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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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lunedì 27 febbraio 2012

L'INTERVISTA DEL PRESIDENTE BERLUSCONI DI MARCELLO FOA

Cari amici ed amiche.

Ecco l'intervista fatta da Marcello Foa al presidente Berlusconi, per il giornale "Il Corriere del Ticino":

"Presidente Berlusconi, lei continua ad appoggiare Monti e i giornali scrivono che «pensando al 2013 lei non vuole lasciarlo alla sinistra». Che succede? Da lontano è difficile capire…

"Se lei pensa che in questi primi tre mesi del nuovo Governo vi sia stata qualche oscillazione da parte nostra, devo smentire. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto Monti con il nostro voto, lo stiamo facendo e lo continueremo a fare con lealtà e senso di responsabilità, per l’interesse superiore dell'Italia . Dobbiamo risolvere oltre all’emergenza economica, un’altra emergenza, quella istituzionale, per fare dell'Italia una democrazia moderna e garantire una piena ed effettiva governabilità. Il Governo dei tecnici è sostenuto quasi dall’intero Parlamento, e solo questo largo appoggio può consentirci di fare quelle riforme che una sola parte politica non può fare con i suoi soli voti».

Quali riforme?

«Mi riferisco alla riforma dell’architettura istituzionale dello Stato, che riguarda il Parlamento, il numero dei deputati, il Senato delle Regioni, la Corte costituzionale, i poteri del premier e del Consiglio dei ministri, fino all’introduzione di una nuova legge elettorale e alla riforma della giustizia».

È proprio sicuro che Monti sia così popolare tra gli italiani e gli elettori di centrodestra?


«I bilanci si fanno sempre alla fine. Ma tutti vedono che vi è una sostanziale continuità tra il programma di Monti e quello del Governo da me presieduto. È una continuità che lo stesso premier ha più volte riconosciuto. Conosco bene la serietà e la competenza di Monti, che io stesso nel 1995 sostenni per l’incarico di commissario europeo al Mercato interno. Mi piace ricordare che già nel discorso di insediamento del mio primo governo nel 1994, che in questi giorni mi è capitato di rileggere, citai proprio il prof. Monti, “fautore come noi siamo di un liberismo disciplinato e rigoroso”».

Nel ‘94 appunto, ma oggi siamo nel 2012…

«E oggi lui si trova nella condizione ideale per realizzare quelle riforme che il mio esecutivo aveva avviato, senza poterle portare a termine per la riluttanza dei partner della nostra coalizione e per la forte contrarietà preconcetta dell’opposizione. Per questo gli daremo il sostegno necessario. Vogliamo liberarci dei lacci e dei lacciuoli che ostacolano la crescita dell'Italia, inclusa la riforma del mercato del lavoro per rendere effettiva la libertà di concorrenza e restituire competitività all'Italia. Sono riforme liberali e penso che i nostri elettori apprezzeranno il nostro responsabile atteggiamento quando si tornerà a votare. Tanto più che oggi Monti gode di un buon consenso, come indicano i sondaggi».

Paese complesso, l'Italia. Negli ultimi anni l’asse con Bossi è stato saldissimo. Ora invece volano le incomprensioni e gli insulti. L’alleanza è finita. Perché?

«Perché noi abbiamo deciso di sostenere il Governo Monti per senso di responsabilità verso l'Italia, anche a costo di pagare un prezzo momentaneo; la Lega, invece, vuole dimostrare la sua identità e ha una posizione diversa dalla nostra sul governo dei tecnici. Ma non parlerei di rottura: continuiamo a governare insieme molte amministrazioni locali».

Domani correrete davvero senza la Lega?

«Per il futuro mi auguro che con la Lega si possa continuare ad avere una solida e leale collaborazione a tutti i livelli come è sempre stato».

Insomma, non chiude la porta. Intanto, però, PdL e PD stanno lavorando a una nuova legge elettorale che potrebbe portare a un bipolarismo forzato se le clausole di sbarramento fossero troppo elevate. Dentro i due grandi partiti, fuori o ininfluenti quelli piccoli. Non c’è il rischio che erodendo la pluralità partitica si limiti la libertà di scelta?


«In questi anni abbiamo introdotto in Italia un sistema bipolare che ha ridotto il numero dei partiti e assicurato una maggiore durata del governo rispetto al passato. Ricorda? Reggevano in media appena undici mesi. La nuova legge elettorale sarà una buona legge se, oltre a consentire agli elettori di scegliere il proprio rappresentante, lascerà intatte le conquiste del bipolarismo e della governabilità. Questo non significa certo aumentare il numero dei partiti. All’ Italia non serve tornare al carnevale di Rio della politica».


Dica la verità: ma è davvero Alfano il suo erede? Guardi che ci credono in pochi…


«Certo che sì. Alfano è stato eletto all’unanimità dal nostro Consiglio. Ha 35 anni meno di me, è autorevole e realizza il cambio di generazione di cui tutta la politica italiana ha bisogno. E le dirò di più. Sarebbe ora che anche gli altri politici che siedono in Parlamento da trent’anni, se davvero credono in ciò che dicono sui giovani e sulla necessità di innovare, facessero un passo indietro. Se qualcuno nel PdL non crede in questo cambiamento, dovrà ricredersi».


Nel ‘95 molti la diedero per finito e lei risorse nel 2001. Nel 2006 idem e lei vinse nel 2008. Oggi pensano che Berlusconi sia spacciato e lei ha dichiarato che non intende ricandidarsi… Non è che si sbagliano anche stavolta?


«Continuerò a fare politica, ma in modo diverso dal passato. Non mi candiderò più alla guida del Governo, ma come presidente del primo partito italiano in Parlamento agirò da “padre fondatore”, darò consigli alle nuove leve, cercherò di trasmettere quei valori di libertà e di democrazia per i quali sono sceso in campo e che sono tuttora il nostro credo politico, contro quella cultura dell’invidia, dell’odio e del giustizialismo che finora ha dominato gran parte della sinistra in Italia ».


C’è chi sostiene che, Monti o non Monti, il peso del debito pubblico italiano sia insostenibile. Dunque meglio scappare finché si è in tempo, magari proprio in Svizzera, come negli anni Settanta. Pessimismo esagerato? L’Italia ce la farà?

«Il debito pubblico italiano è sostenibile, e lo dimostrano i buoni risultati delle recenti aste per i titoli di Stato. Anche la speculazione se ne sta rendendo conto: lo spread, vale a dire la differenza rispetto ai titoli tedeschi, ha iniziato a scendere e anche le agenzie di rating alla fine ne dovranno trarre le conclusioni. La crisi, come ho detto più volte, non nasce in Italia ma in Europa, dove l'euro non ha dietro di sé una banca centrale come garante di ultima istanza al pari, ad esempio, della Riserva Federale americana. Quando avremo una vera banca centrale europea e gli eurobond, vale a dire i titoli emessi e garantiti direttamente da questa banca, l’Europa sarà diventata un soggetto politico unitario e forte, non più diviso tra Paesi debitori e Paesi creditori».


Ma l’euro sopravviverà?


«L'euro è ormai la moneta dell’Europa, supererà questa crisi e durerà a lungo nel tempo. Altrimenti non avrebbero senso i sacrifici che stiamo facendo. Il problema è la lentezza con cui si muove l’Europa».


Alcuni scrivono che sono stati i «poteri forti non italiani» a farla dimettere, con la complicità decisiva di Merkel e Sarkozy. Si sente vittima di un golpe?


«Sono stato io a dimettermi e a fare un passo indietro per senso di responsabilità e per senso dello Stato. Ho fatto questa scelta pur avendo ancora la maggioranza nei due rami del Parlamento, senza che il mio Governo fosse mai stato sfiduciato. Solo con un governo tecnico si può trovare l’accordo tra maggioranza e opposizione, tra centrodestra e sinistra, per approvare quelle riforme che prima ho ricordato e che sono indispensabili per superare la crisi economica e rendere governabile l’ Italia».


Oggi però il PdL, a giudicare dai sondaggi, non si salva dall’ondata di disgusto per la politica. Cos’è andato storto? E domani che ne sarà del partito? Vuole davvero chiuderlo e ricominciare dal basso, dalle liste civiche?


«La democrazia è il peggiore di tutti i sistemi, con l’eccezione di tutti gli altri”, ha detto Winston Churchill. Se i partiti hanno sbagliato, è giusto punire chi ha sbagliato, o, peggio chi ha rubato. Ma tenendo sempre a mente che i partiti sono alla base del sistema democratico e quindi di ogni libertà. Il nostro movimento politico, il Popolo della Libertà, si fonda su questi principi e continuerà a difenderli. Per questo presenteremo il nostro simbolo alle prossime elezioni amministrative, e stringeremo dovunque le alleanze necessarie per vincere insieme alle forze moderate che condividono i nostri valori e i nostri programmi. Per tradizione, alle elezioni amministrative c’è sempre stato in Italia un fiorire di liste civiche. Penso che la crisi dei partiti accentuerà questa tendenza. E noi dovremo tenerne il giusto conto, e tessere la tela delle alleanze, anche a livello locale, per vincere».


I liberali autentici le rimproverano di non aver realizzato le riforme liberali per le quali si era impegnato nel 1994. Cosa è mancato?


«Ho un unico torto: non sono riuscito a convincere il 51% degli elettori a darmi il loro voto. E per fare le riforme costituzionali serve almeno il 51 per cento».
Dov’è finito il Berlusconi grande comunicatore? Dalla sconfitta alle amministrative di Milano sembra aver perso il tocco magico che in passato le aveva permesso rimonte impossibili. È cambiato lei o sono cambiati gli italiani?


«Sono cambiato io. In questi ultimi anni ho raggiunto la consapevolezza che l’Italia, con questa architettura istituzionale, non è governabile. Il Governo ha come unico potere quello di presentare dei disegni di legge in Parlamento. Dopo 18/24 mesi il Parlamento approva dei testi molto diversi da quelli voluti dal Governo. Ma queste leggi non hanno vita lunga perché se dispiacciono alla sinistra o alla sua magistratura politicizzata, vengono impugnate da un Pubblico ministero che le porta dinnanzi alla Corte costituzionale che, inderogabilmente, le abroga, perché composta da 11 membri su 15 che appartengono ad una determinata area politico-culturale. Negli ultimi cinque anni questa Corte ha abrogato 241 leggi o parti di leggi. L’analoga istituzione degli Stati Uniti nello stesso periodo ne ha abrogate sette. E allora? Allora se i cittadini non si rendono conto che devono fare scelte del tutto diverse, concentrando i loro voti sui grandi partiti, se non si premia chi vuol veramente cambiare il Paese, siamo condannati all’ingovernabilità. E quando chi vince democraticamente le elezioni non riesce poi a prendere decisioni tempestive, la conseguenza è una crisi di sfiducia nei confronti della politica e della democrazia».
Trionfi e sconfitte, grandi polemiche, grandi scandali, grandi processi. Comunque «una vita che non è mai tardi. Di quelle che non dormi mai» per dirla alla Vasco Rossi. Lei l’ha avuta quella vita. C’è qualcosa di cui si pente e che oggi non rifarebbe?«Non ho davvero nulla di cui pentirmi. Dovrebbero invece vergognarsi i miei persecutori, che da quando sono sceso in campo non hanno mai smesso di inventarsi processi fondati solo sulle calunnie, una macchina del fango mediatico-giudiziaria, una campagna di diffamazione su scala internazionale che non si è ancora fermata: anzi, dopo che mi sono dimesso dal Governo, l’accanimento giudiziario contro di me è addirittura aumentato».


Intanto sono passati 19 anni da quando annunciò la «discesa in campo». Scusi la franchezza: ma chi gliel’ha fatto fare? Il suo ex grande amico Montanelli l’aveva avvertita … Nonostante tutto ne è valsa la pena?


«Sono orgoglioso di aver salvato l’Italia nel ’94 da un governo che sarebbe finito nelle mani del Partito comunista italiano, cioè di un partito e di una ideologia sconfitta dalla storia. Ho la coscienza di avere servito il mio Paese con tutte le forze e con totale onestà intellettuale. Mi amareggia l’essere ripagato con un accanimento che non ha eguali nella storia da parte della sinistra giudiziaria. Vogliono distruggere la mia immagine di uomo, di imprenditore e di politico. È l’ennesima prova che la decisione di impegnarmi nella vita pubblica, per salvare l’ Italia dal comunismo e per cambiarla, non mi è stata perdonata da quei poteri che si sono visti insidiati nei loro interessi e nelle loro ambizioni. Ma non per questo lascerò l’impegno politico. Anzi, continuerò con la forza e con l’impegno di sempre».


E all’Italia «dei magistrati», «dei comunisti» cosa dice dopo 19 anni? Hanno vinto loro o ha vinto lei?


«Per ora sembrano prevalere l’invidia e l’odio. Ma vincerà l’amore, ne sono sicuro».".


L'intervista può essere commentata sul sito "Forzasilvio.it", attraverso il link https://www.forzasilvio.it/news/3990 .
Io penso che il presidente Berlusconi abbia ragione nella sostanza.
Voglio fare, però, qualche considerazione.
Io penso che l'Unione Europea possa salvarsi solo se fa quanto detto dal presidente Berlusconi e se abbandona la tecnocrazia, ridando spazio alla politica ed ai cittadini.
Sulle riforme, vorrei dire che quanto detto dal presidente sia perfettamente condivisibile ed in linea con i principi del centro destra.
Vorrei porre l'accento sul fatto che il federalismo sia la riforma cardine.
Senza federalismo tutte le altre riforme sarebbero inutili.
Riguardo a Monti, il presidente Berlusconi ha ragione per un semplice fatto.
Se non lo avesse sostenuto la sinistra avrebbe preso il sopravvento.
Se fossimo andati alle elezioni subito, con l'antipolitica che c'era, la sinistra avrebbe potuto vincere.
Una vittoria di questo centro sinistra (che avrebbe incluso anche Nichi Vendola) sarebbe stata deleteria.
Prendiamo, ad esempio, la questione della TAV Lione-Torino.
Pur di mantenere il governo del Paese, questo centro sinistra avrebbe gettato alle ortiche un simile progetto che, una volta realizzato, aiuterà l'Italia nella mobilità.
Certo, Monti sta facendo anche delle cose discutibili, come la questione dell'IMU alla Chiesa, di cui ho parlato nell'articolo da me scritto su "Italia chiama Italia", che potrete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/4837//Italia/imu-alla-chiesa-dipende--di-antonio-gabriele-fucilone.html.
Sul rapporto con la Lega Nord, io dico che esso non sia importante ma FONDAMENTALE per portare avanti un serio progetto di riforme.
Per questo, il presidente Berlusconi auspica che il rapporto con la Lega Nord vada avanti.
L'intervista è, comunque, condivisibile.
Cordiali saluti.

CASO MILLS? GIUSTIZIA A META'



Cari amici ed amiche.


Leggete questo articolo scritto sul sito "Questa è la sinistra italiana" che è intitolato "A Milano una procura di eversivi, un processo farsa, una sentenza ignobile ed inaccettabile", il cui link è http://www.qelsi.it/2012/a-milano-una-procura-di-eversivi-un-processo-farsa-una-sentenza-ignobile-ed-inaccettabile/.

Io penso che quelli della Procura di Milano abbia agito coerentemente con il loro modo di fare.

Volevano condannare il presidente Berlusconi e hanno cercato di fare di tutto per farlo condannare.

Non ci sono riusciti.

Che questo processo sia stato fatto per screditare il presidente Berlusconi è cosa nota e provata.

Era noto, infatti, che l'avvocato inglese David Mills avesse inventato la la storiella della corruzione da parte del presidente Berlusconi per salvare sé stesso da un'accusa di evasione fiscale, reato che nei Paesi anglosassoni è punito severamente.

Del resto, sul presidente Berlusconi erano già state dette molte cose ed erano già stati messi in atto altri processi, guarda caso, dopo che egli entrò in politica.

Mills ha solo colto la palla al balzo per salvare sé stesso.

Dato che i soliti giustizialisti sapevano che la storia non sarebbe stata in piedi e che, se avessero deciso di assolvere il presidente Berlusconi, non avrebbero fatto una bella figura, hanno preferito prosciogliere lo stesso presidente per la prescrizione.

Io penso che, comunque, i vari giustizialisti abbiano fatto una magra figura.

La prescrizione breve, che i giustizialisti hanno tanto criticato, è stata da essi usata per evitare una causa che avrebbero perso.

Altrimenti, non si spiegherebbe il motivo del fatto che essi abbiano tirato le cose per le lunghe.

Per questo, dico che sia stata fatta giustizia è metà.

Cordiali saluti.


domenica 26 febbraio 2012

SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA? E' COME SAN FRANCESCO D'ASSISI




Cari amici ed amiche.

Oggi è il 27 febbraio ed è la festa di San Gabriele dell'Addolorata.
Innanzitutto, faccio gli auguri di buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Gabriele o Gabriella.
Guardate il video qui sopra che parla di lui.
Ora, la sua storia ha un certo parallesimo come quella di San Francesco d'Assisi.
San Gabriele nacque proprio ad Assisi il 1 marzo 1838 e fu di famiglia ricca.
Al secolo, si chiamò con il nome del grande santo di Assisi, Francesco.
Proprio come San Francesco, dopo avere vissuto una vivace gioventù, si sentì chiamato da Dio ed abbracciò la vita religiosa.
A differenza del suo noto conterraneo, San Gabriele non fondò un ordine.
Tuttavia, come San Francesco, egli si avvicinò alla sofferenza di Cristo, entrando nell'Ordine dei Passionisti.
Ci sono altre due cose che accomunano San Francesco a San Gabriele.
La prima è l'avere rivolto il proprio messaggio alle generazioni future.
La seconda è l'avere operato in un momento particolare della Chiesa.
Infatti, San Francesco operò in un momento di grave crisi della Chiesa cattolica, un momento in cui le eresie crescevano come funghi e in cui la gerarchia cattolica non riusciva più a rispondere alle esigenze della gente.
I giovani erano particolarmente esposti alla fascinazione da parte di queste sette.
San Gabriele operò in un momento in cui la Chiesa era in crisi.
Infatti, in quel periodo vi erano varie logge massoniche ed anticlericali (se non anticattoliche) che puntavano a rendere impotente la Chiesa.
Ricordo che nel 1870 ci fu la presa di Roma da parte dell'esercito del Regno d'Italia.
Subito, nella oramai nuova capitale del Regno d'Italia, ci furono manifestazioni anticristiane, come la realizzazione della statua di Giordano Bruno da parte dell'architetto (e massone) Ettore Ferrari.
Queste logge massoniche puntavano a prendere in consenso dei giovani.
Quindi, sembra quasi che questi santi siano venuti in momenti molto difficili per testimoniare Cristo.
I giovani di tutto il mondo devono prendere come modelli simili figure.
A San Gabriele va chiesto di pregare per noi.
Cordiali saluti.

LA VERA CULLA DEL GOTICO? POTREBBE ESSERE LA TERRA DI ISRAELE!




Cari amici ed amiche.

Guardate questo video che ho preso da Youtube mostra dei luoghi santi di Gerusalemme, tra cui il Cenacolo, un luogo a cui ebrei, cristiani e musulmani sono legati, anche per la presenza della Tomba di San Davide re nelle vicinanze.
Il Cenacolo è il luogo che (secondo la tradizione) avrebbe visto l'ultima cena di Gesù Cristo.
L'edificio attuale attuale è in stile gotico e fu fatto dai soldati Crociati che nel 1099 conquistarono Gerusalemme, togliendola ai Turchi che avevano impedito ogni pellegrinaggio.
In questo edificio gotico si notano un mihrab ed un minbar, poiché in seguito l'edificio fu tolto ai cristiani e trasformato in moschea.
Fu messa anche una cancellata che fu tolta dagli Israeliani che permisero anche ai devoti di pregare nel luogo.
Ora, questa cosa mi ha fatto riflettere molto.
Nel 1095, Papa Urbano II, nel Concilio di Clermont bandì la I Crociata, dopo che i Turchi conquistarono la Terra Santa e l'Anatolia (Sultanato di Rum) minacciando Costantinopoli e perseguitando i pellegrini cristiani.
L'impatto culturale delle Crociate potrebbe essere stato più forte di quanto si possa immaginare.
Guarda caso, con le Crociate nacque un nuovo stile artistico, lo stile gotico.
Se guardiamo bene, questo stile comparve proprio nel XII secolo ed assunse alcune peculiarità dell'Oriente.
Per esempio, l'arco a sesto acuto fu uno dei vari elementi presi dal mondo arabo, che già lo usavano da un bel pezzo.
Un altro elemento caratteristico fu la guglia.
Le chiese gotiche sono caratterizzati da guglie e pinnacoli.
Ora provate a leggere il brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 4, versetti 1-9) che parla delle tentaazioni di Gesù:

"[1] Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. [2] E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. [3] Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane". [4] Ma egli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". [5] Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio [6] e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede". [7] Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo". [8] Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: [9] "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". ".

Ora, nella parte in cui si parla del miracolismo, quella in cui il diavolo invitò Gesù Cristo a gettarsi dal Tempio di Gerusalemme, è citato un pinnacolo, una guglia.
Questo pone un interrogativo sul Tempio stesso.
Infatti, ci sarebbe da chiedersi come sia stato costruito il Tempio di Gerusalemme.
Infatti, quali furono i suoi particolari architettonici?
Le cronache dell'epoca lo descrivono come imponente e, guarda caso, le chiese gotiche furono imponenti.
Del resto, molte compagnie di scalpellini e muratori che realizzavano le cattedrali gotiche furono legate ai Cavalieri Templari.
Pensiamo, ad esempio, alla Compagnia di Padre Soubise, quella che fece la cattedrale di Chartres.
I Cavalieri Templari furono a conoscenza di molte tecniche di costruzione.
Guarda caso, essi furono anche tra coloro che ebbero più contatti con l'Oriente.
Tra lo zoccolo duro dei Cavalieri Templari fu in Francia, la nazione in cui lo stile gotico nacque.
Come già scrissi nell'articolo intitolato "L'arte romanica europea e la geopolitica", lo stile gotico nacque nel periodo in cui la Francia si staccò dal Sacro Romano Impero e si affermò come Stato.
In qualche modo, sembrò che la Francia avesse voluto porsi come Stato guida della cristianità, portando la Terra Santa in Europa.
Ciò potrebbe spiegare, ad esempio, il fatto che San Luigi IX abbia voluto portare la Spina Santa, una spina della corona di spine che fu messa sulla testa di Gesù Cristo, quando questi fu crocifisso.
Sarebbe interessante approfondire il tema e sarebbe anche bello visitare i luoghi santi di Gerusalemme e di Israele, per capire meglio le cose.
Cordiali saluti.

MILAN-JUVENTUS, VERGOGNA!




Cari amici ed amiche.


Guardate il video che ho preso da Youtube.
Una bella partita è stata rovinata da un pessimo arbitraggio.
Al 25° minuto del I tempo, con il Milan che è andato meritatamente in vantaggio grazie ad una rete di Antonio Nocerino, il giocatore rossonero Suleyman Muntari ha segnato il secondo goal, che avrebbe portato la squadra allenata dal mister Massimiliano Allegri sul 2-0.
Per qualche motivo che ignoro, il guardalinee Romagnoli non ha convalidato il goal, nonostante l'arbitro Tagliavento fosse stato di parere contrario. L'ha dimostrato il fatto che dopo la rete l'arbitro avesse indicato il centro del campo.
Ora, il regolamento FIFA dice che almeno tre quarti della palla devono entrare in porta, perché ci sia il goal.
Quindi, il pallone deve essere almeno per tre quarti oltre la linea di porta perché ci sia il goal.
Nel caso specifico il pallone era tutto dentro la porta!
Praticamente, il portiere Gianluigi Buffon ha parato dentro la porta.
Le sue mani erano dentro la porta ed il filmato qui sopra lo dimostra.
Di sicuro, sei io fossi stato in Buffon, avrei riconosciuto la validità del goal.
L'avrei fatto per correttezza.
Poi, la partita si è incattivita e l'arbitraggio ha una grossa responsabilità in ciò.
La Juventus è una grande squadra e avrebbe potuto pareggiare o addirittura vincere la partita, anche se il Milan fosse andato sul 2-0, così come quest'ultimo (che per più di un'ora aveva giocato molto meglio dei bianconeri, che erano stati asfaltati) avrebbe potuto segnare altri goals.
Infatti, se ci fosse stato il 2-0 del Milan, la Juventus avrebbe cercato di pareggiare e si sarebbe scoperta, lasciando ampi spazi al contropiede milanista.
Ora, vorrei dire anche un'altra e non me ne vogliano gli amici juventini.
Si parla tanto di "stile Juventus".
Francamente, io questo stile non l'ho visto.
Durante tutta la settimana, i vari giocatori e l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, hanno fatto esternazioni che, a mio modesto parere (e non solo), sono fuori luogo.
Hanno fatto la solita "vittimistica manfrina" sugli arbitri che in qualche modo non li avrebbero tutelati.
Ora, le stesse persone cosa dicono?
Hanno fatto salire la tensione, tensione che poi è esplosa dopo la partita.
Poco ci mancava che scoppiasse una rissa tra l'amministratore delegato del Milan, il dottor Adriano Galliani, e lo stesso coach juventino.
Inoltre, secondo quanto riportato nell'articolo del Corriere della Sera che è intitolato "Galliani: «Lamentarsi paga» Conte: «Qui è la mafia»".
Se quanto riportato sul quotidiano dovesse essere vero sarebbe gravissimo!
A mio giudizio, le parole di Conte sono molto gravi e se io fossi al posto di Galliani avrei deciso di chiedere chiarimenti allo stesso coach juventino o avrei deciso di adire alle vie legali contro di lui.
Sta bene tutto ma parlare di mafia è inaccettabile!
Mi auguro che quanto riportato nell'articolo non sia vero.
Se questo fosse lo "stile Juventus" , uno stile reputato come "rispettoso" verso tutti, io sarei il re d'Inghilterra.
Conte dovrebbe imparare dal suo collega del Milan, il mister Massimiliano Allegri, che ha parlato con grande correttezza e grande
Ringrazio Dio non essere juventino e sono onorato di essere milanista.
La vicenda smentisce anche chi parla di uno "strapotere" del presidente Berlusconi.
Comunque, per descrivere quanto è accaduto ieri basta una sola parola:
"VERGOGNA!"

e la dico anche in inglese:

"SHAME!".

Questo non è sport!

Cordiali saluti

sabato 25 febbraio 2012

ABORTO E VITA, FIRMATE LA PETIZIONE!

Cari amici ed amiche.

L'amico Angelo Fazio mi ha segnalato questa petizione che potrete trovare, seguendo il link http://www.associazione-vogliovivere.it/component/petitions/?view=petition&id=76.
Firmatela in tanti.
Questa petizione è stata organizzata dall'associazione "Io voglio vivere" ed è rivolta all'"Associazione Intergruppo Parlamentare per il valore della Vita" e all'onorevole Stefano De Lillo.
Questa petizone è stata fatta ai sensi dell'articolo 2 della Costituzione che recita:

"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolga la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale

e che va cambiato in:

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, quali il diritto alla vita, dal concepimento e sino alla sua morte naturale, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolga la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

Questa iniziativa ha il mio sostegno.
La vita è un diritto inalienabile dell'uomo.
L'eutanasia e l'aborto sono crimini contro la vita.
Cordiali saluti.

IX EDIZIONE DEL PRANZO DEI POETI MANTOVANI

Cari amici ed amiche.

Vi annuncio che domenica 11 marzo ci sarà la IX Edizione del "Pranzo dei Poeti Mantovani".
Dal 2004, il cenacolo dei poeti dialettali di Mantova "Al Fogolèr" organizza questo evento che si svolge ogni anno.
L'evento inizierà a metà mattina, alle ore 10:00 am, con un convegno dedicato al dibattito sulla storia della lingua mantovana e delle tradizioni popolari.
Per l'occasione saranno invitati due esperti, il professor Giancarlo Malacarne ed il professor Giancarlo Gozzi.
Poi sarà dato spazio alla recitazione delle poesie.
Alle 12:30, inizierà il pranzo vero e proprio che terminerà alle ore 15:00 (03:00 pm).
L'evento si svolgerà presso il ristorante "Il Nespolo", ristorante che si trova in via Roncodosso n°1, a San Biagio, una località del Comune di Bagnolo San Vito, in Provincia di Mantova.
Io sarò tra gli ospiti e declamerò qualche mia poesia. Posso definirmi "ospite fisso", visto che partecipo a questi eventi dal 2004.
Sono invitati tutti coloro che amano la poesia e che compongono, come i vari cenacoli ed associazioni culturali dedicati alla poesia.
Vi saranno i cenacoli trentini (come il "Gruppo Poesia 83" dell'amico Italo Bonassi), quelli modenesi, quelli veronesi e quello cremonese "El zàc".
Vi sarà anche il cantastorie ed amico della mia famiglia Wainer Mazza, già membro importante del "Fogolèr".
Vi saranno anche poeti di Bologna e della Romagna.
Chi vorrà passare una bella giornata di cultura sarà sicuramente benvenuto.
Per partecipare, bisogna contattare la signora Daniela, al numero 0376-380876 o il presidente de cenacolo "Al Fogolèr" Sergio Aldrighi, all'indirizzo di posta elettronica sergio.aldrighi@virgilio.it, entro e non oltre giovedì 08 marzo.
La quota di partecipazione (che comprende anche il pranzo) corrisponde alla congrua cifra di Euro 18,00 per ogni persona.
Tra l'altro, i poeti del "Fogolèr" pubblicano libri molto interessanti.
Per saperne di più, contattate, il cenacolo "Al Fogolèr" che si trova in Piazza Adua n°10, presso il Centro Sociale di Pietole di Virgilio, in Provincia di Mantova.
Vi è anche la pagina di Facebook dedicata al cenacolo che è http://www.facebook.com/groups/118222331561654/.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.