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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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martedì 19 luglio 2011

ITALIANI ALL'ESTERO E RIFORMA DI CALDEROLI, IL COMMENTO DI MARCO STELLA


Cari amici ed amiche.

Vi voglio fare leggere questa nota di Marco Stella, un nostro connazionale emigrato in Brasile che ha commentato la bozza di riforma proposta dal Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
Di questa proposta di riforma ho parlato questa mattina nell'articolo intitolato "Una seria proposta di riforma". Marco Stella guarda con preoccupazione questa riforma perché potrebbe togliere il voto agli italiani all'estero. Infatti, questa riforma prevede la soppressione delle circoscrizioni estere.
Ora, io (che iniziai ad impegnarmi in politica proprio riguardo agli italiani all'estero) voglio fare una considerazione.
In primo luogo, vorrei dire che questa proposta di riforma è solo una bozza. Quindi, può essere aggiustata e discussa in Parlamento.
Al di là della questione degli italiani all'estero, questo testo di riforma proposto dal ministro Calderoli è giusto perché punta a ridurre la spesa pubblica. Lo dico da militante convinto del Popolo della Libertà e da giovane che vede le difficoltà, come la disoccupazione giovanile (che mi riguarda, essendo anch'io disoccupato), che sono causate da questo sistema vecchio e dispersivo.
Per quanto riguarda i nostri connazionali all'estero, vanno fatte delle considerazioni. Lo scandalo sta nel fatto che vi siano troppe strutture consolari e di rappresentanza in alcune zone e non ve ne sia nemmeno una in altre.
E' il caso, ad esempio, dei nostri connazionali residenti a Tacuarembò, Uruguay, verso i quali iniziai ad impegnarmi.
Infatti, in quella zona non vi sono strutture consolari di riferimento per i nostri connazionali.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa sul voto estero.
Il problema non è il voto in sé ma il suo meccanismo che ha mostrato pecche, anche serie.
Gli italiani all'estero hanno il diritto di votare. Il problema è che il meccanismo di voto, tramite posta, ha mostrato gravi lacune che hanno causato anche irregolarità. Vi sono stati anche casi di schede che arrivavano ai destinatari (gli elettori) che erano già votate o che avevano indicazioni di voto. La cosa era finita anche su "Striscia la Notizia", il noto telegiornale satirico di Antonio Ricci. Serve, quindi, una riforma del voto estero.
Le cose potrebbero essere migliorate ridistribuendo le strutture consolari, togliendo quelle che sono in eccesso e mettendole dove queste mancano, e con le tecnologie, come internet. Comunque, spero di avere dato una risposta all'amico Marco Stella, che mi tagga sempre nelle sue note che leggo con piacere.
Ora, leggete questa nota dell'amico Marco:

"ITALIANI ALL'ESTERO, CALDEROLI CI VUOLE TOGLIER IL DIRITTO DI VOTO...
pubblicata da Marco Stella il giorno lunedì 18 luglio 2011 alle ore 22.29

ITALIANI ALL’ESTERO

CALDEROLI CI VUOLE TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO.

"Riforme costituzionali: Senato federale, stop a circoscrizioni estere

Presentate dal governo, a firma del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli

CIRCOSCRIZIONE ESTERO - Viene «soppressa» la circoscrizione Estero. «All'articolo 48 della Costituzione, il terzo comma è abrogato», si legge nel testo, con riferimento alla norma costituzionale (introdotta nel gennaio 2000) che prevede l'esercizio del diritto di voto per l'elezione dei parlamentari, da parte dei cittadini residenti all'estero." fonte Corriere.it

IL DIRITTO DI VOTO DOVREBBE ESSER TOLTO A CHI, COME NEL CASO DEI LEGHISTI, DISONORA LA PATRIA, MA NON DISDEGNA LO STIPENDIO DI PARLAMENTARE.

Il riconoscimento del diritto di voto agli Italiani residenti all'estero, mediante la creazione di una apposita circoscrizione, fu una delle poche vere conquiste dell'Era Berlusconi. Rappresentò per Mirko Tremaglia ed i suoi collaboratori (io mi includo) una vittoria inenarrabile, quella meravigliosa sensazione di aver regalato agli Italiani un pezzo di democrazia in più. Grazie alla Legge Tremaglia molti Italiani non si sentono più cittadini di seconda categoria, molti Italiani non si sentono più emarginati, potendo dare il proprio contributo in materia di voto e candidatura alla democrazia del Paese che seppur distante è e rimarrà sempre l'unica e vera PATRIA - concetto sconosciuto ai leghisti.

È inoltre ridicolo che un governo promulghi una legge e a distanza di 10 anni si interroghi sulla possibilità di una sua abrogazione.

Marco Stella".


Oltre alla questione degli italiani all'estero, ve n'è un'altra di un italiano che deve andare all'estero per curarsi, Salvatore Crisafulli, un uomo che dal 2003 è paralizzato a causa un grave incidente. Leggete questo appellolanciato su Facebook dal fratello Pietro:

""SCANDALOSO! Purtroppo il viaggio in Israele per Giuseppe è saltato...non c'era una Equipe Medica disponibile.. Attualmente per Salvatore Crisafulli rinviato al 28 luglio con la speranza che qualcuno si faccia avanti. PER FAVORE AIUTATECI. NON FATE SVANIRE QUESTO SOGNO." (Pietro Crisafulli)".
Io spero di cuore che venga aiutato e chi lo vuole aiutare e conoscere la sua storia, può visitare il sito. Visitate il suo sito, seguendo il link http://www.salvatorecrisafulli.it/. Tra l'altro, metterò il link nella voce "Link preferiti" di questo blog. So che in Israele, il Paese in cui Crisafulli dovrà andare a curarsi, vi sono degli italiani.
Gli italiani all'estero sono gente di grande solidarietà. Magari, potranno aiutare anche Crisafulli.
La grandezza di un popolo si vede anche da ciò e quello italiano è un grande popolo.
Materialmente, non posso fare molto, ma con cuore, mi unisco a questo appello e spero che Dio sia con Salvatore e con i suoi cari e con le persone in difficoltà come lui.
Cordiali saluti.




lunedì 18 luglio 2011

UNA SERIA PROPOSTA DI RIFORMA


Cari amici ed amiche.

Finalmente, vi è una seria proposta di riforma del nostro Stato.
Questa proposta è già stata scritta in una bozza e prevede la riduzione a 500 del numero dei parlamentari, l'istituzione del Senato Federale, di maggiori poteri al Presidente del Consiglio (che diventerà Primo Ministro, sul modello britannico) ed il federalismo.
Ora, questa riforma, che sarà portata avanti dal Ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, servirà a ridurre i costi della politica e a renderla meno autoreferenziale.
Ad esempio, il Governo avrà la fiducia della sola Camera dei Deputati (che approverà le leggi) mentre il Senato assumerà il carattere di "Senato Federale" sarà eletto su base regionale (e a suffragio universale) e avrà funzioni di collegamento tra Stato e Regioni. Sarà, di fatto una vera e propria "Conferenza Stato-Regioni".
Non ci sarà più la figura del "senatore a vita" ma quella del "deputato di diritto e a vita" . A questa carica potranno accedere coloro che sono stati Presidenti della Repubblica, salvo rinunzia. Ogni ramo del Parlamento avrà 250 parlamentari ciascuno.
Il Primo Ministro avrà il potere di nominare e revocare i ministri e quello di chiedere al Presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera dei Deputati, anche senza una mozione di sfiducia.
Sentiti il Primo Ministro, il Presidente della Camera ed i capigruppo, il Presidente della Repubblica potrà sciogliere la Camera.
Il Presidente della Repubblica potrà nominare e revocare il Primo Ministro.
Verrà creato anche il meccanismo della "sfiducia costruttiva" , un meccanismo che prevede che la maggioranza uscita dalle elezioni possa designare un nuovo Primo Ministro. Essa dovrà essere approvata a maggioranza assoluta dalla Camera ed il Primo Ministro dovrà essere designato dalla maggioranza uscita dalle elezioni. Questo eviterà il triste fenomeno del trasformismo che tanto male ha fatto (e sta facendo) alla politica.
Per essere eleggibili al Senato Federale l'età dei candidati dovrà essere maggiore o uguale a 21 anni. Per essere eleggibili alla Presidenza della Repubblica si dovrà avere un'età maggiore o uguale a quarant'anni. Questo farà sì che i giovani possano entrare in politica.
La votazione dei disegni legge alla Camera non sarà superiore ai 30 giorni.
Questa bozza è una buona base di partenza per fare una seria riforma della nostra politica.
Oggi, si parla tanto di "caste" e di un ceto politico che viene visto come inconcludente e parassita. Questa riforma renderà la politica più vicina ai cittadini e taglierà molti sprechi.
Basti pensare che, con questa riforma, le indennità ai Parlamentari saranno date in base alle presenze e saranno commisurate al lavoro svolto.
L'unico punto critico riguarda il voto estero. Infatti, questa bozza di riforma prevede l'abolizione delle circoscrizioni estere. Tratterò questa cosa in un altro articolo, visto il materiale di discussione che ho.
Forse, questa riforma potrebbe riavvicinare i cittadini alla politica e sfatare finalmente il "mito della casta". Si può migliorare ma la base di partenza è buona.
Cordiali saluti.

POLITICA, SERVE RESPONSABILITA'!


Cari amici ed amiche.

La manovra finanziaria è stata approvate ma le opposizioni continuano a chiedere le dimissioni del presidente Berlusconi e del Governo.
Io trovo che questo atteggiamento sia irresponsabile.
Gli speculatori non stanno aspettando altro.
Infatti, il maggiore timore dei mercati internazionali riguardo l'Italia è la questione della stabilità del Governo.
Ergo, una caduta del Governo potrebbe generare una grande incertezza sull'affidabilità dell'Italia, tenendo conto del fatto che molti degli oppositori sarebbero disposti anche a fare un Governo tecnico, un Governo che potrebbe non avere l'appoggio del Parlamento.
Un eventuale Governo tecnico (o Governo dei perdenti, perché per stare sù avrebbe bisogno dell'attuale opposizione e di un pezzo dell'attuale maggioranza) sarebbe debole fin dalla sua nascita perché non avrebbe alcuna credibilità. E così gli speculatori farebbero festa.
Questo Governo può continuare a governare.
Finché ha i numeri in Parlamento, deve continuare a governare.
Chiederne le dimissioni sarebbe solo un atto di irresponsabilità che non squalificherebbe una coalizione in particolare (centrodestra, Terzo Polo o centrosinistra) ma l'intera politica.
Le opposizioni chiedono la caduta del Governo ma poi cosa succederà?
Infatti, le opposizioni non hanno un piano alternativo e sono unite solo dall'antiberlusconismo e pertanto non hanno la credibilità.
Il populismo si farebbe strada e ci sarebbe anche il pericolo di atti gravi.
Ora, vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Berlusconismo ed antiberlusconismo".
I commenti di certi interlocutori non sono per niente responsabili.
Ad esempio, è gravissimo paragonare Mediaset alla mafia.
Mediaset è una grande azienda che crea ricchezza nel nostro Paese e che dà tanti posti di lavoro.
Ora, gli antiberlusconiani odiano il presidente Berlusconi a tal punto da volere la rovina di Mediaset.
Ma ci si rende conto di quello che si dice?
Politicamente, il presidente Berlusconi può piacere o non piacere ma non si può desiderare la rovina sua e della sua azienda.
Io credo che tutti noi dobbiamo riacquistare il senso della responsabilità.
Cordiali saluti.

TERREMOTI? MA QUALE COMPLOTTO...





Cari amici ed amiche.

Ieri, qui nel Mantovano, c'è stato un terremoto. Si è sentito anche qui da me.
E' stato un terremoto la cui magnitudo è stata di circa 4,7.
Ora, di fronte a simili fenomeni, c'è agita uno spettro di un complotto ordito da chissà quale lobby misteriosa.
Il video qui sopra, che ho scaricato da Youtube, ne parla.
In particolare, i complottisti accusano un progetto americano il cui nome è HAARP, il Programma di Ricerca Attiva Aurorale, che è promosso dalla University of Alaska e la Defense Advanced Research Project Agency.
Questo progetto studia i movimenti della ionosfera, ossia uno degli strati superiori della nostra atmosfera.
La ionosfera è la parte ionizzata della nostra atmosfera ed ha un ruolo fondamentale nei fenomeni climatici e quant'altro.
Ora, secondo certi "teorici della cospirazione", il progetto HAARP sarebbe fatto per creare terremoti e modificare il clima, per creare problemi a quei Paesi che possono essere ostili agli USA.
Io non credo che sia così.
Infatti, modificare i fenomeni sul larga scala significherebbe alterare gli equilibri del nostro pianeta.
Il nostro pianeta infatti ha degli equilibri.
Se una persona dovesse modificare una situazione climatica o geologica in un punto, tutto il pianeta ne risentirebbe, perché dovrebbe ripristinare quell'equilibrio che sarebbe stato turbato.
In altre parole, se una persona puntasse dominare la natura quest'ultima si ribellerebbe contro l'autore di quella modifica.
Una modifica della natura è pericolosa anche per chi la fa.
Per questo, i teoremi dei "teorici della cospirazione" non sono credbili.
A mio modesto parere, questi teoremi vanno bene per fare letteratura e non per fare informazione.
Comunque, vi invito a visitare il sito del progetto HAARP, seguendo il link http://www.haarp.alaska.edu/.
E' molto interessante e per questo ho messo il link nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Studiare il nostro pianeta è cosa importante.
Dobbiamo conoscere il nostro pianeta, per capirlo fino in fondo e certe teorie che parlano di "complotti" non aiutano. E' giusto che la gente sappia, ad esempio, come si forma un temporale o come avviene un'eruzione vulcanica.
Certe "teoremi" rischiano di creare solo della confusione.
Cordiali saluti.

domenica 17 luglio 2011

UN CHIARIMENTO SUL SUPERMERCATO DI RONCOFERRARO


Cari amici ed amiche.

In merito all'articolo intitolato "Nuove opere, la mia risposta all'Associazione Civica Mantovana", voglio fare una precisazione e stroncare una polemica sul nascere.
Quando ho scritto che il supermercato che si realizzerà qui a Roncoferraro non è un'opera sul piano strategico non volevo affermare che esso non fosse importante per chi vi lavora o per il commercio.
Ci mancherebbe altro. Io che difendo Mediaset perché crea lavoro non posso non fare lo stesso per il supermercato. Winston Churchill affermava:
"L'azienda privata non è una tigre da uccidere o una vacca da mungere ma è robusto cavallo che traina un carro molto pesante.".
Il problema è spiegato in questa lettera scritta dall'ingegnere Ettore Alessi e pubblicata sul blog del suo circolo, il circolo delle libertà "Nuove Prospettive per Roncoferraro".
Il testo recita:

"Salve a tutti, cari concittadini roncoferraresi.

Il mio nome è Ettore Alessi ma credo che voi già mi conosciate. Già dirigente (oggi in pensione) della "Montedison" e militante di lungo corso del Partito Socialista Italiano, negli anni '80, sono stato Sindaco di questo Comune, il Comune di Roncoferraro (in provincia di Mantova), e fino a qualche anno fa ho presieduto l'Istituto geratriaco "Antonio Nuvolari".
Vedendo oggi la carenza di forze capaci di creare massa critica ed opposizione contro questo centro sinistra, qui nel nostro Comune, io ad alcuni amici, tra i quali cito il dottor Gianni Gasapini ed il professor Roberto Archi, abbiamo fondato un circolo politico-culturale che si chiama "Nuove prospettive per Roncoferraro".
La fondazione di questo circolo è avvenuta il 03 marzo di quest'anno.
Noi ci mettiamo a vostra disposizione, per offrirvi un'altra voce e fare sì che siate consci di quello che sta facendo l'attuale amministrazione di centro-sinistra, un'amministrazione arroccata sulle sue posizioni che rifiuta il dialogo con la cittadinanza.
Il nostro circolo si colloca nell'area politica di centro destra ma non è legato a nessun partito ed è aperto a tutti.
Esso è, quindi, un "laboratorio culturale" in cui si punta a progettare un'alternativa a questa amministrazione.
Noi saremo disponibili all'ascolto e ci impegneremo a denunciare tutti i problemi e le disfunzioni che ci sono nel nostro Comune, sia nel capoluogo (per l'appunto Roncoferraro) e sia nelle frazioni.
Una di queste riguarda la realizzazione di un supermercato di fronte al camposanto di Roncoferraro.
A tale proposito, ho redatto questa lettera che voglio portare alla vostra conoscenza:

"Il signor Gobetti di Castel d'Ario gestisce un supermercato nella zona artigianale del capoluogo.
La posizione del supermercato è tra le più infelici per i seguenti motivi:
  1. la superficie di vendita è insufficiente rispetto al flusso di clienti, in particolare nei giorni prefestivi;
  2. non dispone di un magazzino degno di tale nome;
  3. lo spazio esterno adibito a parcheggio è così esiguo da rischiare costantemente urti tra le automobili;
  4. nei momenti di massimo afflusso si creano code su via Battisti che rendono difficoltoso il traffico.
Nessuno mette in discussione il diritto del sig Gobetti di disporre di un'are adeguata alle dimensioni della propria attività e di potere aumentare la superficie a disposizione per gli alimentari.
Siamo però del'avviso che non si debba alterare l'equilibrio commerciale di Roncoferraro.
In altri termini: le tipologie merceologiche ora di nicchia, che dispongono di qualche scaffale, dovrebbero rimanere tali anche nel nuovo insediamento.
Solo in questo modo saremmo allineati agli obiettivi definiti dal P.G.T (Piano di Governo del Territorio) per il commercio:
" Stimolazione del sistema distributivo comunale attraverso nuove opportunità localizzative, anche se limitate al fine di scongiurare il pericolo di alterare gli equilibri dimensionali e soprattutto di tipologia già consolidati nell'attuale assetto distributivo..."
Ciò è ottenibile mediante un "gentlement agreement" tra amminstrazione comunale ed imprenditore privato.

Di fronte a questa problematica, l'amministrazione comunale individuò già nel 2008 un'area prossima al cimitero, nel totale dispregio delle disposizioni legislative che vietano l'edificazione privata nel raggio di 200 m dal perimetro cimiteriale, e del particolare rispetto dovuto a un luogo di preghiera e di silenzio.

Questa scelta pone una serie di interrogativi.

Perché l'ASL prima esprime parere contrario alla realizzazione di un supermarcato; poi, di fronte a un secondo progetto sostanzialmente identico al primo, esprime parere favorevole?
Non si venga a dire che:
  1. un parcheggio aggiuntivo (di cui non si ha assolutamente bisogno dato che il parcheggio è stato allargato solo tre anni fa),
  2. che la ciclabile di collegamento col centro abitato (non indispensabile, visto che esiste già la cliclopedonale ad ovest di via Livelli),
  3. la posa a dimora e siepi sempreverdi,
sono opere tali da giustificare un'opera non pubblica.

Perché l'ASL nell'esame del primo progetto cita le disposizioni legislative, in forza delle quali esprime il parere (negativo), nel secondo progetto si limita a tenere che l'opera comprorta anche la realizzazione di strutture di pubblica utilità?
Non si rende conto che con "anche" riconosce che, oltre ad opere pubbliche, il progetto prevede altre tipologie di opere che non possono che essere private, e quindi non ammissibili.
Forse l'ASL fa propria la controdeduzione n°5 del documento a firma del Sindaco datato 10/01/2009, ove, con riferimento al Regolamento regionale n°6 del 09/11/2004- art. 8-comma 3 "La zona di rispetto può essere ridotta fino ad un minimo di 50 m, previo parere favorevole di ASL ed ARPA. La riduzione è deliberata dal Comune solo a seguito del Piano cimiteriale..." Il Sindaco deduce che è possibile qualsiasi costruzione. Deduzione del tutto errata, dal momento che il comma 2 dello stesso articolo 8 recita: "La zona di rispetto ha un'ampiezza di almeno 200 m ed ed al suo interno valgono i vincoli definiti dalla normativa nazionale vigente".
Ne consegue che:
  1. nella fascia di rispetto non sono ammesse opere private;
  2. il comma 3 detta le modalità da seguire nel caso di riduzione della fascia di rispetto (ovviamente: sempre che ciò sia ammissibile).
Come può il Sindaco avere letto solo il comma 3 e non il comma 2? Ci si chiede ancora:

Perché il Sindaco, di fronte ai ripetuti inviti a riesaminare (o a far riesaminare) la questione, si è pervicacemente rifiutato di entrare nel merito , trincerandosi dietro al parere dell'ASL che, a sua detta è vangelo?
Sì, è vangelo quando il parere è favorevole; non è vangelo quando il parere il contrario!

Perché la ostinata chiusura del Sindaco nei confronti delle osservazioni e delle richieste dei commercianti, ottenendo come unico risultato l'esacerbazione degli animi?

Perché il Sindaco aprova come obiettivo del P.G.T la non alterazione dell'equilibrio commerciale, e poi si smentisce clamorosamente alla prima occasione?

Queste le domande che non hanno mai avuto risposta e dalle quali emerge il sospetto che il procedimento sia viziato da illegittimità.


Il Sindaco e l'amministrazione comunale hanno esaminato soluzioni alternative per risolvere il problema del supermercato Gobetti? Ne dubitiamo!


Noi non faremo mancare la nostra collaborazione.


Per il supermercato Gobetti suggeriamo di prendere in considerazione l'area su via Edmondo De Amicis, tra l'incrocio di via Aldo Moro ed il civico n° 16.

Questa scelta avrebbe dei vantaggi:
  1. Il centro storico di Roncoferraro (Piazza Aristodemo Dall'Oca e Chiesa parrocchiale) rimarrebbe baricentrico rispetto alle attività commerciali del capoluogo.
  2. Non si recherebbe disturbo a zone residenziali.
  3. Il parcheggio del supermercato potrebbe essere utilizzato anche per la piscina comunale.
  4. Si darebbe inizio alla riqualficazione di via De Amicis, con realizzazione di una pista ciclopedonale.
  5. Si manterrebbe il rispetto dovuto ad un camposanto.".
La questione del supermercato Gobetti è solo una della tante che tratteremo.
Intanto, sappiate che qui si vuole fare un'alternativa che possa fare sì che il nostro Comune sia migliore.
Nel panorama roncoferrarese ci sono già delle voci alternative a quelle afferenti a quelle dell'amministrazione.
Cito, ad esempio, l'amico Antonio Gabriele Fucilone che conosco personalmente e che scrive sul suo blog "Italia e mondo" (http://italiaemondo.blogspot.com) e sul giornale degli italiani all'estero "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net). Oltre a Fucilone, ci sono altre voci.
Noi lavoriamo per unire queste voci e fare una grande forza alternativa all'attuale maggioranza.
Porgendovi i miei cordiali saluti, auspico che seguiate la nostra attività.".

Io sono perfettamente in linea con il contenuto della lettera dell'ingegnere Alessi.
Qui nessuno è contro il supermercato in quanto tale ma ci sarebbe dovuto essere un dialogo con i cittadini, in particolare con quelli che risiedono nell'adiacente zona residenziale che dovranno sentire i rumori dei camion che scaricano le merci o quelli delle ventole dei motori che fanno andare le celle frigorifere. Inoltre, vi è la questione dei commercianti.
Il supermercato in quella zona rischia di spostare l'asse commerciale dal centro alla periferia. I commercianti sarebbero così danneggiati e si rischierebbe uno svuotamento del centro, che sarebbe così esposto a situazioni non belle come lo spaccio di droga. Già ci sono dei segnali inquietanti e, anzi, colgo l'occasione per lanciare un appello perché ci siano maggiori controlli nel centro di Roncoferraro. Oltre a ciò, vi è la questione del cimitero. Da cattolico non posso tacere.
Il cimitero è un luogo sacro e che, come tale, merita rispetto.
Ora, va detta anche un'altra cosa.
Il supermercato è un'opera privata mentre la TAV è un'opera pubblica e non riguarda la strategia di un singolo comune ma quella di un' intera nazione e dell'Europa stessa. Per questo ho contestato il paragone fatto dall'Associazione Civica Mantovana.
Cordiali saluti.

IL MASSACRO IN VANDEA, COMMENTO ALLA NOTA DI STEFANIA RAGAGLIA

Cari amici ed amiche.

Oggi commento una bella nota scritta su Facebook da Stefania Ragaglia che parla del massacro in Vandea, uno degli atti più brutali della Rivoluzione francese. Stefania ha preso spunto da un testo di Luigi Negri. In realtà fu una serie di massacri che incominciò nel 1793 e si protrasse fino al 1815. Questo massacro rivelò il vero volto della Rivoluzione francese, una rivoluzione che promise di togliere le ingiustizie ed invece distrusse un potere e ne mise un altro più corrotto e brutale. Questo massacro testimoniò la volontà di togliere Dio sia dalla vita pubblica che da quella privata delle persone. Ora, una cosa va chiarita, il ruolo della massoneria in tutto questo. E' vero che la massoneria ebbe tra i suoi affiliati personaggi come Maximilien de Robespierre ed assunse una certa piega anticlericale ed anticattolica. La segretezza permise a certi personaggi di proliferare. Però, è altrettanto vero che la massoneria francese fu fondata da elementi cattolici scozzesi e stuardisti e che in origine ebbe un retaggio cattolico. Infatti, questa massoneria franco-scozzese fu contrapposta a quella inglese che, invece, era di matrice anglicana e legata alla dinastia degli Hannover. Diciamo che l'Illuminismo e la Rivoluzione francese trasformarono la massoneria e ne fecero un veicolo di quelle idee anticattoliche che nella Rivoluzione francese assunsero l'aspetto più brutale e violento. La dimostrazione sta nel fatto che anche quei massoni che si schierarono con i controrivoluzionari e con la Chiesa, come lo scrittore Jacques Cazotte, morirono. Ora, il massacro in Vandea fu una manfestazione della prepotenza di uno Stato che volle ergersi a dio contro chi in Dio (uso la lettera "D" maiuscola perché parlo del Dio vero) credeva e contro i suoi ministri, quei ministri che non giurarono sulla Costituzione civile del clero del 1790 e rimasero fedeli alla cattedra di Pietro. In un certo senso, il massacro in Vandea fu l'anticipazione di tragedie avvenute successivamente. Non mi riferisco solo al nazismo in Germania e al comunismo in Unione Sovietica ma anche ad altre tragedie, come quanto accadde nel Messico di Plutarco Elias Calles, nella Spagna e nel Portogallo in mano ai repubblicani o, attualmente, a quanto sta accadendo alla Chiesa in Cina. Quando si vuole togliere Dio dalla vita dei cittadini, il male agisce. Cordiali saluti e buona lettura.



Il massacro della Vandea

La Vandea rifiutò che l’aggiornamento socio-politico e la creazione di nuove strutture sociali dovesse necessariamente richiedere l’ateismo. Ne derivò una terribile guerra civile – tremenda da una parte e dall’altra - , che sfociò in un genocidio ed è un merito della storiografia più recente averlo scoperto e fatto conoscere. La Vandea non esiste più, non esiste più con i caratteri antropologici, fisici, umani, urbanistici, con cui esisteva prima di quei tremendi anni, in cui la Convenzione fece riportare l’ordine. [1]

Ecco l’epilogo del rapporto che il generale Westermann, comandante della spedizione contro la Vandea, tenne davanti a tutta la Convenzione:

Non esiste più la Vandea! E’ morta sotto le nostre sciabole, con le sue donne e i suoi bambini. Ho schiacciato bambini sotto gli zoccoli dei miei cavalli, massacrato tutte le donne, che non genereranno più dei banditi. Non ho da rimproverarmi di aver fatto prigionieri. Ho sterminato tutti […]. Le strade sono disseminate di cadaveri. Ce ne sono tanti che in parecchi luoghi formano delle piramidi.

Come esempio di quanto successo in Vandea, cito l’interrogatorio di quelli che venivano considerati reazionari, perché scoperti a praticare la religione con i preti refrattari:

Oggi 26 Frimaio dell’anno secondo della Repubblica francese una ed indivisibile.

Desniau Cadet, commissario aggiunto del dipartimento della Vandea, incaricato di far arrestare le persone sospette, ha convocato la suddetta Marie Leroy per interrogarla.

Domanda: Nome, età, professione, dimora.

Risposta: Mi chiamo Marie Leroy, ho 26 anni circa, sono cucitrice di bianco e abito a Montillié.

D: Siete a conoscenza dei motivi del vostro arresto?

R: Credo sia perché il mio passaporto non era in regola. E’ la ragione che mi è stata addotta al momento dell’arresto.

D: Che venivate a fare a Vezain?

R: Venivo a vedere se le mie cose che vi avevo mandato quando bruciava Montillié non correvano rischi.

D: Conoscete i membri del Comitato controrivoluzionario della vostra parrocchia?

R: Conoscevo Emain, di professione bottaio.

D: Siete sposata?

R: No.

D: Che fanno con voi vostro padre e vostra madre?

R: Sono molto vecchi. Mio padre è storpio e fila la conocchia vicino al fuoco da dove non si muove mai, e così mia madre.

D: Non avete mai nascosto preti?

R: No.

D: Non avete mai desiderato l’ancien régime?

R: No.

Fatta la lettura a lei dell’interrogatorio, la donna ha persistito e dichiarato di non saper firmare.

(firmato) Desniau Cadet.

Nota dell’esecuzione:

Maria Leroy, nubile, 25 anni, di Montillu, cucitrice, arrestata a Vezin dalla municipalità; molto fanatica ed aristocratica.

Ci sono migliaia di testimonianze così: la Rivoluzione vuole creare una società non di eguali, ma di uniformi, di gente che deve previamente dimostrarsi d’accordo con l’ideologia dominante per avere diritto di vivere, altrimenti viene ammazzata, anche se ha semplicemente come colpa quella di essere andata dal suo paese a quello vicino per vedere se le sue cose non sono bruciate.

La Rivoluzione francese è l’affermazione che è assolutamente necessaria una ideologia perché si possa creare il benessere sociale, anche quando ciò è negato dall’evidenza. Facciamo un esempio: la Chiesa francese possedeva, all’inizio della Rivoluzione, circa il 40 per cento delle proprietà agrarie, che servivano, come disse l’arcivescovo di Parigi parlando all’Assemblea legislativa, per sostenere un’enorme opera di carità. Durante il regno del Re Sole, nella sola Parigi, san Vincenzo de Paoli aveva fondato un ospedale che ospitava giornalmente 20.000 malati, quando la popolazione della città non toccava i 150.000 abitanti. Si fece, su proposta del solito ineffabile Talleyrand, in modo tale che la Chiesa francese mettesse le proprie proprietà a disposizione della nazione. La nazione le confiscò ed esse furono vendute ad un decimo, ad un ventesimo del loro prezzo attraverso la tecnica degli assegnati (furono emessi assegni circolari che erano coperti da queste proprietà) e la grande borghesia fece man bassa di queste proprietà fondiarie. Questo patrimonio contribuì all’ulteriore arricchimento della classe borghese lasciando tutta l’enorme sacca di povertà, che si andava creando nelle grandi città a ragione dell’industrializzazione, senza il sostegno rappresentato dai fondi per opere di carità della Chiesa.

Ciò che è preminente nella Rivoluzione francese non è dunque l’aspetto socio-politico, ma l’aspetto ideologico, che determina la politica e l’intenzione esplicita – che nel rapporto con la Chiesa emerge con assoluta chiarezza – di creare una società senza Dio, si crea la felicità. Per questo spesso si rasenta il ridicolo, pur nella tragedia.

[1] La guerra di Vandea (Vandée) fu il più lungo e sanguinoso dei conflitti civili che caratterizzano il 1793. Nell’Agosto 1792 vi è già un inizio di rivolta, subito soffocato. Ma nel 1793, a scatenare l’insurrezione non è tanto il regicidio di gennaio, quanto la ricomparsa della coscrizione forzata. Segno ulteriore che, se il popolo vandeano innalza Dio ed il re sulle proprie bandiere, in questi simboli della sua tradizione investe qualcosa di diverso dal semplice rimpianto dell’ancien régime, che ha visto morire senza alcun dispiacere.

Ma la Convenzione, di fronte a un’insurrezione di popolo contro la Rivoluzione del popolo, non può scorgervi altro che un “complotto aristocratico” per restaurare il vecchio mondo sulle rovine della repubblica. Il 19 marzo, essa vota un primo decreto che istituisce la pena capitale, entro 24 ore, per ogni individuo sorpreso con le armi in mano e la coccarda bianca (simbolo dei Vandeani). I “bianchi” formano un esercito abbastanza insolito, costituito da qualche decina di migliaia di uomini, contadini, tessitori, piccoli notabili di campagna, una decina di migliaia di uomini ne costituisce il numero permanente, ripartito in diverse armate. La rivolta si protrae fino al dicembre 1793 con la definitiva sconfitta delle armate vandeane.

(Luigi Negri, Controstoria - Una rilettura di mille anni di vita della Chiesa, edizioni San Paolo 2000, pag 97-100)

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NUOVE OPERE, LA MIA RISPOSTA ALL'ASSOCIAZIONE CIVICA MANTOVANA





Cari amici ed amiche.

Sono venuto a conoscenza di un articolo mandato alla Gazzetta di Mantova dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana. Tra l'altro, l'articolo mi è stato inviato tramite una newsletter ed è stato citato anche sul blog del Circolo della Libertà "Nuove Prospettive per Roncoferraro". Nell'articolo in questione ne è stato citato anche uno da me scritto su questo blog. L'articolo in questione è intitolato "Caro Marco Travaglio, non sono d'accordo con te! Antonio Gabriele Fucilone".
Ora, voglio esprimere un mio parere, io penso che non si possano paragonre opere come il supermercato che si sta realizzando di fronte al cimitero (qui a Roncoferraro) alla TAV, la ferrovia ad Alta Velocità.
Un supermercato, infatti, non è un'opera importante sul piano stategico.
Ci sono tanti altri centri commerciali ed i negozi dei commercianti.
Certo, può essere utile per il commercio ma non è indispensabile.
Nel caso specifico, il supermercato in sé non è il problema ma la questione è il fatto che esso venga costruito di fronte al cimitero, in una zona che rischia di spostare l'asse commerciale dal centro alla periferia, danneggiando non poco i commercianti.
Inoltre, quell'opera è stata fatta senza consultare i cittadini e, parlando da cattolico, senza rispettare quella che è la sacralità di un luogo come un cimitero.
In quel caso, l'Associazione Civica Mantovana ha ragione.
Nel caso di opere come la TAV Lione-Torino, invece, il discorso cambia.
Quest'opera è importante a livello strategico. Essa fa parte di un progetto europeo, di una tratta che unisce Lisbona a Kiev.
Servirà a favorire la movimentazione di persone merci.
Durante le discussioni che ho con loro, gli amici dell'Associazione Civica Mantovana mi dicono che la TAV non si deve fare e che piuttosto si dovrebbe ammodernare la ferrovia storica.
Questo non è possibile.
Come ho detto tante volte, ammodernare una struttura esistente può rivelarsi più costoso e complicato che non farne una ex-novo.
In pratica, ammodernare la linea storica rischierebbe solo di aumentare i costi e di creare un'opera più impattante sul piano ambientale.
In pratica, sarebbe la classica "cura peggiore del male".
Se la TAV Lione-Torino non si dovesse fare ci sarebbe già un altro progetto che prevede che la tratta passi in Svizzera e in Austria.
Se io fossi svizzero o austriaco spererei che la TAV Lione-Torino non si faccia. Infatti, gli svizzeri e gli austriaci farebbero affari d'oro.
Così questi due Stati sarebbero felici, per i lauti affari che farebbero, mentre l'Italia rischierebbe di essere tagliata fuori dall'Europa.
Sinceramente, io mi auguro che la TAV si faccia.
Inoltre, per realizzare opere come la TAV o le autostrade vi è un iter specifico che prevede anche la Conferenza dei Servizi.
Nella Conferenza dei servizi, i vari stakeholders mediano tra loro.
Vi invito a leggere la brochure del Gruppo Autostrade per l'Italia, seguendo il link http://www.autostrade.it/pdf/lavori-in-corso.pdf.
In passato, in Italia si fecero dei grossi errori.
Pensiamo, ad esempio, all'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Si sarebbe potuta fare un'autostrada che corresse lungo la zona costiera della Campania, della Basilicata e del nord della Calabria e invece essa corre all'interno, in zone montuose, con problemi di dissesto idrogeologico e di innevamento e con pendenze e curve inaccettabili per un'autostrada.
Oggi ne stiamo pagando il prezzo. Infatti, per adeguare l'autostrada agli standard moderni, si devono costruire nuovi tratti in variante (con dismissioni di quelli esistenti), ampliare le gallerie e demolire e ricostruire viadotti e cavalcavia.
Il video qui sopra, che ho preso da Youtube, mostra il tratto lucano dell'A3 che è compreso tra Lagonegro e Lauria.
Qui, si stanno facendo lavori importanti.
Si stanno allargando le gallerie "Tempa Pertusata", "Renazza" e "Bersaglio" e si stanno demolendo e ricostruendo i viadotti.
Non vi è solo questo, nel tratto più a sud (che non è visibile nel video) si stanno facendo dei lavori ancora più importanti.
Infatti, da più di una trentina di anni, il tratto adiacente al Lago Sirino corre su una sola carreggiata perché a causa di una frana il viadotto crollò.
Questo problema sarà risolto con la realizzazione di un tratto in galleria.
La galleria è in costruzione.
Inoltre, a valle verrà fatto un tratto nuovo con nuove gallerie e sarà ampliata la galleria "Fossino", quella che unisce la Basilicata alla Calabria.
La stessa cosa si sta facendo in Calabria. Basti pensare al tratto Gioia Tauro-Scilla.
Ora, le infrastrutture in Italia sono importanti.
Per saperne di più, seguite il link http://www.stradeanas.it/index.php?/lavori/salerno-reggio/index.
Noi abbiamo una grave carenza di infrastrutture moderne.
Se non superiamo questa carenza, il rischio di restare indietro rispetto all'Europa sarebbe concreto.
Termino, manifestando la mia solidarietà a Renzo Pinard, sindaco di Chiomonte (Torino).
Per essersi espresso in favore della TAV, il sindaco Pinard è stato minacciato ed i suoi figli sono stati insultati dai compagni di scuola.
Io penso che un Paese civile non debba permettere simili cose.
A casa mia, chi ha iniziato questa campagna intimidatoria contro il sindaco Pinard non è diverso dagli squadristi del fascismo.
Le idee possono essere condivise o meno ma ogni cittadino di buon senso è tenuto al rispetto tra persone.
Sono solidale con il sindaco Pinard ed i suoi cari.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.