Cari amici ed amiche.
Vi voglio parlare dell'egualitarismo e vi voglio spiegare il perché della mia avversione ad esso, attraverso le parole del libro di Plinio Correa de Oliveira, "Rivoluzione e Contro-rivoluzione":
"Orgoglio e ugualitarismo
La persona orgogliosa, soggetta all'autorità di un'altra, odia in primo luogo il giogo che in concreto pesa su di lei.
In secondo luogo, l'orgoglioso odia genericamente tutte le autorità e tutti i gioghi, e più ancora lo stesso principio di autorità, considerato in astratto.
E poiché odia ogni autorità, odia anche ogni superiorità, di qualsiasi ordine sia.
E in tutto questo si manifesta un vero odio a Dio (vedi punto "m" di questo paragrafo).
Questo odio per ogni disuguaglianza si è spinto tanto oltre che, mosse da esso, persone di alta
posizione l'hanno messa a repentaglio e perfino compromessa, soltanto per non accettare la
superiorità di chi sta più in alto di loro.
Ma c'è di più. In un eccesso di virulenza, l'orgoglio può portare qualcuno a lottare per l'anarchia, e a rifiutare il potere supremo che gli fosse offerto. E ciò perché la semplice esistenza di questo potere
supremo contiene implicitamente l'affermazione del principio di autorità, a cui ogni uomo in quanto tale -- e anche l'orgoglioso -- può essere soggetto.
L'orgoglio può così condurre all'ugualitarismo più completo e radicale.
Gli aspetti di questo ugualitarismo radicale e metafisico sono diversi:
a) Uguaglianza tra gli uomini e Dio: da ciò il panteismo, l'immanentismo e tutte le forme esoteriche
di religione, che mirano a stabilire un rapporto da uguale a uguale tra Dio e gli uomini, e hanno per
scopo di attribuire a questi ultimi prerogative divine. L'ateo è un ugualitario che, volendo evitare
l'assurdità dell'affermazione che l'uomo è Dio, cade in un altro assurdo, affermando che Dio non
esiste. Il laicismo è una forma di ateismo, e quindi di ugualitarismo. Esso afferma l'impossibilità di
giungere alla certezza dell'esistenza di Dio. Quindi, nella sfera temporale, l'uomo deve agire come
se Dio non esistesse, ossia, come qualcuno che ha detronizzato Dio.
b) Uguaglianza nella sfera ecclesiastica: soppressione del sacerdozio dotato dei poteri di ordine,
magistero e governo, o almeno di un sacerdozio con gradi gerarchici.
c) Uguaglianza tra le diverse religioni: tutte le discriminazioni religiose sono odiose perché
offendono la fondamentale uguaglianza tra gli uomini. Perciò, le diverse religioni devono essere
trattate in modo rigorosamente uguale. La pretesa di una religione di essere quella vera, a esclusione
delle altre, comporta l'affermazione di una superiorità, è contro la mansuetudine evangelica, ed è
pure impolitica, perché le preclude l'accesso ai cuori.
d) Uguaglianza nella sfera politica: soppressione, o almeno attenuazione, della disuguaglianza tra
governanti e governati. Il potere non viene da Dio, ma dalla massa, che comanda e alla quale il
governo deve ubbidire. Proscrizione della monarchia e della aristocrazia come regimi
intrinsecamente cattivi, in quanto antiugualitari. Soltanto la democrazia è legittima, giusta ed
evangelica (19).
e) Uguaglianza nella struttura della società: soppressione delle classi, soprattutto di quelle che si
perpetuano per via ereditaria. Abolizione di ogni influenza aristocratica nella direzione della società
e sul tono generale della cultura e dei costumi. La gerarchia naturale costituita dalla superiorità del
lavoro intellettuale sul lavoro manuale scomparirà con il superamento della distinzione tra l'uno e
l'altro.
f) Abolizione dei corpi intermedi tra l'individuo e lo Stato, come pure dei privilegi specificamente
inerenti a ciascun corpo sociale. Per quanto grande sia l'odio della Rivoluzione contro l'assolutismo
regio, è ancora più grande il suo odio contro i corpi intermedi e la monarchia organica medioevale.
Questo avviene perché l'assolutismo monarchico tende a mettere i sudditi, anche quelli più
altolocati, a un livello di reciproca uguaglianza, in una situazione menomata che preannuncia già quell'annullamento dell'individuo e quell'anonimato, che raggiungono la massima espressione nelle
grandi concentrazioni urbane della società socialista. Fra i corpi intermedi che devono essere
aboliti, occupa il primo posto la famiglia. Nella misura in cui non riesce a estinguerla, la
Rivoluzione cerca di sminuirla, mutilarla e vilipenderla in tutti i modi.
g) Uguaglianza economica: niente appartiene a qualcuno, tutto appartiene alla collettività.
Soppressione della proprietà privata, del diritto di ciascuno al frutto integrale del proprio lavoro
personale e alla scelta della sua professione.
h) Uguaglianza negli aspetti esteriori dell'esistenza: dalla varietà scaturisce facilmente una
disuguaglianza di livello. Perciò, diminuzione per quanto possibile della varietà negli abiti, nelle
abitazioni, nei mobili, nelle abitudini, ecc.
i) Uguaglianza nelle anime: la propaganda, in un certo senso, modella in modo uniforme tutte le
anime, togliendo loro tutte le peculiarità, e quasi la vita stessa. Perfino le differenze di psicologia e di atteggiamento fra i sessi tendono a diminuire il più possibile. Per tutte queste ragioni, scompare il
popolo, che è essenzialmente una grande famiglia di anime diverse ma armoniche, riunite attorno a ciò che è a loro comune. E sorge la massa, con la sua grande anima vuota, collettiva, schiava (20).
j) Uguaglianza in tutti i rapporti sociali: tra anziani e giovani, tra padroni e dipendenti, tra
insegnanti e studenti, tra marito e moglie, tra genitori e figli, ecc.
k) Uguaglianza nell'ordine internazionale lo Stato è costituito da un popolo indipendente che
esercita pieno dominio su un territorio. La sovranità è, dunque, il corrispettivo della proprietà nel
diritto pubblico. Ammessa l'idea di popolo, con caratteristiche che lo differenziano dagli altri, e
l'idea di sovranità, ci troviamo necessariamente di fronte a disuguaglianze: di capacità, di virtù, di
numero, ecc. Ammessa l'idea di territorialità, abbiamo la disuguaglianza quantitativa e qualitativa
delle diverse zone territoriali. Si capisce, perciò, come la Rivoluzione, fondamentalmente
ugualitaria, sogni di fondere tutte le razze, tutti i popoli e tutti gli Stati, in una sola razza, in un solo
popolo e in un solo Stato (vedi parte I, cap. XI, 3).
l) Uguaglianza tra le diverse parti del paese: per le stesse ragioni, e per un meccanismo analogo, la
Rivoluzione tende ad abolire all'interno delle patrie oggi esistenti tutto il sano regionalismo politico,
culturale, ecc.
m) Ugualitarismo e odio a Dio: san Tommaso insegna che la diversità delle creature e la loro
disposizione gerarchica sono un bene in sé, poiché così risplendono meglio nella creazione le
perfezioni del Creatore (21). E dice che, tanto tra gli angeli (22) quanto tra gli uomini, nel paradiso
terrestre come in questa terra d'esilio (23), la Provvidenza ha stabilito la disuguaglianza. Per questo,
un universo di creature uguali sarebbe un mondo in cui sarebbe cancellata, in tutta la misura
possibile, la somiglianza tra le creature e il Creatore. Quindi odiare, per principio, ogni e qualsiasi
disuguaglianza equivale a porsi metafisicamente contro gli elementi per la migliore somiglianza tra il Creatore e la creazione, significa odiare Dio.
n) I limiti della disuguaglianza: è chiaro che da tutta questa esposizione dottrinale non si può
concludere che la disuguaglianza sia sempre e necessariamente un bene.
Gli uomini sono tutti uguali per natura, e diversi soltanto nei loro elementi accidentali. I diritti che a loro provengono dal semplice fatto di essere uomini, sono uguali per tutti: diritto alla vita, all'onore, a condizioni di esistenza sufficienti, dunque, al lavoro e alla proprietà, alla costituzione di una famiglia, e soprattutto alla conoscenza e alla pratica della vera religione. E le disuguaglianze che attentano a questi diritti sono contrarie all'ordine della Provvidenza. Però, entro questi limiti, le disuguaglianze derivanti da elementi accidentali come la virtù, il talento, la bellezza, la forza, la amiglia, la tradizione, ecc., sono giuste e conformi all'ordine dell'universo (24).".
Queste parole spiegano pienamente la mia posizione.
Che gli uomini debbano avere gli stessi diritti fondamentali (come il diritto alla vita, il diritto di possedere beni, la libertà di parola e di espressione e la dignità della persona) è cosa nota.
Tuttavia, va detto che gli uomini non sono uguali tra loro.
Ogni uomo ha la propria libertà e può usarla come vuole.
Ogni uomo ha il proprio talento e può usarlo come vuole.
Ogni uomo ha le sue ambizioni e può seguirle o meno.
Dio volle così, come volle che l'uomo sia responsabile verso Dio, verso gli altri e verso sé medesimo.
Se Dio volle questo, come può l'uomo mettersi contro ciò, imponendo l'uguaglianza anche in tutti quegli aspetti che non sono i diritti fondamentali?
Il principio dell'egualitarismo (o "imposizione dell'eguaglianza" ) mira a distruggere i diritti fondamentali dell'uomo, impedendogli di esprimersi, togliendogli la dignità e, di fatto, negandogli di vivere.
L'egualitarismo annulla la persona, rendendo la sua vita non degna di essere vissuta, né definita tale.
Nell'egualitarismo vi è, quindi, la "cultura della morte".
Non ci si deve sorprendere se in tutti quei regimi (come nazismo e comunismo) che volevano imporre (e che vogliono imporre) l'uguaglianza con la forza ci sia stata (e ci sia tuttora) la morte.
Un'altra forma di egualitarismo pernicioso è anche quello che nega la famiglia, ad esempio, svilendo il valore del matrimonio, come quello che nega la proprietà privata.
La negazione del diritto di proprietà è frutto dell'invidia sociale e quindi dell'odio.
Gli egualitaristi dicono: "Dietro ad una grande ricchezza vi è un grande delitto".
Una frase del genere è una sciocchezza.
Un uomo ricco non è necessariamente un mascalzone.
Egli, infatti, potrebbe essere diventato ricco in funzione del proprio talento.
Anche lo svilimento del valore del matrimonio è frutto dell'odio.
Non voglio sembrare omofobo o retrogrado (poiché anche gli omosessuali hanno diritto di vivere, di possedere beni, di esprimere le proprie opinioni e di non vedere la propria dignità svilita) ma il fondamento della società è il rapporto familiare e la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, l'unione tra uomo e donna.
La radice del termine "matrimonio"è "madre" è ciò implica un rapporto uomo-donna, la base del progresso della società.
Il volere scardinare il concetto di matrimonio per "dare diritti ad altre forme di convivenza" implica la distruzione della stessa società.
Le generazioni che verranno dopo non avrebbero più un vero punto di riferimento, se ciò dovesse concretarsi.
Svilire il matrimonio significa detestare l'ordine naturale delle cose.
Anche questa è una forma di odio, una forma di odio verso Dio.
Per questo motivo, l'egualitarismo è distruttivo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
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sabato 28 aprile 2012
venerdì 27 aprile 2012
IV Domenica di Pasqua, la pietra scartata dai costruttori
Cari amici ed amiche.
Nelle Sante Messe di questa sera e di domani saranno letti i seguenti brani:
Gesù si fece riconoscere come pastore di tutti perché fu (ed è) sacerdote di tutti.
Egli testimoniò la fedeltà di Dio Padre, offrendo la sua vita in sacrificio.
Infatti, egli fece il paragone con un pastore che possiede un gregge.
Il pastore, infatti, sa che il suo gregge è la cosa più preziosa che ha.
Pur di difenderlo, egli sarebbe disposto anche a morire.
Al contrario, una persona che gestisce il gregge di un altro (dietro pagamento) fa solo il suo compitino ma non si farebbe uccidere per ciò che non è suo.
Da qui si può capire quella che fu (ed è) la natura di Gesù.
Gesù, però, disse anche un'altra cosa.
Egli disse: " E ho altre pecore con sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.".
Chi sono le "altre pecore" in questione?
Le "altre pecore" siamo noi, che non proveniamo direttamente dalla religione ebraica.
Questa sarà la Chiesa di Cristo, l'unione tra il vecchio Israele, il popolo eletto, e gli altri popoli, uniti sotto l'unico Signore.
Da qui, possiamo capire molte cose.
Cordiali saluti.
Nelle Sante Messe di questa sera e di domani saranno letti i seguenti brani:
- Dagli Atti degli Apostoli (capitolo 4, versetti 8-12): "[8] Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: "Capi del popolo e anziani,
[9] visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute,
[10] la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo.
[11] Questo Gesù è
la pietra che, scartata da voi, costruttori,
è diventata testata d'angolo.
[12] In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati". ". - Dal Salmo 117 (118): "[1] Alleluia.
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
[2] Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
[3] Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
[4] Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.
[5] Nell'angoscia ho gridato al Signore,
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
[6] Il Signore è con me, non ho timore;
che cosa può farmi l'uomo?
[7] Il Signore è con me, è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici.
[8] È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
[9] È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
[10] Tutti i popoli mi hanno circondato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[11] Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[12] Mi hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[13] Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato mio aiuto.
[14] Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
[15] Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,
[16] la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
[17] Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.
[18] Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
[19] Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
[20] È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
[21] Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
[22] La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
[23] ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
[24] Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
[25] Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
[26] Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
[27] Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi
fino ai lati dell'altare.
[28] Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
[29] Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia. ". - Dalla I lettera di Giovanni (capitolo 3, versetti 1-2): "[1] Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di
Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è
perché non ha conosciuto lui.
[2] Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. ". - Dal Vangelo secondo Giovanni (capitolo 10, versetti 11-18): "[10] Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io
sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
[11] Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
[12] Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde;
[13] egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
[14] Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
[15] come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
[16] E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
[17] Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
[18] Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio".".
Gesù si fece riconoscere come pastore di tutti perché fu (ed è) sacerdote di tutti.
Egli testimoniò la fedeltà di Dio Padre, offrendo la sua vita in sacrificio.
Infatti, egli fece il paragone con un pastore che possiede un gregge.
Il pastore, infatti, sa che il suo gregge è la cosa più preziosa che ha.
Pur di difenderlo, egli sarebbe disposto anche a morire.
Al contrario, una persona che gestisce il gregge di un altro (dietro pagamento) fa solo il suo compitino ma non si farebbe uccidere per ciò che non è suo.
Da qui si può capire quella che fu (ed è) la natura di Gesù.
Gesù, però, disse anche un'altra cosa.
Egli disse: " E ho altre pecore con sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.".
Chi sono le "altre pecore" in questione?
Le "altre pecore" siamo noi, che non proveniamo direttamente dalla religione ebraica.
Questa sarà la Chiesa di Cristo, l'unione tra il vecchio Israele, il popolo eletto, e gli altri popoli, uniti sotto l'unico Signore.
Da qui, possiamo capire molte cose.
Cordiali saluti.
La croce di Cristo, salvezza del mondo. Dai «Discorsi» di sant'Efrem, diacono.
Cari amici ed amiche.
Leggete questo testo riportato dall'amico Giovanni Covino (SEFT).
Esso è un testo di Sant'Efrem (306-373) e recita:
"Il nostro Signore fu schiacciato dalla morte, ma a sua volta egli la calpestò come una strada battuta. Si sottomise spontaneamente alla morte, accettò volontariamente la morte, per distruggere quella morte, che non voleva morire. Nostro Signore infatti uscì reggendo la croce perché così volle la morte. Ma sulla croce col suo grido trasse i morti fuori dagli inferi, nonostante che la morte cercasse di opporsi.
La morte lo ha ucciso nel corpo, che egli aveva assunto. Ma con le stesse armi egli trionfò sulla morte. La divinità si nascose sotto l'umanità e si avvicinò alla morte, la quale uccise e a sua volta fu uccisa. La morte uccise la vita naturale, ma venne uccisa dalla vita soprannaturale. Siccome la morte non poteva inghiottire il Verbo senza il corpo, né gli inferi accoglierlo senza la carne, egli nacque dalla Vergine, per poter scendere mediante il corpo al regno dei morti. Ma una volta giunto colà col corpo che aveva assunto, distrusse e disperse tutte le ricchezze e tutti i tesori infernali.
Cristo venne da Eva, genitrice di tutti i viventi. Ella è la vigna, la cui siepe fu aperta proprio dalla morte per le mani di quella stessa Eva che doveva, per questo, gustare i frutti della morte.
Eva, madre di tutti i viventi, divenne anche causa di morte per tutti i viventi.
Fiorì poi Maria, nuova vite rispetto all'antica Eva, ed in lei prese dimora la nuova vita, Cristo. Avvenne allora che la morte si avvicinasse a lui per divorarlo con la sua abituale sicurezza e ineluttabilità. Non si accorse, però, che nel frutto mortale, che mangiava, era nascosta la Vita. Fu questa che causò la fine della inconsapevole e incauta divoratrice. La morte lo inghiottì senza alcun timore ed egli liberò la vita e con essa la moltitudine degli uomini.
Fu ben potente il figlio del falegname, che portò la sua croce sopra gli inferi che ingoiavano tutto e trasferì il genere umano nella casa della vita. Siccome poi a causa del legno il genere umano era sprofondato in questi luoghi sotterranei, sopra un legno entrò nell'abitazione della vita. Perciò in quel legno in cui era stato innestato il ramoscello amaro, venne innestato un ramoscello dolce, perché riconosciamo colui al quale nessuna creatura è in grado di resistere.
Gloria a te che della tua croce hai fatto un ponte sulla morte. Attraverso questo ponte le anime si possono trasferire dalla regione della morte a quella della vita. Gloria a te che ti sei rivestito del corpo dell'uomo mortale e lo hai trasformato in sorgente di vita per tutti i mortali.
Tu ora certo vivi. Coloro che ti hanno ucciso hanno agito verso la tua vita come gli agricoltori. La seminarono come frumento nel solco profondo.
Ma di là rifiorì e fece risorgere con sé tutti.
Venite, offriamo il nostro amore come sacrificio grande e universale, eleviamo cantici solenni e rivolgiamo preghiere a colui che offrì la sua croce in sacrificio a Dio, per rendere ricchi tutti noi del suo inestimabile tesoro.".
Innanzitutto, ringrazio Giovanni che mi ha fatto leggere questo testo.
Gesù scrisse sulla sua carne la Legge dell'Antico Testamento, legge che recita:
"Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze ed ama il prossimo tuo come te stesso (Matteo capitolo 22, versetto 37)".
Per amore di Dio e del suo prossimo, Gesù si fece crocifiggere.
Egli diede la vita per Dio, i suoi amici e persino per i suoi nemici.
Per questi ultimi, egli chiese perdona.
Così, Gesù salvò il genere umano.
Egli scrisse la Legge del popolo ebraico, la Legge di Dio, nei cuori delle persone.
La scrisse con il suo sangue.
Cordiali saluti.
Leggete questo testo riportato dall'amico Giovanni Covino (SEFT).
Esso è un testo di Sant'Efrem (306-373) e recita:
"Il nostro Signore fu schiacciato dalla morte, ma a sua volta egli la calpestò come una strada battuta. Si sottomise spontaneamente alla morte, accettò volontariamente la morte, per distruggere quella morte, che non voleva morire. Nostro Signore infatti uscì reggendo la croce perché così volle la morte. Ma sulla croce col suo grido trasse i morti fuori dagli inferi, nonostante che la morte cercasse di opporsi.
La morte lo ha ucciso nel corpo, che egli aveva assunto. Ma con le stesse armi egli trionfò sulla morte. La divinità si nascose sotto l'umanità e si avvicinò alla morte, la quale uccise e a sua volta fu uccisa. La morte uccise la vita naturale, ma venne uccisa dalla vita soprannaturale. Siccome la morte non poteva inghiottire il Verbo senza il corpo, né gli inferi accoglierlo senza la carne, egli nacque dalla Vergine, per poter scendere mediante il corpo al regno dei morti. Ma una volta giunto colà col corpo che aveva assunto, distrusse e disperse tutte le ricchezze e tutti i tesori infernali.
Cristo venne da Eva, genitrice di tutti i viventi. Ella è la vigna, la cui siepe fu aperta proprio dalla morte per le mani di quella stessa Eva che doveva, per questo, gustare i frutti della morte.
Eva, madre di tutti i viventi, divenne anche causa di morte per tutti i viventi.
Fiorì poi Maria, nuova vite rispetto all'antica Eva, ed in lei prese dimora la nuova vita, Cristo. Avvenne allora che la morte si avvicinasse a lui per divorarlo con la sua abituale sicurezza e ineluttabilità. Non si accorse, però, che nel frutto mortale, che mangiava, era nascosta la Vita. Fu questa che causò la fine della inconsapevole e incauta divoratrice. La morte lo inghiottì senza alcun timore ed egli liberò la vita e con essa la moltitudine degli uomini.
Fu ben potente il figlio del falegname, che portò la sua croce sopra gli inferi che ingoiavano tutto e trasferì il genere umano nella casa della vita. Siccome poi a causa del legno il genere umano era sprofondato in questi luoghi sotterranei, sopra un legno entrò nell'abitazione della vita. Perciò in quel legno in cui era stato innestato il ramoscello amaro, venne innestato un ramoscello dolce, perché riconosciamo colui al quale nessuna creatura è in grado di resistere.
Gloria a te che della tua croce hai fatto un ponte sulla morte. Attraverso questo ponte le anime si possono trasferire dalla regione della morte a quella della vita. Gloria a te che ti sei rivestito del corpo dell'uomo mortale e lo hai trasformato in sorgente di vita per tutti i mortali.
Tu ora certo vivi. Coloro che ti hanno ucciso hanno agito verso la tua vita come gli agricoltori. La seminarono come frumento nel solco profondo.
Ma di là rifiorì e fece risorgere con sé tutti.
Venite, offriamo il nostro amore come sacrificio grande e universale, eleviamo cantici solenni e rivolgiamo preghiere a colui che offrì la sua croce in sacrificio a Dio, per rendere ricchi tutti noi del suo inestimabile tesoro.".
Innanzitutto, ringrazio Giovanni che mi ha fatto leggere questo testo.
Gesù scrisse sulla sua carne la Legge dell'Antico Testamento, legge che recita:
"Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze ed ama il prossimo tuo come te stesso (Matteo capitolo 22, versetto 37)".
Per amore di Dio e del suo prossimo, Gesù si fece crocifiggere.
Egli diede la vita per Dio, i suoi amici e persino per i suoi nemici.
Per questi ultimi, egli chiese perdona.
Così, Gesù salvò il genere umano.
Egli scrisse la Legge del popolo ebraico, la Legge di Dio, nei cuori delle persone.
La scrisse con il suo sangue.
Cordiali saluti.
IMU, la lettera di Giuseppe Sagliocco
Cari amici ed amiche.
L'amico Giuseppe Sagliocco ha scritto questa lettera.
L'ha scritta sul suo blog e al giornale "Il Cittadino":
"Non si può chiedere ai cittadini di pagare prima per una imposta senza sapere come sarà e quanto si pagherà alla fine, in definitiva. Mi spiego meglio: fino al mese di settembre i Comuni hanno tempo e possibilità di scegliere, cioè decidere le percentuali da applicare alla nuova Imposta Municipale Unica. Si stanno studiando al momento delle modifiche che porteranno verosimilmente a calcolare l’IMU non più come con l’ICI e cioè agendo sulla consistenza catastale calcolata in vani, bensì rapportando tutto ai metri quadrati. Ad esempio, 5.5 vani con la vecchia ICI, sarebbero circa 90 metri quadri calcolati con la nuova imposta. La domanda da porsi però è come faccio io governo a chiedere a te cittadino di pagare una certa cifra, se ancora non ho provveduto nemmeno a stabilire quanto si dovrà pagare e con quale metodologia?
Se non ho ancora stabilito cioè se per il pagamento verrà richiesto di utilizzare ancora il calcolo dei vani catastalmente determinati, oppure verosimilmente si dovrà ancora attendere a dopo il passaggio alla base di calcolo che tiene conto dei metri quadrati, tuttora in discussione? Ecco quindi una semplice, banale proposta che voglio fare sperando che qualcuno la faccia propria e la porti avanti. Riguarda i giovani, le coppie in particolare che hanno acceso un mutuo e che sulla loro futura casa di proprietà sono tenuti da subito al pagamento pieno della IMU.
La mia idea o proposta se vogliamo, è semplice ed attuabile: essa prevede che, con riferimento al mutuo, e riguardo alla Imposta Municipale Unica, l’IMU stessa venga pagata dai futuri proprietari solamente in base alla percentuale di possesso acquisita. Mi spiego meglio: chi ad esempio ha stipulato un contratto di mutuo per 25 anni, sa che la casa diventa completamente di sua proprietà solo dopo aver pagato, e quindi estinto il mutuo dopo 25 anni; infatti egli non può, e non deve pagare come se la casa fosse completamente sua già al primo anno, o sia anche al decimo ma anche al ventesimo anno, bensì il cittadino, la giovane coppia, dovranno pagare la imposta municipale unica percentualmente e proporzionalmente a quanto versato per riscattare la proprietà di possesso acquisita fino a quel momento.
Va da se che se la casa è completamente riscattata sono tenuto a pagare interamente su di essa l’IMU mentre non si capisce perché debba invece pagare completamente la imposta sulla casa anche chi la casa non la ha ancora riscattata completamente. Se io riscatto il mutuo ad esempio per un 25% dell’importo complessivo, la casa è di mia proprietà per il 25% quindi io pagherò la nuova tassa sul 25% effettivamente riscattato in proporzione, e che diventerà mio solamente quando avrò riscattato completamente il mutuo acceso.
E’ di questi giorni infine e la rivendico, la battaglia portata avanti dal Pdl con il segretario Alfano sull’Imu, che ha ottenuto "prima la rateizzazione dell’imposta e ora l’accoglimento di un ordine del giorno (emendamento) affinche’ l’Imu sia dovuta una tantum". Già, perché bisogna certo essere soddisfatti del fatto che si impegna il Governo ad eliminare l’Imu nel 2013 ed a renderla quindi, nei fatti, una tassa una tantum che si pagherà solo quest’anno.
Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Pdl – Lodi".
Io penso che Giuseppe abbia pienamente ragione.
L'amico Giuseppe Sagliocco ha scritto questa lettera.
L'ha scritta sul suo blog e al giornale "Il Cittadino":
"Non si può chiedere ai cittadini di pagare prima per una imposta senza sapere come sarà e quanto si pagherà alla fine, in definitiva. Mi spiego meglio: fino al mese di settembre i Comuni hanno tempo e possibilità di scegliere, cioè decidere le percentuali da applicare alla nuova Imposta Municipale Unica. Si stanno studiando al momento delle modifiche che porteranno verosimilmente a calcolare l’IMU non più come con l’ICI e cioè agendo sulla consistenza catastale calcolata in vani, bensì rapportando tutto ai metri quadrati. Ad esempio, 5.5 vani con la vecchia ICI, sarebbero circa 90 metri quadri calcolati con la nuova imposta. La domanda da porsi però è come faccio io governo a chiedere a te cittadino di pagare una certa cifra, se ancora non ho provveduto nemmeno a stabilire quanto si dovrà pagare e con quale metodologia?
Se non ho ancora stabilito cioè se per il pagamento verrà richiesto di utilizzare ancora il calcolo dei vani catastalmente determinati, oppure verosimilmente si dovrà ancora attendere a dopo il passaggio alla base di calcolo che tiene conto dei metri quadrati, tuttora in discussione? Ecco quindi una semplice, banale proposta che voglio fare sperando che qualcuno la faccia propria e la porti avanti. Riguarda i giovani, le coppie in particolare che hanno acceso un mutuo e che sulla loro futura casa di proprietà sono tenuti da subito al pagamento pieno della IMU.
La mia idea o proposta se vogliamo, è semplice ed attuabile: essa prevede che, con riferimento al mutuo, e riguardo alla Imposta Municipale Unica, l’IMU stessa venga pagata dai futuri proprietari solamente in base alla percentuale di possesso acquisita. Mi spiego meglio: chi ad esempio ha stipulato un contratto di mutuo per 25 anni, sa che la casa diventa completamente di sua proprietà solo dopo aver pagato, e quindi estinto il mutuo dopo 25 anni; infatti egli non può, e non deve pagare come se la casa fosse completamente sua già al primo anno, o sia anche al decimo ma anche al ventesimo anno, bensì il cittadino, la giovane coppia, dovranno pagare la imposta municipale unica percentualmente e proporzionalmente a quanto versato per riscattare la proprietà di possesso acquisita fino a quel momento.
Va da se che se la casa è completamente riscattata sono tenuto a pagare interamente su di essa l’IMU mentre non si capisce perché debba invece pagare completamente la imposta sulla casa anche chi la casa non la ha ancora riscattata completamente. Se io riscatto il mutuo ad esempio per un 25% dell’importo complessivo, la casa è di mia proprietà per il 25% quindi io pagherò la nuova tassa sul 25% effettivamente riscattato in proporzione, e che diventerà mio solamente quando avrò riscattato completamente il mutuo acceso.
E’ di questi giorni infine e la rivendico, la battaglia portata avanti dal Pdl con il segretario Alfano sull’Imu, che ha ottenuto "prima la rateizzazione dell’imposta e ora l’accoglimento di un ordine del giorno (emendamento) affinche’ l’Imu sia dovuta una tantum". Già, perché bisogna certo essere soddisfatti del fatto che si impegna il Governo ad eliminare l’Imu nel 2013 ed a renderla quindi, nei fatti, una tassa una tantum che si pagherà solo quest’anno.
Giuseppe Sagliocco
Iscritto al Pdl – Lodi".
Io penso che Giuseppe abbia pienamente ragione.
L'IMU sta creando molti problemi sia ai Comuni, che devono fare dei calcoli enormi, e sia ai cittadini vengono tartassati.
Oltretutto, il gettito dell'IMU non finisce nelle casse dei Comuni ma va allo Stato, alla faccia del federalismo.
Questo non va bene.
Cordiali saluti.
Caso Vanessa Scialfa, il fidanzato ha confessato!
Cari amici ed amiche.
Vanessa Scialfa, la ventenne di Enna che è scomparsa il 24 aprile e che è stata trovata morta ieri, è stata uccisa dal fidanzato.
Egli stesso ha confessato l'omicidio.
Il movente è stato passionale.
Lui e lei hanno litigato e, colto da un raptus, lui ha ucciso la ragazza.
Al contrario di quello che sostengono alcuni, io non penso che questi delitti siano aumentati.
Io penso che oggi essi siano maggiormente all'attenzione di tutti.
Io ritengo che la violenza contro le donne sia una piaga che va combattuta.
Cordiali saluti.
Vanessa Scialfa, la ventenne di Enna che è scomparsa il 24 aprile e che è stata trovata morta ieri, è stata uccisa dal fidanzato.
Egli stesso ha confessato l'omicidio.
Il movente è stato passionale.
Lui e lei hanno litigato e, colto da un raptus, lui ha ucciso la ragazza.
Al contrario di quello che sostengono alcuni, io non penso che questi delitti siano aumentati.
Io penso che oggi essi siano maggiormente all'attenzione di tutti.
Io ritengo che la violenza contro le donne sia una piaga che va combattuta.
Cordiali saluti.
Blog, parla il ministro Severino
Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo de "La Nazione" che è intitolato ""Servono regole certe per i blog" L'appello del ministro Severino".
Il Ministro di Grazia e Giustizia, Paola Severino, ha parlato della questione del blog.
Ora, io esprimo un parere.
Sono d'accordo con il ministro abbia ragione per quanto riguarda la responsabilità di chi gestisce un blog.
Di certo, se un blogger scrive qualcosa di diffamatorio contro un'altra persona, questi deve essere sanzionato.
Tuttavia, non si possono nemmeno censurare i siti ed il blogs.
Quindi, ben vengano le regole, purché non vi sia una volontà censoria.
Ad esempio, ci sono tanti blog che (virtualmente) sono luoghi di confronto e che servono a fare sì che le idee circolino e la gente si faccia un'opinione.
Questo mio blog è un esempio.
Io cerco di fare cultura e di fare sì che le persone si facciano un'opinione, senza offendere nessuno.
Non vorrei che il pretesto di fare una nuova legge atta a regolare i blog diventi una censura.
Se una cosa del genere dovesse verificarsi, sarebbe molto grave.
Cordiali saluti.
Leggete l'articolo de "La Nazione" che è intitolato ""Servono regole certe per i blog" L'appello del ministro Severino".
Il Ministro di Grazia e Giustizia, Paola Severino, ha parlato della questione del blog.
Ora, io esprimo un parere.
Sono d'accordo con il ministro abbia ragione per quanto riguarda la responsabilità di chi gestisce un blog.
Di certo, se un blogger scrive qualcosa di diffamatorio contro un'altra persona, questi deve essere sanzionato.
Tuttavia, non si possono nemmeno censurare i siti ed il blogs.
Quindi, ben vengano le regole, purché non vi sia una volontà censoria.
Ad esempio, ci sono tanti blog che (virtualmente) sono luoghi di confronto e che servono a fare sì che le idee circolino e la gente si faccia un'opinione.
Questo mio blog è un esempio.
Io cerco di fare cultura e di fare sì che le persone si facciano un'opinione, senza offendere nessuno.
Non vorrei che il pretesto di fare una nuova legge atta a regolare i blog diventi una censura.
Se una cosa del genere dovesse verificarsi, sarebbe molto grave.
Cordiali saluti.
Luoghi comuni su Israele e gli ebrei? E' ora di finirla!
Cari amici ed amiche.
Guardate questa foto e leggete questo testo che ho preso dal sito "Il Deboscio":
Purtroppo, ho potuto vedere di persona il fatto che essi siano ancora ricorrenti.
Un giorno, stavo discutendo al telefono con un mio amico fraterno.
Stavo parlando di Israele.
Questo mio amico fraterno ha detto una cosa che mi ha fatto arrabbiare.
In pratica, lui ha sostenuto i primi veri antisemiti siano proprio gli Israeliani poiché questi ultimi attaccano gli Arabi, che sono l'unico popolo veramente semita, per caratteristiche fisiche.
Io mi sono arrabbiato molto e gli ho detto di svegliarsi e che farebbe bene a documentarsi.
Lui ha detto che gli Israeliani sono polacchi, russi, tedeschi ed italiani e sono biondi e con gli occhi azzurri mentre il carattere semita è mediterraneo, moro e con gli occhi scuri.
In pratica, ha detto che i veri semiti sono gli Arabi e che gli Israeliani sono antisemiti.
Io mi sono arrabbiato e gli ho detto che è vero il fatto che ebrei israeliani provengano da Paesi europei ma che è altrettanto vero che essi sono ebrei da sempre e non sono cristiani convertiti all'Ebraismo.
Quegli ebrei europei arrivati in Israele sono figli di quella diaspora del 70 AD, anno in cui fu distrutto il Tempio di Gerusalemme ed il popolo ebraico fu disperso dalle truppe romane dell'imperatore Vespasiano.
In pratica, questi ebrei sono tornati a casa loro.
Hanno tutto il diritto di difendere la propria casa dai terroristi di Hamas e quant'altro.
Due giorni fa, qui a Roncoferraro (Mantova), stavo parlando di Beppe Grillo e gli ho detto che a me non è piaciuto per quello che egli ha detto su Israele.
Guardate questa foto e leggete questo testo che ho preso dal sito "Il Deboscio":
- Hanno una marcia in più
- I primi a essere razzisti sono loro.
- Non esistono ebrei poveri.
- Non si fanno mai offrire niente, per non dover ricambiare dopo.
- Lavorano solo tra di loro.
- Mai fare una società con un ebreo.
- Raccontano bene le barzellette.
- Sono bravi in matematica.
- Tutti i più grandi musicisti sono ebrei.
- Sempre in viaggio.
- Sono i migliori romanzieri americani.
- Sono ossessionati dalla madre.
- Governano il mondo.
- Guerrafondai.
- Solo gli italiani riescono a fregarli.
- Pensano solo al sesso (orale).
- L’undici settembre l’hanno organizzato loro. O comunque sapevano.
- Molto meglio gli aschenaziti.
- Tutti massoni.
- Hanno il naso a forma di 6.
- Gad Lerner.
Purtroppo, ho potuto vedere di persona il fatto che essi siano ancora ricorrenti.
Un giorno, stavo discutendo al telefono con un mio amico fraterno.
Stavo parlando di Israele.
Questo mio amico fraterno ha detto una cosa che mi ha fatto arrabbiare.
In pratica, lui ha sostenuto i primi veri antisemiti siano proprio gli Israeliani poiché questi ultimi attaccano gli Arabi, che sono l'unico popolo veramente semita, per caratteristiche fisiche.
Io mi sono arrabbiato molto e gli ho detto di svegliarsi e che farebbe bene a documentarsi.
Lui ha detto che gli Israeliani sono polacchi, russi, tedeschi ed italiani e sono biondi e con gli occhi azzurri mentre il carattere semita è mediterraneo, moro e con gli occhi scuri.
In pratica, ha detto che i veri semiti sono gli Arabi e che gli Israeliani sono antisemiti.
Io mi sono arrabbiato e gli ho detto che è vero il fatto che ebrei israeliani provengano da Paesi europei ma che è altrettanto vero che essi sono ebrei da sempre e non sono cristiani convertiti all'Ebraismo.
Quegli ebrei europei arrivati in Israele sono figli di quella diaspora del 70 AD, anno in cui fu distrutto il Tempio di Gerusalemme ed il popolo ebraico fu disperso dalle truppe romane dell'imperatore Vespasiano.
In pratica, questi ebrei sono tornati a casa loro.
Hanno tutto il diritto di difendere la propria casa dai terroristi di Hamas e quant'altro.
Due giorni fa, qui a Roncoferraro (Mantova), stavo parlando di Beppe Grillo e gli ho detto che a me non è piaciuto per quello che egli ha detto su Israele.
Lui mi ha risposto, dicendo che io stavo sbagliando, che avrei dovuto mettermi dalla parte degli Arabi e vedere la loro sofferenza e che io non sapevo che gli Israeliani uccidessero gli Arabi come cani.
Io mi stavo arrabbiando e gli ho risposto che ciò non era vero.
Gli ho detto che Israele si sta difendendo dagli attacchi dei terroristi.
Io ritengo che questi pregiudizi siano stupidi.
Gli ebrei sono persone come i non ebrei, come il sottoscritto.
Anch'io ho il naso adunco (anche perché è stato rotto da una pallonata) ma sono ebreo.
Anch'io ho il naso adunco (anche perché è stato rotto da una pallonata) ma sono ebreo.
Anche gli ebrei, esattamente come noi, hanno dato (e danno) un grande contributo alla nostra società.
Inoltre, ci sono ebrei ricchi ed ebrei poveri e non tutti gli ebrei sono massoni.
Non so se ridere o piangere.
Inoltre, ci sono ebrei ricchi ed ebrei poveri e non tutti gli ebrei sono massoni.
Non so se ridere o piangere.
Siamo nel 2012 e questi schifosi pregiudizi nazisti sono ancora presenti.
Dire che ciò sia uno schifo è poco!
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.