Cari amici ed amiche.
Oggi, il Santo Padre Benedetto XVI compie 85 anni.
A lui vanno i miei migliori auguri di un felice compleanno.
Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Alois Ratzinger, soffrì molto in passato.
Egli nacque a Marktl am Inn (in Baviera) il 16 aprile 1917.
Dovette soffrire l'onta del nazismo.
Iscritto forzatamente alla Gioventù Hitleriana, egli (come la sua famiglia) fu contro il nazismo ( non partecipò alle attività del gruppo) e ciò gli costò discriminazioni e quant'altro.
Proprio come il suo grande predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, Papa Giovanni Paolo II si è sempre battuto contro i totalitarismi.
Inoltre, egli si è sempre posto la questione del confronto con le altre fedi e con le altre idee.
Parliamo, ad esempio, degli incontri con il Primate anglicano o di quelli con i vescovi ortodossi, piuttosto che della visita alla Sinagoga di Roma o delle occasioni di dialogo con gli esponenti di altre religioni, dai musulmani ai buddisti, e con gli atei.
Questo è il miglior modo di approcciarsi alle cose.
A questo grande uomo deve essere augurato ogni bene.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
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domenica 15 aprile 2012
IO STO CON ISRAELE
Cari amici ed amiche.
Guardate questa foto e leggete questa didascalia:
"E' in arrivo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv una nuova operazione Flottilla style, chiamata Flytilla, tra stanotte e domani, guarda caso a un anno esatto dalla morte di Vittorio Arrigoni sequestrato e assassinato a Gaza,non di certo per mano israeliana.-le persone non gradite che vogliono entrare in Israele allo scopo di fomentare disordini verranno respinte al loro arrivo. Il Governo israeliano ha già da giorni consegnato alle varie compagnie aeree la lista di circa 300 pacifinti, ai quali appunto perché pacifinti e non pacifisti non sarà permesso di entrare in Israele.Anche don Nandino Capovilla,veneto di Venezia, parroco di Murano,coordinatore nazionale della segreteria di Pax Christi (movimento "pacifista" che ha anche un punto di riferimento concreto e importante a Vicenza), prelato molto attivo contro Israele e altrettanto cieco, sordo e muto quando a sparare sono i palestinesi e a morire sono gli israeliani, parroco con la Kefiah (della quale probabilmente non ne conosce il reale significato), Alex Zanotelli presbitero e missionario nativo della Val di Non e l'astrofisica Margherita Hack hanno benedetto e aderito alla flytilla Palestina 2012 (fonte osservatorio Iraq), anche se al momento non è possibile capire se ci parteciperanno fisicamente. Ho la sensazione che almeno uno dei tre non sia gradito.Non ho capito perché vogliono entrare a tutti i costi da Israele, paese quanto mai da loro odiato, potrebbero tentare di entrare da altri paesi, volendo e sacrificandosi potrebbero farlo,se uno crede in un ideale, può anche sobbarcarsi una fatica fatta di aereo, corriera e cammello.Sta di fatto che un folto gruppo di italiani andrà a unirsi ad altri attivisti del Gruppo Welcome to Palestina, provenienti da ogni parte del mondo. Mi pongo una domanda: chi paga i loro viaggi e chi c'è e quanti sono dietro alle loro organizzazioni? Lo scopo politico dell'iniziativa dovrebbe essere quello di verificare se le Autorità Israeliane (maiuscolo in senso di rispetto) permettono ad attivisti apparentemente pacifici di entrare nei Territori.Questa motivazione perde ogni logica valenza, perché Israele non ha mai vietato l'ingresso a chi voleva (davvero) costruire una scuola o un asilo, non ha mai vietato l'ingresso a turisti o pellegrini "normali". Ben fa quindi l''organizzazione ebraica non governativa, Israel Law Centre, a chiedere alla procura generale di mettere fine a questa campagna, giunta alla sua terza edizione, processando i responsabili. ''Questa è un'attività criminale che viola diverse leggi israeliane, come la manifestazione non autorizzata e l'attraversamento del confine, quando è stato esplicitamente detto loro di non venire''Il Sindaco di Beltlemme, il cristiano Victor Batarseh, ha chiesto alle autorità israeliane di non impedirgli di accogliere gli attivisti della missione, ma il governo di Tel Aviv sembra irremovibile nella decisione di non consentire gli sbarchi. Victor Batarseh farebbe bene invece a considerare che Israele è l'unico paese del Medio Oriente dove i cristiani sono in aumento,la stessa cosa non si può di certo dire del nuovo democratico Egitto, delle nuove democratiche Libia e Tunisia.Ho buoni motivi per credere che il reale obiettivo di questi lupetti pacifinti sia quello di partecipare a manifestazioni anti-israeliane in Giudea e in Samaria. Ci provarono anche lo scorso anno un centinaio di persone che vennero respinte: qualcuno si azzarda a ipotizzare arrivi variabili da un minimo di mille a un massimo di duemila persone, Fermo restando che sono sion, non posso rimanere silenzioso di fronte al fatto che migliaia di lupetti si permettono di andare a fare i pacifinti in Israele, a disquisire su come vengono trattati gli arabi in Israele, a misurare lembi di terreni e questi stessi pacifinti non vanno a dimostrare in Siria, dove davvero vengono massacrati quotidianamente essere umani. E' giustizia questa? E' pacifismo? ci sono centinaia di denunce contro lo stato di Israele colpevole di difendersi dai missili lanciati da Gaza ma nessuna denuncia contro Assad, colpevole davvero di genocidio. Per non parlare poi dei recenti passati di Libia, Tunisia, Egitto e un po' più lontani di Iran e Irak dove erano i pacifisti quando questi esseri umani venivano massacrati? Ma chi sono davvero questi lupetti che si nascondono sotto il vestito di pacifisti, così sensibili ai diritti dei palestinesi e così poco sensibili ed equi nei confronti dei loro confratelli siriani, egiziani, libici, iraniani e iracheni? Diffidiamo dei lupetti volanti, individui capaci di trasmettere solo segnali forti, eversivi e provocatori, fautori di una proposta flottiliana quanto mai ingiusta e iniqua, promotori di un finto pacifismo davvero a senso unico, troppo unico per essere credibile e rispettato! Sensali di illusioni e maschere di finta umanità.".
Guardate questa foto e leggete questa didascalia:
"E' in arrivo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv una nuova operazione Flottilla style, chiamata Flytilla, tra stanotte e domani, guarda caso a un anno esatto dalla morte di Vittorio Arrigoni sequestrato e assassinato a Gaza,non di certo per mano israeliana.-le persone non gradite che vogliono entrare in Israele allo scopo di fomentare disordini verranno respinte al loro arrivo. Il Governo israeliano ha già da giorni consegnato alle varie compagnie aeree la lista di circa 300 pacifinti, ai quali appunto perché pacifinti e non pacifisti non sarà permesso di entrare in Israele.Anche don Nandino Capovilla,veneto di Venezia, parroco di Murano,coordinatore nazionale della segreteria di Pax Christi (movimento "pacifista" che ha anche un punto di riferimento concreto e importante a Vicenza), prelato molto attivo contro Israele e altrettanto cieco, sordo e muto quando a sparare sono i palestinesi e a morire sono gli israeliani, parroco con la Kefiah (della quale probabilmente non ne conosce il reale significato), Alex Zanotelli presbitero e missionario nativo della Val di Non e l'astrofisica Margherita Hack hanno benedetto e aderito alla flytilla Palestina 2012 (fonte osservatorio Iraq), anche se al momento non è possibile capire se ci parteciperanno fisicamente. Ho la sensazione che almeno uno dei tre non sia gradito.Non ho capito perché vogliono entrare a tutti i costi da Israele, paese quanto mai da loro odiato, potrebbero tentare di entrare da altri paesi, volendo e sacrificandosi potrebbero farlo,se uno crede in un ideale, può anche sobbarcarsi una fatica fatta di aereo, corriera e cammello.Sta di fatto che un folto gruppo di italiani andrà a unirsi ad altri attivisti del Gruppo Welcome to Palestina, provenienti da ogni parte del mondo. Mi pongo una domanda: chi paga i loro viaggi e chi c'è e quanti sono dietro alle loro organizzazioni? Lo scopo politico dell'iniziativa dovrebbe essere quello di verificare se le Autorità Israeliane (maiuscolo in senso di rispetto) permettono ad attivisti apparentemente pacifici di entrare nei Territori.Questa motivazione perde ogni logica valenza, perché Israele non ha mai vietato l'ingresso a chi voleva (davvero) costruire una scuola o un asilo, non ha mai vietato l'ingresso a turisti o pellegrini "normali". Ben fa quindi l''organizzazione ebraica non governativa, Israel Law Centre, a chiedere alla procura generale di mettere fine a questa campagna, giunta alla sua terza edizione, processando i responsabili. ''Questa è un'attività criminale che viola diverse leggi israeliane, come la manifestazione non autorizzata e l'attraversamento del confine, quando è stato esplicitamente detto loro di non venire''Il Sindaco di Beltlemme, il cristiano Victor Batarseh, ha chiesto alle autorità israeliane di non impedirgli di accogliere gli attivisti della missione, ma il governo di Tel Aviv sembra irremovibile nella decisione di non consentire gli sbarchi. Victor Batarseh farebbe bene invece a considerare che Israele è l'unico paese del Medio Oriente dove i cristiani sono in aumento,la stessa cosa non si può di certo dire del nuovo democratico Egitto, delle nuove democratiche Libia e Tunisia.Ho buoni motivi per credere che il reale obiettivo di questi lupetti pacifinti sia quello di partecipare a manifestazioni anti-israeliane in Giudea e in Samaria. Ci provarono anche lo scorso anno un centinaio di persone che vennero respinte: qualcuno si azzarda a ipotizzare arrivi variabili da un minimo di mille a un massimo di duemila persone, Fermo restando che sono sion, non posso rimanere silenzioso di fronte al fatto che migliaia di lupetti si permettono di andare a fare i pacifinti in Israele, a disquisire su come vengono trattati gli arabi in Israele, a misurare lembi di terreni e questi stessi pacifinti non vanno a dimostrare in Siria, dove davvero vengono massacrati quotidianamente essere umani. E' giustizia questa? E' pacifismo? ci sono centinaia di denunce contro lo stato di Israele colpevole di difendersi dai missili lanciati da Gaza ma nessuna denuncia contro Assad, colpevole davvero di genocidio. Per non parlare poi dei recenti passati di Libia, Tunisia, Egitto e un po' più lontani di Iran e Irak dove erano i pacifisti quando questi esseri umani venivano massacrati? Ma chi sono davvero questi lupetti che si nascondono sotto il vestito di pacifisti, così sensibili ai diritti dei palestinesi e così poco sensibili ed equi nei confronti dei loro confratelli siriani, egiziani, libici, iraniani e iracheni? Diffidiamo dei lupetti volanti, individui capaci di trasmettere solo segnali forti, eversivi e provocatori, fautori di una proposta flottiliana quanto mai ingiusta e iniqua, promotori di un finto pacifismo davvero a senso unico, troppo unico per essere credibile e rispettato! Sensali di illusioni e maschere di finta umanità.".
Io sto con Israele.
Intendiamoci, io non odio gli Arabi ma ritengo che lo Stato di Israele sia legittimo e che abbia il sacrosanto diritto di difendersi.
Voglio dire una cosa senza dietrologie.
Io penso che questo anti-israelismo sia antisemitismo.
Se a fare uno Stato simile ad Israele fosse stato un altro popolo, un popolo diverso da quello ebraico, ci sarebbe stata una simile ostilità?
Io credo di no.
A mio giudizio Israele ha il diritto di difendere la sua gente.
Esso è un Paese libero e civile, in cui ebrei, musulmani e cristiani coesistono.
Certo, esso ha la sua impronta ebraica perché la maggioranza professa religione ebraica.
Tuttavia, lì c'è tolleranza.
Anzi, ricordo che grazie agli Israeliani, il Cenacolo di Gerusalemme è aperto a noi cristiani.
Tra l'altro, ricordo che nell'antico Tempio di Gerusalemme ci fu il "cortile dei gentili", un'area riservata a quei non ebrei che cercavano quel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Quindi, non mi piace che si parli male di Israele.
Lo dico da cristiano che vede negli amici ebrei dei fratelli.
Cordiali saluti.
Alexis de Tocqueville, nella prefazione a L'Antico Regime e la rivoluzione
Cari amici ed amiche.
Su Facebook, l'amico Andrea Casiere mi ha fatto avere questo testo di Alexis de Tocqueville:
" Fra le tenebre dell’avvenire tre verità si possono già scorgere limpidamente. La prima, che tutti gli uomini dei nostri tempi sono trascinati da una forza sconosciuta che si può sperare di regolare o di rallentare, ma non di vincere, e che a volte li spinge dolcemente, a volte li precipita, verso la distruzione dell’aristocrazia; la seconda, che, fra tutte le società del mondo, quelle che stenteranno sempre più delle altre a sfuggire un governo assoluto saranno proprio le società in cui l’aristocrazia non è più e non può più esistere; la terza, infine, che in nessun luogo il dispotismo produrrà effetti tanto dannosi quanto in tali società; perché più di ogni altro sistema di governo favorisce lo sviluppo di tutti i vizi ai quali queste società sono particolarmente soggette e le spinge da quel lato verso il quale, seguendo una naturale inclinazione, tendevano già.
Gli uomini, non più uniti da vincoli di casta, di classe, di corporazione, di famiglia, sono già troppo inclini a preoccuparsi solo dei loro interessi particolari, portati sempre a non considerare che se stessi e a chiudersi in un angusto individualismo in cui ogni virtù pubblica è soffocata. Il dispotismo, invece di lottare contro questa tendenza, la rende irresistibile perché toglie ai cittadini ogni passione comune, ogni mutuo bisogno, ogni necessità di capirsi, ogni occasione di agire insieme; li mura, per così dire, nella vita privata. Essi tendevano già ad appartarsi, esso li isola; erano già freddi gli uni per gli altri, esso li gela del tutto.
In queste società, dove nulla è stabile, ciascuno è continuamente assillato dal timore di scendere e dalla smania di salire; e poiché il denaro, come è divenuto il segno principale che classifica e distingue gli uomini così ha anche acquistato una mobilità straordinaria passando da una mano all’altra continuamente, trasformando la condizione degli individui, abbassando o elevando le famiglie, non v’è quasi nessuno che non sia costretto ad uno sforzo disperato e continuo per conservarlo o per acquistarlo. Il desiderio di arricchirsi ad ogni costo, la passione degli affari, l’avidità di guadagno, la ricerca del benessere e dei godimenti materiali sono pertanto, in questa società le passioni più comuni. Si diffondono facilmente in tutte le classi, penetrano fino a quelle che erano state fino allora più estranee ad esse, e arriveranno ben presto a indebolire e degradare la nazione intera se niente le fermerà. Ora, il dispotismo, per la sua essenza medesima, le diffonde e le favorisce. Queste passioni debilitanti lo aiutano; distolgono e occupano l’immaginazione degli uomini lontano dalla cosa pubblica e li fanno tremare alla sola idea delle rivoluzioni.
Soltanto il dispotismo può fornire loro l’ombra e il segreto che danno agio alla cupidigia di assicurarsi guadagni disonesti sfidando il disonore. Senza di esso, sarebbero state forti; con esso, dominano.
Solo la libertà, al contrario, può combattere in questo genere di società i loro vizi naturali e trattenerli sul pendio per cui scivolano. Essa sola, infatti, può trarre i cittadini dall’isolamento nel quale la stessa indipendenza della loro situazione li fa vivere, per costringerli a riaccostarsi fra loro, e li scalda e li unisce ogni giorno con la necessità di capirsi, di persuadersi e favorirsi scambievolmente nella pratica degli affari comuni. Essa solo è capace di strapparli al culto del denaro, ai piccoli pettegolezzi giornalieri dei loro interessi per far loro scorgere e sentire ogni istante la patria al disopra di loro e al loro fianco. Essa sola sostituisce di tanto in tanto all’amore del benessere passioni più energiche e più alte, offre all’ambizione scopi superiori all’acquisto delle ricchezze e crea la luce che permette di vedere e giudicare i vizi e le virtù degli uomini.
Le società democratiche che non sono libere possono essere ricche, raffinate, ornate, magnifiche, anche potenti grazie al peso della loro massa omogenea; vi si possono incontrare virtù private, buoni padri di famiglia, onesti commercianti e proprietari stimabilissimi; vi si vedranno anche dei buoni cristiani, perché la loro patria non è di questo mondo e la loro religione si gloria di crearli anche in mezzo ai costumi più corrotti e sotto i peggiori governi: l’impero romano, nell’estrema decadenza, ne era pieno; ma in tali società non si vedranno mai, oso dirlo, grandi cittadini e men che meno un grande popolo, e io non temo di affermare che il livello comune dei cuori e degli spiriti si abbasserà sempre finché eguaglianza e dispotismo vi saranno uniti.".
Leggendo il libro di Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e Controrivoluzione" , ho fatto alcune riflessioni.
Il processo che portò alla Rivoluzione francese non fu improvviso.
Esso maturò secoli prima, con il declino del Papato e dell'Impero nel XIV secolo, il Rinascimento, la Riforma protestante, i regalismi, l'Illuminismo e la Rivoluzione francese.
Nel XIV secolo ci fu sia declino del Papato, a causa della Cattività avignonese (1309-1377) e dello Scisma d'Occidente (1377-1417), che quello dell'Impero, con la "Bolla d'Oro" del 1356.
Ora, pur nel loro rapporto conflittuale, Papato ed Impero non poterono prescindere l'uno dall'altro.
Infatti, senza l'imperatore, il Papa non poteva esercitare il suo magistero.
Senza il Papa, l'imperatore non aveva alcun potere.
Con il loro declino e l'affermazione delle monarchie nazionali (Francia, Inghilterra e Spagna) ci fu uno sconvolgimento della condizione geopolitica dell'Europa e dell'assetto religioso.
I re puntavano a controllare i loro Stati e frammentarono di fatto l'Europa che fu tenuta insieme dalla cristianità.
Anche la Chiesa ebbe dei problemi.
Infatti, i re puntarono a controllare le Chiese nei loro Paesi mentre il Papa non ebbe più la forza di tenere sotto controllo il tutto, tanto fu che nel 1459 egli non riuscì a fare la crociata per scacciare i Turchi da Costantinopoli, dopo che questi sei anni prima ebbero conquistato la città.
Una minore forza della Chiesa fece sì che si diffondessero le idee rinascimentali.
Alcune di queste avevano ancora uno stampo cristiano.
Altre, invece, puntarono a scardinare la logica cristiana sostituendola con una neopagana.
Fu il caso , ad esempio, dello studioso bizantino Giorgio Gemisto Pletone (1355-1452).
Questi, ad esempio, propose di "superare" il monoteismo della fede abramitica con il ritorno all'ellenismo.
Egli scrisse questa "preghiera" ad Apollo:
"Apollo re,
tu che regoli e governi tutte le cose nella loro identità,
tu che unifichi tutti gli esseri,
tu che armonizzi questo vasto universo così vario e molteplice,
o Sole, Signore del nostro cielo,
sii a noi propizio.".
Da qui allo stravolgimento causato dalla Riforma protestante il passo fu breve.
Iniziò, infatti, a generarsi una sorta di "anarchia cristiana", l'idea di "Cristo sì, Chiesa no".
Questa anarchia si concretò nel 1517, quando Martin Luther affisse le 95 tesi sulla chiesa del castello di Wittemberg.
I re ed i principi trovarono il pretesto per controllare le Chiese locali ed i loro beni e molti di loro adottarono il protestantesimo.
Nacquero gli assolutismi.
Il Papa fu preso in mezzo.
Infatti, egli dovette sempre più sottostare alle logiche politiche dei re rimasti cattolici, per non perdere la loro obbedienza.
Nacquero i regalismi.
Il neopaganesimo e la distruzione dell'assetto ecclesiastico e politico generarono l'idea che si potesse fare a meno anche di Cristo, l'"idea di Dio sì, Cristo no".
Il Dio cristiano si eclissò dietro la denominazione di "Essere Supremo" o di "Grande Architetto dell'Universo".
Nacque il deismo del secolo XIX che fu il pilastro frondante dell'Illuminismo.
Esso partì dall'Inghilterra, ove nel 1649 venne compiuto il primo regicidio rivoluzionario (il martirio di San Carlo I Stuart), con le idee di filosofi come John Locke, John Toland ed Anthony Collins.
Questi proposero un Cristianesimo trasformato in una religione naturale.
Queste idee si diffusero in Europa e si trasformarono nel deismo seguito da Voltaire (1674-1778), le cui teorie furono caustiche verso il Cristianesimo e la Chiesa cattolica.
Questo fu l'ultimo passo verso il baratro della Rivoluzione francese del 1789.
Qui ci fu uno sconvolgimento che portò alla morte del re e alla sostituzione della Chiesa con lo Stato.
All'inizio, la rivoluzione si mostrò tollerante verso la Chiesa ma quando questa iniziò a resistere, ecco che ci fu la persecuzione.
Quello che accadde nella Rivoluzione francese aprì la strada verso le due concezioni che funestarono il XX secolo, l'"idea del Dio che non esiste" e quella del "Dio che è morto".
Secondo queste due concezioni, l'uomo non aveva bisogno di Dio e diventava, a sua volta, la divinità di sé stesso.
Da queste due idee nacquero i mostri come il comunismo ed il nazismo.
Cordiali saluti.
Su Facebook, l'amico Andrea Casiere mi ha fatto avere questo testo di Alexis de Tocqueville:
" Fra le tenebre dell’avvenire tre verità si possono già scorgere limpidamente. La prima, che tutti gli uomini dei nostri tempi sono trascinati da una forza sconosciuta che si può sperare di regolare o di rallentare, ma non di vincere, e che a volte li spinge dolcemente, a volte li precipita, verso la distruzione dell’aristocrazia; la seconda, che, fra tutte le società del mondo, quelle che stenteranno sempre più delle altre a sfuggire un governo assoluto saranno proprio le società in cui l’aristocrazia non è più e non può più esistere; la terza, infine, che in nessun luogo il dispotismo produrrà effetti tanto dannosi quanto in tali società; perché più di ogni altro sistema di governo favorisce lo sviluppo di tutti i vizi ai quali queste società sono particolarmente soggette e le spinge da quel lato verso il quale, seguendo una naturale inclinazione, tendevano già.
Gli uomini, non più uniti da vincoli di casta, di classe, di corporazione, di famiglia, sono già troppo inclini a preoccuparsi solo dei loro interessi particolari, portati sempre a non considerare che se stessi e a chiudersi in un angusto individualismo in cui ogni virtù pubblica è soffocata. Il dispotismo, invece di lottare contro questa tendenza, la rende irresistibile perché toglie ai cittadini ogni passione comune, ogni mutuo bisogno, ogni necessità di capirsi, ogni occasione di agire insieme; li mura, per così dire, nella vita privata. Essi tendevano già ad appartarsi, esso li isola; erano già freddi gli uni per gli altri, esso li gela del tutto.
In queste società, dove nulla è stabile, ciascuno è continuamente assillato dal timore di scendere e dalla smania di salire; e poiché il denaro, come è divenuto il segno principale che classifica e distingue gli uomini così ha anche acquistato una mobilità straordinaria passando da una mano all’altra continuamente, trasformando la condizione degli individui, abbassando o elevando le famiglie, non v’è quasi nessuno che non sia costretto ad uno sforzo disperato e continuo per conservarlo o per acquistarlo. Il desiderio di arricchirsi ad ogni costo, la passione degli affari, l’avidità di guadagno, la ricerca del benessere e dei godimenti materiali sono pertanto, in questa società le passioni più comuni. Si diffondono facilmente in tutte le classi, penetrano fino a quelle che erano state fino allora più estranee ad esse, e arriveranno ben presto a indebolire e degradare la nazione intera se niente le fermerà. Ora, il dispotismo, per la sua essenza medesima, le diffonde e le favorisce. Queste passioni debilitanti lo aiutano; distolgono e occupano l’immaginazione degli uomini lontano dalla cosa pubblica e li fanno tremare alla sola idea delle rivoluzioni.
Soltanto il dispotismo può fornire loro l’ombra e il segreto che danno agio alla cupidigia di assicurarsi guadagni disonesti sfidando il disonore. Senza di esso, sarebbero state forti; con esso, dominano.
Solo la libertà, al contrario, può combattere in questo genere di società i loro vizi naturali e trattenerli sul pendio per cui scivolano. Essa sola, infatti, può trarre i cittadini dall’isolamento nel quale la stessa indipendenza della loro situazione li fa vivere, per costringerli a riaccostarsi fra loro, e li scalda e li unisce ogni giorno con la necessità di capirsi, di persuadersi e favorirsi scambievolmente nella pratica degli affari comuni. Essa solo è capace di strapparli al culto del denaro, ai piccoli pettegolezzi giornalieri dei loro interessi per far loro scorgere e sentire ogni istante la patria al disopra di loro e al loro fianco. Essa sola sostituisce di tanto in tanto all’amore del benessere passioni più energiche e più alte, offre all’ambizione scopi superiori all’acquisto delle ricchezze e crea la luce che permette di vedere e giudicare i vizi e le virtù degli uomini.
Le società democratiche che non sono libere possono essere ricche, raffinate, ornate, magnifiche, anche potenti grazie al peso della loro massa omogenea; vi si possono incontrare virtù private, buoni padri di famiglia, onesti commercianti e proprietari stimabilissimi; vi si vedranno anche dei buoni cristiani, perché la loro patria non è di questo mondo e la loro religione si gloria di crearli anche in mezzo ai costumi più corrotti e sotto i peggiori governi: l’impero romano, nell’estrema decadenza, ne era pieno; ma in tali società non si vedranno mai, oso dirlo, grandi cittadini e men che meno un grande popolo, e io non temo di affermare che il livello comune dei cuori e degli spiriti si abbasserà sempre finché eguaglianza e dispotismo vi saranno uniti.".
Leggendo il libro di Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e Controrivoluzione" , ho fatto alcune riflessioni.
Il processo che portò alla Rivoluzione francese non fu improvviso.
Esso maturò secoli prima, con il declino del Papato e dell'Impero nel XIV secolo, il Rinascimento, la Riforma protestante, i regalismi, l'Illuminismo e la Rivoluzione francese.
Nel XIV secolo ci fu sia declino del Papato, a causa della Cattività avignonese (1309-1377) e dello Scisma d'Occidente (1377-1417), che quello dell'Impero, con la "Bolla d'Oro" del 1356.
Ora, pur nel loro rapporto conflittuale, Papato ed Impero non poterono prescindere l'uno dall'altro.
Infatti, senza l'imperatore, il Papa non poteva esercitare il suo magistero.
Senza il Papa, l'imperatore non aveva alcun potere.
Con il loro declino e l'affermazione delle monarchie nazionali (Francia, Inghilterra e Spagna) ci fu uno sconvolgimento della condizione geopolitica dell'Europa e dell'assetto religioso.
I re puntavano a controllare i loro Stati e frammentarono di fatto l'Europa che fu tenuta insieme dalla cristianità.
Anche la Chiesa ebbe dei problemi.
Infatti, i re puntarono a controllare le Chiese nei loro Paesi mentre il Papa non ebbe più la forza di tenere sotto controllo il tutto, tanto fu che nel 1459 egli non riuscì a fare la crociata per scacciare i Turchi da Costantinopoli, dopo che questi sei anni prima ebbero conquistato la città.
Una minore forza della Chiesa fece sì che si diffondessero le idee rinascimentali.
Alcune di queste avevano ancora uno stampo cristiano.
Altre, invece, puntarono a scardinare la logica cristiana sostituendola con una neopagana.
Fu il caso , ad esempio, dello studioso bizantino Giorgio Gemisto Pletone (1355-1452).
Questi, ad esempio, propose di "superare" il monoteismo della fede abramitica con il ritorno all'ellenismo.
Egli scrisse questa "preghiera" ad Apollo:
"Apollo re,
tu che regoli e governi tutte le cose nella loro identità,
tu che unifichi tutti gli esseri,
tu che armonizzi questo vasto universo così vario e molteplice,
o Sole, Signore del nostro cielo,
sii a noi propizio.".
Da qui allo stravolgimento causato dalla Riforma protestante il passo fu breve.
Iniziò, infatti, a generarsi una sorta di "anarchia cristiana", l'idea di "Cristo sì, Chiesa no".
Questa anarchia si concretò nel 1517, quando Martin Luther affisse le 95 tesi sulla chiesa del castello di Wittemberg.
I re ed i principi trovarono il pretesto per controllare le Chiese locali ed i loro beni e molti di loro adottarono il protestantesimo.
Nacquero gli assolutismi.
Il Papa fu preso in mezzo.
Infatti, egli dovette sempre più sottostare alle logiche politiche dei re rimasti cattolici, per non perdere la loro obbedienza.
Nacquero i regalismi.
Il neopaganesimo e la distruzione dell'assetto ecclesiastico e politico generarono l'idea che si potesse fare a meno anche di Cristo, l'"idea di Dio sì, Cristo no".
Il Dio cristiano si eclissò dietro la denominazione di "Essere Supremo" o di "Grande Architetto dell'Universo".
Nacque il deismo del secolo XIX che fu il pilastro frondante dell'Illuminismo.
Esso partì dall'Inghilterra, ove nel 1649 venne compiuto il primo regicidio rivoluzionario (il martirio di San Carlo I Stuart), con le idee di filosofi come John Locke, John Toland ed Anthony Collins.
Questi proposero un Cristianesimo trasformato in una religione naturale.
Queste idee si diffusero in Europa e si trasformarono nel deismo seguito da Voltaire (1674-1778), le cui teorie furono caustiche verso il Cristianesimo e la Chiesa cattolica.
Questo fu l'ultimo passo verso il baratro della Rivoluzione francese del 1789.
Qui ci fu uno sconvolgimento che portò alla morte del re e alla sostituzione della Chiesa con lo Stato.
All'inizio, la rivoluzione si mostrò tollerante verso la Chiesa ma quando questa iniziò a resistere, ecco che ci fu la persecuzione.
Quello che accadde nella Rivoluzione francese aprì la strada verso le due concezioni che funestarono il XX secolo, l'"idea del Dio che non esiste" e quella del "Dio che è morto".
Secondo queste due concezioni, l'uomo non aveva bisogno di Dio e diventava, a sua volta, la divinità di sé stesso.
Da queste due idee nacquero i mostri come il comunismo ed il nazismo.
Cordiali saluti.
sabato 14 aprile 2012
IL TITANIC, FABRIZIO QUATTROCCHI, LA MISERICORDIA, LA PROVVIDENZA ED IL DESTINO
Oggi si commemora il 100° anniversario dell'affondamento del Titanic.
Molti dissero che quella tragedia fosse stata una storia già scritta in precedenza, come se il destino di quella nave imponente fosse segnato.
Questo teorema venne fuori dopo che si collegò il fatto ad un romanzo scritti dallo scrittore Morgan Robertson (30 settembre 1861-24 marzo 1915).
Questo romanzo è intitolato "Il naufragio del Titan" e parla di un'enorme nave, il Titan, che salpò da Southampton bel 1898 e che colpì un iceberg ed affondò, proprio come il Titanic.
Qualcuno vide in quel romanzo una "profezia".
Ora, non voglio mettere in discussione i profeti ma sul Titanic pesò molto l'errore umano, un errore frutto anche della presunzione.
Coloro che fecero la nave, ad esempio, scelsero di non mettere tante scialuppe e scelsero di fare un timone troppo piccolo.
Lo fecero per presunzione ma la loro scelta fu deliberata.
Quindi, smettiamola con il determinismo.
Ogni uomo può essere resposabile del proprio destino come di quello del suo prossimo.
Come ha detto anche padre Raniero Cantalamessa, il credente non rinuncia alla propria razionalità.
Quindi, da credente e razionalmente, dico che Dio c'è ed esiste ma certe scelte fatte da ogni uomo possono influenzare il destino di sé stesso e degli altri.
Lo stesso discorso vale per Fabrizio Quattrocchi, l'italiano che il 14 aprile 2004 era stato rapito ed ucciso in Iraq.
Fu rapito e scelse di resistere ai rapitori, dicendo: "Vi faccio vedere come muore un italiano!".
Non voglio sembrare blasfemo ma si può dire che lui sia stato un vero martire.
Un uomo può scegliere anche di rifiutare la provvidenza.
Di quest'ultima parla un brano del "Dialogo della Divina Provvidenza" di Santa Caterina da Siena.
Ringrazio l'amico Giovanni Covino (SEFT) che me l'ha fatto avere su Facebook.
Il brano recita:
"Signore mio, volgi l'occhio della tua misericordia sopra il popolo tuo e sopra il corpo mistico della santa Chiesa. Tu sarai glorificato assai più perdonando e dando la luce dell'intelletto a molti, che non ricevendo l'omaggio da una sola creatura miserabile, quale sono io, che tanto t'ho offeso e sono stata causa e strumento di tanti mali. Che avverrebbe di me se vedessi me viva, e morto il tuo popolo? Che avverrebbe se, per i miei peccati e quelli delle altre creature, dovessi vedere nelle tenebre la Chiesa, tua Sposa diletta, che è nata per essere luce? Ti chiedo, dunque, misericordia per il tuo popolo in nome della carità increata che mosse te medesimo a creare l'uomo a tua immagine e somiglianza.Quale fu la ragione che tu ponessi l'uomo in tanta dignità? Certo l'amore inestimabile col quale hai guardato in te medesimo la tua creatura e ti sei innamorato di lei. Ma poi per il peccato commesso perdette quella sublimità alla quale l'avevi elevata. Tu, mosso da quel medesimo fuoco col quale ci hai creati, hai voluto offrire al genere umano il mezzo per riconciliarsi con te. Per questo ci hai dato il Verbo, tuo unico Figlio. Egli fu il mediatore tra te e noi. Egli fu nostra giustizia, che punì sopra di sé le nostre ingiustizie. Ubbidì al comando che tu, Eterno Padre, gli desti quando lo rivestisti della nostra umanità. O abisso di carità! Qual cuore non si sentirà gonfio di commozione al vedere tanta altezza discesa a tanta bassezza, cioè alla condizione della nostra umanità? Noi siamo immagine tua, e tu immagine nostra per l'unione che hai stabilito fra te e l'uomo, velando la divinità eterna con la povera nube dell'umanità corrotta di Adamo. Quale il motivo? Certo l'amore.Per questo amore ineffabile ti prego e ti sollecito a usare misericordia alle tue creature.".
L'uomo può accettare o rifiutare anche l'aiuto della Provvidenza.
Immaginate una persona che si trova in una casa che sta crollando.
Arriva un amico e gli dice di andarsene ma quell'uomo rifiuta.
Ne arriva un altro ed egli continua pervicacemente a rifiutarsi.
Ne arriva un altro ancora che cerca di portarlo via con la forza ma quell'uomo continua a rifiutarsi, punta i piedi e scalcia come un mulo.
Poi la casa crolla e l'uomo muore schiacciato dalle macerie.
Quell'uomo ha scelto di finire la propria vita così.
Un uomo può anche scegliere di rifiutare la misericordia di Dio, pagandone poi il prezzo.
Dunque, l'uomo può influenzare il proprio destino.
Cordiali saluti.
CORDOGLIO PER MOROSINI
Si è spento in campo Piermario Morosini, un giocatore di venticinque anni in forza al Livorno.
La sua morte è avvenuta per arresto cardiaco durante la partita Pescara-Livorno.
I soccorsi (che tra l'altro sono venuti in ritardo a causa di un'automobile che ostruiva il passaggio all'autoambulanza) non hanno sortito alcun effetto.
Il ragazzo è morto in ospedale.
Esprimo il mio cordoglio al club presieduto dal Aldo Spinelli, il Livorno, la squadra amaranto e ai cari di questo ragazzo che è stato tanto sfortunato, perché ha visto morire i suoi genitori.
Chi lo conosceva lo ricordava come un bravo ragazzo.
Che Dio lo abbia in gloria.
E' davvero triste assistere alla morte di un giovane, una persona che avrebbe avuto tutta la vita davanti.
Cordiali saluti.
LA DESTRA, L'ANTISEMITISMO ED ISRAELE
Cari amici ed amiche.
Vi voglio parlare di un argomento molto importante.
Mi sono davvero stancato di sentirmi dire che io sia fascista, nazista o peggio.
Io non sono fascista o (peggio) nazista.
Io sono di destra.
Per farvi capire la differenza, vi cito il caso di Sidney Sonnino (11 marzo 1847-24 novembre 1922).
Questi fu Presidente del Consiglio dall' 8 febbraio 1806 al 29 maggio 1906 e dall' 11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910.
Non voglio parlare tanto della sua biografia ma del suo pensiero.
Lui era di destra.
Fino a qui non c'era nulla di strano.
Egli era di destra ed era anche di origini ebraiche.
Infatti, Sidney Sonnino era figlio di un commerciante ebreo e di una gallese.
Quindi, egli era di origini ebraiche, se pur di fede anglicana.
Sulla religione, Sonnino si pose nel seguente modo:
" ..Io non temo le conseguenze politiche della religione del popolo... temo piuttosto il clericalismo della borghesia e delle classi agiate, le quali, benché esse stesse scettiche e miscredenti, considerano la religione come mezzo di governo... Esse vedono nell’organizzazione e nella forza civile della Chiesa un potente alleato per i propri interessi di classe...".
Da queste parole si poté desumere che egli non avesse nulla contro la Chiesa cattolica, anche se, certamente, si adattò a quel clima di scontro che c'era tra Stato e Chiesa.
Eppure Sonnino era di destra e la destra era, forse, la parte politica che cercò sempre il dialogo con la Chiesa cattolica, proprio perché per sua natura tenne conto di tutte le realtà che componevano la cultura italiana.
Essa era una forza che voleva uno Stato in cui le libertà della Chiesa fossero garantite, forse sul modello della Magna Charta Libertatum.
Non ci riuscì per vari motivi.
La politica italiana era (ed è ) anomala.
Tutto ciò, però, deve farci capire che la tradizione della destra non è antisemita.
La tradizione di della destra europea è una tradizione che tiene conto di tutte le radici storiche e culturali di ogni Paese, compreso il Cristianesimo, ma non ha nulla a che fare con l'antisemitismo, che, invece, fu tipico di certe ideologie come il nazismo.
Quest'ultimo (come il fascismo) discese dal socialismo. Fu una sorta di "socialismo nazionale".
Del resto, anche i comunisti (nel loro odio contro Dio) uccisero molti ebrei.
Il comunista, infatti, odia la religione (perché odia Dio) e si sa che la caratteristica che distingue l'ebreo sia proprio la religione.
La destra, invece, è di tutt'altra natura.
La destra riconosce ciò che costituisce intrinsecamente la realtà politica che si propone di rappresentare.
La dimostrazione di ciò sta proprio nel fatto che oggi sia il centrodestra a sostenere Israele mentre a sinistra vi sia chi brucia le bandiere dello Stato israeliano o si fa fotografare con gli Hezbollah libanesi, che tradizionalmente sono ostili ad Israele.
Molto spesso, l'anti-israelismo (o antisionismo) è un antisemitismo mascherato.
Gli Ebrei degli anni passati capirono che serviva loro uno Stato che desse loro sicurezza.
Ora, io pongo se a fare uno Stato simile ad Israele fosse stato un altro popolo, ci sarebbe stata tutta questa acredine nei suoi confronti?
Io penso proprio di no.
Allora, piantiamola con questa ipocrisia.
Termino, dicendo che sono orgoglioso di essere di destra.
Io sono di destra, dichiaratamente cattolico (praticante) e, altrettanto dichiaratamente, filo-israeliano.
Non sono fascista e tanto meno nazista o comunista.
Del resto non mi interessa nulla, come non mi interessa la diceria che qualcuno ha diffuso qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, e che ha definito il gruppo di cui faccio parte e di cui sono segretario, il Circolo "Roncoferraro Giovani e Futuro" , "eversivo".
Quando ho sentito questa cosa mi sono messo a ridere.
Il circolo è composto da bravi ragazzi che vogliono fare qualcosa di buono per il proprio territorio, anche dialogando con le istituzioni di vario tipo.
Se parlare di lavoro o di temi culturali è "eversione"...significa che siamo caduti in basso e che chi ha diffuso la diceria non ha bene in mente il significato delle parole.
Se questa è "eversione", io sono il re d'Inghilterra.
Scusatemi ma mi sono tolto una pietruzza dalla scarpa.
Cordiali saluti.
Vi voglio parlare di un argomento molto importante.
Mi sono davvero stancato di sentirmi dire che io sia fascista, nazista o peggio.
Io non sono fascista o (peggio) nazista.
Io sono di destra.
Per farvi capire la differenza, vi cito il caso di Sidney Sonnino (11 marzo 1847-24 novembre 1922).
Questi fu Presidente del Consiglio dall' 8 febbraio 1806 al 29 maggio 1906 e dall' 11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910.
Non voglio parlare tanto della sua biografia ma del suo pensiero.
Lui era di destra.
Fino a qui non c'era nulla di strano.
Egli era di destra ed era anche di origini ebraiche.
Infatti, Sidney Sonnino era figlio di un commerciante ebreo e di una gallese.
Quindi, egli era di origini ebraiche, se pur di fede anglicana.
Sulla religione, Sonnino si pose nel seguente modo:
" ..Io non temo le conseguenze politiche della religione del popolo... temo piuttosto il clericalismo della borghesia e delle classi agiate, le quali, benché esse stesse scettiche e miscredenti, considerano la religione come mezzo di governo... Esse vedono nell’organizzazione e nella forza civile della Chiesa un potente alleato per i propri interessi di classe...".
Da queste parole si poté desumere che egli non avesse nulla contro la Chiesa cattolica, anche se, certamente, si adattò a quel clima di scontro che c'era tra Stato e Chiesa.
Eppure Sonnino era di destra e la destra era, forse, la parte politica che cercò sempre il dialogo con la Chiesa cattolica, proprio perché per sua natura tenne conto di tutte le realtà che componevano la cultura italiana.
Essa era una forza che voleva uno Stato in cui le libertà della Chiesa fossero garantite, forse sul modello della Magna Charta Libertatum.
Non ci riuscì per vari motivi.
La politica italiana era (ed è ) anomala.
Tutto ciò, però, deve farci capire che la tradizione della destra non è antisemita.
La tradizione di della destra europea è una tradizione che tiene conto di tutte le radici storiche e culturali di ogni Paese, compreso il Cristianesimo, ma non ha nulla a che fare con l'antisemitismo, che, invece, fu tipico di certe ideologie come il nazismo.
Quest'ultimo (come il fascismo) discese dal socialismo. Fu una sorta di "socialismo nazionale".
Del resto, anche i comunisti (nel loro odio contro Dio) uccisero molti ebrei.
Il comunista, infatti, odia la religione (perché odia Dio) e si sa che la caratteristica che distingue l'ebreo sia proprio la religione.
La destra, invece, è di tutt'altra natura.
La destra riconosce ciò che costituisce intrinsecamente la realtà politica che si propone di rappresentare.
La dimostrazione di ciò sta proprio nel fatto che oggi sia il centrodestra a sostenere Israele mentre a sinistra vi sia chi brucia le bandiere dello Stato israeliano o si fa fotografare con gli Hezbollah libanesi, che tradizionalmente sono ostili ad Israele.
Molto spesso, l'anti-israelismo (o antisionismo) è un antisemitismo mascherato.
Gli Ebrei degli anni passati capirono che serviva loro uno Stato che desse loro sicurezza.
Ora, io pongo se a fare uno Stato simile ad Israele fosse stato un altro popolo, ci sarebbe stata tutta questa acredine nei suoi confronti?
Io penso proprio di no.
Allora, piantiamola con questa ipocrisia.
Termino, dicendo che sono orgoglioso di essere di destra.
Io sono di destra, dichiaratamente cattolico (praticante) e, altrettanto dichiaratamente, filo-israeliano.
Non sono fascista e tanto meno nazista o comunista.
Del resto non mi interessa nulla, come non mi interessa la diceria che qualcuno ha diffuso qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, e che ha definito il gruppo di cui faccio parte e di cui sono segretario, il Circolo "Roncoferraro Giovani e Futuro" , "eversivo".
Quando ho sentito questa cosa mi sono messo a ridere.
Il circolo è composto da bravi ragazzi che vogliono fare qualcosa di buono per il proprio territorio, anche dialogando con le istituzioni di vario tipo.
Se parlare di lavoro o di temi culturali è "eversione"...significa che siamo caduti in basso e che chi ha diffuso la diceria non ha bene in mente il significato delle parole.
Se questa è "eversione", io sono il re d'Inghilterra.
Scusatemi ma mi sono tolto una pietruzza dalla scarpa.
Cordiali saluti.
venerdì 13 aprile 2012
II DOMENICA DI PASQUA
Cari amici ed amiche.
Nelle Messe di oggi e di domani saranno letti i seguenti brani:
dal libro degli Atti degli apostoli, capitolo 4, versetti 32-35:
"[32] La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune.
[33] Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia.
[34] Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto
[35] e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. ",
dal Salmo 117 (118):
"[1] Alleluia.
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
[2] Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
[3] Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
[4] Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.
[5] Nell'angoscia ho gridato al Signore,
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
[6] Il Signore è con me, non ho timore;
che cosa può farmi l'uomo?
[7] Il Signore è con me, è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici.
[8] È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
[9] È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
[10] Tutti i popoli mi hanno circondato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[11] Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[12] Mi hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[13] Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato mio aiuto.
[14] Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
[15] Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,
[16] la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
[17] Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.
[18] Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
[19] Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
[20] È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
[21] Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
[22] La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
[23] ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
[24] Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
[25] Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
[26] Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
[27] Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi
fino ai lati dell'altare.
[28] Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
[29] Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia. ",
dalla I lettera di Giovanni, capitolo 5, versetti 1-6:
" [1] Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
[2] Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti,
[3] perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
[4] Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.
[5] E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?
[6] Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
[7] Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza:
[8] lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi.
[9] Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio.
[10] Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio.
[11] E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio.
[12] Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
[13] Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
[14] Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
[15] E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già quello che gli abbiamo chiesto.
[16] Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare. "
e dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 20, versetti 19-31:
"[19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
[20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
[21] Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".
[22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo;
[23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".
[24] Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
[25] Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò".
[26] Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
[27] Poi disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!".
[28] Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!".
[29] Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!".
[30] Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
[31] Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. ".
I brani biblici sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Ora, parliamo di questi brani.
Nel Vangelo si parla della vicenda di San Tommaso apostolo che all'inizio non credette alla resurrezione di Gesù se non dopo avere messo le mani nel suo costato e nel fori delle sue mani.
Tommaso rappresenta un po' l'uomo di oggi, l'uomo materialista che crede solo a quello che vede.
Ora, avere fede significa anche credere a quello che non si vede.
Altrimenti, che fede sarebbe.
Per questo, Gesù disse: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno".
Tuttavia, la fede deve essere testimoniata con le opere.
Questo è scritto nel brano del libro degli Atti degli apostoli.
In realtà, quanto scritto non vuole dire che tutti debbano vendere quello che hanno e che tutti debbano essere poveri ma vuole dire che ogni persona debba mettere Dio al primo posto.
Questo ci deve fare riflettere.
Ci deve fare riflettere sul fatto che vi sia una fede ipocrita che dice che tutti noi dobbiamo essere poveri e che colpevolizza i ricchi.
Non fu questo il messaggio di Cristo.
Cristo non condannò tanto la ricchezza ed il potere.
Egli condannò l'atteggiamento di certi uomini che posero la ricchezza al primo posto.
Un uomo può essere ricco ma se è retto di cuore ed è pronto a mettere la propria ricchezza a disposizione degli altri, egli è una persona giusta.
Gesù Cristo mise a disposizione di tutti la sua più grande ricchezza, la propria vita.
Cordiali saluti.
Nelle Messe di oggi e di domani saranno letti i seguenti brani:
dal libro degli Atti degli apostoli, capitolo 4, versetti 32-35:
"[32] La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune.
[33] Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia.
[34] Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto
[35] e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. ",
dal Salmo 117 (118):
"[1] Alleluia.
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
[2] Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
[3] Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
[4] Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.
[5] Nell'angoscia ho gridato al Signore,
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
[6] Il Signore è con me, non ho timore;
che cosa può farmi l'uomo?
[7] Il Signore è con me, è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici.
[8] È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
[9] È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
[10] Tutti i popoli mi hanno circondato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[11] Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[12] Mi hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
[13] Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato mio aiuto.
[14] Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
[15] Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,
[16] la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
[17] Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.
[18] Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
[19] Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
[20] È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
[21] Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
[22] La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
[23] ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
[24] Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
[25] Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
[26] Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
[27] Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi
fino ai lati dell'altare.
[28] Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
[29] Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia. ",
dalla I lettera di Giovanni, capitolo 5, versetti 1-6:
" [1] Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
[2] Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti,
[3] perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
[4] Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.
[5] E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?
[6] Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
[7] Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza:
[8] lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi.
[9] Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio.
[10] Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio.
[11] E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio.
[12] Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
[13] Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
[14] Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
[15] E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già quello che gli abbiamo chiesto.
[16] Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare. "
e dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 20, versetti 19-31:
"[19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
[20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
[21] Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".
[22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo;
[23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".
[24] Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
[25] Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò".
[26] Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
[27] Poi disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!".
[28] Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!".
[29] Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!".
[30] Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
[31] Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. ".
I brani biblici sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Ora, parliamo di questi brani.
Nel Vangelo si parla della vicenda di San Tommaso apostolo che all'inizio non credette alla resurrezione di Gesù se non dopo avere messo le mani nel suo costato e nel fori delle sue mani.
Tommaso rappresenta un po' l'uomo di oggi, l'uomo materialista che crede solo a quello che vede.
Ora, avere fede significa anche credere a quello che non si vede.
Altrimenti, che fede sarebbe.
Per questo, Gesù disse: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno".
Tuttavia, la fede deve essere testimoniata con le opere.
Questo è scritto nel brano del libro degli Atti degli apostoli.
In realtà, quanto scritto non vuole dire che tutti debbano vendere quello che hanno e che tutti debbano essere poveri ma vuole dire che ogni persona debba mettere Dio al primo posto.
Questo ci deve fare riflettere.
Ci deve fare riflettere sul fatto che vi sia una fede ipocrita che dice che tutti noi dobbiamo essere poveri e che colpevolizza i ricchi.
Non fu questo il messaggio di Cristo.
Cristo non condannò tanto la ricchezza ed il potere.
Egli condannò l'atteggiamento di certi uomini che posero la ricchezza al primo posto.
Un uomo può essere ricco ma se è retto di cuore ed è pronto a mettere la propria ricchezza a disposizione degli altri, egli è una persona giusta.
Gesù Cristo mise a disposizione di tutti la sua più grande ricchezza, la propria vita.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.