Oggi ho passato una bella giornata in compagnia degli amici del Cenacolo dialettale dei poeti mantovani "Al Fogolèr" che compie 40 anni.
A questo evento sono stati invitati anche i cenacoli trentini, veronesi, bergamaschi, cremonesi e modenesi.
Questa giornata è incominciata alle ore 10:30, a San Benedetto Po, il Comune della Provincia di Mantova che ospita il complesso monastico dell'Abbazia di Polirone.
Il nome di questa abbazia benedettina deriva dall'antica confluenza tra il fiume Po ed il Lirone.
All'ingresso dell'abbazia (oggi complesso museale), gli amici del "Fogolèr" hanno messo a disposizione per la vendita i loro gadgets, tra cui l'annullo postale da collezione.
La visita è iniziata alle ora 10:40 e abbiamo fatto un tour nell'abbazia, entrando attraverso il grande scalone con gli stucchi e la "Rosa dei venti" al centro del soffitto.
Entrato nel complesso museale, ho visto con grande piacere il museo dedicato alla civiltà contadina mantovana, lo Scriptorium, l'antica biblioteca dei monaci (con i suoi geroglifici di stile egizio che l'adornano) e la scalinata che veniva usata dai monaci per andare alla Basilica, scalinata decorata da Giulio Pippi de' Iannuzzi, detto Giulio Romano (1499-1546).
Purtroppo, il terremoto ha fatto danni anche lì, anche se sono nulla a confronto di quanto successo a Mirandola o a Moglia.
Poi, abbiamo visitato la basilica e lì il mio cuore si è aperto.
Ho pregato (tra l'altro, porto sempre con me un rosario) e ho visitato il tesoro di arte che questo luogo di culto contiene.
Questa abbazia è legata a Matilde di Canossa (1046-1115) che qui fu sepolta e rimase fino al 1645, quando Papa Urbano VIII trafugò le sue spoglie per portarle a Roma, contro il parere della popolazione di San Benedetto Po.
Nella chiesa vi è un'esplosione di arte e di fede.
Qui si sovrapposero il romanico, il gotico, il rinascimentale ed il barocco.
Questi stili si intrecciano.
Grazie all'opera di grandi pittori e scultori, come Giulio Romano, Antonio Begarelli (1499-1565), Giovanni Maria Piantavigna (morto nel 1575) e Guido Reni (1575-1642), la fede si trasforma in arte e l'arte in fede.
Le volte gotiche furono arricchite di stucchi da Giulio Romano e le colonne romaniche coesistono con le nicchie del tardo Rinascimento, tutto seguendo il motto che recita: "Nihil amori Christi praeponere".
Ho visto le tombe di grandi personaggi come Lucrezia Pico della Mirandola, discendente di quel grande erudito che fu Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494), e (ovviamente) il cenotafio di Matilde di Canossa.
Alle ore 13:00, ci siamo spostati presso il ristorante "Il Nespolo", per il pranzo.
Esso è stato introdotto da un antipasto a base di salumi mantovani con focacce e grissini all'aperto.
Dopo di essi sono arrivati i due primi, il risotto alla pilota e gli strangozzi al sugo d'anatra, ed il secondo, una grigliata mista di carni di maiale e patatine fritte.
Poi, il pranzo si è interrotto e vi sono stati un discorso di Sergio Aldrighi, il presidente del "Fogolèr", e la consegna di omaggi (dei piatti decorati) ai vari cenacoli ospiti, all'autore dei piatti decorati Mario Manzalini e ai presidenti onorari del "Fogolèr", tra i quali cito Alfredo Facchini, Wainer Mazza e Claudio Quarenghi.
Poi il pranzo è ripreso e sono stati serviti mostarda mantovana, Grana Padano e bresaola ed il sorbetto.
Poi, è stato il turno dei due poeti ospiti che sono stati chiamati dal presidente Sergio Aldrighi.
Indovinate chi era uno dei due!
Mah sì, avete indovinato. Uno dei due poeti ero io.
Ho declamato la poesia dedicata a Wainer Mazza.
Ho ringraziato il "Fogolèr" per l'opportunità e gli ho regalato un'antologia che contiene una mia poesia.
Poi c'è stato il dolce.
Durante l'evento, ho anche segnalato Angelo Fazio ai poeti mantovani.
Oltre ad essere un ottimo interlocutore, Angelo è anche un ottimo poeta.
Ho ritenuto giusto segnalarlo.
Leggete la sua poesia qui sotto che ho portato.
A questo cenacolo fatto di grandi persone auguro ogni bene ed auguro che possa fare tanto per altri 40 anni e forse più.
Termino con delle poesie che ho portato e che è intitolata "L'arcancilu Micheli, la spata et la Palora":
L'ARCANCILU, LA SPATA ET LA PALORA
(L'ARCANGELO, LA SPADA E LA PAROLA)
“Cum Caliburnus et Parabola...
Michael archangelus vincit...
in gratia Dei et in fortia...
et Deus imperat.”
Accussì...certu 'n pugna...sanza calumnia 'n Palora...
Michael ranni chì fù cù l'ali d'ancilu...
cuntru Luciferu 'n revolta chì fù...sanza virgogna...
et chì cascau et vinni diavulu...
Michael ranni chì fù cù l'ali d'ancilu...
cuntru Luciferu 'n revolta chì fù...sanza virgogna...
et chì cascau et vinni diavulu...
pì Diu, nostru Signuri et Patri, vincìu...
pì Diu, lu Criaturi, lu Sarvaturi et lu Cunsulaturi,
et chiddu tintu dimoniu di xhiamma lu vinu bivìu...
et lu ventri s'abbruciau et iddu pigghiau lu duluri.
et chiddu tintu dimoniu di xhiamma lu vinu bivìu...
et lu ventri s'abbruciau et iddu pigghiau lu duluri.
Al "Fogolèr" posso dire solo una cosa: "Buon compleanno!"
Cordiali saluti.