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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 15 novembre 2011

CULTURA E CONTROCULTURA




Cari amici ed amiche.

Invito tutti a pregare il 19 novembre di questo mese.
Infatti, il 19 novembre 1600 nacque re Carlo I Stuart, re d'Inghilterra, di Scozia, d'Irlanda e di Francia, Defensor fidei, martire e santo. Il video che ho preso da Youtube parla del suo martirio, che avvenne il 30 gennaio 1649.
Ora, c'è chi mi chiede come io possa sostenere e difendere un personaggio come re Carlo I Stuart, che secondo la storiografia ufficiale non viene visto di buon occhio, se pur in parte riabilitato da essa.
Per la storiografia ufficiale, che viene studiata anche nelle scuole re Carlo I fu nel torto poiché visto come "liberticida, tiranno e traditore della nazione".
In realtà, esistono prove che riabilitano completamente questo personaggio.
Infatti, re Carlo I protesse i cattolici dalle persecuzioni, aprendo forse la strada a quello che poi diverrà l'anglo-cattolicesimo.
In pratica, se non ci fosse stato re Carlo I Stuart, non ci sarebbe stato nemmeno John Henry Newman.
Inoltre, re Carlo I cercò di portare la cultura del Rinascimento e dell'epoca barocca italiana in Inghilterra.
Per esempio, a Londra vi è la Queen's Chapel che fu realizzata dall'architetto Inigo Jones per la regina Enrichetta Maria di Borbone, moglie di re Carlo I, per farle assistere alla Messa cattolica.
Quella chiesa fu fatta in perfetto stile italiano.
Queste nozioni non provengono dalla storiografia ufficiale ma dalla "controcultura".
Il fatto che io sia cultore della figura di re Carlo I ed anche suo devoto (visto che questi è anche santo, se pur solo per la Chiesa d'Inghilterra ma è tenuto in considerazione anche per quegli anglicani che sono passati al cattolicesimo, con l'ordinariato della Costituzione Apostolica "Anglicanorum Coetibus") deriva da uno studio che io ho condotto personalmente.
Ho guardato sia la storiografia ufficiale che la la "controcultura" .
Da lì ho capito che, forse, la storiografia ufficiale potrebbe essere in errore.
Anzi, il vero "Leviatano" fu Oliver Cromwell, che instaurò una dittatura e fece delle terribili persecuzioni religiose. Egli, tra l'altro, salì al potere con una rivoluzione cruenta.
Un discorso analogo può essere fatto su Giuseppe Garibaldi.
Per la storiografia ufficiale, Garibaldi fu un eroe, anzi fu l"Eroe dei due mondi".
In realtà, egli fece anche delle cose terribili di cui la storiografia ufficiale non dice nulla.
Per esempio, per conquistare il sud Italia, Garibaldi ed i suoi si allearono con la mafia.
Anzi, possiamo dire che Garibaldi ed i suoi aprirono la strada ai mafiosi, mandando il sud in scatafascio.
Di questo, la storiografia ufficiale non dice niente di ciò, come non dice niente delle porcherie fatte dai garibaldini. Per esempio, si parlano di saccheggi e persino di stupri fatti dai soldati garibaldini.
Leggete questo articolo del sito "Brigantaggio.net" che è intitolato "I novanta giorni di Garibaldi in Sicilia".
Anche nel nord Italia, non tutti furono con i garibaldini e con i piemontesi. Il feldmaresciallo dell'Impero Austro-Ungarico Josef Radetzky, sui territori italiani dell'impero, disse che "bastava impiccare preti ed avvocati" ma ai contadini non interessava nulla di stare con i piemontesi.
Effettivamente, le guerre che ci furono nel Mantovano furono condotte da piemontesi, liguri e toscani mentre alla popolazione non interessava nulla di passare sotto i Savoia.
Quanto ai preti di cui parlava Radetzky, era chiaro che egli si riferisse ai vari don Enrico Tazzoli e soci, che congiurarono contro Vienna.
Anche qui, tante cose vengono taciute.
E' chiaro che certe cose facciano comodo a chi ha certe ideologie.
La storia diventa così l'ancella della propaganda politica.
Leggete questo articolo del blog dell'Associazione Sant'Ignazio di Loyola di Pistoia che è intitolato "La verità storica fondamento dell’identità e dell'unità nazionale - Paolo Martinucci" .
Per questo non c'è una memoria condivisa.
Anzi, chi dice delle cose contrarie alla storiografia ufficiale viene visto come "pazzo" o peggio.
Leggete questo articolo del blog "Il Giornale del Sud" che è intitolato "EDITORIALE/ Napolitano e la Secessione: le amnesie di un Presidente" .
E' logico che la secessione non sia cosa auspicabile ma essa non è nemmeno "antistorica" visto che nel XX secolo ci furono delle secessioni.
Quindi, ad esempio, anche le posizioni di partiti come la Lega Nord (come quelle dei neo-borbonici) hanno una loro legittimità.
Contestare un processo di unificazione come quello italiano ed un certo tipo di sistema (quando questi ha dei grossi problemi) può essere legittimo e, entro certi limiti, anche costruttivo.
Ho qui un altro articolo che mi è stato segnalato da Ivan Vassallo, il suo autore.
Questo articolo è scritto sul giornale "Papalepapale.com" ed è intitolato "Lingua e Religione, l’identità perduta di Malta. PARTE 2".
Questo articolo tocca un tema che riguarda la storia di Malta e di una proposta fatta dal politico maltese Enrico Mizzi che avrebbe previsto il passaggio dell'Eritrea al Regno Unito e di Malta all'Italia.
In pratica, se una cosa del genere fosse passata, Malta sarebbe diventata uno Stato federato dell'Italia e forse, noi italiani non avremmo usato i gas nervini in Etiopia e non saremmo costretti a "doverci rifare una verginità" di fronte alle nostre ex-colonie né a pagare parecchi soldi nelle "tasse per l'Abissinia", attraverso le accise sulla benzina.
Di questo, la storiografia ufficiale non parla.
Come avevo scritto nell'articolo che parla di Roncoferraro e della proposta culturale che avevo fatto al Comune, la storia va letta senza pregiudizi.
Certo, anche la "controcultura" ha i suoi limiti. Ad esempio, non si possono accettare tesi che rivalutino certi personaggi come Stalin, Hitler, Pol Pot, Ceausescu ed il altri. Questi personaggi furono dei criminali assurdi.
Non si possono nemmeno accettare le tesi contro Gesù Cristo. Questi fu un personaggio che trasmise valori nobili.
La storia va letta nelle sua interezza.
Solo così si può acquisire il senso critico verso le cose.
Cordiali saluti.

"ACCOPPIATA" INDIGNADOS E MASSONERIA? E' UNA COSA POSSIBILE?



Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del blog "L'Alternativa" che è intitolato "UFFICIALE: La massoneria è con gli indignados!" .
L'articolo è stato portato alla mia attenzione dall'amico Angelo Fazio che ringrazio.
Va detta una cosa.
Il problema della massoneria è il suo relativismo.
Nella massoneria c'è tutto ed il contrario di tutto.
Vi faccio un esempio paradigmatico.
Nella Rivoluzione francese del 1789 i "liberi muratori" ebbero una parte ma non secondo quanto viene percepito dal senso comune.
Se fu vero che Maximilien de Robespierre, Gilbert du Motier de La Fayette, Jean Paul Marat e gli altri capi rivoluzionari erano massoni fu altrettanto vero che anche tra i contro-rivoluzionari, che combattevano per il re e per la Chiesa, ci furono dei loro "fratelli".
Cito, ad esempio, Jacques Cazotte.
Diciamo che la situazione potrebbe essersi ripetuta con gli "Indignados".
Il problema della massoneria è questo suo relativismo culturale.
Cordiali saluti.

LA CRISI ITALIANA? E' DELLA DEMOCRAZIA!

Cari amici ed amiche.

Anche su "Italia chiama Italia" è stato pubblicato l'articolo che ho scritto questa mattina.
Il suo titolo è "Lega Nord, quale destino avrà?" .
Intanto, su questo blog, l'articolo di questa mattina è stato commentato da Marcello Sanna, blogger del blog "La Tana del Cinghiale".
Il commento recita così:

"Analisi in linea di massima condivisibile.
Salvo qualche eccezione che vado ad esporre:
1) Sin dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi abbiamo assistito (fatto unico a livello mondiale) alla contrapposizione al Premier democraticamente eletto della magistratura. Che ha dimostrato l'esistenza di un patto politico con la sinistra.
E ciò è incontrovertibile.
2)Per 17 anni la magistratura E NON LA POLITICA ha dettato e scandito l'attività di governo IMPEDENDONE DI FATTO l'espletamento del programma concordato con gli elettori.
Fatto questo che già da solo implicherebbe i reati di sovvertimento delle Istituzioni della Repubblica e di Attentato alla Costituzione.
3)L'ultimo atto, quello che vede un Presidente della Repubblica schierato apertamente contro il Governo e che sceglie anche il Premier con modalità francamente golpiste,rappresenta un attacco alla democrazia che potrebbe anche portare alla rivolta armata.
NON DOBBIAMO SOTTACERE O MINIMIZZARE QUESTO FATTO !
Ciò detto risulta evidente che la determinazione della Lega non è stata adeguatamente supportata da atti politici altrettanto forti da parte del PDL.
In considerazione degli attacchi pregressi al Premier era chiaro ed eclatante il fatto che il primo atto, il primo impegno del Governo doveva essere quello sulla giustizia e sulla magistratura deviata, e cito:
"riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini; completamento della riforma del Codice
di Procedura Civile con snellimento dei tempi di definizione ed incentivi alle procedure extra giudiziali".
E', infine ovvio e lampante, che il potere arrogatosi dalla Corte Costituzionale di bloccare DISCREZIONALMENTE ED ARBITRARIAMENTE, le determinazioni assunte dal Governo, l'ignavia istituzionale del CSM nel perseguire errori, arbitrii ed abusi dei magistrati,la fallimentare gestione della giustizia civile e penale con gravi ripercussioni nel tessuto sociale ed economico della Repubblica ed infine l'rresponsabilità e l'impunità determinate dalla Legge 117/88 (c.d. Legge Vassalli) hanno determinato il progressivo sgretolamento del Governo Berlusconi.
A cui dobbiamo sommare il comportamento di Gianfranco Fini e dei suoi accoliti.
A questa serie di attacchi il PDL non ha saputo reagire in maniera adeguata e ciò ha portato alla perdita di consenso e ad un allontanamento dalla politica dei suoi elettori e simpatizzanti.
Duole rilevare che il Presidente Berlusconi stesso sia stato lasciato solo quando , in prima persona, denunciava una magistratura deviata e l'esigenza improcrastinabile ed urgentissima di una riforma della giustizia che mai è arrivata !
E che mai è stata adeguatamente supportata se non, fatto notevolissimo, dal deputato leghista Gianluca Pini, che ha visto bocciata la sua proposta di legge in materia di responsabilità civile diretta dei magistrati.
In tali condizioni di continuo attacco è un miracolo che non si sia giunti ancora alla guerra civile !".

A prescindere da certi toni usati da Sanna, debbo dire che molta parte di quanto egli ha scritto sia condivisibile.
Infatti, la rapidità della soluzione della crisi di governo è effettivamente anomala.
Inoltre, contro il presidente Berlusconi è stato detto e fatto di tutto e di più.
Prima, gli sono stati fatti degli attacchi giudiziari, poi quelli giornalistici e, infine, quelli speculativi dall'economia.
E' stato fatto un vero e proprio accerchiamento.
Inoltre, all'interno del Popolo della Libertà vi è stato chi ha remato contro, per la propria visibilità.
Da tutto ciò è nata la crisi di un governo che stava facendo tanto.
Effettivamente, i nostalgici della I Repubblica hanno fatto il gioco degli speculatori e viceversa.
Intanto, l'"effetto Monti" è scemato e la Borsa continua a crollare mentre lo spread con i Bund tedeschi continua a salire.
Cordiali saluti.

FREE CHEN GUANCHENG!

Dear friend.

Please, watch this video clip...and pray for him!

lunedì 14 novembre 2011

COSA FARA' LA LEGA NORD?

Cari amici ed amiche.

Com'è noto, la Lega Nord si opporrà al governo di Mario Monti.
E' una scelta rispettabile e che va compresa, se non altro per garantire un'opposizione a questo nuovo governo che nasce tra molte luci e moltissime ombre.
Purtroppo, però, qui c'è anche un'incognita che riguarda proprio il "Carroccio".
Com'è noto, la Lega Nord nacque come movimento di protesta verso un sistema che effettivamente era malato.
Con l'avvento del presidente Berlusconi e la nascita di Forza Italia prima e del Popolo della Libertà poi, la Lega Nord divenne un partito istituzionale, una seria forza di governo.
Inoltre, seppe creare negli anni una classe politica di altissimo livello.
Cito, come esempi, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, l'onorevole Gianni Fava o il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Sia nella sua "fase di protesta" e sia in quella di governo, la Lega Nord seppe canalizzare ogni contestazione evitando situazioni ben peggiori.
Ciò non è sostenuto da un "militante sfegatato" del Popolo della Libertà, qual è il sottoscritto, o da un leghista.
Ciò, infatti, fu sostenuto da Riccardo Illy, esponente del Partito Democratico ed ex-presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia.
In pratica, la Lega Nord impedì la nascita di organizzazioni come l'ETA, le Brigate rivoluzionarie corse, l'Armata di liberazione corsa, la Barbagia rossa, lo Scottish National Liberation Army, l'Ulster Defence Association, l'IRA o Sentiero Luminoso.
Ora, però, qui in Italia c'è un clima di forte anti-politica, anti-politica che, a dispetto di quello che scrivono certi giornali, è più forte di quanto si possa immaginare.
Io, ad esempio, sento molti che contestano l'attuale situazione politica.
Qualcuno dice anche che non andrà a votare perché, secondo il mio interlocutore che afferma ciò, "il voto sarebbe inutile, visto che i governi vengono scelti da altri".
Temo che questa ondata di anti-politica possa avere travolto anche la Lega Nord, che nel frattempo si è trasformata in un partito istituzionale.
Quindi, la Lega Nord potrebbe non essere più in grado di canalizzare questa contestazione e di fungere da "valvola di sfogo".
Per questo, l'alleanza tra PdL e Lega Nord deve rimanere, almeno a livello "sotterraneo" (nella politica nazionale) ed in modo esplicito, in quella locale.
Anzi, PdL e Lega Nord dovranno continuare a parlarsi, per trattare i progetti futuri, quando si arriverà al voto.
Lasciare solo il partito di Bossi in questo momento potrebbe essere rischioso, per i motivi che ho espresso prima.
Cordiali saluti.

SINISTRA ITALIANA? E' INCOMPATIBILE CON IL CATTOLICESIMO!



Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo del sito "Pontifexroma.it" che è intitolato "Sinistra italiana incompatibile con la tradizione cattolica". Ringrazio l'amico Angelo Fazio che ha portato alla mia attenzione l'articolo.
In questo articolo, don Pierino Gelmini è stato intervistato da Bruno Volpe e ha affermato di essere rammaricato per il fatto che vi siano cattolici vadano a sinistra, con quell'insieme di ideologie che, per loro natura, sono contro il cattolicesimo.
In nome dell'odio (spesso becero) verso il presidente Berlusconi e verso il centro destra, certi cattolici hanno fatto un patto quasi faustiano.
La sinistra italiana è di estrazione comunista e si presenta sotto varie forme, da quella movimentista, libertaria e terzomondista di Nichi Vendola a quella dogmatica e stalinista di Ferrero e Cossutta, passando per quella pseudo-riformista del Partito Democratico.
Il comunismo, per sua natura, è incompatibile con il cattolicesimo.
In primo luogo, il cattolicesimo non ha mai predicato l'odio di classe.
Nel pensiero cattolico non conta che ci siano i ricchi e poveri.
Nel pensiero cattolico conta che ogni uomo viva la vita avendo Dio e ciò che egli rappresenta al centro della sua vita.
Quindi, se uno è ricco o povero non conta perché di fronte a Dio gli uomini sono eguali.
Nel pensiero cattolico chi ha un talento non lo deve nascondere perché Dio gliel'ha dato per renderlo capace di compiere il bene e ciò che è nel suo progetto.
Certo, l'uomo può anche non seguire Dio e non usare il talento per fare il bene, peccando.
Nel comunismo, invece, tutto questo è disconosciuto.
E' disconosciuto Dio com'è disconosciuta la facoltà che ogni uomo ha di emergere con il proprio talento perché chi emerge viene visto come "pericoloso" per la società ideale del comunismo.
Quindi, l'uomo non può usare il proprio talento nemmeno per compiere il bene e (di conseguenza) è costretto a peccare.
Il comunismo punta sempre alla rivoluzione.
La rivoluzione è, come tale, figlia della gnosi e la gnosi è il volto presentabile del satanismo.
Nella rivoluzione vi è la brama di potere di alcuni uomini senza ideali nobili che pur di diventare potenti sono disposti a danneggiare (se non ad uccidere) chi si frappone tra loro ed il loro obiettivo.
In nome della "modernità", ossia di tutto ciò che è contro il valore tradizionale, il comunista è disposto anche a seminare.
Mi viene in mente una frase di Domenico Giuliotti che mi è stata portata all'attenzione da Filippo Giorgianni che recita:

" Io sono un dichiarato, un aperto, un irriducibile nemico della civiltà moderna. Questa sozza baldracca turpiloquente, vestita d'oro e ripiena di vermi, dov'ha toccato ha appestato. Essa ha innalzato i meccanici al di sopra dei poeti, i BANCHIERI al di sopra dei santi, il diavolo al di sopra di Dio.".

Nel comunismo vi è la sintesi di tutto ciò. Vi sono la negazione di Dio, il concetto dell'uomo che può fare quello che vuole senza rispettare gli altri, la negazione di quei valori come la famiglia e la vita ed il moralismo.
Possiamo dire che forse, i famoso libro di Giuseppe Barbaglio, "I 33 pensieri di Lucifero", abbia la migliore espressione nel comunismo.
Il comunismo è ribellismo ed è anche brama di potere, arroganza, le due cose che mossero l'angelo ribelle Lucifero contro Dio.
Ringrazio l'amico Marco Stella che mi ha segnalato il succitato libro.
Il cattolico che si allea con il comunismo fa un patto con il diavolo.
Rimane cattolico solo formalmente ma di fatto rifiuta il cattolicesimo.
Ad esempio, da cattolico, ho il voltastomaco quando si parla della prigionia del cardinale ungherese Mindszenty o di quanto accadde in Ungheria il 4 novembre 1956.
Come può un cattolico che sta a sinistra provare la stessa sensazione, essendo alleato con chi in passato sostenne queste orrori?
Cito un passo libro di Fedor Dostevskij in cui il principe Myskin discusse con Ivan Petrovic sul cattolicesimo.
Petrovic disse che il cattolicesimo favorì l'ateismo.
Ora, questa affermazione è in parte vera e, forse, Dostoevskij potrebbe essere stato un buon profeta.
Infatti, proprio il cattolicesimo di sinistra favorisce l'ateismo poiché, al di fuori della pratica religiosa, il cattolico di sinistra non ha nulla.
Infatti, di fronte all'aborto, il cattolico di sinistra tace.
Di fronte all'eutanasia, fa la stessa cosa.
Di fronte al matrimonio gay, il cattolico di sinistra non protesta.
Questo può indurre l'uomo comune a domandarsi se serva o meno essere cattolici.
Di diverso dall'ateo, un cattolico di sinistra ha di diverso il fatto che vada in chiesa e che, anzi, si mostri spesso bigotto.
Ciò induce all'ateismo.
Bisogna fare capire alla gente che il cattolicesimo non sta a sinistra.
Gesù non è Che Guevara.
Cordiali saluti.

IL VIDEOMESSAGGIO DEL PRESIDENTE BERLUSCONI

Cari amici ed amiche.


Guardate il videomessaggio del presidente Berlusconi.
Quanto successo sabato è stato vergognoso.
Una parte del popolo italiano non sa cosa sia la democrazia.
Quando si arriva agli insulti verso quella persona che fino a due secondi prima prima era il Presidente del Consiglio significa solo che la democrazia è morta.
Quando si arriva fare una "Piazzale Loreto" o una "Notte di San Bartolomeo" contro i propri avversari politici significa che ogni presupposto di convivenza civile è venuto meno.
Il presidente Berlusconi ha la mia solidarietà,
Rispondo a Gianmattia Gherardi che ha commentato in questo modo l'articolo intitolato "E questo sarebbe un Paese unito? Assolutamente no...è una schifezza!":

"http://www.youtube.com/watch?v=QFRsHpei9kc
Guardati questo video e rifletti. L'italia non è mai stata unita, neanche in parlamento. E se non pubblichi questo commento, sei un censuratore, un fascista. Quindi faccio appello al tuo senso di libertà, dimostrami che non è così.".

In primo luogo, quando Prodi cadde nel 24 gennaio 2008 non ci furono insulti contro di lui. A parte qualche manifestazione esagitata di qualche senatore, nessuno di noi elettori ed eletti del centrodestra si accampò di fronte a Palazzo Chigi e al Quirinale, intonò inni, urlò slogan volgari ed insultò Prodi.
Anzi, noi riconoscemmo a Prodi l'"onore delle armi" perché volle verificare la maggioranza in Senato e alla Camera, prima di dimettersi, e quando vide che i numeri non ci furono e che si trovò sfiduciato dal Parlamento si dimise.
Il presidente Berlusconi, invece, non fu sfiduciato e si dimise per senso di responsabilità.
Lui avrebbe potuto continuare e, visto il clima di tensione, ci sarebbero potuti essere grossi problemi.
Quindi, finiamola!
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.