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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 12 ottobre 2009

Io e la politica.

Cari amici ed amiche.



Voglio esprimere la mia idea su ciò che significa l'espressione "impegno politico" e lo farò in base alla mia esperienza personale. Per me questa espressione significa passione, operosità, idee e servizio verso gli altri. Io mi ricordo del 1994 e dei discorsi del presidente Silvio Berlusconi che scelse di entrare in politica. Ha reso la politica (fino a quel momento cristallizzata sui vecchi schemi oramai saltati e in decomposizione a causa dell'ondata giustizialista di "Tangentopoli") un'idea più vicina ai cittadini. Da lì mi avvicinai veramente alla politica ed intrapresi questo cammino che mi portò al tesseramento in Forza Italia nel 2007.
Le mie prime "azioni" furono nelle Scuole Superiori (1994-1999), quando mi rifiutai più volte di partecipare alle autogestioni e agli scioperi studenteschi. I miei colleghi di classe si ricorderanno di ciò così come ricorderanno le assemblee d'istituto sistematicamente monopolizzate dalle discussioni tra me ed il rappresentante d'istituto, un comunista della Sinistra giovanile.
Le discussioni furono belle e combattute ma tra me ed il mio avversario non ci furono mai offese personali. Questo va apprezzato. Anzi, lui mi chiedeva il perché del mio sostegno alla politiche di centro-destra nonostante io fossi figlio di un operaio, cosa di cui vado fiero. La mia risposta era: "Perché sono un uomo libero".
Dopo le Scuole Superiori, iniziai a fare politica a livello territoriale a Roncoferraro, nel 2006 feci un'istanza al Comune con cui facevo delle proposte sulla cultura, e nel 2007 ne feci un'altra (sempre al Comune) per l'illuminazione pubblica.
Nel febbraio 2007 "formalizzai" la mia adesione al centro-destra con l'iscrizione a Forza Italia.
Fino a quel momento non feci una politica di grosso impatto ma l'anno successivo ci fu un grosso cambiamento.
Da molto tempo, mi interesso degli italiani nel mondo (avendo anch'io dei parenti emigrati all'estero) e nel febbrario 2008, sul sito dell'Associazione dei Mantovani nel Mondo onlus, lessi una denuncia fatta dalla signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, segretaria del Circolo italiano di Tacuarembò, in Uruguay.
In questa denuncia si cercò di portare all'attenzione lo stato di abbandono in cui versava la comunità italiana residente in quella cittadina uruguaiana. La cosa mi toccò profondamente.
Io iniziai a fare una grossa campagna di sensibilizzazione, sia a Roncoferraro, informando il centro-destra ossia il neonato Popolo della Libertà (Forza Italia ed Alleanza Nazionale), la Lega Nord e l'Udc, e sia fuori. In quel periodo ci furono le elezioni politiche, per via della caduta del governo presieduto da Romano Prodi.
Scrissi a parlamentari, a politici di altri livelli istituzionali, a giornali e perfino al Ministero degli Affari Esteri, dopo l'insediamento del nuovo ministro Franco Frattini.
Scrissi anche al consolato di Montevideo.
Fu un'azione ad ampio raggio che, quantomeno, portò a maggiore evidenza la questione degli italiani all'estero, anche in realtà locali, come Roncoferraro.
Inoltre, mi impegnai anche per le elezioni amministrative del Comune di Roncoferraro che si sono tenute quest'anno.
In questo livello feci delle proposte che misero in seria difficoltà l'amministrazione di centro-sinistra. Tra queste, cito quella delle "case dell'acqua", di cui scrissi un articolo su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/. Questo articolo mi valse un'intervista su Telemantova e in quella occasione proposi di realizzare le "case dell'acqua" a Roncoferraro.
Purtroppo, Roncoferraro è una realtà difficile per la quale servirebbe "una cura che dia una bella scossa a tutto il corpo", per dirla come l'avrebbe detta il re Cristiano II di Danimarca.
Non si fece nulla a riguardo e tra l'altro, il centro-destra perse le elezioni municipali.
Io mi prendo comunque il merito di essere stato il primo ad avere parlato di "case dell'acqua" nel Mantovano.
Inoltre, quest'anno ho fatto altre istanze al Comune, come quella con cui chiedevo un'analisi del materiale bruciato nell'impianto di teleriscaldamento "Fossil Free" (per via della questione del pellet con il cesio 137), quella con cui proponevo un interscambio culturale con Tacuarembò e quella con cui proponevo l'uso dei diodi LED per la pubblica illuminazione. Spero di essere ascoltato.
Da tutte queste esperienze e vicende che ho visto (specie quella di Tacuarembò che è un "punto di svolta") ho capito che fare politica significa prima di tutto fare un servizio alla gente e portare avanti l'interesse anche di chi non si conosce.
Bisogna riflettere.
Termino, con una poesia-preghiera scritta da me con una dedica alle vittime dell'alluvione di Messina.
E' rivolta a San Costantino XI Paleologo, l'ultimo imperatore bizantino che per me è anche un riferimento per la concezione politica.
Per la sua gente, lui arrivò anche ad essere ucciso dai Turchi. Per me, lui è un esempio. Intendiamoci, con questo non voglio dire che per fare una buona politica bisogna arrivare a farsi uccidere ma semplicemente voglio fare capire che chi fa veramente politica mette in secondo piano il proprio interesse. Cordiali saluti e buona lettura.
Ecco la preghiera:

PRIGHERA A SAN CUSTANTINU XI

"O SANTO MARTIRE, BENEDETTO COSTANTINO XI,
INTERCEDI CON CRISTO DIO AFFINCHE' EGLI SALVI LE NOSTRE ANIME!"

In cumbatte ché fuste...com'in amà la Ghjesgia di Diu...
Una, Santa, Cattolica et Apostolica...chì avariate vulsutu...
O voi, Custantinu...ultimu rumanu mpiraturi, cusì santu et piu,
ora faciti...pè Ellu...quellu chì fà ùn aveste pussutu!

Mi ricordu eiu...di quellu ghjovi di sangue...
in fà di prufeta...chì purtau la Luna...in Custantinopuli tutta...
et quandu la Virgini cascau su la strata...
chì turrente si fici cù li toni et li lampi...
Trinacria et l'Italia tutta...chì sìate...comu tuttu lu mondu...
comu li morti pè la natura...in proteghje...comu la cità et li campi!

Et pè mia...a diri chì àbbiate unu Verbu...
a Cristu, Vera Acacia et Vera Vite, cusì forti...
chì sii nto me' cori unu ghjustu nerbu...
et mai ùn sii tinta la morti!

Amen.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".