esempio di sussidiarietà è la Regione Lombardia, che è governata dal presidente Roberto Formigoni. Essa è molto virtuosa.
Ad esempio, qui in Lombardia ci sono molti agriturismi.
La Regione dà sì i fondi a chi vuole aprire un'attività di agriturismo però essa VERIFICA che tale attività sia aperta ed operativa e che ci sia ogni cosa afferente ad essa come, ad esempio, gli orti, i suini (per la produzione di carne e salumi), le viti (per produrre uva e vino) ed altro.
Se queste condizioni ci sono, la Regione sovvenziona.
In caso contrario, questi fondi non vengono più erogati.
Questa è una politica seria e devo dire che mi piace.
In pratica l'istituzione aiuta un determinato soggetto ma questo deve dimostrare di volere effettivamente fare quel determinato progetto che si era proposto di fare.
Io credo che questa politica debba essere applicata in ogni campo.
Ad esempio, nelle scuole e nelle università, dovranno essere sovvezionate solo le attività realmente virtuose.
Questo avrà la funzione di limitare le "baronie".
Inoltre, non si dovrà più delegare tutto all'istituzione pubblica ma ci dovrà essere anche una partecipazione privata.
Ad esempio, ci potrebbe essere una situazione in cui un'azienda privata decida di finanziare una determinata facoltà universitaria o una determinata scuola superiore che ha un determinato progetto e che poi segua anche determinati alunni che potrebbe assumere, una volta finiti gli studi.
Io penso che questo possa essere molto positivo perché potrebbe creare il "ponte" tra istruzione e mondo del lavoro, quel "ponte" che negli anni passati (compreso il periodo in cui studiavo io) è mancato, contribuendo a creare la disoccupazione giovanile, fenomeno che, purtroppo, sto conoscendo di persona, essendo attualmente in cerca di lavoro.
Io penso che una maggiore politica di sussidiarietà ed un maggiore investimento privato possano creare nuove opportunità ed avvicinare l'Italia alle grandi realtà moderne, come quelle anglosassoni, come USA, Canada, Regno Unito ed Australia.
Adesso, qualche "buonista" mi dirà che quello che ho scritto non è cristiano e mi darà dell'ipocrita.
Io gli rispondo dicendo che ciò non è vero!
Infatti, la sussidiarietà fa parte della Dottrina sociale della Chiesa. Pensiamo a Papa Leone XIII (nella foto, 1810-1903) con la sua enciclica "Rerum Novarum".
Pensiamo anche al movimento "Comunione e Liberazione" (http://www.clonline.org/) che ha assunto pienamente queste ottima dottrina.
Metto il link di "Comunione e Liberazione" tra i "Link preferiti" di questo blog, così potrete consultare il sito quando vorrete.
Quindi, chi parla male della sussidiarietà e di "Comunione e Liberazione", lo fa o per scarsa conoscenza o per una volontà di conservare un sistema che tanti danni ha fatto e che l'Italia non può più reggere.
Cordiali saluti.

USA E REGNO UNITO, LE VERE DESTRE





Cari amici ed amiche.
Le destre di Regno Unito ed USA ci stanno dando una grande lezione di "come essere di destra".
Il Partito Conservatore britannico (ora al Governo con il premier David Cameron) vorrebbe istituire la tassa sul divorzio.
Una vera destra occidentale tiene conto anche della cultura e dei valori con cui uno Stato ed un popolo si costituirono.
E' evidente che nel Regno Unito, la tradizione cristiana sia molto più forte di quanto oggi possa sembrare.
La cara "antica e nobile" Inghilterra è senza dubbio terra di antica tradizione cristiana.
Essa fu terra di grandi Santi e Beati, come Sant' Alfredo il Grande, Sant'Edoardo il Confessore, San Beda il Venerabile, San Cuthbert, San Tommaso Becket, San Tommaso Moro, San Giovanni Fisher, Sant'Edmondo Campion, San Carlo I Stuart ed il Beato John Henery Newman, di cui parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/lettera-aperta-agli-amici-del-regno.html.
L'Inghilterra diede anche un Papa, Papa Adriano IV (1100-1159).
Dopo un periodo un po' buio, ora il popolo del Regno Unito sta riscoprendo queste sue radici e la politica ne sta tenendo conto.
Il Governo del premier David Cameron si sta comportando da serio Governo di destra.
Essere di destra significa sì essere laici ma sempre consci delle proprie radici culturali ed anche religiose.
Vale per la destra britannica ma vale anche per un'altra destra seria, il Partito Repubblicano USA.
Oggi, il Partito Repubblicano non deve essere più visto come il partito dei "WASP" (White, Anglo-Saxon and Protestant) ma come un vero partito di destra che va preso come esempio.
In esso vi è una visione cristiana in tutte le sie forme.
Vi sono i protestanti, gli episcopali ed i cattolici. Un esempio è John Boenher, il nuovo speaker della Camera dei Rappresentanti, che ho citato questa mattina nell'articolo intitolato "Politica, bisogna capire molte cose", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/politica-bisogna-capire-molte-cose.html.
Vi sono anche figure di altre fedi ed atei ma il Partito Repubblicano ha profonde radici nel Caristianesimo della sua grande nazione, gli Stati Uniti d'America.
Questo significa essere di destra.
Quando sento parlare in TV gli esponenti repubblicani USA mi commuovo!
Mi commuovevano anche i discorsi dei presidenti come Ronald Reagan e George W. Bush, a cui avevo dedicato un articolo su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/news/123/ARTICLE/13075/2009-01-15.html.
Essere di destra significa anche garantire la produzione di ricchezza, ripudiando ogni forma di assistenzialismo ma valorizzando la sussidiarietà e facendo in modo che tutti i servizi non siano delegati alla pubblica istituzione ma che vi sia una maggiore iniziativa dei privati.
Anche questo significa essere di destra.
Qualcuno, qui in Italia, impari.
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.