Leggete anche il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/la-chiesa-e-gli-stati.html.
Certamente, il 14 luglio 1789 ci furono degli avvenimenti molti importanti ed alcuni di questi furono drammatici.
In Francia scoppiò una rivoluzione che cambiò e stravolse il volto dell'Europa.
Purtroppo, in questo quadro vi furono anche parecchi crimini.
Del più grande fu vittima la Chiesa.
Sulla Rivoluzione francese si sono create delle teorie.
La prima dice che essa fosse stata una rivoluzione apertamente antireligiosa e che incarcerava e massacrava i preti.
La seconda dice che i rapporti tra la Chiesa e ed governo rivoluzionario francese fossero peggiorati in modo accidentale, a causa di malintesi con il Papato.
Per molti, la verità sta nel mezzo e dice che all'inizio la rivoluzione non fosse stata antireligiosa (anche se anticlericale) ed i membri dell'Assemblea costituente vollero ricostruire la Francia intorno al Cristianesimo ma dice anche definire come "accidentale" quello che avvenne dopo significherebbe minimizzare la portata degli eventi.
Io, invece, ho un'altra teoria
Credo, infatti, che tutto fosse stato un piano quasi criminale di fare fuori la Chiesa e di levare Dio dalla vita pubblica del cittadino ciò si può desumere dalla Costituzione civile del clero, che fu approvata il 12 luglio 1790.
Essa impose ai vescovi e ai preti di GIURARE FEDELTA' allo Stato francese.
Il clero diventò così un corpo di impiegati stipendiati dallo Stato, anche perché le terre della Chiesa vennero confiscate.
Vennero soppresse 52 diocesi e molte parrocchie.
Inoltre, i vescovi divennero eleggibili.
Tutti i membri del clero dovevano giurare fedeltà allo Stato, pena la perdita dell'ufficio e dello stipendio.
Il 24 febbraio 1791, il vescovo costituzionale Charles Maurice de Talleyrand (nella foto) consacrò due vescovi.
Il suo collega Gobel ne consacrò trentasei.
Dopo un esame chiesto alla Santa Sede da re Luigi XVI, Papa Pio VI condannò la Costituzione civile del clero, con il breve "Quod aliquantum" il 10 marzo 1791.
Questo spaccò la Chiesa francese in clero costituzionale (che giurò) e clero refrattario. Da lì ci furono le persecuzioni contro la Chiesa.
Ora, la Costituzione civile del clero potrebbe essere stata una MOSSA PER TENTARE DI DISTRUGGERE LA CHIESA E DI LEVARE DIO DALLA VITA PUBBLICA.
Infatti, sotto l'apparenza di una volontà di ristrutturare e rigenerare la Chiesa francese potrebbe esservi stata quella di metterla sotto il controllo dello Stato, di dividerla e di renderla impotente.
Prima, lo Stato si prese le sue terre ed i suoi beni e soppresse vari ordini perché contemplativi e giudicati come inutili.
Poi, con la Costituzione civile del clero, esso si prese di fatto il controllo del suo apparato ed impose il giuramento ai suoi membri.
Quindi, ciò smentisce il fatto che la Rivoluzione francese fosse stata liberale.
L'imposizione di un giuramento non non fa parte di una cultura liberale.
Inoltre, essa fu ispirata al pensiero dei vari Voltaire, Montesquieu, Rousseau e di altri illuministi.
Ora, passando dalla serenità insulare dell'Inghilterra alla Francia i principi dell'Illuminsmo divennero estremi e da una semplice visione laica ma non antireligiosa essi ne acquisirono fortemente antireligiosa ed in particolare anticristiana.
Voltaire, ad esempio, si firmava con il nome di "Christomoque", ossia derisore di Cristo.
Ora, la Rivoluzione francese fu proprio l'occasione per affermare questi principi.
Inoltre, non credo che i membri dell'Assemblea Costituente non avrebbero tenuto conto di un'eventuale opposizione del Papa alla Costituzione civile del clero.
Anche se la Chiesa cattolica francese aveva le connotazioni di una Chiesa nazionale (di qui il nome di "Chiesa gallicana") era altrettanto vero che essa fu un pilastro della Chiesa universale.
Quindi, potremmo dire che era tutto calcolato.
Era calcolato che la Chiesa gallicana si sarebbe spaccata nel clero costituzionale e in quello refrattario e che, con il pretesto di eliminare quest'ultimo in quanto controrivoluzionario, i rivoluzionari avrebbero attaccato la Chiesa, cosa che avvenne in seguito con la scristianizzazione voluta dal movimento di Jacques-René Hébert.
La Chiesa sarebbe stata così dimezzata e, tenendo conto del fatto che il clero costituzionale non si sarebbe opposto allo Stato, non avrebbe avuto più la forza di portare il messaggio cristiano.
Quindi, la Chiesa cattolica francese non solo perse il ruolo di Chiesa di Stato ma visse la situazione di dovere convivere con uno Stato ostile e che puntava a distruggerla.
In pratica, ci fu un ritorno al periodo che precedette il 313 AD.
La nascita di culti rivoluzionari dedicati alla "Dea Ragione" e all'"Essere Supremo", voluti ed imposti dai giacobini e dagli hebertisti, erano (di fatto) dei culti neopagani.
Certo, ad onor del vero, va detto che Robespierre cercò di moderare la scristianizzazione perché temeva che potesse spaccare la società francese ma il suo stesso movimento non fece nulla per evitarla.
Anzi, la promosse.
Inoltre, sorge questa domanda.
Se lo Stato avesse fatto una legge contro il Cristianesimo, cosa avrebbe fatto il clero costituzionale?
Se non avesse obbedito, di sicuro, avrebbe perso il posto e se si fosse piegato, di certo, avrebbe fatto apostasia.
La cosa non va sottovalutata.
Inoltre, da quelle dinamiche nacquero gli attuali laicismi (spesso beceri) e la "Statolatria" che trasforma l'istituzione civile in un Moloch e che nei tempi passati degenerò nei totalitarismi come Nazismo, Fascismo e Comunismo.
Cordiali saluti.