The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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lunedì 21 novembre 2011
IMPRENDITORIA IN ITALIA E LA PATRIMONIALE
Cari amici ed amiche.
Da Youtube, ho preso un video della trasmissione "Kitchen Nightmares", la trasmissione di Gordon Ramsay.
In questa puntata, il noto chef scozzese ha visitato un ristorante italiano che si trovava negli USA, il "Campania".
Questo ristorante era messo male perché si servivano porzioni grandi e vi erano troppi camerieri.
Ramsay l'ha aiutato e per farlo ha fatto allontanare alcuni camerieri che erano inutili.
Ora, ho voluto citare questa puntata della trasmissione di Ramsay per fare un esempio "a prova di idiota" e comprensibile a tutti.
Tra l'altro, non voglio strumentalizzare questa vicenda, visto che il proprietario del succitato ristorante, l'italo-americano Joseph Cerniglia, è morto suicida, come riporta questa notizia del sito Style.it.
Voglio solo fare capire che l'impresa privata è un'attività che merita rispetto sia dal titolare e sia dai dipendenti.
Un ristorante è un'impresa, come sono imprese anche i piccoli artigiani o le industrie metalmeccaniche.
Ieri, un articolo di questo blog è stato commentato in questo modo:
"Visto che non è stata data ancora una risposta, provo a darla io nei termini che meglio mi riescono. L'art. 8 consente alle aziende di non riconoscere i contratti nazionali e di fare al proprio interno quello che pare loro, ovviamente a discapito dei diritti acquisiti negli anni dai lavoratori delle generazioni che ci hanno preceduto, e il buon Marchionne oggi, lunedi 21/11/2011, ci ha messo un'altra pezza verso tutto questo. Domanda per il sig. Fucilone: ma lei hai mai lavorato in una catena di montaggio ? Ah già lei è quello che dice che l'Italia è un paese retrogrado perchè prevale ancora il lavoro manuale su quello intellettuale. Ma vede, caro il mio sig. Fucilone, se non ci fosse il lavoro manuale, cosa servono tante teste che hanno tante idee se poi non c'è chi realizza queste idee sul campo ? Mano e testa devono andare di comune accordo.
Tornando alla catena di montaggio cui le ho chiesto se ha mai lavorato: le pause che il buon Marchionne ha abolito con quel referendum da roulette russa ai lavoratori ("o come dico io o vado all'estero") non servono ai lavoratori per fumarsi una sigaretta o bersi un caffè. Servono per riposarsi gli arti da lavori continuativi e ripetitivi che portano nel tempo a delle disfunzioni muscolo/nervose. Lo sa questo ? Potrebbe dirmi che quei lavori si potrebbe far fare a delle macchine; bene, ottima idea. E quelle macchine chi le fa ?
La aspetto in fabbrica, abbiamo tanto bisogno di Lei.
Con simpatia, Gustavo. Gustavo e basta perchè non mi piace lasciare tracce di me sul web. Spero che ciò non l'infastidisca. ".
L'articolo è in questione è intitolato "Sinistra italiana? E' incompatibile con il cattolicesimo!".
Innanzitutto, non capisco perché certa gente usi l'anonimato, quando commenta i miei post.
Forse, avrà paura.
Ai vari commentatori dico che non devono avere paura.
Non li mangio mica!
Qui in Italia non abbiamo la cultura dell'imprenditoria.
Senza dubbio, la colpa è dell'economia keynesiana, un'economia che, alla lunga, ha fatto sì che lo Stato foraggiasse le aziende, per evitare la disoccupazione.
Questo ha fatto sì che le aziende trovassero più comodo prendere i soldi dallo Stato e non produrre ricchezza da reinvestire.
Ciò ha favorito i sindacati che potevano fare il bello ed il cattivo tempo.
In pratica, un sindacato poteva fare tutti gli scioperi che voleva. Tanto l'imprenditore aveva un modo più comodo per avere la ricchezza.
Anzi, ciò ha rafforzato molto i sindacati, che hanno acquisito un forte potere di veto, e ha favorito la crescita del debito pubblico italiano.
Oggi, però, questa situazione non è più sostenibile.
Lo Stato non ha più soldi, c'è una crisi pazzesca e le aziende non possono più essere foraggiate.
Quindi, vanno colpiti certi privilegi acquisiti dai sindacati.
Da qui nasce l'esigienza di una riforma dell'articolo 8 dello Statuto dei lavoratori.
Se un'azienda non riesce più a mantenere i suoi cento dipendenti e per salvarsi ne deve licenziare venti, cosa può fare?
L'unica cosa che può fare è, per l'appunto, licenziare quei venti dipendenti per salvare gli altri ottanta.
Infatti, se l'azienda fallisse, perderebbero il lavoro tutti i dipendenti e si perderebbero cento posti di lavoro.
Certo, poi serviranno degli ammortizzatori sociali per quei venti dipendenti che sono stati licenziati e che vanno ricollocati.
Inoltre, va garantita anche l'efficienza dell'azienda stessa.
Vi sembra normale che, per esempio, quando si cerca di fare una riforma su questo mercato del lavoro che è rimasto alla prima metà del XX secolo e che va cambiato (perché anche il concetto di lavoro è cambiato) ci sia uno sciopero?
Vi sembra normale che i lavoratori dipendenti si fermino per guardare una partita di calcio?
Qui in Italia è successo.
Un conto è un operaio che si assenta perché non sta bene o perché ha delle sue esigenze.
Un altro è assentarsi per vedere una partita di calcio.
Infatti, a perderci è l'azienda e perde anche l'operaio.
Bisogna trovare un equilibrio tra l'esigenza dell'azienda e quella dei suoi dipendenti.
Va trattato anche il discorso della patrimoniale.
La patrimoniale potrebbe essere inutile e dannosa.
Infatti, se si vuole colpire la finanza, la patrimoniale è inutile.
La finanza, infatti, è liquida e una persona può spostare un grosso capitale all'estero.
Basti pensare a quello che successe nella legislatura 2006-2008, con Romano Prodi al governo.
Le banche svizzere fecero lauti affari.
Se si vuole colpire il patrimonio immobiliare, il rischio è che si colpiscano anche le aziende.
Si può immaginare quello che accadrebbe.
Bisogna abbandonare il capitalismo keynesiano e passare a quello di tipo anglosassone.
Solo così si potrebbero mettere a posto le cose.
Cordiali saluti.
LETTERA DI GIUSEPPE SAGLIOCCO A "IL CITTADINO"
Cari amici ed amiche.
Il 18 novembre scorso, l'amico Giuseppe Sagliocco (componente del direttivo del Popolo della Libertà di Lodi) ha mandato questa lettera al quotidiano "Il Cittadino".
Questo è il testo della lettera:
"Gentile Direttore Pallavera e lettori tutti,
alle 21.41 di sabato 12 novembre Silvio Berlusconi si è dimesso. Non è stato
cacciato...Ed è andato via non perché sfiduciato dal Parlamento ma anzi con
ancora una forte maggioranza in Senato. Il Presidente Berlusconi si è messo
volontariamente da parte, con un gesto di generosità e di amore verso l'Italia,
vittima di gravi attacchi speculativi dei mercati. Un atto da statista vero. E
che Berlusconi sia uno statista lo dicono anche i numeri. Perché con 4 mandati
Berlusconi ha garantito 3.332 giorni di governabilità, più di Andreotti
(2.679), di De Gasperi (2.548), chiamati a guidare un esecutivo entrambi per
ben 7 volte. Berlusconi è dunque già nella storia come il politico italiano che
ha dato maggiore stabilità al Paese.
A quella notizia nelle piazze di Roma professionisti dell'odio hanno subito
messo in scena comportamenti indegni e intolleranti coprendo di insulti
esponenti politici del Pdl conditi da un livoroso lancio di monetine. Gesti che
denotano una scarsa concezione della democrazia, che si fonda sul rispetto
dell'avversario e non sull'odio del nemico. Evidentemente c'è una parte
politica che è ancora lontana dall'avere abbracciato a pieno il principio del
confronto leale e che non si rassegna al verdetto delle urne.
Il bilancio dei quasi 18 anni di Silvio Berlusconi è messo in questi giorni in
cattiva luce da una stampa spesso politicamente schierata e poco amica.
Immemore che Berlusconi ha dovuto, suo malgrado, far fronte alle ricadute
negative di due avvenimenti eccezionali di portata internazionale, come
l'attacco dell'undici settembre alle Torri Gemelle e la crisi economico-
finanziaria. Eppure ha contribuito alla modernizzazione del Paese, a cominciare
dall'impulso decisivo verso il bipolarismo, ha svecchiato lessico e
comportamenti di una politica abituata a essere autoreferenziale, ha sdoganato
la destra fino ad allora politicamente ghettizzata. Ha tenuto sempre ferma la
barra dell'atlantismo, dell'amicizia con gli Usa, a sostegno di un'Italia
liberale che crede nell'individuo più che in «gioiose macchine da guerra». E
che chiede più società e meno Stato. Ha attuato importanti riforme, come la
legge 40 che ha messo fine al far west in materia di procreazione assistita, o
quella, fondamentale, della scuola e dell'università secondo principi
meritocratici che ci avvicinano all'Europa e rendono l'istruzione meno distante
dal mondo del lavoro. Noi di Silvio Berlusconi avremo ancora bisogno. E il
fatto che abbia manifestato l'intenzione di raddoppiare gli sforzi per
rinnovare l'Italia è una garanzia. Personalmente gli sarò sempre grata per
avere avuto fiducia in me, come in tanti altri giovani.
Abbiamo concesso la fiducia al governo Monti per senso di responsabilità verso
il nostro Paese. Una fiducia a termine a un governo di tecnici, per attuare il
programma ricalcato sulla lettera alla Ue e poi ridare voce al popolo. Più di
un milione di cittadini hanno scelto di prendere la tessera del Pdl in un
momento difficile. Segno che il partito non è di plastica. Un patrimonio che ci
dà un'iniezione di fiducia e che non dobbiamo disperdere, ma al contrario far
crescere. Il Popolo della Libertà è tuttora il partito vincitore delle
elezioni, è la prima forza del Parlamento, e con il centrodestra ha la
maggioranza assoluta al Senato. Il segretario Alfano ha ribadito che faremo i
congressi e presto organizzeremo una grande manifestazione per ribadire che
siamo la forza più importante del nostro Paese. Forza e coraggio, allora. Il
tempo è galantuomo e la sinistra che oggi festeggia, senza avere vinto le
elezioni, ha sbagliato a fare i conti. Il Pdl è un partito di valori e radicato
sul territorio. E non è in svendita. Sia ben chiaro a tutti.
Saluti, grazie per la attenzione e a presto.
Giuseppe Sagliocco
Componente direttivo cittadino Pdl - Lodi
www.giuseppesagliocco.blogspot.com".
E' inutile dire che sono d'accordo con Giuseppe. Condivido ogni parola che egli ha scritto.
Il presidente Berlusconi non è stato sfiduciato dal Parlamento ma si è dimesso per placare gli attacchi speculativi contro l'Italia.
Inoltre, quanto sta accadendo oggi dimostra che il presidente Berlusconi non è la causa dei mali del nostro Paese.
Infatti, la Borsa di Milano ha chiuso con -4,7 %. e lo spread tra i Btp italiani ed Bund tedeschi è salito.
Ciò non è accaduto la settimana scorsa ma oggi.
Al governo c'è un certo Mario Monti, che qualcuno ha visto quasi come il Messia.
Quindi, smettiamola con certe pagliacciate anche perché una parte dell'opposizione ha fatto il gioco degli speculatori, chiedendo continuamente le dimissioni del presidente Berlusconi e favorendo l'instabilità politica.
Cordiali saluti.
GORDON RAMSAY, LA MIA RECENSIONE
Cari amici ed amiche.
Oggi, voglio fare la mia recensione su un personaggio molto noto, lo chef Gordon Ramsay.
Nato a Johnstone (Scozia), l'8 novembre 1966, Ramsay entrò nelle giovanili del Glasgow Rangers.
Nel 1981 iniziò a dedicarsi alla cucina e sbarcò il lunario incominciando a fare i Club Sandwiches, dopo un grave infortunio che gli stroncò la carriera calcistica.
Nel 1993 aprì il suo primo ristorante a Londra, nel quartiere di Chelsea. Il ristorante ottenne tre stelline Michelin.
Insieme ad un suo collaboratore, lo chef Marcus Wareing, ottenne la gestione di altri due ristoranti, il "Savoy grill" e il "Petrus".
Nel maggio 2003, aprì il "Boxwood cafe" al the Berkeley di Knightsbridge.
La sua fama crebbe ed aprì ristoranti in tutto il mondo.
Nel 2009 aprì il suo primo vero ristorante in Italia, il gourmet di Castel Monastero, a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, ove, tra l'altro, si fanno corsi di cucina.
In seguito, l'"Impero Ramsay" è sbarcato anche in Sicilia ed in Sardegna.
La sua fama è dovuta anche alla partecipazione a programmi televisivi come il talent show Hell's Kitchen, lo show The F Word e Kitchen Nightmares.
La "filosofia" culinaria di Ramsay, strano a dirsi per uno chef fama internazionale qual è lui, è la semplicità.
Come tutti gli chef di fama internazionale, anche Ramsay rivede le ricette con la sua creatività ma la base è sempre la stessa, ossia la valorizzazione dei prodotti locali e la semplicità dei piatti.
Un'altra cosa non da poco è il fatto che Ramsay spesso si avvalga della cucina italiana.
Da italiano, mi verrebbe da dire che quello che Ramsay fa è giusto anche se fa specie il fatto che la nostra cucina abbia come "testimonial" questo chef scozzese mentre noi italiani non facciamo altrettanto per la nostra stessa cucina.
Questo deve farci riflettere.
Gli stranieri ci rispettano più di quanto noi possiamo immaginare mentre noi non abbiamo rispetto per noi stessi.
Tra l'altro, Ramsay tiene in grande considerazione il nostro Paese e l'ha più volte dimostrato.
Basti pensare che è anche tifoso dell'Inter. Certo, se dovessi incontrarlo, da tifoso del Milan, gli direi che a Milano c'è solo un squadra, l'AC Milan per l'appunto.
Intendiamoci, il mio è classico sfottò da tifoso. Non mi permetterei mai di offendere nessuno per una cosa del genere.
Certo, a livello culinario, Ramsay ha comunque fatto della cucina italiana un cardine della sua "filosofia".
Basti pensare ai risotti e ai piatti di pasta che si trovano nel menù di "Hell's Kitchen".
Certo, lui li ha rivisitati e riadattati per l'alta cucina ma la base è la stessa.
Quello che è da notare è la conoscenza che ha dei piatti italiani. L'ha dimostrato in molte sue trasmissione televisive. Un esempio è il video qui sopra che mostra una puntata della versione italiana di "Kitchen Nightmares UK" in cui lui si è trovato a lavorare nel ristorante "Walnut Tree Inn" che si trova in Galles, vicino alla città di Abergavenny.
Ad esempio, a come ha stroncato quel candidato chef del succitato ristorante che aveva cotto male la pasta ed aggiunto troppo pepe.
Certo, Ramsay è anche un personaggio.
Basti pensare a quello che fa ad "Hell's Kitchen", facendo letteralmente dannare i concorrenti.
Sicuramente, è un personaggio che ha grande passione per quello che fa e la sa trasmettere agli altri .
Come qualsiasi altro lavoro, quello dello chef non richiede solo competenza e capacità di operare ma anche passione.
L'esperienza di Gordon Ramsay ci insegna che con la volontà di fare e con le giuste capacità, i risultati si ottengono.
Qui sotto, riporto la ricetta degli Spaghetti all'aragosta*, un piatto che fa parte del menù di "Hell's Kitchen".
Questa è la ricetta:
Ingredients
- 1 x 1.25 pound Lobster
- 6 oz dried Spaghetti
- 2 fine chopped Garlic Cloves
- 1 shallot fine chopped
- 2 oz Dry White Wine
- 4 oz tomato sauce store bought is fine
- ½ mild Chilli seeded and sliced thin
- 2 oz vegetable broth store bought is fine
- 2 oz chiffonad Basil
- 4 oz Extra Virgin Olive Oil
- Salt
- Pepper
Method
- 1In a large pot of boiling water boil lobster for 6 minutes, remove from the water and shock in ice water to stop the cooking process.
- 2When cooled remove the meat from the tail, claws, and knuckles.
- 3Discard shells and chop the lobster into bite size pieces.
- 4Make sure to have boiling water seasoned with salt and olive oil to cook the pasta.
- 5Drop the pasta in the boiling seasoned water and stir until submerged.
- 6Heat a large sauté pan with 3oz of olive oil.
- 7Add the garlic, shallots, and chilies and sauté until soft about 3 minutes.
- 8Add the white wine and reduce to 1/3.
- 9Add tomato sauce, vegetable broth and ½ of the basil and bring to a boil.
- 10When the pasta is cooked, add the lobster to the sauce and heat through.
- 11Add the pasta and toss to coat the pasta.
- 12Serve in a large bowl and drizzle the remaining olive oil over the pasta and sprinkle the remaining basil.
L'aragosta, infatti, può essere sostituita con i gamberi rossi (Protocambarus clarki) che qui nel Mantovano abbondano e sono infestanti.
Questi gamberi, però, hanno delle carni ottime e vanno cucinati come le aragoste, ossia bollendoli vivi nell'acqua, dopo averli fatti spurgare per una giornata.
Potrebbero essere un'alternativa economica all'aragosta.
Spero di avervi parlato in modo esaudiente di uno dei più grandi chef in circolazione che trattano anche la questione delle cucina italiana.
Lo stesso Gordon Ramsay ci insegna che il cibo è cultura.
Cordiali saluti.
ESPANA CAMBIA DE RUMBO...Y L'ITALIA?
In Spagna, il Partido Popular ha vinto le elezioni politiche.
Il candidato Mariano Rajoy ha sconfitto lo sfidante, il candidato socialista Alfredo Rubalcaba.
Il Partido Popular ha guadagnato ben il 44, 55 % dei voti mentre quello socialista ha ottenuto il 28, 66%.
L'elettorato ha punito i socialisti del premier uscente José Zapatero.
Possiamo dire che, nei momenti di crisi, gli elettori puniscano chi governa.
Forse, quanto affermo ora potrebbe fare il paio con quanto affermato ieri, nell'articolo intitolato "Popolo della Libertà, posizione giusta ma rischiosa!".
Se fossimo andati al voto ora, avrebbe potuto vincere il centro sinistra, tenendo conto anche del fatto che Pier Luigi Bersani avrebbe messo insieme il diavolo e l'acqua benedetta, pur di battere il centro destra.
Con il governo Monti, invece, si dà al Popolo della Libertà l'occasione di risistemarsi.
Inoltre, certe misure del governo Monti potrebbero fare male (ovviamente in termini elettorali) alla sinistra.
Pensiamo alle misure sui tagli agli statali.
Certo, una volta implementate le misure promesse dal presidente Berlusconi all'Unione si dovrà tornare al voto.
Il PdL però non dovrà perdere tempo.
Dovrà riallacciare i rapporti con la Lega Nord e rilanciare la riforma federale.
Una volta, fatte le misure promesse dal presidente Berlusconi, dovrà fare cadere il governo Monti ed andare subito al voto.
L'esempio spagnolo deve farci riflettere.
La Spagna ha cambiato perché è stanca delle politiche di assistenzialismo che erano state promosse dalla sinistra. Inoltre, Zapatero si è alienato il voto cattolico, viste le sue scelte anticlericali. Il voto cattolico pesa.
Al nuovo premier spagnolo Rajoy auguro buon lavoro!
Cordiali saluti.
domenica 20 novembre 2011
TRACCE ITALIANE NEL REGNO UNITO
Cari amici ed amiche.
Guardate questo video della trasmissione televisiva "Passepartout" che è condotta da Philippe Daverio.
In questa trasmissione vengono mostrati i tesori normanni in Sicilia.
Ora, però, dire "Normanni" non significa solo dire "Sicilia" ma anche "Francia" ed "Inghilterra".
Possiamo dire che il primo Commonwealth fu fatto dai Normanni.
Molto unisce l'Italia all'Inghilterra, oggi Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord.
Tra Italia ed Inghilterra i legami culturali sono forti. Basti pensare alla lingua inglese che ha tante parole di origine latina.
Anche l'arte fa la sua parte.
Proprio la cattedrale di Canterbury, nella sua cripta, ha un gioiello di arte normanna, con i suoi archi che sono simili in tutto e per tutto a quelli delle chiese siciliane, come anche la cappella della Torre di Londra, i cui capitelli delle colonne ricordano quelli delle chiese pugliesi.
L'italianità in terra inglese esplose nei secoli successivi.
Mentre re Enrico VIII (1491-1547) beveva i vini toscani e la regina Elisabetta I (1533-1603) scriveva il suo primo documento in italiano (che conosceva) ed affermava: "In Europa la tradizione anglosassone sta alla tradizione latina come l'olio sta all'aceto. Ci vogliono entrambi per fare la salsa, altrimenti l'insalata è poco condita.", nel XVII secolo ci fu un fiorire di "italianità" in terra albionica.
Anche William Shakespeare portò l'italianità.
L'architetto Inigo Jones (1573-1652) fece realizzare la Queen's Chapel a Londra, per la regina Enrichetta Maria di Borbone, la moglie di re Carlo I Stuart (1600-1649) e lo stesso re cercò le opere del pittore veneto Tiziano Vecellio, chiamò a corte il pittore Orazio Gentileschi (1563-1639) e comprò molti capolavori d'arte dai Gonzaga, signori di Mantova.
Proprio la Queen's Chapel fu un esempio di arte all'italiana. Questa cappella è molto simile alle nostre chiese rinascimentali. Fu l'unica chiesa cattolica nota che fu realizzata in un periodo in cui il cattolicesimo era fuori legge.
Con la Guerra Civile (1642-1660) e la dittatura iconoclasta di Oliver Cromwell, per l'arte fu una tragedia.
Con il ritorno della monarchia (1660), le cose cambiarono.
Re Carlo II Stuart patrocinò l'arte e la scienza ma nel 1666 ci fu il terribile incendio di Londra, l'incendio che, secondo un predicatore anticonformista fu causato dal peccato di gola.
Questi, infatti, affermò:
" La calamità non fu dovuta al peccato di blasfemia, perché in quel caso avrebbe avuto inizio a Billingsgate, né per oscenità perché allora Drury Lane sarebbe stata la prima a prender fuoco, né per menzogna perché allora le fiamme avrebbero raggiunto la City da Westminster Hall. No, fu causata dal peccato di gola perché iniziò a Pudding Lane e finì a Pye Corner.".
Questo incendio distrusse la storica cattedrale di San Paolo.
Qui intervenne un grande architetto, Christopher Wren (1632-1723). Wren ricostruì la cattedrale sul modello della Basilica di San Pietro in Vaticano a Roma.
Singolare fu il fatto che Wren non fosse mai stato in Italia.
Qui sopra ho messo la foto della cattedrale di San Paolo e quella di un progetto redatto da Antonio da Sangallo (1454-1546) per la realizzazione della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Notate le analogie.
Come fece Wren a conoscere l'architettura italiana e a portare avanti un progetto simile a quello di Antonio da Sangallo se non venne mai in Italia?
E' una bella domanda.
Il XVIII secolo inglese fu un secolo che, come ha affermato Daverio, "parlava latino".
Fu una "romanità antipapale".
Nella città di Bath (in Somerset) vennero riqualificate le Terme romane.
Gli architetti John Wood il Vecchio (1704-1754) e suo figlio, John Wood il Giovane (1728-1782) ridisegnarono la città secondo il gusto palladiano.
Sempre a Bath, l'architetto Robert Adam (1728-1792) realizzò il ponte sul fiume Avon, imitando in tutto e per tutto, il Ponte Vecchio di Firenze.
Il Romanticismo inglese visse secondo un doppio binario, quello del neogotico e quello del classico.
Spero di avere portato all'attenzione alcuni particolari della storia inglese e non solo.
Tra l'altro, tra Inghilterra ed Italia ci fu uno scambio culturale.
Pensate al vino Marsala che fu inventato dagli Inglesi che vennero in Sicilia o all'arte.
Giusto il 27 aprile 2011, avevo fatto una proposta al Comune di Roncoferraro.
Avevo proposto di fare un evento culturale dedicato alla storia inglese e ai legami profondi tra l'Italia ed il Regno Unito.
Ho qui la copia cartacea protocollata e quindi non temo di essere smentito.
L'avevo fatta in funzione di alcuni tesori inglesi che forse si possono trovare anche nel Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie di Curtatone che potrebbe essere stato realizzato con maestranze inglesi.
Mi spiace che questa mia proposta non sia stata accolta.
Termino ora con una mia poesia.
LA CRIPTA DE LA CATTEDRALE DI CANTERBURY
Co' li sancti et l'antiqui divoti et Missa...
nto misteriu de la fé et in pirdunari et in amore...
co' la danze di rè...ibi in Cantuaria...anglice Canterbury...
d'istoria hè pio et nobile il sapore...
come de li pellegrini et de li viatori;
de la cattedrale, ibi al viandante,
induve co' lo novo pane portò Agostino...
in ordo vero...puro sì il valore...
nto cor de la ghjesgia...l'arte...
lampa fici et so' sonu assai chì megghiu le carte;
sì, ibi nta cripta...madame et pulcelle...
et in ghjuventù et vechju...onne omo...
egual di Francia et di Trinacria, chì sò surelle,
et fratelli nta fé in Cristu nti sèculi co' lo tomo...
taliari puonno nte colonne et su l'ara...
come chì d'Europa criaron una casa, in voluntati bona...
com'ibi in Albione...de lu popolu de li Normanni...
nta clara vuci...chì d'elli ancora tona.
Cordiali saluti.
I CRIMINI DEL COMUNISMO
Cari amici ed amiche.
Guardate questo video che ho preso da Youtube e che mette in mostra il numero di morti ad opera del comunismo.
Il video è stato caricato dal canale di Elia Pirone.
Perché i libri di storia non parlano di ciò?
Tra l'altro, anche un mio prozio fu vittima dei bolscevichi, in Unione Sovietica.
Cordiali saluti.
POPOLO DELLA LIBERTA', POSIZIONE GIUSTA MA RISCHIOSA!
Cari amici ed amiche.
Com'è noto, il Popolo della Libertà ha scelto di appoggiare il governo Monti.
L'ha fatto tra tanti travagli interni ed i mugugni di parecchi suoi elettori che avrebbero voluto il voto.
Però, questa è una posizione giusta.
Infatti, se il PdL avesse scelto l'opzione delle elezioni anticipate, i mercati avrebbero massacrato il nostro Paese ed il centro destra sarebbe stato accusato di avere portato l'Italia al fallimento e l'elettorato l'avrebbe punito.
Inoltre, si temeva anche una scissione nel partito, una scissione tra chi era favorevole senza condizioni al governo Monti e chi voleva le elezioni.
Quindi, la posizione favorevole al governo Monti per ciò che riguarda quanto scritto nella lettera che il presidente Berlusconi aveva inviato all'Unione Europea è sensata.
Inoltre, il PdL è conscio del fatto che certi provvedimenti che implementerà il governo Monti possano creare parecchi mal di pancia nell'elettorato di centro sinistra e del Partito Democratico.
Tuttavia, questa posizione può essere anche rischiosa.
Il rischio è che il partito perda elettori ed esponenti che potrebbero andare in altre forze politiche favorevoli al voto anticipato, come la Lega Nord.
Intendiamoci, è giusto che la Lega Nord si rafforzi ma non a scapito del PdL.
Il rischio, però, è questo e bisogna tenere conto del fatto che la Lega Nord possa non allearsi di nuovo con il PdL, dopo quanto è successo recentemente.
Io mi auguro che i rapporti tra PdL e Lega Nord continuino, anche perché si deve implementare la riforma federale, una riforma che a questo Paese serve e che il governo Monti (che sembra a vocazione centralista) non può garantire.
L'unica cosa sensata che il PdL può fare è appoggiare il governo finché non ha implementato quanto promesso dal presidente Berlusconi all'Unione Europea e poi andare al voto, risistemando il partito e facendo una nuova allenza con la Lega Nord.
Se non fa così, il rischio è che quel milione di tessere che ha fatto venga dissipato presto, perché la gente rischia di allontanarsi dal partito.
Una cosa del genere non deve accadere.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.