The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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lunedì 18 luglio 2011
POLITICA, SERVE RESPONSABILITA'!
Cari amici ed amiche.
La manovra finanziaria è stata approvate ma le opposizioni continuano a chiedere le dimissioni del presidente Berlusconi e del Governo.
Io trovo che questo atteggiamento sia irresponsabile.
Gli speculatori non stanno aspettando altro.
Infatti, il maggiore timore dei mercati internazionali riguardo l'Italia è la questione della stabilità del Governo.
Ergo, una caduta del Governo potrebbe generare una grande incertezza sull'affidabilità dell'Italia, tenendo conto del fatto che molti degli oppositori sarebbero disposti anche a fare un Governo tecnico, un Governo che potrebbe non avere l'appoggio del Parlamento.
Un eventuale Governo tecnico (o Governo dei perdenti, perché per stare sù avrebbe bisogno dell'attuale opposizione e di un pezzo dell'attuale maggioranza) sarebbe debole fin dalla sua nascita perché non avrebbe alcuna credibilità. E così gli speculatori farebbero festa.
Questo Governo può continuare a governare.
Finché ha i numeri in Parlamento, deve continuare a governare.
Chiederne le dimissioni sarebbe solo un atto di irresponsabilità che non squalificherebbe una coalizione in particolare (centrodestra, Terzo Polo o centrosinistra) ma l'intera politica.
Le opposizioni chiedono la caduta del Governo ma poi cosa succederà?
Infatti, le opposizioni non hanno un piano alternativo e sono unite solo dall'antiberlusconismo e pertanto non hanno la credibilità.
Il populismo si farebbe strada e ci sarebbe anche il pericolo di atti gravi.
Ora, vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Berlusconismo ed antiberlusconismo".
I commenti di certi interlocutori non sono per niente responsabili.
Ad esempio, è gravissimo paragonare Mediaset alla mafia.
Mediaset è una grande azienda che crea ricchezza nel nostro Paese e che dà tanti posti di lavoro.
Ora, gli antiberlusconiani odiano il presidente Berlusconi a tal punto da volere la rovina di Mediaset.
Ma ci si rende conto di quello che si dice?
Politicamente, il presidente Berlusconi può piacere o non piacere ma non si può desiderare la rovina sua e della sua azienda.
Io credo che tutti noi dobbiamo riacquistare il senso della responsabilità.
Cordiali saluti.
TERREMOTI? MA QUALE COMPLOTTO...
Cari amici ed amiche.
Ieri, qui nel Mantovano, c'è stato un terremoto. Si è sentito anche qui da me.
E' stato un terremoto la cui magnitudo è stata di circa 4,7.
Ora, di fronte a simili fenomeni, c'è agita uno spettro di un complotto ordito da chissà quale lobby misteriosa.
Il video qui sopra, che ho scaricato da Youtube, ne parla.
In particolare, i complottisti accusano un progetto americano il cui nome è HAARP, il Programma di Ricerca Attiva Aurorale, che è promosso dalla University of Alaska e la Defense Advanced Research Project Agency.
Questo progetto studia i movimenti della ionosfera, ossia uno degli strati superiori della nostra atmosfera.
La ionosfera è la parte ionizzata della nostra atmosfera ed ha un ruolo fondamentale nei fenomeni climatici e quant'altro.
Ora, secondo certi "teorici della cospirazione", il progetto HAARP sarebbe fatto per creare terremoti e modificare il clima, per creare problemi a quei Paesi che possono essere ostili agli USA.
Io non credo che sia così.
Infatti, modificare i fenomeni sul larga scala significherebbe alterare gli equilibri del nostro pianeta.
Il nostro pianeta infatti ha degli equilibri.
Se una persona dovesse modificare una situazione climatica o geologica in un punto, tutto il pianeta ne risentirebbe, perché dovrebbe ripristinare quell'equilibrio che sarebbe stato turbato.
In altre parole, se una persona puntasse dominare la natura quest'ultima si ribellerebbe contro l'autore di quella modifica.
Una modifica della natura è pericolosa anche per chi la fa.
Per questo, i teoremi dei "teorici della cospirazione" non sono credbili.
A mio modesto parere, questi teoremi vanno bene per fare letteratura e non per fare informazione.
Comunque, vi invito a visitare il sito del progetto HAARP, seguendo il link http://www.haarp.alaska.edu/.
E' molto interessante e per questo ho messo il link nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Studiare il nostro pianeta è cosa importante.
Dobbiamo conoscere il nostro pianeta, per capirlo fino in fondo e certe teorie che parlano di "complotti" non aiutano. E' giusto che la gente sappia, ad esempio, come si forma un temporale o come avviene un'eruzione vulcanica.
Certe "teoremi" rischiano di creare solo della confusione.
Cordiali saluti.
domenica 17 luglio 2011
UN CHIARIMENTO SUL SUPERMERCATO DI RONCOFERRARO
Cari amici ed amiche.
In merito all'articolo intitolato "Nuove opere, la mia risposta all'Associazione Civica Mantovana", voglio fare una precisazione e stroncare una polemica sul nascere.
Quando ho scritto che il supermercato che si realizzerà qui a Roncoferraro non è un'opera sul piano strategico non volevo affermare che esso non fosse importante per chi vi lavora o per il commercio.
Ci mancherebbe altro. Io che difendo Mediaset perché crea lavoro non posso non fare lo stesso per il supermercato. Winston Churchill affermava:
"L'azienda privata non è una tigre da uccidere o una vacca da mungere ma è robusto cavallo che traina un carro molto pesante.".
Il problema è spiegato in questa lettera scritta dall'ingegnere Ettore Alessi e pubblicata sul blog del suo circolo, il circolo delle libertà "Nuove Prospettive per Roncoferraro".
Il testo recita:
"Salve a tutti, cari concittadini roncoferraresi.
Il mio nome è Ettore Alessi ma credo che voi già mi conosciate. Già dirigente (oggi in pensione) della "Montedison" e militante di lungo corso del Partito Socialista Italiano, negli anni '80, sono stato Sindaco di questo Comune, il Comune di Roncoferraro (in provincia di Mantova), e fino a qualche anno fa ho presieduto l'Istituto geratriaco "Antonio Nuvolari".
Vedendo oggi la carenza di forze capaci di creare massa critica ed opposizione contro questo centro sinistra, qui nel nostro Comune, io ad alcuni amici, tra i quali cito il dottor Gianni Gasapini ed il professor Roberto Archi, abbiamo fondato un circolo politico-culturale che si chiama "Nuove prospettive per Roncoferraro".
La fondazione di questo circolo è avvenuta il 03 marzo di quest'anno.
Noi ci mettiamo a vostra disposizione, per offrirvi un'altra voce e fare sì che siate consci di quello che sta facendo l'attuale amministrazione di centro-sinistra, un'amministrazione arroccata sulle sue posizioni che rifiuta il dialogo con la cittadinanza.
Il nostro circolo si colloca nell'area politica di centro destra ma non è legato a nessun partito ed è aperto a tutti.
Esso è, quindi, un "laboratorio culturale" in cui si punta a progettare un'alternativa a questa amministrazione.
Noi saremo disponibili all'ascolto e ci impegneremo a denunciare tutti i problemi e le disfunzioni che ci sono nel nostro Comune, sia nel capoluogo (per l'appunto Roncoferraro) e sia nelle frazioni.
Una di queste riguarda la realizzazione di un supermercato di fronte al camposanto di Roncoferraro.
A tale proposito, ho redatto questa lettera che voglio portare alla vostra conoscenza:
"Il signor Gobetti di Castel d'Ario gestisce un supermercato nella zona artigianale del capoluogo.
La posizione del supermercato è tra le più infelici per i seguenti motivi:
- la superficie di vendita è insufficiente rispetto al flusso di clienti, in particolare nei giorni prefestivi;
- non dispone di un magazzino degno di tale nome;
- lo spazio esterno adibito a parcheggio è così esiguo da rischiare costantemente urti tra le automobili;
- nei momenti di massimo afflusso si creano code su via Battisti che rendono difficoltoso il traffico.
Siamo però del'avviso che non si debba alterare l'equilibrio commerciale di Roncoferraro.
In altri termini: le tipologie merceologiche ora di nicchia, che dispongono di qualche scaffale, dovrebbero rimanere tali anche nel nuovo insediamento.
Solo in questo modo saremmo allineati agli obiettivi definiti dal P.G.T (Piano di Governo del Territorio) per il commercio:
" Stimolazione del sistema distributivo comunale attraverso nuove opportunità localizzative, anche se limitate al fine di scongiurare il pericolo di alterare gli equilibri dimensionali e soprattutto di tipologia già consolidati nell'attuale assetto distributivo..."
Ciò è ottenibile mediante un "gentlement agreement" tra amminstrazione comunale ed imprenditore privato.
Di fronte a questa problematica, l'amministrazione comunale individuò già nel 2008 un'area prossima al cimitero, nel totale dispregio delle disposizioni legislative che vietano l'edificazione privata nel raggio di 200 m dal perimetro cimiteriale, e del particolare rispetto dovuto a un luogo di preghiera e di silenzio.
Questa scelta pone una serie di interrogativi.
Perché l'ASL prima esprime parere contrario alla realizzazione di un supermarcato; poi, di fronte a un secondo progetto sostanzialmente identico al primo, esprime parere favorevole?
Non si venga a dire che:
- un parcheggio aggiuntivo (di cui non si ha assolutamente bisogno dato che il parcheggio è stato allargato solo tre anni fa),
- che la ciclabile di collegamento col centro abitato (non indispensabile, visto che esiste già la cliclopedonale ad ovest di via Livelli),
- la posa a dimora e siepi sempreverdi,
Perché l'ASL nell'esame del primo progetto cita le disposizioni legislative, in forza delle quali esprime il parere (negativo), nel secondo progetto si limita a tenere che l'opera comprorta anche la realizzazione di strutture di pubblica utilità?
Non si rende conto che con "anche" riconosce che, oltre ad opere pubbliche, il progetto prevede altre tipologie di opere che non possono che essere private, e quindi non ammissibili.
Forse l'ASL fa propria la controdeduzione n°5 del documento a firma del Sindaco datato 10/01/2009, ove, con riferimento al Regolamento regionale n°6 del 09/11/2004- art. 8-comma 3 "La zona di rispetto può essere ridotta fino ad un minimo di 50 m, previo parere favorevole di ASL ed ARPA. La riduzione è deliberata dal Comune solo a seguito del Piano cimiteriale..." Il Sindaco deduce che è possibile qualsiasi costruzione. Deduzione del tutto errata, dal momento che il comma 2 dello stesso articolo 8 recita: "La zona di rispetto ha un'ampiezza di almeno 200 m ed ed al suo interno valgono i vincoli definiti dalla normativa nazionale vigente".
Ne consegue che:
- nella fascia di rispetto non sono ammesse opere private;
- il comma 3 detta le modalità da seguire nel caso di riduzione della fascia di rispetto (ovviamente: sempre che ciò sia ammissibile).
Perché il Sindaco, di fronte ai ripetuti inviti a riesaminare (o a far riesaminare) la questione, si è pervicacemente rifiutato di entrare nel merito , trincerandosi dietro al parere dell'ASL che, a sua detta è vangelo?
Sì, è vangelo quando il parere è favorevole; non è vangelo quando il parere il contrario!
Perché la ostinata chiusura del Sindaco nei confronti delle osservazioni e delle richieste dei commercianti, ottenendo come unico risultato l'esacerbazione degli animi?
Perché il Sindaco aprova come obiettivo del P.G.T la non alterazione dell'equilibrio commerciale, e poi si smentisce clamorosamente alla prima occasione?
Queste le domande che non hanno mai avuto risposta e dalle quali emerge il sospetto che il procedimento sia viziato da illegittimità.
Il Sindaco e l'amministrazione comunale hanno esaminato soluzioni alternative per risolvere il problema del supermercato Gobetti? Ne dubitiamo!
Noi non faremo mancare la nostra collaborazione.
Per il supermercato Gobetti suggeriamo di prendere in considerazione l'area su via Edmondo De Amicis, tra l'incrocio di via Aldo Moro ed il civico n° 16.
Questa scelta avrebbe dei vantaggi:
- Il centro storico di Roncoferraro (Piazza Aristodemo Dall'Oca e Chiesa parrocchiale) rimarrebbe baricentrico rispetto alle attività commerciali del capoluogo.
- Non si recherebbe disturbo a zone residenziali.
- Il parcheggio del supermercato potrebbe essere utilizzato anche per la piscina comunale.
- Si darebbe inizio alla riqualficazione di via De Amicis, con realizzazione di una pista ciclopedonale.
- Si manterrebbe il rispetto dovuto ad un camposanto.".
Intanto, sappiate che qui si vuole fare un'alternativa che possa fare sì che il nostro Comune sia migliore.
Nel panorama roncoferrarese ci sono già delle voci alternative a quelle afferenti a quelle dell'amministrazione.
Cito, ad esempio, l'amico Antonio Gabriele Fucilone che conosco personalmente e che scrive sul suo blog "Italia e mondo" (http://italiaemondo.blogspot.com) e sul giornale degli italiani all'estero "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net). Oltre a Fucilone, ci sono altre voci.
Noi lavoriamo per unire queste voci e fare una grande forza alternativa all'attuale maggioranza.
Porgendovi i miei cordiali saluti, auspico che seguiate la nostra attività.".
Io sono perfettamente in linea con il contenuto della lettera dell'ingegnere Alessi.
Qui nessuno è contro il supermercato in quanto tale ma ci sarebbe dovuto essere un dialogo con i cittadini, in particolare con quelli che risiedono nell'adiacente zona residenziale che dovranno sentire i rumori dei camion che scaricano le merci o quelli delle ventole dei motori che fanno andare le celle frigorifere. Inoltre, vi è la questione dei commercianti.
Il supermercato in quella zona rischia di spostare l'asse commerciale dal centro alla periferia. I commercianti sarebbero così danneggiati e si rischierebbe uno svuotamento del centro, che sarebbe così esposto a situazioni non belle come lo spaccio di droga. Già ci sono dei segnali inquietanti e, anzi, colgo l'occasione per lanciare un appello perché ci siano maggiori controlli nel centro di Roncoferraro. Oltre a ciò, vi è la questione del cimitero. Da cattolico non posso tacere.
Il cimitero è un luogo sacro e che, come tale, merita rispetto.
Ora, va detta anche un'altra cosa.
Il supermercato è un'opera privata mentre la TAV è un'opera pubblica e non riguarda la strategia di un singolo comune ma quella di un' intera nazione e dell'Europa stessa. Per questo ho contestato il paragone fatto dall'Associazione Civica Mantovana.
Cordiali saluti.
IL MASSACRO IN VANDEA, COMMENTO ALLA NOTA DI STEFANIA RAGAGLIA
Cari amici ed amiche.
Oggi commento una bella nota scritta su Facebook da Stefania Ragaglia che parla del massacro in Vandea, uno degli atti più brutali della Rivoluzione francese. Stefania ha preso spunto da un testo di Luigi Negri. In realtà fu una serie di massacri che incominciò nel 1793 e si protrasse fino al 1815. Questo massacro rivelò il vero volto della Rivoluzione francese, una rivoluzione che promise di togliere le ingiustizie ed invece distrusse un potere e ne mise un altro più corrotto e brutale. Questo massacro testimoniò la volontà di togliere Dio sia dalla vita pubblica che da quella privata delle persone. Ora, una cosa va chiarita, il ruolo della massoneria in tutto questo. E' vero che la massoneria ebbe tra i suoi affiliati personaggi come Maximilien de Robespierre ed assunse una certa piega anticlericale ed anticattolica. La segretezza permise a certi personaggi di proliferare. Però, è altrettanto vero che la massoneria francese fu fondata da elementi cattolici scozzesi e stuardisti e che in origine ebbe un retaggio cattolico. Infatti, questa massoneria franco-scozzese fu contrapposta a quella inglese che, invece, era di matrice anglicana e legata alla dinastia degli Hannover. Diciamo che l'Illuminismo e la Rivoluzione francese trasformarono la massoneria e ne fecero un veicolo di quelle idee anticattoliche che nella Rivoluzione francese assunsero l'aspetto più brutale e violento. La dimostrazione sta nel fatto che anche quei massoni che si schierarono con i controrivoluzionari e con la Chiesa, come lo scrittore Jacques Cazotte, morirono. Ora, il massacro in Vandea fu una manfestazione della prepotenza di uno Stato che volle ergersi a dio contro chi in Dio (uso la lettera "D" maiuscola perché parlo del Dio vero) credeva e contro i suoi ministri, quei ministri che non giurarono sulla Costituzione civile del clero del 1790 e rimasero fedeli alla cattedra di Pietro. In un certo senso, il massacro in Vandea fu l'anticipazione di tragedie avvenute successivamente. Non mi riferisco solo al nazismo in Germania e al comunismo in Unione Sovietica ma anche ad altre tragedie, come quanto accadde nel Messico di Plutarco Elias Calles, nella Spagna e nel Portogallo in mano ai repubblicani o, attualmente, a quanto sta accadendo alla Chiesa in Cina. Quando si vuole togliere Dio dalla vita dei cittadini, il male agisce. Cordiali saluti e buona lettura.
Il massacro della Vandea
La Vandea rifiutò che l’aggiornamento socio-politico e la creazione di nuove strutture sociali dovesse necessariamente richiedere l’ateismo. Ne derivò una terribile guerra civile – tremenda da una parte e dall’altra - , che sfociò in un genocidio ed è un merito della storiografia più recente averlo scoperto e fatto conoscere. La Vandea non esiste più, non esiste più con i caratteri antropologici, fisici, umani, urbanistici, con cui esisteva prima di quei tremendi anni, in cui la Convenzione fece riportare l’ordine. [1]
Ecco l’epilogo del rapporto che il generale Westermann, comandante della spedizione contro la Vandea, tenne davanti a tutta la Convenzione:
Non esiste più la Vandea! E’ morta sotto le nostre sciabole, con le sue donne e i suoi bambini. Ho schiacciato bambini sotto gli zoccoli dei miei cavalli, massacrato tutte le donne, che non genereranno più dei banditi. Non ho da rimproverarmi di aver fatto prigionieri. Ho sterminato tutti […]. Le strade sono disseminate di cadaveri. Ce ne sono tanti che in parecchi luoghi formano delle piramidi.
Come esempio di quanto successo in Vandea, cito l’interrogatorio di quelli che venivano considerati reazionari, perché scoperti a praticare la religione con i preti refrattari:
Oggi 26 Frimaio dell’anno secondo della Repubblica francese una ed indivisibile.
Desniau Cadet, commissario aggiunto del dipartimento della Vandea, incaricato di far arrestare le persone sospette, ha convocato la suddetta Marie Leroy per interrogarla.
Domanda: Nome, età, professione, dimora.
Risposta: Mi chiamo Marie Leroy, ho 26 anni circa, sono cucitrice di bianco e abito a Montillié.
D: Siete a conoscenza dei motivi del vostro arresto?
R: Credo sia perché il mio passaporto non era in regola. E’ la ragione che mi è stata addotta al momento dell’arresto.
D: Che venivate a fare a Vezain?
R: Venivo a vedere se le mie cose che vi avevo mandato quando bruciava Montillié non correvano rischi.
D: Conoscete i membri del Comitato controrivoluzionario della vostra parrocchia?
R: Conoscevo Emain, di professione bottaio.
D: Siete sposata?
R: No.
D: Che fanno con voi vostro padre e vostra madre?
R: Sono molto vecchi. Mio padre è storpio e fila la conocchia vicino al fuoco da dove non si muove mai, e così mia madre.
D: Non avete mai nascosto preti?
R: No.
D: Non avete mai desiderato l’ancien régime?
R: No.
Fatta la lettura a lei dell’interrogatorio, la donna ha persistito e dichiarato di non saper firmare.
(firmato) Desniau Cadet.
Nota dell’esecuzione:
Maria Leroy, nubile, 25 anni, di Montillu, cucitrice, arrestata a Vezin dalla municipalità; molto fanatica ed aristocratica.
Ci sono migliaia di testimonianze così: la Rivoluzione vuole creare una società non di eguali, ma di uniformi, di gente che deve previamente dimostrarsi d’accordo con l’ideologia dominante per avere diritto di vivere, altrimenti viene ammazzata, anche se ha semplicemente come colpa quella di essere andata dal suo paese a quello vicino per vedere se le sue cose non sono bruciate.
La Rivoluzione francese è l’affermazione che è assolutamente necessaria una ideologia perché si possa creare il benessere sociale, anche quando ciò è negato dall’evidenza. Facciamo un esempio: la Chiesa francese possedeva, all’inizio della Rivoluzione, circa il 40 per cento delle proprietà agrarie, che servivano, come disse l’arcivescovo di Parigi parlando all’Assemblea legislativa, per sostenere un’enorme opera di carità. Durante il regno del Re Sole, nella sola Parigi, san Vincenzo de Paoli aveva fondato un ospedale che ospitava giornalmente 20.000 malati, quando la popolazione della città non toccava i 150.000 abitanti. Si fece, su proposta del solito ineffabile Talleyrand, in modo tale che la Chiesa francese mettesse le proprie proprietà a disposizione della nazione. La nazione le confiscò ed esse furono vendute ad un decimo, ad un ventesimo del loro prezzo attraverso la tecnica degli assegnati (furono emessi assegni circolari che erano coperti da queste proprietà) e la grande borghesia fece man bassa di queste proprietà fondiarie. Questo patrimonio contribuì all’ulteriore arricchimento della classe borghese lasciando tutta l’enorme sacca di povertà, che si andava creando nelle grandi città a ragione dell’industrializzazione, senza il sostegno rappresentato dai fondi per opere di carità della Chiesa.
Ciò che è preminente nella Rivoluzione francese non è dunque l’aspetto socio-politico, ma l’aspetto ideologico, che determina la politica e l’intenzione esplicita – che nel rapporto con la Chiesa emerge con assoluta chiarezza – di creare una società senza Dio, si crea la felicità. Per questo spesso si rasenta il ridicolo, pur nella tragedia.
[1] La guerra di Vandea (Vandée) fu il più lungo e sanguinoso dei conflitti civili che caratterizzano il 1793. Nell’Agosto 1792 vi è già un inizio di rivolta, subito soffocato. Ma nel 1793, a scatenare l’insurrezione non è tanto il regicidio di gennaio, quanto la ricomparsa della coscrizione forzata. Segno ulteriore che, se il popolo vandeano innalza Dio ed il re sulle proprie bandiere, in questi simboli della sua tradizione investe qualcosa di diverso dal semplice rimpianto dell’ancien régime, che ha visto morire senza alcun dispiacere.
Ma la Convenzione, di fronte a un’insurrezione di popolo contro la Rivoluzione del popolo, non può scorgervi altro che un “complotto aristocratico” per restaurare il vecchio mondo sulle rovine della repubblica. Il 19 marzo, essa vota un primo decreto che istituisce la pena capitale, entro 24 ore, per ogni individuo sorpreso con le armi in mano e la coccarda bianca (simbolo dei Vandeani). I “bianchi” formano un esercito abbastanza insolito, costituito da qualche decina di migliaia di uomini, contadini, tessitori, piccoli notabili di campagna, una decina di migliaia di uomini ne costituisce il numero permanente, ripartito in diverse armate. La rivolta si protrae fino al dicembre 1793 con la definitiva sconfitta delle armate vandeane.
(Luigi Negri, Controstoria - Una rilettura di mille anni di vita della Chiesa, edizioni San Paolo 2000, pag 97-100)
NUOVE OPERE, LA MIA RISPOSTA ALL'ASSOCIAZIONE CIVICA MANTOVANA
Cari amici ed amiche.
Sono venuto a conoscenza di un articolo mandato alla Gazzetta di Mantova dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana. Tra l'altro, l'articolo mi è stato inviato tramite una newsletter ed è stato citato anche sul blog del Circolo della Libertà "Nuove Prospettive per Roncoferraro". Nell'articolo in questione ne è stato citato anche uno da me scritto su questo blog. L'articolo in questione è intitolato "Caro Marco Travaglio, non sono d'accordo con te! Antonio Gabriele Fucilone".
Ora, voglio esprimere un mio parere, io penso che non si possano paragonre opere come il supermercato che si sta realizzando di fronte al cimitero (qui a Roncoferraro) alla TAV, la ferrovia ad Alta Velocità.
Un supermercato, infatti, non è un'opera importante sul piano stategico.
Ci sono tanti altri centri commerciali ed i negozi dei commercianti.
Certo, può essere utile per il commercio ma non è indispensabile.
Nel caso specifico, il supermercato in sé non è il problema ma la questione è il fatto che esso venga costruito di fronte al cimitero, in una zona che rischia di spostare l'asse commerciale dal centro alla periferia, danneggiando non poco i commercianti.
Inoltre, quell'opera è stata fatta senza consultare i cittadini e, parlando da cattolico, senza rispettare quella che è la sacralità di un luogo come un cimitero.
In quel caso, l'Associazione Civica Mantovana ha ragione.
Nel caso di opere come la TAV Lione-Torino, invece, il discorso cambia.
Quest'opera è importante a livello strategico. Essa fa parte di un progetto europeo, di una tratta che unisce Lisbona a Kiev.
Servirà a favorire la movimentazione di persone merci.
Durante le discussioni che ho con loro, gli amici dell'Associazione Civica Mantovana mi dicono che la TAV non si deve fare e che piuttosto si dovrebbe ammodernare la ferrovia storica.
Questo non è possibile.
Come ho detto tante volte, ammodernare una struttura esistente può rivelarsi più costoso e complicato che non farne una ex-novo.
In pratica, ammodernare la linea storica rischierebbe solo di aumentare i costi e di creare un'opera più impattante sul piano ambientale.
In pratica, sarebbe la classica "cura peggiore del male".
Se la TAV Lione-Torino non si dovesse fare ci sarebbe già un altro progetto che prevede che la tratta passi in Svizzera e in Austria.
Se io fossi svizzero o austriaco spererei che la TAV Lione-Torino non si faccia. Infatti, gli svizzeri e gli austriaci farebbero affari d'oro.
Così questi due Stati sarebbero felici, per i lauti affari che farebbero, mentre l'Italia rischierebbe di essere tagliata fuori dall'Europa.
Sinceramente, io mi auguro che la TAV si faccia.
Inoltre, per realizzare opere come la TAV o le autostrade vi è un iter specifico che prevede anche la Conferenza dei Servizi.
Nella Conferenza dei servizi, i vari stakeholders mediano tra loro.
Vi invito a leggere la brochure del Gruppo Autostrade per l'Italia, seguendo il link http://www.autostrade.it/pdf/lavori-in-corso.pdf.
In passato, in Italia si fecero dei grossi errori.
Pensiamo, ad esempio, all'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Si sarebbe potuta fare un'autostrada che corresse lungo la zona costiera della Campania, della Basilicata e del nord della Calabria e invece essa corre all'interno, in zone montuose, con problemi di dissesto idrogeologico e di innevamento e con pendenze e curve inaccettabili per un'autostrada.
Oggi ne stiamo pagando il prezzo. Infatti, per adeguare l'autostrada agli standard moderni, si devono costruire nuovi tratti in variante (con dismissioni di quelli esistenti), ampliare le gallerie e demolire e ricostruire viadotti e cavalcavia.
Il video qui sopra, che ho preso da Youtube, mostra il tratto lucano dell'A3 che è compreso tra Lagonegro e Lauria.
Qui, si stanno facendo lavori importanti.
Si stanno allargando le gallerie "Tempa Pertusata", "Renazza" e "Bersaglio" e si stanno demolendo e ricostruendo i viadotti.
Non vi è solo questo, nel tratto più a sud (che non è visibile nel video) si stanno facendo dei lavori ancora più importanti.
Infatti, da più di una trentina di anni, il tratto adiacente al Lago Sirino corre su una sola carreggiata perché a causa di una frana il viadotto crollò.
Questo problema sarà risolto con la realizzazione di un tratto in galleria.
La galleria è in costruzione.
Inoltre, a valle verrà fatto un tratto nuovo con nuove gallerie e sarà ampliata la galleria "Fossino", quella che unisce la Basilicata alla Calabria.
La stessa cosa si sta facendo in Calabria. Basti pensare al tratto Gioia Tauro-Scilla.
Ora, le infrastrutture in Italia sono importanti.
Per saperne di più, seguite il link http://www.stradeanas.it/index.php?/lavori/salerno-reggio/index.
Noi abbiamo una grave carenza di infrastrutture moderne.
Se non superiamo questa carenza, il rischio di restare indietro rispetto all'Europa sarebbe concreto.
Termino, manifestando la mia solidarietà a Renzo Pinard, sindaco di Chiomonte (Torino).
Per essersi espresso in favore della TAV, il sindaco Pinard è stato minacciato ed i suoi figli sono stati insultati dai compagni di scuola.
Io penso che un Paese civile non debba permettere simili cose.
A casa mia, chi ha iniziato questa campagna intimidatoria contro il sindaco Pinard non è diverso dagli squadristi del fascismo.
Le idee possono essere condivise o meno ma ogni cittadino di buon senso è tenuto al rispetto tra persone.
Sono solidale con il sindaco Pinard ed i suoi cari.
Cordiali saluti.
sabato 16 luglio 2011
GLI EBREI, I TEMPLARI E LA MASSONERIA
Cari amici ed amiche.
Guardate il video qui sopra (che ho preso da Youtube) e quelli che ci sono qui sotto, seguendo questi link che sono qui elencati:
- http://www.youtube.com/watch?v=dUfReZWRn5w&feature=player_detailpage.
- http://www.youtube.com/watch?v=ckIM4cVvG3k&feature=player_detailpage.
Ora, io voglio parlare di ciò con razionalità e cercando di spiegare le cose con fonti certe.
Com'è noto molte l'Ordine dei Templari venne fondato da Hugues de Payns nel 1099 e fu soppresso nel 1312 da Papa Clemente V, per volere del re di Francia Filippo IV detto "il Bello".
Coloro che militavano in quest'ordine erano a tutti gli effetti dei monaci-cavalieri. Nelle Crociate ebbero un ruolo determinante, sia dal punto di vista militare, che da quello culturale e religioso.
Il nome del loro ordine era legato al Tempio di Gerusalemme, l'edificio voluto a da re Salomone. Tra l'altro, si dice che le origini di Hugues de Payns non fossero francesi ma italiane.
Infatti, pare che il nome Payns derivi da Pagani, il nome di un comune della provincia di Salerno. Qualora dovessi andare in Sicilia, mi fermerei volentieri nela zona di Nocera-Pagani, un'antica civita, per sapere di più della questione. Tra l'altro, l'Autostrada A30 Caserta-Salerno passa di lì ed io la percorro quando vado in Sicilia.
Ora, entriamo nel vivo dell'argomento, incominciando con questa domanda.
I cavalieri templari avevano rapporti con gli ebrei e, se sì, quali erano?
Effettivamente, tra ebrei e templari vi erano legami. Già il fatto che essi si riconducessero al tempio di re Salomone la dice lunga.
Tra l'altro, basta vedere bene la pianta di alcune chiese da loro costruite, come la Temple Church di Londra, che è visibile nel video qui sopra e che è citata nel discutibile romanzo di Dan Brown "Il codice da Vinci" .
Infatti, osservando attentamente la pianta della chiesa ed unendo tutti i punti delle colonne scopriamo che da essa si ricava una stella a sei punte, la Stella di Davide o Sigillo di re Salomone.
Qui a casa mia ho un libro che parla di queste cose. Questo libro è intitolato "Europa misteriosa" ed è della "Selezione Reader's Digest".
In questo libro si parla anche della Temple Church.
Ora, vi sono altre chiese che hanno una situazione analoga.
Un esempio è la cappella di Tomar, in Portogallo, anch'essa legata ai Templari.
Anche qui in Italia vi sono delle chiese che furono fatte con lo stesso clichet.
Una di queste è qui a Mantova ed è la Rotonda di San Lorenzo.
Di questa chiesa parlai in precedenti articoli, come quello intitolato "Perché fu soppressa la Rotonda di San Lorenzo?".
Questa chiesa potrebbe essere una prova della presenza dei Templari a Mantova.
Ora, sicuramente, i cavalieri templari ebbero rapporti con gli ebrei.
Proprio perché ebbero avuto rapporti con gli ebrei e forse, attraverso le chiese che loro fecero costruire, avrebbero voluto fare capire il fatto che tra Ebraismo e Cristianesimo vi sia una continuità. Non si tratta di un'eresia giudaizzante, ossia il volere mischiare le due religioni, ma semplicemente della presa di coscienza del fatto che tra Ebraismo e Cristianesimo vi sia un "fil rouge", una continuità tra le due religioni abramitiche.
In questo non c'è nulla di eretico.
Certo, tra gli ebrei e noi cristiani ci sono delle differenze ma ci sono anche molte cose in comune.
Noi cristiani, riconosciamo Abramo, Isacco, Giacobbe (Israele), Mosè ed i profeti ebrei come nostri.
Riconosciamo re Davide come Santo.
Da un punto di vista umano, Gesù, il Figlio di Dio, era un ebreo ed erano ebrei la Vergine Maria, San Giuseppe e gli apostoli.
Tre dei quattro evangelisti erano ebrei.
San Paolo era un ebreo. Le tre lingue storiche della Chiesa sono l'ebraico, il greco ed il latino.
Non c'è nulla di eretico nel riconoscere ciò.
Forse, i Templari potrebbero essere stato tra i "precursori" del Concilio Vaticano II.
Inoltre, vi è anche un'altra chiesa che può indicare questa tendenza dei cavalieri Templari, la Rosslyn Chapel.
Questa chiesa si trova in Scozia, non lontano da Edimburgo, e fu costruita nel 1446 (anche se secondo alcuni pare che fosse stata realizzata dieci anni dopo).
Questa chiesa (che una volta era cattolica ed oggi è anglicana) fu costruita da William Saint Clair (o Sinclair).
Questo edificio ha una storia particolare. Il luogo in cui fu costruito fu prima un luogo sacro per il druidismo. Pare che la famiglia dei Saint Clair fosse stata legata a quella di Hugues de Payns, il fondatore dei Cavalieri Templari.
La particolarità di questa chiesa sta proprio nei particolari architettonici.
Scusatemi il gioco di parole ma è così.
Secondo alcuni, la pianta si rifà a quella del Tempio di re Salomone.
Dove c'è l'altare, vi sono due colonne particolari, la Colonna dell'Apprendista e quella del Maestro.
Pare che queste due colonne fossero state presenti nel Tempio e fossero portanti.
Tra l'altro, intorno alla Colonna dell'Apprendista vi è una storia triste di un giovane apprendista che fu ucciso dal suo maestro perché riuscì a fare la colonna che Saint Clair commissionò.
L'invidia è brutta. Pare che la raffigurazione della Colonna dell'Apprendista si rifaccia all'Yggdrasill, l'albero della mitologia norrena, che però fu influenzata dal Cristianesimo
Ora, entriamo nella storia.
Pare che Saint Clair fosse stato un Templare. Infatti, anche dopo la soppressione dell'ordine e l'uccisione dell'ultimo gran maestro Jacques de Molay (1314), pare che alcuni cavalieri fossero sopravvissuti.
Pare che alcuni di loro avessero trovato riparo in Scozia. Quel regno, infatti, ebbe dei problemi con il Papato. Re Roberto I era stato scomunicato ed i rapporti con la Chiesa cattolica dell'epoca non erano buoni. Quindi, alcuni cavalieri templari videro nella Scozia un riparo.
Ora, vi è un'altra considerazione da fare e qui entra in gioco la massoneria.
La massoneria nacque tra le gilde che costruivano le chiese e le cattedrali medioevali.
Infatti, queste corporazioni ricorrevano a riti iniziatici per fare sì che le conoscenze che i loro membri avevano non andassero all'esterno e non finissero in mano alla concorrenza.
Molte di queste gilde erano legate ai Templari. Prendiamo, per esempio, la Compagnia di padre Soubise, che lavorò nella costruzione della cattedrale di Chartres.
Solo in seguito, la massoneria assunse le connotazioni attuali. In origine, però, fu cristiana.
In tale senso, vi invito a leggere questa mia poesia.
Essa è introdotta da alcuni versi di un poema massonico inglese del XIV secolo intitolato "The Regius Poem" .
Ecco la mia poesia:
"LI MASTRI D'A CATTIDRALI
"And loke thou be wyse & felle,
And therto also that thow gouerne the welle."
Comu divotu unu sazerdoti,
accussi anticu fici nta cattidrali,
accussì 'n Diu pì chiddu chì poti...lu mastru...
com'unu scrivanu...chì Palora scrivìu cuntru lu mali...
accussì carta et cartapecora fici di li petri...
pì chidda Sancta Palora...cù lu misteru..
pì Cristu nostru Signuri...et pì lu so' Sirvizziu...
chì oghje cchiù ùn eni...et li so' figghi ficiru Iddu furasteru.".
In quel poema sono illustrati i voti religiosi dei massoni. La massoneria assunse in seguito le caratteristiche di società segreta in cui confluirono vari pensatori. Alcune logge (come quelle francesi) furono aperte anche agli atei ed ebbero funzioni anticattoliche. In origine, però, la massoneria era legata alla Chiesa e alla religione. La massoneria ebbe anche un Santo, San Giovanni Evangelista.
Ora, alcune obbiedienze affermano di essere discendenti dai Templari e nelle loro iniziazioni adottarono riti riconducibili a quell'ordine cavalleresco. Ci furono tentativi di riportare la massoneria sui suoi binari iniziali. Un esempio di tali tendenze fu un certo cavaliere Andrew Michael Ramsay, che citai nell'articolo intitolato "I due sud e la massoneria".
In realtà, fu troppo tardi. La massoneria prese ben altra piega. Ora, secondo gli studi della dottoressa Brabara Frale, i Cavalieri Templari non furono eretici. Infatti, gli studi fatti dalla dottoressa negli Archivi vaticani, hanno portato alla tesi che dice che questi monaci-cavalieri non furono eretici e che forse la loro fine fu di fatto un "delitto politico". Se ciò dovesse essere vero vi sarebbe la smentita della tesi che dice che la massoneria discendesse dai Cavalieri Templari, tenendo conto del fatto che molte logge avessero avuto (o hanno tuttora) connotazioni non proprio conformi al cattolicesimo. La storia è comunque interessante. Ora, termino con qualche altra mia poesia che è nel tema.
Cordiali saluti e buona lettura.
LETTERA DE L’ULTIMO TEMPLARE
Caru me’ amicu. Rosslyn. Anno Domini MCDXL, Die XXI, Mensis Septembris.
Bona a fare...sì ntâ Razia et pia et nunda ntâ pavura,
chì d’Adamo lo figghiu abbia...co’lo so’ zitellu,
com’a pruvà, di mio epistola questa, la lectura,
per veritati avè...come per onne so’ fratellu,
de lo me Ordo ntâ Città di Diu, Ierusalem chì hè,
de lo Tempio cunnosce et di Filippu...lo malo rè!
In amà divoto ntâ Ghjesgia Romana...
chì sò eiu ntâ Rubra Cruci...di prece omo et di guerra...
a vegghiare...chì méco l’altri ntâ buriana...
Maria ntô Paradisu Matri et su la Terra...
abbia...come nostri li piccati Diu a pirdunari...et lo Papa...
in Chinon...chì sì fici et per quellu...
a te ora ora...chì di bono ficimu...eiu conto...o fratellu!
Induve sò eiu...induve a lo figghiu...da lo patri...
come nostru lo mondo...vechja, ibi in Rosslyn, cunniscenza move,
chì in scrive Daemonologie sarà et Basilikon Doron...contra la Matri...
pure...lo Mali si avissi mirato et contra Ghjesù l’heresia...
a vena lo rè...questa ghjesgia...coll’ardor...in terra a jittari...
ùn avarìa avutu...com’ onne so’ petra ntô mari?
Sò sicuru...si chì fussi sì...ruina sarìa et focu...ellu...
come castiu porterebbe, forse ntô celu le rose levando...
et l’astri et l’aloe, co’lo so’ cantu...
com’eiu dicu...chì ntâ cucurbita...co’la xhiamma un umore,
d’altri nunda l’arte...per discernere avarìate...sanza scantu...
si ùn fussimu noi...per la cura et induve Santu Rimiggiu...
fubbe...beltà et in Milano per la Nostra Signura...paraggiu...
in Tyndaris et in Loreto ntâ so’ Casa et in Grazie ùn fareste!
A dì...ultima una cosa...a te caru ntâ mio voluntati...
chì peggiu pòle in palora fare...et feli questa politica...
ma mio ntâ bucca et di cor hè questa...la veritati...
chì sò eiu di Cristu et ùn sò di Babilonia et né di Sodoma!
Si contra dì questu move l’omo...per so’ balocchi...
o per lo mali portar et lordo me fare...invero...
sì ntê dinocchia a tummari chì sìanu so’ l’occhi!
Salutu! Per la to’ famigghia et to’ vulgo...sanità...o fratellu!
Di Diu surdatu et to’ amicu...ultimo.
ANTONIO GABRIELE FUCLONE
RONCOFERRARO (MANTOVA)
YGGDRASILL
“Ask veitk standa,
heitir Yggdrasill
hár baðmr, ausinn
hvíta auri;
þaðan koma döggvar
þærs í dala falla;
stendr æ of grænn
Urðar brunni.”
Di Verace Viritati! Sì...de la Viritati...de li Germani...li populi,
de li Santi Augustinu et Davide...nanzu ntô tiempu...et di Bunifaziu...
et di Teodolinda et Carulu Magnu...et de lu burgravio...ntî sèculi...
comu di vena pria in Roma...comu ntô Laziu,
si di Diu cunniscenza pur ùn ebbenu...pòtini un pocu vede?
Com’ ebbimu noi, d’ Israel et di Cristu, l’ Eden et l’ arburu...
sì elli, Yggdrasill chjamatu, un frassinu...et egual lu nummuru,
lu tre...co’ la manna, comu ntî nove mondi...su li rami, ebbenu,
chì funu Álfheimr, Svartálfaheimr, Ásaheimr, Vanaheimr,
Miðgarðr, de lu fiogu...Múspellsheimr et Jötunheimr...
et...induve fù eternu lu ghjacciu...Niflheimr...co’ lu mmernu...
et a lu bughju in taliari...comu fù puru Hel, l’Ade o lu Sheol...
dettu puru...pè vuci di Danti...comu ntâ Bibbia...lu Nfernu!
Puru vi funu li sarpi et di quelli Níðhöggr, lu maggiuri,
chì fù forse...Satan, Belfagor, Belial...lu diavule, lu tintaturi,
et l’ aquila bona et lu falcu...cuntru quellu...
suttu quest’ arburu...et supra...comu le tre fonti...
di Mimir, pè la sapientia, et, co’ le norne, di Urðr, pè vive fà quellu,
et di Hvergelmir...chì fici lu Danubbiu, lu Po, lu Nilu et lu Fitalia,
comu lu Gange, lu Mississippi, lu Paraná et, intra Bastia et Corti,
lu Tavignanu...comu lu Giurdanu...pè fora tene la Morti!
Et tre...comu lu Patri, lu Figghiu et lu Spiritu Santu...
le ràdiche, una pè l’òmini...o ntô crede...pè d’ elli dei, li numi,
una pè li giganti et una pè lu Niflheimr...induve friddu fù tantu,
funu...com’ Asgarðr...pè elli lu Paradisu...et Regnu di Lumi!
Ah...quella ghjente...comu lu celu in taliari...una Stedda...
pè Quella fù...in cercà...ma ntâ negghia...ammucciuni...
chì Diu fù Quella...et questu dissi...forse ntâ puetica Edda...
et Odino et Loki...et Fulla et Sága…ci mittìu...tandu...
ma tantu Ellu, Quellu Veru, ci dissi...
com’ a lu cantu de lu jaddu d’oru et a lu sonu di cornu...
chì a vena avarà...Ragnarök, l’ Apucalissi!
Pè Ulfila...si ùn truvau pur in Ellu...lu Bon Diu...
et pè li Santi...chì Ghjusti ci desiru li Palori,
pè elli, li Germani, òmini de lu nordu, Luci fù ntô Vattìu...
ché ntê so’ case nascìu Ghjesù Bambinu, Pani Novu et Novu Vinu,
pè lu Santu Caminu...cumpletà...et d’ elli cercà...lu Divinu!
Comu nostri...l’ Òmo, lu Liuni, lu Vitellu et l’Aquila...
chì puru nutrì Quelli...di Nostru Signuri...Manu et Bucca...
esse pòtini...Dáinn, Dvalinn, Duneyrr et DuraÞrór...
li quattru cervi...sì ntâ Luci...chì sempri abbaglia...
di quest’arburu...in manghjà...chì ficiru urtaglia?
ANTONIO GABRIELE FUCILONE
RONCOFERRARO (MANTOVA)
LA ZIZZANIA
Cari amici ed amiche.
Oggi inizia è la XVI domenica del tempo ordinario.
Nelle Messe di questa sera e di domani saranno letti i brani del libro della Sapienza (capitolo 12, versetti 13, 16-19) del Salmo 85 ((86), della lettera di San Paolo ai Romani (capitolo 6, versetti 27-27) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 3, versetti 24-43).
Proprio il brano del Vangelo è illustrato in questo video che ho preso da Youtube.
In questo brano, Gesù parla in parabole, per fare capire cosa sia il regno di Dio.
Tra queste parabole vi è quella famosa della zizzania in cui un uomo seminò un campo di grano e nella notte il nemico venne a seminare un'erba infestante, la zizzania. I servi dell'uomo videro che la zizzania cresceva insieme al buon grano. I servi del coltivatore gli dissero che avrebbero strappato la zizzania ma, temendo di rovinare il grano, l'uomo disse di aspettare la mietitura. In quel momento, la zizzaznia sarà raccolta e legata in fasci e bruciata mentre il grano sarà messo nel granaio.
Ora, Gesù diede la spiegazione di tale parabola. Il seminatore è Dio, il terreno è il mondo ed il buon grano rappresenta i figli di Dio, il bene.
Il nemico è diavolo e la zizzania rappresenta chi è con lui, il male.
Proprio sull'operato del diavolo bisogna focalizzare l'attenzione.
Il fatto che nella parabola il nemico agisca di notte non è una pura casualità.
La notte, infatti, è il momento di buio e di mancanza di luce. La notte è il momento in cui si è stanchi e ci si deve riposare. La notte è il momento della debolezza.
Il diavolo agisce sfruttando le debolezze umane.
Quando trova un pertugio nell'animo umano, il maligno agisce.
Qui bisogna fare attenzione. Il male non agisce creando situazioni estreme.
Il male agisce piano piano.
Ad esempio, il ragazzo che il sabato sera va in discoteca e sta fuori fino all'alba del giorno dopo, con ogni probabilità, non sarà in grado di andare a Messa. Questa cosa sembrerà di poco conto ma in realtà segna l'inizio dell'allontanamento di una persona da Dio.
Un altro esempio è l'individualismo. Nei vari ospedali vi sono gli aborti. Ora, di fronte ad una situazione simile non si può tacere, anche se la succitata situazione non riguarda noi.
L'aborto è contro il principio cristiano.
Molto spesso, ci si chiude e si dice "Penso a me stesso e me ne frego degli altri".
Magari vi sono certe situazioni di individualismo che possono sembrare di poco conto ma in realtà esse segnano un distacco dal prossimo e, di conseguenza, da Dio.
Il peccato più pericoloso è senz'altro la superbia, il peccato di Lucifero.
La superbia è la madre di tutti i peccati. Ad esempio, c'è chi dice di essere un buon cristiano perché non fa male a nessuno e legge la Bibbia e prega però non va in chiesa.
Questa è superbia bella e buona.
Non fare male a nessuno è buona cosa ed è importante.
Leggere la Bibbia e pregare sono cose commendevoli.
Però, non si può dire di essere buoni cristiani se non si va in Messa. La Messa è il segno tangibile della comunità cristiana perché dove vi sono due può persone riunite in nome di Gesù, lì c'è Gesù stesso.
Del resto anche nel Vecchio Testamento, precisamente nella Legge mosaica, vi è il comandamento che dice "Ricordati di santificare le feste".
Il male agisce sotto tante vesti.
Mi ricordo di un'omelia dell'ex-parroco di Roncoferraro (oggi di Moglia) don Alberto Ferrari.
In quest'omelia, don Alberto parlò di un giovane che andò a confessarsi.
Questi iniziò a dire i peccati ed, anziché consigliarlo ed ammonirlo, il confessore (che, ovviamente, non era don Alberto) gli disse: "Non è niente!".
Il ragazzo allora si inquietò e disse di avere commesso altri peccati.
Il confessore diede la stessa risposta.
Il ragazzo si inquietò ancora di più e disse di avere commesso ancora altri peccati.
Il confessore diede la stessa risposta.
Allora, sbigottito, il ragazzo guardò nel vano del confessionale in cui vi è il confessore e...non trovò nessuno!
Di sicuro, non fu Dio a parlare in quel confessionale.
Nessuno è immune al male, nemmeno noi cristiani e nemmeno gli uomini di Chiesa.
Qui entriamo nel discorso di questa mattina, nell'articolo intitolato "La Chiesa, il moralismo etico ed il laicismo".
Bisogna essere vigilanti e prevenire il male.
Alla fine dei tempi, ognuno dovrà rendere conto di quello che ha fatto e lì saranno separati il bene ed il male.
Il male finirà all'inferno (nella fornace) ed il bene avrà la gloria.
Il male porta rovina e alla rovina.
Noi cristiani abbiamo una buona "semenza", la parola e la fede in Dio.
Molto spesso, invidiamo gli altri che magari hanno tanti soldi, potere e macchine di lusso.
Per quanto possano essere utili ed importanti, queste cose, però, di fronte a valori più autentici non sono nulla.
Allora, cerchiamo di stare attenti.
Cordiali saluti e buona festa della Beata Vergine Maria del Carmelo.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.