Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 23 febbraio 2011

LIBIA, LA SINISTRA NON SIA IPOCRITA!











Cari amici ed amiche.
Purtroppo, la situazione in Libia non è bella!
Il Paese del Nord Africa è sull'orlo di una guerra civile tra il leader Mu'ammar Gheddafi e la popolazione che gli si è ribellata.
Molti degli italiani che lì vivevano e lavoravano sono tornati qui.
Purtroppo, non sono ancora rientrati tutti.
Ci sono anche dei miei conterranei, dei mantovani, che non sono in una bella situazione.
Ad esempio, ci sono due suore di Asola che sono missionarie ad Al Bayda, nell'est, e che sono assediate.
Chi (come me) crede, preghi per loro, per il vescovo di Tripoli, monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli (che tra l'altro è veronese), e per tutti i cristiani che vivono in Libia.
Mentre in Libia c'è questa situazione molto pesante, qui in Italia ci si divide e la sinistra accusa ingiustamente il Governo di incapacità.
Inoltre, accusa il presidente Berlusconi di essere stato troppo amico di Gheddafi.
All'ipocrisia non c'è mai fine!
Vi invito a guardare le due foto in basso.
In queste due foto sono raffigurati l'ex-parlamentare dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto che è seduto a fianco di un esponente degli Hezbollah libanesi e Romano Prodi (Presidente del Consiglio dal 2006 al 2008) che stringe la mano al presidente iraniano Mahmut Ahmadinejad!
Ringrazio l'amico Morris Sonnino per le foto.
Ricordo che, sia gli Hezbollah che Ahmadinejad vorrebbero cancellare lo Stato di Israele dalla faccia della Terra.
Quindi, l'attuale atteggiamento della sinistra è pura ipocrisia.
Se la sinistra avesse a cuore il vero bene del Paese, si unirebbe al centrodestra nel fare pressioni sull'Unione Europea perché non lasci sola l'Italia di fronte al rischio di un'invasione dal Nord Africa.
Invece, fa delle manifestazioni ed insulta il Governo.
Tra l'altro, il Governo condanna le violenze che ci sono il Libia e smentisce le accuse lanciate da Gheddafi che ha detto che l'Italia avrebbe armato i ribelli.
Il nostro Governo sta operando bene.
Inoltre, i cristiani in Libia sono in pericolo.
Già, videro in passato la perdita delle loro chiese. La cosa è ben documentata nel sito http://www.paolocason.it/Libia/Pagine/Luoghi%20di%20Culto.html. Questo link sarà messo nella voce "Link preferiti" di questo blog. Una delle foto del sito è stata messa su questo blog.
Ora c'è il rischio di un'ulteriore islamizzazione potrebbe spazzarli via, come potrebbe spazzare via anche gli ebrei.
Preghiamo per loro.
Inoltre, vi potrebbero essere anche problemi di ordine economico. Ad esempio, circa il 10% del gas che usiamo per produrre energia proviene da gas libico.
Inoltre, molte aziende italiane hanno attività in Libia.
Qundi, il mondo politico dovrebbe unirsi.
Purtroppo, questa sinistra irresponsabile non vuole capirlo.
Cordiali saluti.




martedì 22 febbraio 2011

COMPLOTTO DEI CAVALIERI TEMPLARI? SEMBRA UNA TEORIA BIZZARRA...

Cari amici ed amiche.

Nella puntata andata in onda ieri della trasmissione "Mistero" (che va in onda su Italia 1 ed è condotta da Raz Degan) è stato fatto un accenno su un presunto complotto ordito dai Cavalieri Templari.
In questo complotto, i Templari puntavano a prendere il controllo dell'Europa con la moneta (essi, infatti, erano anche banchieri) e a scardinare e distruggere le istituzioni come gli Stati e la Chiesa cattolica.
Io penso che questa teoria fosse davvero bizzarra.
Un motivo è il fatto che i Templari erano obbedienti verso la Chiesa cattolica.
Anzi, riconoscevano come loro vero riferimento il Papa.
Allora, cosa successe?
Guardando bene le documentazioni, si può capire che la Chiesa non avrebbe avuto nessun interesse a distruggere l'ordine dei Templari.
Bisogna provare a capire l'evoluzione dei fatti.
Tra il XIII ed il XV secolo ci fu una serie di eventi che sovvertì l'ordine dell'Europa.
Con il tramonto degli Svevi (che avvenne nel 1268, con la sconfitta a Tagliacozzo dell'ultimo discendente Corradino) e la redazione della "Bolla d'Oro" (di cui parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/bolla-doro-linizio-del-cammino-verso-il.html) il Sacro Romano Impero andò verso una fase di declino.
Ciò non significò solo la decadenza di un'istituzione universale (quale era l'Impero) ma anche il declino dell'altra istituzione universale, il Papato.
Infatti, pur tra vari contrasti, Papato ed Impero non potevano prescindere l'un dall'altro.
Senza l'imperatore, il Papa non poteva esercitare in pieno il suo magistero.
Senza il Papa, l'imperatore non avrebbe avuto poteri.
La prova che conferma questo teorema fu quanto successe a Papa Bonifacio VIII, di cui parlai negli articoli intitolati "La Chiesa e gli Stati", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/la-chiesa-e-gli-stati.html, e "Dios y Patria", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/dios-y-patria.html.
Quell'episodio segnò la messa in discussione del potere papale.
Ad esso, seguì la "Cattività Avignonese" dei Papi, che inizò nel 1309 e finì del 1377.
Mentre Impero e Papato andavano in declino, si stavano affermando gli Stati nazionali, come Francia, Spagna ed Inghilterra che erano governate da forti monarchie.
Queste monarchie non puntavano solo al potere civile ma anche al controllo di quello religioso.
Quanto successe tra Papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo IV ne fu la dimostrazione.
Anche la natura ebbe la sua parte in ciò.
Infatti, nel XIV secolo ci fu una crisi che fu causata da un periodo più freddo e dall'arrivo della peste, di cui scrissi, ultimamente, nell'articolo intitolato "Epidemie, ma quale complotto...", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/epidemie-ma-quale-complotto.html.
Fenomeni naturali simili ebbero un grosso impatto sulla società, come li hanno nei giorni nostri.
Pensiamo, ad esempio a quanto successo a Christchurch (in Nuova Zelanda), a causa del terremoto che c'è stato ieri.
Colgo l'occasione per dire che sono vicino agli italiani che risiedono lì.
Fenomeni come un terremoto o una pestilenza possono mutare una società.
Durante la pestilenza del 1348, ci furono atti di disobbiedienza anche verso la Chiesa.
I "flagellanti" furono un esempio di ciò.
Da canto suo, il Papato era troppo debole,per i motivi che ho prima elencato.
Ora, torniamo al tema di partenza, i Templari.
Come ho già detto, i Templari obbedivano alla Chiesa.
Allora, perché l'ordine di questi cavalieri venne soppresso nel 1312?
Le cose possono essere più semplici di quanto si possa immaginare.
Forse, re Filippo IV volle distruggere i Templari sia per avere le loro ricchezze e sia per indebolire il Papato, a cui i Templari erano obbedienti.
I Templari, infatti, erano dei potenziali oppositori e, come tali, andavano distrutti.
Altrimenti, non si spiegherebbe la Pergamena di Chinon, documento con cui Papa Clemente V tolse la scomunica ai Templari.
Potete leggere la pergamena, segendo il link http://asv.vatican.va/it/doc/1308.htm. Vi è anche la sua traduzione, che potete leggere, seguendo il link http://xoomer.virgilio.it/templarisoet/traduzione%20Chinon.pdf.
Tra l'altro, Papa Clemente V specificò che la decisione di condanna dell'ordine non costituisce una condanna per eresia.
E' chiaro che i Templari si trovarono invischiati in una situazione politica.
Del resto, a prescindere dalle accuse, che oggi sono messe in dubbio, i Templari diedero un grande contributo anche alla Chiesa.
Leggete l'articolo intitolato "Papa Celestino V e la missione di Loreto" , http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/papa-celestino-v-e-la-missione-di.html.
Essi salvarono la casa della Vergine Maria dal rischio di essere distrutta.
Inoltre, gli studi della professoressa Barbara Frale (che riveste l'incarico dell'Archivio Segreto Vaticano) riabilitano i Templari.
Del resto, nonostante tutte le difficoltà, la Chiesa cattolica è ben viva.
Ad oggi, negli USA, la Chiesa cattolica è la Chiesa cristiana che ha più fedeli.
In fondo, è anche grazie ai Templari che fecero tante chiese e salvarono tante testimonianze della nostra fede, se oggi la Chiesa è ancora forte.
Questo basta a smentire certi teoremi che parlano di complotti, anche attuali.
Del resto, Gesù stesso lo disse, quando parlò di Pietro, la cui cattedra è stata commemorata ieri.
A tale proposito, dedico una mia breve poesia.

TU ES PETRUS

"Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam,
et portae inferi non praevalebunt adversum eam.".

Cusì vuliti lu Sarvaturi...
chì fussi la So' Chjesa...pè purtari la So' Palora...
chì Ellu stissu hè...pè opira d'unu piscaturi...
et nenti fari pò lu Mali...mancu la tinta pavura...
si puru sanza fortia...ancu cù lu piccatu...hè l'omu...
ché di Diu hè voluntati...puru cuntru onne cunghjura!

Cordiali saluti.









FLI RAPPRESENTA LA DESTRA? ASSOLUTAMENTE NO!


Cari amici ed amiche.
Visionate questo video preso da Youtube.
Vi invito anche a leggere l'articolo su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/25077/2011-02-21.html.
Leggete anche il commento fatto ad un mio precedente articolo scritto su questo blog, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/fini-e-la-storia-della-destra.html.
Il commento è stato fatto da Federica Polegri, il cui blog "Federicapolegri's Blog", http://federicapolegri.wordpress.com/.
Da quello che ho capito, la mia interlocutrice deve essere vicina a "Futuro e Libertà per l'Italia".
Visto che lei è stata, tutto sommato, civile (perché non mi ha insultato e né minacciato, cosa che hanno fatto altri) nell'esprimere le sue ragioni, con altrettanta civiltà, io vorrei risponderle e fare capire a lei a tutti voi che leggete che Futuro e Libertà per l'Italia è fuori dalla destra.
In primo punto, Federica, ha scritto che io avrei citato le parole di Gianfranco Fini, quando scrissi che "una vera destra è laica ma non laicista ed è cattolica ma non confessionale. Non è statalista, è per la sussidiarietà ed è contro l'assistenzialismo. Ciò non piace a Fini.".
A Federica, vorrei fare notare che queste parole furono dette dal presidente Berlusconi.
Inoltre, vi invito a visionare il filmato qui sopra, ove si vede uno scontro tra l'onorevole Maurizio Lupi e gli onorevoli Italo Bocchino e Adolfo Urso, quando questi ultimi erano ancora nel Popolo della Libertà.
Questi ultimi attaccarono l'onorevole Lupi perché facente parte di "Comunione e Liberazione", associazione cattolica di cui fa parte anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Proprio la Lombardia di Formigoni (in cui, tra l'altro, risiedo) è l'esempio di sussidiarietà, tema che sollevai anche nell'articolo intitolato "Sussidiarietà sì, assistenzialismo no!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/sussidiarieta-si-assistenzialismo-no.html.
La sussidiarietà è riconosciuta e proposta dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica ed è un "must" della cultura di "Comunione e Liberazione".
Bocchino e Urso attaccano proprio "Comunione e Liberazione" che della sussidiarietà ha fatto un punto di forza della sua mission.
Inoltre, con l'applicazione del federalismo (che il Governo vuole portare avanti) si dovrà per forza applicare una politica di sussidiarietà.
Ora, Fini ed i suoi hanno sempre creato dei problemi per quello che riguarda il federalismo.
Quindi, questo deve fare riflettere.
Inoltre, una vera destra è laica ma non laicista e cattolica ma non confessionale.
Ovviamente, il discorso religioso vale per il nostro Paese che è a maggioranza cattolica.
Ora, leggete questo discorso fatto Fini e riportato sul "Corriere della Sera", giornale che, di certo, non è del presidente Berlusconi.
L'attacco di Fini è stato strumentale e ha denotato la sua scarsa conoscenza della storia.
Infatti, esistono documenti che parlano del tanto vituperato Papa Pio XII che salvò molti ebrei.
Leggete l'articolo di Riccardo Di Giuseppe, seguendo il link http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/2011/02/la-verita-su-pio-xii-e-il-nazismo.html.
Del resto, anche l'attuale sede della Nunziatura Apostolica d'Italia fu donata alla Santa Sede da un ebreo che era grato a Papa Pio XII.
Quindi, Fini è smentito dai fatti.
Inoltre, anche Fli ha al suo interno componenti che dimostrano un certo laicismo, se non anticlericalismo.
Tra l'altro, l'articolo proviene dal quotidiano dei vescovi italiani "Avvenire", che, di certo, non può essere tacciato di "berlusconismo".
Lo dimostra anche il video qui sopra.
Gli onorevoli Bocchino ed Urso hanno attaccato l'onorevole Lupi, adducendo al fatto che facesse parte di Comunione e Liberazione.
Perché Urso e Bocchino non sono stati così veementi nell'attaccare anche le COOP o certe sinistre giovanili?
E poi, come fanno a definirsi di destra, coloro che oggi governano la Regione Sicilia con il Partito Democratico?
Infatti, oggi Fli è, di fatto, allineata con la sinistra.
Del resto, Fini diceva delle cose "non di destra" da molto prima che formasse Fli.
Leggete questo articolo su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/17312/2009-09-4.html.
Queste sue dichiarazioni non erano da uomo di destra. Essere di destra vuole dire anche essere patriottici e dare valore anche a quello che del proprio Paese c'è al di fuori di esso, cosa che fanno i repubblicani americani al di fuori degli USA.
Mi ricordo che queste frasi fecero arrabbiare molti italiani all'estero.
Io scrissi quest'altro articolo, che può essere letto seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/18059/2009-10-14.html.
Vorrei terminare, facendo notare un'altra cosa.
Fini ed i suoi, accusano il presidente Berlusconi di "cesarismo" e di volere fare un "partito personale" e di volere "personalizzare la politica".
Vi invito a guardare il simbolo di "Futuro e Libertà per l'Italia".
Al centro di esso vi è il cognome del suo fondatore.
Non è personalizzazione della politica anche ciò?
Cordiali saluti.

lunedì 21 febbraio 2011

STORIA DELLA LINGUA ITALIANA

Cari amici ed amiche.

Ieri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha parlato della storia della lingua italiana.
Anch'io vorrei dire qualcosa a riguardo.
La nostra lingua fa parte della grande famiglia delle lingue neolatine o romanze poiché derivano dal latino.
Di questa grande famiglia fanno parte il portoghese, lo spagnolo, francese, il provenzale, il ladino, il rumeno e, per l'appunto, l'italiano.
Ora, faccio un breve excursus storico della nostra lingua.
Con l'espensione della civilità romana, che era ben rappresentata da uomini di cultura come Livio Andronico, Virgilio, Orazio e Catullo , il latino iniziò ad essere parlato da una popolazione sempre più numerosa ma, a sua volta, venne contaminato anche dal altre lingue, come il greco ed le parlate celtiche. Dal greco, ad esempio, prese l'uso del prefisso "anti-"per indicare un qualcosa che contrasta. Un esempio di parola di qesto tipo è "antistorico".
Un esempio è rappresentato da certi toponimi dei paesi del nord dell'Italia.
Toponimi di centri abitati come Trecate e Galliate (in Provincia di Novara) o Vimercate (in Provincia di Milano) oppure Brembate e Seriate (in Provincia di Bergamo) hanno origini celtiche.
Quindi, certe teorie della Lega Nord non sono campate per aria.
Nel periodo latino, si formò anche l'alfabeto che sarebbe passato in eredità a noi.
Con ogni probabilità, esso derivò dall'alfabeto greco che a sua volta derivò da quello fenicio.
In origine, l'alfabeto latino era così:
A B C D E F H I L M N O P Q R S T V X.
La lettera "G" venne aggiunta nel III secolo BC da Spurio Carvilio mentre le lettere "K", "Y" e "Z" provengono dal greco.
L'uso della lettera "U" risale al Medio Evo e fu introdotto dall'umanista Pierre de la Ramèe, per distinguerla dalla "V" (vel) che assunse la funzione di consonante, come anche l'uso della lettera "J" .
Anche quet'ultima deriva dall'alfabeto greco anche se pare che la sua vera origine sia ebraica.
Questa lettera in greco si chiama jota ma nell'alfabeto ebraico esiste una lettera che si chiama jod.
La lingua ebraica ci lasciò anche termini come "sabato", "Messia", "osanna", "alleluia", "Pasqua" e "manna".
Con la vittoria del Cristianesimo il latino subisce l'influenza della nuova religione, la cui lingua liturgica fu il greco.
Vennero così introdotte parole come Eucaristia, Cristo e Comunione.
Nel 476 AD, cadde l'Impero Romano d'Occidente.
Ci fu una grande frammentazione e in Italia i popoli barbari che si stanziarono lasciarono delle eredità linguistiche.
Un esempio è la parola "balcone" che dovrebbe derivare dal gotico "balco".
Nel VI secolo vennero poi i Bizantini dell'imperatore Giustiniano I che, parlando greco, ci lasciarono parole come "bambagia", "molo", "anguria" e "gondola".
Così fu anche con la lingua longobarda. Lo storico di origine longobarda Paolo Diacono (720-799) sostenne che l'etimologia del termine "longobardo" derivi dalla due parole della sua lingua d'origine "lang" (ossia "lunga") e "baerth" (ossia "barba").
Sono longobarde anche parole come "schiena", "anca" e "guancia".
Con l'arrivo dei Franchi di Carlo Magno, che nell'800 fondò il Sacro Romano Impero, ci fu un'evoluzione.
Infatti, con Carlo Magno vennero introdotte la scrittura in stampatello minuscolo e parole come "maresciallo" e "siniscalco".
La gente credeva ancora di parlare latino ma in realtà parlava un'altra lingua, il volgare.
A Monte Cassino, ci fu la prima grande testimonianza di lingua volgare.
Essa risale al 960 AD e suona così:
"Sao kelle terre per kelle fini que ki contene trenta anni le possette Sancti Benedicti".
Questa fu una lingua nuova, non più latina ma non ancora italiana.
Un altro esempio di volgare è il "Cantico delle creature" di San Francesco d'Assisi.
Ci furono altre parole che si aggiunsero termini provenienti dall'antico francese, come, ad esempio, "manicaretto", "gioiello", "liuto" e "cugino", e dal provenzale come "cavaliere".
Anche l'arabo fece la sua parte, con parole come, ad esempio, "zenit", "nadir", "sciroppo", "chimica", "alchimia", "alambicco", "elisir", "sceicco", "ammiraglio" , "algebra", "algoritmo", "zero" , "tariffa", "fondaco" e "magazzino".
Il primo passo verso la lingua italiana fu rappresentato dalla Scuola siciliana dell'imperatore Federico II di Svevia che fu operosa tra il 1230 ed il 1250.
Il suo primo documento il Manoscritto Vaticano Latino 3793 in cui il volgare siciliano fu adattato a quello toscano.
Ciò aprì la strada all'evoluzione verso l'italiano.
Infatti, i poeti come Jacopone da Todi (1233-1306) e, soprattutto, Dante Alighieri (1265-1321) presero spunto dalla Scuola siciliana ed aprirono la strada ad altri scrittori come Giovanni Boccaccio e Francsco Petrarca.
Nel XV secolo, l'Italia cadde in mano straniera e con l'arrivo degli Spagnoli, l'italiano si arricchì di nuovi termini, portati anche dalle lingue del Nuovo Mondo.
E così incominciarono a sentirsi parole come "guerriglia", "garrota", "baule", "appartamento" , "amaca", "lazzarone", "mais" e "cacao".
Anche il portoghese ci portò termini nuovi, spesso presi da altre lingue come "pagoda" (che è di origine cinese), "banana" e "cocco".
Nel 1541, venne fondata a Firenze l'Accademia Fiorentina, da cui discese l'Accademia della Crusca. Da lì, la nostra lingua iniziò ad avere delle regole.
Nel XVIII secolo, iniziarono a entrare i termini di origine inglese.
Nel XIX secolo l'Italia era frammentata tra i vari dialetti. Fu Alessandro Manzoni (1785-1873) a riproporre la "Soluzione fiorentina" che venne adottata con l'unificazione che avvenne nel 1861.
Il fascismo, in nome del mito dell'Antica Roma, cercò di privare la lingua italiana di tutti i termini di origine straniera.
Questo sciovinismo arrivò a tal punto che Mussolini si inventava i termini di sana pianta durante i suoi discorsi.
Caduto il fascismo, nel 1945, la lingua italiana iniziò ad essere costellata di anglismi come, ad esempio, "killer", "partner", "okay", "blog", "mouse", "budget", "marketing", "body art", "goal" e "film".
Derivano dall'inglese anche termini come "sceriffo" e "implementare".
Si sono introdotte anche parole arabe, alcune tristemente note, come "intifada" e "sharia" .
Oggi, il mondo è globalizzato.
Non si può fare quello che fece Mussolini ma non si possono nemmeno fare morire la nostra lingua facendo prevalere l'inglese e né fare "esperimenti linguistici" come l'esperanto.
La nostra lingua ha una storia, storia che mi permetto ci citare in questa mia poesia:
RUDIMENTA LINGUAE ITALICAE

"Ahi lasso, or è stagion del doler tanto".

Comu fù cusì gran prufeta...
suttu Fidiricu mpiraturi rumanu,
frati Guittone, di la noscia parrata gran pueta...
et vinni Danti...et poscia Lisandru di Milanu,
chì a vede ebbe 'nti li parrati tutti lu fiurintinu,
et fù cusì lu nosciu parrari talianu!

Cordiali saluti.



NORD AFRICA, HA RAGIONE MAGDI ALLAM!

Cari amici ed amiche.

Sul TG5, ho visto l'intervista al giornalista ed europarlamentare Magdi Cristiano Allam che ha parlato di quanto sta succedendo in Nord Africa.
Allam ha detto delle cose, a mio giudizio, veritiere.
Ha detto che anche se i vari dittatori sono caduti (come il tunisino Ben Ali e l'egiziano Mubarak) o rischiano di cadere (come il libico Gheddafi) non è detto che nei Paesi di quell'area si evolva verso la democrazia.
Anzi, vi è il rischio che in quei Paesi prendano il potere i movimenti fondamentalisti dell'Islam.
Inoltre, Allam dice anche che la caduta di quei dittatori è una sconfitta per l'Occidente che in passato li sosteneva, sia perché garantavano dei regimi laici e sia perché garantivano interessi economici, come quelli sul petrolio.
Inoltre, vi è il rischio che la situazione dell'immigrazione clandestina possa peggiorare.
In pratica, noi rischiamo un'invasione!
Per me Allam ha ragione!
Come cattolico, invito tutti a pregare per i nostri connazionali che sono nei Paesi del Nord Africa.
Cordiali saluti.

CURTATONE E PALESTINESI, E' STATA FATTA UNA SCELTA RESPONSABILE



Cari amici ed amiche.
A Curtatone, Comune del Mantovano che è celebre per il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie, è stata evitata un'azione che, a mio modesto giudizio, sarebbe stata irresponsabile ed infelice.
Venerdì sera, consigliere di Sinistra Carlo Grassi ha presentato nella seduta del Consiglio comunale un ordine del giorno con cui, a suo parere, voleva spronare gli organismi internazionali a risolvere il conflitto israelo-palestinese.
Peccato che questo provvedimento sia stato un po' troppo sbilanciato a favore dei palestinesi.
La cosa è finita sulla "Gazzetta di Mantova", ove ho letto l'articolo che ne parlava. L'articolo è stato scannerizzato ed esposto su questo blog.
Carlo Grassi è consigliere comunale di Sinistra unita per Curtatone ed è stato candidato Sindaco alle elezioni comunali del 2o10.
Ha anche una pagina su Facebook che si chiama "Carlo Grassi candidato sindaco di Curtatone (MN)!".
Ora, dico il mio parere riguardo a questa vicenda.
Io penso che questa proposta del consigliere Grassi non sia condivisibile.
Essa è troppo sbilanciata verso i palestinesi e non tiene conto del fatto che Israele abbia il sacrosanto diritto di esistere e di difendersi.
Ora, vorrei fare notare che tra i palestinesi vi sono i movimenti fondamentalisti che vorrebbero cancellare lo Stato di Israele che è l'unica grande democrazia ed è l'unico Paese pienamente laico del Medio Oriente.
Su Israele, scrissi l'articolo intitolato "Israele, un esempio di laicità positiva", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/israele-un-esempio-di-laicita-positiva.html.
Non conosco il consigliere Grassi ma vorrei conoscere la sua posizione verso Israele.
Io penso che il Consiglio comunale abbia fatto bene a bocciare la sua proposta. Tra l'altro, è stata una bocciatura bipartisan. La proposta del consigliere Grassi è stata bocciata sia dal centrosinistra (che con il sindaco Antonio Badolato amministra il Comune) e sia dal centrodestra.
Il Consiglio comunale di Curtatone ha agito in modo responsabile.
Il consigliere Grassi, che è stato l'unico a dare voto favorevole, è uscito dall'aula consiliare.
Io penso che gli israeliani abbiano il diritto sacrosanto di vivere in santa pace nel loro Paese.
A quelli che avversano Israele, dico che vorrei vedere la loro reazione di fronte ad attacchi fatti da persone che con disprezzo per la propria vita e per quella degli altri si fanno saltare in aria nei negozi o nelle scuole, ove, magari, potrebbero esserci i propri figli.
Inoltre, parlando da cristiano cattolico (praticante), vorrei dire che sono solidale con il popolo ebraico perché gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori.
Leggete l'articolo intitolato "Le radici giudaiche del Cristanesimo", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/le-radici-giudaiche-del-cristianesimo.html.
Per questo, se fossi stato consigliere di Curtatone, io avrei fatto una mozione contro l'ordine del giorno del consigliere Grassi.
Israele ha il diritto di esistere.
Cordiali

domenica 20 febbraio 2011

COMMENTO SUL LIBRO "L'INGHILTERRA CONTRO IL REGNO DELLE DUE SICILIE"


Cari amici ed amiche.
Anche il Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda ebbe la sua parte.
Leggete l'articolo sul blog dell'"Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie", http://istitutoduesicilie.blogspot.com/.
Ringrazio il mio interlocutore di Facebook Roberto Della Rocca che me l'ha segnalato e metterò il link nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Nell'articolo del succitato blog si parla di una recensione del libro scritto da Erminio De Biase che intitolato "L'Inghiterra contro il Regno delle Due Sicilie".
Mi permetto di fare un commento sia sul libro che sull'articolo su blog.
Questo libro è sicuramente interessante.
Effettivamente, il Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda (e non l'Inghilterra, poiché dopo gli Atti di Unione del 1707 e del 1800 ci fu la formale unificazione dei tre Regni di Inghilterra, Scozia ed Irlanda) ebbe una certa parte in questo controverso processo di unificazione dell'Italia.
Infatti, dal XVI secolo in poi, l'area italiana ebbe un declino.
Dopo il Rinascimento, infatti, l'area italiana perse d importanza, sia perché nel Mare Mediterraneo l'Impero Ottomano era un ostacolo per i traffici verso l'Oriente e sia perché, oramai, si consolidarono le rotte transoceaniche tra l'Europa e le Americhe, sulle quali, dal 1588 (anno della vittoria sull'Invencible Armada spagnola) l'Inghilterra assunse il controllo.
Tale controllo fu consolidato dall'Atto di Navigazione del 1651 che l'Inghilterra di Oliver Cromwell fece firmare ai Paesi Bassi.
Dopo il "boom culturale" del Rinascimento, l'area italiana ebbe un declino, anche a causa della sua frammentazione.
I commerci inglesi non erano di merci preziose o ricercate ma di prodotti di uso comune, come lo zucchero.
In questo modo, l'Inghilterra entrò con una certa spregiudicatezza anche nel Mediterraneo, tenendo conto del fatto che dalla vittoria cristiana nella Battaglia di Lepanto (1571) iniziò il declino dell'Impero Ottomano.
Tutto ciò trasformò l'Inghilterra in una potenza marittima molto forte che ebbe interessi anche in Italia.
Ne parlai proprio in un mio articolo, intitolato "Storia di una famiglia inglese in Sicilia", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/storia-di-una-famiglia-inglese-in.html.
Ora, chi ha degli interessi una determinta realtà, fa di tutto per mantenerli, tenendo conto anche della volontà di espansione da parte dell'Impero Austro-Ungarico e della Francia. Ad esempio, Vienna aveva messo gli occhi sulle terre balcaniche dell'Impero Ottomano.
Così fecero gli Inglesi.
Nell'aiutare la "Spedizione dei Mille", gli Inglesi videro la possibilità di aumentare la propria area di influenza.
Provo ad "entrare nelle teste" dei vari William Ewart Gladstone e di Henry John Temple, III visconte di Palmerston, i politici inglesi che furono tra gli artefici di ciò.
Essi capirono che l'Italia divisa era troppo debole ma che era anche un punto strategico per avere il controllo del Mare Mediterraneo.
Qindi, gli Inglesi avrebbero contribuito ad unire l'Italia, così avrebbero avuto un unico Stato a loro alleato e che avrebbe garantito i loro interessi.
Teniamo conto del fatto che nel 1717 si formò a Londra la Gran Loggia, il caposaldo della Massoneria.
Sia Giuseppe Garibaldi che Camillo Benso, conte Cavour, erano massoni, come lo era anche Massimo Taparelli D'Azeglio.
Di quest'ultimo ricordo un aneddoto che fu raccontato durante un'omelia da don Alberto Ferrari, che allora era parroco della parrocchia di Roncoferraro, in Provincia di Mantova, di cui faccio parte.
Don Alberto raccontò di un dialogo tra D'Azeglio e San Giovanni Bosco, che erano amici.
Un giorno, però, mentre don Bosco gli faceva visitare il suo istituto, D'Azeglio gli disse che la recita del Rosario era una perdita di tempo.
Questi gli rispose, dicendo:
"Ebbene, io ci tengo a tale pratica; e su questa potrei dire che è fondata la mia istituzione; sarei disposto a lasciare altre cose pure importanti ma non questa.".
Poi aggiunse:
"E anche, se fosse necessario, sarei disposto a rinunziare alla sua preziosa , ma non mai alla recita del Santo Rosario.".
Le cronache dicono che da quell'episodio in poi, Massimo Taparelli D'Azeglio non si fece più vedere all'istituto di don Bosco.
La Massoneria, comunque, meriterebbe un discorso a parte perché il discorso ad essa inerente è più complesso di quanto si possa immaginare.
E' certo che la Massoneria italiana ebbe molte figure anticlericali.
Vi invito a leggere l'articolo intitolato "Magna Charta Libertatum, anche noi italiani avremmo dovuto averne una", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/magna-charta-libertatum-anche-noi.html.
Tramite contatti con i "franchi muratori" di Inghilterra, Garibaldi e soci ebbero buon gioco.
Infatti, secondo una certa teoria, gli Inglesi avrebbero potuto fare sì che si creasse anche una Chiesa protestante a loro legata proprio in Italia.
Sulla Chiesa anglicana, però, va detta una cosa importante.
Nel XIX secolo, prese corpo nell'anglicanesimo l'anglo-cattolicesimo, di cui fu esponente il Beato John Henry Newman, di cui parlai nell'articolo intitolato "Re Carlo I Stuart, il precursore dell'anglo-cattolicesimo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/re-carlo-i-stuart-il-precursore.html.
In origine parroco anglicano, Newman si convertì, proprio durante un viaggio in Sicilia.
Quindi, questa teoria della protestantizzazione dell'Italia può essere, in parte, smentita.
Semmai, forse, ci sarebbe potuto essere il "rischio" di una cattolicizzazione del Regno Unito, propio perché l'anglo-cattolicesimo era seguito anche da persone di ceto importante. E poi, gli Inglesi tentarono già di protestantizzare l'Irlanda ma non ci riuscirono.
Certo, la storia con i "se", i "ma" ed i "forse" non si fa. Non c'è controprova. Però, in quegli anni, tutto sarebbe stato possibile.
Detto questo, una cosa è certa.
Gli Inglesi capirono l'importanza di un'Italia unita. Certo, lo fecero per un loro interesse ma capirono che l'Italia doveva essere unita.
Perché non lo capimmo noi italiani?
Avremmo potuto federarci, evitando così l'intervento violento di Garibaldi.
Forse, tante cose sarebbero andate diversamente.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.