Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 10 giugno 2011

LA MASSONERIA, IL TRONO E L'ALTARE





Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere l'articolo del blog dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie.
L'articolo è intitolato "La massoneria sotto il primo Impero. L'opera immortale di Henry Delassus/1".
Questo articolo ma i ha dato uno spunto per fare una mia considerazione.
Sulla massoneria, penso di avere detto molte cose.
Vi invito a rileggere i miei articoli intitolati "Massoneria e cattolicesimo, dov'è la divergenza?" e "Massoneria e cattolicesimo, parte II".
Ora, voglio riproporre le due discussioni su un versante diverso, ossia sul rapporto tra la massoneria, il trono e l'altare.
Ora, nel 1717, a Londra, fu ufficialmente fondata la Gran Loggia. In realtà, essa derivò dalle antiche corporazioni che costruivano le cattedrali e che erano, di fatto, degli ordini iniziatici.
Questo smentisce chi dice che la massoneria ha un'origine giudaica, a prescindere dalla leggenda di Hiram Abif.
Infatti, non mi risulta che gli ebrei avessero costruito delle cattedrali.
Nel XVIII secolo, la massoneria assunse i connotati che noi conosciamo.
Si pose come "ordine iniziatico del perfezionamento del'individuo" in cui gli affiliati condivisero ideali morali e metafisici ed il credere in Dio come "Grande Architetto dell'Universo".
Possiamo dire che la Gran Loggia di Londra pose le basi del teismo, ossia del credere nell'esistenza di un dio o di tanti dei e di realtà trascendenti.
Per la Gran Loggia di Londra il credere in Dio è un landmark.
Ora, la Gran Loggia di Londra, come la massoneria originaria, non era in sé antireligiosa.
Nella Gran Loggia di Londra, vi erano anglicani e cattolici. Questi ultimi videro nella massoneria un modo per avere visibilità e diritti.
Nelle logge francesi ed italiane vi erano monaci di vari ordini. Molte logge avevano anche il cappellano a cui facevano dire Messa.
Tuttavia, proprio perché la massoneria credeva in questo teismo, un credere in un dio svincolato dalle religioni rivelate, le forze anticlericali videro in essa un punto di riferimento e un mezzo per fare circolare le loro idee.
Questa cosa divenne particolarmente forte in Francia.
Il XVIII fu il secolo degli avventurieri.
Uno di questi fu il palermitano Giuseppe Balsamo, detto "Conte di Cagliostro", di cui parlai nell'articolo intitolato "Come morì Cagliostro?".
Il video che ho preso da Youtube parla di lui e della rocca di San Leo, rocca che visitai personalmente e che consiglio di visitare, come tutta la Valmarecchia riminese e le Marche.
Personaggi come Cagliostro proliferarono e si proposero come profeti e taumaturghi.
Un altro esempio fu un certo cavaliere Ramsay, uno scozzese protestante che si convertì al cattolicesimo, si schierò con gli Stuart e che si credette un mistico e dettò la linea della massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato. Lui, in realtà avrebbe voluto proporre la massoneria come un proseguimento dell'Ordine Templare.
In un secolo in cui ci furono una cristianità spaccata tra cattolici e protestanti ed una Chiesa cattolica dilaniata dalle lotte intestine tra gesuiti, gallicani, francescani, molinisti, agostiniani, giansenisti e tomisti ed in cui i realismi (ossia i poteri delle monarchie sulle Chiese nei vari Stati) si fecero sentire, personaggi simili proliferarono e fondarono delle loro logge.
Inoltre, con un minore potere della Chiesa iniziarono ad affermarsi il deismo, ossia una corrente di pensiero in cui il Dio è definito come "Essere Supremo" ed identificata anche l'ateismo.
In certi circoli iniziò a diffondersi anche il satanismo. Fu il caso, ad esempio, di madame Voisin, un oscuro personaggio vissuto nell'epoca di re Luigi XIV.
Quindi, la situazione pre-Rivoluzione francese non fu rosea.
Quindi, forse senza volerlo, la massoneria inglobò anche correnti di pensiero apertamente anticristiane.
Fu proprio questo suo teismo a fare sì che ciò avvenisse e in Francia questa tendenza divenne particolarmente marcata.
Quindi, la massoneria si divise tra chi era conservatore e favorevole a mantenere un certo tipo di rapporto tra il potere civile e quello religioso e chi, invece, rinnegò la religione e volle sovvertire l'ordine statuale. Questi ultimi diedero una forte spinta alla Rivoluzione francese.
Questa situazione si protrasse a lungo.
Nel XIX secolo la spaccatura fu palese. Il principe di Galles e futuro re Edoardo VII (nella foto, 1841-1910) fu un massone convinto, Gran Maestro della Grande Loggia di Londra, ma fa anche un fautore dell'alleanza tra trono ed altare e in ciò fu intransigente.
Non fu così in Francia e in Italia, ove la massoneria assunse un carattere decisamente anticlericale.
Edoardo decise di rompere con il Grand'Oriente di Francia perché quest'ultimo iniziò ad accettare anche gli atei.
Questo è proprio il problema della massoneria, il relativismo.
Noi cattolici non dobbiamo attaccare i massoni insultandoli ma sfidarli nel concetto stesso di verità assoluta.
Loro credono in un Dio svincolato della religioni e che le religioni siano tutte eguali.
Da qui nasce l'equivoco che porta al relativismo, ossia alla negazione delle verità assolute.
Ora, se si nega la verità assoluta si nega anche Dio perché Dio è la verità assoluta per antonomasia.
Gesù non insultò i suoi avversari ma li sfidò usando le parole giuste ed essendo costruttivo nei toni.
Ora, termino con una mia poesia.

U CAVALERI DI RAMSAY

Antiqui...l'anni ebbe di li Santi...
iddu, figghiu di Ramsay et cavaleri,
accussì 'n Roma chì vinni...chì fù prutistanti...
et a la casa di Stuart fici iddu sirvizzziu...
et di lu mondu...di fari dissi una Nova Terra Santa...
accussì 'n vuluntati et mystica...
picchì d'Alba christiana...esse vuliti una nova vuci...
ma chiddi chi vinniru...cù li lumi funu...et murìu lu cavaleri...
et anni desiru di tenebrìa...
et vinniru Diu, Cristu, la Maronna et li Santi furasteri...
et martyr vinni...comu eni oghje onne omu chì pria!

Cordiali saluti.



ACQUA, QUELLO CHE LA SINISTRA NON DICE

Cari amici ed amiche.

Oggi, tramite il sito "Forzasilvio.it", mi è pervenuta una nota dell'onorevole Antonio Palmieri (responsabile delle comunicazione del Popolo della Libertà) che ritengo molto interessante.
In questa nota è riportato che anche il centro sinistra fece una riforma che avrebbe previsto che la concessione del servizio di distribuzione dell'acqua potesse essere data anche ai privati.
Il 07 luglio 2006, il Governo di Romano Prodi presentò un disegno di legge simile a quegli articoli del "decreto Ronchi" che con i referendum si vogliono abrogare.
I firmatari furono l'allora premier Romano Prodi ed i ministri Linda Lanzillotta, Pier Luigi Bersani, Giuliano Amato, Emma Bonino ed Antonio Di Pietro.
Che strano. Oggi, queste stesse persone sono contrarie a quei succitati articoli del "decreto Ronchi" che propongono la stessa cosa.
Inoltre, chi sostiene che quegli articoli del "decreto Ronchi" privatizzeranno l'acqua" dice una grande fesseria!
L'acqua non può essere privatizzata!
Può essere affidata a capitale privato la gestione dell'acqua e degli acquedotti!
Inoltre è falso dire che "gestione pubblica è uguale a gestione virtuosa".
Basti pensare al famoso "Acquedotto Pugliese", gestito secondo il "modello Vendola", per dirla com'è scritta nella nota dell'onorevole Palmieri, che perde circa il 40% dell'acqua ed aumenta le tariffe di oltre 10%.
Situazioni simili mettono a rischio il diritto del cittadino di avere l'acqua.
Ora vorrei dire anche un'altra cosa. C'è chi sostiene che il fatto che ci sia un quorum sia di per sé un danno per la democrazia.
Io rispondo dicendo che ciò non è vero!
Ora, vi faccio un esempio.
C'è un referendum abrogativo e va a votare il 20% dei cittadini mentre il rimanente 80% rimane a casa.
Ora, in questo 20% di coloro che hanno votato, il 70% sono sì ed il 30% sono no.
Se non ci fosse il quorum, quella legge approvata dal Parlamento sarebbe abrogata da una minoranza.
In pratica, una minoranza avrebbe il potere di abolire una legge.
Questa non sarebbe più una democrazia ma una "dittatura di una minoranza".
Inoltre, votare non è un obbligo ma è un diritto. Anche il non voto è un diritto.
Pur rispettando il referendum, dico che uno che non vuole votare ha il diritto di farlo.
Intanto, pur di distruggere il presidente Berlusconi ed il centrodestra, la sinistra direbbe tutto ed il contrario di tutto e si alleerebbe anche con il Diavolo.
Non mi sembra un atteggiamento affidabile e coerente!
Cordiali saluti.

giovedì 9 giugno 2011

BATTERIO KILLER, NON E' NECESSARIAMENTE UN COMPLOTTO!


Cari amici ed amiche.

Il batterio killer ha causato delle morti in Germania e subito vi sono coloro che parlano di "cospirazioni" fatte da chissà quali fantomatiche lobbies per distruggere il genere umano.
Ora, ritengo giusto che si faccia luce e che ci sia un chiarimento.
Il batterio in questione è un Escherichia coli, un bacillo Gram-, catalasi+, ossidasi-, aerobico-anaerobico facoltativo, fermentante il lattosio e produttore di indolo. Fa parte della famiglia delle Enterobacteriaceae.
Qui sopra abbiamo una foto di una coltura di E.coli su Mc Conckey Agar.
Si trova nell'intestino umano e, normalmente, non è patogeno. Anzi, aiuta a digerire il lattosio. Esso, però, è opportunista. Infatti, qualora lasci la sede intestinale, può fare dei danni. Ad esempio, può generare infiammazioni all'apparato uro-genitale.
Vi sono, però, aanche degli E.coli che sono enteropatogeni.
Ora, però, è stato detto che il batterio killer è un E.coli mutato geneticamente.
Qui vi sono stati alcuni che hanno elevato voci di "complotto giudaico-massonico" , esperimenti di oscuri laboratori e quant'altro.
Qui siamo nella pura letteratura, per non dire che siamo all'idiozia!
Anche se attualmente sono disoccupato, sono diplomato in chimica e microbiologia e ho un particolare amore per la genetica.
A chi parla di complotti, consiglio di scrivere un libro, precisando, però, che il contenuto è pura fantasia.
Infatti, i batteri possono mutare anche naturalmente.
Normalmente, nei batteri vi possono essere mutazioni e ricombinazioni genetiche.
In alcuni casi, vi sono mutazioni vere e proprie, ossia cambi nelle sequenze del DNA che possono dare risposte diverse da quelle che darebbero normalmente danno.
Esse possono essere indotte da agenti chimici, da radizioni (e in tal caso l'uomo può avere delle colpe ma non è detto che non sia accidentale) o anche da errori nella riproduzione cellulare che, nel caso dei batteri, è la scissione binaria.
Vi faccio un esempio pratico.
Vi è una sequenza di DNA che è ATTGGC. Le lettere qui citate sono le basi azotate che sono l'adenina (A), la citosina (C), la guanina (G) e la timina (T). Due sono pirimidiniche (citosina e timina) e due sono puriniche (adenina e guanina).
Queste sequenza codifica per determinati amminoacidi.
Ora, può succedere che accidentalmente possa essere aggiunta un'altra base azotata (e di conseguenza un altro nucleotide) che fa fa cambiare quella sequenza.
Ci può essere anche la mutazione inversa, ossia per sottrazione di basi azotate.
Inoltre, la mutazione può colpire un solo gene, più geni o l'intero cromosoma.
Ora, i batteri possono anche ricombinarsi geneticamente.
La ricombinazione può avvenire con vari meccanismi.
Uno dei processi di ricombinazione è la coniugazione.
Alcuni batteri sono dotati di pili particolari con cui possono fare passare parti del loro genoma ad altri batteri. Questi ultimi assumono caratteristiche nuove.
Un altro processo di ricombinazione è la conversione fagica.
Vi sono alcuni virus (detti batteriofagi o fagi) che infettano i batteri.
Normalmente, questi virus si riproducono, uccidendo la cellula infettata.
Vi sono casi, però, in cui il genoma virale non innesca il ciclo litico, la riproduzione, nel batterio ma che rimanga in esso.
In tale caso, il genoma virale può modificare il patrimonio genetico del batterio, dandogli caratteristiche nuove.
E' il caso, ad esempio, dello Streptococco che causa la scarlattina.
Tale batterio, in sé, non farebbe nulla, se non fosse modificato da un virus batteriofago.
Vi può essere anche un altroi processo di ricombinazione causata da virus batteriofagi, la trasduzione.
In alcuni casi, un virus batteriofago può uscire da un batterio, che ovviamente è stato ucciso, ed infettarne un altro.
Il virus potrebbe portare con sé pezzi di DNA batterico che verrebbero impiantati nella nuova cellula infetta.
Quest'ultima assumerebbe le caratteristiche della cellula da cui il virus proviene.
Tra l'altro, l'ingegneria genetica sta studiando proprio la trasduzione che potrebbe essere usata come metodo per modificare geneticamente i batteri e renderli in grado di produrre sostanze utili a noi, come, ad esempio, l'insulina.
Quindi, smettiamola di parlare di "complotti".
A volte, la natura supera la fervida fantasia umana.
Cordiali saluti.

CASO BATTISTI? UNA PAGINA NERA!

Cari amici ed amiche.

La decisione della Corte Suprema brasiliana (Supremo Tribunal Federal) di mettere in libertà Cesare Battisti è un gravissimo errore.
Negli anni '70, Battisti militò nel gruppo terroristico dei Proletari Armati per il Comunismo (P.A.C.)e fu responsabile di quatto omicidi.
Nel 1979 fu arrestato ma nel 1981 evase e si rifugiò in Francia, ove venne protetto. Sfuggì ad una condanna che sarebbe stata giusta.
Nel 2007, andò in Brasile, ove il Governo del presidente Lula gli ha concesso lo status di "rifugiato politico".
Il 18 novembre 2009, il Supremo Tribunal Federal ha revocato a Battisti lo status di rifiugiato politico ma ha rimesso la decisione di estradarlo nelle mani del presidente Lula.
Il 31 dicembre 2010, il presidente brasiliano non ha concesso l'estradizione in Italia, cosa che il nostro Governo ha chiesto.
Questa è una pagina vergognosa della storia dei rapporti tra Italia e Brasile.
Il Brasile sarà anche uno Stato sovrano ma non può non tenere conto del fatto che ha concesso dei benefici ad un uomo che si macchiò di gravi crimini e che è tuttora impunito.
Questo è uno schiaffo a chi per troppi anni continua a chiedere giustizia, senza ottenerla.
Il Brasile ha commesso un grave errore.
Cordiali saluti.

SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA, UN ESEMPIO PER I GIOVANI

Cari amici ed amiche.

Poiché si stanno avvicinando l'estate e (di conseguenza) il tempo delle vacanze, un suggerimento che vi posso dare è quello di andare in Abruzzo e visitare la provincia di Teramo, con il Gran Sasso ed i suoi borghi, come Castelli.
In particolare, vi consiglio di recarvi al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata.
Proprio presso a quel luogo di culto vi sarà la tendopoli, evento di aggregazione culturale e religiosa.
Chi vuole avere maggiori informazioni, si rivolga al sito che è http://www.tendopoli.it.
Tra l'altro evento decorrerà dal 23 al 27 agosto.
Io ho ritenuto giusto dare risalto a questo evento in cui molti giovani si aggregano ed imparano a stare insieme.
Io penso che sia molto importante e vorrei fare una considerazione a riguardo.
La faccio, partendo da un bellissimo articolo scritto da Valentina Ragaglia sul blog "SYMPOSIUM: SOMNIUM SCIPIONIS" .
L'articolo è intitolato "La discoteca: il tempio del profano dei tempi di oggi".
Io penso che i giovani abbiano ancora il senso dello stare insieme e, di conseguenza, il valore dell'amicizia.
Quindi, io credo che di per sé il giovane non sia individualista.
Il problema è che a renderlo individualista sono l'ambiente e la cultura che lo circondano.
Ora, se un giovane va in discoteca significa che in lui vi è ancora il senso dell'amicizia e dello stare insieme.
Purtroppo, la discoteca non propone questo valore ma il ballo ed il divertimento che, però, alla lunga non appagano quel senso di vuoto interiore.
Molto spesso si è soli anche quando si sta in mezzo agli altri.
Un giovane che va in discoteca si trova in mezzo a musica assordante, luci stroboscopiche e a coetanei e non che ballano come degli esagitati.
In mezzo a tutto ciò, come si può coltivare il valore dello stare insieme e del reciproco rispetto e dell'amicizia?
Non parliamo poi della questione della droga e quant'altro.
Ora, di certo, il problema non è solo la discoteca.
Il problema è ben più profondo.
Su Facebook, ho trovato una nota interessante scritta da Filippo Giorgianni.
Essa può essere letta, seguendo il link http://www.facebook.com/notes/filippo-giorgianni/piero-vassallo-nuovi-orientamenti/10150327007098327, e può essere uno spunto utile per fare capire le cose.
La cultura di oggi poggia sua una concezione in cui solo il progresso viene visto come la "panacea", la cura di tutti mali.
La realtà non è così.
Oggi vengono fatti passare come "valori" l'aborto, il disconoscimento del valore della famiglia (che viene fatto premiando altre forme di convivenza), l'eutanasia, l'eugenetica e del "fare quello che si vuole sempre".
Questo concetto sbagliato di libertà (che tra l'altro di libertà non ha nulla perché rende l'uomo schiavo dei propri istinti) è pericoloso.
I giovani sono particolarmente esposti, a causa della crisi della famiglia e di una scuola che ha perso ogni capacità di trasmettere valori, a causa di una sottocultura sessantottina di stampo marxista, di cui molti degli insegnanti di oggi sono esponenti.
Quindi, i giovani sono soli e tutti i drammi attuali lo dimostrano.
Pertanto, a questi giovani servono delle esperienze di vera condivisione e credo che la "tendopoli" di San Gabriele possa essere funzionale a fare capire ciò.
Del resto, lo stesso San Gabriele dell'Addolorata fu un esempio.
Francesco Possenti (il nome da laico di San Gabriele) fu un giovane umbro di buona famiglia e che ebbe tutto. Egli nacque nel 1838.
In seguito, nel 1856, egli si sentì chiamato a fare altro e a dedicare la sua vita a scopi ben più nobili.
Egli prese i voti, entrando nell'Ordine Passionista. Si impegnò a diffondere la devozione verso la Madonna ed il Crocifisso.
Trascorse sei anni nella congragazione passionista ma verso gli ultimi due anni egli si ammalò di turbercolosi ossea.
Pur ammalato, egli mantenne la serenità e non mancò ai suoi doveri di assistenza e di fede.
Negli ultimi due mesi, la malattia peggiorò e non poté seguire la liturgia.
Prima che potesse venire ordinato sacerdote, per motivi di salute e politici (dato che l'Abruzzo era passato al Regno d'Italia), Gabriele morì a soli 24 anni, nel 1862.
San Gabriele fu un esempio proprio perché non si piegò di fronte ad un mondo che era sempre più intriso di relativismo (infatti, in quegli anni la massoneria anticlericale fu forte) ma scelse di allontanarsi da esso e dalle sue idee più caratterizzanti.
Io credo che una figura simile sia da valorizzare perché d'esempio per tutti i giovani.
Egli si sentì chiamato a fare quello che fece e nessuno lo fermò e né ebbe titubanze.
Io penso che un giovane che vuole impegnarsi verso gli altri debba ascoltare la propria chiamata.
Ci possono essere tante "chiamate" da quella religiosa a quella al volontariato fino quella all'impegno politico.
Io penso che un giovane che vuole fare una di queste cose abbia tutto il diritto di portare avanti un progetto a tale riguardo. San Gabriele fu un esempio di ciò. Il padre si oppose alla sua vocazione religiosa ma egli continuò a volere ciò e la ebbe vinta. Per capire meglio le cose, consultate il sito http://www.sangabriele.org.
Io penso che si debba riflettere su ciò.
Cordiali saluti.

mercoledì 8 giugno 2011

QUESTO REFERENDUM? E' POPULISMO!






Cari amici ed amiche.

Guardate il video preso da Youtube.
Questo video mostra il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, che viene intervistato nella trasmissione di LA7 "Le invasioni barbariche".
Ora, faccio delle considerazioni.
Quando era ministro, nel Governo Prodi, Bersano fu il fautore delle liberalizzazioni.
Peccato che queste sue "liberalizzazioni" avevano qualche pecca.
Leggete questo articolo, seguendo il link http://www.mascellaro.it/node/6073.
I provvedimenti presi da Bersani furono incompleti.
Inoltre, appoggiando i referedum sull'acqua, la posizione di Bersani è antitetica rispetto ad un regolare processo di liberalizzazione.
Il "decreto Ronchi", i cui articoli inerenti all'acqua e ai servizi pubblici sono quelli che i promotori del referendum vogliono abrogare, è un decreto che dà una grossa spinta verso le liberalizzazioni.
Ora, riprendo quanto scritto ieri, nell'articolo intitolato "Nucleare ed acqua, basta con le mistificazioni!".
Chi dice che ad essere privatizzata sarà l'acqua, intesa come bene, dice una grandissima fesseria e fa del terrorismo psicologico!
L'acqua in sè rimarrà di tutti! Non può essere privatizzata!
Quindi, a nessuno verrà tolta l'acqua, qualora dovessero vincere i no o non dovesse essere superato il quorum.
Semmai saranno le aziende che gestiscono l'acqua ad avere del capitale privato.
Anzi, i Comuni avranno minori spese e non aumenteranno le tasse locali, qualora questo referendum dovesse finire con la vittoria dei no o dell'astensione.
Quindi, da ciò i Comuni avrebbero parecchi benefici.
Visto che molti Comuni piangono miseria, i sindaci dovrebbero dire di no a questo referendum o incitare al'astensione. Avrebbero meno impicci.
Votare è un diritto e non un obbligo.
E poi, in questo caso, anche chi (come me) non voterà esprimerà comunque un giudizio.
Bersani ha fatto la classica "inversione a U". Da liberista è diventato statalista.
E' evidente che chi promuove il referendum agisca incitando la gente al populismo.
Questo referendum è populismo allo stato puro!
Lo dimostra anche lo slogan scritto sul volantino che ho riportato qui sopra.
Esso recita:
"L'acqua è un diritto, l'acqua è un bene comune.
E' un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti.
L'attuale Governo o ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali.
Noi tutte e tutti possiamo impedirlo, con il nostro voto.".
Ora, come ho scritto prima, dire che l'acqua sarà data in mano ai privati e alle multinazionali è una cosa non vera e che genera solo terrorismo psicologico.
L'acqua non verrà data in mano a nessun privato.
Semmai, sarà l'azienda che gestisce il servizio idrico ad essere privata.
Non bisogna confondere l'acqua con l'ente che la gestisce.
L'acqua resterà pubblica.
Inoltre, queste stesse parole dello slogan smentiscono i promotori del referendum anche su un altro punto.
Infatti, i promotori del referendum dicono che esso non è politico né contro il Governo.
Lo stesso slogan smentisce i promotori.
Infatti, vi è scritto:
"L'attuale Governo ha deciso di consegnarla a privati e alle grandi multinazionali.".
E' evidente che questo referendum sia antigovernativo!
O i promotori del referendum sono schizofrenici (perché dicono una cosa e ne scrivono un'altra) o vogliono solo fare propaganda, mentendo a loro stessi e ai cittadini!
Se questo referendum non avesse risvolti politici, i promotori non avrebbero scritto quella frase.
Per fare ancora più luce, vi invito a leggere questo articolo riportatomi dall'amica Francesca Padovese su Facebook.
Il link è http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1790.
Leggetelo!
E' ora di finirla con questi atteggiamenti.
Cordiali saluti.

COMMENTO ALLA FRASE DI NICOLAS GOMEZ DAVILA SULLA SOCIETA'


Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere questa frase detta da Nicolas Gomez Davila.
Essa dice:
"Non è necessaria la violenza per distruggere la civiltà. Le civiltà muoiono per l'indifferenza verso i valori peculiari che le fondano.".
Questa frase è piena di verità, una verità sacrosanta.
Molto spesso, quando una civiltà subisce un attacco "fisico", con morti e prigionieri, essa non solo si mantiene ma si rafforza.
Prendiamo, ad esempio, i cattolici irlandesi.
Dal 1534, la Chiesa cattolica fu perseguitata nelle Isole Britanniche.
In Irlanda, la Chiesa cattolica venne bandita e tutte le chiese furono affidate alla Chiesa anglicana.
I cattolici irlandesi venivano perseguitati e costretti all'abiura. Le loro terre furono espropriate e molti di loro morirono.
Eppure, la Chiesa cattolica irlandesi restò viva.
Fu clandestina e sopravvisse.
Un altro esempio, fu quello che successe in Polonia, sia in epoca della Russia zarista, che in quelle nazista e in quella sovietica.
Gli zaristi, prima, ed i nazisti ed i sovietici, poi, cercarono in tutti i modi di cancellarla ma sopravvisse.
Un altro esempio è rappresentato dagli ebrei, i nostri fratelli maggiori.
Questo avvenne perché furono il popolo irlandese e quello polacco ad essere forti e a mantenere in alto i loro vessilli e a portare nel cuore tutte le loro tradizioni, la loro cultura ed i loro valori.
In questa situazione, una civiltà non muore!
Invece, una civiltà può morire qualora essa abbandoni le sue tradizioni ed i suoi valori.
Infatti, quando una una civiltà abbandona i propri valori, il suo destino è segnato.
Essa sarà destinata a disgregarsi e la morte sarà certa.
La nostra civiltà corre un serio pericolo. La causa di ciò è questa secolarizzazione che nulla ha a che fare con la laicità e che ha portato, ad esempio, a trascurare il valore della famiglia intesa come "cellula fondante della società".
Adesso, qualcuno dirà che sono omofobo per il fatto che io parli della famiglia, brandendola come una spada, ed abbia messo questa foto che mostra un matrimonio gay.
La famiglia è la cellula fondante della nostra società.
In essa porta avanti tutti quei valori della nostra civiltà, tramandandoli di generazione in generazione.
La famiglia è quindi quel consorzio naturale fondato sul matrimonio.
Essa è passato e futuro. Nulla la può sostituire.
Molto spesso, i nemici di una civiltà si trovano al suo interno e sono il relativismo e la secolarizzazione.
Non si può sempre includere di tutto, dimenticandosi delle proprie radici.
Cordiali saluti.







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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.