The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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mercoledì 11 gennaio 2012
BUON DERBY!
Cari amici ed amiche.
Domenica ci sarà il derby Milan-Inter.
Dopo cinque stagioni in cui l'Inter dominava, finalmente, dall'anno scorso, i derby hanno iniziato ad essere giocati alla pari, poiché il Milan è tornato vincente.
Certo, Milan ed Inter non hanno iniziato bene la stagione.
Il Milan, però, si è ripreso quasi subito.
L'Inter, invece, ci ha messo più tempo ma è tornata in forma.
Ora, sportivamente, auguro che il derby sia una bella partita.
Non me vogliano gli interisti, tra i quali ho anche degli amici (e spero che restino tali anche dopo il derby), ma, da milanista, mi auguro che vincano i rossoneri, la cui squadra ha più volte volte portato il nome di Milano e dell'Italia sul tetto del mondo.
Spero, però, che a vincere sia, prima di tutto, il calcio.
Tra gli scandali delle scommesse e le tensioni politiche, troppo spesso, il calcio passa in secondo piano.
Cordiali
GIOVANNA D'ARCO, UN AMARO COMPLEANNO
Il 6 gennaio scorso è stato il giorno del seicentesimo "compleanno" di Giovanna d'Arco.
Ella, infatti, nacque il 6 gennaio 1412 a Domremy de la Pulcelle, in Lorena (Francia).
Leggete l'articolo de "La Stampa" che parla di lei e che è intitolato "Seicento anni fa nasceva Giovanna d'Arco".
Ringrazio l'amica Irene Bertoglio che l'ha messo su Facebook.
Della sua storia si sa tutto di più.
Si sa della "chiamata" di Dio, delle guerre che intraprese per difendere la Francia dall'invasione inglese, della cattura da parte dei Borgognoni (alleati degli Inglesi), del processo contro di lei che fu diretto dal vescovo Pierre Cauchon e della sua condanna a morte (per l'accusa di stregoneria) che avvenne a Rouen il 13 maggio 1431.
Si sa anche della sua riabilitazione e canonizzazione, che avvenne il 16 maggio 1920. Fu canonizzata da Papa Benedetto XV, un Papa che si impegnò tanto per la pace e che si trovò di fronte ad un'Europa figlia di quella Rivoluzione francese del 1789, quell'Europa che aveva dimenticato Dio e che, proprio per avere dimenticato Dio, finì in una terribile guerra che iniziò nel 1914 e finì nel 1918.
Giovanna d'Arco diede un contributo fondamentale alla liberazione della Francia sotto il vessillo di Dio, quel vessillo che la sua stessa nazione rinnegò trecentocinquantotto anni dopo rinnegò.
Lo stesso fece il resto d'Europa.
Oggi, la Francia è un Paese che ha rinnegato il suo essere "Fille de l'Eglise".
Ad oggi, infatti, il 64% dei Francesi si professa cattolico ma solo il 4% di essi dice di praticare il culto.
Inoltre, nel Paese transalpino sono legali pratiche come i PACS, "Patti Civili di Solidarietà", che sono dei surrogati del matrimonio, che sono aperti anche alle coppie omosessuali.
A ciò si unisce l'espansione dell'Islam.
Ne ho parlato anche nell'articolo intitolato "Cristiani, cosa sta succedendo in Europa?" .
Per Giovanna d'Arco è stato un seicentesimo compleanno molto amaro.
E' vero che i Francesi l'hanno festeggiata ma non per quello che ella fu secondo la storia ma come un qualsiasi altro personaggio storico.
Nessuno vuole capire che Giovanna fece quello che fece non solo per amore del suo Paese ma soprattutto per fede in Dio?
Per queste sue idee, Giovanna fu a volte irrisa ed altre "idolatrata" come semplice simbolo nazionale nei secoli successivi.
Ad esempio, Voltaire fece un poema intitolato "La pulzella d'Orleans" con cui venne in termini sarcastici e fu ritratta nuda per irridere il suo voto di castità.
Napoleone Bonaparte, invece, "idolatrò" Giovanna come semplice simbolo del nazionalismo, trascurando, però, quello che ella fu realmente, in nome del calcolo politico.
Oggi, tra questi due estremi, in Francia (come in larga parte d'Europa) vi è l'indifferenza verso quei valori che persone come Giovanna d'Arco difendevano a spada tratta.
L'indifferenza è una cosa peggiore sia rispetto al sarcasmo di Voltaire e sia alla falsa idolatria din Napoleone.
Questa è la "cultura del nulla", il nichilismo.
Questo termine deriva dal latino "nihil" (ossia "nulla") ed indica la negazione dei valori.
Dal nichilismo, prodotto del relativismo, nacquero le ideologie sataniche come il comunismo ed il nazismo.
Dal nichilismo nascono oggi nascono le idee pro-aborto, pro-matrimonio gay e pro-eutanasia.
Dal nichilismo nascono anche le guerre e le ingiustizie.
Se la "Pulzella d'Orleans" fosse viva oggi, non riconoscerebbe la sua più Francia, quella nazione che liberò in nome di Dio.
Cordiali saluti.
TESTIMONIANZA SU KHALED ABDUL WAHAB
Cari amici ed amiche.
Su Facebook ho letto questa notizia che è stata riportata dal giornale "Gariwo-la foresta dei giusti" e che è intitolata "Onoriamo tutti i soccorritori di ebrei".
Ringrazio l'amico Angelo Fazio che ha messo la notizia su Facebook.
Ora, è noto che il nazismo perseguitò gli ebrei sia in Europa e sia in altre parti, come Medio Oriente e Nord Africa, spesso e volentieri con la complicità delle autorità civili e di quelle religiose islamiche.
Tuttavia vi è una testimonianza di Eva Weisel che è molto importante.
Eva Weisel è una sopravvissuta alla Shoah in Tunisia.
La signora Weisel afferma di essere stata aiutata da un arabo musulmano di nome Khaled Abdul Wahab.
Ora, la Commissione dei Giusti di Yad Vashem è chiamata a decidere per la prima volta se nominare o meno "Giusto" un arabo musulmano.
Di certo, una cosa del genere avrebbe un forte impatto in codesto mondo arabo in cui, purtroppo, stanno prevalendo l'antisemitismo, le folli teorie negazioniste ed il becero odio nei confronti di Israele.
Io ritengo che se una persona è veramente giusta, come tale ella deve essere riconosciuta.
Di sicuro, la sua nomina a "Giusto" dimostrerebbe l'ipocrisia di quella parte di mondo arabo che ho citato.
Cordiali saluti.
martedì 10 gennaio 2012
L'IMMIGRAZIONE? HA UN LATO PROBLEMATICO!
Cari amici ed amiche.
La vicenda dei due cinesi uccisi a Roma deve farci riflettere.
Sono stati uccisi un padre ed una figlia. Una famiglia è stata così distrutta.
La violenza va condannata sempre, specialmente se ci sono di mezzo dei bambini, come nel caso specifico.
Tuttavia, una riflessione non può non essere fatta.
Infatti, stando alle notizie che circolano, il padre aveva in tasca una somma pari a 19.000 Euro.
Con ogni probabilità, egli avrebbe mandato tanta parte di quei soldi in patria.
Secondo certe statistiche, gli immigrati mandano in patria circa il 40% dei soldi che incassano dal proprio lavoro.
Lo fanno attraverso il meccanismo del "Money Transfer".
Questa cosa è negativa per due aspetti.
Il primo è la mancanza di tracciabilità. Non si sa nemmeno della provenienza di questi soldi.
Non si sa se questi soldi siano stati prodotti da attività lecite o da quelle illecite, come il lavoro nero che è evasione fiscale.
Il secondo è il fatto che si si tolgano ricchezze all'Italia.
Quei soldi sono ricchezze tolte all'Italia, senza che ci sia alcun controllo.
Forse, invece di fare i blitz a Cortina d'Ampezzo piuttosto che in Liguria sarebbe bene iniziare a puntare l'attenzione su queste situazioni.
Con ciò, non voglio demonizzare nessuno ma voglio solo fare emergere una situazione grave che è presente.
Cordiali saluti.
LA CHIESA? NON PUO' ESSERE PARAGONATA AI SINDACATI!
Cari amici ed amiche.
Ieri, l'articolo intitolato "Quelle strane e scandalose super pensioni dei sindacalisti, commento all'articolo de "Il Fazioso"" ha ricevuto due commenti polemici.
Uno di questi, scritto dal solito livoroso lettore di nome Pasquale, recita:
"Bugiardo che non sei altro... nessuno ha mai pagato nulla??? Ci sono preti che PRETENDONO degli importi fissi per celebrare le cerimonie (funerali, comunioni, cresime, matrimoni) stabilendo dei veri e propri tariffari... invece dovrebbe trattarsi di un'offerta che chi riceve il sacramento dona alla Parrocchia... ripeto un'offerta e non un obbligo!
oppure ti sembra normale che per andare ad ascoltare la messa dal Santo Padre ad Ancona ho dovuto pagare 15 euro?? Come se fosse uno stadio... ma piantala ipocrita che non sei altro.. fai solo disinformazione e dici tante di quelle cazzate ... ma hai il porto d'armi per spararle cosi grosse?".
Innanzitutto, chiedo scusa a tutti per la durezza della mia risposta ma non sopporto l'arroganza e la maleducazione di certe persone.
Pasquale parla del fatto che si debba pagare per ricevere i sacramenti.
Ora, io provo ad analizzare quella che è la situazione delle parrocchie, per fare capire ciò.
Cito una parrocchia come tante, quella di Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Questa parrocchia è gestita dal parroco don Alberto Bertozzi.
Ora, egli gestisce due parrocchie, quella di Roncoferraro e quella di Villagrossa, una frazione del Comune di Castel d'Ario.
Non voglio fare i conti in tasca al parroco ma, al contrario, voglio fare capire a tutti che una parrocchia deve affrontare delle spese, per essere sempre efficiente e servire la comunità.
Il parroco deve fare fronte alle spese per le opere di carità, a quelle per mantenere l'oratorio (che è un punto di ritrovo per i giovani) e a quelle della sua casa.
Inoltre, vi sono anche le spese per mantenere in funzione la chiesa, sia con la manutenzione ordinaria e sia con quella straordinaria.
Ricordo, ad esempio, che l'anno scorso la parrocchia di Roncoferraro ha dovuto affrontare una spesa ingente per riparare il tetto della sagrestia, che è crollato.
Quindi, una parrocchia affronta tante spese, per potere essere sempre al servizio della comunità.
Spesso il famoso "Otto per mille" non basta a coprire le spese.
Nel caso di situazioni come quelle di Roncoferraro, le spese sono doppie poiché il parroco gestisce due parrocchie.
Inoltre, le varie associazioni cattoliche fanno ospedali con coui curano i malati.
Ricordo, ad esempio, che l'Ospedale di San Giovanni Rotondo, "Casa Sollievo della Sofferenza" (che fu voluto da San Pio di Pietrelcina), rappresenta un'opera di eccellenza in tutto il Sud Italia e non solo.
Anche l'Ospedale "San Raffaele" di Milano è un altro esempio di ciò.
Se non ci fosse la Chiesa cattolica, con le sue parrocchie, le sue scuole, i suoi ospedali, le sue associazioni e le sue fondazioni benefiche, qui in Italia ci sarebbe una situazione peggiore.
Al contrario, non mi risulta che i sindacati facciano ospedali, scuole ed opere di carità.
Questi ultimi sanno solo protestare e fare scioperi, anche quando questi sono inopportuni.
Quindi, trovo che certe polemiche siano davvero stupide.
Cordiali saluti.
SOLIDARIETA' AD ANGELO FAZIO
Navigando su Facebook, non ho potuto non leggere questa nota dell'amico Angelo Fazio che è intitolata "Una mia amara riflessione su alcuni "amici" di Facebook, inerente ad uno spiacevole episodio, avvenuto ieri sulla mia bacheca".
Essa recita:
"Care amiche e amici,
ieri notte, su questa mia bacheca è successo un evento, che senza cadere nell'esagerazione, potremmo definire “fastidioso”.
Una signora sarda, mia (ex)amica online si è sentita in diritto di scrivere qualcosa di estremamente “gentile” e “garbato” sulla mia bacheca.
Costei ha scritto quanto segue:
"PREFERISCO VEDERE LA FOTO DELLA TUA CARTA DI IDENTITA' ,AMICO !!! SENNO' MI LASCI!OPPURE TI MOLLO ! INTESI ? IL TUO NICKNAME NON MI BASTA !!!!!!!!!”
Che dire? E' una frase che si commenta da sé. Ha la fattispecie (o meglio l'arroganza dei toni) di un vero e proprio ultimatum!
Innanzitutto, un profilo Facebook è qualcosa di estremamente personale e non credo che, con tutto il rispetto, sia costei a stabilire se io, nel mio profilo, debba mettere una mia foto o meno. Tanto più quella della carta d'identità, come da lei preteso. E tale pretesa non mi pare roba da poco!
Per un utente di questo social network vi è totale libertà di inserire una sua foto o di astenersi dal fare ciò, senza che nessuno debba poi arrogarsi di fare irruzione nella sua bacheca per imporgli determinate cose sulla gestione del suo profilo. La signora in questione non detiene tale autorevolezza nei miei confronti!
Tra l'altro, lei non era obbligata a stare fra i miei amici e non mi risulta che essa sia un membro delle Forze dell'Ordine nell'esercizio delle sue funzioni e, d'altra parte, io non ho certo commesso alcun reato; dunque, si converrà con me che la richiesta di prendere visione della foto sulla mia carta d'identità sembrerebbe piuttosto grottesca e pretenziosa!
Bastava, semplicemente, cancellarmi senza arrivare ad esercitare simili inesistenti pretese per le quali, la persona in questione, non detiene alcun titolo.
Non è certo l'autostima che manca a tale persona, se si considera che ritiene la sua amicizia on-line tanto importante e preziosa per me, da arrivare a “minacciare” di porre fine ad essa, ritenendo magari che tale “minaccia” possa poi esercitare una notevole deterrenza. C'è da complimentarsi per l' “umiltà” mostrata!
Non ritengo, inoltre, che debba essere lei a stabilire cosa “gli basta” o meno delle informazioni che pubblico nel mio profilo.
Per non parlare dello stile con cui è scritta tale frase:
1-il medesimo concetto, contenuto in essa, poteva essere espresso in maniera più garbata, senza questo impeto spropositato (specie, se consideriamo, oltre ai termini usati, che scrivere in stampatello equivale a gridare nel linguaggio di internet!). Magari, rivolgendoci con termini più gentili al nostro interlocutore...
2-Esistono poi i concetti (evidentemente sconosciuti alla signora in questione) di delicatezza e discrezione. Io non vedo l'utilità di aver scritto la frase sulla mia bacheca.
Su Facebook si può dialogare anche tramite messaggi privati. Sarebbe stato, di certo, più rispettoso comunicarmi le sue intenzioni in questa maniera.
Se non mi fossi accorto di questa frase arrogante in piena notte, per poi (ovviamente) cancellarla e fosse rimasta impressa sulla mia bacheca fino ad oggi, chissà cosa potevano pensare gli altri miei amici che, a differenza di lei, si comportano in una maniera riguardosa verso di me!
3-I toni della breve frase sono piuttosto irriguardosi di per sè, certo, ma la notevole mancanza di rispetto sta anche nel fatto che la persona in questione, abbia poi insinuato che io utilizzi un mio nickname (magari per fare un uso molesto del mio profilo), quanto invece Angelo Fazio sono davvero, rispettivamente, i miei nome e cognome.
Va aggiunto anche che, la signora in questione, oltre a rivolgersi in maniera arrogante, pretenziosa, poco umile e irrispettosa, non eccelle neppure in spirito di osservazione. Anche qui, il discorso è pertinente.
Difatti, è vero che io non metto una mia foto, ma è altrettanto vero che certi sospetti nei miei confronti sono a dir poco ridicoli.
Sbaglio o le mie informazioni autobiografiche sono più che esaustive a riguardo della mia persona (ho persino quattro persone registrate come cugini e sarebbe piuttosto strano per qualcuno che vuole fare un uso molesto di Facebook!), al contrario di altri che, invece, mettono sì una loro foto, ma poi di notizie su di loro ne danno piuttosto pochine?
Forse, la signora in questione, si è indispettita per un certo numero di “mi piace” che avevo messo sulla sua bacheca. Se così è, mi rincresce. Tuttavia, non è l'unica persona con cui faccio questo, dato che, nel linguaggio di Facebook, ciò è universalmente ritenuto un gesto di cortesia e, difatti, le altre persone solitamente mi ringraziano piuttosto che mandarmi messaggi bellicosi!
Per me, mettere dei “mi piace” agli amici è una questione di rispetto e apprezzamento verso di loro: nulla di più di questo.
E' vero che ci sono persone che non fanno un uso corretto del social network, tuttavia, io non sono fra queste!
In questi mesi, da quanto ho aperto il mio profilo, mi sono sempre comportato con il massimo riguardo verso tutti, non ho mai cercato la polemica, e neppure ho mai offeso, ne ingiuriato nessuno.
Al contrario, non sono mancate le manifestazioni di stima di diversi miei amici, con alcuni di essi abbiamo iniziato anche delle interessanti e proficue corrispondenze epistolari o, più semplicemente dei rapporti di simpatia. Faccio notare, che diversi sono coloro che mi taggano nei loro scritti (o, in taluni casi, sono citato in alcuni articoli!).
L'episodio di ieri è stato, in effetti, un caso isolato; gli altri miei amici, solitamente, si rivolgono con ben altri toni e il rispetto è reciproco.
Ora, se questa mia correttezza non basta per fidarsi di me, sono spiacente, ma avermi fra gli amici non è un obbligo, così come per me, non rappresenta una grossa tragedia quella di essere eliminato.
Dunque, mi si può benissimo cancellare senza ricorrere a simili grottesche minacce, che rasentano una presunzione non indifferente da parte di chi le scrive, oltre che una grossa mancanza di rispetto verso chi le riceve.
Visti i suoi modi, di certo, non sentirò la mancanza della persona in questione (che, ovviamente, ho cancellato all'istante).
Certo della Vostra adesione al contenuto di questa mia lettera, porgo distinti saluti.
Angelo F.".
Su di me si possono dire tante cose ma non che sia ingrato.
Io trovo che sia veramente brutto il commento fatto da quella "signora" che ha scritto sulla bacheca di Angelo.
Ho conosciuto Angelo su Facebook nel giugno dell'anno scorso.
Devo dire che, da subito, lui ha dimostrato di volere interloquire con me.
E' sempre stato molto pulito nei toni e ha sempre fatto degli ottimi commenti.
Scrive dei commenti intelligenti e si è sempre dimostrato disponibile confrontarsi su tutto, senza turpiloquio ed espressioni offensive.
Inoltre, lui è appassionato di storia e di vari argomenti culturali che appassionano anche il sottoscritto.
Basti pensare alla storia inglese.
Quindi, mi capita di prendere da lui del materiale che metto su questo blog, nei miei articoli.
Inoltre, lui ha fatto una scelta di vita di cui ho parlato nell'articolo intitolato "I giovani e la fede, una testimonianza".
Io gli avevo chiesto una testimonianza di questa sua esperienza.
Lui avrebbe potuto dirmi di no. Era un suo diritto, tenendo conto del fatto che mi conoscesse solo su Facebook.
Invece, lui è stato disponibilissimo ed io ho messo questa sua testimonianza nel succitato articolo.
La "signora" (uso le virgolette perché di signorile questa persona non ha proprio nulla) ha scritto sulla sua bacheca di Facebook:
"PREFERISCO VEDERE LA FOTO DELLA TUA CARTA DI IDENTITA' ,AMICO !!! SENNO' MI LASCI!OPPURE TI MOLLO ! INTESI ? IL TUO NICKNAME NON MI BASTA !!!!!!!!!".
Sulla foto va detta una cosa.
La foto in questione si trova qui sopra e mostra un quadro dipinto da Antonello da Messina, il "Salvator Mundi".
L'immagine del "Salvator Mundi" è stata usata da Romeo Castellucci, per uno spettacolo.
Purtroppo, questo spettacolo è blasfemo e mostra la succitata immagine insozzata di sterco.
Di questo spettacolo ne parla anche "Riscossa Cristiana".
Per protesta, io ed altri su Facebook abbiamo messo l'immagine sui profili.
Anche Angelo ha fatto lo stesso.
Per quanto riguarda la questione del nickname, il nome Angelo Fazio è un nome vero.
In Sicilia, il cognome Fazio non è affatto raro.
Ci sono dei Fazio anche a Galati Mamertino, il paese di mia madre.
Quindi, sono solidale con Angelo, un ragazzo serio che va valorizzato.
Tra l'altro, so che sta studiando all'università e gli auguro ogni bene, con stima.
Si merita ogni bene.
I suoi genitori dovrebbero essere fieri di un figlio come lui.
Ringrazio Angelo per tutto il materiale interessante che mi dà.
Cordiali saluti.
QUELLE STRANE E SCANDALOSE SUPER PENSIONI DEI SINDACALISTI, COMMENTO ALL'ARTICOLO DE "IL FAZIOSO"
Leggete questo articolo de "Il Fazioso" che è intitolato "Quelle strane e scandalose super pensioni dei sindacalisti".
Questo articolo parla di alcuni privilegi e privilegiati.
Anche i sindacati rientrano in questa categoria.
Ad esempio, essi sono esenti dall'ICI e non pagheranno l'IMU.
Forse, qualcuno del governo li avrà paragonati alla Chiesa.
Peccato che non servono le tessere per andare in Chiesa.
Al contrario, per entrare in un sindacato serve una tessera.
Ricordo che le tessere si pagano.
Invece, nessuno ha mai pagato nulla per prendere la Comunione in chiesa.
Inoltre, la Chiesa cattolica aiuta i poveri, la gente in difficoltà ed i malati.
Il peggio, però, riguarda le pensioni.
In base alla legge 564 del 1996, ai sindacati è consentito versare una contribuzione aggiuntiva per quei dirigenti in aspettativa.
In pratica, i succitati dirigenti hanno le pensioni maggiorate.
In un periodo di crisi profonda qual è quello attuale, si parla di morigeratezza e di rigore e, intanto, ci sono quelli che hanno pensioni alte, mentre i "normali pensionati" sono alla fame.
Ciò è allucinante!
Forse, prima di dare lezioni agli altri, qualcuno dovrebbe guardare in casa propria.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.