Cari amici ed amiche.
Vi invito a visionare questo filmato.
Esso mostra una delle opere fatte in Sicilia dagli Altavilla, la Cappella di Palatina di Palermo, che è situata nel Palazzo dei Normanni, sede dell'attuale Assemblea Regionale Siciliana.
Anch'esso ha una ricca eredità che fu lasciata dagli Altavilla, di cui ho scritto nell'articolo di ieri, quello intitolato "Tributo alla dinastia degli Altavilla" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/tributo-alla-dinastia-degli-altavilla.html) e su cui ho avuto informazioni dal signor Rosario Cambiano, un nostro connazionale (originario di Licata, in Provincia di Agrigento) che risiede in Germania. Ringrazio il signor Cambiano per le preziose informazioni.
Stando alle informazioni del signor Cambiano, sotto il regno di re Ruggero II d'Altavilla (1095-1154) ci fu una grande rinascita culturale, militare ed economica della Sicilia.
Vi invito a consultare il link http://www.stupormundi.it/Ruggero_II.htm.
Ho letto quel sito e mi è piaciuto così tanto che l'ho messo tra i "Link preferiti" di questo blog.
Come stavo dicendo, stando alle informazioni del signor Cambiano, sotto gli Altavilla, la parte centrale del Mediterraneo si unì sotto un'unica corona.
Inoltre, furono di grande supporto per la cristianità.
Ruggero II fu colui che aiutò Papa Eugenio III a rientrare in Roma dopo l'insurrezione di Arnaldo da Brescia.
Durante il suo periodo e quello dei suoi successori, i porti siciliani furono punti di partenza e di approdo le navi sia per i commerci che per le Crociate.
Addirittura, tra il 1135 ed 1153, la Sicilia fece grandi conquiste nel Nord Africa e prese Tripoli.
Il Regno di Sicilia fu molto importante.
Ovviamente, gli Altavilla erano normanni. In quanto tali, essi avevano legami con l'Inghilterra, la Francia e, perfino, il Principato di Kiev che fu formato nell'anno 860 dal principe varego Oleg.
Guarda caso, durante questo periodo così florido per la Sicilia, a Roma ci fu anche l'unico Papa inglese, Adriano IV, al secolo, Nicholas Breakspear (1100-1159).
Del resto, anche l'Inghilterra fu possedimento normanno. Quindi è plausibile che per eleggere questo Papa vi fosse stata una "convergenza normanna".
Tra l'altro, nell' Isola di Man, nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, fu trovato uno stemma simile a quello della Sicilia, la Triscele. Per questa informazione molto importante, ringrazio il professor Franco Bissoni, un mio compaesano, un roncoferrarese, che è stato per molti anni nel Regno Unito.
Durante il periodo normanno, la Sicilia e tutto il Sud dell'Italia conobbero un grande periodo d crescita.
Furono introdotta la coltura del gelso che fu funzionale all'allevamento dei bachi da seta.
Venne introdotta anche la coltura della canna da zucchero.
Fu rifatto e reso più efficiente il porto di Palermo.
Dell'arte, si è già detto molto.
Il fatto che, in seguito, l'imperatore Federico II di Svevia (1194-1250) avesse fatto della Sicilia uno dei cardini del suo regno fu la dimostrazione di ciò.
Quindi, la Sicilia è depositaria di un patrimonio molto importante. Per questo merita rispetto.
Termino con una mia poesia dedicata a tutti i siciliani sparsi per il mondo.
HISTORIA PANORMITANA
Da Tiru cusì fù ibi in Trinacria...una cità chì nascìu...
et chì quella ebbenu puru li Barca, pur in finiscia cusì mali,
chì pigghiarunu li Rumani et poscia li Vànnali...
et ibi a vena fù Bisanziu, cù Belisariu lu ginirali!
Et funu pur ibi l'Arabbi...chì d'oru ci purtaunu la munea...
in duminà...ma poscia vinniru li Normanni...
et in dorme vinni puru lu mpiraturi Fidiricu...induve stesi la muschea...
comu ntra Michele Paleologo et l'Aragona...
cuntru l'Angiò et li Francesi di sangue fù questu cantu...
cusì pè lu scantu di le Vespri a purtà chì ancora sona:
"Se mala signoria che sempre accora
i popoli suggetti, non avesse
mosso Palermo a gridar "mora! mora!""
Funu ibi la Spagna, l'Austria et li Borboni...
ibi in Palermu...chì d'Italia si fici parti...
ma hè forse un'autra Ghjerusalemme...
cù la Giudecca et la Marturana et tutta l'arti...
et soffre questu comu la Vera et comu l'historia...
forse, ghjentile comu la so' genti a fà et forti...
più d'autri...comu di li spati et di l'agghiannara...et di curaghju...
com'in parlà cusì veru ebbe...comu chì mai ùn vò la morti!
Cordiali saluti.