The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 30 gennaio 2011
L'ARMATA BRANCALEONE!
CAVANI, CHARRUA? NO, ITALIANO NEL MONDO!
Da tifoso (molto accanito) del Milan, ho qualche preoccupazione.
Infatti, il Napoli, suo diretto concorrente, sta galoppando nella classifica del Campionato di calcio.
Questo Napoli ha un "fuciliere" proveniente da molto lontano, Edinson Roberto Cavani Gomez, detto "El Matador".
Nato a Salto (in Uruguay) il 14 febbraio 1987, Cavani trascorse l'infanzia giocando al confine con l'Argentina.
A dodici anni, andò a vivere a Montevideo, ove giocò nelle giovanili del Danubio.
Nel 2007, sbarcò in Italia e giocò nel Palermo.
Alla sua prima partita (11 marzo 2007, Palermo-Fiorentina) segnò il suo primo gol.
Con la squadra siciliana, segnò 109 gol.
Nell'estate del 2010, è passato al Napoli di Aurelio De Laurentiis, con cui ha segnato 22 gol.
Questo attaccante uruguaiano è di origini italiane.
Il suo nonno paterno era di Maranello, nota città della Provincia di Modena.
Del resto, il cognome è di quella zona. Cavani è un tipico cognome dell'area lombardo-emiliano-romagnola.
Quindi, questo giocatore è anche "un po' italiano".
Quindi, dire "Maranello" non significa solo dire "Ferrari e Formula 1" ma anche "Cavani".
Del resto, anche l'Emilia-Romagna, come la "mia" Lombardia, la "mia" Sicilia e l'Abruzzo (la terra di mio padre) , furono terre di massiccia emigrazione di nostri connazionali all'estero.
Quindi, per certi versi, Cavani è un po' italiano, un figlio della nostra patria nel mondo, come lo sono i vari Salvatore Giunta (di cui parlai nell'articolo intitolato "Omaggio a Salvatore Giunta, un grande italiano d'America http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/omaggio-salvatore-giunta-un-grande.html), Robert De Niro, il suo connazionale (e compagno di squadra nella "Celeste") Fabian Carini, il capitano dell'Inter, l'argentino Javier Zanetti, il direttore di "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/), Ricky Filosa (un grande e serio professionista della buona informazione) o i tanti discendenti di italiani all'estero, tra cui qualche mio parente.
Qualcuno l'ha paragonato a un "charrua".
Per la cronaca, i Charrua erano una tribù indigena che si trovava nell'attuale Uruguay.
Io, invece, dico che Cavani è un figlio della nostra terra.
Quindi, in un certo senso, anche Cavani contribuisce a portare in giro il buon nome dell'Italia e degli italiani che emigrarono all'estero e che dettero un forte contributo ai Paesi che li accolsero.
Noi non dobbiamo dimenticare gli italiani all'estero e tutte le fatiche che ebbero. Leggete l'articolo intitolato "Italiani nel mondo, sofferenza ed integrazione", seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/italiani-nel-mondo-sofferenza-ed.html.
Per questo, ad esempio, trovai infelice l'espressione del presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini che definì gli immigrati più italiani dei discendenti degli italiani all'estero. Ne parlai nell'articolo che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/17314/2009-01-04.html.
Di certo, Cavani sta dando lustro agli italiani d'Uruguay, tra i quali ricordo la signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, segretaria del Circolo italiano di Tacuarembò a cui auguro che vi sia una soluzione della situazione problematica in cui versava la locale comunità italiana e che lei denunziò nel 2008 sul sito dell'Associazione dei Mantovani nel mondo. Io iniziai a fare una campagna di sensibilizzazione.
Basti leggere l'articolo su "Italia chiama Italia", seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/18059/2009-10-14.html.
Potete andare su qualsiasi motore di ricerca e troverete altro materiale.
Termino, augurando a Cavani ogni bene e tanto successo. Certo, spero che contro il mio Milan non segni e che i rossoneri battano il Napoli.
Con tutta la simpatia che ho per i napoletani e per Napoli, che è una bellissima città (ricca di storia) e che spero di visitare, dico che lo scudetto lo vogliamo vincere noi "meneghini". Dico ciò come persona che rispetta gli avversari.
Cordiali saluti.
sabato 29 gennaio 2011
IN MEMORY OF KING CHARLES I
Oggi è il IV domenica del Tempo Ordinario, è la festa di San Valerio ed è anche la Commemorazione del martirio di re Carlo I Stuart, re d'Inghilterra, di Scozia e d'Irlanda e Santo della Chiesa anglicana, il cui culto, però, è tollerato anche nell'ambito di noi cattolici.
Nelle nostre chiese, verranno letti i brani del Libro di Sofonìa (capitolo 2, versetto 3 e capitolo 3, versetti 12-13), il Salmo 145, della I Lettera di San Paolo ai Corinzi ( capitolo 1, versetti 26-31) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 5, versetti 1-12a).
Questi brani parlano della strada che deve percorrere un credente perché Dio vuole che egli sia sia così.
Nel brano del Vangelo secondo Matteo vi è la sintesi di questo, nel celebre "discorso della montagna" fatto da Gesù che dice:
"Alla vista delle folle Gesù salì sul monte e, come fu seduto, si accostarono a lui i suoi discepoli. Allora aprì la sua bocca per ammaestrarli, dicendo:
"Beati i poveri in spirito,
perché di esi è il Regno dei Cieli.
Beati quelli che piangono,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché trovrranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché troveranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia,
poiché di essi è il Regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno a causa del mio nome e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male a causa mia; rallegratevi ed esultate poiché grande è la vostra ricompensa che è nei cieli.".
Queste parole sono sempre attuali. Lo furono nei tempi antichi, quando i cristiani furono perseguitati e lo sono ancora oggi, sia ove i cristiani sono ancora perseguitati e sia qui da noi, ove non vi sono persecuzioni ma vi è il laicismo, che vuole scalzare la religione dalla vita pubblica e che, anzi, porta ad irridere la religione stessa. Giusto ieri sera, durante la Messa Vespertina, nella sua omelia, il parroco di Roncoferraro ha raccontato una sua vicenda passata all'università in cui vide un ragazzo che stava cavando un fazzoletto dalla tasca e nel fare ciò fece cadere una corona del Rosario che era nella tasca stessa. Nel cadere sul pavimento, la corona del Rosario fece rumore e tutti i suoi compagni si girarono verso di lui. Lui divenne rosso. Purtroppo, la dimensione religiosa è spesso irrisa. Io ho potuto constatare di persona ciò, quando mandai la cartolina ad un mio amico e questi e la sua famiglia risero perché su di essa vi era raffigurato San Gabriele dell'Addolorata. Di ciò, parlai in più occasioni. Inoltre, con tono quasi canzonatorio, mi vengono dette espressioni come "Vai in chiesa alla domenica?", "Ti confessi?", "Cosa dici al prete, quando ti confessi?", "Gli dici i tuoi segreti ed i fatti degli altri?, "Prendi la Comunione?". Questo è il livello in cui siamo arrivati! Gesù, ci dette la strada che dobbiamo percorrere. Dio non creò l'uomo collerico, corrotto nell'anima ed incline ad ogni nefandezza ed ingiustizia. Dio creò l'uomo per fare il bene. Per questo Gesù parla di "beatitudini". Esse rendono l'uomo una perfetta immagine di Gesù e, di conseguenza, di Dio stesso. E così, si ripete anche quello che è scritto nel Libro della Genesi, in cui Dio disse:
"Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza.".
Gesù ci dette la strada con le "beatitudini", cosa già annunciata dal Libro di Sofonìa. Le "beatitudini" rendono l'uomo immagine di Gesù. Infatti, egli fu mite, soffrì, ebbe misericordia, operò la pace, fu puro di cuore, fu povero in spirito, fu insultato e fu perseguitato dalla giustizia. Essere con Gesù Cristo significa anche questo. Ciò può fare comprendere meglio anche la vicenda del martirio di re Carlo I Stuart. Ne parlai in vari articoli, come quello intitolato "Cromwell? Il progenitore di Lenin! Re Carlo I? Un Santo!", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/cromwell-il-progenitore-di-lenin-re.html, e quello intitolato "Re Carlo I Stuart, il precursore dell'anglo-cattolicesimo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/re-carlo-i-stuart-il-precursore.html. Egli venne martirizzato il 30 gennaio del 1649, dopo che venne sconfitto dai puritani di Oliver Cromwell, che Nostradamus definì "falsi Santi", ed un processo farsa. Il 20 gennaio del 1640, iniziò ufficialmente il processo contro di lui. Fu un processo farsa perché già i giudici l'ebbero condannato prima del tempo. Carlo, allora, fece una cosa che disse un grande Dottore della Chiesa, Sant'Agostino. Per questo illuminato Dottore della Chiesa un cristiano deve disobbedire di fronte ad una legge ingiusta. Re Carlo fece esattamente questo. Lui non fece scene plateali perché capì che quei giudici illegittimi ( e legati ad un potere che si affermò con la violenza) l'ebbero già condannato. Si limitò solo a rispondere:
"Desidererei conoscere da quale autorità sono stato convocato in questo luogo.".
Fu una vera e propria "Imitatio Christi". Infatti, re Carlo I imitò Cristo di fronte al Sinedrio e a Pilato. Per questo re Carlo I deve essere considerato un esempio di cristianità vera. Il martirio di re Carlo I fu un evento che grave che si sentì per tutta l'Europa. Ebbe risonanza in Francia come in Spagna e qui in Italia. Ebbe risonanza nella Repubblica di Venezia come in nello Stato Pontificio e nel Regno di Napoli. Fu la prima volta che un re venne incriminato ingiustamente, decapitato e sostituito da un regime autoritario e violento. Ciò avvenne anche per mezzo di giudici legati ad un potere violento. Anche oggi, il tema dei giudici è molto attuale. C'è chi vede nel giudice e nella magistratura l'etica. Purtroppo non è così. Anzi, i giudici sono uomini e, come tali, possono sbagliare e quando (in buona fede o di proposito) un giudice sbaglia, si possono rovinare molte vite. Quindi, è giusto delegittimare un giudice che non agisce giustizia. Anzi, un giudice che non agisce secondo giusta ma per altri fini (politici, economici o quant'altro) è già delegittimato. Vi invito a consultare il sito della Monarchia britannica, seguendo il link http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/KingsandQueensoftheUnitedKingdom/TheStuarts/CharlesI.aspx. Vi invito anche a leggere anche sito della Società del Martire re Carlo (in inglese, The Society of King Charles the Martyr), seguendo il link http://www.skcm.org/. Il link sarà inserito nella voce "Lin preferiti" di questo blog. Termino con una mia poesia.
INTERCESSIO KAROLI
"KAROLUS, REX ANGLIAE, SCOTIAE ET HIBERNIAE,
DEFENSOR FIDEI, MARTYR ET SANCTUS ECCLESIAE,
IN NOMINE PATRIS ET FILII ET SPIRITUS SANCTI,
ORA PRO NOBIS.".
Carlu, o bonu rè et martyr, pè onne victima di nequizia...
priati...comu pè l'animi tutti...et di l'omu friddizza...
a Diu parrati...et la prighera purtati.... pè vera ghjustizia,
ché Ellu...pè mezu di lu So' Figghiu...dà pò la Sarvizza.
Amen.
Cordiali saluti e buona domenica.
UN SUGGERIMENTO AL POPOLO DELLA LIBERTA'
Il Ministro della Difesa e coordinatore del Popolo della Libertà, l'onorevole Ignazio La Russa, ha
IL POPOLO DELLA LIBERTA'? FA BENE A MANIFESTARE!
Il 13 febbraio di quest'anno, il presidente Berlusconi ed il Popolo della Libertà (PdL) faranno una manifestazione a Milano.
Questa manifestazione è una protesta contro il vergognoso attacco mediatico operato contro il presidente (come le trasmissioni "Annozero" e "L'Infedele") e contro l'atteggiamento di quei magistrati che fanno un uso politico errato ed improprio della giustizia.
Ora, voglio fare una delle considerazioni.
In nessun Paese civile, avviene che un partito di Governo si vede costretto a scendere in piazza per protestare contro gli errori (e gli abusi) di un altro potere dello Stato.
In nessun Paese civile, avviene che le telefonate di un cittadino vengano intercettate e che vengano messe sulle prime pagine dei giornali.
In nessun Paese civile, avviene che un presidente del Consiglio venga attaccato in questo modo da certi giudici. Infatti, per i ministri del Governo, vi è il Tribunale dei Ministri che è stato scavalcato dai Pubblici Ministeri che stanno facendo queste indagini.
L'unico organo che può giudicare un ministro è il Tribunale dei Ministri. Quello che fanno quei Pubblici Ministeri è un uso improprio della giustizia.
In nessun Paese civile, vi sono dei giornalisti che lanciano insulti dalle loro trasmissioni e che mettono in pubblico anche le generalità (come i numeri di telefono) delle persone.
E poi, certa gente ha la faccia tosta di dire che il presidente Berlusconi vuole fare il regime.
Prima di mettere in moto la lingua, questa gente farebbe bene ad accertarsi che il cervello sia in funzione.
Io sto con il presidente Berlusconi e sostengo la manifestazione.
Se il PdL della mia zona fosse più organizzato e più unito, parteciperei anch'io o organizzerei qualche cosa, in sostegno della manifestazione.
Comunque, a mio modo sostengo la manifestazione, invitando tutti voi a partecipare ad essa che sarà indetta dal PdL.
Il 13 febbraio, ci sarà questa manifestazione per difendere la democrazia e lo Stato civile.
Cordiali saluti.
venerdì 28 gennaio 2011
UNITA' D'ITALIA, UNA CONSIDERAZIONE
ACT OF SETTLEMENT DEL 1701? VA TOLTO!
Leggete questo articolo del giornale del Regno Unito "News.scotsman.com"
Il link è http://news.scotsman.com/politics/Salmond-joins-OBrien-to-campaign.2784875.jp.
In questo articolo l'esponente del Partito Nazionale Scozzese Alex Salmond ha chiesto l'abolizione dell'"Act of Settlement", sostenendo le posizioni del presidente della Conferenza episcopale scozzese, Sua Eminenza il Cardinale Keith O' Brien.
L'"Act of settlement" è una legge che risale al 1701, sotto il regno di Guglielmo III d'Orange (1650-1702, nella foto), e che regola la successione al trono nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord.
Questa legge esclude i cattolici dalla successione al trono e non permette agli eredi al trono di sposare un cattolico (o una cattolica).
A mio parere, Salmond ha ragione.
Non parlo solo come cattolico praticante (e cultore degli Stuart) ma come persona che vede le cose.
In primo luogo, va detto che il Regno Unito è un Paese che riconosce la libertà di culto.
Ora, il fatto che un principe cattolico (che magari ha diritti nella successione al trono) non possa essere incoronato cozza con quel principio di laicità.
Inoltre, vi è anche la questione della Chiesa anglicana.
Molte parrocchie anglicane sono passate (o stanno passando) al cattolicesimo. Di questa cosa, parlai nell'articolo intitolato "Anglicanorum coetibus? Una sfida!", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/anglicanorum-coetibus-una-sfida.html. Quindi la presenza cattolica nel Regno Unito sta aumentando.
Se un nobile che ha diritti sul trono si fa cattolico, questi non può più diventare re.
E poi, il re del Regno Unito ha il titolo di "Defensor fidei" , titolo che venne dato da Papa Leone X a re Enrico VIII e che, dopo lo scisma del 1534, gli venne confermato dal Parlamento nel 1544.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.