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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 2 settembre 2010

CHI ERA IL PRETE GIANNI?

Cari amici ed amiche.

Nel Medio Evo circolava una leggenda che parlava di un regno in Oriente e del suo sovrano, un re-sacerdote, un leggendario re Melchisedech del Medio Evo.
Il nome di questo re era Prete Gianni.
Pare che la prima notizia fosse giunta dal Libano nel 1145, grazie al vescovo Ugo di Gebal. Nel XII secolo, precisamente nel 1165, l'imperatore bizantino Manuele I Comneno ricevette una strana lettera con scritto:
"Giovanni, Presbitero, grazie a Dio Onnipotente, Re dei Re e Sovrano dei sovrani".
Questa lettera fu in realtà un falso.
Il basileus girò la lettera all'imperatore Federico Barbarossa e a Papa Alessandro III che, nel 1177, inviò a lui una lettera con cui gli avrebbe dato l'autorizzazione a fare un santuario a Roma, riunificando la Chiesa.
Altre notizie di questo personaggio giunsero nel 1221, quando il vescovo di Acri riferì a Roma di un re indiano e cristiano di nome David che si diceva essere pronipote di Prete Gianni.
Verso il 1300, Marco Polo e Giovanni di Montecorvino riferirono di un principe che governava ad ovest di Pechino e che diceva di essere discendente di Prete Gianni.
Chi era questo personaggio?
Prete Gianni era sovrano di un misterioso regno che si trovava nel'attuale India o nel Corno d'Africa.
In questo regno non vi erano vizio e miseria.
Si disse che lì vi erano draghi alati che erano sellati e bardati.
Il monarca dormiva su un letto di zaffiri ed i suoi vestiti, che erano fatti di pelle di salamandra, venivano puliti sul fuoco.
Stando a quanto si disse, Prete Gianni fu discendente diretto di uno dei Re Magi.
Si disse che nel suo regno ci fossero l'Arca dell'Alleanza, la Fonte dell'Eterna Giovinezza ed il Santo Graal.
Il suo regno non era facile da raggiungere.
Come dissero vari storici dell'epoca, tra cui il tedesco Onorio d'Autun (1080-1154), nella zona vi erano esseri mostruosi e uomini-bestia.
Certo, al di là delle leggende, ci sono alcune cose vere.
Ad esempio, nella zona che va dall' Iraq all' India vi sono comunità cristiane che sono antecedenti all'arrivo degli europei.
Ad esempio, in India vi è la Chiesa siro-malabrese, che pare fosse stata fondata dall'Apostolo San Tommaso e che avesse avuto i rapporti stretti con un'altra Chiesa, quella ortodossa siriaca, una Chiesa monofisita che concepisce il Cristo come essere solo divino ed apparentemente uomo.
Questa dottrina fu sconfessata dal Concilio di Calcedonia nel 451.
Nel XVI secolo, in India arrivarono i missionari portoghesi ed i siro-malabresi si convertirono al cattolicesimo ma il tentativo di latinizzazione pertò ad uno scisma.
Solo con Papa Alessandro VII, nel 1662, riuscì a riportare i siro-malabresi in comunione con Roma, pur restando con il rito siriaco.
Un'altra Chiesa della zona è quella nestoriana.
Essa fu fondata da Nestorio (381-451) che fu Patriarca di Costantinopoli.
Egli concepiva la Madonna non come Theotokos (Madre di Dio) ma come Christotokos (Madre di Cristo) e sosteneva che non vi fossero due nature in Cristo ma due persone.
Secondo la leggenda, Prete Gianni fu un nestoriano.
Vi è inoltre, un'altra versione della storia di Prete Gianni.
Infatti, pare che il termine Gianni sia la trascrizione del termine "Zan", nome del titolo del re d'Abissinia, l'attuale Etiopia, di cui si dice che sia il discendente di Menelik I, re d'Etiopia e figlio di re Salomone e della regina di Saba.
Tra l'altro, pare che avesse portato l'Arca dell'Alleanza proprio nel suo Paese, per salvarla dalla distruzione del Tempio di Gerusalemme.
In seguito, gli etiopi si convertirono al Cristianesimo di rito copto, che ritiene il Cristo di un'unica natura.
Pare che oggi l'Arca dell'Alleanza si trovi Gondar o ad Aksum.
Tra l'altro, ogni chiesa etiope ha una copia dell'Arca dell'Alleanza.
Concludo dicendo che, forse, la storia del Prete Gianni fu forse un modo per idealizzare un mondo senza guerre e prospero.
Fu un ideale di un mondo migliore.
Cordiali saluti.

mercoledì 1 settembre 2010

ISRAELE E L'ANTISEMITISMO COMUNISTA








Cari amici ed amiche.




Vorrei partire da una riflessione fatta dagli amici Morris Sonnino e Vito Schepisi (http://vitoschepisi.blogspot.com/) per portare alla luce una situazione che può essere inquietante.
Sonnino, persona con cui è un onore piacere interloquire, scrisse su Facebook questa espressione:
"Immaginamo cosa succederebbe se un gruppo di israeliani fermasse un gruppo di palestinesi, li facesse scendere e li freddasse con un colpo alla nuca, tutti, compresa una donna incinta.
Cortei, manifestazioni, dibattiti, puntata speciale di "Anno Zero", preghiere nelle chiese, appelli degli intellettuali, raccolte di firme e profonde meditazioni filosofiche sul "male Israele". Povero Occidente".
Sonnino scrisse questa frase di Giovanni Bernardini per fare capire che, in certi ambienti occidentali, verso Israele e gli ebrei vi è ancora un clima ostile.
Come Sonnino, dico che l'analisi di Bernardini è eccellente.
Questa riflessione fu fatta in seguito a quanto successo a dei coloni israeliani che il 31 agosto scorso vennero uccisi con un vile attentato fatto dalle brigate Ezzedine al Qassam, legate direttamente ad Hamas.
Se ad essere attaccati fossero stati i palestinesi e ad attaccare fossero stati gli israeliani, di sicuro, qui da noi ci sarebbero state manifestazioni con bandiere israeliane bruciate, puntatone di "Anno Zero" e simili, preti catto-comunisti che si mettono a pregare con la kefiah, partiti oggi all'opposizione che chiedono che il governo italiano condanni Israela all'ONU e quant'altro.
Perché questo?
Il motivo è molto semplice. Vi è ancora l'antisemitismo.
Questo, però, è un antisemitismo diverso da quello dei secoli passati e da quello nazista.
Questi, infatti, erano brutalmente palesi e visibili.
L'antisemitismo attuale, invece, è nascosto e larvato.
Spesso, viene mascherato con l'espressione di "disaccordo verso la politica dello Stato Israele".
In verità, è antisemitismo allo stato puro e della peggiore specie!
Inoltre, questo antisemitismo è pernicioso anche perché è professato da chi si è sempre posto contro il Nazismo, un' ideologia apertamente e notoriamente antisemita e che uccise più di 6.000.000 di persone.
Sto parlando del Comunismo.
Infatti, questo antisemitismo si annida negli ambienti della sinistra, dagli intellettuali, alle sinistre giovanili, ai politici, fino ad arrivare a certi ambienti giornalistici.
Qui c'è la visione dell'"ebreo usuraio, affamatore di poveri, guerrafondaio e pronto a fare complotti contro i più deboli".
Questi ambienti sono intrisi di questo odio che si manifesta in modo becero e violento, in certe manifestazioni in cui si bruciano bandiere israeliane.
Bruciare una bandiera di uno Stato significa anche disprezzare la cultura di quest'ultimo.
Il problema è che questa forma di antisemitismo si fece strada negli anni, spesso in modo subdolo e mascherato con i termini di "antifascismo", "cultura repubblicana" , "cultura democratica" e quant'altro.
Sotto il nome di "cultura della difesa dei più deboli" si instaurò l'avversione verso Israele, ritenuto uno Stato di potenti che schiacciava i più deboli.
Poi, bisogna tenere conto anche del fatto che il marxismo è un'ideologia contro Dio e
tutte le forme in cui Egli si manifesta!
Anche l'Ebraismo è un modo in cui Dio si manifesta!
Tutto ciò fece in modo che negli anni i comunisti creassero "una cultura della mistificazione".
Tramite i libri di testo scolastici, gli insegnanti figli del Sessantotto, i gruppi giovanili comunisti e catto-comunisti ed anche i politici, certa informazione e gli intellettuali, questa cultura si inserì in vari strati della società.
Si realizzò la teoria di Gramsci che diceva che per avere il potere bisogna prendere il controllo di tutti i gangli vitali della società e dello Stato.
La cultura è un ganglio vitale della società.
In pratica, non si insegnò mai la vera la storia ma solo quella raccontata da una parte politica che si presentò tra i vincitori.
Ad esempio, anche la vicenda di Papa Pio XII (1876-1958, nella foto) rientra in questo quadro.
Questo Pontefice fu presentato come "colui che tacque di fronte alla tragedia Shoah".
In realtà, egli si adoperò per aiutare molti cittadini romani, tra cui molti ebrei.
Lo fece in silenzio, senza clamori per via del brutto clima che i nazisti avevano instaurato contro la Chiesa, però agì in favore anche di molti ebrei.
I conventi, le chiese, gli istituti religiosi e le case di molti cattolici diventarono rifiugi per molti ebrei che sarebbero finiti nei campi di sterminio nazisti.
Una prova è che l'attuale sede della Nunziatura Apostolica d'Italia fu donata da un ebreo, in segno di ringraziamento proprio a Papa Pio XII.
Allora, perché questo Papa ebbe un'immagine così negativa?
Provo a spiegare. Papa Pio XII fu colui che scomunicò i comunisti!
Forse, questa immagine così negativa potrebbe essere stata creata dai comunisti, che con l'apparato che avevano (e di cui ho parlato prima) si sarebbero vendicati contro "l'affronto" di questo Papa.
Ricordo anche che molti ebrei furono vittime dei comunisti, in Russia e nei Paesi dell'Est.
Concludo, dicendo che oggi c'è un antisemitismo larvato e nascosto.
Esso può essere molto pericoloso.
In un certo senso, il Nazismo ed il Comunismo sono le due facce della stessa medaglia.
Oggi, molti comunisti appoggiano chi vorrebbe distruggere lo Stato di Israele.
Rifletteteci!
Cordiali saluti.



NON VOGLIAMO PIU' STRADE INSANGUINATE!

Cari amici ed amiche.

Riprendo il discorso fatto nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/da-alessandro-nobile-federico-marchetti.html.
Questa estate che sta finendo è stata caratterazzata anche da incidenti automobilistici.
In uno di questi, avvenuto ieri notte, ha perso la vita Denny Lora, un giovane di Roncoferraro (Mantova) che era amico di mio fratello.
Troverete tutto sul link http://gazzettadimantova.gelocal.it./dalgiornale/2010/09/01/news/esce-di-strada-e-muore-a-20-anni-grave-la-fidanzata-2309199.
Anche se non conoscevo la persona, esprimo le più sentite condoglianze ai suoi cari.
Purtroppo, il problema degli incidenti stradali è sentito ed è molto grave.
Certo, un incidente può dipendere da tre fattori; le condizioni dell'autista, quelle del veicolo e quelle della strada.
In questo senso, le istituzioni possono fare molto, da un lato, con maggiori controlli sia sui veicoli (con la revisione) e sia sui guidatori (con i test anti-alcool ed anti-droga) e, dall'altro, con un piano di opere pubbliche atte a migliorare le nostre vie di comunicazione terrestri, come autostrade e strade.
In questo senso, noi siamo carenti ed è proprio ora di procedere con le opere di messa in sicurezza e di ammodernamento.
Già è stato fatto molto ma si può, anzi, si deve fare di più!
Ci sono strade che sono gravemente insicure!
Ne parlai nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/territorio-una-gestione-sicura.html.
Credo che sia ora di agire e di fare un piano di messa in sicurezza sia delle grosse vie che di quelle piccole.
Tra l'altro, segnalo una situazione non bella sulla strada che unisce Barbassolo (frazione del comune di Roncoferraro) a Castel d'Ario.
Qui, a causa delle forti piogge di qualche settimana fa che hanno ingrossato il canale che scorre lì vicino e parte della banchina è andata giù.
Si incomincino a risolvere anche queste situazioni che possono sembrare piccole ma che piccole non sono.
Forse, credo che chi amministra la realtà territoriale debba essere più attento a certe situazioni che capitano in essa.
Bisogna fare di tutto per risolvere situazioni che potenzialmente creano pericoli.
Prevenire è meglio che curare!
Concludo esprimendo di nuovo il mio cordoglio per la vittima dell'incidente ed augurando che la ragazza che era con lui (e che è rimasta ferita) possa rimettersi presto.
Cordiali saluti.

martedì 31 agosto 2010

RE CARLO I STUART, IL PRECURSORE DELL'ANGLO-CATTOLICESIMO




Cari amici ed amiche.
Il 31 agosto è anche il giorno della morte di Lady Diana, l'ex-moglie del Principe di Galles Carlo.
Io credo che sia giusto ricordare questa persona che ha fatto tanto bene per gli altri, soprattutto per i più bisognosi.
Certamente, Lady Diana deve essere ricordata in modo nobile. Merita di essere ricordata in questo modo, così come se lo merita un altro personaggio vissuto più di tre secoli di prima di lei, re Carlo I Stuart.
Se non ci fosse stato lui, molte cose non ci sarebbero.
Infatti, lui fu uno dei precursori di una corrente religiosa che oggi sta tornando alla ribalta, l'anglo-cattolicesimo.
Come tutti noi sappiamo, dal 1534 AD, la Chiesa inglese è separata da Roma.
Re Enrico VIII (1509-1547) ruppe i rapporti tra Roma e la Chiesa anglicana, assunse il controllo di quest'ultima (Atto di supremazia del 1534), fece incarcerare e condannare a morte i papisti perché accusati di "praemunire" e di tradimento e soppresse i monasteri.
La Chiesa anglicana rimase comunque cattolica nel dogma.
Con la sua morte (28 gennaio 1547) e la salita al trono di suo figlio re Edoardo VI (1537-1553) le cose cambiarono.
Sotto l'influsso dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (nell'immagine 1489-1556) e del duca di Somerset e reggente Edoardo Seymour (1506-1552) ci fu la Riforma.
Venne redatto il Book of Common Prayer (1549) con cui vennero semplificate e riviste tutte le liturgie medioevali latine, tra cui il Rito di Sarum.
Venne abolito il celibato dei preti e vennero soppressi riti come il Mercoledì delle Ceneri e ci furono situazioni di distruzione di molte immagini sacre medioevali, iconoclastia. Vennero aboliti il culto della Vergine Maria e dei Santi.
La Messa venne detta in inglese (e non più in latino) e senza paramenti.
Gli altari vennero sostituiti da semplici tavole per la Comunione. Venne negata la transustanziazione nell'Eucaristia. Vennero ridotti a due i Sacramenti, Battesimo e Comunione
Gli altri cinque Sacramenti vennero aboliti. Tra questi fu abolito anche quello dell'Olio Santo, per l'Ordinazione sacerdotale.
Venne creato un nuovo ordinamento liturgico che privava i preti di ogni carattere sacrale e le riduceva a semplici ministri di culto.
Nel 1553, Edoardo VI morì al suo posto venne la sorellastra Maria Tudor (1516-1558), dopo che venne eliminata la principessa Jane Grey, perché le trame del duca di Northumberland non riuscirono.
Con Maria si tornò al cattolicesimo e ci furono molte persecuzioni religiose contro i protestanti.
Nel 1558, Maria morì e al suo posto venne la sua sorellastra Elisabetta I (1558-1603) che ristabilì l'anglicanesimo, con una Riforma più morbida, con l'arcivescovo di Canterbury Matthew Parker.
La Chiesa inglese fu di nuovo separata da Roma.
Infatti, da una parte vennero conservati l'uso dei vescovi e dei paramenti sacri durante la Messa e, dall'altra, vennero soppressi il culto dei Santi e della Vergine, la Messa venne detta in inglese (e senza transustanziazione), i Sacramenti erano solo due, i sacerdoti potevano sposarsi e gli Ordini religiosi non erano riconosciuti.
Con re Giacomo I Stuart (1566-1625) le tensioni religiose con i puritani aumentarono.
Con suo figlio, re Carlo I (1600-1649) il conflitto si fece irreparabile.
Egli, ripristinò nella Chiesa anglicana molte tradizioni cattoliche.
Ad esempio, ripristinò la pratica dell'inginocchiarsi durante la Messa e l'uso della fede nuziale.
Questo spiacque a molti ecclesiastici e a larghi strati della popolazione e tutto ciò contribuì a portare alla Guerra Civile che nel 1649 portò al martirio del re.
Con Cromwell, ci fu il protestantesimo.
Con re Carlo II (1600-1685) fu restaurato l'anglicanesimo e ci fu il Test Act (1673) che impose l'obbligo di professare fede anglicana a tutti i funzionari pubblici.
Nel 1685 Carlo II morì (convertendosi al cattolicesimo) e al suo posto divenne suo fratello Giacomo (1633-1701) che divenne re con il nome di Giacomo II.
Questi si fece cattolico prima di diventare re e tentò di restaurare il cattolicesimo.
Venne deposto nel 1688, con la "Gloriosa Rivoluzione" e al suo posto vennero messi sua figlia Maria e Guglielmo III d'Orange, olandese e protestante.
Per tutto il XVIII, in Inghilterra ci fu il protestantesimo.
Le cose cambiarono nel secolo successivo.
Anche in Gran Bretagna venne il Romanticismo che portò ad una rivalutazione del Medioevo.
Ciò portò alla nascita di un movimento detto "Movimento di Oxford".
Questo movimento sorse nel 1833, quando il Parlamento soppresse vari vescovadi anglicani.
Oltre a questo, ci fu l'avanzare delle idee illuministe e del deismo anche all'interno della Chiesa anglicana.
Tutto ciò generò malcontento tra gli anglicani.
Da lì nacque il "Movimento di Oxford" che rivalutò la tradizione cattolica nella Chiesa anglicana e che puntò a riavvicinare gli anglicani a Roma.
Vennero riconosciuti validi il culto dei Santi e della Vergine, il monachesimo ed i Sacramenti.
Fu, in pratica, un ritorno a quanto proposto proprio da re Carlo I.
In questo contesto si formarono figure come il Beato Cardinale John Henry Newman (nella foto, 1801-1890).
Parroco anglicano, divenne cattolico nel 09 ottobre 1842.
Fece un'intensa attività pastorale e nel 1879 Papa Leone XIII lo fece cardinale.
Morì nel 1890.
Egli si fece promotore del dialogo ecumenico .
All'anglo-cattolicesimo, si convertì anche lo scrittore Thomas Stearn Eliot (1888-1965).
Però, se non ci fosse stato re Carlo I, forse, oggi non potremmo contemplare nella nostra storia personaggi come il Cardinale Newman.
Cordiali saluti.



BASTA ATTACCARE IL PRESIDENTE BERLUSCONI!


Cari amici ed amiche.
Credo che sia proprio ora di finirla!
Ogni cosa diventa un pretesto per attaccare il presidente Silvio Berlusconi.
Adesso, la scusa è la "performance" del leader libico Muammar Gheddafi, che durante la visita qui in Italia, si è messo a fare le sue "Lectio magistralis" sull'Islam.
Premettendo che non trovo condivisibile (ed anche antipatico) l'atteggiamento di Gheddafi, io trovo scandaloso che la colpa di ciò venga data al presidente Berlusconi!
Che c'entra il presidente in tutto questo?
Veramente, qui si arriva al grottesco, se non al ridicolo!
Già, abbiamo certi sindaci di sinistra che, durante le riunioni dei Consigli comunali, attaccano il presidente Berlusconi ed il Governo per i mali dei loro comuni!
A questi sindaci (dei quali qualcuno è di mia conoscenza) rispondo dicendo che se non si è capaci di amministrare non è colpa del presidente Berlusconi o di altri.
Poi, ci sono certi giornali che attaccano il presidente, anche nei suoi aspetti privati!
Poi, ancora, secondo i soliti "Soloni" della sinistra, ogni cosa negativa che accade è colpa del presidente!
Adesso, è colpa del presidente anche la questione di Gheddafi!
Non se ne può più di certa gente!
Volete vedere che se dovesse esserci un'ondata di peste, simile a quella del 1348, la colpa sarebbe del presidente Berlusconi?
A certi "Soloni" della sinistra, vorrei ricordare qualche "performance" di qualche suo leader.
Qualcuno farebbe bene a ricordare, prima di sparare delle sentenze!
Cordiali saluti.

lunedì 30 agosto 2010

COSA SIGNIFICA ESSERE UN POLITICO CRISTIANO?

Cari amici ed amiche.

Vorrei dire qualcosa sulle parole dette dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Sua Eminenza il Cardinale Angelo Bagnasco.
Il porporato ha detto che servono dei politici cristiani.
Da cattolico, non posso che essere d'accordo con il cardinale ma voglio porre una domanda.
Cosa significa essere un politico cristiano?
Questa domanda potrebbe sembrare banale ma non lo è.
Per esempio, i cattolici di sinistra accusano noi di professarci cristiani ma di non esserlo nei fatti perché siamo contro l'immigrazione clandestina, non vogliamo le moschee e vogliamo delle leggi più restrittive sull'immigrazione.
Cito delle parole interessanti che ho trovato sul profilo di Antares89, un giovane blogger modenese che è l'autore del blog "Le Torri di Malta", il cui link può essere trovato nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Il discorso recita queste parole:
"GLI IMMIGRATI, E NON GLI AUSTRALIANI, DEVONO ADATTARSI. Sono stanco di questa nazione sempre preoccupata di offendere qualcuno o la sua cultura. Noi parliamo essenzialmente INGLESE e non arabo, cinese o qualsiasi altra lingua. Perciò se volete fare parte della nostra società imparate la nostra lingua!
La maggior parte degli australiani crede in Dio. Qui non si tratta di una pressione politica dell'ala cristiana di destra, ma è un fatto perché sono uomini e donne cristiani che hanno fondato questa nazione e ciò è chiaramente documentato.
Ed è giusto ed appropriato esporlo sui muri delle nostre scuole.
Se Dio vi offende, allora vi suggerisco di prendere in considerazione un'altra parte come vostra nuova casa, perché Dio è parte integrante della nostra cultura. Noi accettiamo le vostre credenze ma non ve ne chiediamo la ragione. Tutto ciò che vi chiediamo è che voi accettiate le nostre e che viviate in pace ed in armonia con noi.
Questo è il nostro PAESE, la nostra TERRA ed il NOSTRO STILE DI VITA e vi daremo ogni opportunità di godere di tutto questo.
Ma se vorrete lagnarvi, lamentarvi, se avrete da ridire sulla nostra bandiera, sui nostri impegni, sulla nostra cristianità o sul nostro modo di vivere allora vi incoraggio di prendere in considerazione un'altra grande libertà australiana:" IL DIRITTO DI ANDARVENE".
Se non siete felici qui, allora ANDATEVENE. Non vi abbiamo obbligato noi a venire qui. Voi avete chiesto di stare qui. Allora accettate il Paese che VOI avete accettato.".
Queste parole non furono dette da uno spietato gerarca nazista o fascista ma da Mr. John Howard, ex-premier australiano (conservatore) ed ex-arcivescovo anglicano di Brisbane.
Quindi, sono le parole di un politico cristiano.
Io credo che un politico cristiano non debba avere paura di dire anche queste cose e non solo "poverini, poverini!" di fronte all'immigrato, che magari tanto "poverini" non sono.
Infatti, se danno anche più di 1.000 Euro agli scafisti, tanto poveri non sono.
Essere cristiani, vuole dire difendere anche le proprie radici e la propria cultura.
Il buonismo è solo una visione ipocrita che non produce nulla di buono.
Il buonismo è solo ipocrisia, cosa Gesù condannava!
Giusto ieri, ho letto sul quotidiano "La Voce di Mantova" che in una scuola di Bondanello (frazione del comune di Moglia, in provincia di Mantova) si fanno lezioni di Corano.
Qui siamo nel paradosso!
Infatti, c'è chi, in nome della "laicità", vorrebbe togliere i crocifissi dalle scuole ed anche l'ora di IRC (insegnamento della religione cattolica) e poi si fanno queste cose!
E poi, un politico cristiano non può scendere a compromessi con chi per lungo tempo ha professato un'ideologia che andava contro la Chiesa.
L'idea in questione è il Comunismo.
Tra l'altro, le persone che facevano parte di quel partito che aveva quell'idea furono scomunicate da Papa Pio XII.
Per sua storia, tra Comunismo marxista e Cristianesimo non può esserci contiguità.
Quei cattolici vicini a quelle idee devono riflettere.
Il marxismo nega Dio, anzi, è contro Dio stesso.
Certo, un cristiano non può essere nemmeno nazista, perché anche questa ideologia si rifà ad idee (aberranti) che nulla hanno a che fare con il Cristianesimo.
Lo stesso discorso vale anche per l'aborto e l'eutanasia.
Un cristiano non può essere abortista e e favorevole all'eutanasia perché queste pratiche vanno contro la vita, un diritto fondamentale che il Cristianesimo difende.
Tutto quello che va contro Dio non può essere compatibile con la visione cristiana.
Certo, con questo non si può dire che tutto ciò che non è direttamente legato alla religione sia contro Dio.
In realtà, ci sono anche cose che , pur non essendo legate ai dogmi religiosi, non sono contro Dio.
Ad esempio, le scoperte scientifiche che fecero il bene dell'umanità, come la scoperta delle vaccinazioni che salvarono molte vite.
Lo stesso discorso, vale, per esempio, anche per le trasfusioni.
Tutto quello che serve a fare il bene, anche se non legato ai dogmi religiosi è con Dio.
Solo un fondamentalista penserebbe il contrario.
Un politico cristiano deve tenere conto di tutto ciò.
Concludo dicendo che un politico cristiano deve sì avere il valore della carità e dell'accoglienza ma deve anche difendere i propri valori e la legalità.
Cordiali saluti.

ITALIANO NEL MONDO? "DEFENSOR ITALIAE EST"!


Cari amici ed amiche.


Porto avanti il discorso iniziato con l'articolo "Italiani nel mondo, sofferenza ed integrazione" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/italiani-nel-mondo-sofferenza-ed.html).
Oggi, noi possiamo realmente dire che coloro che difendono realmente l'italianità siano proprio gli italiani all'estero ed i loro discendenti.
Vorrei che voi leggiate questo articolo scritto dal signor Ermanno Filosa, un nostro connazionale residente in Repubblica Domenicana. Fa parte anche del Popolo della Libertà.
Il link dell'articolo è http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/7734/2008-02-25.html.
E' un articolo molto bello ed interessante che dà uno !spaccato dell'italianità all'estero".
Gli italiani all'estero è più portati a difendere l'italianità di quanto non lo siamo molti di noi che stiamo qui in Italia!
Questo avviene perché essere italiani nel mondo significa doversi confrontare tutti i giorni con una realtà in cui vi sono una lingua ed una cultura diversa e, a volte, anche un'altra religione.
Quindi, per integrandosi nel Paese ospitante, l'italiano all'estero deve difendere ogni giorno la cultura tramandata dai suoi avi.
Lo può fare, fondando i circoli (come ad esempio quello di Tacuarembò, Uruguay) e mantendo le sinergie con l'Italia.
Quindi, l'italiano all'estero è molto più attaccato all'Italia perché è lontano dall'Italia.
Egli apprezza di più il nostro Paese e pertanto si addolora di più quando ci sono quelli che, spesso con tracotanza, che si permettono di dare "lezioni di cultura" agli italiani.
L'Italia ha una cultura antica e fu la culla della cultura europea, sia perché è erede della cultura clasica greco-romana e sia perché vi è Roma, cuore della cristianità.
Tra l'altro, in Italia vi sono le più antiche comunità ed importanti ebraiche. Pensiamo a quelle di Livorno, di Bologna, di Mantova e di Roma.
Quindi, l'Italia ha sia il l'Antico che il Nuovo Testamento e la cultura giudaico-cristiana è radicata nel nostro Paese.
L'Italia fu anche la culla del Rinascimento.
Cos'avrebbe fatto il pittore tedesco del XVI secolo Albrecht Durer se non avesse visitato le città italiane (come Venezia) e non fosse stato influenzato dall'arte italiana?
Ad esempio, gli italiani all'estero non approverebbero certe esternazioni di certi esponenti arabi che sull'Italia si permettono di dire di tutto e di più!
Non credo che, ad esempio, approverebbero le attuali "performances" del leader libico Gheddafi!
Quest'ultimo sta davvero facendo delle cose che non condivido.
Perché nessuno di quelli che vanno alle sue "Lectio magistralis sul Corano" gli chiede della cattadrale di Tripoli?
Leggete il post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/mentre-qui-si-fanno-le-moschee.html.
Amare il proprio Paese non significa odiare gli altri ma difendere la propria cultura in tutti i modi.
Gli italiani all'estero fanno proprio questo e noi abbiamo molto da imparare da loro.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.