Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 2 gennaio 2011

COME MORI' RE ENRICO VIII?

Cari amici ed amiche.



Il 28 gennaio 1547 morì un sovrano.
Il sovrano di cui sto parlando non è niente poco di meno che Enrico VIII Tudor, re d'Inghilterra e d'Irlanda.
Nato e Greenwich il 28 giugno 1491 e divenuto re il 23 giugno 1509, questo monarca divenne a noi noto per tante questioni, positive e negative.
Con la sua multiforme vitalità, egli preparò le basi della potenza marittima inglese e garantì al suo Paese ordine e lavoro.
Fu amante della cultura. Infatti, conosceva il latino, il francese e lo spagnolo, era una scrittore ed amava l'arte e l'architettura.
Ad esempio, egli fece fare la chiesa di San Pietro ad Vincula a Londra, in perfetto stile Tudor, evoluzione del gotico con l'arco policentrico, detto anche "arco Tudor".
Questo fu molto lodevole.
Purtroppo, la sua immagine fu rovinata ai nostri occhi da azioni negative da egli stesso commesse.
Infatti, questo re non fu solo un uomo colto e vitale ma fu anche una persona incline alla crudeltà e spesso preda della sua ingordigia di potere.
Nel 1534, per il fatto che la Curia romana e l'allora Papa Clemente VII gli avessero negato il divorzio da Caterina d'Aragona (per potere sposare Anna Bolena), re Enrico VIII separò la Chiesa inglese da Roma (Atto di supremazia) ed eliminò tutti gli oppositori, tra i quali il vescovo di Rochester Giovanni Fisher ed l'umanista, politico e suo amico Tommaso Moro.
Ne parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/combattere-il-buon-combattimento.html.
Il suo regno fu un regno di terrore.
Soppresse i monasteri e fece uccidere molti monaci. Di questo tema parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/inghilterra-dissoluzione-dei-monasteri.html.
Si sposò per sei volte.
Dal 1509 al 1533 fu sposato con Caterina d'Aragona che gli diede una figlia che si chiamava Maria e che dal 1553 al 1558 regnò con il nome di Maria I Tudor o "Maria la Cattolica". Caterina morì per malattia nel 1536,
Dal 1533 al 1536 fu sposato con Anna Bolena che gli diede una figlia di nome Elisabetta che regnò dal 1558 al 1603, con il nome di Elisabetta I
Anna Bolena fu fatta decapitare dal marito perché accusata diu adulterio e di stregoneria.
Dal 1536 al 1537, Enrico VIII fu sposato con Jane Seymour che gli diede il figlio maschio che prima non ebbe e che tanto lo ossessionò, Edoardo VI.
Quest'ultimo regnò dal 1547 al 1553. Jane morì di parto.
Dal 06 gennaio 1540 al 09 luglio 1540, egli fu sposato con Anna di Cleves da cui divorziò per una sua repulsione verso la sposa.
Dal 28 luglio 1540 al 23 novembre 1541, Enrico fu sposato con Caterina Howard.
Questo matrimonio finì tragicamente perché la moglie accusata di adulterio e venne fatta decapitare.
Dal 12 luglio 1543 fino alla sua morte, Enrico VIII fu sposato con Caterina Parr.
Quest'ultima morì nel 1548.
Quindi, re Enrico VIII arrivò anche a fare uccidere alcune sue mogli.
Ora sorge una domanda.
Come morì il re?
Re Enrico VIII non rovinò solo la sua fama e la sua salute spirituale ma anche la sua salute fisica.
Nell'ultimo periodo, egli era diventato obeso.
Infatti, la sua alimentazione fu sregolata. Egli mangiava molti piatti di carne ed amava la cucina molto sostanziosa.
Inoltre, beveva molto. Amava i vini della Toscana.
Questo gli provocò, sicuramente, dei problemi cardio-circolatori e, vista la forte presenza di purine nella sua alimentazione, egli si ammalò di gotta, ossia di un accumulo di acido urico nei tessuti che porta alla formazione di noduli nelle articolazioni (detti tofi) che posso creare dolori.
Inoltre, egli fu anche molto promiscuo nei rapporti sessuali.
Infatti, si sposò per sei volte ma ebbe anche delle relazioni extra-coniugali, da cui nacquero dei figli illegittimi. Pensiamo ad Enrico FitzRoy, I duca di Richomond (1519-1536), che nacque da una relazione con Elizabeth Blount.
Da ciò si può presumere che egli avesse contratto la sifilide, una malattia che si trasmette per via sessuale ed il cui agente eziologico è un batterio, il Treponema pallidum.
Questa malattia genera ulcere e gli stadi gravi porta problemi al sistema nervoso centrale, all'apparato cardio-circolatorio e ad altre parti del corpo.
Essa può generare anche la demenza.
Forse, già incline alla paranoia di suo, re Enrico VIII potrebbe essere peggiorato a livello mentale proprio a causa della sifilide.
Inoltre, a causa di un incidente, egli si fece male ad una gamba.
Forse, perché venuta a contatto con un batterio, il Clostridium perfringens, la ferita andò in cancrena. Questo lo portò alla morte.
Su questo re si può dire molto.
Lui si rovinò con le sue stesse mani.
Il suo regno promise bene all'inizio.
Egli iniziò facendo delle buone politiche, promuovendo la cultura, schierandosi con la Chiesa cattolica e creando le basi per la potenza navale inglese.
La sua sete di potere lo portò alla rovina.
La sua ossessione del figlio maschio che non arrivava lo portò alla rottura con la Chiesa cattolica e creò incertezza religiosa nel regno.
Infatti, lo scisma causò inquietudini religiose in Inghilterra.
Se molti (come il ministro Thomas Cromwell, conte di Essex) abbracciarono le idee luterane, re Enrico VIII rimase cattolico, almeno nel dogma.
E così, i protestanti finivano al rogo (come eretici) mentre i cattolici che rimasero fedeli al Papa vennero decapitati, come traditori.
La Torre di Londra fu piena di prigionieri, molti dei quali vennero condannati a morte.
La morte di re Enrico VIII non accontentò né i cattolici e né i protestanti.
Questi ultimi, con il successore Edoardo VI, ebbero la meglio (perché in Inghilterra si diffuse la Riforma) ma la situazione si rovesciò con Maria I e ci furono guerre di religione, che vennero sopite dalla regina Elisabetta I che ristabilì l'anglicanesimo come "Via media" tra cattolicesimo e protestantesimo ma poi, con gli Stuart, ci fu lo scontro tra Parlamento e Corona che portò alla Guerra Civile (1642-1660), di cui cadde vittima re Carlo I Stuart nel 1649.
Certamente, tutto ciò fu causato dalla decisione di re Enrico VIII che, assumendo anche il governo della Chiesa, aumentò il proprio potere e creò problemi con il Parlamento, istituzione riconosciuta dalla Magna Charta Libertatum del 1215.
Quindi, se pur indirettamente, re Enrico VIII ebbe una responsabilità anche nella fine di re Carlo I Stuart.
Di certo, su re Enrico VIII si diffusero vari aneddoti, più o meno veritieri.
Uno di questi dice che durante il suo funerale ci fu un incidente.
La sua bara cadde e si incrinò.
Dalla fessura iniziò ad uscire un liquido scuro.
Arrivò un cane e lo leccò.
Secondo alcuni, una cosa del genere non sarebbe mai successa se il re fosse rimasto fedele al Papa.
Del resto, su di lui ci furono delle profezie.
Una di queste fu di una suora e mistica di nome Elisabetta Barton, detta "Vergine del Kent".
Ella fu fatta decapitare nel il 20 aprile 1534 perché disse di avere visto l'Inferno con il posto riservato a re Enrico VIII.
Alcuni mesi dopo, il 03 novembre dello stesso anno, re Enrico VIII fece votare al Parlamento l'Atto di Supremazia, con cui ruppe con Roma.
La storia ci parla di questo personaggio che oggi riposa nella Cappella di San Giorgio di Windsor che, nel bene e nel male, disse la sua sula storia di un Paese molto importante, il Regno Unito.
Cordiali saluti.

CASO BATTISTI, DUE PAROLE


Cari amici ed amiche.
Come molti, non posso condividere la posizione presa dall'oramai ex-presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva che ha deciso di non estradare qui in Italia Cesare Battisti, lo scrittore che fece parte del gruppo terroristico ed eversivo dei "Proletari Armati per il Comunismo" (PAC) e che nel 1978 e nel 1979 uccise delle persone.
Le sue vittime furono Antonio Santoro, un maresciallo della Polizia penitenziaria di Udine che fu ucciso il 06 giugno 1978, Lino Sabbadin, un macellaio di Mestre (Venezia) che fu ucciso il 16 febbraio 1979 per avere resistito ad una rapina, Pierluigi Torregiani, un gioielliere milanese che fu ucciso sempre il 16 febbraio 1979, dopo che uccise un rapinatore il 22 gennaio, e Andrea Campagna, un agente della DIGOS che aveva partercipato ai primi arresti legati al caso Torregiani e che fu ucciso il 19 aprile 1979.
Tra le vittime va contato anche il figlio di Pierluigi Torregiani, Alberto, che oggi vive paralizzato su una sedia a rotelle, dopo essere stato coinvolto nella sparatoria che uccise il padre.
Campagna e Santoro sono stati insigniti della Medaglia d'oro al merito civile "alla memoria".
Vi invito a consultare il sito dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AVITER).
Il suo link è http://www.vittimeterrorismo.it/. Ci sono importanti testimonianze di quegli anni duri. Io spero che i giovani leggano ciò. Certe cose non devono più ripetersi!
Perché certe cose non si ripetano, si deve mantenere la memoria degli eventi passati!
Per questo, il succitato link può essere trovato anche nela voce "Link preferiti" di questo blog.
Battisti fu condannato in contumacia all'ergastolo.
Infatti, proprio nel 1979, Battisti fu arrestato ma due anni dopo fuggì e andò in Messico.
Successivamente andò in Francia, dove divenne scrittore, e nel 2007 si trasferì in Brasile, ove venne arrestato. Il resto è storia recente. Il 18 novembre 2009, il Supremo Tribunal Federal di Brasilia sentenziò che Battisti non poteva avere un rifugiato politico e che quindi doveva essere estradato in Italia.
Egli fece parte di un pericoloso gruppo eversivo, i "Proletari Armati per il Comunismo" (PAC), che voleva fare cadere lo Stato di diritto, rapinando ed uccidendo barbaramente della gente innocente e che faceva il proprio dovere.
Spero che l'oramai ex-presidente brasiliano si renda conto che questa sua decisione non è condivisibile. Anzi, è molto infelice!
Lula temeva che, qui in Italia, Battisti potesse essere ucciso.
Per questo motivo non avrebbe concesso l'estradizione.
All'oramai ex-presidente, vorrei dire che l'Italia è un Paese civile e che nessuno avrebbe ucciso nessuno.
Battisti deve scontare la pena qui in Italia!
Uccise delle persone innocenti e tentò di fare cadere lo Stato di diritto.
Quindi, non può essere considerato un rifugiato politico!
Io spero che la nuova presidentessa brasiliana Dilma Rousseff ribalti questa decisione e che conceda l'estradizione.
C'è tanta gente che chiede giustizia ed è giusto che la ottenga.
Cordiali saluti.

COMBATTERE IL BUON COMBATTIMENTO!


Cari amici ed amiche.
Innanzitutto, vi auguro un buon 2011.
Voglio rivolgermi, in particolare, ai politici di estrazione cattolica e cristiana di altra confessione.
Lo voglio fare, citando un mio vecchio articolo scritto su "Italia chiama italia", che voi potrete leggere seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/11041/2008-09-27.html.
Questo articolo parla di San Tommaso Moro,un vero esempio di politico cattolico.
Oggi, più che mai, servono dei politici cristiani.
I cristiani devono impegnarsi di più nel mondo politico.
Il mondo in cui oggi viviamo è diviso in due parti.
In una parte (rappresentata dai Paesi in cui vi sono il fondamentalismo islamico, quello indù ed altri regimi dittatoriali) i cristiani vengono perseguitati. Ricordiamoci dei cristiani morti a Capodanno nella città di Alessandria d'Egitto.
Nell'altra, quella in cui viviamo noi (l'Occidente) il Cristianesimo è maggioritario ma, in nome del "politicamente corretto", per "garantire la pace" e per "non offendere chi non è cristiano", si tolgono i simboli cristiani dai luoghi pubblici, non si fanno cantare le canzoni di Natale ai bambini e né si fa fare il presepio nelle scuole.
Questo è un grave danno perché nega le nostre radici culturali legate alle tradizioni giudaico-cristiane.
I politici cristiani (e cattolici) devono essere attivi.
Anzi, devono svegliarsi!
Noi cristiani (uso il "noi" perché anch'io sono cristiano cattolico) non dobbiamo avere paura di dire la nostra per ciò che riguarda certi temi fondamentali come la famiglia, il diritto alla vita, le riforme, il lavoro, la cultura ed il rapporto tra fede e scienza.
Non possiamo lasciare tutto in mano a certe forze politiche laiciste e, magari, anticlericali, se non anticristiane.
Bisogna proporre un concetto di "laicità positiva", ossia il concetto di uno Stato che sia autonomo dalla Chiesa e dalle gerarchie religiose ma che non escluda la religione dalla vita pubblica, che non sia contro di essa e che con essa interloquisca.
Il termine "laicità" deriva da "laos", ossia "popolo".
La religione fa parte della realtà del popolo. Anzi, è una parte importante (per non dire fondamentale) del popolo stesso.
Toglierla o renderla possibile solo nel privato significa mortificare il popolo stesso.
Solo così si può creare uno Stato serio e noi cristiani dobbiamo contribuire a fare ciò.
Se noi taciamo o non ci impegnamo in politica tradiremmo la nostra fede.
Anche la politica (come il lavoro, il volontariato o il sacerdozio) è un servizio verso gli altri.
In fondo essere cristiani, vuole dire anche mettersi al servizio del prossimo ed agire per il bene.
Oggi si sta cercando di togliere la religione dalla vita pubblica.
Per esempio, a me vengono dette frasi come "Voi cattolici avete ucciso tante persone la Santa Inquisizione", "Fatti prete" o quant'altro.
A questi "signori" vorrei ricordare che la religione più perseguitata al mondo è quella cristiana e che ogni errore commesso in passato dalla Chiesa fu pagato, anche a caro prezzo.
Quindi, i "signori laicisti" non diano lezioni di moralità!
Non hanno il titolo per farlo!
Basti ricordarsi di quanto successe nella Francia rivoluzionaria, nei Paesi comunisti o nel Messico di Plutarco Elias Calles, che, addirittura, chiamò i suoi tre figli con i nomi Lenin, Satana e Lucifero.
Quanti uomini innocenti morirono in questi Stati in cui si voleva levare Dio.
La loro unica "colpa" fu quella di credere in questo Dio.
Pensiamo anche alla Germania nazista, in cui morirono preti come il pastore protestante Dietrich Bonhoeffer o al gesuita padre Giuseppe Girotti oppure i giovani cristiani antinazisti della "Rosa Bianca".
Pensiamo anche alla martire cristiana anglicana del Sudafrica Manche Masemola o a monsignor Luigi Padovese.
Certa gente dovrebbe riflettere, invece di tentare di rinchiudere noi cristiani nelle sagrestie.
A questa gente, vorrei dire di andare, ad esempio, a Butovo, distretto residenziale a sud di Mosca (in Russia) ove Stalin fece uccidere molti cristiani.
Citando San Paolo, noi cristiani dobbiamo "combattere il buon combattimento" impegnandoci anche nella vita politica e portando quei valori che ci furono inculcati.
Non dobbiamo fare politica per "cercare la gloria" ma per contribuire a migliorare la società in cui viviamo.
Del resto, Gesù Cristo stesso ci insegnò questo.
Lui, Dio, si fece umano ed assunse la condizione umana in tutto e per tutto, anche nella debolezza e nella paura. L'unica eccezione fu il peccato.
Infatti, Dio non ha il peccato.
Questo fu un grande servizio per l'umanità.
Se Egli fece un servizio così grande, facendosi piccolo e debole, cosa impedisce a noi di fare il nostro servizio, anche "sporcandosi le mani" nella politica?
Certo, anche noi cattolici (e cristiani in generale) dobbiamo essere d'esempio.
Per esempio, non fanno onore atteggiamenti in cui quando una persona critica un errore palese, questa viene isolata, le si "spara alla schiena" (in senso figurato, ovviamente, e non in quello letterale), la si esclude (o la si cerca di escludere) da tutti gli avvenimenti e, in qualche caso, fa in modo che le venga tolto anche il saluto, quasi come se fosse una "damnatio memoriae".
Nemmeno un bambino si comporterebbe così!
A perderci sono la persona che si comporta così (che si fa solo dei nemici) e la politica stessa.
Questo è un atteggiamento che non nobilita la politica.
Come nella vita normale, anche in politica, i rapporti umani hanno il loro peso.
Una persona che fa politica deve parlare con la gente ed ascoltarne i bisogni così come deve parlare con coloro che sono in "squadra" con ella per operare insieme.
E quando una persona che è in "squadra" con ella fa una critica (perché vede un problema reale) deve essere ascoltata e non isolata!
Come ho già detto, in politica i rapporti umani contano!
Non nobilita la politica nemmeno l'atteggiamento di chi, pur di avere un po' di visibilità, provoca scissioni nel proprio partito e mette in crisi i governi.
Noi cristiani dobbiamo essere d'esempio per creare rapporti umani veri e sinceri in cui anche una critica, purché costruttiva, venga vista come uno stimolo per migliorare.
Del resto, il ognuno è il "compagno ed il fratello con cui Dio opera attraverso Cristo".
Ho sentito questa frase molto bella durante l'omelia della Messa che è stata celebrata oggi alla Casa di Riposo "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro, in Provincia di Mantova, liturgia a cui ho presenziato con molto piacere.
Noi cristiani dobbiamo essere il sale della politica.
Termino, esprimendo il mio più sentito cordoglio per Matteo Miotto, il giovane soldato caduto in Afghanistan.
Sono umanamente vicino alla sua famiglia e a tutti i suoi cari.
Cordiali saluti.

venerdì 31 dicembre 2010

RICAPITOLIAMO!


Cari amici ed amche.
Si sta per chiudere un anno molto complesso e se ne sta per aprire un altro.
E' stato un anno complesso per tutti e per molti aspetti.
E' stato l'anno della crisi economica, che certamente ha fatto danni e di cui noi tutti sappiamo.
Questa crisi (iniziata nel 2008) ha causato perdite di posti di lavoro ed un impoverimento generale.
Noi dovremo trarre una lezione da tutto ciò, per non commettere più certi errori e ripartire.
La parola d'ordine è "ripartire"!
Sarà dura ma credo che ci siano le energie per fare ciò.
Mi viene in mente quello che successe nel XIV secolo.
Ci furono una crisi gravissima ed una pestilenza che uccise più di mezza Europa.
Andarono in crisi l'Impero ed il Papato, i "due Soli" del Medio Evo.
Però, si ripartì e molte famiglie furono più ricche.
Ci fu il Rinascimento.
E' stato l'anno dello scandalo della pedofilia dei sacerdoti nella Chiesa cattolica.
Su questo tema, vorrei dire due cose.
In realtà, i preti pedofili sono una minoranza!
La maggioranza dei sacerdoti è rappresentatata da persone sante, devote e pie che tanto bene fanno alle comunità di cui sono pastori.
Inoltre, la maggioranza degli stupri e di episodi di pedofilia avvengono in famiglia.
Sono le statistiche a dire ciò.
E' evidente, che lo scandalo della pedofilia dei sacerdoti sia stato inflazionato da alcuni mass media e da alcune figure politiche, per riaccendere certi livori anticlericali.
Il Santo Padre Benedetto XVI ha preso delle misure molto dure contro questo fenomeno.
E' stato anche l'anno macchiato di sangue per i nostri soldati in missione in Afghanistan.
Nel marzo di quest'anno morirono due soldati ed altri quattro ne caddero in ottobre.
Essi morirono da veri servitori dello Stato.
Purtroppo, è stato anche l'anno terribile per molti cristiani nel mondo.
Ad oggi, la religione cristiana è la più perseguitata.
Ultimi, in ordine di tempo, sono stati i sei cristiani uccisi in Nigeria durante la Messa di Natale.
Forse, prima di parlare male del Cristianesimo, qualcuno farebbe meglio a riflettere.
Riguardo lo sport, non si può non parlare dei successi dell'Inter in Campionato, in Coppa Italia, in Champions League, in Supercoppa italiana e nel Mondiale per Clubs.
Da tifoso del Milan, mi fa male doverlo dire ma devo ammettere che l'Inter ha meritato di vincere.
Inoltre, non si può non parlare del fallimento della nostra Nazionale ai Mondiali di calcio in Sudafrica.
Riguardo la politica, è stato l'anno della rottura tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.
Nonostante il centro destra continuasse a vincere le tornate elettorali ed il Governo stesse operando bene, Fini iniziò a prendere le distanze del presidente Berlusconi e alla fine ruppe con il Popolo della Libertà e fondò un suo partito, Futuro e Libertà per l'Italia.
Tentò di fare cadere il Governo, con una mozione di sfiducia che fu votata il 14 dicembre scorso, ma non vi riuscì!
Alcuni suoi deputati (che tra l'altro furono eletti nel Popolo della Libertà) ebbero il senso di responsabilità di non fare cadere un Governo democraticamente eletto ed evitarono scenari preoccupanti come la speculazione finanziaria e la nascita di un Governo retto da una maggioranza diversa da quella eletta nel 2008.
Intanto, il Governo opera a pieno ritmo.
Ha fatto riforme importanti come il federalismo fiscale e la riforma dell'università che finalmente metterà al centro i principi di meritocrazia ed il giovane che avrà una maggiore voce riguardo la qualità dell'insegnamento.
Riguardo me, devo dire che è stato un complesso.
E' stato un anno complesso anche per me.
Di sicuro, anche l'anno verrà, salvo imprevisti, continuerò con le attività su questo blog e continuerò a scrivere su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/.
Certo, se (come spero vivamente) dovessi trovarmi un lavoro, dovrò ridurre l'attività ma nei ritagli di tempo non esiterò a portare avanti la stessa.
Ho ancora tante cose di cui parlare ed aspiro a fare politica.
E' un mio sogno.
C'è chi vuole contribuire per il bene di tutti facendo il volontariato. C'è chi vuole dare lo stesso contributo facendosi sacerdote. C'è chi contribuisce al bene di tutti mettendo in campo le proprie risorse e costruendo un'impresa, quindi un'attività che dà lavoro.
Io voglio contribuire al bene di tutti facendo politica.
Certo, non voglio fare politica strillando a destra e a manca per avere un po' di visibilità.
Questa è una cosa che non mi piace! La faccia qualcun'altro!
Io voglio fare politica portando idee, progetti e valori.
A me piace il confronto, ovviamente civile, soprattutto con i giovani, che mi sembrano i più distanti dalla politica e quelli che da essa esigono risposte.
Voglio fare capire loro che la politica non è solo male e corruzione (cosa che qualcuno in cerca di visibilità vuole fare credere) ma che è anche valore e servizio verso la propria comunità.
Incominciai a fare realmente politica con il tema degli italiani nel mondo.
Potete leggere, su qualsiasi motore di ricerca, quello che scrissi, in particolare, sulla questione degli italiani di Tacuarembò, Uruguay.
Volli rendermi utile per il bene del prossimo.
Certo, politicamente, mi riconosco nel centro destra e, in particolare, nel Popolo della Libertà e in quell'ambito porterò le mie idee ed i miei valori che ad esso sono conformi.
Termino augurando a tutti un felice e prospero anno nuovo.
Cordiali saluti.

giovedì 30 dicembre 2010

MR. EBENEZER SCROOGE


Nenti! Sì...nenti ùn hà l'omu...puru si lu mondu si pigghiau...
si ùn tene Spiranza...com'unu ghjustu valuri...
di la vita...comu don Ebenezer certu nsignau...
cusì...da lu maestru Carlu cantatu...puru cù lu duluri!

Cusì fù 'n questu "Cantu di Natali"...ellu vecchiu...
chì pè lu travaddu et pè li sordi...fici sacrifiziu...
d'onne bona cosa...comu l'amichi et la famiglia...
ma una notti ellu canciau...cù unu veru suppliziu!


D'unu so' amicu...com'ellu venutu...vinni lu spiritu nto duluri!
Fici ellu annunziu di li Tre Spiriti di lu Natali...
et di quelli l'ultimu...cù la so' morti ci fici mparari...
una lizziuni...ché raggi fici ellu...comu mali...
et cusì solu a capisce ebbe...pè lu Novu Ghjornu fistiari...
ché cù la Spiranza a livari...nuddu abbia...chì Quellu hè...lu Natali!


Pò onne omu 'n soffre niuru fà lu so' destinu...
ma com'ellu a l'autri puru dà pò ruvina...
et questa storia chì sii maestra...di Santu Valuri...
ché 'n frunti a lu Zitellu...li sordi sò rina!


Buon anno!

mercoledì 29 dicembre 2010

POLITICA E RELIGIONE? NON C'E' RISPETTO!




Cari amici ed amiche.


Sono solidale con gli amici della Lega Nord, la cui sede che si trova in Gemonio (in Provincia di Varese) è stata colpita da un vile attentato.
E' una cosa molto grave che denota che la situazione rischia di sfuggire di mano.
Oramai, il clima è molto degenerato.
Non vi è più un rispetto né per le idee e né per le persone che le hanno.
Si vuole vedere l'avversario politico come un "nemico di abbattere", culturalmente e fisicamente.
E' una visione lontana da una politica civile e rispettosa, una politica realmente democratica.
Politica e religione sono oggi due argomenti che creano contrasto.
Perché questo?
Valgono i discorsi che feci il 26 dicembre scorso (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/valori-da-salvare.html) e l'altro ieri http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/il-sessantotto-ed-i-giovani-doggi.html) in cui provai ad analizzare la situazione contemporanea, parlando anche di quanto accadde nel Sessantotto.
Da tutto ciò che ho elencato, si creò una cultura individualista che volgarizzò ogni cosa ed ha incattivito la discussione su "temi sensibili" , come la religione e la politica.
E così, chi dimostra certe idee politiche, viene visto come una persona "sporca" , "malvagia", "serva del potere", "mafiosa" e chi più ne ha più ne metta e chi dimostra una certa visione religiosa che risulta sgradita ad una determinata corrente di pensiero viene visto come un "bigotto" , un "mezzo prete", "un affiliato di una potente associazione criminale" e quant'altro.
In quell'articolo, parlai della vicenda del giocatore di calcio Ricardo Kakà (che da tifoso del Milan ricordo sempre con un certo rimpianto) e della sua vicenda personale che merita rispetto.
Da cristiano, io ammiro quello che sta facendo Kakà, anche se io sono cattolico mentre il giocatore brasiliano del Real è protestante.
Lui mostra la sua fede e fa opere buone, in funzione di essa.
Non ha paura!
Eppure, egli è stato additato come membro di una "lobby cristiana".
Quando si incomincia a parlare di "lobbies" , il discorso si fa pericoloso.
Basti pensare a quanto accadde agli ebrei che nel '900 furono accusati di essere membri di una lobby che voleva fare una cospirazione contro gli Stati e poi la storia prese una brutta piega e ci fu crimine gravissimo in cui morirono più di 6.000.000 di persone, la Shoah.
Bisogna stare attenti a quello che si dice!
Eppure, oggi c'è chi fa la stessa cosa contro di noi cristiani.
Molto spesso mi tocca sentire dei discorsi gravemente offensivi verso la Chiesa ed i sacerdoti.
Da cattolico, devo sempre controbattere.
Ciò condiziona i rapporti umani.
Vi faccio degli esempi.
Se io avessi un amico ebreo e questi mi regalasse una raffigurazione con un simbolo della sua fede, ad esempio, una menorà, ed io incominciassi ad irridere ciò, non farei un danno all'amicizia?
Se io avessi un amico cristiano protestante e questi mi regalasse una raffigurazione di una Croce ugonotta ed io incominciassi ad irridere ciò, non farei un danno all'amicizia?
Se io avessi un amico cristiano anglicano e questi mi regalasse una copia del "Book of Common Prayer" ed io incominciassi ad irridere ciò, non farei un danno all'amicizia?
Se io avesso un amico ateo che da amico vuole parlare seriamente e confrontarsi civilmente con me ed io incominciassi ad insultarlo e a dargli del "senza Dio" o quant'altro, non farei un danno all'amicizia?
La risposta è sì! Farei un grave danno all'amicizia e, passatemi il termine, sarei anche un cretino!
La religione fa parte della realtà della persona.
E' la sua interiorità, la parte più profonda.
Se io avessi degli amici simili e se questi mi facessero questi regali o se volessero confrontarsi con me io mi sentirei onorato!
Come ho già detto, l'orientamento religioso fa parte della persona.
Non rispettare ciò significa non rispettare la persona stessa.
Purtroppo, a me capitò di vedere delle mie amicizie sfasciarsi per queste ragioni.
Parlo di una vicenda che già raccontai.
Anni fa, andai in Abruzzo (la terra d'origine di mio padre) e visitai il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata (Santo a cui la mia famiglia ed io siamo devoti).
Da lì inviai delle cartoline a parenti ed amici.
Uno di questi miei amici non gradì perché sulla cartolina era raffigurato San Gabriele.
Praticamente, lui e la sua famiglia ci risero sopra e dissero che "avevo mandato loro il santino".
La cosa mi spiacque.
La religiosità fa parte della persona umana. E' un suo aspetto basilare.
Lo stesso discorso vale per l'ideologia politica.
Anch'essa è un aspetto fondamentale della persona perché basata sul suo pensiero.
Ogni uomo ha diritto di portare avanti le sue idee, nel rispetto verso gli altri.
Se si manca di rispetto verso l'idea politica e verso la religione, anche i rapporti umani sono destinati a scadere ed una società in cui i rapporti umani vanno in crisi è una società che corre il rischio di imbarbarirsi e di finire in un percorso che porta ad un declino irreversibile.
Cordiali saluti e buon 2011.




I PARTITI? SONO ISTITUZIONI IMPORTANTI!


Cari amici ed amiche.
Questo articolo mi è stato inviato dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantova (ACM).
Io penso che questo articolo ignori un punto della questione molto importante, il ruolo dei partiti.
Oggi si tende a vedere il partito come una "mafia", un'"associazione a delinquere" e quant'altro.
Io penso che una visione simile non sia condivisibile e che sia anche pericolosa.
Le associazioni a delinquere sono solo male mentre nei partiti vi sono cose negative ma ve ne sono altre positive.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa importante.
I partiti sono delle vere e proprie istituzioni storiche che rappresentano il mezzo con cui il popolo possa esprimersi.
Essi sono i cardini della sana democrazia rappresentativa e sono isituzioni storiche.
Pensiamo alla Roma repubblicana, in cui si formarono il movimento aristocratico di Lucio Cornelio Silla e quello popolare di Gaio Mario.
Il partito secondo la definizione corrente nacque durante la Rivoluzione inglese del XVII secolo.
E' inutile dire che se fossi nato nell'Inghilterra di quell'epoca sarei stato con il re Carlo I Stuart.
Lì si posero le basi della nascita dei partiti moderni.
Infatti, nacquero i Whigs che erano progressisti, legati al mondo presibiteriano e ai ceti mercantili e i Tories che erano conservatori, legati alla monarchia e alla Chiesa d'Inghilterra ed erano inclini a simpatizzare con i cattolici.
Quindi, i partiti divennero dei veicoli delle idee di società.
Quindi, non è giusto attaccarli a priori o porsi contro di essi!
Certo, perché un partito funzioni bene il cittadino deve partecipare nella sua vita!
Deve essere il cittadino ad entrare in esso.
Se il cittadino si allontana dal partito, esso perde ogni contatto con la società e non è più capace di portare idee e così si crea una politica lontana dagli interessi del Paese.
Quindi, il cittadino deve aiutare il partito a svolgere il suo ruolo e non allontanarsi da esso.
Chi oggi si pone contro i partiti non fa un buon servizio al Paese, per due ragioni.
La prima è quella che ho citato. Un partito lontano dai cittadini si stacca dalla sua realtà, degenera e fa le cose non positive che ho citato.
La seconda ragione è ancora più importante.
A coloro che oggi si pongono contro i partiti vorrei fare una domanda.
Se non ci fossero più i partiti, cosa potrebbe sostituirli?
La risposta potrebbe essere molto semplice.
Ci sarebbe il caos.
Se non ci fossero più i partiti la politica democratica sarebbe di fatto scardinata.
Non ci sarebbero più i soggetti politici con cui i cittadini possano interloquire e, di fatto, ci sarebbe l'anarchia.
Quest'ultima potrebbe portare poi a regimi retti da oligarchie o, addirittura, dall'esercito.
E' chiaro che salterebbe la democrazia!
Per questo, dico che il cittadino deve stare con il partito e deve fare in modo che esso funzioni bene, partecipando nella sua vita.
Solo così si può reggere la democrazia.
Questo, comunque, non esclude la possibilità di portare innovazioni che possano avvicinare il comune cittadino al sistema politico.
Il Popolo della Libertà, ad esempio, dà largo spazio al cittadino.
Anche il nome del partito è stato scelto dal basso. Inoltre, il PdL si formò dal basso, con una fusione degli elettorati di Forza Italia, Alleanza Nazionale ed altre forze, ancor prima che si unissero gli apparati dei partiti.
Un altro esempio di partito che dà spazio ai cittadini è la Lega Nord, un partito che si formò con una stretta interlocuzione con i cittadini e con una interazione molto forte tra base e vertici.
Queste sono belle realtà.
Cordiali saluti e, di nuovo, buon 2011.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.