Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 4 febbraio 2011

CONSIDERAZIONE SUL REGNO DELLE DUE SICILIE ED I GIORNI NOSTRI


Cari amici ed amiche.
Vi consiglio di vedere questo video.
Più studio la storia del Regno delle Due Sicilie e più capisco molte cose e mi appassiono.
Sarà perché lì affondano le mie radici, essendo mio padre abruzzese e mia madre siciliana, sarà per il fascino del Sud Italia o sarà per la mia infinita e caparbia curiosità e volontà di arricchirmi culturalmente di farmi una mia opinione sulla storia, un'opinione diversa da quella che ci tramandano certi libri, certi intellettuali o certi professori. Qualcuno mi rimprovera per questo.
Scusate, ma ho il "vizio" di non farmi gli affari miei e di volere sempre arricchirmi culturalmente.
Tenete conto anche del fatto che io sia mantovano. Mantova è una città di grande storia e di grande cultura.
Leggete gli articoli intitolati "Sabbioneta, Trani e Messina, tre esempi di convivialità tra ebrei e cristiani", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/sabbioneta-trani-e-messina-tre-esempi.html, "Le radici giudaiche del Cristianesimo", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/le-radici-giudaiche-del-cristianesimo.html, "Scienza ed arte nell'anatomia del Rinascimento", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/scienza-ed-arte-nellanatomia-del.html, e "L'assassinio di James Crichton, fu davvero gelosia", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/lassassinio-di-james-crichton-fu.html.
Come la Mantova rinascimentale, anche il Regno delle Due Sicilie (1734-1861) fu un regno molto ricco di cultura e, forse, chi dice che esso fosse stato arretrato, farebbe meglio ad accertarsi che il cervello sia in funzione, prima di azionare la lingua.
Esso fu un regno di grande tradizione giuridica.
Ad esempio, sotto il regno di re Carlo III di Borbone (Carlo VII, come re di Sicilia 1716-1788) a Napoli fu istituita la cattedra di politica nella sua antica università.
Nelle altre città europee questo non ci fu.
Napoli fu la città più popolosa d'Italia.
Sotto i Borboni Napoli era meta di turisti, studiosi ed avventurieri.
Inoltre,a Napoli e in tutto il suo regno l'arte e la cultura fiorivano.
Pensate alla Certosa di San Lorenzo a Padula (Salerno).
Essa fu un luogo artisticamente magnifico, un centro di fede e dii cultura.
Era un po' come l'Abbazia di San Benedetto in Polirone, qui in Provincia di Mantova.
Inoltre, coesistevano varie culture. Accanto alla religione cattolica, vi erano evangelici ed ortodossi.
Pensate alle comunità ortodosse della Calabria (come, ad esempio, quella di Bivongi, in Provincia di Reggio Calabria) e della Sicilia, come quella di Mandanici, in Provincia di Messina.
Vi erano anche comunità ebraiche.
Qui si parla della presenza ebraica nel Sud Italia ed i Sicilia.
Oggi, in Sicilia non esistono delle comunità ebraiche vere ma vi è una forte memoria di esse.
Ad esempio, a Siracusa, nella zona di Ortigia, vi sono delle case antiche i cui seminterrati hanno delle vasche che venivano usate per i rituali ebraici di purificazione.
Inoltre, secondo alcuni, i cognomi delle persone che rievocano i nomi di città potrebbero essere di origine ebraica.
Tra l'altro, il cognome di mia madre è Messina.
Ne parlai nell'articolo intitolato "Storia della Sicilia in un borgo", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/storia-della-sicilia-in-un-borgo.html.
Certo, l'origine della mia famiglia è controversa.
Secondo alcune fonti, pare che gli antenati di mia madre fossero stati, addirittura, dei nobili.
Effettivamente, i miei bisnonni avevano delle terre.
Dovrò fare una ricerca a tal proposito. Mi servirà del materiale.
Detto tutto questo, possiamo dire che il Regno delle Due Sicilie fu un insieme di varie esperienze come quella greca, quella romana, quella vandala, quella gotica, quella bizantina, quella araba, quella longobarda, quella del periodo svevo, quella del periodo angiono, quella del periodo aragonese, quella del periodo spagnolo, quella del periodo borbonico (inframmezzata dal periodo di Gioacchino Murat) che si stratificarono. Quando arrivò il periodo in cui il Regno delle Due Sicilie cessò di esistere, ad opera delle truppe di Garibaldi e dei Savoia, tutto ciò scomparve.
Invece di prendere quello che di buono c'era in quel regno, si preferì imporre lo Statuto Albertino.
Non fu, di fatto, un'annessione ed un tentativo di cancellare tutto quello che c'era prima del 1861?
Forse, credo che sia ora di riflettere.
Vi invito a leggere l'articolo intitolato "Ommo se nasce brigante se more", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/ommo-se-nasce-brigante-se-more.html.
Come ho fatto in qell'articolo, rinnovo il mio appello all'amministrazione comunale di Roncoferraro di fare delle "Tavole Rotonde" sul tema.
Visto che Roncoferraro è Comune risorgimentale, questo tema deve interessare all'amministrazione che di ciò fa un vanto.
Cordiali saluti.

giovedì 3 febbraio 2011

IL FEDERALISMO? DEVE PASSARE! IL PARLAMENTO? NON PUO' ESSERE SCAVALCATO DAI GIUDICI!


Cari amici ed amiche.
Ieri, con un risultato di quindici voti favorevoli e quindici contrari in Commissione bicamerale, la legge sul federalismo municipale non è passata.
Ieri sera il Governo si è riunito in un Consiglio dei Ministri straordinario con cui è stato fatto il decreto.
Nonostante questo "incidente" , il Governo ha dimostrato di volere andare avanti e di fare il federalismo.
Voglio dire già da subito che mente spudoratamente chi dice che il federalismo municipale danneggi i Comuni.
Infatti, se applicato, il federalismo municipale responsabilizzerebbe i Comuni.
Maggiori responsabilità significherebbero un maggiore controllo dell'evasione fiscale, una maggiore sussidiarietà ed un minore assistenzialismo.
Meno assistenzialismo significherebbe anche meno clientelismo.
Ad oggi, vi sono Comuni che sono retti da maggioranze che durano da parecchi anni.
Alcuni di essi non hanno mai cambiato maggioranza.
Molto spesso, ciò avviene perché ci sono dei sistemi di interessi particolari (e a volte trasversali rispetto ai partiti) che si sono consolidati.
Con il federalismo municipale, queste cose sarebbero destinate a finire.
Quindi, federalismi significa anche democrazia.
Per questo, il federalismo s'ha da fare!
Inoltre, ieri è stata anche la giornata in cui la Camera dei Deputati avrebbe dovuto approvare la decisione presa dalla Giunta per le Autorizzazioni a procedere di fare sì che il "caso Ruby" sia trattato dal Tribunale dei Ministri e non dalla Procura di Milano.
La decisione è stata approvata dalla maggioranza con 315 voti, uno in più rispetto a quelli presi il 14 dicembre 2010.
Infatti, l'onorevole Aurelio Misiti ha votato a favore e ha annunciato che lascerà il suo partito, il Movimento per l'Autonomia.
Con questa decisione, si fa sì che la Procura non invada la sfera politica.
Del resto, è ora di smetterla con queste intromissioni.
Il potere giudiziario faccia il potere giudiziario.
Del resto già ci sono altre intromissioni del potere giudiziario, come quella segnalata dall'amico Morris Sonnino di Facebook.
Io credo che sia ora che ognuno faccia il suo mestiere.
La politica faccia la politica ed i giudici facciano i giudici...e non si ingeriscano in contesti non propri.
Cordiali saluti.

Ommo se nasce brigante se more




Cari amici ed amiche.


Vi consiglio di guardare questo video.
Non voglio criminalizzare nessuno ma quando ci si interessa di storia (cosa che faccio io) bisogna farlo con una "visione a tutto campo".
Lo scrissi nell'articolo intitolato "Unità d'Italia, una considerazione", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/unita-ditalia-una-considerazione.html e lo ripeto qui.
La storia deve essere guardata senza avere opinioni preesistenti.
Certo, ci sono le eccezioni.
Ad esempio, nessuno che sia sano di mente, difenderebbe Adolf Hitler.
Nessuno, che sia sano di mente, difenderebbe Stalin.
Nessuno, che sia sano di mente, difenderebbe Pol Pot, Ceausescu o Osama Bin Laden.
Questi erano (o sono) criminali.
Queste sono eccezioni ma per quanto riguarda il resto della storia non bisogna partire mitizzando certi personaggi.
Lo stesso discorso vale per Giuseppe Garibaldi.
Posto il fatto che l'unità d'Italia fosse stata una cosa necessaria, rimane il problema di come collocare Garibaldi.
Chi fa un mito di questo personaggio, lo definisce un eroe.
Purtroppo, però, vi sono anche parecchie fonti che dicono il contrario.
Egli fu un personaggio molto controverso e tuttora divide le coscienze.
Quindi, a chi lo mitizza, vorrei dire che egli non fu un eroe ma una persona che colse l'occasione di "fare un'impresa", un' impresa piena di lati oscuri.
I libri di storia parlano di Garibaldi come di un eroe.
Vorrei ricordare, però, che lui non sbarcò a Marsala (11 maggio 1860) con i pasticcini ed il tè e dicendo "siamo venuti ad unire l'Italia" ma andò lì sparando ed uccidendo.
Nino Bixio non si tirava indietro, quando c'era da sparare.
E poi, il processo di unificazione fu sbagliato. Esso strozzò il Sud e causò rivolte, come il brigantaggio.
Pensate alla "Tassa sul macinato", che venne introdotta il 01 gennaio 1869.
Tra l'altro, la situazione non piacque nemmeno a parte degli degli stessi garibaldini.
Pensate a Giuseppe Nuvolari, che era originario proprio di Roncoferraro, il Comune in cui abito, nella Provincia di Mantova.
Roncoferraro è Comune Risorgimentale.
Giuseppe Nuvolari (1820-1897) fu uno dei soldati più vicini a Garibaldi.
Era stato anche suo amico intimo.
Eppure, quando vide l'evolversi delle cose, egli si avvicinò ideologicamente a Carlo Cattaneo e sostenne che, forse, sarebbe stato meglio fare una confederazione.
A mio modo di vedere, qui ci furono due errori.
Il primo fu causato dai re degli Stati pre-unitari.
Essi avrebbero dovuto fare un processo simile alla Zollverein tedesca del 1834.
Questo processo avrebbe portato all'unificazione vera del Paese.
Il secondo errore (se così si può chiamare) fu fatto dai piemontesi che, di fatto, si comportarono più come dei conquistatori che come coloro che unirono l'Italia.
Non trassero ciò che di buono c'era nei vari Stati italiani, per fare qualcosa di nuovo, e preferirono "piemontesizzare" tutto.
Per questo, rilancio l'appello all'amministrazione comunale di Roncoferraro di fare delle "Tavole Rotonde" sul tema, anche con fonti critiche.
Lo dico senza volere fare polemiche ma per fare una vera ricerca.
Cordiali saluti.






UN MOTIVO PER NON VOTARE CENTRO SINISTRA


Cari amici ed amiche.
Ci sono tanti motivi per non votare centro sinistra.
Uno di questi è la politica estera.
Non avendo ancora un'identità ed un'ideologia pienamenti occidentali ma legate ancora al vecchio modello anti-capitalista, il centro sinistra potrebbe non fare una politica estera confacente con il sistema occidentale ed europeo.
Ad esempio, verso Israele, quale atteggiamento adotterebbe un Governo di centro sinistra?
Le componenti più anti-americane ed anti-capitaliste vedono nello Stato di Israele un qualcosa di negativo.
Quindi, potrebbe avere una posizione più morbida verso il mondo arabo e le sue componenti più oltranziste.
Questo non sarebbe positivo.
Inoltre, come si comporterebbe riguardo al caso Battisti o alla crisi egiziana?
Riguardo quest'ultima, appoggerebbe il movimento fondamentalista dei "Fratelli musulmani"?
Possono esserci anche altri problemi.
Quindi, con questo centro sinistra al Governo, l'Italia rischierebbe di essere "staccata" dal resto dell'Europa e dell'Occidente.
Cordiali saluti.

AIUTIAMO LA RICERCA SUL CANCRO!


Cari amici ed amiche.
Voglio parlarvi di un tema a cui sono particolarmente sensibile. Il tema è la lotta contro il cancro.
Questo è un tema a cui sono sensibile, per ragioni familiari.
Infatti, il 03 febbraio di quattordici anni fa, morì mia nonna, a causa di un tumore al peritoneo.
Io penso che la ricerca sul cancro vada favorita e sostenuta.
Per questo, invito tutti a consultare il sito dell'AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), seguendo il link http://www.airc.it.
Bisogna conoscere bene questa brutta malattia, per contrastarla.
Qualche informazione l'ho data io, nell'articolo intitolato "I tumori sono ereditari?", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/i-tumori-sono-ereditari.html.
Inoltre, oggi si vuole combattere questa malattia, anche con l' ingegneria genetica.
Il link dell'AIRC è nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Cordiali saluti

mercoledì 2 febbraio 2011

RETE, DAL LAVORO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


Cari amici ed amiche.
L'idea di fare questo articolo mi è venuta in seguito ad una discussione molto accesa.
In questa discussione, ho parlato del lavoro, della disoccupazione giovanile e di internet.
Questo problema riguarda anche me, essendo io un giovane attualmente in cerca di lavoro.
Oggi, si sa, la rete è presente.
Internet è un "mare magnum" di informazioni, alcune veritiere ed altre meno.
Ora, sorge una domanda.
La rete può essere utile per cercare lavoro?
Per il mio interlocutore, l'unica forma di domanda di lavoro valida è quella fatta di persona, ossia andando fisicamente presso l'azienda a cui il candidato si è rivolto e portare il curriculum vitae. Per il mio interlocutore, gli imprenditori non si fidano di coloro che fanno le domande tramite rete.
Al mio interlocutore, io ho risposto, dicendo che ciò non è vero.
Parlo anche per esperienza personale e in quello che dico ora ci metto la faccia.
Io ho fatto delle domande di lavoro, recandomi fisicamente presso l'azienda, e non ho avuto risposta.
Anzi, in qualche caso, sono stato anche cacciato in malo modo, senza riuscire a consegnare il curriculum.
Dunque, qui non è una questione di rete e non rete.
A mio modo di vedere, qui in Italia c'è una mentalità vecchia.
Ora, secondo questa mentalità, un'azienda si trova a parecchi chilometri di distanza dalla persona che cerca lavoro e quest'ultima deve andare là fisicamente, consegnare il curriculum, rischiando quanto detto prima, ossia di non ricevere risposta o di essere cacciato in malo modo.
Questo è assurdo!
E' vero che certi giovani non vogliono fare certi lavori ma è vero anche quanto detto prima su certe aziende.
Io penso che la rete sia una cosa utile, anche per cercare lavoro.
Sulla rete, ad esempio, si possono fare più domande di lavoro.
Certo, esse devono essere fatto a "regola d'arte", ossia con un bel curriculum vitae con nome, cognome, data e luogo di nascita, la cittadinanza, codice fiscale, recapiti telefonici, e-mail ed indirizzo di posta tradizionale, istruzione e titoli di studio (con il nome dell'istituto presso cui sono stati conseguiti), lingue straniere studiate, conoscenze di informatica ed i lavori precedenti, con i nomi delle aziende presso cui si è lavorato, la motivazione della loro cessazione.
Penso che questo sia il minimo per fare un curriculum dignitoso.
Che poi questo venga portato di persona dal candidato o mandato via e-mail non deve cambiare la sostanza.
La selezione dovrà essere fatta dal titolare dell'azienda, che dovrà verificare se questa persona esiste o è un fake e, qualora esista, se ella dice o meno la verità, contattando, ad esempio, le aziende in cui prima questa ha lavorato.
Inoltre, prima del lavoro, bisogna fare il colloquio.
Lì sì che il candidato dovrà recarsi di persona all'azienda, per essre valutato.
Invece, ancora oggi, ci sono imprenditori che non si fidano di chi fa domande in rete.
A questi signori, vorrei dire che se una persona è ( mi si passi il termine) un "minchione perdigiorno" , lo è sia che faccia la domanda via e-mail, sia che la faccia via posta e sia che la faccia di persona.
Conosco molte persone che all'apparenza sembrano brave e di valore (e che, magari, parlano anche bene) ma che, all'atto pratico, non valgono nulla.
Quindi, è ora di finirla con certi pregiudizi che, personalmente, trovo stupidi!
Perché una persona che vuole lavorare ma che al momento non può muoversi ma ha internet deve essere trattata come un perdigiorno, solo perché fa domanda via e-mail?
Un perdigiorno è tale anche se fa domanda di persona.
Questo pregiudizio è figlio di uno stupido provincialismo.
D'altra parte, il nostro Governo si è impegnato ad informatizzare la Pubblica Amministrazione, proprio per rendere più veloci certe pratiche.
Questo Governo sta facendo un lavoro encomiabile!
Qundi, anche le aziende private devono adattarsi a ciò.
Il mondo corre e chi resta indietro è destinato a cadere.
E poi, se usare internet deve significare andare su Facebook e fare cose poco serie, significa che non abbiamo capito nulla del progresso. Allora, sarebbe giusto togliere la rete e tornare a com'eravamo cinquantanni fa. Non meriteremmo il progresso!
Lo capì, ad esempio, uno come il riformatore Martin Lutero, che ebbe tanto successo, sfruttando un'innovazione, la stampa!
Vi immaginate come sarebbe stata la storia se Lutero si fosse limitato ad andare di persona villaggio per villaggio, senza usare la stampa?
Sarebbe caduto nel dimenticatoio.
Cordiali saluti.

BURQA? NO GRAZIE!

Cari amici ed amiche.

Di questo argomento parlano tutti giornali e telegiornali.
Il Consiglio comunale di Sesto San Giovanni (Milano) ha votato all'unanimità un'ordinanza che vieta alle donne islamiche l'uso del burqa.
E' davvero la prima volta che una Giunta ed un Consiglio comunale a maggioranza di sinistra (qual è quella di Sesto San Giovanni) prende una simile posizione.
Infatti, la sinistra è sempre stata buonista.
Io ritengo giusta questa posizione.
In primis, il burqa copre completamente la persona.
Quindi, non si sa chi ci sia sotto quell'indumento.
Non si sa se la persona celata dall'indumento sia una madre che porta i bambini a scuola o un terrorista suicida che porta delle bombe per farsi esplodere.
Inoltre, il burqa può essere anti-igienico.
Esso è un abito lungo e quindi può prendere polveri quant'altro.
E' chiaro che entrare in queste condizioni in un luogo in cui l'igiene conta (come un ospedale) non sia molto conveniente.
Inoltre, mi sembra anche un abito che umili la donna.
Io credo che la donna abbia diritto di potersi esprimere liberamente.
I "difensori" del burqa fanno il paragone con le nostre suore.
Vorrei fare notare che le nostre suore che lavorano negli ospedali si cambiano d'abito, quando entrano ed escono.
E poi, esse fanno un voto.
Inoltre, non mi risulta che delle suore si siano fatte saltare in aria.
Io, che ho sempre sostenuto posizioni come quella espressa dall'onorevole Gianluca Buonanno, deputato della Lega Nord e Sindaco di Varallo Sesia (in Provincia di Vercelli), trovo giusto che si vietino certe cose.
Spero che si faccia una legge ad hoc.
La tolleranza è una buona cosa ma bisogna mantenere l'ordine.
Cordiali saluti.









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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.