Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 15 ottobre 2009

La caduta di Costantinopoli? Si sarebbe potuta evitare!

Cari amici e care amiche.

Voglio parlarvi di un argomento storico e di come certe scelte possano influenzare in un verso o nell'altro il corso della storia.
Leggete anche l'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/11473/2008-10-21.html.
Vorrei parlarvi della caduta di Costantinopoli e del fatto che anche l'Europa abbia favorito questo triste evento avvenuto martedì 29 maggio 1453 ad opera dei Turchi ottomani.
Il primo grosso errore fu quanto avvenne nel 1204 con la Quarta Crociata. argomento evocato nel mio succitato articolo scritto su "Italia chiama Italia".
Bandita per liberare la Terra Santa dai Turchi, la Quarta Crociata fu deviata a Costantinopoli per ridare il trono all'imperatore Isacco II Angelo, che fu usurpato da suo fratello Alessio III.
Ci fu un accordo stipulato a Venezia tra i Crociati, la Repubblica di Venezia ed il principe Alessio Angelo, figlio dell'imperatore Isacco II. L'accordo prevedeva che il legittimo sovrano fosse rimesso sul suo trono ed in cambio egli avrebbe fornito appoggio e mezzi per la Crociata in Terra Santa. La spedizione partì l'08 novembre 1202, capeggiata dal doge Enrico Dandolo. Il 24 giugno 1203 arrivò a Costantinopoli e l'imperatore fu rimesso sul trono.
Le cose andarono storte perché l'imperatore non fu in grado di mantenere le promesse. Le casse dell'impero erano vuote e ci fu una sommossa popolare. Il 12 aprile 1204 Crociati ed i Veneziani occuparono e saccheggiarono Costantinopoli. Al posto dell'Impero bizantino venne creato uno Stato fantoccio, l'Impero latino d'Oriente, assoggettato a Venezia. Questo impero fu anche un campo di battaglia tra Venezia e Genova che aiutò l'imperatore Michele VIII Paleologo a tornare da Nicea a Costantinopoli e a restaurare l'Impero bizantino nel 1261.
L'imperatore trovò una città disastrata. Ci fu un periodo di rinascita ma quandò regnò suo figlio e successore Andronico II e in seguito, le cose peggiorarono. Infatti scoppiò una guerra civile che distrusse l'impero. Nel 1301, in Anatolia, una tribù turca formò il nucleo di quello che divenne l'Impero ottomano che si estese, togliendo all'Impero bizantino molte terre in Asia e in Europa.
All'inizio del XV secolo l'Impero bizantino fu ridotto alle sole Costantinopoli e parte della Morea.
Il resto fu conquistato dai Turchi che portarono la capitale del loro impero ad Adrianopoli. Il 17 febbraio 1391 diventò imperatore uno dei miei eroi preferiti, Manuele II. con lui ci fu l'ultimo grande successo bizantino poiché l'impero riebbe Tessalonica e garantì anni di pace. Il 21 luglio 1425 suo figlio diventò imperatore con il nome di Giovanni VIII. Egli lavorò al Concilio di Ferrara-Firenze per ricomporre i rapporti tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica.
Con il fallimento della Battaglia di Varna (10 novembre 1444), l'imperatore fu costretto a tornare in patria e a dare un alto tributo ai Turchi vincitori.
Il 31 ottobre 1448 Giovanni morì e il 06 gennaio 1449 diventò imperatore suo fratello Costantino XI, despota di Morea.
Fu l'ultimo imperatore bizantino e il 12 dicembre 1452 proclamò la riunficazione tra le Chiese cattolica ed ortodossa. Ci furono tensioni perché i molta parte della popolazione fu contraria.
Lunedì 02 aprile 1453 il sultano turco Mehmet II iniziò l'assedio a Costantinopoli che si conclese martedì 29 maggio 1543 con la conquista della città e la fine dell'Impero bizantino.
Ora traiamo delle conclusioni.
L'Impero bizantino si sarebbe potuto salvare. Infatti, si sarebbe dovuto intervenire con più determinazione contro la Quarta Crociata, anche con un interdetto contro Venezia che ebbe maggiori profitti.
Inoltre, l'Europa dovuto contrastare l'espansionismo turco dalla radice, da quando iniziò con l'Assedio di Nicea, all'inizio del XIV secolo.
Inoltre, avrebbe potuto aiutare i bizantini, armandoli ed appoggiandoli politicamente.
Inoltre, i Turchi temevano una riunificazione delle Chiese che si sarebbe dovuta fare subito.
La dimostrazione fu il fatto che dopo la conquista del 1453, il sultano Mehmet II designò come Patriarca di Costantinopoli Ghennadios Scolario, un anti-unionista che avversò quello che fece Costantino XI.
L'Europa fece poco e quello che fece fu tardivo.
E così finì un grande e glorioso impero e ci fu il rischio che i Turchi arrivassero anche a Roma.
Cordiali saluti.

lunedì 12 ottobre 2009

Io e la politica.

Cari amici ed amiche.



Voglio esprimere la mia idea su ciò che significa l'espressione "impegno politico" e lo farò in base alla mia esperienza personale. Per me questa espressione significa passione, operosità, idee e servizio verso gli altri. Io mi ricordo del 1994 e dei discorsi del presidente Silvio Berlusconi che scelse di entrare in politica. Ha reso la politica (fino a quel momento cristallizzata sui vecchi schemi oramai saltati e in decomposizione a causa dell'ondata giustizialista di "Tangentopoli") un'idea più vicina ai cittadini. Da lì mi avvicinai veramente alla politica ed intrapresi questo cammino che mi portò al tesseramento in Forza Italia nel 2007.
Le mie prime "azioni" furono nelle Scuole Superiori (1994-1999), quando mi rifiutai più volte di partecipare alle autogestioni e agli scioperi studenteschi. I miei colleghi di classe si ricorderanno di ciò così come ricorderanno le assemblee d'istituto sistematicamente monopolizzate dalle discussioni tra me ed il rappresentante d'istituto, un comunista della Sinistra giovanile.
Le discussioni furono belle e combattute ma tra me ed il mio avversario non ci furono mai offese personali. Questo va apprezzato. Anzi, lui mi chiedeva il perché del mio sostegno alla politiche di centro-destra nonostante io fossi figlio di un operaio, cosa di cui vado fiero. La mia risposta era: "Perché sono un uomo libero".
Dopo le Scuole Superiori, iniziai a fare politica a livello territoriale a Roncoferraro, nel 2006 feci un'istanza al Comune con cui facevo delle proposte sulla cultura, e nel 2007 ne feci un'altra (sempre al Comune) per l'illuminazione pubblica.
Nel febbraio 2007 "formalizzai" la mia adesione al centro-destra con l'iscrizione a Forza Italia.
Fino a quel momento non feci una politica di grosso impatto ma l'anno successivo ci fu un grosso cambiamento.
Da molto tempo, mi interesso degli italiani nel mondo (avendo anch'io dei parenti emigrati all'estero) e nel febbrario 2008, sul sito dell'Associazione dei Mantovani nel Mondo onlus, lessi una denuncia fatta dalla signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, segretaria del Circolo italiano di Tacuarembò, in Uruguay.
In questa denuncia si cercò di portare all'attenzione lo stato di abbandono in cui versava la comunità italiana residente in quella cittadina uruguaiana. La cosa mi toccò profondamente.
Io iniziai a fare una grossa campagna di sensibilizzazione, sia a Roncoferraro, informando il centro-destra ossia il neonato Popolo della Libertà (Forza Italia ed Alleanza Nazionale), la Lega Nord e l'Udc, e sia fuori. In quel periodo ci furono le elezioni politiche, per via della caduta del governo presieduto da Romano Prodi.
Scrissi a parlamentari, a politici di altri livelli istituzionali, a giornali e perfino al Ministero degli Affari Esteri, dopo l'insediamento del nuovo ministro Franco Frattini.
Scrissi anche al consolato di Montevideo.
Fu un'azione ad ampio raggio che, quantomeno, portò a maggiore evidenza la questione degli italiani all'estero, anche in realtà locali, come Roncoferraro.
Inoltre, mi impegnai anche per le elezioni amministrative del Comune di Roncoferraro che si sono tenute quest'anno.
In questo livello feci delle proposte che misero in seria difficoltà l'amministrazione di centro-sinistra. Tra queste, cito quella delle "case dell'acqua", di cui scrissi un articolo su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/. Questo articolo mi valse un'intervista su Telemantova e in quella occasione proposi di realizzare le "case dell'acqua" a Roncoferraro.
Purtroppo, Roncoferraro è una realtà difficile per la quale servirebbe "una cura che dia una bella scossa a tutto il corpo", per dirla come l'avrebbe detta il re Cristiano II di Danimarca.
Non si fece nulla a riguardo e tra l'altro, il centro-destra perse le elezioni municipali.
Io mi prendo comunque il merito di essere stato il primo ad avere parlato di "case dell'acqua" nel Mantovano.
Inoltre, quest'anno ho fatto altre istanze al Comune, come quella con cui chiedevo un'analisi del materiale bruciato nell'impianto di teleriscaldamento "Fossil Free" (per via della questione del pellet con il cesio 137), quella con cui proponevo un interscambio culturale con Tacuarembò e quella con cui proponevo l'uso dei diodi LED per la pubblica illuminazione. Spero di essere ascoltato.
Da tutte queste esperienze e vicende che ho visto (specie quella di Tacuarembò che è un "punto di svolta") ho capito che fare politica significa prima di tutto fare un servizio alla gente e portare avanti l'interesse anche di chi non si conosce.
Bisogna riflettere.
Termino, con una poesia-preghiera scritta da me con una dedica alle vittime dell'alluvione di Messina.
E' rivolta a San Costantino XI Paleologo, l'ultimo imperatore bizantino che per me è anche un riferimento per la concezione politica.
Per la sua gente, lui arrivò anche ad essere ucciso dai Turchi. Per me, lui è un esempio. Intendiamoci, con questo non voglio dire che per fare una buona politica bisogna arrivare a farsi uccidere ma semplicemente voglio fare capire che chi fa veramente politica mette in secondo piano il proprio interesse. Cordiali saluti e buona lettura.
Ecco la preghiera:

PRIGHERA A SAN CUSTANTINU XI

"O SANTO MARTIRE, BENEDETTO COSTANTINO XI,
INTERCEDI CON CRISTO DIO AFFINCHE' EGLI SALVI LE NOSTRE ANIME!"

In cumbatte ché fuste...com'in amà la Ghjesgia di Diu...
Una, Santa, Cattolica et Apostolica...chì avariate vulsutu...
O voi, Custantinu...ultimu rumanu mpiraturi, cusì santu et piu,
ora faciti...pè Ellu...quellu chì fà ùn aveste pussutu!

Mi ricordu eiu...di quellu ghjovi di sangue...
in fà di prufeta...chì purtau la Luna...in Custantinopuli tutta...
et quandu la Virgini cascau su la strata...
chì turrente si fici cù li toni et li lampi...
Trinacria et l'Italia tutta...chì sìate...comu tuttu lu mondu...
comu li morti pè la natura...in proteghje...comu la cità et li campi!

Et pè mia...a diri chì àbbiate unu Verbu...
a Cristu, Vera Acacia et Vera Vite, cusì forti...
chì sii nto me' cori unu ghjustu nerbu...
et mai ùn sii tinta la morti!

Amen.

venerdì 9 ottobre 2009

Cordoglio per Messina.

Cari amici ed amiche.

A nome mio e dei miei collaboratori Altair 89, Francesco Scarpari, Silvia Beatriz Quadranti e Pablo Miroli, esprimo la più totale vicinanza ai messinesi colpiti dall'alluvione ed il massimo cordoglio per le vittime di questo triste evento. Tra l'altro, anch'io sono di origine messinese, per parte di madre.
In questo momento, sarebbe giusto evitare le polemiche politiche.
Sarebbe cosa buona una riflessione.
Bisogna iniziare a lavorare sul territorio perché certe cose non succedano.
Cordiali saluti.

domenica 4 ottobre 2009

Case dell'acqua, Londra le fa e Roncoferraro...

Cari amici e care amiche.

Londra metterà le "case dell'acqua" distributori pubblici di acqua potabile.
Le metterà nelle stazioni degli autobus di Hammersmith e di Tower Bridge Museum.
L'installazione sarà fatta dalla società Thames water. Questa sarà una soluzione economica ed ecologica. Infatti, essa ridurrà l'inquinamento, poiché non si dovranno più utilizzare le bottigliette, ed i costi per i cittadini londinesi.
L'acqua costerà circa 20 penny, circa 0,21 Euro.
E così, la città amministrata dal tory Boris Johnson ha deciso di dare una svolta ambientalista.
E' una cosa di curiosa.
Di norma, quella dell'ambientalismo è sempre stata una prerogativa vantata dagli esponenti di centrosinistra.
La decisione di Londra smentisce questa "teoria", da un lato, e mi rende felice, dall'altro.
Infatti, nel febbraio di quest'anno avevo scritto su "Italia chiama Italia" un articolo che parlava delle "case dell'acque".
L'articolo piacque talmente tanto che venni intervistato da una troupe del telegiornale di Telemantova.
Lì lanciai un'idea di realizzare queste strutture anche a Roncoferraro, in provincia di Mantova.
La mia idea non venne ascoltata e definita "aleatoria" da qualcuno.
Ora i fatti smentiscono chi ha detto ciò.
Bisogna tenere conto del fatto che le "case dell'acqua" avrebbero permesso ai cittadini di risparmiare 300 Euro all'anno e ridotto l'inquinamento.
E così, un comune amministrato dai "paladini dell'ambientalismo" del centrosinistra, non ha colto un'idea ecologica lanciata da me che nella loro visione dovrei essere "l'inquinatore di centrodestra", in quanto non contrario al Ponte sullo Stretto di Messina, alla TAV o al nucleare, da essi avversati.
Qualcuno a Roncoferraro ha sicuramente perso il diritto di giudicarmi.
Leggete anche gli articoli http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/13422/2009-02-04.html e http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/16492/2009-07-08.html.
Cordiali saluti.

sabato 3 ottobre 2009

Giovani, un valore!

Cari amici e care amiche.

Io penso che i giovani italiani non siano affatto superficiali, menefreghisti e privi di valori.
Al contrario, io penso che tanta parte dei giovani italiani sia ricca di valori e volenterosa.
Anzi, in molti giovani ci sono la freschezza di nuove idee e la volontà di esprimerle e metterle in pratica.
Posso citare degli esempi. Uno è Ricky Filosa, direttore di "Italia chiama Italia" , un giovane che ha fondato un network serio e che tiene informati i nostri connazionali nel mondo.
Un altro esempio è Sabrina Isabel Ongaro Visconti, che è la presidentessa della sezione argentina dell'Associazione dei Giovani Italiani nel mondo.
Questa associazione fa in modo che i giovani italiani residenti all'estero siano vicini alla loro patria d'origine.
A tale proposito, come altri, esprimo la mia solidarietà al dottor Dario Signorini, per "l'incidente" con il Cavalier Turtora che l'ha definito "membro cooptato del Com.It. es." e "non italiano" perché nato in Argentina.
Avrei voluto esprimere un parere ad hoc su "Italia chiama Italia" (ove sono venuto a conoscenza di questo fatto) ma non ho avuto il tempo di farlo.
Un altro esempio di giovane con valori è il blogger modenese di Libero che si fa chiamare Antares 89 e che collabora anche in questo blog con il nome utente "Altair 89".
Nonostante i suoi vent'anni, devo dire che esprime dei concetti molto seri.
Inoltre, è appassionato di storia e di arte.
Ci sono altri giovani ricchi di buona volontà come i miei ex colleghi di classe dell'IPSS "don Primo Mazzolari" che ricordo sempre con stima ed amicizia vera.
Inoltre, in molti eventi i giovani sono presenti e fanno cose buone.
Un evento di questo tipo è la "Tendopoli di San Gabriele", un incontro tra giovani di tutte le parti presso il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, in provincia di Teramo.
In questo evento (che si tiene nel mese d'agosto) i giovani tirano fuori il loro meglio come lo stare insieme, il confronto e la ricerca.
Anche nel lavoro, in un ambiente meritocratico, i giovani riescono ad esprimere i loro talenti e a creare innovazione, dalla ricerca scientifica alla politica.
In questo frangente, devo dire che qui in Italia manca una logica meritocratica e spesso non sono i migliori ad esprimersi.
Una realtà con dei giovani seri e capaci è una realtà viva.
Credo che sia ora di cambiare mentalità.
I giovani rappresentano un valore.
Molti giovani hanno dei veri e propri talenti.
Chissà quale sarà il mio?
Cordiali saluti.

martedì 29 settembre 2009

Basilica di Hagia Sophia, miracolo o bravura architettonica?

Cari amici e care amiche.

Chi va ad Istanbul (in Turchia) non può non conoscere e non visitare la celebre basilica di Santa Sofia (o Hagia Sophia).
Questo edificio (nella foto su questo blog) rappresenta una delle più grandi opere della gloriosa civilità bizantina e del suo grande impero, l'Impero romano d'Oriente o Impero bizantino.
Eppure, la storia di questo edificio è ricca e nel contempo molto travagliata e bagnata dal sangue di molte persone.
Infatti, essa venne fatta erigere dall'imperatore Giustiniano I (483-565) dopo la repressione della celebre "Rivolta di Nika" nel 532.
Durante la rivolta, venne distrutta la cattedrale di epoca teodosiana che si trovava vicino all'Ippodromo.
L'imperatore promosse allora la realizzazione di un nuovo luogo di culto, la Basilica di Santa Sofia, per l'appunto.
La direzione dei lavori venne affidata ad Antemio di Tralle e Isidoro di Mileto.
Essi furono due otttimo matematici ma non ebbero alcuna esperienza di architettura. I lavori cominciarono nel 532 e dovettero durare cinque anni, secondo quanto esigeva l'imperatore che pretese una chiesa molto grande e con una cupola immensa.
Qui incominciarono i problemi.
La cupola che aveva un diametro di 31 metri creava grosse spinte sui pilastri e sulle colonne, che deboli, vennero dotate di "ammortizzatori" di piombo, come si vede ancora oggi. Se oggi noi guardiamo bene le colonne della chiesa, notiamo che esse non sono di eguale lunghezza.
Si dovette allargare la chiesa, aggiungendo due semi-cupole ai lati. Questo compensò in parte la spinta.
Infatti, con la realizzazione della cupola, il problema si ripresentò e si dovettero aggiungere due strutture laterali con scale interne, logge e gallerie, per fermare ulteriormente la spinta orizzontale, che avrebbe fatto cadere l'edificio. Venne modificata la pianta che da quadrata diventò rettangolare. Gli archi si deformarono. Basta entrare nella galleria per vedere ciò. Nel 534 Antemio di Tralle morì.
L'edificio, venne consacrato il 27 dicembre 537 e Giustiniano arrivò a dire: "Gloria a Dio che mi ha fatto degno di questo! Ti ho superato oh Salomone!"
Purtroppo l'imperatore dovette fare i conti con la realtà.
I pilastri non erano sufficientemente forti per sostenere la cupola e nel 553 e nel 557 ci furono due terremoti.
Il 07 maggio 558 la cupola crollò. La chiesa venne riaperta nel 563 e la cupola fu rifatta da Isidoro il Giovane, figlio di Isidoro di Mileto. La cupola venne ricostruita senza il "tamburo" e più leggera e rialzata.
Nei secoli X e XIV ci furono altri due crolli ed altrettante ricostruzioni della cupola.
All'esterno, vennero fatti ai lati anche quattro contrafforti.
Con la Quarta Crociata (1204) e la presa di Costantinopoli, la chiesa venne saccheggiata e le numerose reliquie (tra le quali vanno ricordate la Sindone, una pietra della Tomba di Cristo ed il latte della Vergine Maria) furono rubate.
La chiesa venne convertita al culto cattolico-romano e quando tornarono al potere i Bizantini (con l'imperatore Michele VIII Paleologo 1261) essa era in rovina e fu restaurata dagli architetti Astras e Peralta.
Il 29 maggio 1453, i Turchi Ottomani conquistarono Costantinopoli che venne ribattezzata Istanbul e diventò la capitale del nuovo Impero ottomano.
Il glorioso e millenario Inpero bizantino, cessò di esistere.
La Basilica di Hagia Sophia fu teatro di uno dei fatti più violenti.
I giannizzeri turchi presero ad asciate le porte della chiesa, che erano state chiuse dai preti all'interno.
Sfondati i battenti, essi entrarono e sgozzarono i preti che dicevano messa, uccisero le donne in preghiera e stuprarono i bambini sugli altari.
E così, la grande chiesa di Hagia Sophia, che la sera prima fu luogo di riconciliazione tra cristiani greco-ortodossi e cattolico-latini ed in cui l'eroico San Costantino XI Paleologo (l'ultimo imperatore, nella foto) prese la comunione, divenne teatro di un crimine così efferato.
Alla sera del 29 maggio 1453 i Turchi ottomani trasformarono la chiesa in moschea.
L'edificio venne spogliato di tutte le immagini sacre ed i preziosi mosaici raffiguranti Gesù Cristo, la Vergine Maria, i santi e gli imperatori bizantini (come Zoe e Leone VI) vennero ricoperti di intonaco.
All'esterno vennero eretti anche quattro minareti mentre all'interno vennero aggiunti anche un mihrab e un minbar.
Nel 1847, il sultano Abdul Mejid fece restaurare l'edificio all'architetto italo-svizzero Gaspare Fossati.
Vennero così riportati alla luce le immagini della galleria e del timpano.
Nel 1934, con il primo Presidente della Repubblica Turca Mustafà Kemal Ataturk, l'edificio diventò un museo.
Gli scavi del 1935 riportarono alla luce un portico fatto costruire dall'imperatore Teodosio II con un fregio interessante che tra le suie raffigurazioni ha un agnello con la terminazione della coda ingrossata, elemento decorativo tipico della cristianità occidentale.
Sempre durante quei lavori di recupero, vennero portati alla luce i pavimenti in marmo, che erano coperti da tappeti.
Certamente, la storia di questo edificio fu travagliata.
Nella sua costruzione ci furono errori che furono risolti con l'ingegno umano.
Questo fece della basilica di Hagia Sophia un modello. Secondo alcuni, essa fu il prototipo della Basilica di San Marco a Venezia.
Effettivamente, nelle sue decorazioni interne l'edificio di culto della città laguanare ha delle affinità con la Basilica di Hagia Sophia.
Anche i musulmani presero a modello questo edificio, quando costruirono delle importanti moschee, come le famosa (e vicina) Moschea Blu.
Questo dimostra la grandezza di un popolo, quello bizantino.
Cordiali saluti.

domenica 27 settembre 2009

Papa Benedetto XVI in Repubblica Ceca, un viaggio importante.

Cari amici e care amiche.

Il viaggio in Repubblica Ceca del Santo Padre Benedetto XVI non è solo una visita pastorale e diplomatica ma qualcosa di più.
Infatti, la Repubblica Ceca è uno degli stati europei più secolarizzati e circa il 60% della sua popolazione si professa ateo o agnostico.
Questa situazione è strana poiché le radici di questo Paese sono profondamente cristiane.
Infatti, la Repubblica Ceca ha fatto parte del Sacro Romano Impero, un impero fondato proprio sul Cristianesimo.
La spiegazione di questa situazione potrebbe stare proprio in quanto successe nel XX secolo, in cui l'allora Cecoslovacchia (costituita da Boemia e Moravia, l'attuale Repubblica Ceca, e la Slovacchia) passò all'orbita sovietica, dopo il triste periodo nazista e la II Guerra Mondiale.
Come negli altri Paesi comunisti, anche in Cecoslovacchia si impose la dottrina marxista, un'ideologia che puntò a distruggere i valori dei Cechi e degli Slovacchi, due popoli che sono sempre stati con la tradizione cristiana.
In un certo senso, pur non riuscendo a distruggere questi valori, l'ideologia comunista fece più danni di quanto si possa immaginare.
Ha intorpidito molte coscienze e le ha rese insensibili ai valori cristiani.
Durante il regime comunista, il popolo ceco si è aggrappato ai valori cristiani perché visti come un'antitesi al comunismo.
Purtroppo, con la caduta del regime comunista, non forse non si riuscì a riportare le coscienze ai valori fondanti della sua cultura.
In un certo senso c'è stata una decomunistazzazione della politica, delle istituzioni e dell'economia ma quella non delle coscienze delle giovani generazioni.
Oggi c'è questa situazione.
Il Santo Padre ha fatto bene a ricordare ai Cechi di riscoprire le radici cristiane della loro nazione. Esse sono profonde.
La Repubblica Ceca fu terra di santi. Basta ricordare San Venceslao, suo Patrono, che fu un principe vissuto nel X secolo e martire che diffuse il messaggio evangelico nella sua terra.
Non bisogna dimenticarsi di San Giovanni Nepomuceno, sacerdote Boemo vissuto nel XIV secolo che fu fatto morire per annegamento da re Venceslao perché difese il vescovo.
San Giovanni Nepomuceno è venerato come Protettore contro le alluvioni, anche qui nel Mantovano, ove abito.
Non lontano da casa mia c'è un'antica riseria (la pila del Galeotto, nel Comune di Bigarello) con una statua che lo raffigura.
Non bisogna dimenticarsi degli uomini di Chiesa cechi che portarono progresso.
Tra questi c'è Gregor Mendel, abate boemo che fu il padre della genetica.
Non bisogna dimenticarsi del giovane protestante Jan Palach che si diede fuoco il 16 gennaio 1969 come segno di protesta contro l'oppressione comunista.
Il teologo cattolico Zverina lo definì un martire per la libertà con la celebre frase: "Un suicida in certi casi non scende all'Inferno".
La cultura ceca è piena di Cristianesimo e la missione dei cattolici cechi (soprattutto dei giovani) è quella di fare capire ciò a chi si professa ateo o agnostico.
Bisogna fare capire alla gente che non si può difendere la cultura liberale senza essere consci delle sue radici cristiane, cosa di cui parlai commentando un discorso del senatore Marcello Pera.
Termino facendo una riflessione.
Io ho una piccola collezione di monete. In questa mia collezione ho anche un pezzo della Repubblica Ceca, coniato nel 1993.
Su una faccia di questa moneta c'è un simbolo del suo stemma, un leone.
Questo è un simbolo antico, figlio di quella sua antica era cristiana.
Anche il suo motto la dice lunga poiché recita "Pravda vitezi", ossia "La verità prevale".
Cos'è la verità?
La verità è Dio stesso che si rivelò in Cristo.
Cordiali saluti.

PS: Leggete anche l'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16956/2009-08-05.html.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.