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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 19 agosto 2011

A3, I LAVORI CONTINUANO!


Cari amici ed amiche.

Nel mio recente viaggio in Sicilia, ho avuto occasione di vedere le condizioni dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, un'autostrada che conosco molto bene e che è purtroppo famosa per le sue lunghe deviazioni, i suoi cantieri ed i suoi problemi di dissesto idrogeologico.
Devo dire che, nonostante tutti i problemi (di natura ambientale e non solo), è molto migliorata, rispetto agli altri anni.
L'ammodernamento del tratto campano è quasi concluso.
Qui, buona parte del'autostrada è ora a tre corsie (e con la corsia d'emergenza) e ha i nuovi svincoli di Pontecagnano Sud-Montecorvino e di San Mango Piemonte. L'autostrada è stata resa più rettilinea grazie alla realizzazione delle nuove gallerie "Montevetrano I", "Montevetrano II", "Persano", "Serralunga", "Sagginara", "Serrone Tondo" , "Sant'Angelo", "San Michele", "Tanagro"e "Costa Incoronata" . Inoltre sono state ampliate o sostituite le gallerie esistenti "Rufoli", "Castelluccio", "Baldassarre" ed "Intagliata".
Fino a Buonabitacolo-Padula, l'autostrada è efficiente.
Da Buonabitacolo-Padula fino in Basilicata, i lavori sono ancora in corso ma stanno procedendo bene.
Ad oggi, è stata ampliata la galleria "Scargilelle" mentre stanno volgendo al termine i lavori di costruzione delle nuove gallerie "Casalbuono" , "Deruitata" e "Costarelle", le cui canne in direzione sud sono già transitabili.
E' transitabile in entrambe le direzioni la nuova galleria "Tempa Ospedale" , che si trova sul tratto lucano.
Io sono stato tra i primi a passare in questa galleria.
Sempre in Basilicata, è stata ampliata in entrambe le direzioni la galleria "Tempa Pertusata" ed è stato rifatto il viadotto "Noce". Sono in corso, invece, i lavori di realizzazione della nuova galleria "Renazza" e quelli di ampliamento della galleria "Bersaglio" , oltre al rifacimento dei viadotti "Vurriello", "San Francesco", "Dragonara", e "San Salvatore" . Inoltre, sono in corso anche i lavori di realizzazione della nuova galleria "Sirino" che sostituirà i viadotti "Sirino" e "Taggine" che una trentina di anni fa furono distrutti da una frana.
A valle della nuova galleria "Sirino" , sono in corso i lavori della realizzazione della nuova galleria " Varcovalle" e quelli di ampliamento della galleria "Torbido". Sono state demolite le gallerie artificiali "Calanchi I", "Calanchi II" e "Calanchi III" mentre stanno per iniziare i lavori sulla galleria "Serra Rotonda" .
Sono in via di rifacimento anche gli svincoli di Lagonegro nord, Lagonegro sud e Lauria nord.
Non sono ancora iniziati i lavori tra Lauria sud e Laino Borgo e tra Laino Borgo e Mormanno. Qui si entra in Calabria.
Al contrario, si lavora, invece, nel tratto compreso tra gli svincoli di Campotenese e di Morano-Castrovillari. Qui, sono in corso i lavori di ampliamento della galleria "Cillarese" (canna nord) e stanno iniziando quelli nelle gallerie "Ospedaletto", "Cerreta" e "Colloreto". La galleria "Torrente Romania" verrà invece sostituita da un ponte-canale.
Non sono iniziati, invece, i lavori tra Frascineto e Tarsia.
Da Tarsia a Cosenza, i lavori sono conclusi, ad eccezione della galleria "Serra dell'Ospedale".
Qui, si è pensato ad costruire una galleria nuova, utilizzando, però, anche parte della canna nord dell'attuale infrastruttura ampliata.
A Cosenza è stata rifatta la galleria "Serra Spiga".
Da Cosenza ad Altilia-Grimaldi, i lavori non sono ancora iniziati mentre sono stati conclusi con successo i lavori proprio all'altezza di Altilia, con la realizzazione della nuova galleria "Monaco" e di nuovi viadotti.
Sono a buon punto anche i lavori tra Altilia-Grimaldi e San Mango d'Aquino. Qui sono state demolite le gallerie artificiali "Caccavo I" e "Caccavo II".
Sono ancora in corso i lavori tra San Mango d'Aquino e Falerna, mentre da Falerna fino a Vibo Valentia l'autostrada è ammodernata.
Lo stesso si può dire nel tratto compreso tra Vibo Valentia e Gioia Tauro.
Qui sono state realizzate le nuove gallerie "San Francesco di Paola", "San Luigi", "San Rocco" e "Rosarno" e "Seppia".
Anche tra Gioia Tauro e Palmi sono state aperte le nuove gallerie "San Filippo" e "Santa Lucia" .
Sono in corso i lavori nel tratto compreso tra Palmi e Villa San Giovanni.
Parte della nuova autostrada sarà esterna rispetto a quella attuale ed avrà le nuove gallerie "Barritteri", "Fontanelle", "Quartararo", "Bagnara", "Cacciapuiu" , "Vardaru", "San Giovanni", "Feliciusu" , "Muro", "Brancato", "Costaviola" e "Santo Stefano".
Un'opera simbolo sarà, però, il nuovo viadotto strallato "Favazzina" (nella foto fatta al computer). Si lavora anche per realizzare i lavori di sostituzione delle gallerie "Paci II" e "Pilone".
Nonostante tutte le difficoltà causate dalla natura e dall'uomo, i lavori su questa autostrada procedono.
Questa arteria importante nacque con un grave vulnus. Infatti, venne fatta passare nella zona interna del sud della Campania, della Basilicata e del nord della Calabria, attraverso tratti montagnosi soggetti a innevamento, frane e smottamenti, anziché lungo la costa.
Basti pensare a quello che successe una trentina di anni fa ai viadotti "Sirino" e "Taggine" , che furono sradicati da una frana, come anche a quello che succede nella nuova galleria "Sirino" che si è riempita d'acqua, alla galleria "Renazza", che è collassata, o alla frana che uccise due persone nel gennaio 2009, nel tratto compreso tra Rogliano -Grimaldi ed Altilia-Grimaldi.
Nonostante queste difficoltà e quelle causate dall'uomo (per via delle situazioni causate dalla criminalità organizzata), i lavori proseguono.
C'è ancora molto da fare ma i lavori proseguono. Per saperne di più, vi invito a consultare i siti http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?p=53544001, http://www.tunnelbuilder.it/headline_2408_1.htm e http://www.stradeanas.it/index.php?/lavori/salerno_reggio/index.
E' questo lo spirito giusto.



giovedì 18 agosto 2011

POLITICA, SERVE RESPONSABILITA'!

Bersani: «Nel Paese clima pericoloso potrebbe bastare una scintilla»

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di Barbara Jerkov

ROMA - Il vertice franco-tedesco è la principale novità politica delle ultime ore sul fronte crisi. C’è chi parla di montagna che ha partorito il topolino. Qual è il suo giudizio, onorevole Bersani?
«Dopo l’euro l’Europa ha ripiegato nelle dimensioni nazionali, territoriali, corporative. Le destre hanno fatto le loro fortune su questo ripiegamento. Adesso timidamente allungano la testa verso quel che ci vorrebbe ma non hanno la forza per dire chiaramente: serve una Maastricht numero due che dia finalmente una dimensione politica all’Europa. Non ci arrivano perché tutte quelle formazioni sono trattenute da spinte conservatrici e populiste. Solo da una piattaforma progressista può partire un programma comune di costruzione europea. Non capiscono che se andiamo avanti così, a vertici più o meno inconcludenti, i mercati ci ammazzano uno a uno».

Non salva nemmeno il via libera di Merkel e Sarkozy alla Tobin Tax?
«E’ un anno che le forze progressiste europee hanno messo tra le loro proposte la tassa sulle transazioni finanziarie. Non è possibile che l’enorme mole dei debiti pubblici nati dalla crisi finanziaria ricaschi sul welfare e sull’occupazione e non venga pagata dalla finanza. Solo che avremmo dovuto farla già l’anno scorso. Ora la ipotizziamo. Cosa dire? Alla buon’ora».

E il ruolo del nostro Paese, segretario? L’Italia come si sta muovendo in questo contesto europeo?
«Siamo qua a far da spettatori all’ultimo banco. Prima di ogni altra considerazione, provo un’amarezza profonda. Siamo il secondo Paese industriale d’Europa, un Paese fondatore, non è possibile che ci siamo ridotti in questi termini. Quando parliamo dell’Europa che vorremmo parliamo dell’Europa di Delors e di Prodi, adesso siamo sullo strapuntino e non so quanto tempo ci vorrà per rimontare».

Proprio Prodi ha scritto l’altro giorno che non esistono manovre non dolorose. Gli italiani sono pronti a sacrificarsi o la stanchezza ormai prevale?
«C’è in questo momento in Italia una paura, un’incertezza, un disamore e uno scoramento che non ha precedenti. C’è anche un distacco pericoloso dalla politica e dalle istituzioni. Temo che questo dato sia largamente sottovalutato. La temperatura è molto più alta di quel che comunemente si pensi».

Sta dicendo che teme un autunno caldo in termini anche di ordine pubblico?
«Non lo so, basta una scintilla perché queste cose possano certamente sfociare in ribellismi. O può essere anche una tensione sorda e forse perfino più pericolosa, un disamore totale. E’ evidente, come dice Prodi, che ogni manovra in qualche misura è depressiva, però c’è modo e modo».

E qual è il modo giusto per chiedere sacrifici a un Paese?
«Punto primo: dev’esserci uno sforzo comune dove chi ha di più dà di più. Punto secondo: chi chiede questo sforzo civico deve avere la faccia per farlo. C’è chi pensa che il Pd chieda un nuovo governo come se fosse un ritornello di chi sta all’opposizione. Invece no, no e tre volte no. La nostra è un’analisi altrimenti da qui a cinque mesi siamo da capo. Queste due condizioni oggi mancano: non c’è il volto giusto a guidarci fuori dalla crisi, e chi c’è non sta chiamando i cittadini affinché chi ha di più dia di più, ma schiaccia l’occhio ancora una volta a chi non vuol contribuire in niente alla salvezza comune».

Berlusconi però non ha chiuso alla tassa sui patrimoni scudati proposta dal Pd. Non è un segnale nella direzione che lei auspica?
«Dopo due nanosecondi che hanno approvato all’unanimità la manovra si sono messi a brancolare afferrando un pezzo di proposta di qua e un pezzo di là. Ma la nostra proposta è all’interno di un pacchetto».

Lo vuole ricordare?
«Nei nostri sette punti parliamo di lotta all’evasione fiscale ma anche di dismissioni, di un’imposta sui patrimoni immobiliari rilevanti, di liberalizzazioni, pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica. C’è l’una tantum sui patrimoni scudati e ci sono misure strutturali. Quell’una tantum noi la facciamo considerevole perché vogliamo usarla per lo sviluppo, per mettere in giro cinque-sei miliardi di pagamenti della pubblica amministrazione alle piccole imprese e almeno altrettanti per fare un piano di piccole opere nei Comuni che partano in sei mesi e generino lavoro. Quindi non mi vengano a dire che aggiungono l’uno o due per cento. In una situazione di emergenza come questa sarebbe solo l’ennesimo condono».

Ma chi farà mai più un condono se a babbo morto spunta una nuova tassa? Non è un precedente pericoloso?
«E io dico: alla buon ora. E’ tempo che di condoni non se ne facciano più».

Invece in queste ore si starebbe ragionando proprio di questo.
«Non voglio condoni, sono un disastro. Noi non ne abbiamo mai fatti».

Ci sono anche dubbi di costituzionalità, comunque.
«So già che ora si apriranno dibattiti di scuola, mi divertirò molto. Dicono: sullo scudo c’è un patto che viene meno. Perché, il Tfr congelato agli statali non è un patto che viene meno? E l’allungamento della pensione? E il contributo Irpef straordinario per quelli che le tasse già le pagano? E non ci si dica che i nomi degli scudati non sono rintracciabili perché gli intermediari finanziari sanno benissimo chi sono e dove sono. Siamo disposti a mantenere loro l’anonimato, sia chiaro, purché paghino».

Altri due aspetti di questa manovra di cui si parla meno ma non meno importanti. Il mercato del lavoro: il Pd affiancherà la Cgil nella mobilitazione contro la riforma?
«Il Pd è un partito, non un sindacato, e partecipa alle manifestazioni che hanno una qualche coerenza con il suo programma. Ciò premesso, presenteremo un emendamento al Senato in cui chiediamo di rimandare questo tema all’implementazione dell’ultimo accordo fatto con le forze sociali. Siamo pronti, se ritenuta necessaria, a una legislazione di sostegno di quell’accordo. Mettere i piedi nel piatto adesso, creando un nuovo fattore di divisione, è da irresponsabili».

Infine lo spostamento delle festività civili: 25 aprile, Primo maggio e 2 giugno. Passerà così?
«Si provi ad andare in Francia a spostare il 14 luglio! Non mi stupisco che il Paese abbia reagito tanto bene intorno al Tricolore nel Centocinquantesimo. Non di solo pane vive l’uomo: se vogliamo una riscossa civica dobbiamo avere le nostre solennità civili e tornare ai fondamentali di quel che ci unisce e ci fa sentire Nazione. Ragionando con piccoli calcoli di bottega non si fa il bene, neppure economico, del Paese».

Giovedì 18 Agosto 2011 - 11:54


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo de "Il Messaggero" , in cui parla il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Ho ritenuto che questo articolo sia interessante e, pertanto, ho deciso di commentarlo.
In questo articolo, Bersani ha affermato che nel Paese vi è un clima pericoloso che potrebbe bastare una scintilla e la situazione potrebbe sfociare in ribellismi.
Al segretario del Partito Democratico, vorrei rispondere dicendo che proprio perché vi è un clima di grave incertezza bisogna moderare i toni.
Anzi, la politica tutta ha il dovere di evitare certe situazioni. La politica, infatti, serve anche a questo, a garantire la civile convivenza tra i cittadini.
Bisogna evitare, ad esempio, lo scontro tra lavoratori autonomi (imprenditori) ed i lavoratori dipendenti.
Bisogna evitare anche lo scontro tra ricchi e poveri.
Siamo tutti sulla stessa barca. Questo Paese ha bisogno di riforme, in tutti i settori, dall'architettura dello Stato al mercato del lavoro. Per troppi anni, vi fu immobilismo e non fu fatta nemmeno una riforma. Ciò avvenne perché si volle mantenere la pace con i sindacati e con altri settori della società che posero sempre dei veti. Pensiamo, ad esempio, al mercato del lavoro o anche alle riforme costituzionali, come il federalismo. Oggi stiamo pagando il prezzo di ciò. Fu un compromesso scellerato che fece danni nell'andare del tempo. Siamo molto indietro. Riguardo alle feste civili, va detta una cosa.
Io penso che la vera unità di una nazione non si veda dalla partecipazione o meno alle feste civili ma dal concreto modo di stare nella nazione stessa, interessandosi di più alla politica e alla società in cui si vive. Io trovo che tengano unita la nazione certe cose di tutti i giorni, come il lavoro dell'operaio e dell'imprenditore, quello del medico che cura i malati, le opere di buoni politici o quello che fa un prete mentre celebra una Messa, fa opere di carità o dice anche solo una parola buona a chi ne ha bisogno. Per questo io trovo che sia ingiusto usare le feste civili ed il Tricolore come delle bandiere contro la parte politica avversa. Se si usano le feste civili ed il Tricolore come "bandiere di partito", il rischio è quello di creare divisioni e non di aggregare gli Italiani, cosa che una festa civile dovrebbe fare. Tutti noi, cittadini comuni e politici, dobbiamo avere toni più responsabili.
Cordiali saluti.











INDIGNADOS? NO, FACINOROSI E FANATICI!





Cari amici ed amiche.

Trovo che siano vergognose certe manifestazioni che si stanno facendo a Madrid contro l'arrivo del Santo Padre Benedetto XVI e la Giornata Mondiale della Gioventù.
I manifestanti usano il pretesto dei soldi spesi per fare quell'evento.
Peccato, però, che lor signori ignorano il fatto che la G.M.G sia finanziata con i soldi dei pellegrini, quelli della Chiesa e quelli provenienti da donazioni. Dalle tasche dei cittadini spagnoli non è venuto fuori nemmeno un Euro.
Inoltre, certi slogan detti contro Sua Santità.
Mentre i giovani che partecipano alla G.M.G urlavano il nome del Santo Padre, i "signori" manifestanti urlavano contro di lui parole indegne come "nazista".
Certe cose mi fanno ribrezzo!
Guardate il video che preso da Youtube.
E' chiaro che questa becera manifestazione è solo propaganda politica, una propaganda intrisa di odio contro la Chiesa e noi cattolici. Basti vedere chi sono coloro che la promuovono che sono i gruppi politici di sinistra, certe associazioni anticattoliche, quelle gay e quelle abortiste.
Essi vogliono la "laicità". Peccato di di laico non hanno nulla. La laicità rispetta e riconosce anche la religiosità. Le loro manifestazioni non sono diverse da quelle di certi fondamentalisti religiosi.
Cordiali saluti.



mercoledì 17 agosto 2011

IO, LA POLITICA E LA FEDE

Cari amici ed amiche.

Un'amica su Facebook mi ha chiesto alcune cose riguardo alle mie idee politiche, il mio "bagaglio culturale" (uso le virgolette perché non ritengo di avere determinate capacità ma, per dirla come la disse Einstein, solo tanta curiosità e parecchia voglia di fare) e quant'altro.
Io voglio risponderle con questo articolo, così posso fare capire agli altri che fare determinate non è facile. Spero anche di potere dare qualche spunto a qualche giovane che pur avendo la volontà di cimentarsi in politica non riesce ad esprimersi.
Io ho sempre avuto una certa propensione a parlare di politica.
Mi ricordo, ad esempio, che quando andavo alle Scuole Superiori trattavo certi argomenti.
Un esempio che ricordo è quello dell'incrocio di Villa Garibaldi, una frazione del mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Quell'incrocio è molto pericoloso è sedici anni fa fu il teatro di un gravissimo incidente in cui fu coinvolto un mio caro amico. Io mi trovai lì e vidi la scena. Mi spaventai a tal punto che non mi avvicinai. Di sicuro, la mia coscienza ebbe modo di risentirne. Lì c'era un mio amico.
Però, la cosa mi indusse a dire determinate cose. Ad esempio, dissi che lì sarebbero serviti dei semafori. Mi ricordo l'ilarità di certi miei amici che mi chiedevano dove vivessi e mi dicevano che un semaforo a Villa Garibaldi non si può mettere. i fatti diedero loro torto. Infatti, quell'incrocio è oggi semaforizzato. Della serie, un bel tacere non fu mai scritto.
Io, comunque, parlavo spesso di politica. L'ambiente della mia scuola superiore, l'IPSS "Don Primo Mazzolari" di Mantova era ideale. Certo, lì era preponderante la sinistra. Mi ricordo ancora tutte le discussioni che avevo con il rappresentante di istituto, un tale Ghizzi Alessandro, un membro della sinistra giovanile. Non ce le mandavamo a dire, anche se a livello umano c'era rispetto e con rispetto ricordo quella persona, pur non condividendo (e non piacendomi) le sue idee. Mi ricordo che le assemblee d'istituto diventavano delle vere e proprie "tribune politiche" , in cui Ghizzi ed io rubavamo letteralmente la scena. Essendo una classe avanti rispetto a me, Ghizzi si diplomò prima e un po' mi dispiacque di non avere più un avversario simile. Umanamente, era una persona onesta. Politicamente, ce le davamo di santa ragione.
Io, comunque, sono sempre andato avanti con le mie idee di destra in contesto di sinistra, quindi a me sfavorevole. Verso il 2000, iniziai ad avere una militanza più attiva. Infatti, iniziai a partecipare alla propaganda per Alleanza Nazionale, qui a Roncoferraro. Nell'autunno del 2000 fui invitato ad una cena del circolo di Alleanza Nazionale di Roncoferraro, precisamente dal segretario locale, il professor Rodolfo Ferro.
In pratica, collaborai con il professor Rodolfo Ferro per la sua propaganda, alle elezioni provinciali del 2001, che, purtroppo, furono vinte dal centrosinistra, che aveva candidato il professor Maurizio Fontanili, primario dell'Ospedale "Carlo Poma" di Mantova.
Nel frattempo, mi avvicinai anche alla Lega Nord, partito che inizialmente guardai con diffidenza ma che poi ebbe la "svolta di Governo" ed assunse toni più consoni a quelli di un grande partito. Iniziai a sostenere le idee leghiste sul federalismo.
Ideologicamente, ero vicino ad Alleanza Nazionale ma nel 2007 aderii a Forza Italia, in seguito a certe prese di posizione di Gianfranco Fini. Tra l'altro, sono sempre stato un fan incallito del presidente Silvio Berlusconi.
Nel 2008, iniziai a fare politica attivamente ma non a Roncoferraro bensì in Uruguay, a Tacuarembò.
Mi ricordo che, sul sito dell'Associazione dei Mantovani nel mondo lessi, una lettera della signora Marta Rosa Martinez Ambrosini (segretaria del circolo italiano di Tacuarembò) con cui denunciò le carenze strutturali in cui versava la succitata comunità italiana. Io iniziai a fare una vera e propria campagna di sensibilizzazione. La questione degli italiani all'estero mi è sempre molto interessata.
Sempre nel 2008, fui rappresentante di lista del Popolo della Libertà, durante le elezioni politiche.
Controllai lo spoglio nel seggio n°2 di Governolo.
Dal 2008 al 2009, lavorai con il Popolo della Libertà, la Lega Nord, l'Unione di Centro e liste civiche per le elezioni comunali di Roncoferraro che avvennero nel 2009. Se pur non candidato, portai molti al centrodestra.
Purtroppo, queste finirono male e la sinistra vinse, nonostante il centrodestra avesse preso più voti alle elezioni europee.
La sconfitta fu causata da carenze strutturali nel centrodestra (e soprattutto nel PdL) roncoferrarese e mantovano.
I personalismi interni hanno fatto molto male al PdL roncoferrarese, che oggi versa in grave difficoltà.
Io, intanto, continuo ancora oggi a muovermi in quell'ambito. Dal 2009, dialogo con l'Associazione Civica Mantovana ma non aderisco ad essa.
Chi dice il contrario è smentito.
Io ero, sono e sarà del centrodestra e in particolare del PdL. Lo dimostra anche la mia posizione sulla TAV. Leggete al'articolo intitolato "TAV-La risposta all'Associazione Civica Mantova...ed ai "grillini".
Quello con l'ACM è solo un normale dialogo tra forze che sono all'opposizione in Comune.
Certo, ciò è molto difficile, tenendo conto del fatto che il PdL roncoferrarese sia pressoché distrutto dalle liti interne. Io, resto dove sono e l'ho dimostrato con il mio sostegno all'onorevole Gianni Fava, alle ultime elezioni provinciali. Tra l'altro, ho fatto un po' da "pontiere" tra la il PdL e la Lega Nord, dialogando spesso e volentieri con l'amico Franco Carreri, segretario della Lega Nord di Roncoferraro, e collaborando con lui nei banchetti e nella propaganda. Carreri può confermare.
Certo, questo cammino è difficile. Se avessi voluto scegliere quello facile, avrei aderito alla sinistra, che nel Mantovano è più forte. Io, però, ho sempre agito secondo le mie idee che sono inequivocabilmente di destra.
Io sono di destra, una destra cattolica (mi piacciono molto alcuni scritti di Joseph De Maistre) che è occidentale, filo-americana ed anche filo-israeliana. Per me sono sacri valori come la famiglia e la vita.
Per certi versi, sento molto anche l'influenza di figure di Santi come San Luigi IX e San Tommaso Moro, due esempi di cattolicesimo impegnato in politica.
Ovviamente, non posso non parlare di re Carlo I Stuart, un grande Santo anglicano ed una delle prime vittime di certi processi chiamati "rivoluzioni" . Voglio citare una frase di Giovanni Cantoni (che è stata riportata su Facebook dall'amico Filippo Giorgianni, che ringrazio) che dice:
"Rivoluzione fa rima con corruzione.".
Infatti, per me le rivoluzioni ed i movimenti di popolo non sempre portano il miglioramento.
Pensiamo alla Rivoluzione inglese, che nel 1649 portò a morte re Carlo I ed istituì la dittatura di Oliver Cromwell, o a quella francese del 1789, che provocò morte e corruzione. Io preferisco le riforme.
Mi piace molto anche la figura di Papa Giovanni Paolo II e proprio una sua frase che ho eretto a mio motto e che recita:
"
Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!"
Ora, voglio raccontarvi un fatto.
Nel 2002 ero andato in Sicilia e, tornando a casa, sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, mi capitò di vedere una cosa che mi fa ancora riflettere.
Da una galleria, che si trova a Cosenza ed il cui nome, per uno scherzo del destino, era tutto un programma, "Moio", sgocciolava dell'acqua.
Io mi interessai, tanto per sapere qualcosa in più. Infatti, mi piacciono le scienze della Terra.
In pratica, senza rendermene conto, venni a conoscenza dell'instabilità del suolo di quella zona.
Purtroppo, nel gennaio 2009, ci fu una tragedia causata da una frana, proprio in un punto non molto lontano, ad Altilia-Grimaldi.
Forse, se avessi scritto un po' di più riguardo prima che ciò accadesse, non so se sarei stato ascoltato ma almeno avrei fatto conoscere alla gente la situazione.
Invece, mi toccò scrivere un articolo su questa tragedia, articolo che può essere letto su "Italia chiama Italia", e che intitolato "Frana A3, una tragedia annunciata".
Qui, mi viene in mente un pezzo della lettera di Giacomo (capitolo 4, versetto 17) che dice:
"Chi sa compiere, dunque, il bene e non lo compie, costui è in peccato.".
Certo, non potevo sapere che ci sarebbe stata una frana in quel momento e in quel luogo ma avrei potuto dire di più a livello di internet. Forse, avrò avuto paura di prendermi una denuncia per procurato allarme o sarò stato superficiale ma forse avrei potuto dire di più. Scrivevo già su "Italia chiama Italia" un giornale letto da molti. Durante il viaggio di ritorno dalle attuale vacanze in Sicilia, avevo parlato con mio zio di questo fatto. Mio zio mi aveva risposto che dovrei essere più laico. Per me, essere laico, vuole dire anche contemplare il pensiero religioso. Il termine "laicità" deriva da "laos" ossia "popolo" ed il popolo ha anche l'aspetto religioso. Inoltre, il Cristianesimo contempla la laicità Gesù stesso era laico.
Spero di avere dato qualche idea a qualche giovane che vuole entrare in politica.
Non è un cammino facile ma bisogna pur provare. E' sempre meglio avere il rimorso di avere tentato e di avere fallito che non il rimpianto di non averci nemmeno provato.
Anche la mia iscrizione a Facebook è funzionale a ciò. Magari, vedendomi così impegnato, qualche azienda potrebbe essere invogliata ad assumermi per un nuovo lavoro. Io mi sono sempre impegnato e sempre mi impegnerò in tutto.
Cordiali saluti.








BOTTA E RISPOSTA RICKY FILOSA-MAURIZIO BELPIETRO






Caro direttore Belpietro, bisogna sacrificarsi per non affondare - di Ricky Filosa


'L'unica proposta che condivido del suo editoriale di ieri è quella di eliminare i contributi statali ai sindacati. Giusto. Ma sarebbe qualcosa da aggiungere a tutto il resto, non certo da sostituire al cosiddetto contributo di solidarietà'


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Caro direttore,

ho letto il suo editoriale di ieri (di ieri l'altro, per chi legge, ndr), sotto forma di lettera aperta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al leader leghista Umberto Bossi. Per la prima volta, a mia memoria, non sono d'accordo con quanto lei scrive, e provo sinteticamente a spiegarle perchè.

La super manovra varata dal Governo è coraggiosa, ambiziosa, va secondo la mia modesta opinione nella direzione giusta. Viene tolto a chi ha di più. Certo, se potessimo stanare gli evasori e pretendere da loro il "redde rationem" sarebbe meglio, ma i conti impongono interventi sicuri e garantiti dal prelievo alla fonte. Comunque, la rivolta degli oppressi che il suo giornale sta alimentando mi sembra eccessiva. Da quando in qua chi ha un reddito lordo annuo superiore a 150000, ma anche a 90mila euro, viene considerato classe media? E gli altri, allora, sono poveri? Ora mi spiego perchè l'Istat denuncia milioni di poveri, evidentemente si riferisce ai tanti che mantengono il decoro e si considerano perfino fortunati con uno stipendio da 1500 o 2000 euro o poco più, che sono poi la gran parte dei lavoratori dipendenti; a chi bisogna chiedere sacrifici, a costoro?

L'unica proposta che condivido del suo editoriale di ieri è quella di eliminare i contributi statali ai sindacati. Giusto. Ma sarebbe qualcosa da aggiungere a tutto il resto, non certo da sostituire al cosiddetto contributo di solidarietà. A chi propone una stretta sulle pensioni di anzianità dico di sì, ma rientrano in questa categoria anche i vitalizi dei parlamentari?, le pensioni di chi ha lavorato, si fa per dire, per una legislatura? Qui la situazione è drastica, non basta una manovra all'acqua di rose. E già che ci siamo, per quanto mi riguarda eliminerei pure, con effetto immediato, i contributi statali all'editoria. Chi è capace di fare il proprio lavoro, di impacchettare un prodotto di successo, stia sul mercato e col mercato si confronti. Tutti gli altri, chiudano pure baracca, non ne sentiremo la mancanza.

Direttore carissimo, in questa Italia dove la controinformazione di sinistra è onnipresente e ci batte cento a zero, fra il gruppo di De Benedetti, SkyTg24, Rai Tre, Rai News e tutto il resto, se anche i 'nostri' giornali, i giornali più vicini a noi che crediamo nel centrodestra, si mettono a remare contro e a fare gli schizzinosi, allora meglio gettare la spugna e andare davvero al voto anticipato, prima possibile.

A sinistra sanno fare bene il proprio lavoro, facciamo bene il nostro, cercando di non annullare gli effetti benefici dei sacrifici annunciati allarmando i mercati con la sensazione della possibile marcia indietro a furor di popolo, saremmo irresponsabili. L'Europa ci guarda.

Mi auguro che il Governo non torni indietro sulla manovra economica; mi auguro che siano ancora più pesanti i tagli ai costi della politica - attendiamo la conferma anche del dimezzamento del numero dei parlamentari -, con la speranza che questa benedetta Italia sia capace di sacrificarsi per non affondare*. Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, si dice da più parti: ma di chi si sta parlando?

Con immutata stima, in ogni caso

Ricky Filosa
Direttore responsabile ItaliaChiamaItalia
www.italiachiamaitalia.it


Cari amici ed amiche.

Ho trovato interessante l'articolo su "Italia chiama Italia" in cui il direttore Ricky Filosa ha commentato un editoriale scritto dal suo omologo di "Libero" Maurizio Belpietro. L'ho messo qui sul blog. Tema centrale di questa discussione è la manovra finanziaria. Ora voglio inserirmi in questa interessante discussione, dicendo che ha ragione chi dice che ora è tempo di sacrifici. Certo, questa manovra può essere modificata in Parlamento, cosa che per altro auspico, ma la sostanza non deve cambiare. Noi rischiamo un default ed è giusto fare dei sacrifici. Questa manovra ha di buono il fatto che vi siano dei tagli rilevanti alla politica. Guardate che non è facile togliere certi privilegi. Il Governo sta facendo esattamente questo, pur contro tante resistenze anche dentro la sua stessa maggioranza. Questo è un periodo di grave crisi e non ci si può permettere nessun errore, altrimenti finiamo come la Grecia. Questa manovra è giusta per la contingente situazione negativa. Certo, in futuro si dovrà cambiare. Si dovrà fare in modo che le tasse non gravino troppo sulle aziende, anche per fare sì che cali la disoccupazione (cosa che da disoccupato conosco bene), e sulle famiglie, per fare riprendere i consumi. Si dovrà alleggerire la struttura delle istutuzioni dello Stato, con la riforma federale e con il taglio di certi enti inutili. Serviranno anche tante privatizzazioni. Ora, però, non è tempo di fare le "cicale". Di sicuro, si dovranno eliminare i contributi statali ai sindacati. Visto che si dicono "dalla parte della gente", facciano sacrifici anche loro. Il lavoro di questo Governo è di grande mediazione per fare in modo che tutto quadri.Questa è una situazione di emergenza. La posta in gioco è elevata.

Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.