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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 10 marzo 2011

LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME


Cari amici ed amiche.
Leggete questa nota inviatami dal responsabile internet del Popolo della Libertà, l'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forzasilvio.it", http://www.forzasilvio.it/, che parla della riforma della giustizia.
La nota recita:
"Il cardine della riforma della giustizia è la divisione tra giudici e PM (Pubblici Ministeri): pone al centro la parità tra accusa e difesa. Il giudice diventa colui che è davvero sopra le parti e non è più pari al PM.
Finora, i piatti della bilancia erano sbilanciati a favore dei magistrati: da una parte c'erano giudici e PM e dall'altra il cittadino solo. Ora, invece i piatti sono stati messi su un unico piano: in una condizione di parità.
Altro punto fondamentale: la responsabilità civile dei magistrati, al pari di tutti gli altri dipendenti dello Stato.
Se sbaglia il medico è responsabile ed il cittadino può citarlo. Così potrà avvenire anche per i magistrati. Si attua il principio della legge uguale per tutti.
La riforma non riguarderà i processi in corso alla data della sua entrata in vigore, pertanto non si potrà parlare di "legge ad personam", ma di legge fatta nell'interesse di tutti i cittadini.".
Vi cito anche l'articolo 3 della nostra Costituzione che dice:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge, senza distinizione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.".
Questa riforma della giustizia va esattamente nella stessa direzione della nostra Costituzione.
Essa rimuove un gravissima anomalia in cui non vi è distinzione tra il giudice che deve giudicare ed emettere la sentenza ed il Pubblico Ministero, il magistrato che sostiene l'accusa.
Questa è un'anomalia gravissima ed inaccettabile.
Ogni cittadino (sia il ricco miliardario e sia il poveraccio, sia l'esponente politico di destra e sia quello di sinistra, sia il lavoratore autonomo e sia quello dipendente, sia l'uomo e sia la donna e sia il cattolico e sia l'uomo ateo, quello agnostico o quello professante un'altra religione) ha diritto di avere un equo (e giusto) processo, qualora sia chiamato in causa.
Oggi non vi è una distinzione tra giudice e PM ed il cittadino che deve dinfendersi in un processo parte svantaggiato.
Infatti, oggi, giudice e PM sono colleghi ed il cittadino non è grado di difendersi.
Come può esserci il principio di "presunta innocenza fino alla sentenza definitiva" se il giudice ed il PM sono colleghi ed hanno lo stesso organo di riferimento e quindi chi deve giudicare può non essere neutrale?
Quindi, l'attuale sistema è anomalo!
Questa riforma porrà fine a questa anomalia.
Infatti, il giudice farà il giudice ed il PM farà il PM e le due carriere avranno organi di riferimento separati.
Inoltre, con questa riforma, un giudice che sbaglia potrà essere sanzionato.
Oggi, ciò non avviene e (di fatto) si è creata una "casta intoccabile" che è rappresentata da certi magistrati.
Il fatto che questa riforma non tocchi i processi attualmente in corso dimostra che essa non è una "legge ad personam" atta a salvare il presidente Berlusconi (e ciò smentisce la sinistra) ma è una riforma fatta nell'interesse dei cittadini.
Quindi, questa riforma applica pienamente la nostra Costituzione.
Chi attacca questa riforma dice di difendere la Costituzione ma DI FATTO non lo fa perché l'attuale anomalia che ho citato va contro i principi sanciti dall'articolo 3.
Come dicevano i nostri padri latini, verba volant scripta manent.
La nostra Costituzione parla chiaro come il testo di questa riforma che è una riforma giusta che eliminerà questa anomalia.
Cordiali saluti.

UNITA' D'ITALIA E POLITICA, SMETTIAMOLA CON LA RETORICA!



Cari amici ed amiche.
Io trovo che sull'Unità d'Italia si sia fatta un po' troppa retorica!
Vi invito a leggere i commenti sulla mia pagina di Facebook, seguendo il link http://www.facebook.com/pages/Page-of-Antonio-Gabriele-Fucilone/139463462731422#!/notes/page-of-antonio-gabriele-fucilone/sinistra-pregiudizio-e-vecchiume/207055025976859?closeTheater=1.
Da qualche tempo, vi è un interlocutore di nome Pietro Gallo che, sistematicamente, fa dei commenti sulla pagina.
Pur rispettando la posizione politica del succitato interlocutore non la condivido e né ne gradisco i toni, spesso offensivi e beceri!
Gallo ha attaccato il federalismo e la Lega Nord, defindendolo un "partito schifoso" (sono parole testuali) e parlando di una politica "anti-Sud" del Governo.
Prima di tutto, sono vicino agli amici leghisti.
Certa gente sa solo insultare.
Quelli come il "signor" Gallo non vogliono capire che l'unico modo per salvaguardare l'unità d'Italia è federalismo!
Nell'articolo intitolato "Sinistra, pregiudizio e vecchiume", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/sinistra-pregiudizio-e-vecchiume.html, ho cercato di spiegare la situazione.
Oggi, l'Italia non regge più una situazione in cui vi è un Sud che non produce ricchezza.
Questo è un danno sia per il Meridione stesso che per l'Italia.
Mi meraviglia il fatto che vi siano dei giovani meridionali come Pietro Gallo che difendono questo sistema che sta danneggiando loro stessi.
Se non è "masochismo", poco ci manca!
Gallo, in verità, non rappresenta i giovani del Sud.
Il Sud Italia ha delle risorse ma le politiche assistenzialiste non favorirono lo sviluppo ma il clientelismo.
Furono dati soldi a piene mani e senza regole a ceti politici che non fecero sviluppare il Sud.
Con il federalismo, questo "circolo vizioso" sarà destinato a finire e ciò darà la scossa al Sud.
Quindi, chi agita lo spettro di "secessioni" o di "politiche anti-Sud" non aiuta il Meridione ma fa solo della retorica, in nome dell'odio verso la parte politica.
E così, queste persone iniziano a parlare di coloro che morirono per unire la patria e a dire che chi la pensa come me e come la Lega Nord infanga la memoria di queste persone.
Questa è solo retorica che è figlia di una visione che ignora quella che è la realtà dei fatti.
Cordiali saluti.

mercoledì 9 marzo 2011

SINISTRA? PREGIUDIZIO E VECCHIUME!




Cari amici ed amiche.

Vi invito a visionare il video che mostra uno spezzone della trasmssione "Ballarò", una trasmissione che va in onda su RAI3.
Questo video mostra una discussione tra il professor Alessandro Pace (un costituzionalista) e l'onorevole Maurizio Lupi, esponente del Popolo della Libertà e vice-presidente della Camera dei Deputati.
L'onorevole Lupi ha pienamente ragione!
Infatti, ogni volta che si tenta di fare una riforma, la sinistra inizia a parlare di "attentato alla democrazia"o di "volontà di dividere l'Italia" e si mette a fare previsioni catastrofistiche e fa manifestazioni, spesso becere!
Di sicuro, il profesor Pace è di quella ideologia, visto quello che dice.
In realtà, la sinistra parla solo per pregiudizio.
Partiamo dalla riforma della giustizia, che oggi il Governo sta per presentare in Parlamento.
Io la trovo condivisibile!
Qui nessno vuole mettere in discussione il principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, principio che è sancito dalla Costituzione.
Qui si vuole fare in modo che la giustizia faccia la giustizia e non la politica.
Questa riforma, ad esempio, prevede la separazione delle carriere.
In poche parole, il magistrato che fa la parte dell'accusa (il Pubblico Ministero) e quello che deve giudicare (il Giudice) avranno carriere separate. In pratica, il Pubblico Ministero sarà l'avvocato dell'accusa ed avrà un ruolo alla pari con la difesa mentre il Giudice dovrà essere neutrale.
Un'altra innovazione, sarà la responsabilità civile dei giudici.
In altre parole, se un giudice sbaglia dovrà essere sanzionato.
Infatti, dovere giudicare "colpevole" o "innocente" una persona è una grossa responsabilità.
Facciamo un esempio. Un uomo viene giudicato colpevole ma si scopre che non ha commesso il reato di cui è accusato.
Chi lo risarcirà?
Guardate che, a causa di situazioni simili, vi sono state delle vite rovinate e vi sono stati anche dei suicidi.
Non si scherza con certe cose!
Trovo giusto anche il principio di inappellabilità delle sentenze di I grado, in caso di proscioglimento.
Oggi, quando una persona viene prosciolta da un'accusa in un processo in tribunale (I grado) il Pubblico Ministero può impugnare la sentenza e fare ricorso alla Corte d'assise d'appello (processo di II grado) e se la sentenza dovesse essere confermata, allora il Pubblico Ministero ricorre alla Corte di Cassazione (III grado).
E' evidente che qui si leda il principio di presunzione di innocenza di una persona e che spesso si rischi di fare sì che un processo si protagga per anni e che si rovinino delle vite. Tra l'altro, la Corte Europea per i Diritti Umani ha già condannato l'Italia per ciò.
Se una persona è dichiarata innocente in primo grado, il processo deve finire!
Inoltre, le intercettazioni saranno regolamentate!
Oggi si pubblica di tutto e si pubblicano anche cose private e che con le indagini nulla hanno a che fare!
Qui si rovinano delle vite, vite che vengono messe sulle piazze, piazze che vengono aizzate da certi giornalisti a da certi politici che fanno i "processi di popolo", ancora prima di quelli in tribunale!
In pratica, i diritti più naturali dell'uomo, come il diritto della segretezza delle proprie telefonate e della propria corrispondenza, sono violati.
Questa serie di riforme della giustizia è condivisibile!
La sinistra è contraria perché essa è proposta dal centrodestra, coalizione di cui il presidente Berlusconi è il legittimo capo.
In nome del suo stupido pregiudizio verso il presidente Berlusconi, il centrodestra ed i suoi elettori, la sinistra è disposta fare sì che la giustizia non diventi simile a quella di tutti gli altri Paesi democratici!
La sinistra è irresponsabile perché oggi vi è una certa magistratura che vuole influenzare la sfera politica.
E' evidente che qui sia a rischio anche la democrazia!
Il principio cardine della democrazia è la separazione dei tre poteri, il potere legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario.
Ho detto molto della riforma della giustizia ma posso dire altre riforme, come il federalismo.
Oggi, l'Italia non è più in grado di reggere.
Vi è un Nord che produce ricchezza ma che viene tartassato e vi è un Sud che non produce e in cui le politiche di assistenzialismo hanno creato dei ceti politici incapaci di gestire ogni cosa del territorio
Con il federalismo, le politiche di assintazialismo cesseranno ed il ceto politico del Sud dovrà modificarsi.
Verrà introdotto il principio di sussidiarietà che favorirà i progetti utili.
Così, il Sud potrà iniziare a produrre ed il Nord non sarà più così tartassato.
L'Italia con un Sud produttivo sarà un'Italia realmente unita.
Inoltre, riguardo alla scuola, sono d'accordo con l'onorevole Lupi.
La scuola deve essere per il pubblico, indipendentemente dal fatto che questa sia a gestione pubblica o privata.
Il cittadino deve essere messo in condizione di scegliere tra la scuola pubblica e quella privata.
Anzi, personalmente, ritengo giusto che ci siano più scuole private perché così vi sarebbe una maggiore concorrenza tra di loro e maggiore concorrenza significa avere dei prezzi accessibili a più persone.
Inoltre, il figlio di un operaio cattolico deve avere il diritto di scegliere di andare in una scuola privata cattolica, il figlio di un operaio ebreo deve avere il diritto di scegliere di andare in una scuola ebraica, il figlio di un operaio anglicano deve avere il diritto di scegliere di andare in una scuola anglicana e così via.
E poi, andare in una scuola cattolica essere o diventare cattolici, così come andare in una scuola ebraica non significa essere o diventare ebrei, andare in una scuola anglicana non significa essere anglicani o convertirsi all'anglicanesimo e così via.
In altri Paesi funziona così.
Ad esempio, nei Paesi Bassi, le scuole cattoliche sono frequentate anche da protestanti, da atei e perfino da ebrei e musulmani.
Serve il diritto di scelta, che è un diritto di ogni Paese civile.
In nome del suo stupido livore, la sinistra è disposta a fare sì che l'Italia non diventi un Paese civile e moderno.
Che irresponsabilità!
Cordiali saluti.


martedì 8 marzo 2011

MERCOLEDI' DELLE CENERI, IL PERIODO CHE CI AVVICINA ALLA PASQUA




Cari amici ed amiche.
Oggi, è il "Mercoledì delle Ceneri", il giorno che segna la fine del Carnevale e l'inizio della Quaresima.
Si apre, quindi, il periodo di quaranta giorni (da qui deriva il nome "Quaresima") in cui Gesù viene tentato dal demonio.
Del resto, il numero 40 ricorre in altre occasioni della tradizione giudaico-cristiana.
Infatti, quaranta giorni durò il diluvio universale e lo stesso avvenne per la traversata nel deserto che fecero gli ebrei al seguito di Mosè.
Ora, anche Gesù ebbe un periodo di quaranta giorni. Egli, mosso dallo Spirito Santo, andò nel deserto, ove venne tentto dal diavolo.
I tre Vangeli sinottici (Matteo, Marco e Luca) parlano di ciò.
Spiego le tentazioni di Gesù, usando le parole del Vangelo scondo Maeo, capitolo 4, versetti 1-11.
Dapprima, il diavolo lo tentò con i piaceri carnali.
Infatti, Gesù ebbe fame ed il tentatore lo tentò, invitandolo a trasformare le pietre in pane.
Ma Gesù gli rispose dicendo: "Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.".
Allora, Satana si fece più subdolo, portò Gesù in cima ad un pinnacolo alto alto del Tempio di Gerusalemme e gli disse:
"Darà ordini per te ai suoi angeli che sorreggano sulle braccia, perché non urti qualche sasso il tuo piede.".
Qui si dimostrò la pericolosità della Bibbia, quando essa viene usata da mani sbagliate.
Ma Gesù, non si fece incantare né ingannare e rispose:
"Sta anche scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo".
Il diavolo, allora, continuò a tentarlo. Questa volta, lo portò su un monte, gli fece vedere i regni della terra e lo invitò a prostrarsi di fronte a lui, per avere così questi regni.
Gesù non cadde nella trappola e non si fece tentare e rispose al Maligno dicendo:" Vattene Satana! Sta scritto: Adorerai il Signore tuo Dio e a Lui solo presterai culto.".
I pratica, il diavolo non fece altro che fare leva sulle debolezze umane, come la gola, la volontà di avere piaceri carnali e la volontà di avere i poteri mondani e l'autonomia da Dio.
Questo periodo inizia con il "Mercoledì delle Ceneri".
Questo è un giorno di penitenza e nelle Messe verranno letti i brani del libro di Gioele (capitolo 2, versetti 12-18), del Salmo 51, della II lettera di San Paolo ai Corinzi e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 6, versetti 1-6 e 16-18).
Esso segna la fine del Carnevale.
Termine "Carnevale" deriva dal latino "carnem levare" ed indica quel periodo in cui nei secoli passati finiva l'inverno e in cui si dovevano terminare le scorte di carne, che non potevano essere conservate.
Infatti, non c'erano frigoriferi e le tecnologie attuali.
Allora, da lì nacque la festa folcloristica, in cui ci si poteva mascherare e vi era una "mondo alla rovescia".
Gli straccioni si vestivano da vescovi e i preti da donne. I bambini facevano scherzi ed i padroni si vestivano da servi ed i servi da padroni.
Inoltre, vi erano carri allegorici in cui il Carnevale, rappresentato da un uomo pingue e pieno di cibi, si scontrarva con la Quaresima, una donna magra ed emaciata.
Il quadro qui rappresentato di Pieter Bruegel il Vecchio (1530, 1564) ne dà un esempio.
Alla fine, il Carnevale viene processato, accusato di nefandezze e distrutto.
Il "Mercoledì delle Ceneri" rappresenta il periodo di penitenza ma, come dice il brano del Vangelo, non deve essere una pentenza ostentata ma fatta anche da piccoli gesti.
Ancora oggi, infatti, vi è chi spesso e volentieri ostenta un certo pauperismo o mostra una ritualità esteriore molto accentuata ma vuota di ogni signficato perché in cuor suo quella persona non fa una vera penitenza ma si vuole solo mettere in mostra.
La realtà è diversa.
Fare penitenza significa riconciliarsi con Dio, cominciando dal cuore.
Non basta, quindi, imporsi una severità esteriore ma bisogna guardarsi dentro ed operare il bene, senza esibizionismo.
Mi viene in mente una citazione del poeta inglese e cattolico Alexander Pope (1688-1744) che dice:
"Fai del bene di nascosto e arrossisci nel vederlo divulgato".
Infatti, il vero bene è quello che non si nota subito ma che mostra la sua efficacia nel tempo.
Lo stesso si può dire della preghiera.
Lo stesso Vangelo Gesù dice:
"Quando pregate non siate come gli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per farsi notare dagli uomini.
In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera e, serratone l'uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto e il Padre tuo che sta nel segreto te ne darà la ricompensa.".
Qualcuno ha inteso queste parole come un modo per svalorizzare la Messa o come un pretesto per disertarla.
Non è questo il significato.
La Messa è il segno vivo della comunità cristiana. Infatti, Gesù è presente ove vi sono più persone riunite nel Suo nome. Quindi, almeno alla domenica e alle feste di precetto, andate a Messa, confessatevi e comunicatevi!
Ovviaente, mi rivolgo ai miei correligionari.
Gesù, in realtà, voleva dire che la preghiera deve essere sentita dentro e quindi, per pregare, non è necessario entrare in una chiesa e fare dei gesti di ostentazione ma lo si può fare nel segreto, pregando nella propria casa.
Una preghiera autentica è sentita da Dio e questi, sicuramente, agirà.
Il "Mercoledì delle Ceneri" è quindi il modo per capire meglio che spesso nella fede serve essenzialità. La cenere benedetta che il sacerdote mette sulle teste dei fedeli ha questo significato.
Il poeta e drammaturgo anglo-americano Thomas Stearn Eliot (1888-1965) dedicò una poesia molto bella a questo giorno, dopo la sua conversione all'anglocattolicesimo.
Vi cito alcuni versi della poesia:
"Prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte
Prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte.".
Eliot si rifece al Purgatorio di Dante Alighieri.
In fondo, il cammino quaresimale è un vero e proprio "Purgatorio sulla Terra", un Purgatorio che culmina con la Passione, la Morte e la Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Il Purgatorio dantesco è, di fatto, una "Quaresima narrata".
A Mantova, questa cosa è molto sentita, perché qui vi è il Preziosissimo Sangue di Cristo, la cui ostensione e visibile sul video scaricato da Youtube.
Termino con una mia poesia.
LA CINNIRI
Purviri eni l'omu et purviri avi a turnari...
ché comu Luciferu ùn sii 'n superbia et tintu...
et questu avi la cinniri ad arricurdari...
pè lu Vancelu...et pè lu Verbu Santu!
Cordiali saluti.

PORTATEMI UN DENARO, PERCHE' LO VEDA...
















































Cari amici ed amiche.


Un popolo ed un Paese hanno dei simboli.
Guardando le monete della ma piccola collezione e leggendo il brano del Vangelo secondo Marco che fa parte del capitolo 12 (versetti-13-17), ho avuto l'idea di fare questo articolo.
In quel brano del Vangelo, i farisei vollero cogliere in fallo Gesù e gl chiesero se fosse giusto o meno pagare i tributi a Cesare. Infatti, la Terra Santa era sotto la dominazione romana.
Lui chiese loro una moneta (da qui deriva il titolo di questo articolo) e domandò loro chi fosse colui che era raffigurato sulla moneta.
Da qui ho avuto l'idea.
Ogni moneta ha i simboli della propria nazione.
Ad esempio, il Rublo russo (che si trova in alto) ha raffigurata un'aquila bicipite, reminscenza del periodo zarista e della memoria di una Mosca legata a Costantinopoli, la "Terza Roma", la Corona danese (che si trova sotto il Rublo) ha tre corone, simbolo della monarchia danese e forse del motto "l'aiuto di Dio, l'amore del popolo, la forza della Danimarca" o il Marco tedesco (per il quale ringrazio i miei parenti che stavano in Germania), con l'aquila che è un simbolo antico, sia delle tribù germaniche, sia della dominazione romana e sia del Sacro Romano Impero.
Prendiamo come esempio anche la moneta da 1/2 dollaro americano che si trova a sinistra, (nella seconda fila da due) e che ha raffigurata l'aquila che con una zampa regge un ramoscello di ulivo e con l'altra le tredici frecce, che simboleggiano rispettivamente la pace e le tredici colonie che si staccarono dal Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda, e la scritta "E pluribus unum", che simboleggia l'unità degli Stati Uniti d'America (pur nella loro complessità), le 50 Lire italiane del 1940, che sulla facciata qui rappresentata ha l'aquila con il "fascio littorio" (simbolo del fascismo) e sull'altra (che non è qui rappresentata) quella di re Vittorio Emanuele III, quasi a simboleggiare la diarchia di quegli anni, il dirham marocchino (che mi fu dato da amici, i cui parenti andarono in Marocco, e che è la quinta, partendo dall'alto) ha raffigurati il pentagono (sigillo di re Salomone) e la data, sia secondo il calendario islamico e sia secondo quello gregoriano, o la moneta israeliana da 10 agorot (la quarta, partendo dall'alto), con la menorah, simbolo della comune appartenenza al popolo di Israele.
Ogni moneta porta su di sé i simboli della storia e della cultura di un Paese.
Quindi su ogni moneta, c'è il simbolo dell'appartenenza culturale del popolo del Paese che l'ha adottata.
Per cultura non si intende solo la lingua ma anche la tradizione storica e la religione.
Quindi, la moneta non ha solo un valore economico ma anche culturale.
Lo stesso discorso valeva anche per le nostra Lira, prima dell'arrivo dell'Euro.
Sicuramente, un discorso analogo lo fanno anche i tedeschi, il cui Marco è stato sostituito dall'Euro, come gli Estoni, i Finlandesi, gli Slovacchi, gli Sloveni, i Francesi, i Lussemburghesi, i Belgi, gli Olandesi, gli Spagnoli, i Portoghesi, i Maltesi, i Ciprioti ed i Greci.
Certo, le monete da 1, 2, 5, 10 e 50 centesimi e da 1 e 2 Euro recano anche simboli nazionali ma non è la stessa cosa.
Oggi che la Lira non c'è più (e che è sostituita dall'Euro), noi italiani dovremo impegnarci di più a mantenere i nostri simboli culturali perché essi rappresentano la nostra identità.
Essere aperti al mondo, non significa dovere abiurare le nostre tradizioni.
Anzi, esse sono un ricchezza. Solo chi mantiene le proprie tradizioni e la propria identità culturale può essere realmente in grado di dialogare con gli altri.
Cordiali saluti.








lunedì 7 marzo 2011

LA LAICITA', LA POLITICA E LE DONNE




Cari amici ed amiche.


Prima di tutto, faccio i miei auguri a tutte le donne.
Vi invito a leggere la seguente nota che è stata redatta dalla mia interlocutrice di Facebook Irene Bertoglio.
Questa nota parla della condizione della donna nella storia passata e nel presente.
E' molto interessante e vale la pena di leggerla.
Ora, faccio una riflessione. Oggi, si parla i "laicità", di "emancipazione della donna" e di "maggiori libertà".
Oggi, vi è una secolarizzazione della società e della politica.
Però, la donna è realmente libera?
Senza dubbio, rispetto ai secoli passati, vi è stato un progresso dei diritti civili.
Però, oggi, vi è una caduta dei valori e si è inteso con il termine "libertà" il fare ciò che si vuole sempre e comunque.
Questo pensiero è figlio di quell'ideologia che si diffuse con l'Illuminismo e la Rivoluzione francese, che si esasperò e che oggi è comune al pensiero di Aleister Crowley, l'occultista inglese che fondò il satanismo moderno, il comunismo ed il pensiero del '68.
In realtà, questa è una falsa libertà.
Infatti, questa concezione non rende l'uomo (inteso come genere umano) libero ma schiavo dei suoi istinti.
Non a caso, ho citato Crowley perché il diavolo opera così.
Prigioniero del suo istinto, l'uomo non ha più una propria volontà.
La donna venne strumentalizzata da questa ideologia. E così, con espressioni come "emancipazione" e "diritti civili", in realtà, si distrussero i valori fondanti della società.
Questa opera di distruzione incominciò proprio con l'attacco contro la Chiesa ed il Cristianesimo.
Si cercò di presentare questa religione come "maschilista" e "misogina".
La realtà è ben diversa.
La tradizione giudaico-cristiana ha sempre dato molta importanza alla donna.
Giusto questa mattina, ho letto un brano biblico del libro di Tobia che parlava della cecità di Tobi e e di sua moglie Anna che mandava avanti la casa.
Inoltre, pensate a Giuditta che uccise Oloferne e salvò il popolo di Israele.
Questi sono solo alcuni esempi di grandi donne della tradizione giudaico-cristiana che decisero tanta parte della storia.
Centrale, fu il ruolo della Vergine Maria che, dicendo sì a Dio per il concepimento del Suo Figlio Gesù, fu determinante nella salvezza del genere umano.
E allora, noi capiamo che la tradizione giudaico-cristiana portò valori e che, in realtà, valorizzava la donna.
Anche la storia lo dice.
Prendiamo, come esempi, Galla Placidia (392-450), che fu una fervente cristiana e (come reggente) seppe reggere le sorti di un Impero Romano oramai allo sfascio, l'imperatrice bizantina Teodora (497-548), che, quando ci fu la "sommossa di Nika", impedì la caduta di suo marito, l'imperatore Giustiniano, la grancontessa Matilde di Canossa (1046-1115), che si fece valere contro l'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico IV e a difesa del Papa, la regina d'Inghilterra Elisabetta I (1533-1603), che governò da sola un regno e lo fece diventare una potenza, la regina consorte d'Inghilterra Enrichetta Maria di Borbone (1609-1669), che cercò di aiutare il marito re Carlo I, durante la Guerra Civile e la regina di Svezia Cristina (1626-1689) che, quando lasciò il suo trono perché convertita al cattolicesimo, diede un grande impulso alla cultura a Roma.
Questi sono solo alcuni esempi che possono fare capire che la donna fu molto importante per la tradizione giudaico-cristiana.
Del resto, anche le Sante, come, ad esempio, Santa Maria Maddalena, Sant'Agata, Santa Lucia, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Chiara d'Assisi, Santa Caterina da Siena, la Beata Margareth Pole, Santa Teresa d'Avila, Santa Teresa di Lisieux, Santa Bernadette e Santa Teresa Benedetta della Croce, dimostrano che la donna fu fondamentale nel Cristianesimo.
Quindi, la religione cristiana non può essere contro la donna.
L'esperienza '68 non ha nulla da insegnare a nessuno.
Anzi, essa è strumento di prostituzione, una prostituzione intellettuale, che è peggiore di quella del corpo.
Infatti, essa pone l'idea del "fare ciò che si vuole".
Quindi, questa visione fa sì che vi siano la disgregazione della famiglia (perché svalorizza il matrimonio) e la cultura dell'altro visto come un peso per sé stessi e che si traduce nella "cultura dell'aborto" e nella "cultura dell'eutanasia".
E' logico che così la società vada in crisi.
La donna viene ridotta a "mezzo" con cui queste idee si diffondono.
La donna è, quindi, strumentalizzata.
Del resto, anche la manifestazione contro il presidente Berlusconi del 13 febbraio scorso fu un esempio di questa "prostituzione intellettuale".
Essa fu una manifestazione atta ad attaccare una figura politica, qual è il presidente Berlusconi, e non un evento portatore di idee costruttive.
L'espressione "prostituzione intellettuale" è forte (e mi scuso se l'ho usata) ma voglio fare capire che manifestazioni simili degradano la donna e non la valorizzano.
In manifestazioni simili, la donna è uno strumento e mi dispiace che coloro che manifestarono non si fossero resi conto di ciò.
E allora, facciamo tutti un esame di coscienza e riflettiamo.
Cordiali saluti.



ED ORA...CHE DICONO I LAICISTI?


Cari amici ed amiche.
Guardate questa fotografia che mi è stata inoltrata da un'interlocutrice su Facebook.
Essa mostra un gruppo di persone (africane) che portano un gatto crocifisso.
Questa foto è orribile, sia perché è un esempio di crudeltà verso gli animali e sia perché è blasfema ed offensiva verso la religione cristiana.
Ed ora...cosa dicono quei beceri laicisti che, sulla mia pagina di Facebook "Page of Antonio Gabriele Fucilone", mi hanno attaccato?
A questi "signori", voglio ricordare che oggi sono i cristiani a subire il maggiore numero di persecuzioni.
Essi sono "laici"...solo quando c'è da attaccare la Chiesa.
Invece, di fronte ad orrori simili a quello mostrato sulla foto...gli stessi "signori" stanno zitti.
Questo è inaccettabile.
Purtroppo, noi corriamo un grande rischio.
Con l'attuale situzione del Maghreb, noi rischiamo di essere invasi da persone che potrebbero comportarsi come quelle raffigurate nella foto. A ciò, si aggiunge un maggiore rischio di terrorismo.
Noi italiani ed occidentali dobbiamo riaffermare i nostri valori cristiani.
Non vogliamo creare uno Stato teocratico 0 negare ogni libertà religiosa ma dobbiamo rivalutare i simboli della nostra cultura (come il crocifisso) ed i nostri valori.
Se noi non facciamo così, la nostra società sarà destinata a morire.
Anche la politica dovrà abbandonare questo relativismo.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.