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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 1 dicembre 2011

UNA E INDIVISIBILE, COMMENTO AL LIBRO DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO


Cari amici ed amiche.

Avvalendomi dell'articolo sul blog dell'Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie, che è intitolato ""Una e indivisibile", riflessioni (poco accorte) sui 150 anni della loro Ita(g)lia!", commento il libro scritto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che è intitolato "Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 della nostra Italia".
In questo libro, il presidente Napolitano ha fatto una raccolta dei discorsi pronunciati da lui da Trieste a Lampedusa sull'unità del nostro Paese.
Il libro porta all'attenzione i vari personaggi del Risorgimento, da Garibaldi a Cavour e parla della forte partecipazione di tutta la società italiana dell'epoca.
Tocca tutte le tematiche, comprese l'attuale situazione di squilibro tra Nord e Sud e l'esigenza di una politica autonomista.
Tuttavia, io vorrei fare una riflessione.
Qui non deve essere messa in discussione l'unità del nostro Paese.
L'unità del nostro Paese è un valore a cui non si può rinunciare poiché per millenni la nostra penisola fu abitata da genti italiche.
Invece, deve essere messo in discussione il processo di unificazione del nostro Paese, un processo che il presidente della Repubblica, a mio modesto parere, ha presentato in chiave positiva.
La realtà, la storia vera, dice il contrario.
Il processo di unificazione fu fatto nel segno di un forte anticlericalismo (per non dire anticattolicesimo) e di una politica espansionistica implementata da uno Stato (il Regno di Sardegna) ai danni degli altri Stati italiani e dell'Impero Austro-Ungarico.
Quindi, non ci fu un naturale processo di unificazione ma una vera politica di aggressione da parte del Regno di Sardegna ai danni degli altri Stati italiani e dell'Impero Austro-Ungarico.
In pratica, la monarchia dei Savoia diventò casa regnante in Italia dopo avere attaccato e distrutto gli altri regni (che erano non meno legittimi del loro Stato) ed imposto la loro legge sui loro territori e contro la Chiesa.
Un processo di unificazione naturale non avrebbe comportato l'uso delle armi ed il nuovo Regno d'Italia sarebbe stato il prodotto della fusione dei regni preesistenti ed avrebbe preso il meglio di ciascuno di loro.
Inoltre, il re (a prescindere dal fatto che fosse stato un Savoia o meno) avrebbe dovuto farsi incoronare dal Papa, il capo visibile della Chiesa universale.
Infatti, non è credibile la tesi che dice che coloro che stavano nel Regno di Sardegna fossero liberi, civili e bene amministrati mentre gli altri fossero prigionieri, poveri e da civilizzare.
E' una tesi che non sta né in cielo né in terra.
Ad esempio, la mia Mantova fu un possedimento degli Asburgo (Impero Austro-Ungarico) e non stette così male. Anzi, la corte di Vienna parlava anche l'italiano. Inoltre, l'attuale divisione dei Comuni intorno al capoluogo della provincia virgiliana risale al tempo degli Austriaci. Basti pensare ai Comuni di San Giorgio, Porto Mantovano e Virgilio che nacquero proprio nel periodo dell'Impero Austro-Ungarico. Infatti, furono separati da Mantova, per gestire meglio territorio.
Lo stesso discorso può valere anche per il Regno delle Due Sicilie.
Ricordo che, sotto i Borboni, Napoli fu una città prospera.
Invece, la storiografia ufficiale, che è un ottimo strumento di propaganda, dà solo una visione parziale.
Forse, cercando di capire quello che accadde nel XIX, si possono comprendere certi mali del nostro Paese.
Uno di questi è lo scarso senso civico.
Esso è causato dal fatto che tanta parte degli italiani senta queste istituzioni come non sue.
Infatti, l'Italia nacque contro la Chiesa.
Nei primi anni del Regno d'Italia ci fu uno scontro tra la monarchia e la Chiesa. Ora, tanta parte degli italiani si trovava a dovere scegliere se essere prima italiana o cattolica.
Inoltre, un lombardo o un siciliano a cui furono imposte le regole del Regno di Sardegna si sentiva quasi sottomesso ad uno Stato straniero.
Da qui si può anche capire l'esigenza di una maggiore autonomia delle varie parti del nostro Paese.
Quindi, la storia vera non è raccontata dalla storiografia ufficiale.
Com'è noto, Roncoferraro (il Comune in cui abito, in Provincia di Mantova) è un Comune risorgimentale.
Ivi nacque Giuseppe Nuvolari, il luogotenente di Garibaldi.
Mi sarebbe piaciuto organizzare un evento culturale che avrebbe contemplato anche la storia raccontata da fonti diverse da quella della storiografia ufficilale.
Avevo fatto anche un'istanza in Comune.
Peccato che non sia stato ascoltato.
La storia va letta e capita così com'è.
Se la si propone solo interpretandola in un modo si rischia solo da dare una visione parziale...e di fare della propaganda.
Cordiali saluti.

mercoledì 30 novembre 2011

ITALIA COLONIA TEDESCA, COMMENTO ALL'ARTICOLO DI GIUSEPPE SAGLIOCCO


Cari amici ed amiche.

Sul suo blog "Liberalmind", l'amico Giuseppe Sagliocco (Consigliere del Popolo della Libertà nel Comune di Lodi) ha scritto questo articolo intitolato "Povera Italia !!!" .
Concordo con Giuseppe.
Effettivamente, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è andato oltre quelle che sono le sue competenze.
Se a dire ciò non è il presidente Berlusconi o un "berlusconiano" come Giuseppe o il sottoscritto ma Mariotto Segni, figlio di Antonio, che fu presidente della Repubblica dall'11 maggio 1962 al 6 dicembre 1964, la cosa è più che veritiera.
Di fatto, qui vi è un vero e proprio presidenzialismo.
Purtroppo, però, questo presidenzialismo è anomalo.
Infatti, il vero presidenzialismo prevede che il presidente della Repubblica abbia sì più ampi poteri ma anche che sia eletto dal popolo (e non dal Parlamento) e che al popolo renda conto del proprio operato.
Inoltre, la caduta del presidente Berlusconi dimostra che qualcosa di strano c'è.
Infatti, sembra quasi che vi sia stato un attacco contro il suo governo.
Prima, vi è stato quello giudiziario, poi quello dei gossip e, per finire, quello finanziario al Paese.
Tra l'altro, fateci caso, da quando il presidente Berlusconi si è dimesso, non si sente più parlare di Ruby, di "Bunga Bunga" e dei vari scandali veri e presunti.
Non è strano?
Tra l'altro, non alcuna differenza tra le condizioni finanziarie nel periodo del governo del presidente Berlusconi e quelle del periodo dell'attuale governo del professor Mario Monti.
Lo spread con i Bund tedeschi è sempre alto e l'Euro è a rischio.
Addirittura, secondo una notizia di ieri, pare che la Germania stia stampando dei Deutsche Mark, i Marchi.
Se questa notizia dovesse essere confermata, sarebbe la certificazione di un imminente fallimento dell'Euro.
Io, se fossi il premier, inizierei a prendere una posizione simile a quella che sta prendendo il Regno Unito.
Quest'ultimo, infatti, vorrebbe riprendersi un po' di quella sovranità economica che era stata ceduta all'Unione Europea.
La posizione anglo-americana è dalla parte della ragione.
Infatti, questa Europa è, di fatto, comandata dall'asse franco-tedesco.
Per esempio, per salvare il nostro settore metalmeccanico, settore in cui la Germania è tradizionalmente molto forte e sui cui lo Stato tedesco vuole avere molto peso, fummo costretti ad accettare le "Quote latte".
Ora, per colpa di questa idea scellerata, il nostro comparto agricolo è in crisi.
Infatti, l'agricoltura è un settore che può dare molto, ad esempio, in termini di ricerca e di lavoro.
Inoltre, noi italiani abbiamo prodotti agroalimentari di eccellente qualità, come i risi "Arborio" , "Baldo", "Balilla" e "Carnaroli" del Piemonte (che tanto piacquero al presidente americano Thomas Jefferson), il riso "Vialone Nano" del Mantovano (che è prodotto anche qui a Roncoferraro, il Comune in cui abito) e Veronese, piuttosto che l'Oliva taggiasca, che è prodotta in Liguria, l'Oliva "Bella di Cerignola", che è prodotta in Puglia, il grano "Senatore Cappelli" (che è prodotto in Puglia e in Calabria) o le arance di Ribera, in Sicilia.
Pensiamo anche al latte, che noi usiamo per fare certi prodotti caseari, come i formaggi Grana Padano, Parmigiano-Reggiano, il Provolone "Valpadana", la Scamorza abruzzese, il Caciocavallo Silano e quello ragusano o il Fiore sardo.
Questi sono solo alcuni dei nostri prodotti che il mondo intero ci invidia.
Per colpa di certe scelte scellerate, noi rischiamo di perdere questi nostri prodotti.
Di sicuro, gli Inglesi non sacrificherebbero il loro Cheddar cheese sull'"altare dell'europeismo".
Gli Inglesi non sono sprovveduti né stupidi.
Continuino così!
Fummo noi i veri stupidi e sprovveduti, poiché accettammo certi compromessi.
Senza latte, ad esempio, non si possono più fare i prodotti come il Parmigiano-Reggiano.
Le "Quote latte" rischiano di fare sì che noi non siamo più in grado di produrre questi prodottti.
Tutto questo fu fatto perché si temettero i sindacati, che nel settore metalmeccanico ebbero (ed hanno) una forza non indifferente.
Per fare gli interessi dei sindacati, noi oggi rischiamo di perdere tanti prodotti agroalimentari.
Noi ci siamo appiattiti completamente sulle posizioni franco-tedesche.
Questo è inaccettabile!
Pensate al latte che viene buttato via e agli allevatori di bovini che vengono tartassati ingiustamente dalle multe.
Io che abito nella Pianura Padana, una zona in cui ci sono allevamenti di questo tipo, so di cosa parlo.
Pensate anche alla questione degli agrumi e dell'assurda direttiva fatta dall'Unione Europea che prevede che le aranciate possano essere fatte senza le arance.
Questa direttiva favorisce le industrie tedesche e nord-europee che possono chiamare "aranciate" anche quelle bevande fatte con zuccheri e che di arancia non hanno nemmeno un'oncia.
Questa ha delle ripercussioni incredibili sulle coltivazioni di arance in Campania, in Puglia, in Calabria e in Sicilia.
Molti coltivatori campani, pugliesi, calabresi e siciliani sono costretti a buttare via i loro prodotti.
E' uno scempio, uno schifo!
La situazione politica che c'è qui in Italia è stata causata anche dal clima politico attuale, un clima politico caratterizzato da uno scontro personale e da stupide baruffe e da poco costrutto, sia tra politici sia tra i comuni cittadini.
La prova, ad esempio, sta anche nel fatto che io mi sia visto costretto ad impedire le pubblicazioni dei commenti anonimi su questo blog, a causa dei continui insulti.
Posso accettare che una persona non condivida le mie idee (del resto, ho amici che non la pensano come me) ma non posso più tollerare che mi si dia del "servo del padrone", "mafioso", "porco" e quant'altro.
Noi italiani abbiamo la "sindrome di Tafazzi" , siamo un po' masochisti.
Gli ultimi avvenimenti lo dimostrano.
Forse, questa crisi dovrebbe farci capire che abbiamo commesso degli errori.
Cordiali saluti.






SANT'ANDREA E MANTOVA



Cari amici ed amiche.

Oggi si festeggia Sant'Andrea, il fratello di San Pietro e come lui apostolo di Gesù.
Prima di tutto, faccio gli auguri a tutti coloro che si chiamano Andrea.
Com'è noto, Sant'Andrea è il patrono di Russia, di Scozia, di Malta, del Patriarcato di Costantinopoli e di Sicilia.
Ora, qui a Mantova c'è una cosa molto particolare.
La cattedrale (che si trova in Piazza Sordello) è dedicata a San Pietro.
Essa ha una storia particolare. Infatti, la prima cattedrale non era la chiesa di San Pietro ma la chiesa di Santa Speciosa, chiesa di cui avevo parlato circa un anno fa, nell'articolo intitolato "Mantova e la cattedrale che non c'è più", che si trovava nell'attuale via Cairoli, ove vi è il seminario vescovile.
Solo nel XII, la chiesa di San Pietro assunse il rango di cattedrale.
Ora, a Mantova non c'è solo una cattedrale ma c'è anche un concattedrale, una basilica.
Questa è dedicata niente poco di meno che a Sant'Andrea.
Le due chiese principali del capoluogo virgiliano sono dedicate a due fratelli che erano tali sia nella fede e sia biologicamente e che erano anche due apostoli di Gesù.
Questo è già un fatto curioso.
E' curiosa anche un'altra cosa.
La basilica di Sant'Andrea sorge nel luogo in cui Longino, il centuriore romano che colpì Gesù al costato e che in seguito si convertì al Cristianesimo.
Dopo un lungo peregrinare, Longino si trasferì a Mantova e divenne il primo vescovo della città.
Egli portò con sé una reliquia importante, il Preziosissimo Sangue di Cristo, che ancora oggi è a Mantova. Mantova fu la prima città occidentale ad essere evangelizzata.
A causa delle persecuzioni, Longino dovette interrare tale reliquia che fu ritrovata nel 774 AD.
Tuttavia, a causa delle invasioni da parte degli Ungari, i mantovani dovettero seppellire la reliquia che fu ritrovata in un modo rocambolesco nel 1048 AD. Infatti, fu un cieco di nome Adalberto che ebbe una rivelazione divina di cui fu intermediario proprio Sant'Andrea che gli indicò un luogo su cui sorgeva un oratorio dedicato a quel santo.
Di questo ritrovamento parla il seguente testo di un cronista che ho trovato sul sito di Mantova Città:

"In Italia, nella città di Mantova, si ebbe il ritrovamento del sangue del Nostro Signore Gesù Cristo ad opera di un certo Adalberto, cieco fin dall’infanzia. Questi ricevette una divina rivelazione. La notizia che da Dio era stato rivelato dove fosse il sangue arrivò anche all’imperatore a al papa. Entrambi vennero a Mantova per assistere al ritrovamento.
Adalberto, così cieco com’era, prese una zappa e cominciò a scavare nel luogo che gli era stato rivelato dalla grazia di Dio.
Avendo egli scavato fino alla profondità di circa nove piedi, si trovò quel tesoro che è prezioso e desiderabile più dell’argento e dell’oro: si trovò, cioè, un’urnetta marmorea posta fra quattro lastre di marmo candido, scolpite. L’urnetta era lungo un cubito e dentro di essa stava una cassettina di piombo, su cui una scritta indicava quale fosse il contenuto.
Fu anche trovato il corpo di colui che aveva portato un così grande tesoro qui nella nostra patria, ossia il corpo di quel Longino, milite e centurione, di cui si legge che con la lancia aveva trafitto il fianco del Signore mentre questi pendeva dalla croce della sua passione: dal quale fianco erano usciti sangue e acqua.
Aperta la cassettina di piombo, i presenti videro che essa era all’interno divisa in due parti. Infatti nel mezzo presentava, per così dire, una separazione che teneva distinto il sangue del Signore dall’acqua. E si sparse un soave profumo che veniva spontaneo ritenere di trovarsi nella dolcezza del paradiso. E si apersero inoltre gli occhi del cieco Adalberto, cui il Signore aveva ciò rivelato, e così pure gli occhi di molti altri. Subito venne una moltitudine di gente afflitta da infermità varie, come zoppi, ciechi, sordi ed altri ed essi erano tanti che si dovette concedere loro, qua e là, dei luoghi di ricovero fuori della città, fino a due miglia da questa.
Ma il papa, vedendo che il Signore operava tanti miracoli e temendo che Mantova diventasse una nuova Roma, tentò di portare via il sangue del Signore. Però il Signore non diede a tale volontà il suo apporto. Gli abitanti della città, accortisi di quella intenzione, resistettero con tutte le forze, quantunque fossero in numero esiguo ottennero la vittoria.
Si decise poi di ampliare la chiesa di Sant’Andrea. Il Santo Sangue di Cristo fu collocato sotto l’altare del Santo Andrea, nella cripta".

In realtà, secondo la versione completa, l'intermediario fu Sant'Andrea.
Qui sorge un altro mistero, quello del Santo Graal.
Vi ricordate l'articolo del 06 novembre 2011, quello intitolato "Da Mantova alla nuova Scozia, un possibile viaggio del Santo Graal?" ?
Sotto la città di Mantova vi sono dei tunnels.
Uno di questi sbuca proprio nella basilica di Sant'Andrea e ha una botola sotto la sua scalinata.
Quindi, questo dimostra che il Santo Graal potrebbe essere stato a Mantova.
Tra l'altro, stando a quel mio articolo c'è una cosa che lega Mantova alla Scozia, proprio Sant'Andrea che è patrono di quella nazione, nazione che ospita un luogo dedicato al Graal, la Rosslyn Chapel.
Sembra quasi che questo ipotetico viaggio si fosse sviluppato nel segno di Sant'Andrea.
Leggete questo articolo intitolato "I Calici con il Sangue di Cristo nella chiesa di Sant'Andrea Apostolo(MN)", sul sito "Due passi nel mistero"
Del resto, Mantova ha delle cose particolari.
Come ho già detto, essa fu la prima città ad essere evangelizzata e le sue due chiese principali sono dedicate a San Pietro e Sant'Andrea.
Inoltre, come Roma ha la cupola della basilica di San Pietro, Mantova ha quella della basilica dedicata a Sant'Andrea.
Sembra quasi che Roma e Mantova siano due "città sorelle".
Questi due fratelli che furono con Gesù le fecero diventare tali.
Cordiali saluti.

martedì 29 novembre 2011

IRAN, VIOLENZA INACCETTABILE!




Cari amici ed amiche.

Ieri è stata attaccata l'Ambasciata del Regno Unito a Teheran, capitale dell'Iran.
Il video qui sopra (che ho preso da Youtube) mostra il fattaccio.
Questa è una violenza inaccettabile.
Sono state bruciate delle bandiere, lanciate bombe molotov e sono stati spaccati i vetri.
Coloro che hanno fatto ciò, degli studenti, hanno occupato la sede diplomatica.
Questo tristissimo episodio è avvenuto in seguito alla decisione del Regno Unito di sanzionare l'Iran che ha deciso di implementare il suo programma nucleare, programma che potrebbe essere a scopo militare e non civile, come vorrebbero fare credere le autorità iraniane.
Il giorno seguente, le Guardie della Rivoluzione di Teheran hano deciso di espellere l'ambasciatore britannico.
Leggete l'articolo su "Il Giornale" che è intitolato "Iran, studenti assaltano l'ambasciata britannica".
Di certo, ieri è stato un giorno triste.
Un Paese vuole armarsi con l'atomica e ha sempre mostrato ostilità verso altri Paesi che sono vicini e chi cerca di fermare questo folle progetto viene accusato ingiustamente di volere riprendere le politiche colonialiste.
Così la pace non ci sarà mai.
Cordiali saluti.

IL POPOLO DELLA LIBERTA' E' PRONTO PER IL FUTURO


Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo sul blog dell'amico Giuseppe Sagliocco, "Liberalmind", che è intitolato " Dopo l'assoluzione di un mese fa dal processo "Mediatrade", Berlusconi ancora prosciolto per "Alitalia"".
Un altro processo fatto contro il presidente Berlusconi è finito con un "nulla di fatto", per la sua infondatezza.
Qualcuno dovrebbe dai cittadini un enorme risarcimento dei milioni di Euro spesi per architettare questi processi costruiti sul nulla.
Il presidente Berlusconi ha dimostrato di essere un uomo con un grande senso dello Stato.
L'ha dimostrato quando era capo del governo e lo sta dimostrando anche ora.
Certamente, rispetta anche i cittadini.
Il caso della lettera che gli avevo inviato e che ha avuto risposta lo dimostra.
Lui, almeno ha risposto.
Più volte, invece, ho cercato di interloquire con l'amministrazione comunale del mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova e non ho avuto risposta.
Egli, comunque, ha detto che alle prossime elezioni non si ricandiderà ma lavorerà per rafforzare il Popolo della Libertà e riportarlo alla vittoria.
Oggi, vi sono sondaggi che danno il Partito Democratico al 30% ed il Popolo della Libertà al 24%.
Quindi, stando a questi sondaggi, il centro sinistra vincerebbe eventuali elezioni anticipate.
Io non credo che sia così.
I sondaggi possono fallire.
Basti pensare alle elezioni politiche del 2006.
Tutti dicevano che Prodi avrebbe vinto con un netto margine (con oltre il 50%) ed il presidente Berlusconi diceva che il centro destra era in ripresa.
Tutti gli davano del pazzo e ridevano perché i sondaggi dicevano il contrario.
Invece, la storia finì nel modo che tutti noi conosciamo.
Alla Camera dei Deputati, il centro sinistra prese solo 25.000 voti in più del centro destra.
Al Senato, il centro destra prese qualche centinaio di migliaio di voti in più ma il centro sinistra ottenne solo due senatori in più per via del voto estero.
Tra l'altro, uno di questi due senatori, Luigi Pallaro, era un indipendente, quindi non era stato eletto nel centro sinistra ma aveva deciso di appoggiare il governo Prodi in seguito.
La storia potrebbe ripetersi.
Il PdL è comunque in fase di "restauro".
Ci saranno i congressi, in cui saranno eletti gli organi del partito che potrà così radicarsi sul territorio.
Il presidente Berlusconi lavorerà perché il partito renda sempre il massimo.
Cordiali saluti.

CAMBIAMENTI TECNICI

Cari amici ed amiche.

Vi devo informare che ho dovuto prendere dei provvedimenti.
A causa dell'eccessiva dialettica di certi commentatori, ho dovuto bloccare alcune persone.
Da ora in avanti, potranno commentare solo ed esclusivamente gli utenti con registrati (inclusi quelli con open ID), quelli con gli account di Google ed i membri di questo blog.
In pratica, gli utenti anonimi non potranno più commentare i posts (o articoli) di questo blog mentre gli altri sì.
Mi dispiace di dovere prendere certe misure perché non voglio censurare nessuno e sono sempre disponibile ad un confronto ma non posso più tollerare simili situazioni.
Cordiali saluti.

I PILASTRI DELLA TERRA, LA RECENSIONE




Cari amici ed amiche.

Faccio una recensione del romanzo storico di Ken Follett "I Pilastri della Terra", "The Pillars of Earth".
Nel giugno 2009, è stata fatta una serie televisiva, di cui uno spezzone è mostrato nel video qui sopra.
Il romanzo è ambientato nell'Inghilterra medioevale, nel villaggio immaginario di Kingsbridge, nel Wiltshire.
Esso ruota intorno ad una cattedrale che si doveva fare nel locale priorato e sulle vicende di Tom il costruttore, l'architetto che rimase vedovo, dopo che la moglie Agnes partorì, e che si innamorò e sposò Ellen, una donna enigmatica che fu reputata essere una strega, per il fatto che sapesse usare le erbe per curare. La prima moglie di Tom morì di parto. Ella partorì un figlio maschio, che Tom dovette abbandonare.
Il bambino, però, fu trovato da Francis, un vagabondo che divenne monaco a Kingsbridge e lo portò con sé al monastero.
Ellen ebbe un figlio, Jack Jackson, da un trovatore provenzale.
Quest'ultimo era una persona capace ed ebbe subito l'affetto del suo patrigno.
Tuttavia, si attirò anche l'invidia di Alfred, il figlio di Tom. Con la famiglia, Tom andò a Kingsbridge, dopo essere stato a Shiring, che dovette abbandonare, dopo la caduta del conte Bartolomew.
L'invidia di Alfred si trasformò in rancore quando comparve Aliena, la figlia del conte di Shiring Bartolomew.
Quest'ultimo fu accusato di tradimento e destituito da re Stefano, un re che salì al trono grazie ad un complotto ordito da vari personaggi, tra i quali ci furono la famiglia Hamleigh (che usurpò Shiring) e Waleran Bigod, un vescovo assetato di potere.
La storia si snoda tra le varie vicende, dal matrimonio disastroso tra Alfred ed Aliena, alla nascita del figlio di quest'ultima, figlio che ella concepì con Jack (di cui era realmente innamorata) prima che si sposasse,alle questioni della Chiesa, fino alla riconquista di Shiring da parte di Richard, il fratello di Aliena, e alla caduta in battaglia del principe Eustachio, figlio di re Stefano, per mano del cugino Enrico, il figlio dell'imperatrice Matilde e di re Enrico I e legittimo erede al trono.
Nel romanzo vi è il continuo duello tra il potente e spregiudicato vescovo Waleran ed il monaco Philip, l'umile priore di Kingsbridge.
Questi volle costruire una cattedrale degna di questo nome, dopo che la chiesa dell'abbazia fu distrutta da un incendio.
Dopo la morte di Tom il costruttore, in seguito ad un attacco di William Hamleigh, il nuovo capomastro fu Alfred, che intanto sposò Aliena. Ellen lo maledisse e gli predisse l'impotenza.
Il matrimonio fu infelice. Alfred non riuscì ad avere rapporti con Aliena e le fece ogni angheria.
Questi costruì la cattedrale ma crollò proprio durante il rito della consacrazione.
Allo stesso tempo Aliena partorì il figlio avuto da Jack e Alfred la cacciò da casa.
Jack, intanto, partì per la Francia, ove imparò a costruire le cattedrali gotiche.
In Francia, venne a conoscenza dell'identità del padre, un trovatore alla corte del legittimo erede al trono d'Inghilterra, Guglielmo di Adelin. Quest'ultimo fu vittima del complotto ordito da Waleran e dagli Hamleigh e morì nell'affondamento della Nave Bianca.
Il padre di Jack si salvò e fu trovato da una novizia di un convento, Ellen.
In Francia incontrò Aliena con suo figlio ed ebbe una statua di una Madonna piangente.
I due tornarono a Kingsbridge, ove vi era una situazione terribile.
Infatti, il priore Philip cadde vittima di un complotto ordito al diabolico Waleran e fu destituito e la cattedrale era stata abbandonata.
Jack fece in modo che i lavori riprendessero e fece sì che Philip tornasse ad essere il priore.
Intanto, Jack non poté vivere con Aliena, poiché questa era ancora sposata con Alfred.
Eustachio venne ucciso da Enrico e re Stefano dovette riconoscere Richard come conte di Shiring.
Alla fine, Alfred aggredì Aliena. Per difendere la sorella, Richard lo uccise.
William Hamleigh (che divenne sceriffo) cercò di fare arrestare quest'ultimo che andò in Terra Santa, per partecipare alla crociata.
Jack poté sposare Aliena.
Waleran finì male. Infatti, accusò Philip di fornicazione e disse che Jonathan, il figlio di Tom, fosse suo figlio. Il complotto non riuscì e Waleran fu ridotto a fare il frate dovette stare nell'abbazia di Kingsbridge.
Philip divenne il nuovo vescovo di Kingsbridge.
La cattedrale fu finita.
Ci fu lo scontro tra il nuovo re Enrico II e l'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket.
Questi fu fatto uccidere dal re.
Arrivato a Canterbury, però, il re dovette inginocchiarsi e confessare di avere istigato l'assassinio del re.
La morale di questo romanzo sta nel fatto che un popolo può dimostrare che il potere di chi governa non è assoluto e che, sorretto dall'autorità spirituale della Chiesa, può fare capire a quest'ultimo che il governo di una nazione è un servizio e non un privilegio.
Anche la Chiesa, però, è spesso vittima della politica.
Il duello tra Waleran e Philip ne è una dimostrazione.
Il romanzo dimostra che anche nella Chiesa vi sono spesso delle partigianarie politiche e che all'interno di questa grande istituzione vi è chi sostiene idee contrarie sia alla dottrina della Chiesa e sia ai dogmi cristiani.
Spesso, i veri nemici della Chiesa non sono fuori di essa ma al suo interno.
Per questo, tale romanzo può essere di insegnamento per tutti quanti noi.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.