Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo de "La Bussola Quotidiana" che è intitolato "Quelle croci in chiesa a marcare l'infinito" di Luigi Codemo.
La croce è di per sé simbolo di morte (in quanto patibolo) ma Cristo la fece diventare anche un simbolo di nuova vita.
Morendo sulla croce, Cristo salvò il genere umano.
Quindi, vale detto del Vangelo secondo Matteo (capitolo 16, versetto 24) che dice:
"Allora Gesù disse: "Se uno vuole venire dietro di me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua."".
Questa frase deve essere fatta valere in tempi come quelli odierni, tempi in cui chi fa la vita comoda viene visto come il migliore ed in cui il concetto di libertà viene visto come il potere fare qualsiasi cosa, senza prendersi le proprie responsabilità. In pratica, secondo questa mentalità, ogni uomo è come una nave senza timone e senza bussola.
Tutti i valori vengono quiindi attaccati, perché visti come vincoli.
Un esempio è la famiglia.
A tale proposito, vi invito a leggere questo articolo, sempre de "La Bussola Quotidiana", che è intitolato ""Omofobia? Una bufala!" Parola di ex-gay militante"".
Con questo articolo si vuole smentire che dice che l'omosessualità sia un fatto esclusivamente naturale.
Molto spesso, l'omosessualità può essere indotta anche da situazioni particolari ambientali, ad esempio da ambienti in cui manca il sesso opposto (come le carceri) o per conformarsi ad un ambiente corrotto.
Questo smentisce che dice che l'omosessualità sia irreversibile.
Tra l'altro, coloro che sostengono che l'omosessualità non sia contro natura affermano che anche gli altri animali la praticano e che vi è un gene che predispone certi individui a questo orientamento sessuale, per mantenere il controllo delle nascite, e che, comunque, esso è compensato da una maggiore fertilità delle femmine.
Ora, questa teoria mi sembra che sia intrisa di un certo malthusianesimo, una teoria elaborata da Thomas Malthus, un prete anglicano del XIX secolo che sostenne che per evitare l'impoverimento del genere umano bisognava controllare la nascite.
Ora, questa teoria rischia di essere dannosa, perché meno nascite significherà pure avere "meno bocche da sfamare" ed una migliore ripartizione delle risorse ma, alla lunga, significherà anche avere una popolazione più vecchia e, di conseguenza, più bisognosa di cure e con una forza lavoro dimezzata.
Quindi, una teoria del genere può essere rischiosa perché non ci sarà l'impoverimento nell'immediato ma nel lungo periodo l'impoverimento ci sarà e come.
Inoltre, va ricordato che l'uomo è l'animale più evoluto.
Noi cristiani abbiamo il dovere di "guardare avanti" e di distinguerci da questa società che punta solo al benessere attuale, fregandosene di quello che ci sarà domani.
Dobbiamo portare in alto valori come la famiglia, la vita e la comunione tra persone, contro l'egoismo e l'individualismo del giorno d'oggi.
Essere cristiani vuole dire essere come Cristo, pur nei limiti che noi umani abbiamo.
Tra l'altro, domani si celebrerà il "Corpus Domini" e nelle Messe che ci saranno questa sera e domani mattina, verranno letti i brani del libro del Deuteronomio (capitolo 8, versetti 2-3. 14b-16a.), del Salmo 147, della I lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 10, versetti 16-17) e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 6, versetti 51-58).
Visto che domani saranno celebrati il Corpo ed il Sangue di Cristo, questi valori dovranno essere portati in alto.
Se non si fa ciò, si rischia di finire come nel XX secolo.
Ci fu un allontanamento da Cristo e subito emersero i mostri, come il comunismo ed il nazismo.
Quando ci si allontana da Dio, il diavolo attacca.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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sabato 25 giugno 2011
venerdì 24 giugno 2011
DAL TERREMOTO AL VULCANESIMO, MESSINA E DINTORNI
Cari amici ed amiche.
Ieri c'è stato un terremoto nel Messinese, in Sicilia, ed il suo epicentro non era lontano da Galati Mamertino, il paese natale di mia madre.
Ora, questa vicenda fa venire in mente quello che successe nel 1908, proprio nello Stretto di Messina. Questo video preso da Youtube mostra tutto.
Alle ore 05:21 del 28 dicembre di quell'anno, per trentasette lunghissimi secondi, la terra tremò.
Gli edifici caddero come castelli di carte, sia a Messina e sia Reggio Calabria.
Ci fu anche un maremoto (uno tsunami) che sommerse tutto e (ad esempio). Ci furono parecchi morti e tanta distruzione. Basti pensare al duomo di Messina, il cui campanile con il "carillon" fu spazzato via, o al duomo di Reggio Calabria, che fu raso al suolo.
Il Lago di Ganzirri, vicino a Messina, "bolliva" a causa della presenza di emissioni di anidride carbonica.
Ora, un fenomeno di simile portata è da prendere solo come la "punta dell'iceberg", una minima parte della questione.
Infatti, vi è dell'altro.
In realtà, questo evento fu determinato dal fatto che nelle Stretto di Messina corra una faglia, ossia una frattura della crosta terrestre che può essere planare o non planare.
Questa frattura si trova in prossimità dei punti in cui si congiungono le placche tettoniche, le parti in cui è divisa la crosta terrestre.
Infatti la crosta terrestre è costituita da tante placche di roccia che sono come in un puzzle e che galeggiano su un fluido, il mantello, come delle zattere sull'acqua.
Ogni volta che delle placche si muovono ci sono i terremoti ed il vulcanesimo.
Ora, in quella zona non vi sono solo terremoti ma anche fenomeni di vulcanesimo.
Vi sono l'Etna e l'arcipelago delle Isole Eolie, che sono tutti vulcani, ma vi sono anche fenomeni di vulcanesimo secondario.
Un esempio è proprio il Lago di Ganzirri, che si trova a Messina. Dal fondo di questo lago escono bollicine di anidride carbonica (CO2).
Questo è a tutti gli effetti un fenomeno di vulcanesimo secondario ed è presente anche in altre parti d'Italia. Basti pensare al vulcano di Roccamonfina, un vulcano spento in cui vi è una sorgente di acqua oligominerale ricca di CO2, che viene imbottigliata da una nota fabbrica di acque minerali.
Ora il Lago di Ganzirri è la stessa cosa.
Un altro fenomeno, si trova vicino a Patti.
Qui vi è il Capo Calavà, un monte che si affaccia sul mare.
Esso è attraversato dall'omonima galleria dell'autostrada A20 Messina-Palermo.
In questa galleria lunga più di tre chilometri si avvertono odori strani, come di uova putride.
Questo odore è tipico del solfuro di idrogeno (H2S), un gas tossico.
Pensate, oltre 1000 ppm (o mg/l) questo gas uccide, causando il collasso per soffocamento.
Questo gas è legato anche al vulcanesimo.
Ora, è possibile che nella zona vi sia la presenza di sorgenti di acque sulfuree.
Ad esempio, si potreebbe fare un'analisi dell'acqua che viene drenata dalla galleria.
Ora, bisogna studiare a fondo le caratteristiche di quell'ambiente, per cercare di ricavare delle risorse anche da ciò che può sembrare dannoso.
Cordiali saluti.
RIFIUTI DI NAPOLI, NESSUNA PIANIFICAZIONE E TANTO POPULISMO
Cari amici ed amiche.
Questioni come quella dei rifiuti di Napoli non possono essere trattate con gli slogan o il populismo.
Devono essere trattate con strategia ed infrastrutture efficienti.
Il neo-sindaco Luigi De Magistris (nella foto) ha fatto promesse (come quella di togliere rifiuti in cinque giorni) ma ora c'è uno stato emergenziale.
La questione dei rifiuti va risolta con strategie serie.
Una di queste è la raccolta differenziata.
Bisogna fare in modo che i cittadini inizino a separare i rifiuti tra secco, organico, plastica, vetro e rifiuti ingombranti e contenenti materiale elettrico.
Ad esempio, si potrebbe anche incoraggiare il compostaggio in casa.
Il Comune potrebbe mettere a disposizione di ogni famiglia una composteria in cui mettere il rifiuti organici, come gli sfalci o i rifiuti della cucina. Quei rifiuti vengono così "digeriti" dai batteri e dalle muffe
Qui da noi, a Roncoferraro, una delle poche cose buone fatte dal Comune fu quella di dare ad ogni famiglia una composteria in comodato.
Per la cronaca, va detto che, per il resto, l'amministrazione comunale di Roncoferraro è molto carente. Ad esempio, non vi sono "piazzole ecologiche" adeguate e la raccolta differenziata (ad oggi) è solo al 40%.
Però, a Napoli, si potrebbe fare sì che ci sia una "cultura del compostaggio", con un'iniziativa analoga, ossia dando ad ogni famiglia napoletana una composteria in comodato.
Certo, periodicamente, gli organi preposti, come la Polizia Municipale, dovranno controllare che le famiglie usino la composteria e in base a ciò, si potrebbe fare pagare meno la TARSU, la Tassa sui Rifiuti.
L'uso delle composterie diminuirebbe il volume dei rifiuti.
Oltre a ciò, servono anche infrastrutture efficienti.
Servono delle "piazzole ecologiche" con tutti i contenitori delle varie tipologie di rifiuti, compresi gli olii esausti.
Servono anche gli impianti di compostaggio per i rifiuti organici (da cui si ricava anche il biogas, da cui si ricava energia elettrica) ed i termovalorizzatori.
Inoltre, serve anche il lavoro delle aziende che trattano il vetro, piuttosto che la plastica o il materiale elettrico.
La stessa cosa vale per gli olii esausti.
Nel 2009 proposi nel mio Comune (Roncoferraro, in provincia di Mantova) il metodo con cui trattare gli olii esausti.
Potete leggere ciò in questo articolo che scrissi su "Italia chiama Italia" e che è intitolato "Olii esausti, una risorsa economica ed ecologica".
Anche se attualmente sono in cerca di lavoro, sono tecnico del controllo di qualità, sicurezza ed ambiente, oltre ad essere tecnico di laboratorio chimico-biologico.
Quindi, penso di parlare con cognizione di causa.
Tra l'altro, la gestione dei rifiuti crea nuovi posti di lavoro. In questi tempi, ciò è una cosa molto positiva.
La questione dei rifiuti va risolta con tanto lavoro, progetti utili, tecnologie ed opere adeguate.
La demagogia non serve a nulla!
Cordiali saluti.
giovedì 23 giugno 2011
ANTISEMITISM IS NOT CHRISTIANITY!
Spiritually, we are semitics.
Pope Pius XI.
Cari amici ed amiche.
Quando sento dire che la mia religione, la la religione cristiana, uccise tante persone innocenti, provo fastidio. Soprattutto quando la mia religione viene accostata all' antisemitismo mi arrabbio.
E ora, faccio delle mie considerazioni, anche prendendo spunto da un bellissimo articolo scritto sul blog "L'Idea diversa" di Basch Von Rosenburg.
Voglio contribuire a togliere certi stupidi pregiudizi sugli ebrei, per togliere anche quelli (altrettanto stupidi) su di noi.
Ora, va detto che l'antisemitismo fu preesistente rispetto al Cristianesimo. Basti pensare ai Filistei (1175BC-800BC) e a tutti quei popoli che diffidavano da quello "strano" popolo che credeva in un solo Dio e che non credeva in quegli "dei" di pietra o di legno. Dio diede a quel popolo la missione di riavvicinare tutte le altre genti ad egli. Ebbe re importanti, come Davide, Salomone e Gioisia, patriarchi, come Abramo, Isacco e Giacobbe (che prenderà il nome di Israele) e profeti, come Elia, Isaia e Geremia, che di quel Dio parlavano.
Per questo, gli ebrei furono odiati.
Ci furono altri, come i Babilonesi di Nabucodonosor, i Macedoni ed i Romani, che cercarono di di distruggere questo popolo.
Più volte, distrussero la loro Città Santa, Gerusalemme, ed il suo Tempio. Quest'ultimo fu più volte distrutto, nel 416 BC (con Nabucodonosor) e nel 70 AD (durante il periodo romano, sotto il regno dell'imperatore Vespasiano).
Una parte di questo popolo sviò dalla propria missione e si adeguò agli usi dei pagani.
Proprio sotto il dominio romano, nacque a Betlemme un uomo.
Questi era figlio di Giuseppe, un falegname che però era discedente di re Davide, come sua moglie, una vergine di nome Maria.
Quest'uomo si chiamava Gesù e visse a Nazaret. Questi iniziò a predicare Dio perché in realtà egli era il Figlio di Dio, il Cristo, Colui che esisteva prima di tutti i secoli.
Nel popolo ebraico, egli si fece dei discepoli, gli apostoli.
Alle autorità questo non piacque nell'anno 33 AD, lo fecero mettere in croce, anche per il tradimento di uno degli apostoli.
Morì ma dopo tre giorni risorse ed il suo messaggio, il messaggio di quel Dio degli ebrei, fu portato anche a coloro che in quel Dio non credevano.
Si compì così la missione di quel popolo e venne abbattuto il muro che divideva gli ebrei da non ebrei.
Ora, al di là di tutto, vanno dette determinate cose.
E' ora di smetterla di dire che gli ebrei assassinarono Cristo.
Il popolo ebraico non uccise Cristo. Non ne aveva alcun interesse.
Gli assassini di Cristo furono coloro che ebbero tutto l'interesse di farlo morire.
Ci fu una connivenza tra alcune caste aristocratiche e sacerdotali del popolo ebraico ed i Romani che videro in Gesù Cristo un agitatore politico.
Furono questi, coloro che uccisero il Cristo.
Il popolo ebraico, però, non c'entrò.
Purtroppo, questo non fu inteso dalle generazioni future e gli ebrei subirono persecuzioni e restrizioni di vario tipo. Tutto ciò fu il frutto dell'ignoranza.
Nel 313 AD, da "religio illicita", il Cristianesimo si affermò e, sugli ebrei, ai tanti pregiudizi preesistenti se ne aggiunsero altri, proprio a causa dell'ignoranza o meglio il pregiudizio pagano si "travestì" con il Cristianesimo.
Da qui, nacque l'attribuzione dell'antisemitismo al Cristianesimo.
In realtà, tra l'antisemitismo precristiano e quello del periodo successivo, ci fu un lungo "fil rouge".
Ad esempio, nel 70 AD Gerusalemme non esistette più. Il popolo ebraico fu disperso ed il Tempio fu distrutto. In seguito, Gerusalemme fu ricostituita come Aelia Capitolina e al posto del Tempio venne edificato un luogo di culto pagano. Lo stesso accadde al luogo in cui fu seppellito Gesù.
Quindi, il percorso del Giudaismo e del Cristianesimo fu simile, fino ad un certo punto.
Ora, il Cristianesimo si diffuse tra i pagani e questo generò la reazione delle autorità romane che perseguitarono i cristiani.
I cristiani, però, crebbero di numero e alla fine vinse nel 313 AD, con l'Editto di Milano, editto che fu voluto dall'imperatore Costantino I.
Quel Dio di Israele sconfisse il paganesimo.
Lo stesso non si poté dire del Giudaismo, che restò confinato nelle sue comunità.
In pratica, per gli ebrei, la situazione non cambiò. Anche loro vennero perseguitati dai pagani. Ad esempio, nel 49 AD, l'imperatore Claudio espulse i giudei (che erano insieme ai cristiani) da Roma. Claudio era pagano. Semmai, l'ignoranza fece il resto. Proprio perché non ci fu un chiarimento sul "ruolo" degli ebrei durante la crocifissione di Cristo, quei vecchi pregiudizi sul popolo ebraico restarono. Vennero rivisti "in senso cristiano".
In realtà, però, gli ebrei non furono sempre perseguitati. A volte furono tollerati e poterono dare il loro contributo anche alla società. Pensiamo a Mantova o a Messina.
Quando ci furono le maggiori persecuzioni contro gli ebrei?
Le maggiori persecuzioni contro gli ebrei ci furono nei periodi di crisi acuta.
Ad esempio, nel XIV secolo ci furono una crisi economica acuta ed una pestilenza fortissima.
Alcuni "predicatori" detti "flagellanti" iniziarono ad additare gli ebrei come "avvelenatori di pozzi" ed aizzarono la gente contro di loro.
Agli ebrei successe la stessa cosa che successe ai cattolici inglesi all'indomani dell'incendio di Londra, che avvenne nel 1666. Furono additati come "capro espiatorio".
Tra l'altro, i "flagellanti" non agirono per conto delle gerarchie ecclesiastiche. Queste ultime, infatti, erano in crisi a causa della "Cattività Avignonese" dei Papi e della peste, che allontanava i preti dai fedeli.
Lo stesso accadde nel XVI, durante la Riforma protestante, un altro periodo in cui la Chiesa cattolica ebbe dei grossi problemi.
Questo deve fare riflettere. Nei momenti di maggiore crisi della Chiesa cattolica, gli ebrei subivano maggiori persecuzioni.
Molto spesso, però, le persecuzioni contro gli ebrei avevano un apparente motivo religioso.
Non potendo fare molti lavori, gli ebrei erano costretti a fare i banchieri e a fare prestiti di denari.
Molto spesso capitava che un principe cristiano si indebitasse con loro e, per non restituire loro i soldi, li faceva uccidere, muovendo il pretesto religioso.
Ora, sfatiamo un altra leggenda sugli ebrei.
Molto spesso si parla di "ebrei massoni" e pronti a complottare contro i cristiani.
Qui ci sarebbe da dire molto.
Nel XVIII secolo ci fu l'Illuminismo e molta parte ebbe la massoneria.
A prescindere dalla leggenda di Hiram Abif e del Tempio di re Salomone, la massoneria non ebbe un'origine ebraica.
Infatti, nacque nell'ambito delle gilde che realizzavano le cattedrali.
Non mi risulta che gli ebrei avessero mai costruito le cattedrali.
Inoltre, molti venerabili massoni erano abati e monaci.
Magari, proprio per il carattere segreto della massoneria, anche degli ebrei potrebbero essere entrati in essa.
Di sicuro, una minore forza della Chiesa cattolica non tolse l'antisemitismo.
Anzi, esso si acuì nel XIX e ne XX secolo e qui non ci fu nulla di cristiano.
Infatti, sorsero ideologie perniciose come il comunismo, il militarismo ed il nazionalismo che osteggiarono gli ebrei.
Per i comunisti, gli ebrei erano i depositari del capitalismo e di una religione. Per il comunismo, la religione è una forma di alienazione che distraeva l'uomo dai bisogni terreni.
Per i militaristi ed i nazionalista, gli ebrei erano fautori del pacifismo, del cosmopolitismo e del comunismo.
Ora, anche qui c'è da fare una precisazione.
La famiglia Karl Marx (fondatore del comunismo) era sì di origini ebraiche ma si fece protestante, anche se non fu religiosa.
Riguardo al cosmopolitismo, gli ebrei non venivano visti di buon occhio perché le famiglie di religione ebraica avevano legami di sangue con altre famiglie ebraiche sparse per il mondo.
La situazione esplose nel XX secolo, con l'affermarsi del nazismo e del comunismo, due ideologie anticristiane. Gli ebrei furono perseguitati sia dai nazisti che dai comunisti.
Con loro, morirono anche tanti cristiani, come il pastore protestante Dietrich Bonhoeffer, padre Massimiliano Kolbe e padre Giuseppe Girotti (nei lager nazisti) e i martiri di Butovo (nei campi sovietici).
Ebrei e cristiani tornarono ad essere perseguitati insieme.
Questo deve farci riflettere e se si riflettesse di più si capirebbe che uno che si dice cristiano ma poi è antisemita.
Andrebbe contro il suo credo. Abramo, Mosè, Giacobbe e Gesù non erano mica ebrei?
Sinceramente, mi ha fatto schifo vedere la foto di quel prete che indossa una svastica che ho riportato qui sopra.
Inoltre, Papa Pio XI disse che l'antisemitismo è inconciliabile con la dottrina cattolica e che noi siamo tutti spiritualmente semiti.
Papa Pio XII, il tanto vituperato Papa Pio XII, disse:
"Dove regna la Croce di Cristo, non voglio vedere la croce uncinata.".
Leggete questo articolo, seguendo il link http://ilprofetadelvento.it/La Chiesa e gli ebrei.htm.
Hitler si alleò con il muftì di Gerusalemme Husseini, un fondamentalista islamico, e disse (testualmente) che avrebbe schiacciato la Chiesa come un rospo.
Guarda caso, oggi, sia i comunisti che i neonazisti sono contro Israele.
Ovviamente, i comunisti vedono in Israele il capitalismo e l'oppressore di popoli.
Non sono diversi da coloro che (come i nazisti) sostenevano certe tesi che parlano di una conquista del mondo da parte degli ebrei.
Questo deve farci riflettere.
Tra l'altro, qualche giorno fa stavo andando in bicicletta, qui a Roncoferraro. Ad un certo punto avevo visto dei bambini che si spintonavano e si prendevano in giro tra loro.
Uno di loro aveva canzonato l'altro, apostrofandolo con il termine "ebreo".
Io avevo la tentazione di chiedere chi fossero i suoi genitori e di dire loro di insegnare le buone maniere a suo figlio.
Certo che certe cose ancora permangono.
Noi cattolici dobbiamo vivere insieme agli ebrei in reciproca comprensione ed amicizia.
Cordiali saluti.
L'IDEA DIVERSA: Il concetto di ebrei popolo eletto: razzismo o no?...: " “Voi avete visto ciò che ho fatto all’Egitto: portandovi [come] su ali d’aquila, vi ho condotti a me. E ora, se ascolterete la Mia voce ..."
AGAINST CHRISTIANOPHOBIA
Dear friend.
Please, sign this petition.
Follow this link, http://www.againstchristianophobia.org, and sign this petition.
Every five minutes a christian is killed for his faith. Churches are destroyed and men, women ed children are killed for their faith.
Today, Christianity is the most persecuted religion.
Do not forget.
God bless you.
LA SVIZZERA TEMPLARE
Cari amici ed amiche.
La storia della Svizzera è molto complessa.
Le presenza umana su quel lembo di terra incastonato tra gli attuali Liechtenstein, Francia, Germania, Austria ed Italia e tra le Alpi e la catena del Giura risale a circa 15o.000 anni fa e fu abitato da tribù celtiche come gli Elvezi e gli Allobrogi.
Con la conquista romana, questo lembo di terra fece parte della Provincia di Rezia.
In epoca romana furono fondate città come Colonia Iulia Equestris (Nyon), Genava (Ginevra), Curia (Coira), Sedenum (Sion), Bilitio (Bellinzona), Lousonna (Losanna), Salodunum (Soletta) e Turicum (Zurigo).
Con l'arrivo dei barbari e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), quella zona si divise in tre aree, quella occidentale, abitata da popolazioni gallo-romane (l'attuale Svizzera francofona), quella centrale e settentrionale, popolata da popolazioni germaniche (l'attuale Svizzera tedescofona) e meridionale, abitata da popolazioni romano-longobarde (da cui discendono sia le comunità italo-svizzere e sia quelle ladine) e reto-romanze, da cui discendono i Ladini, che parlano una lingua neolatina, il romancio. Fiorirono importanti monasteri, come quello di San Gallo e di Saint Maurice d'Agaune.
Con la morte dell'imperatore Carlo Magno (814 AD) e di suo figlio Ludovico il Pio (840 AD) l'attuale Svizzera entrò a fare parte della Lotaringia, quella fascia di territorio che partiva dagli attuali Paesi Bassi e finiva nel centro-nord Italia che fu attribuita a Lotario I, il primo dei tre figli di Ludovico ed imperatore del Sacro Romano Impero, dopo il trattato di Verdun dell'843 AD.
Il Sacro Romano Impero si dissolse nell'887 AD, con la deposizione di Carlo III detto "Il Grosso".
Nel X secolo, fu ricomposto il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica e nel 1039 AD, il territorio svizzero fu preso dall'imperatore Corrado II il Salico.
Fino al 1291 questa parte di impero fu terreno di scontro tra famiglie nobili importanti come quelle sveve di Zahringen e Hohenstaufen, i Savoia e Kyburg.
Nel 1291 la parte centrale della Svizzera fu retta da una famiglia che diventerà molto potente, gli Asburgo.
Questi vollero trasformare i propri feudatari in funzionari (landamani). I contadini, invece, puntarono alla dipendenza diretta dall'impero (sul modello delle città libere imperali), scavalcando feudatari.
Il 1 aosto 1291, le comunità rurali si strinsero in un'alleanza contro gli Asburgo e le comunità di Uri, Svitto (Schwitz) ed Unterwaldo (Unterwald) si unirono.
Qui ci fu l'embrione dello Stato svizzero che noi conosciamo, la Confoederatio Helvetica.
Nel 1313, i contadini di Svitto attaccarono l'abbazia di Einseldeln e due anni dopo furono attaccati dai cavalieri degli Asburgo, che furono sconfitti.
Alla confederazione aderirono in seguito Lucerna (1332), Zurigo (1351), Berna (1353) e Zug (1365). Preoccupati della forza dei confederati, gli Asburgo li attaccarono nuovamente ma furono sconfitti più volte. Nel 1415, Argovia entrò nella confederazione e lo stesso fece Uznach nel 1435.
Dal 1474 al 1477, la confederazione fu attaccata dai Borgognoni di Carlo il Temerario, che vennero sconfitti. Nel 1481, aderirono alla confederazione Friburgo e Soletta .
Nel 1499 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo riconobbe la sovranità della Svizzera a cui aderirono anche il cantone Appenzell (nel 1513), il Canton Ticino (che fu staccato dal Ducato di Milano, dopo la battaglia di Marignano del 1516) e Ginevra (nel 1519).
Nel XVI secolo, in Svizzera vi furono turbolenze dovute all'arrivo della Riforma protestante.
Prima arrivarono i luterani. Poi, nel 1523, un predicatore di nome Ulderico Zwingli, portò la sua dottrina a Zurigo. Questa dottrina arrivò a Berna, a Sciaffusa fino alle campagne del Grigioni e di San Gallo.
Nel 1535, un predicatore francese di nome Giovanni Calvino fece espellere il vescovo di Ginevra ed impose le sue idee religiose sulla città.
E così, i secoli XVI e XVII furono travagliati a causa degli scontri tra cattolici e protestanti.
In tanti tentarono di conquistare questa terra elevetica.
Ci fu la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) che sconvolse mezza Europa.
La fine della Guerra dei Trent'anni sancì l'indipendenza della Svizzera dall'Impero. Nel 1674 fu proclamata la sua neutralità. Nel 1712 finirono anche le guerre di religione.
Il resto è storia nota.
Con l'Illuminismo ci furono rivoluzioni e la Svizzera finì nell'orbita dei Francesi di Napoleone Bonaparte.
Con il Congresso di Vienna (1814) venne stabilito che i confini svizzeri fossero riconosciuti.
Nel XIX secolo ci furono scontro tra i cantoni protestanti e liberali e quelli conservatori e cattolici.
Nel 1848 venne creata la Confederazione Elevetica (o Svizzera) che conosciamo noi.
Ora, voglio portare alla vostra attenzione un piccolo particolare.
Guardate la bandiera svizzera.
Essa è una croce bianca su campo rosso.
Del resto, questa croce compare anche sulle monete. Qui sopra vi è un pezzo da due franchi che fa parte della mia collezione, che spero di completare.
Ora, vi faccio fare un giochino.
Provate ad invertire i colori.
Cosa salta fuori?
E' facile, avremo una croce rossa su campo bianco.
Non vi fa venire in mente niente?
La Croce Rossa?
Non esattamente!
La Croce Rossa fu fondata dal ginevrino Jean Henri Dunant nel 1862 e, secondo la storia ufficiale, prese spunto dalla bandiera svizzera a colori invertiti.
Ora, va ricordato che Dunant era un massone.
Alcune logge della massoneria sostengono di essere eredi di un ordine cavalleresco medioevale che fu fondata nel 1099 da un tale Hugues de Payns e che fu soppresso da Papa Clemente V (per volere del re di Francia Filippo IV detto "Il Bello") nel 1312.
Ma sì...sto parlando proprio dei Cavalieri dell'Ordine Templare!
Ora, vi è una teoria che dice che la Svizzera fosse stata fondata dai proprio da questi cavalieri.
In effetti, il fatto che dei semplici contadini si fossero armati così e che fossero stati capaci di creare un sistema difensivo e politico di simile caratura deve fare supporre che in passato ci fosse stato qualcuno che potesse essere stato in grado di garantire ciò.
Bisogna tenere conto che, quando l'ordine fu soppresso nel 1312, i templari si dispersero.
Alcuni andarono in Scozia, presso re Roberto I, che era stato scomunicato.
Altri, come i templari spagnoli, fondarono ordini nuovi, come l'Ordine di Montesa.
Altri ancora potrebbero essersi rifiugiati nell'attuale Svizzera, ove già avevano precettorie e mansioni.
Inoltre, ricordo che i Templari erano anche dei banchieri. Furono loro gli inventori dell'assegno. La Svizzera di oggi è nota per le banche.
Quindi, ci sono tante coincidenze che, se dovessero essere vere, metterebbero in luce una verità sorprendente.
Tra l'altro, sarebbe anche la dimostrazione del fatto che i Templari erano fedeli al Papa.
La dimostrazione sta nel fatto che dal 1506, sotto Papa Giulio II, ad oggi dei mercenari svizzeri sono al servizio del Papa. I discendenti di questi mercenari sono le Guardie Svizzere.
Se la teoria dei Templari legati alla Svizzera dovesse essere vera sarebbe la dimostrazione della loro fedeltà alla Chiesa.
Tante Guardie Svizzere, ad esempio, morirono nel 1527 per difendere Papa Clemente VII, quando Roma fu saccheggiata da Lanzichenecchi dell'imperatore Carlo V d'Asburgo.
Pertanto, quando sentiamo gridare il motto "Acriter et fideliter", riflettiamo!
Cordiali saluti.
La storia della Svizzera è molto complessa.
Le presenza umana su quel lembo di terra incastonato tra gli attuali Liechtenstein, Francia, Germania, Austria ed Italia e tra le Alpi e la catena del Giura risale a circa 15o.000 anni fa e fu abitato da tribù celtiche come gli Elvezi e gli Allobrogi.
Con la conquista romana, questo lembo di terra fece parte della Provincia di Rezia.
In epoca romana furono fondate città come Colonia Iulia Equestris (Nyon), Genava (Ginevra), Curia (Coira), Sedenum (Sion), Bilitio (Bellinzona), Lousonna (Losanna), Salodunum (Soletta) e Turicum (Zurigo).
Con l'arrivo dei barbari e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), quella zona si divise in tre aree, quella occidentale, abitata da popolazioni gallo-romane (l'attuale Svizzera francofona), quella centrale e settentrionale, popolata da popolazioni germaniche (l'attuale Svizzera tedescofona) e meridionale, abitata da popolazioni romano-longobarde (da cui discendono sia le comunità italo-svizzere e sia quelle ladine) e reto-romanze, da cui discendono i Ladini, che parlano una lingua neolatina, il romancio. Fiorirono importanti monasteri, come quello di San Gallo e di Saint Maurice d'Agaune.
Con la morte dell'imperatore Carlo Magno (814 AD) e di suo figlio Ludovico il Pio (840 AD) l'attuale Svizzera entrò a fare parte della Lotaringia, quella fascia di territorio che partiva dagli attuali Paesi Bassi e finiva nel centro-nord Italia che fu attribuita a Lotario I, il primo dei tre figli di Ludovico ed imperatore del Sacro Romano Impero, dopo il trattato di Verdun dell'843 AD.
Il Sacro Romano Impero si dissolse nell'887 AD, con la deposizione di Carlo III detto "Il Grosso".
Nel X secolo, fu ricomposto il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica e nel 1039 AD, il territorio svizzero fu preso dall'imperatore Corrado II il Salico.
Fino al 1291 questa parte di impero fu terreno di scontro tra famiglie nobili importanti come quelle sveve di Zahringen e Hohenstaufen, i Savoia e Kyburg.
Nel 1291 la parte centrale della Svizzera fu retta da una famiglia che diventerà molto potente, gli Asburgo.
Questi vollero trasformare i propri feudatari in funzionari (landamani). I contadini, invece, puntarono alla dipendenza diretta dall'impero (sul modello delle città libere imperali), scavalcando feudatari.
Il 1 aosto 1291, le comunità rurali si strinsero in un'alleanza contro gli Asburgo e le comunità di Uri, Svitto (Schwitz) ed Unterwaldo (Unterwald) si unirono.
Qui ci fu l'embrione dello Stato svizzero che noi conosciamo, la Confoederatio Helvetica.
Nel 1313, i contadini di Svitto attaccarono l'abbazia di Einseldeln e due anni dopo furono attaccati dai cavalieri degli Asburgo, che furono sconfitti.
Alla confederazione aderirono in seguito Lucerna (1332), Zurigo (1351), Berna (1353) e Zug (1365). Preoccupati della forza dei confederati, gli Asburgo li attaccarono nuovamente ma furono sconfitti più volte. Nel 1415, Argovia entrò nella confederazione e lo stesso fece Uznach nel 1435.
Dal 1474 al 1477, la confederazione fu attaccata dai Borgognoni di Carlo il Temerario, che vennero sconfitti. Nel 1481, aderirono alla confederazione Friburgo e Soletta .
Nel 1499 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo riconobbe la sovranità della Svizzera a cui aderirono anche il cantone Appenzell (nel 1513), il Canton Ticino (che fu staccato dal Ducato di Milano, dopo la battaglia di Marignano del 1516) e Ginevra (nel 1519).
Nel XVI secolo, in Svizzera vi furono turbolenze dovute all'arrivo della Riforma protestante.
Prima arrivarono i luterani. Poi, nel 1523, un predicatore di nome Ulderico Zwingli, portò la sua dottrina a Zurigo. Questa dottrina arrivò a Berna, a Sciaffusa fino alle campagne del Grigioni e di San Gallo.
Nel 1535, un predicatore francese di nome Giovanni Calvino fece espellere il vescovo di Ginevra ed impose le sue idee religiose sulla città.
E così, i secoli XVI e XVII furono travagliati a causa degli scontri tra cattolici e protestanti.
In tanti tentarono di conquistare questa terra elevetica.
Ci fu la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) che sconvolse mezza Europa.
La fine della Guerra dei Trent'anni sancì l'indipendenza della Svizzera dall'Impero. Nel 1674 fu proclamata la sua neutralità. Nel 1712 finirono anche le guerre di religione.
Il resto è storia nota.
Con l'Illuminismo ci furono rivoluzioni e la Svizzera finì nell'orbita dei Francesi di Napoleone Bonaparte.
Con il Congresso di Vienna (1814) venne stabilito che i confini svizzeri fossero riconosciuti.
Nel XIX secolo ci furono scontro tra i cantoni protestanti e liberali e quelli conservatori e cattolici.
Nel 1848 venne creata la Confederazione Elevetica (o Svizzera) che conosciamo noi.
Ora, voglio portare alla vostra attenzione un piccolo particolare.
Guardate la bandiera svizzera.
Essa è una croce bianca su campo rosso.
Del resto, questa croce compare anche sulle monete. Qui sopra vi è un pezzo da due franchi che fa parte della mia collezione, che spero di completare.
Ora, vi faccio fare un giochino.
Provate ad invertire i colori.
Cosa salta fuori?
E' facile, avremo una croce rossa su campo bianco.
Non vi fa venire in mente niente?
La Croce Rossa?
Non esattamente!
La Croce Rossa fu fondata dal ginevrino Jean Henri Dunant nel 1862 e, secondo la storia ufficiale, prese spunto dalla bandiera svizzera a colori invertiti.
Ora, va ricordato che Dunant era un massone.
Alcune logge della massoneria sostengono di essere eredi di un ordine cavalleresco medioevale che fu fondata nel 1099 da un tale Hugues de Payns e che fu soppresso da Papa Clemente V (per volere del re di Francia Filippo IV detto "Il Bello") nel 1312.
Ma sì...sto parlando proprio dei Cavalieri dell'Ordine Templare!
Ora, vi è una teoria che dice che la Svizzera fosse stata fondata dai proprio da questi cavalieri.
In effetti, il fatto che dei semplici contadini si fossero armati così e che fossero stati capaci di creare un sistema difensivo e politico di simile caratura deve fare supporre che in passato ci fosse stato qualcuno che potesse essere stato in grado di garantire ciò.
Bisogna tenere conto che, quando l'ordine fu soppresso nel 1312, i templari si dispersero.
Alcuni andarono in Scozia, presso re Roberto I, che era stato scomunicato.
Altri, come i templari spagnoli, fondarono ordini nuovi, come l'Ordine di Montesa.
Altri ancora potrebbero essersi rifiugiati nell'attuale Svizzera, ove già avevano precettorie e mansioni.
Inoltre, ricordo che i Templari erano anche dei banchieri. Furono loro gli inventori dell'assegno. La Svizzera di oggi è nota per le banche.
Quindi, ci sono tante coincidenze che, se dovessero essere vere, metterebbero in luce una verità sorprendente.
Tra l'altro, sarebbe anche la dimostrazione del fatto che i Templari erano fedeli al Papa.
La dimostrazione sta nel fatto che dal 1506, sotto Papa Giulio II, ad oggi dei mercenari svizzeri sono al servizio del Papa. I discendenti di questi mercenari sono le Guardie Svizzere.
Se la teoria dei Templari legati alla Svizzera dovesse essere vera sarebbe la dimostrazione della loro fedeltà alla Chiesa.
Tante Guardie Svizzere, ad esempio, morirono nel 1527 per difendere Papa Clemente VII, quando Roma fu saccheggiata da Lanzichenecchi dell'imperatore Carlo V d'Asburgo.
Pertanto, quando sentiamo gridare il motto "Acriter et fideliter", riflettiamo!
Cordiali saluti.
mercoledì 22 giugno 2011
GIOVANI, UNA QUESTIONE SPINOSA!
Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere i commenti all'articolo "Il problema del centrodestra, la Lega Nord? No, la mancanza della Lega Sud?".
Il commento è stato scritto da un tale Pasquale, un ingegnere di ventotto anni.
A prescindere dai toni usati dall'interlocutore e dal suo modo di porre la questione (che non condivido), da quel commento voglio trarre qualcosa di costruttivo.
Nel suo attacco alla Lega Nord (che mi risulta becero), Pasquale scrive:
"I meridionali sono persone che nella maggior parte dei casi sono laureati e vanno al nord ad occupare i migliori posti di lavoro...mentre quelli del nord (che nella maggior parte dei casi si fermano alla licenza media o al diploma) devono accontentarsi di posti di manovalanza...non bisogna generalizzare ma è così! Guarda come ti dicevo io sono un ingegnere, ho 28 anni, lavoro a Bologna ed insegno in una scuola...mi devi credere i ragazzi che ho come alunni, nella maggior parte dei casi, non sanno fare 2+2 ...e sono tutti bolognesi e delle zone limitrofe...qua si spiega tutto!"
Ora faccio la mia considerazione.
Quando afferma che al sud ci sono più laureati, Pasquale dice il vero.
Però, dimentica un aspetto importante della questione.
Il primo riguarda la questione delle condizioni del sud Italia.
Al sud non c'è l'apparato industriale del nord. Ergo, c'è meno richiesta di manovalanza.
Quindi, un giovane del sud che vuole realizzarsi deve per forza studiare e la famiglia lo incoraggia, anche facendo ingenti sforzi economici.
Per un giovane del sud non ci sono altre possibilità.
Intendiamoci, questo è un merito. Di fronte alle difficoltà non sio può stare con le "mani in mano".
Al nord, invece, c'è l'industria e c'è l'agricoltura intensiva. Quindi è richiesta più manovalanza.
Quando afferma che molti lasciano la scuola prima del tempo, Pasquale dice il vero.
Però, dimentica di dire al sud la "mortalità scolastica" (ossia l'abbandono degli studi) non è certamente meno alta di quella che c'è al nord.
La differenza sta nel fatto che al nord la "mortalità scolastica" è più visibile.
Però, non è meno alta di quella che c'è al sud, ove vi sono anche dei bambini che non fanno nemmeno la scuola dell'obbligo.
In secondo luogo, vorrei ricordare un'altra cosa.
Avere la laurea non significa essere "super istruiti".
Dico questo per una ragione molto semplice.
Qui in Italia, molte università non sono meritocratiche, soprattutto a causa della questione delle "baronie" , questione che è largamente combattuta dalla riforma del ministro dell'Istruzione e dell'Università Mariastella Gelmini.
In Italia, il valore della laurea è dimezzato perché tanti laureati hanno quel pezzo di carta non per meriti propri ma per "favori" ricevuti.
Di sicuro, per l'università italiana serve una riforma radicale che preveda un taglio severo dei finanziamenti pubblici per molte facoltà che sono inutili ed un maggiore ingresso anche dei fondi privati che finanziano quelle facoltà che hanno progetti utili.
Questo è un principio di sussidiarietà, che è già presente nella riforma del ministro Gelmini.
Anzi, io sarei favorevole a fare quello che si fa all'estero.
Un'azienda finanzia una facoltà di un'università e ne segue gli allievi che potrebbero diventare suoi futuri managers.
Anzi, se io fossi un ricco imprenditore io farei seguire i giovani fin dalle Scuole Superiori (con dei "talent scout") e poi farei avere ai più meritevoli delle borse di studio per gli studi all'università, così da potere dare a loro il posto nella mia azienda.
Inoltre, le università italiane hanno un'altra grave carenza.
A differenza di quelle estere (che hanno il "campus") molte università italiane non hanno alloggi vicini. Se si escludono alcune eccezioni (come l'università di Firenze, che la "casa dello studente", che è raffigurata nella foto qui sopra) un giovane che va all'università non ha un alloggio vicino al plesso e spesso è costretto o a fare il pendolare o ad affittare delle case, che spesso sono dei tuguri, per i quali uno studente si trova a pagare degli affitti esosi.
Ora, sollevo la questione della disoccupazione giovanile.
Pasquale mi attacca sempre sulla questione della disoccupazione giovanile, questione che mi riguarda, essendo anch'io disoccupato.
Pasquale attacca sempre il Governo. Io voglio portare la questione ad un punto più alto econ un tono meno polemico e più costruttivo.
E' evidente che tra me ed il mio interlocutore vi siano delle differenze di vedute.
Lui è di sinistra e come tale delega tutto allo Stato e alla pubblica istituzione.
Io, invece, sono di centrodestra e dico che non bisogna delegare tutto alla pubblica istituzione e che il privato ha delle responsabilità.
E' evidente che qui in Italia vi sia un problema ma ritengo che il Governo non c'entri più di tanto.
E' la cultura imprenditoriale italiana che ha preso una brutta piega.
In pratica, molti imprenditori che cercano manovalanza, vogliono abbassare i costi.
Per fare ciò, hanno smesso di investire nella tecnologia e puntato tutto sule "braccia".
Quindi, per abbassare i costi, questi imprenditori hanno iniziato ad assumere gli immigrati.
In pratica, i giovani italiani sono stati messi in concorrenza con gli immigrati e questi ultimi sono avvantaggiati.
Molto spesso si dice che i giovani italiani non vogliono fare certi lavori perché umili.
Se gli imprenditori che sostengono questa tesi pagassero di più, io penso che un giovane italiano sarebbe ben disposto a fare certi lavori.
E poi, ritengo che questa tesi sia una pura leggenda metropolitana.
Io, ad esempio, ho lavorato come collaboratore scolastico (bidello) nella Scuola Media.
Sono stato anche impiegato comunale, ma questa è un'altra storia.
Dall'attuale situazione nasce anche la precarietà.
Di certo, gli imprenditori sono oberati da un fisco pesantissimo e qui sì che il Governo deve intervenire.
Però, non si può nemmeno gettare la croce su questo Governo, che tra l'altro ha fatto reggere i conti nonostante la crisi.
Il problema dei giovani è ben più complesso.
In tale proposito, vi invito a leggere la nota di Filippo Giorgianni, che ha preso alcune pagine di un testo del filosofo Roger Scruton che è intitolato "Filosofia di Facebook, vita reale o feticcio".
Il link è http://www.facebook.com/notes/filippo-giorgianni/roger-scruton-filosofia-di-facebook-vita-reale-o-feticcio-in-vitapensiero-n-1201/10150340754763327.
Oggi, i giovani si trovano di fronte ad una vera e propria crisi di valori.
Sull'ambito lavorativo, ho detto tutto prima ma la crisi è profonda anche su quello umano.
Com'è noto, la famiglia è in crisi e la scuola (specie quella pubblica, tanta parte della quale è figlia di quel modo di pensare del Sessantotto) non è in grado di trasmettere valori.
Molto spesso, i giovani si trovano con un solo genitore che spesso è a lavoro. I giovani sono costretti a barcamenarsi in questo contesto di solitudine.
Quindi, c'è una predominanza della "cultura dell'individualismo", ossia di quella "cultura" che fa sì che una persona pensi solo a sé stessa, anche a scapito degli altri. Anche da qui nasce il bullismo nelle scuole, fenomeno che, purtropo, anch'io ho conosciuto, alle Scuole Medie.
Un giovane è portato a fare ciò perché sa di essere solo. E così si rifugia nella sua stanzetta e, navigando nei social-network, si crea un mondo tutto suo con "amici" fittizi.
Ciò, però, è deleterio perché non aiuta a crescere.
Per aiutare i giovani serve un cambiamento culturale.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.