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lunedì 19 ottobre 2009

Cristianità divisa, un male!

Cari amici e care amiche.

Vorrei parlarvi della questione della cristianità divisa e dell'ecumenismo.
Io trovo che il Concilio Vaticano II abbia posto bene una questione molto antica.
Come tutti noi sappiamo, oggi la nostra religione cristiana è divisa in varie confessioni come la cattolico-romana (facente capo al Papa e alla Santa Sede a Roma), quella greco-ortodossa (facente capo ai Patriarcati orientali), quelle protestanti e quella anglicana, che fa capo alla monarchia inglese.
Queste divisioni (a volte dovute a motivi teologici ed altre a motivi politici) hanno portato anche a situazioni gravi.
Mi viene in mente (ad esempio) il fatto che l'Impero bizantino sia caduto anche a causa della divisione religiosa tra cattolici-romani e greco-ortodossi. Ad esempio, nel 1444 a Varna (nell'attuale Bulgaria) i cristiani furono sconfitti dai Turchi anche per questa divisione.
Infatti, tra i timori del popolo turco fu una possibile riconciliazione tra cattolici ed ortodossi.
Anche in seguito le divisioni tra cristiani non portarono bene.
Nel 1526 ci fu la battaglia di Mohàcz (in Ungheria) tra i Turchi ed i cristiani.
In questa battaglia l'esercito dell'Impero ottomano distrusse quello cristiano. Questa sconfitta fu dovuta anche alla lacerazione che si creò nella cristianità con la Riforma protestante.
Oggi, per la cristianità ci sono due grosse sfide.
Da una parte c'è un secolarismo molto forte (che mette in discussione valori fondanti come la vita e la famiglia) e dall'altra ci sono i fondamentalismi islamici.
Io penso che la cristianità possa vincere queste sfide solo con una maggiore coesione interna.
Le divisioni rischiano di offuscare il messaggio cristiano proprio perché contrastano il messaggio evangelico.
Il Cardinale Walter Kasper definisce la divisione tra cristiani "uno dei peggiori mali".
Ha ragione, perché queste divisioni rischiano di rendere difficile non solo il dialogo tra cristiani ma anche quello tra questi e gli esponenti delle altre fedi.
Dobbiamo metterci in testa questo.
Io, per esempio, sono cattolico praticante ma non ho difficoltà a prestare culto a San Costantino XI Paleologo, ultimo imperatore bizantino e santo ortodosso, o a San Carlo I Stuart, re d'Inghilterra e santo anglicano.
In fondo vale la frase del Vangelo di Luca che dice: "Chi non è contro di voi è con voi".
Di sicuro questi personaggi non sono contro di noi.
Termino dicendo che qui non sono a rischio solo la fede e la dimensione religiosa ma anche i valori e la cultura.
Questi ultimi non appartengono solo a noi cristiani.
Cordiali saluti.

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