Cari amici ed amiche.
Oggi vi voglio parlare della Riforma protestante che ci fu in Svezia e delle sue connotazioni politiche.
Lo faccio avvalendomi della
tesi di Dag Kristian Pontvik.
La Riforma svedese fu voluta dal re
Gustav I Eriksson Vasa (12 maggio 1496-29 settembre 1560) che nel 1523 sconfisse il re danese
Christian II Oldenburg (2 luglio 1481-25 gennaio 1559).
L'anno in cui la Riforma avvenne fu il 1527.
Ora, ripercorriamo gli eventi.
Dal 1520 al 1521, re Christian II di Danimarca divenne anche re di Svezia.
Nel novembre del 1520, ci fu un fatto molto grave a Stoccolma, il celebre "Bagno di sangue di Stoccolma".
Re Christian II fece uccidere parecchie persone che gli si erano ribellate.
Gli Svedesi, allora, reagirono e capo della riscossa svedese fu un nobile, Gustavo Eriksson Vasa.
Egli cacciò i Danesi e nel 1523, egli divenne re di Svezia.
Qui sorse il problema religioso.
Le gerarchie cattoliche svedesi, con a capo l'arcivescovo di Uppsal Gustav Trolle, appoggiarono i Danesi.
Gustav Vasa, allora, pensò di sostituire i vescovi fedeli ai Danesi con altri fedeli ad egli.
In un primo momento, però, Papa Clemente VII, riconobbe Gustav Trolle come arcivescovo di Uppsala.
Vasa, invece, scelse come arcivescovo Giovanni Magno (in svedese Johann Mansson, 19 marzo 1488-22 marzo 1544).
Ci furono delle trattative.
Fu evidente che le motivazioni di ciò fossero politiche.
Nel 1517 era scoppiata la Riforma protestante e molti Stati la stavano abbracciando.
A Roma, quindi, si incominciò a temere il pericolo di uno scisma.
Per contro re Gustav voleva controllare la Chiesa svedese, consolidando il proprio potere.
A lui, fondamentalmente, non sarebbe interessato il dogma della Chiesa.
In pratica, per il re svedese, cattolica o protestante che sarebbe stata, la Chiesa avrebbe dovuto essere controllata dalla corona, come anche i suoi proventi.
Tuttavia, egli vide nei protestanti un valido appoggio.
Nella sua corte ci fu un personaggio, un tale Lars (Laurentius) Andersson, già arcidiacono della città di Strängnäs e segretario del re.
Egli sostenne l'idea di riforma.
Tuttavia, i veri propagatori della Riforma furono i mercanti provenienti dalla Germania che si stabilirono a Linkoping, il cui vescovo era un certo Hans Brask (1464-1538), un avversario del luteranesimo e fautore della dottrina cattolica ed alcuni teologi svedesi che vissero in Germania.
Tra questi ci furono due fratelli, Laurentius ed Olaus Petri (in svedese Lars ed Olof Pedersson, 6 gennaio 1493-19 aprile 1552, 1499-26 ottobre 1573).
Questi studiarono teologia in Germania e vennero a contatto con la Riforma, alla quale aderirono.
Il re iniziò ad appoggiarsi a ciò.
Intanto, il fratello di Giovanni Magno, Olof (1490-1557) andò a Roma per trattare la questione dell'Arcidiocesi di Uppsala.
La sua elezione ad arcivescovo fu ratificata dal Papa solo nel 1533.
Tuttavia, gli eventi precipitarono.
La Riforma stava avanzando in Svezia.
Il re vedeva in essa la possibilità di prendere maggiore potere.
Iniziò a nominare vescovi senza il concorso di Roma.
I cattolici, intanto, reagivano.
Il vescovo Brask minacciò di scomunicare chiunque comprasse le opere di Martin Luther.
In seguito egli ebbe da ridire anche sul matrimonio di Olaus Petri, nonostante questi fosse un sacerdote.
Il re gli rispose dicendo che Dio non aveva vietato il matrimonio.
Brask, allora, spinse per fare incoronare il re a per fare sì che il Papa riconoscesse i vescovi.
Il re, invece, procrastinò le cose.
Nell'estate del 1527 si decise a
Västerås il destino della Chiesa svedese.
Vasa pose la questione dei beni della Chiesa e quella del consolidamento del proprio potere.
Egli usò il pretesto della predicazione della Parola di Dio, senza aggiunte umane.
Si arrivò ad una linea comune che portò alla confisca dei beni della Chiesa.
La nobilità tornò in possesso dei beni dai questa donati alla Chiesa nel 1454.
Inoltre, vennero aboliti i tributi a Roma ed i vescovi che erano stati consacrati dovevano avere come riferimento solo la Bibbia e non la parola del Papa.
La Chiesa perse la posizione di privilegio politico e la sua autonomia dal potere civile.
Le decisioni prese a Västerås sono elencate qui sotto:
"
1. “Il vescovo della diocesi deve provvedere di titolari i posti resisivacanti nella chiesa parrocchiali. Tuttavia, se egli nomina degli assassini, deibevitori o altre persone che non sanno o non vogliono predicare la Parola diDio, il re può espellere e nominare altre più idonee.2. Una parrocchia priva di mezzi può unirsi ad un’altra, purché talemisura non apporti detrimento alla Parola di Dio.3. Tutti i vescovi dovranno fornire al re un inventario delle loro renditee benefici di ogni genere. Sulla base di questi inventari egli stabilirà lepercentuali relative a ciò che essi possono trattenere per sé e a ciò che devonorimettere alla Corona.4. La stessa procedura sarà applicata alle cattedrali e ai capitoli.5. La confessione auricolare deve essere abbandonata, come è già èstato ordinato, e un resoconto di tutte le pene comminate deve essere fatto alre.6. Un resoconto deve anche essere fatto al re di tutte le somme ricevuteper rimettere la scomunica per piccole colpe, come è stato fatto finora.7. I vescovi avranno l’autorità di fissare le norme relative almatrimonio e possono pronunciare sentenze di divorzio; ma un resocontodovrà essere fatto al re di tutte le prestazioni pecuniarie richieste a tali fini.8. Prestazioni pecuniarie per matrimoni, funerali e atti liturgicipossono essere richieste come è previsto dagli ordinamenti ecclesiastici, manon di più.9. Una volta stabilito che spetta al re, e non al vescovo, ricevere tutte leprestazioni pecuniarie fissate per i casi riguardanti la giurisdizioneecclesiastica, i prevosti, possono d’ora in poi giudicare allo stesso modo in cuilo hanno fatto i vescovi fino a questo momento; essi dovranno rendere contodel loro operato al re.10. Per la mancata osservanza dei giorni festivi, non deve essereimposta alcuna pena a coloro che hanno coltivato la terra, o pescato, ocatturato uccelli; ma le persone scoperte a cacciare o a litigare andrannopunite.11. I preti saranno sottoposti alle leggi secolari e ai tribunali secolari intutte le controversie, sia personali sia delle loro chiese, riguardanti proprietà,torti o contratti e pagheranno al re le stesse ammende previste per i laici. Matutte le lagnanze saranno sottoposte al vescovo.12. Se un prete ed un laico vengono in contesa, l’uno non deve esserepunito con maggior rigore dell’altro, perché Dio ha proibito ai laici e ai pretidi litigare. Entrambi saranno puniti per le loro azioni secondo le leggi delpaese.13. Essendo stato riscontrato che i fati mendicanti diffondono menzognee falsità per il paese, gli ufficiali reali vigileranno affinché essi non siassentino dai loro monasteri per più di cinque settimane ogni estate e altrecinque ogni inverno. Ogni frate deve ricevere un permesso dall’ufficiale o dalborgomastro prima di andare fuori e restituirlo al suo ritorno..14. I monaci che ricevono una rendita non devono assolutamente andarea mendicare.15. Quando un prete muore, il vescovo non deve defraudare gli eredi delprete della loro eredità. I preti saranno vincolati, per quanto riguarda i lorotestamenti, alle stesse leggi vigenti per le atre persone.16. Se un uomo ha rapporti sessuali con una donna con la quale èfidanzato, egli non sarà punito, perché sono già sposati di fronte a Dio.17. Nessuna persona inferma potrà essere obbligata da un prete a faretestamento.1518. A nessuna persona sarà rifiutato il sacramento a motivo di un debitoo simili ragioni. La chiesa o il prete possono appellarsi al tribunale.19. Pene pecuniarie per l’adulterio e la fornicazione sono di spettanzadel re e non di vescovo.20. L’Evangelo sarà d’ora in poi insegnato in tutte le scuole.21. I vescovi non consacreranno alcun sacerdote incapace di predicarela Parola di Dio.22. Nessuno sarà nominato prelato, canonico, prebendario senza esserestato presentato dal re o senza che il suo nome sia stato sottoposto al re”.
Queste decisioni portarono alla rottura con Roma e alla vittoria del protestantesimo.
Il re divenne capo della Chiesa ed iniziò a dare istruzioni religiose al popolo.
Gli avversari, come Hans Brask, scapparono dalla Svezia.
Così fecero anche Giovanni ed Olaus Magno, che rimasero a Roma.
La stampa cattolica fu chiusa.
Nel 1528, re Gustav I si fece ungere dai vescovi.
Il rituale usato fu quello cattolico ma venne espunto ogni riferimento alla protezione della Santa Chiesa.
Inoltre, Olaus Petri tracciò il rapporto evangelico tra Stato e Chiesa che fu nel seguente modo:
- carattere popolare;- non ci dovevano essere delle differenze sostanziali tra vescovi e preti;- il compito dei vescovi e dei preti era quello di predicare la Bibbia e con essadi guidare la coscienza degli individui;- Dio, nella sua visione, conferma l’idea della necessità di una autorità civile,che perciò deve essere ubbidita da tutti;- il re, nonostante ciò, era soggetto alle leggi, espressione della società;- il magistrato doveva proteggere la Chiesa tutelando e garantendo la liberapredicazione.
Nel 1529 ci fu il
Sinodo di Örebro.
In esso si decisero la liturgia, che doveva essere celebrata in svedese.
I vari riti erano i seguenti:
- L’acqua benedetta non si utilizza per togliere il peccato perché questosoltanto lo fa il sangue di Cristo. In quel atto la persona ricorda che siamo battezzatie spruzzati con il sangue di Cristo;- Le immagini non ci sono per inchinarsi davanti a loro, ma per ricordare ilCristo o degli uomini santi;- Le foglie delle palme non sono sacre e neppure si utilizzano per riporre inesse fiducia, ma ricordano l’entrata di Cristo a Gerusalemme quando il popolospargeva le foglie di palme sul suo cammino;- Il popolo deve essere istruito riguardo i pellegrinaggi affinché questiprogressivamente spariscono o almeno siano fatti con il solo fine di un buoninsegnamento. Non devono essere usati per la messa, il culto o le indulgenze,perché Dio si trova in ogni luogo è si può ricevere il perdono ovunque;- La maggioranza dei riti esteriori, le immagini nelle chiese, i vestiti liturgici ei titolo di arcivescovo e vescovo sono mantenuti.Le decisioni di Örebro furono elaborate con molta cautela; secondo il principio molte volteespresso dal re Gustav I Vasa, si doveva “prima insegnare e dopo riformare”.L’obbiettivo e la cosa più importante per il futuro era quindi che la gente comprendesse chela Parola di Dio spiega l’accoglimento del perdono dei peccati conseguito solo per graziatramite Cristo e non grazie alla partecipazione alla messa.Non tutti condividevano le decisioni di questo incontro. Alcuni commercianti luteranitedeschi credevano che restassero troppe concessione ai vecchi errori. Nel paese ci furonodelle rivolte contro le decisioni di questo Sinodo, ma il re riuscì a quietarle portando avantila sua visione riformatrice.
Nel 1536 fu ufficialmente abolito il celibato.
Stato e Chiesa furono una cosa sola.
Solo nel 2000 fu abolito il ruolo di Chiesa di Stato alla Chiesa svedese.
In pratica, fu la decisione la del re Gustav I a portare a ciò.
Ci fu un vero e proprio cesaropapismo.
Il re era capo dello Stato e della Chiesa.
La logica del potere religioso unito a quello politico è tipica della mentalità rivoluzionaria.
Il potere religioso doveva essere sottoposto a quello politico.
In Svezia fu un re a decidere, appellandosi alla Parola di Dio. Con la Rivoluzione francese, invece, avvenne la stessa cosa, ma fu voluta dai movimenti populisti ed in chiave anticristiana.
Questo ci deve fare riflettere sul discorso della laicità.
La laicità è sì l'autonomia del potere civile da quello religioso (e viceversa) ma è anche un reciproco riconoscimento dei due enti.
Cordiali saluti.