Prima di tutto, esprimo la mia solidarietà alla governatrice del Lazio, Renata Polverini, che è stata contestata durante le celebrazione del 25 aprile.
Questo conferma quanto ho scritto questa mattina, l'articolo intitolato "Il 25 aprile? Non è una festa per tutti!".
Il 25 aprile non è una festa per tutti.
Al contrario, il 25 aprile è la festa della divisione del popolo italiano.
Vorrei che voi leggiate l'articolo del sito "Contro la leggenda nera" che è intitolato "La Resistenza cancellata".
Esso parla di quei partigiani che combatterono contro il nazismo ed il fascismo ma che vennero uccisi dai partigiani comunisti.
Oggi, i "nipotini di quei partigiani comunisti" bollano come "fascisti" coloro che oggi vogliono che la verità sulla "Resistenza" venga a galla.
Anche sottoscritto è stato attaccato.
Leggete i commenti fatto all'articolo di questa mattina, quello intitolato "Il 25 aprile? Non è una festa per tutti!", e, in particolare, il commento di un tale Mirko.
Esso recita:
"Ricordati Gabriele che se tu sei qui su questo blog a scrivere certe cretinate è proprio grazie anche ai partigiani che liberarono l'Italia dal regime fascista ... regime in cui era vietato anche pensare cose che andavano contro l'ideologia fascista ... rinnegando il 25 aprile offendi le migliaia di morti che hanno combattuto, lottato e resistito contro i fascisti per permettere a gente come te, 67 anni dopo, di scrivere queste scemenze! Vergognati".
A Pasquale e Mirko, io rispondo in questo modo:
Primo, io non ho nulla di cui dovermi vergognare e non devo chiedere scusa a nessuno.
Non ho offeso nessuno e condanno senza se e senza ma tutti i crimini contro l'umanità, compresa la Shoah.
Secondo, io non sono fascista.
Il caro Pasquale e il caro Mirko non si azzardino mai più di dire certe cose e li diffido dal farlo di nuovo.
Loro non sanno nulla di me e non si permettano mai più di dire certe cose. Li invito caldamente a farsi una cultura e a non leggere solo ciò che interessa a lui.
I "caro amici" dovrebbero documentarsi.
Terzo, io non devo ringraziare i comunisti, che a loro piacciono tanto, anche se Pasquale nega.
I comunisti non combatterono per liberare l'Italia ma per portarvi il comunismo.
Quarto, il caro Pasquale ed il caro Mirko imparino a rispettare la gente.
Ricordo che io sono molto seguito su Facebook e non solo e molti condividono le mie idee.
Quindi, non faccio così schifo. Si vede che forse non scrivo delle "scemenze".
Quinto, le frasi di Pasquale e di Mirko dimostrano che quanto da me sostenuto ha del fondamento.
L'Italia non è un Paese unito e di questo ci dobbiamo vergognare.
Oggi, ero andato a casa del mio amico Ettore Alessi (PdL di Roncoferraro), che ha detto che oggi non ci sono più le ideologie.
Purtroppo, ad Ettore, vorrei dire che essa ci sono ancora, nei loro peggiori aspetti.
Il 25 aprile tira fuori i peggiori aspetti.
Mi chiedo se valga ancora la pena di festeggiarlo.
Comunque, oggi in un altro Paese c'è un'altra celebrazione importante che unisce un intero popolo.
Il Paese in questione è Israele ed oggi esso compie gli anni.
Su Facebook, ho letto questo testo di una mia amica e mi è piaciuto così tanto che ve lo faccio leggere.
Esso recita:
"Ho fatto un sogno. Già, noi ebrei non li interpretiamo solo, i sogni, a volte li facciamo, anche.Ho sognato che stanchi di essere accusati di essere la causa dell’instabilità mediorientale, di essere una minaccia per la pace mondiale e dell’origine di tutto il male che c’è nel mondo, gli ebrei abbiano deciso di togliere il disturbo. Ho sognato il governo di unità nazionale alla Knesset votare a favore dell’abbandono dello stato d’Israele.
Ho sognato religiosi piangere e aggrapparsi alle pietre di Gerusalemme, comunità di braccianti lasciare villaggi agricoli, colletti bianchi abbandonare i loro uffici moderni. Ho sognato carovane di gente incamminarsi come per un nuovo esodo, con un seguito chiassoso di bambini, vecchi e animali.
Ho sognato una giovane nazione intelligente, l’Australia, mettere a disposizione una vasta area di terra vuota per uno stato nuovo di zecca, dove poter ricominciare tutto da capo. Ho sognato le associazioni dell’ebraismo mondiale mettere fondi a disposizione per l’emigrazione. Le università israeliane raccogliere risorse e cervelli per la ricerca, e filantropi americani ed europei tassarsi per la ricostruzione.
Ho sognato i nostri nemici festeggiare nelle piazze, distribuire dolci, e intonare canti per la vittoria. Ho sognato i luoghi santi violati, i campi abbandonati, sinagoghe distrutte. Ho sognato il nemico contendersi la terra rimasta, innescare faide per rivendicare i meriti della “cacciata” e il diritto allo sfruttamento.
E ho sognato lo sguardo di nuovi pionieri accendersi come per la Palestina di 100 anni fa, ho sognato giovani desiderosi di mettere a disposizione anima e corpo per lavorare e difendere il suolo vergine, ho sognato giovani fantasticare su un nuovo socialismo e intellettuali teorizzare sull’opportunità data agli israeliti di risorgere ancore una volta.
Ho sognato le associazioni per la pace zittirsi per un attimo. Ho sognato le Nazioni Unite incredule di fronte a questa sorprendente decisione unilaterale. Ho sognato nazioni sospese nell’emissione di un giudizio, di fronte ad una cosa tanto nuova.
Ho sognato l’enorme costo umano sostenuto da tutti gli ebrei del mondo. Ho sognato il popolo sfiancato voltarsi e guardare gli altri come per dire: “Cos’altro volete da noi? Di più non possiamo fare. Non ci avete voluto e ce ne siamo andati, lontano”.
Ma il sogno è durato poco. Perché le immagini di indigeni armati di kalashnikov, di slogan del “ Fronte di liberazione del Queensland dall’internazionale sionista”, le accuse di corruzione al governo australiano, le formazioni militari aborigene “pronte anche alla morte pur di respingere l’oppressore” mi hanno svegliato per l’agitazione.
Accendo la luce. Guardo il calendario. Buon Compleanno Israele. Tu sei già la realizzazione di un sogno. Un sogno lungo quattromila anni.
Che il Signore benedica Israele. Am Israel Hai....".
I nostri amici Israeliani sono un popolo, noi no!
Forse, avremmo qualcosa da imparare da Israele.
Loro, gli Israeliani , si uniscono intorno ai propri valori.
Il compleanno di Israele merita di essere festeggiato più della "Liberazione".
Il compleanno di Israele merita di essere festeggiato più della "Liberazione".
Noi Italiani, infatti, ci accapigliamo e ci insultiamo. Dire che ciò sia uno schifo è poco!
Che razza di popolo siamo?
Che razza di popolo siamo?
Sono veramente disgustato.
Ci sono pastori di Santa Romana Chiesa che trasformano le Messe in adunanze politiche (in cui si canta "Bella ciao") e le chiese, le case di Dio, in case del popolo.
Don Andrea Gallo (nella foto) è un esempio.
Ci sono persone che si dicono per la libertà ma che poi insultano gli altri che "osano" dire qualcosa di diverso dal loro pensiero.
I veri fascisti, oggi, sono quelli che non vogliono conoscere la realtà e che sono schiavi dell propria ideologia e che, in nome di questa ideologia, attaccano gli altri, tacciandoli di fascismo e quant'altro o arrivando alla violenza fisica.
Vale ancora la pena di festeggiare il 25 aprile in questo modo?
Ai posteri vada l'ardua sentenza.
Vergogna!
Vorrà dire che io festeggerò San Marco.
Vorrà dire che io festeggerò San Marco.
Cordiali saluti.