Cari amici ed amiche.
Vi consiglio di vedere questo video.
Più studio la storia del Regno delle Due Sicilie e più capisco molte cose e mi appassiono.
Sarà perché lì affondano le mie radici, essendo mio padre abruzzese e mia madre siciliana, sarà per il fascino del Sud Italia o sarà per la mia infinita e caparbia curiosità e volontà di arricchirmi culturalmente di farmi una mia opinione sulla storia, un'opinione diversa da quella che ci tramandano certi libri, certi intellettuali o certi professori. Qualcuno mi rimprovera per questo.
Scusate, ma ho il "vizio" di non farmi gli affari miei e di volere sempre arricchirmi culturalmente.
Tenete conto anche del fatto che io sia mantovano. Mantova è una città di grande storia e di grande cultura.
Leggete gli articoli intitolati "Sabbioneta, Trani e Messina, tre esempi di convivialità tra ebrei e cristiani", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/sabbioneta-trani-e-messina-tre-esempi.html, "Le radici giudaiche del Cristianesimo", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/le-radici-giudaiche-del-cristianesimo.html, "Scienza ed arte nell'anatomia del Rinascimento", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/scienza-ed-arte-nellanatomia-del.html, e "L'assassinio di James Crichton, fu davvero gelosia", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/lassassinio-di-james-crichton-fu.html.
Come la Mantova rinascimentale, anche il Regno delle Due Sicilie (1734-1861) fu un regno molto ricco di cultura e, forse, chi dice che esso fosse stato arretrato, farebbe meglio ad accertarsi che il cervello sia in funzione, prima di azionare la lingua.
Esso fu un regno di grande tradizione giuridica.
Ad esempio, sotto il regno di re Carlo III di Borbone (Carlo VII, come re di Sicilia 1716-1788) a Napoli fu istituita la cattedra di politica nella sua antica università.
Nelle altre città europee questo non ci fu.
Napoli fu la città più popolosa d'Italia.
Sotto i Borboni Napoli era meta di turisti, studiosi ed avventurieri.
Inoltre,a Napoli e in tutto il suo regno l'arte e la cultura fiorivano.
Pensate alla Certosa di San Lorenzo a Padula (Salerno).
Essa fu un luogo artisticamente magnifico, un centro di fede e dii cultura.
Era un po' come l'Abbazia di San Benedetto in Polirone, qui in Provincia di Mantova.
Inoltre, coesistevano varie culture. Accanto alla religione cattolica, vi erano evangelici ed ortodossi.
Pensate alle comunità ortodosse della Calabria (come, ad esempio, quella di Bivongi, in Provincia di Reggio Calabria) e della Sicilia, come quella di Mandanici, in Provincia di Messina.
Vi erano anche comunità ebraiche.
Consultate questo sito, seguendo il link http://giulas50.blogspot.com/2009/08/la-presenza-ebraica-in-sicilia.html.
Qui si parla della presenza ebraica nel Sud Italia ed i Sicilia.
Oggi, in Sicilia non esistono delle comunità ebraiche vere ma vi è una forte memoria di esse.
Ad esempio, a Siracusa, nella zona di Ortigia, vi sono delle case antiche i cui seminterrati hanno delle vasche che venivano usate per i rituali ebraici di purificazione.
Inoltre, secondo alcuni, i cognomi delle persone che rievocano i nomi di città potrebbero essere di origine ebraica.
Tra l'altro, il cognome di mia madre è Messina.
Ne parlai nell'articolo intitolato "Storia della Sicilia in un borgo", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/storia-della-sicilia-in-un-borgo.html.
Certo, l'origine della mia famiglia è controversa.
Secondo alcune fonti, pare che gli antenati di mia madre fossero stati, addirittura, dei nobili.
Effettivamente, i miei bisnonni avevano delle terre.
Dovrò fare una ricerca a tal proposito. Mi servirà del materiale.
Detto tutto questo, possiamo dire che il Regno delle Due Sicilie fu un insieme di varie esperienze come quella greca, quella romana, quella vandala, quella gotica, quella bizantina, quella araba, quella longobarda, quella del periodo svevo, quella del periodo angiono, quella del periodo aragonese, quella del periodo spagnolo, quella del periodo borbonico (inframmezzata dal periodo di Gioacchino Murat) che si stratificarono. Quando arrivò il periodo in cui il Regno delle Due Sicilie cessò di esistere, ad opera delle truppe di Garibaldi e dei Savoia, tutto ciò scomparve.
Invece di prendere quello che di buono c'era in quel regno, si preferì imporre lo Statuto Albertino.
Non fu, di fatto, un'annessione ed un tentativo di cancellare tutto quello che c'era prima del 1861?
Forse, credo che sia ora di riflettere.
Vi invito a leggere l'articolo intitolato "Ommo se nasce brigante se more", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/ommo-se-nasce-brigante-se-more.html.
Come ho fatto in qell'articolo, rinnovo il mio appello all'amministrazione comunale di Roncoferraro di fare delle "Tavole Rotonde" sul tema.
Visto che Roncoferraro è Comune risorgimentale, questo tema deve interessare all'amministrazione che di ciò fa un vanto.
Cordiali saluti.