Cari amici ed amiche.
Oggi, è il "Mercoledì delle Ceneri", il giorno che segna la fine del Carnevale e l'inizio della Quaresima.
Si apre, quindi, il periodo di quaranta giorni (da qui deriva il nome "Quaresima") in cui Gesù viene tentato dal demonio.
Del resto, il numero 40 ricorre in altre occasioni della tradizione giudaico-cristiana.
Infatti, quaranta giorni durò il diluvio universale e lo stesso avvenne per la traversata nel deserto che fecero gli ebrei al seguito di Mosè.
Ora, anche Gesù ebbe un periodo di quaranta giorni. Egli, mosso dallo Spirito Santo, andò nel deserto, ove venne tentto dal diavolo.
I tre Vangeli sinottici (Matteo, Marco e Luca) parlano di ciò.
Spiego le tentazioni di Gesù, usando le parole del Vangelo scondo Maeo, capitolo 4, versetti 1-11.
Dapprima, il diavolo lo tentò con i piaceri carnali.
Infatti, Gesù ebbe fame ed il tentatore lo tentò, invitandolo a trasformare le pietre in pane.
Ma Gesù gli rispose dicendo: "Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.".
Allora, Satana si fece più subdolo, portò Gesù in cima ad un pinnacolo alto alto del Tempio di Gerusalemme e gli disse:
"Darà ordini per te ai suoi angeli che sorreggano sulle braccia, perché non urti qualche sasso il tuo piede.".
Qui si dimostrò la pericolosità della Bibbia, quando essa viene usata da mani sbagliate.
Ma Gesù, non si fece incantare né ingannare e rispose:
"Sta anche scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo".
Il diavolo, allora, continuò a tentarlo. Questa volta, lo portò su un monte, gli fece vedere i regni della terra e lo invitò a prostrarsi di fronte a lui, per avere così questi regni.
Gesù non cadde nella trappola e non si fece tentare e rispose al Maligno dicendo:" Vattene Satana! Sta scritto: Adorerai il Signore tuo Dio e a Lui solo presterai culto.".
I pratica, il diavolo non fece altro che fare leva sulle debolezze umane, come la gola, la volontà di avere piaceri carnali e la volontà di avere i poteri mondani e l'autonomia da Dio.
Questo periodo inizia con il "Mercoledì delle Ceneri".
Questo è un giorno di penitenza e nelle Messe verranno letti i brani del libro di Gioele (capitolo 2, versetti 12-18), del Salmo 51, della II lettera di San Paolo ai Corinzi e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 6, versetti 1-6 e 16-18).
Esso segna la fine del Carnevale.
Termine "Carnevale" deriva dal latino "carnem levare" ed indica quel periodo in cui nei secoli passati finiva l'inverno e in cui si dovevano terminare le scorte di carne, che non potevano essere conservate.
Infatti, non c'erano frigoriferi e le tecnologie attuali.
Allora, da lì nacque la festa folcloristica, in cui ci si poteva mascherare e vi era una "mondo alla rovescia".
Gli straccioni si vestivano da vescovi e i preti da donne. I bambini facevano scherzi ed i padroni si vestivano da servi ed i servi da padroni.
Inoltre, vi erano carri allegorici in cui il Carnevale, rappresentato da un uomo pingue e pieno di cibi, si scontrarva con la Quaresima, una donna magra ed emaciata.
Il quadro qui rappresentato di Pieter Bruegel il Vecchio (1530, 1564) ne dà un esempio.
Alla fine, il Carnevale viene processato, accusato di nefandezze e distrutto.
Il "Mercoledì delle Ceneri" rappresenta il periodo di penitenza ma, come dice il brano del Vangelo, non deve essere una pentenza ostentata ma fatta anche da piccoli gesti.
Ancora oggi, infatti, vi è chi spesso e volentieri ostenta un certo pauperismo o mostra una ritualità esteriore molto accentuata ma vuota di ogni signficato perché in cuor suo quella persona non fa una vera penitenza ma si vuole solo mettere in mostra.
La realtà è diversa.
Fare penitenza significa riconciliarsi con Dio, cominciando dal cuore.
Non basta, quindi, imporsi una severità esteriore ma bisogna guardarsi dentro ed operare il bene, senza esibizionismo.
Mi viene in mente una citazione del poeta inglese e cattolico Alexander Pope (1688-1744) che dice:
"Fai del bene di nascosto e arrossisci nel vederlo divulgato".
Infatti, il vero bene è quello che non si nota subito ma che mostra la sua efficacia nel tempo.
Lo stesso si può dire della preghiera.
Lo stesso Vangelo Gesù dice:
"Quando pregate non siate come gli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per farsi notare dagli uomini.
In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera e, serratone l'uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto e il Padre tuo che sta nel segreto te ne darà la ricompensa.".
Qualcuno ha inteso queste parole come un modo per svalorizzare la Messa o come un pretesto per disertarla.
Non è questo il significato.
La Messa è il segno vivo della comunità cristiana. Infatti, Gesù è presente ove vi sono più persone riunite nel Suo nome. Quindi, almeno alla domenica e alle feste di precetto, andate a Messa, confessatevi e comunicatevi!
Ovviaente, mi rivolgo ai miei correligionari.
Gesù, in realtà, voleva dire che la preghiera deve essere sentita dentro e quindi, per pregare, non è necessario entrare in una chiesa e fare dei gesti di ostentazione ma lo si può fare nel segreto, pregando nella propria casa.
Una preghiera autentica è sentita da Dio e questi, sicuramente, agirà.
Il "Mercoledì delle Ceneri" è quindi il modo per capire meglio che spesso nella fede serve essenzialità. La cenere benedetta che il sacerdote mette sulle teste dei fedeli ha questo significato.
Il poeta e drammaturgo anglo-americano Thomas Stearn Eliot (1888-1965) dedicò una poesia molto bella a questo giorno, dopo la sua conversione all'anglocattolicesimo.
Vi cito alcuni versi della poesia:
"Prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte
Prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte.".
Eliot si rifece al Purgatorio di Dante Alighieri.
In fondo, il cammino quaresimale è un vero e proprio "Purgatorio sulla Terra", un Purgatorio che culmina con la Passione, la Morte e la Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Il Purgatorio dantesco è, di fatto, una "Quaresima narrata".
A Mantova, questa cosa è molto sentita, perché qui vi è il Preziosissimo Sangue di Cristo, la cui ostensione e visibile sul video scaricato da Youtube.
Termino con una mia poesia.
LA CINNIRI
Purviri eni l'omu et purviri avi a turnari...
ché comu Luciferu ùn sii 'n superbia et tintu...
et questu avi la cinniri ad arricurdari...
pè lu Vancelu...et pè lu Verbu Santu!
Cordiali saluti.