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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 25 ottobre 2011

RONCOFERRARO, ALCUNI MISTERI


Cari amici ed amiche.

La storiografia ufficiale del Comune di Roncoferraro potrebbe avere ignorato alcuni particolari.
Ad esempio, si sa poco dei catari, di cui scrissi in un due precedenti articoli, quello intitolato "Da Rennes Le Chateau a Roncoferraro, un viaggio nelle terre dei catari" e "Roncoferraro, gli ebrei ed i catari" .
Oltre a questo, però, ci sono altri particolari.
Se un giorno doveste venire qui a Roncoferraro, vi suggerirei di visitare la pieve romanica di Barbassolo, nella foto.
Questa pieve risale al XII secolo AD ed è stata costruita anche con materiale di recupero preso da edifici e laterizi di epoca romana.
Particolare è una figura marmorea che si trova murata in un muro del campanile.
Questa figura rappresenta un volto umano, se pur molto approssimativo.
Per alcuni (e credo anche per la storiografia ufficiale) questo volto umano fa parte di quel "materiale di recupero" usato per costruire la chiesa.
La realtà potrebbe essere ben diversa.
Infatti, la collocazione di quel volto potrebbe avere avuto una funzione esoterica.
Rileggete il mio articolo intitolato "Rosslyn, alcune considerazioni" .
In quell'articolo, scrissi di avere decifrato buona parte del "codice" della cappella.
Nella cappella scozzese vi sono gli "omini verdi", delle figure mostruose.
Queste figure hanno la funzione di scacciare il male e di non farlo entrare nella chiesa.
Lo stesso discorso vale per il coccodrillo appeso alla volta del Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie di Curtatone o i gargoyles delle cattedrali gotiche.
Può darsi che quella figura nel campanile della pieve di Barbassolo abbia una funzione identica.
Del resto, il simbolismo medioevale fu molto ricco.
Basti pensare all'uso del pentacolo (la stella a cinque punte) che in orgine non fu un simbolo satanico.
Infatti, i primi cristiani lu usarono per scacciare il male, poiché rappresentava la cinque piaghe di Cristo.
Quando c'erano pestilenze o guerre, la gente si ritirava nelle proprie case e tracciava sugli stipiti delle porte dei pentacoli con la punta rivolta in alto, nel seguente modo:




Solo con l'Illuminismo, quando nacque la perversa dottrina satanica, e nel XIX e XX secolo, il pentacolo assunse le caratteristiche che gli sono state attribuite attualmente, rovesciandolo.
Pensate a madame Voisin, una donna vissuta nella Francia di re Luigi XIV che fu nota per i suoi veleni e che fece delle messe nere.
Provate a disegnare una croce su un pentacolo con la punta rivolta in alto, quindi non rovesciato.
Rovesciando il pentacolo si rovescia anche la croce. Inoltre, il pentacolo rovesciato ricalca la forma della testa del becco, il caprone, l'animale che rappresenta il diavolo.
Il satanismo dissacra i simboli della nostra religione e la croce viene dissacrata rovesciandola.
Quindi, anche il pentacolo può avere una duplice funzione.
La punta rivolta in alto indica l'aspirazione al cielo. Il pentacolo con la punta rivolta verso il basso indica l'aspirazione a ciò che è materiale o infero.
Rivolgendo la punta verso il basso, si vuole aspirare ai beni materiali, contro quelli del cielo. Ciò è una peculiarità del satanismo e anche del comunismo che con il satanismo ha qualche legame.
Lo stesso Karl Marx era un satanista.
Fatta questa disquisizione sui pentacoli, sui satanisti e sui comunisti, torniamo a Roncoferraro e ai suoi misteri.
Un altro mistero di Roncoferraro è Governolo. Qui, secondo una leggenda, pare che fosse avvenuto il celebre incontro tra il re unno Attila e San Leone Magno.
Perché l'incontro avvenne proprio in quel punto?
Gli storici ufficiali dicono che quell'incontro avvenne perché i fiumi come il Mincio (che passa per il Comune di Roncoferraro e arriva a Governolo) erano vie di collegamento importanti.
Ciò è vero ma può esserci un'altra spiegazione.
Pare che l'attuale Governolo si trovi in una zona che in origine era la confluenza tra il fiume Mincio ed il Po.
Secondo una certa cultura di certi popoli antichi, le zone in cui vi erano confluenze di fiumi erano zone in cui vi erano particolari energie. Lo stesso discorso vale per Torino, la città magica per antonomasia.
Quindi, la scelta del luogo in cui avvenne l'incontro tra il Papa ed Attila potrebbe non essere stata casuale.
Del resto, Governolo ha un'altra particolarità.
Sotto le case della sua parte vecchia vi sono caverne scavate, come la città di Mantova.
Perché? A cosa servivano?
Del resto, la Provincia di Mantova è piena di misteri.
Guardate lo stemma della Provincia e quello del Comune del capoluogo.
La sua parte alta reca una croce rossa su campo bianco. Anche quello del Comune del capoluogo ha una croce rossa su campo bianco.
La cosa non vi dice niente?
Ma sì, la croce rossa su campo bianco è l'emblema dei cavalieri dell'Ordine Templare.
Questo avalla la tesi del rapporto stretto tra Mantova e questi cavalieri.
Del resto, pare che anche James Crichton, l'uomo di cultura scozzese del XVI secolo che fu ucciso proprio a Mantova fosse stato legato ai cavalieri di quest'ordine, poiché pare che gli Stuart, i membri della dinastia reale scozzese (con cui egli fu imparentato), fossero stati nel medesimo.
Questa è, comunque, un'altra storia.
Cordiali saluti.

CRISI, E SE AVESSE RAGIONE BOSSI?


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo de "Il Messaggero".
L'articolo è intitolato "Lettera BCE è fucilata a Berlusconi".
Il testo recita:

"(ANSA) - ROMA, 25 OTT - ''Abbiamo un sistema pensionistico che e' piu' a posto di quello francese e tedesco. La lettera della Bce 'e' una fucilata a Berlusconi. Sembra piu' un attacco a Berlusconi'. Cosi' il leader della Lega, Umberto Bossi che aggiunge: ''Chi ha scritto la lettera e' un italiano'. Ora l'Europa parla italiano. Addirittura la lettera dice che bisogna privatizzare le farmacie. E' una stupidaggine, sono cose comunali', aggiunge Bossi.".

Io mi trovo d'accordo con il leader leghista Umberto Bossi.
Sembra quasi che si voglia fare cadere il Governo a tutti i costi.
Tra quello che accadde con Fini, alcuni scossoni nella maggioranza che avvennero in seguito (e che avvengono tuttora), gli attacchi giornalistici e certe inchieste giudiziarie, sembra quasi che qualcuno stia lavorando per fare cadere il Governo.
Io non sono un teorico dei complotti ma qui sembra proprio che ci sia qualcosa che non va.
Una crisi di Governo ora sarebbe una catastrofe non tanto per il centrodestra ma per il Paese.
Le elezioni ora non si potrebbero fare e non si potrebbe fare nemmeno un "Governo di unità nazionale.".
In queste condizioni, c'è il rischio di un'ondata speculativa molto forte.
Cordiali saluti.


HIRAM ABIF, CHI ERA? ERA MAI ESISTITO?


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo del blog della Loggia 33.
Esso parla di Hiram Abif, l'architetto che secondo una leggenda fu il fondatore della massoneria.
Il testo dell'articolo è il seguente:

"All'inizio del X secolo a. C. re Salomone decise di costruire, alle porte di Gerusalemme, il più grande, il più imponente e il più maestoso Tempio che mai fosse stato dedicato a Dio e alla fratellanza degli uomini. Hiram soprannominato Abif (l'Orfano o figlio della Vedova) venne scelto da Salomone come sovrintendente ai lavori. Per la mole del lavoro e della manodopera impiegata, (si parla di centottantamila operai di cui solo ottomila maestri) il maestro Hiram si trovò ad affrontare grosse difficoltà che cercò in qualche modo di alleviare dividendo i lavoratori in tre classi: apprendisti, compagni e maestri e stabilì una parola segreta per distinguerli. La paga dei lavoranti dipendeva dalla qualifica e fu per questo che tre cattivi compagni, per ottenere la paga dei maestri, senza esserne degni e senza aver superato la prova, si nascosero nel cantiere del Tempio, dove Hiram, durante la pausa di lavoro, soleva passeggiare e lo colpirono coi loro attrezzi: il primo lo colpì alla gola con una riga di ferro, il secondo al cuore con una squadra ed il terzo alla testa con un maglietto. Nonostante tutto, Hiram non svelò la parola segreta e morì mentre cercava di fuggire dalla porta d'oriente. Non vedendo il capomastro, Salomone ordinò di cercarlo. Si scoprì, infine, il suo cadavere, grazie ad un ramo d'acacia infisso nel terreno nel punto in cui gli assassini avevano seppellito il cadavere. Il re ordinò funerali solenni e decise di dargli un sepolcro nel tempio. I maestri, durante il funerale, per dimostrare la loro estraneità al delitto e quindi la loro purezza portarono guanti e grembiuli di pelle bianca. La pioggia inondò il Tempio che da allora rimase incompiuto. I muratori si sparsero per il mondo in cerca della parola del maestro per poter continuare il suo compito. Quella parola sta ancora ad indicare il segreto massonico smarrito e che il Maestro deve cercare per mezzo dell'ascesa iniziatica, così che Hiram riviva e possa continuare la sua opera.".

Potete leggere l'articolo sul succitato blog. Il suo titolo è "Hiram Abif".
L'articolo parla della leggenda di Hiram Abif.
Io, invece, voglio parlare di questo personaggio da un punto di vista storico, ammesso che egli fosse mai esistito realmente.
Per farlo mi avvolgo di uno strumento, la Bibbia.
Secondo il Talmud (che fa parte del Tanakh, insieme con la Torah, il nostro Vecchio Testamento), il Tempio di re Salomone fu realizzato a Gerusalemme intorno al 833 BC e fu terminato nell'826 BC. Fu distrutto 410 anni dopo.
Quindi, Hiram visse nel IX secolo BC.
Ora, però, possibili testimonianza sull'esistenza di Hiram si trovano anche nella Torah, il nostro Vecchio Testamento.
Dal sito della Santa Sede, ho preso questi testi del Vecchio Testamento:

"[1] (4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano tributi e servirono Salomone finché visse. [2] (22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune, [3] (23)dieci buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. [4] (24)Egli, infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. [5] (25)Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone. [6] (26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. [7] (27)Quei prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. [8] (28)Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava ognuno secondo la propria mansione. [9] (29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. [10] (30)La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto. [11] (31)Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. [12] (32)Salomone pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. [13] (33)Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. [14] (34)Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza. [15] (5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide. [16] (2)Salomone mandò a dire a Chiram: [17] (3)"Tu sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. [18] (4-Ora il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà. [19] (5)Ecco, ho deciso di edificare un tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio nome. [20] (6)Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone". [21] (7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse: "Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per governare questo gran popolo". [22] (8)Chiram mandò a dire a Salomone: "Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al legname di cedro e al legname di abete. [23] (9)I miei servi lo caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio". [24] (10)Chiram fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. [25] (11)Salomone diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone a Chiram ogni anno. [26] (12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza. [27] (13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini. [28] (14)Ne mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro. [29] (15)Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti, [30] (16)senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori. [31] (17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. [32] (18)Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio. 1] Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese. [2] Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. [3] Davanti al tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio. [4] Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. [5] Intorno al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la cella. [6] Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. [7] Per la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. [8] La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello superiore. [9] In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. [10] Innalzò anche l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al tempio con travi di cedro. [11] E il Signore parlò a Salomone e disse: [12] "Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo padre. [13] Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele". [14] Terminata la costruzione del tempio, [15] Salomone rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di cipresso il pavimento. [16] Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei santi. [17] La navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti. [18] Il cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. [19] Per l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più segreta del tempio. [20] La cella interna era lunga venti cubiti e alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. [21] Salomone rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. [22] E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella. [23] Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci cubiti. [24] L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali. [25] Di dieci cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. [26] L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. [27] Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala. [28] Erano anch'essi rivestiti d'oro. [29] Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. [30] Ricoprì d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno. [31] Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. [32] I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. [33] Lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. [34] I due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi girevoli e così l'altro battente. [35] Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione. [36] Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro. [37] Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. [38] Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.".


Questi due brani sono stati presi dal I Libro dei Re (capitoli 5 e 6) e parlano della costruzione del tempio. Questo brano è ricco di simbolismi, che sono tanto cari ai massoni, Basti pensare al numero sette. Infatti, sette furono i giorni in cui Dio creò il mondo e sette furono gli anni in cui re Salomone eresse il tempio. Inoltre, sette sono i peccati capitali, di cui il maggiore è la superbia, il peccato di Lucifero e da cui nascono gli altri sei.
Fu la superbia, infatti, il peccato che generò l'invidia di quei tre cattivi compagni che, secondo la leggenda, uccisero Hiram.
Ora, nel testo compaiono dei nomi che somigliano a quello del fondatore della massoneria, Chiram re di Tiro e Adoniram, il sovraintendente ai lavori.
Ora, la Bibbia è anche un libro storico.
Infatti, molti fatti citati nei testi biblici sono fatti realmente accaduti.
Quindi, l'allegoria di Hiram Abif potrebbe non essere un'allegoria.
Anzi, potrebbe essere un fatto realmente accaduto.
Chiram, re di Tiro, potrebbe essere stato Hiram Abif.
Del resto, il Regno di Giuda ed Israele sotto re Salomone ebbe scambi culturali con gli altri popoli, compresi quelli di Tiro, i Sidoni.
Chiram era il re di Tiro.
Allora, può sorgere una domanda:
Chiram era ebreo?
Che interesse avrebbe avuto a contribuire alla realizzazione del tempio dedicato a quell'unico Dio di Israele (che poi divenne anche nostro, di noi cristiani) se fosse stato pagano?
Potrebbe essere vera anche l'ipotesi che il sovrantendente Adoniram come Hiram Abif.
In fondo, questo era il sovraintendente ai lavori, colui che era operativo nella realizzazione dell'opera.
Sarebbe interessante studiare la cosa.
Hiram Abif entrò nell'arte e nella letteratura.
Guardate la foto in alto. Quella foto mostra un quadro a grisaille di Jan Van Eyck (1390-1441) che ritrae Santa Barbara. Potete vedere questo quadro ad Anversa, in Belgio. Esso raffigura Santa Barbara. Dietro la Santa vi è raffigurato un edificio che sembra una cattedrale gotica.
Per alcuni, però, quell'edificio potrebbe essere interpretato come un'immagine del tempio di re Salomone e le persone che lavorano nelle sue logge potrebbero essere i massoni. Quindi, questo quadro può essere un'allegoria che dice che l'uomo deve edificare il "Tempio spirituale".
Ora, sorge una domanda:
Van Eyck era massone?
Del resto, molti artisti fecero parte di quelle gilde medioevali da cui nacque la massoneria.
Io preferisco "edificare il mio tempio" seguendo i dogmi di Santa Romana Chiesa.
Termino con una mia poesia:

A MORTI DI HIRAM ABIF

Vinni la Morti 'n passiari...
pì mastru Abif...cù tri omini...
picchì lu secretu vulitini pigghiari...
pì di rè Salomon fari lu Templum Domini...
fici unu di la riga cuteddu...accussì unni ci vinni la vuci...
comu di la squadra 'nto pettu un autru...
fici l'ultimu di lu martidduzzu fauci su lu 'ntellettu...
ma iddu sarvau lu secretu...da la 'nvidia...
cà...di Luciferu...figghia hè di lu piccatu...maladettu.

Cordiali saluti.






ECCO LA "MACCHINA DA GUERRA" DELLA SINISTRA!


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo del sito "Giornalettismo" che è intitolato "Berlusconi si dimette" .
Esso parla delle dimissioni del presidente Berlusconi dal Consiglio comunale di Milano.
Leggete anche i commenti.
Sono tutti della stessa parte politica, quella avversa.
Ora, la sinistra dice che il presidente Berlusconi vince perché ha le tre reti Mediaset che gli permettono di fare propaganda.
Queanto scritto in quell'articolo del sito "Giornalettismo" è una dimostrazione che la sinistra dice il falso.
Infatti, se voi visitate i forum su internet (come quello di "Affaritaliani.it") troverete prevalentemente commenti di persone di sinistra che attaccano il presidente Berlusconi, il centro destra e gli interlocutori di centro destra, spesso con toni volgari.
Una volta scrivevo sui forum di "Affaritaliani.it" ma dovetti lasciarlo per questo fatto.
Così fecero altri, come gli amici Giuseppe Sagliocco e Vito Schepisi, che conobbi in quel medesimo forum.
Lo stesso discorso vale per blog come questo, sui cui vi sono molti che scrivono frasi contro il centro destra e contro i bloggers (me compreso) spesso con toni ingiuriosi.
Ho dovuto censurare molti commenti.
Su Facebook e sui vari social-network, vi sono persone che chiedono l'amicizia e offendono chi sta con il centro destra. Se aggiungiamo anche i numerosi quotidiani che gettano fango sul presidente Berlusconi e sul centro destra, il gioco è fatto.
Questo "squadrismo telematico e mediatico" dimostra che la sinistra ha una vera e propria "macchina da guerra".
E' uno schifo!
Cordiali saluti.

lunedì 24 ottobre 2011

PREGHIAMO PER QUESTO RAGAZZO!

Cari amici ed amiche.

L'altro ieri c'è stata una tragedia.
E' morto Marco Simoncelli, il pilota della Honda che è stato vittima di un incidente sul circuito di Sepang, in Malesia.
Su di lui si è letto molto sui giornali e sui social-network. Non si sono lette richieste di preghiere per lui.
Io credo che sia arrivato il momento di pregare il buon Dio che lo accolga tra le sue braccia e nella sua casa.
Dovete rendervi conto del fatto che non è morta una celebrità ma un ragazzo di soli 24 anni che potrebbe essere vostro figlio o un vostro compagno di scuola all'università.
Giovedì ci saranno i suoi funerali di questo ragazzo che ha vissuto la propria vita terrena perché possa vivere allo stesso modo quella eterna.
Cordiali saluti.

BASTA PESSIMISMO!

Cari amici ed amiche.

Leggete questo post del blog dell'amico Giuseppe Sagliocco.
Il testo del succitato articolo è intitolato "Bisogna sconfiggere la strategia della paralisi e del pessimismo" e recita:

"Che sia chiaro: sconfiggere la strategia della paralisi e del pessismismo, solita e aggiungerei praticamente unica strategia usata dalla sinistra, si farà. Lo faremo con il decreto sviluppo, che deve essere il mattone che intendiamo mettere nella costruzione del muro contro la sfiducia. Il pareggio di bilancio ci sarà. Il nostro sistema di credito sarà protetto sia dall'intervento necessario del sistema economico e monetario in cui siamo onorevolmente inseriti fin dalla sua fondazione, sia dalla ripartenza del Paese. "Continueremo a lavorare nell'interesse delle famiglie e delle imprese per il bene dell'Italia, anche se contro di noi è stata montata una campagna di inusitata violenza da un'opposizione unita solo dall'antiberlusconismo, ma divisa su tutto, a partire dall'economia: basti pensare che il suo primo atto di governo sarebbe quello di respingere al mittente la lettera della Banca centrale europea" chiosa il Presidente del Consiglio Berlusconi.
Ecco, secondo me oggi il nostro primo compito, il nostro primo dovere è di mettere l'Italia al riparo dalla crisi economica e di farlo tutelando i risparmi e gli interessi delle famiglie e delle imprese ed assumendoci la responsabilità delle nostre scelte, diversamente da un Governo tecnico, che mai si sottoporrebbe al giudizio degli elettori. Niente da dire....il governo ha perseguito questo obiettivo con una manovra impegnativa e dolorosa, che garantisce per la prima volta il pareggio di bilancio entro il 2013, un traguardo inimmaginabile fino a poco tempo fa, che è giusto diventi un impegno vincolante anche per il futuro, con una specifica clausola inserita nella nostra Costituzione.

A chi ci chiede di fare un passo indietro rispondiamo chiaramente che mai come in questo momento sentiamo la responsabilità di non accondiscendere a questa richiesta, non per preservare dei poteri, ma nella convinzione che, oggi, questo Governo non abbia alternative credibili e che le elezioni anticipate non sarebbero una soluzione per i problemi che abbiamo. Mi domando: c'è qualche persona di buon senso che può veramente credere che un Governo tecnico avrebbe più forza di un Governo democraticamente legittimato, come lo è il nostro, nell'assumere quelle decisioni difficili, a volte impopolari, che la crisi impone?

Noi dobbiamo dunque utilizzare al meglio la parte restante della legislatura per completare il risanamento del Paese, per avviare una fase strutturale di crescita e per completare il nostro programma di riforme, riforme che sono necessarie ed indispensabili per la modernizzazione del Paese. Quali sono queste riforme lo sapete, sono già approvate dal Governo e alla vostra attenzione: la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato, indispensabile per consentire a chi governa di agire con la rapidità e l'efficienza imposte dai tempi e per dare voce ai territori, attraverso un'adeguata rappresentanza nel Senato federale; la riforma del fisco, per ridurre il carico tributario sui soliti noti e portare gli evasori nell'area dei contribuenti virtuosi; la riforma della giustizia, per realizzare una giustizia giusta, al servizio del cittadino e porre fine all'uso politicizzato che da troppo tempo ne viene fatto.

Occorre quindi, che le opposizioni esercitano un legittimo diritto-dovere di critica, anche aspra, ma non concentrato unicamente in funzione anti premier, il quale è vittima di una campagna demolitoria aiutata dalle calunnie di cui è autore un circuito mediatico-giudiziario; peccato che le opposizioni tutte, infatti, non abbiano né un Esecutivo di ricambio né un programma definito da proporre agli elettori!! Infine, una crisi di Governo al buio oggi determinerebbe la vittoria del partito declinista, catastrofista, speculativo, in azione da mesi in Europa e in Italia. Noi siamo qui, e con me una maggioranza politicamente coesa, al di là degli incidenti d'Aula, per testimoniare che l'Italia ce la fa, ce la farà, e può rilanciarsi battendo la strategia del pessimismo.".

Sono d'accordo con l'amico Giuseppe.
Forse, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha ironizzato sul nostro Paese perché potrebbe essere stato influenzato da una certa stampa del nostro e dalle contninue dichiarazioni dell'opposizione che, pur di mettere in cattiva luce il presidente Berlusconi ed il Governo, parla male del nostro Paese, diffondendo il pessimismo.
Certo, le ironie del presidente francese sono inaccettabili e fuori luogo.
Se fossi in lui, guarderei a quello che succede in casa mia.
Però, sono ancora di più inaccettabili certe affermazioni fatte dagli esponenti dell'opposizione che vengono riportate ed amplificate da una certa stampa.
D'altra parte, l'opposizione può fare solo ostruzionismo.
Essa è divisa su tutto ed è unita solo dall'avversione verso il centrodestra ed il presidente Berlusconi.
Questa situazione è vergognosa!
In un momenti di grave crisi come questo serve coesione.
L'opposizione dovrà assurmersi ogni responsabilità qualora la situazione dovesse peggiorare.
Il Governo ha sempre cercato un'interlocuzione ma l'opposizione non ha fatto altrettanto.
Anzi, ha creato un clima di sfiducia e di tensione.
E' questo il concetto di responsabilità dell'opposizione?
Cordiali saluti.




GLI OLOCAUSTI BARBARI DELL'UOMO ASTRATTO

Cari amici ed amiche.

Leggete questa nota dell'amico Filippo Giorgianni:

"Joseph de Maistre, Considerazioni sulla Francia:

«Ora, nel mondo non esiste l’uomo; lungo la mia vita ho visto Francesi, Italiani, Russi, etc.; grazie a Montesquieu, so perfino che si può essere Persiani; ma quanto all’uomo, dichiaro di non averlo mai incontrato nella mia vita; se esiste, è a mia insaputa.»

Alain Finkielkraut, L’ingratitudine. Conversazione sul nostro tempo con Antoine Robitaille:

«Andando in senso contrario all’orgogliosa ragione dei Lumi, la saggezza conservatrice dà credito ai morti […]. All’uomo in generale, il conservatore contrappone singole tradizioni. […] All’individuo chimerico, la realtà effettiva dell’essere sociale […]. Circa centocinquant’anni più tardi Hannah Arendt riprende la disputa. E la sua meditazione sul disastro totalitario la conduce, contro ogni aspettativa, a prendere le parti della conservazione. Il XVIII secolo – dice – ha proclamato i diritti dell’uomo, ma è nel XX secolo che l’uomo ha fatto la sua effettiva comparsa sulla scena della Storia. Non si può più dire, oggi, con Joseph de Maistre: “Ho visto durante la mia vita dei Francesi, degli Italiani, dei Russi, ecc. So anche, grazie a Montesquieu, che si può essere Persiani. Ma quanto all’uomo, dichiaro di non averlo mai incontrato in vita mia. Se esiste, esiste a mia insaputa”. Noi sappiamo, ed è un doloroso sapere, che si può essere uomini, uomini e basta. L’uomo nudo, l’uomo senza determinazioni, l’uomo libero da ogni genere di vincolo ed estraneo a ogni comunità, l’uomo abitato unicamente da se stesso e identificabile esclusivamente con la sua umanità, quest’uomo, dunque, non è una chimera metafisica o una visione dello spirito. Facendo dell’esule la sua figura distintiva, il nostro tempo si è anche ingegnato a produrlo in milioni di esemplari. Dunque l’uomo esiste punto e basta, ma la mera appartenenza alla specie è la peggior prova che ci sia: l’essere umano ridotto a ciò che è perde, al tempo stesso, la possibilità di esistere sulla terra in modo umano e le caratteristiche che permettono agli altri di trattarlo come loro simile. L’uomo che non è altro che un uomo non è più un uomo: l’argomentazione contrapposta da Edmund Burke al pensiero illuministico ha ricevuto, nei tempi bui, “la conferma ironica, amara e tardiva dell’esperienza”. […] Singolare forse, ma imposto dall’evidenza delle cose. Dallo sradicamento degli apolidi all’internamento nei campi di concentramento, la negazione dell’umano ha preso la forma della desolazione, ovvero della “privazione di suolo”, dell’esperienza radicale e disperata di una assoluta non-appartenenza al mondo. Alla libertà occorre un mondo. E non è in un posto qualunque, in un modo qualunque, ma nel seno di un popolo, di un certo ambiente vitale, all’interno di una comunità politica, che l’uomo può vivere in quanto uomo fra gli uomini, ovvero “esprimere delle opinioni significanti e condurre azioni efficaci”. Ecco cosa ci insegna, a contrario, un secolo devastato dalla volontà totalitaria di dissolvere il mondo umano nel progresso della Storia. […] Sotto il regno dell’Uomo, gli uomini finiscono per essere tutti superflui. […] Ma, sopra uno dei muri del Maggio, proprio vicino all’Odéon, si poteva leggere anche questa frase: “Professori, voi ci fate diventare vecchi!”. Eccolo, il colpo di grazia di cui si parlava poco fa: una simile accusa trasforma in crimine contro la vita l’arte di ereditare, evocata da Hölderlin, e descritta con grande precisione da Hannah Arendt in un articolo sulla crisi dell’educazione apparso esattamente dieci anni prima dei fatti di Maggio: “È proprio per preservare ciò che c’è di nuovo […] in ogni bambino che l’educazione dev’essere conservatrice”. Il bambino, in altre parole, non è solo un essere umano in divenire, è anche un nuovo arrivato sulla terra. Se è necessario, senza alcun dubbio, aiutare le nuove vite a crescere, a maturare, a sbrigarsela nella vita, la prima missione della scuola è l’introduzione del nuovo arrivato in un mondo più vecchio di lui. La disciplina scolastica tira fuori gli allievi dalla bolla del contemporaneo: il neofita deve diventare un erede perché prenda corpo la sua capacità di innovazione. La trasmissione è necessaria alla libertà.»

Frédéric Le Play, Textes choisis:

«La condizione del barbaro è la condizione della società, che non è automaticamente votata né al progresso, né al decadimento, ma che, vivendo della vita che a essa trasmettono i suoi membri, predispone i termini della propria “conferma nella civiltà” attraverso gli strumenti di educazione e di istruzione che impediscono ai piccoli barbari, che a ogni generazione l’assalgono, di degenerare in selvaggi.»

Nicolás Gómez Dávila, Tra poche parole:

«Il culto dell’umanità si celebra con sacrifici umani.»".


L'amico Giorgianni (che merita tutti i miei complimenti) ha preso alcuni brani di alcuni grandi pensatori storici, da Joseph De Maistre a Nicolas Gomez Davila per spiegare quello che è il disastro del pensiero totalitario.
Il totalitarismo propone un uomo astratto, un "uomo innaturale".
Prendiamo l'esempio del nazismo.
Il nazismo proponeva un uomo con certe caratteristiche fisiche (biondo, alto e con gli occhi chiari), con una certa lingua (quella tedesca) e con un certo pensiero che lo vedeva superiore agli altri.
Un altro esempio è il comunismo.
Il comunismo proponeva un uomo che rifiutava la religione ed i valori tradizionali, come la famiglia.
In pratica, l'uomo comunista era, di fatto, una macchina che doveva eseguire quello che diceva il suo partito e fare dei suoi dettami veri e propri dogmi.
Ove queste idee si affermavano valeva un principio:
Lo Stato veniva prima di tutto e di tutti ed il dissenso, come tale, veniva visto come pericoloso per la società. Chi faceva dissenso doveva essere eliminato fisicamente o, qualora non si fosse riusciti in ciò, lo si doveva "rieducare", ghettizzandolo, imprigionandolo nei capi di "rieducazione" (come il gulag sovietico), screditandone le persona e negandone la dignità e l'appartenenza al consorzio umano.
Nel pensiero totalitario l'uomo è un numero o un mero escutore dei dettami del partito che esprime tale pensiero.
Ancora, se pur velatamente, esistono queste idee.
Ad esempio, qui in Italia vi è stata (e vi è tuttora) una scuola ed un università ideologizzate, in cui certi gruppi puntano a fare esattamente quello che fecero i partiti totalitari del XX secolo, delegittimando chi non la pensa come loro.
Lo stesso discorso vale per il mondo del lavoro. Ad esempio, in certe fabbriche, se un operaio non ha la tessera del sindacato e non fa quello che esso dice viene visto come "nemico della comunità".
Lo stesso avviene anche in altri ambiti della vita sociale.
Chi la pensa in modo diverso rispetto a certi gruppi viene isolato e talvolta insultato ed intimidito.
Perché ci sia una società migliore, certe idee devono essere sradicate dalle menti umane.
L'uomo vero è molto di più di quello che certe idee perverse vogliono plasmare.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.