Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

domenica 6 marzo 2011

VIII EDIZIONE DEL "PRANZO DEI POETI MANTOVANI", UN'ESPERIENZA BUONA











Cari amici ed amiche.


Oggi, domenica 06 marzo 2011, vi è stata l'VIII edizione del "Pranzo dei Poeti Mantovani",presso il ristorante "Il Nespolo", a San Biagio, in Provincia di Mantova.
Esso è organizzato dal cenacolo dei poeti dialettali mantovani "Al Fogolèr", il cui presidente è il signor Sergio Aldrighi. L'evento culturale è cominciato alle ore 10:00.
Oltre il cenacolo "Al Fogolèr", hanno partecipato anche altri gruppi come "El Zàc", ossia il gruppo di poesia dialettale cremonese, il gruppo del sempre stimato amico Italo Bonassi, che è il "Gruppo Poesia '83" di Rovereto, in Provincia di Trento, il "Cenacolo trentino di cultura dialettale" dello scrittore e giornalista Elio Fox, i cenacoli veronesi, un poeta bolognese, il signor Stefano Rovinetti Brazzi, un altro poeta di Imola, il signor Umberto Antonioli, ed una poetessa ferrarese.
Oltre al sottoscritto, hanno partecipato anche altri due poeti di Roncoferraro, il geometra Giordano Dugoni ed il professor Franco Bissoni.
Del "Fogolèr", vi erano "big, il presidente Sergio Aldrighi, Claudio Quarenghi, Wainer Mazza, Luciana Ballardini e Luciano Azzoni. A causa di problemi di salute, non hanno partecipato la segretaria del "Fogolèr"Daniela Saccani ed un eminente consigliere di tale associazione, Gino Costa.
Per conoscere meglio il cenacolo, visitate il sito http://www.inventarti.it/FOGOLER%20serate.htm.
Vi erano i giornalisti della "Gazzetta di Mantova", della "Voce di Mantova" e di "Telemantova".
L'evento è stato caratterizzato dal convegno che trattava il tema del "Festivaletturatura", che si tiene a a Mantova, e del "Festival degli scrittori della bassa" (che si terrà a Pegognaga domenica 04 settembre 2011) e dello spazio dedicato alla poesia in questi due ambiti.
Il titolo del tema è "Due festival a confronto. Festivaletteratura di Mantova e Festival degli scrittori della bassa. Che spazio ha la poesia?".
In pratica, il qui si è messo a confronto il "Festivaletteratura" che quest'anno si terrà dal 07 all'11 settembre, ed il"Festival degli scrittori della bassa", per il quale è dedicata una pagina di Facebook.
Riguardo tali eventi, vi sono i rispettivi siti, che sono http://informagiovani.mn.it/index.phtml?=10798 e http://www.festivaletteratura.it/.
Questi due eventi vanno messi a confronto.
Il "Festivaletteratura" è un evento di portata internazionale e si tiene annualmente nel capoluogo della Provincia, a Mantova, tra i suoi chiostri (come quello della chiesa di San Barnaba) e le sue piazze (come Piazza delle Erbe) e le sue chiese (come la Basilica di Sant'Andrea) ed i suoi palazzi (come il Palazzo Ducale).
Il Festival degli scrittori della bassa, è una festival legato alla realtà padana, alla sua storia e alla sua cultura.
Quindi, vi è il "festival cosmopolita" (il "Festivaletteratura") ed il "festival della provincia" (il "Festival degli scrittori della bassa"). Con il termine "bassa" non si intende citare solo la zona del Mantovano a sud del Po ma tutto il comprensorio che gravita intorno a quel grande fiume.
In questo convegno si è trattato il tema della poesia, che in passato non ebbe spazio in questi due ambiti ma che oggi sta tornando in auge.
Oggi, c'è bisogno di poesia. Essa è il "sangue della nostra tradizione letteraria".
Pensate anche alla Bibbia, con il Cantico dei Cantici, come alle opere di poeti come Virgilio, le "Edde" della tradizione norrena, le opere dei Trovatori provenzali, il "Cantico delle creature" di San Francesco d'Assisi, la Scuola Siciliana, la "Divina Commedia" di Dante Alighieri, le poesie di Jon Arason, quelle di John Donne o quelle di Alessandro Manzoni . Sono esempi che faccio ora ma voglio farvi capire tutti gli aspetti della poesia, anche quelli più profondi. Nella poesia vi sono idee e valori che vengono trasmessi.
Questi due eventi importanti possono diventare due "piazze" per diffondere la poesia, sia quella in lingua madre (italiano), sia quella in dialetto e sia quella in lingua straniera.
Certamente, la problematica che è stata sollevata e che ha creato un po' di discussione è stata quella sulle case editrici.
Infatti, si sa, il "Festivaletteratura" è una "vetrina" per opere letterarie fatte anche da scrittori in erba ma che spesso e volentieri sono sorretti da grosse case editrici che le pubblicano. Questo vuole dire che questi scrittori hanno sponsor o possibilità economiche di pubblicare i loro testi.
Ora, la poesia non è un genere largamente seguito (anche se oggi è in ripresa) e, di conseguenza, è più difficile che si possa trovare chi possa fare da "sponsor" a un poeta e se questi non ha le risorse finanziarie (e parlo per cognizione di causa) rischia di non vedere la sua produzione in una "vetrina" importante qual è il "Festivaletteratura", anche perché non avrebbe l'interesse di una grossa casa editrice.
Certamente, i due event culturali sopra descritti possono essere occasione per fare conoscere la poesia.
Nel complesso, il dibattito è stato positivo, se si tiene conto di un aspetto importante, ossia che non esistono la poesia in lingua madre e la poesia dialettale ma esiste la poesia.
Ad animare la discussione è stato un intervento di un poeta di Verona che ha proposto l'abolizione della poesia in lingua italiana in eventi come questo che è stato organizzato dal "Fogolèr".
C'è stata una piccola discussione ma la maggioranza del pubblico (me compreso) non ha appoggiato la sua proposta ed anche il presidente Aldrighi ha ribadito che eventi simili sono aperti a tutti i poeti mantovani.
Bonassi è intervenuto dicendo che anche in incontri di poesia dialettale, la lingua madre è sempre presente e che non si può fare una distinzione così netta. Infatti, i dialetti sono afferenti all'italiano.
Poi è stata la volta dell declamazioni delle poesie.
A "rompere il ghiaccio", sono stato io.
Infatti, la prima declamazione è stata la mia. Ho declamato la poesia intitolata "L'arvulu di mènnuli nsanguinatu", che potete trovare anche su questo blog, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/i-simboli-dellitalia-unita.html.
Tale declamazione è stata ripresa ed è visibile nel video qui sotto. Mi scuso con voi se il video è sfocato. Ci sono stati problemi tecnici.
La voce è, comunque, la mia. Ve l'assicuro.
Dedico il video a tutti voi che mi seguite, sia dall'Italia che dall'estero, una dedica particolare va agli italiani nel mondo e, in special modo, ai nostri connazionali che risiedono in Uruguay, in Argentina, negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Francia, in Germania, oltre al direttore di "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/), Ricky Filosa e agli italiani residenti in Repubblica Domenicana.
Alle ore 13:00, vi è stato il pranzo. Il menù è stato molto buono.
Si è iniziato con un antipasto a base di salumi, cicciole e polenta e cozze in zuppa ed il pranzo è andato avanti con la trippa, il "sorbir d'agnoli", le lasagne "alla campagnola", lo "spallotto" cotto nel vino, gli spinaci al burro, le patate al forno, la scaglia di formaggio "Parmigiano", la torta "Saint Honorè" ed il caffè.
Vi sono stati piatti della tradizione culinaria mantovana, in ossequio alla cultura mantovana, come il "sorbir d'agnoli" o lo "spallotto".
Il pranzo è stato allietato dalle canzoni del cantastorie Wainer Mazza, dalle "cante mantovane" di Luciano Azzoni e da altre poesie.
Questo evento mi è piaciuto (come sempre, del resto) e qualcuno mi ha chiesto il perché io non entri nel "Fogolèr".
Io gli ho risposto che non posso entrare nel cenacolo. Io non scrivo in dialetto mantovano.
Sono disponibile, però, a collaborare con il "Fogolèr". Tra l'altro, Roncoferraro è Comune risorgimentale.
Penso che una collaborazione tra me ed il "Fogolèr" sia possibile.
Se gli amici del "Fogolèr" volessero collaborare con me, ne sarei onorato.
Tra l'altro, nei bigliettini messi sui tavolidel ristorante vi è una citazione di una mia poesia del 2005.
Essa è intitolata "Omaggio a Mario Luzi" ed è visibile tra le foto su questo articolo.
Anche di questo, ringrazio gli amici del "Fogolèr".
Cordiali saluti.















venerdì 4 marzo 2011

SANTUARIO DI GRAZIE, POTERONO ESSERCI STATE MAESTRANZE INGLESI?





Cari amici ed amiche.


Vi voglio parlare di un enigma che riguarda il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie, che si trova a Curtatone, in Provincia di Mantova.
Di questo luogo di culto, scrissi molto.
Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Santuario della Beata Vergine di Grazie, un patrimonio da salvare", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/santuario-della-beata-vergine-di-grazie.html.
Ora, qui vi può essere un enigma.
Come dice anche la voce nel video che ho scaricato da Youtube e messo qui sopra, l'interno della chiesa è sorprendente.
Essa ha una decorazione fastosa, caratterizzata dalla presenza di un'impalcata lignea a due piani.
Questa impalcata è decorata con simboli che sono veri e propri ex-voto.
Tali ex-voto hanno forme di seni, di mani in preghiera e di cuori.
Nelle nicchie dell'impalcata vi sono cinquantatre statue polimateriche, che nel 1999 vennero restaturate.
Esse sono costituite di legno di pioppo, cartapesta e colla animale. Sono fatte di materiale povero e, in effetti, esse rappresentano il popolo. Qualcuna di queste statue è anche nota. Prendiamo, ad esempio, Giovanni della Mazza, il boia con la mazza che è visibile alla destra di chi entra nella chiesa e che è noto con l'appellativo dialettale Giuanin d'la Masoeula.
Ora, tutto ciò risale al XVI secolo.
Prima del XVI secolo, infatti, le pareti della chiesa erano decorate con affreschi, come la Basilica di San Francesco ad Assisi.
Ora, mentre guardate il video, vi invito a focalizzare l'attenzione sulla loggia superiore dell'impalcata, per intenderci, anche le statue di Papa Pio II, dell'imperatore Carlo V e del re di Spagna Filippo II, che sono raffigurate nella foto qui sopra. Potete trovare la foto anche nell'ultimo sito che si trova nella voce "Link preferiti".
Ora, sopra le statue, si vedono dei tondi.
Nel lato opposto a quello in cui si trovano le succitate statue, i tondi hanno degli affreschi molto particolari.
Essi raffigurano dei cardinali, presumibilmente francescani.
Infatti, fino alle soppressioni napoleoniche, la chiesa era gestita da frati francescani, che avevano il convento lì vicino.
La particolarità di questi affreschi sta nella loro origine.
Essi non sono simili a quelli Giotto o di Cimabue, di una scuola italiana, ma sono più simili ad opere di scuola nordica.
Ora, qui sorge una domanda.
Coloro che lavorarono in quel santuario, furono stranieri, e in particolare, furono inglesi?
Infatti, i ritratti di quei cardinali sono simili alle raffigurazioni pittoriche dell'Inghilterra medioevale, che non a quelle di una scuola italiana.
La mano che fece quei ritratti fu molto dura e ben diversa dalla morbidezza delle linee che si vedono negli affreschi italiani.
Ora, ad avallare questa ipotesi, c'è il fatto che i frati francescani si fossero avvalsi di maestranze straniere (inglesi e francesi) anche per la nota Basilica di San Francesco ad Assisi.
Inoltre, i frati francescani avevano molti conventi in Inghilterra.
Questo link mostra uno spaccato dell'Inghilterra e del Galles e le loro realtà monastiche prima dell'epoca di re Enrico VIII (1491-1547).
Pensiamo ad un uomo illuminato come Ruggero Bacone (1214-1294) che fu un frate francescano.
Quindi, in Inghilterra i frati francescani erano attivi.
Ora, è possibile che, per aiutare Francesco I Gonzaga (il committente della chiesa, 1366-1407), i frati francescani avessero chiesto aiuto ai loro confratelli d'Oltremanica.
Se così fosse, noi potremmo avere delle opere d'arte dell'Inghilterra medioevale, opere che in patria andarono distrutte con la "Dissoluzione dei monasteri", sotto il regno di re Enrico VIII e di cui scrissi nel link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/inghilterra-dissoluzione-dei-monasteri.html, e la Riforma, sotto il regno di re Edoardo VI (1537-1553).
Oggi, questi affreschi sono coperti da pannelli.
Sono testimonianze importanti della nostra storia e vanno protetti.
Essi dimostrano che la Chiesa si impegnò molto a costruire l'identità europea, unificando popoli di origine diversa, come i latini, i germani, gli slavi ed i greci.
Chi, oggi, vuole zittire la Chiesa e la attacca, in nome della "laicità", fa solo un'opera di ignoranza perché ignora la storia ed ignorando la storia si uccide la nostra civiltà.
Cordiali saluti.

GIUSTIZIA, SERVE UNA RIFORMA!


Cari amici ed amiche.
E' inutile nasconderlo, la giustizia va riformata!
Oggi, la nostra giustizia non funziona. Vi sono troppi processi fermi e, spesso, i giudici che sbagliano non si prendono nessuna responsabilità.
Inoltre, vi è la questione della presenza di Pubblici Ministeri politicizzati che spesso tendono a fare processi contro varie personalità politiche che spesso sono di colore politico opposto.
Anzi, molto spesso vi è una vera e propria "persecuzione giudiziaria".
Inoltre, vi è un vero e proprio abuso delle intercettazioni che spesso vengono pubblicate su certi giornali.
La vita privata delle persone è così alla mercé di tutti.
Io penso che serva una sostanziosa riforma.
In primo luogo, vanno separate le carriere dei giudici (coloro che giudicano) da quelle dei Pubblici Ministeri, coloro che fanno parte dell'accusa.
In secondo luogo, va regolamentato l'uso delle intercettazioni telefoniche.
Oggi, i giornali le pubblicano senza alcuna regola, esponendo sia la persona intercettata che quelle ad ella vicine a processi mediatici, ancora prima di quello che si celebra in tribunale e senza prove autentiche di colpevolezza della persona intercettata, o a pericolo fisico. Si tenga conto anche del fatto che le intercettazioni possono essere manipolate.
Inoltre, serve una riforma che preveda sanzioni per quei giudici che commettono gravi errori.
Inoltre, andrebbe fatta anche una legge che preveda che un giudice possa essere ricusato, qualora l'imputato scorga un pregiudizio di natura ideologica verso di lui.
La democrazia funziona se c'è una buona giustizia.
Cordiali saluti.

giovedì 3 marzo 2011

LA SANTA VEHME E L'INQUISIZIONE, DUE PAROLE

Cari amici ed amiche.

Nel 1250 morì l'imperatore Federico II di Svevia.
Con la fine della dinastia sveva, cessò il sogno di vedere un impero che unisce tutti i territori compresi tra il Mare del Nord e la Sicilia e la Lorena e la Polonia.
Anzi, la fine degli Svevi segnò l'inizio del declino del Sacro Romano Impero Germanico che piombò nel caos.
La carica imperiale era elettiva e l'imperatore veniva scelto dai principi elettori che erano i feudatari.
Questi ultimi potevano essere più ricchi e potenti dello stesso imperatore, che, di fatto, non aveva alcun potere.
Addirittura, dal 1250 al 1273 non fu eletto eletto nessun imperatore. Il periodo fu chiamato "Grande Interregno".
In questo periodo oscuro per l'impero, nacque una società segreta, la "Santa Vehme".
Il suo nome derivava dall'olandese "veem" (che significa "Confraternita") e fu un vero e proprio tribunale segreto che diceva di agire in nome e per conto dell'imperatore e della Santa Sede.
Da qui, derivava l'appellativo "Santa".
A questa corporazione partecipavano i varie associazioni di mestiere.
Secondo lo statuto, i tribunali dovevano essere costituiti da quattordici giudici, sette nobili e sette borghesi.
Alcuni di loro erano anche dei boia.
La sentenza doveva essere emessa da almeno sette dei quattordici giudici ed i processi e le riunioni si svolgevano nei boschi e alla luce delle torce e in prossimità di un tiglio, che doveva fungere da forca.
La "Santa Vehme" diceva di agire per conto dell'imperatore e della Santa Sede (il Papa) ed i suoi adepti portavano gli emblemi imperiali e si rifacevano alla "Lex Saxonun" di Carlo Magno ma, in realtà, essa esautorò sia l'una che l'altra.
Infatti, com'è stato detto, l'imperatore era in crisi ed il Papato era lontano.
Secondo quanto riportato da René Alleau, nel suo libro intitolato "Le Società Segrete", per entrare nella "Santa Vehme", vi era un vero e proprio rituale iniziatico che diceva:
"Giuro sul mio onore più sacro di mantenere celati i segreti della Santa Vehme, celati al sole e alla luna, all'uomo e alla donna, all'erba e alla bestia, con la sola eccezione dell'uomo che può servire la Vehme. Giuro che non ne lascerò trapelare nulla né per amore né per paura , né per dono né per spergiuro; né per oro, né per argento, né per capriccio di donna.".
Essa puniva e condannava un lungo elenco di reati, tra cui l'adulterio, i furti, il turpiloquio e l'eresia.
Per reati gravi, come il tradimento, lo stupro , l'omicidio, la stregoneria e l'eresia, la pena era capitale.
Ben presto, la "Santa Vheme" instaurò un vero regime di terrore in tutta la Germania.
Gli imputati venivano torturati e questa "macchina di morte" si "perfezionò" con un'invenzione terribile, la "Vergine di Norimberga". Di questa "macchina di morte", vi è qui una raffigurazione che ho preso dal mio libro "Europa misteriosa".
Dopo gravi torture, l'imputato veniva calato nel fondo di una caverna o in un sotterraneo.
Lì, se veniva giudicato colpevole, veniva costretto ad abbracciare un simulacro di bronzo della Vergine.
Quando faceva così, esso si apriva ed il condannato doveva entrarvi. La "Vergine" si richiudeva ed il condannato veniva trafitto dalle lame poste al suo interno, due delle quali all'altezza degli occhi.
Il supplizio non era finito poiché sotto la statua si apriva una botola in cui vi erano dei cilindri irti di coltelli.
Questi cilindri iniziavano a funzionare ed il corpo veniva così maciullato e finiva nel fiume sottostante.
Questo terrore non risparmiava neppure gli ebrei.
La Vehme ebbe un declino dal XVI secolo in poi.
Tutto questo terrore fu fatto in nome di Dio e della Chiesa ma, spesso, era fatto per interessi politici ed economici, come l'operato della Santa Inquisizione.
In realtà, l'Inquisizione fu particolarmente forte non tanto nel Medio Evo ma dal Rinascimento.
Infatti, nell'Alto Medio Evo, l'Inquisizione non fu presente.
Con l'eresia catara e la Riforma protestante, le cose cambiarono e la Chiesa reagì ponendo sotto controllo i fedeli.
E così, coloro che avevano idee differenti venivano giudicati dalla Santa Inquisizione, un vero e proprio tribunale ecclesiastico, e se condannati, finivano sul rogo. Essa era costituita da giudici (spesso ecclesiastici) che, se condannato, mandavano l'imputato al braccio secolare che eseguiva la condanna. Inoltre, vi erano dei delatori laici che raccoglievano informazioni sui sospettati.
Ora, la realtà è ben diversa.
L'inquisizione, infatti, diceva di agire per conto del Papa ma, spesso, agiva per conto dei governanti e dei potenti di un determinato Stato.
Il caso dell'Inquisizione spagnola fu un esempio
Infatti, nel Rinascimento il Papato era più debole rispetto al Medio Evo.
Molto spesso, l'Inquisizione era piegata ad interessi che di religioso non avevano nulla.
Tanti innocenti morirono, tra cui molti ebrei. Questi ultimi venivano uccisi per avere le loro ricchezze.
Inoltre, essa non ebbe il "monopolio della violenza".
Basti pensare all'Inghilterra di re Enrico VIII (1509-1547), in cui i protestanti finivano al rogo ed i papisti venivano decapitati, o alla Danimarca di re Cristiano III (1503-1559) che perseguitava i cattolici oppure a Calvino (1509-1564) che a Ginevra fece perire Michele Serveto e vari oppositori, fossero stati protestanti o cattolici.
Inoltre, il maggiore numero di processi per stregoneria avveniva nei Paesi protestanti, ove le ossessioni sataniche erano più sentite.
Oggi, troppo spesso, si usa il ricordo della "Santa Vehme" o dell'Inquisizione per attaccare la Chiesa.
E' un uso pretestuoso da parte persone che vogliono usare la storia per attaccare una determinata religione.
Sono persone di vedute limitate, pericolose per sé stesse e per gli altri.
Non sono diverse dai nazisti (che usarono anche la storia per uccidere gli ebrei) e dai comunisti.
Una cosa del genere va evitata.
Cordali saluti.

E PLURIBUS UNUM




Cari amici ed amiche.

Prendo spunto dall'iscrizione su una moneta di 1 centesimo di dollaro (quella con raffigurata l'immagine di Abramo Lincoln) che reca la scritta "E pluribus unum", per commentare il passo storico che c'è stato ieri, l'approvazione del federalismo municipale. Per la cronaca, la moneta fa parte della mia collezione.
Con 314 voti, la Camera dei Deputati ha approvato la riforma che cambierà molte cose.
Grazie a questa innovazione, i Comuni non andranno più "con il cappello in mano" ad "elemosinare" i soldi a Roma ma avranno più potere nel gestire la ricchezza che essi producono.
Più potere, però, significa più responsabilità.
La sinistra dice che questo provvedimento aumenterà le tasse.
Questo è falso!
Questo provvedimento introdurrà la "cedolare secca", che è una tassa fissa al 25% gli affitti.
Questa tassa sostituirà l'Irpef.
Inoltre, vi sarà anche l'Imposta municipale unica (IMU).
Essa è divisa in una "I IMU" che sarà pagata per il possesso degli immobili (ad eccezione delle "prime case", su cui una tassa è immorale) e sulle compravendite. In questo caso, essa sarà del 3% per l'acquisto di una "prima casa" e del 7% per l'acquisto di altri fabbricati, di aree fabbricabili e terreni agricoli.
Poi, vi è una "II IMU" che sarà "facoltativa" e che riunirà le imposte sulle affissioni e sull'occupazione del suolo.
Quindi, questo provvedimento ridurrà le tasse!
Inoltre, i Comuni avranno maggiori responsabilità.
Ergo, se un Comune gestisce male le proprie risorse, l'amministrazione sarà costretta ad aumentare le tasse e, in tal caso, essa potrà essere punita dagli elettori, con il voto.
In caso contrario, non succederà nulla.
Questo provvedimento farà finire l'assistenzialismo e favorirà le politiche di sussidiarietà.
Inoltre, porrà fine al clientelismo.
Io penso che il federalismo sia il sistema più naturale per il nostro Paese.Il nostro Paese è fatto di tante realtà diverse.
Ora, l'attuale sistema centralista ha fatto più male che bene.
Esso non fa crescere il Sud e blocca il Nord.
Nord e Sud non sono uguali.
Hanno problemi diversi e l'attuale sistema non tiene conto di ciò. Del resto, siamo stati divisi per tredici secoli.
Oggi, abbiamo un Sud che non produce, le Regioni a statuto speciale che possono tenersi i soldi e tutta l'impalcatura dello Stato è retta solo dal Piemonte, dalla Liguria, dalla Lombardia, dal Veneto, dell'Emilia-Romagna e dalla Toscana che, di fatto, pagano per tutte.
Con l'attuale sistema, si rischia di avere un divario sempre maggiore tra Nord e Sud e allora sì, che, di fatto, potrebbe essere messa a rischio anche la stessa unità d'Italia.
Con il federalismo, l'Italia potrà essere realmente unita, pur con tutte le autonomie delle varie realtà che la compongono.
Varrà il detto "E pluribus unum".
Nel video che ho scaricato da Youtube, vi è l'onorevole Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera della Lega Nord, che parla dell'importanza di questo passo storico.
Cordiali saluti.


mercoledì 2 marzo 2011

LUTTO PER MASSIMO RANZANI E LE VITTIME DEL MALTEMPO


Cari amici ed amiche.
Esprimo il mio cordoglio per il tenente Massimo Ranzani, l'alpino morto in Afghanistan il 03 marzo scorso.
Lui è morto da eroe. E' morto per contribuire a portare un ideale di libertà in una terra che millenni fa (al tempo di Alessandro Magno) era terra cultura e che oggi è terra di sangue, in cui tanti innocenti muoiono per le loro idee o per il loro culto religioso che non sono conformi ad una certa visione della società gretta e fondamentalista.
Al tenente Ranzani deve andare tutta gratitudine nostra perché lui agì al servizio della patria.
Trovo vergognoso l'atteggiamento di certi politici che, per avere un po' di visibilità, chiedono il ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan e strillano slogan.
Vi invito a guardare il video (che ho scaricato da Youtube) che mostra la seduta della Camera dei Deputati in cui il Ministro della Difesa, onorevole Ignazio La Russa, replica ad un deputato dell'Italia dei Valori, uno dei partiti che chiedono il ritiro delle truppe e che, quando ci fu il caso della nave Marmara, chiese delle sanzioni contro Israele. Ritirare le truppe dall'Afghanistan sarebbe una follia. Infatti, significherebbe esporre il Paese ad un ritorno al potere dei Talebani.
Io credo che sia ora di finirla con questi veri e propri atti di sciacallaggio. Ranzani è morto da eroe e non è giusto usarne l'immagine per elemosinare un po' di visibilità politca.
Non è giusto usare l'immagine di Ranzani come non è giusto usare l'immagine delle vittime del maltempo per la fare la stessa cosa.
Purtroppo, infatti, l'Italia è sferzata dal maltempo che sta facendo danni e ha fatto due vittime.
Ci sono fiumi in piena, freddo e neve che stanno mettendo in gioco intere regioni, come le Marche.
Oltre alle Marche, vi sono i problemi anche in Sicilia, nella zona di Giampilieri, sobborgo di Messina che fu colpito dall'alluvione il 01 ottobre 2009.
Essendo di origini messinesi, non posso non guardare con preoccupazione la situazione.
Io spero che non si facciano polemiche anche sulle vittime del maltempo.
Purtroppo, qui in Italia, c'è chi strumentalizza i morti per avere un po' di visibilità o dire no ad opere importanti.
Certo, il nostro Paese è fragile ed ogni sua realtà territoriale ha criticità particolari e deve essere trattata con i criteri adatti.
Per capire meglio, vi invito rileggere l'articolo intitolato "Provincia di Mantova, serve una riqualificazione ambientale", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/provincia-di-mantova-serve-una.html.
Però, "usare" i morti per lanciare slogan contro una determinata parte politica o per dire no a determinte opere, mi sembra irrispettoso.
Oggi è la giornata del cordoglio.
Cordiali saluti.

BASTA CON QUESTO ANTICLERICALISMO...E CON QUESTO ANTIBERLUSCONISMO!

Cari amici ed amiche.

Prosegue la polemica di ieri.
Ieri scrissi un articolo intitolato "Anticlericalismo, antiberlusconi e statalismo? Sono feccia!", http://italiaemondo.blogspot.com.com/2011/03/anticlericalismo-antiberlusconismo-e.html.
Sulla mia pagina di Facebook, "Page of Antonio Gabriele Fucilone", i due interlocutori anticlericali continuano con le loro tiritere.
Veramente, qui si rasenta il ridicolo.
Essi hanno invaso la mia pagina con commenti pieni di livore verso il presidente Berlusconi e verso la Chiesa cattolica, tentanto di fare passare me quasi per un mostro omofobo.
In primis, io non ho nulla contro gay.
Chi picchia un uomo per il suo orientamento sessuale è una bestia, così come è una bestia chi picchia un uomo per le sue idee politiche o per la sua fede religiosa.
Però, una coppia gay non può essere paragonata ad una famiglia.
La famiglia è un istituto naturale fondato sul matrimonio.
Questo lo dice anche la nostra Costituzione che non è certamente fatta dai prelati di Città del Vaticano.
Quel termine "naturale" implica una cosa ovvia, ossia la possibilità di avere dei figli.
Ora, i due "nipotini di Plutarco Elias Calles" che hanno invaso la mia pagina di Facebook citano le coppie eterosessuali sterili.
Le coppie eterosessuali sterili sono casi singoli.
Generalmente, però, un uomo ed una donna fanno i figli.
La loro è solo una retorica anticlericale, anche perché citano i crimini della Santa Inquisizione, senza citare crimini ben peggiori, come quelli compiuti dai nazisti e dai comunisti.
Sulla Santa Inquisizione ci sarebbe da dire.
E poi, il loro antiberlusconismo è becero.
Loro attaccano il presidente Berlusconi, definendolo un "cancro", ma non hanno idee alternative.
Ecco com'è diventato il Paese in cui viviamo!
Quando c'è qualcuno che (come il presidente Berlusconi) vuole cambiare, questo viene attaccato e lo stesso accade per coloro che lo sostengono.
Io non mi faccio intumidire.

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.