Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 9 febbraio 2011

GLI ALTAVILLA E LA SICILIA





Cari amici ed amiche.


Vi invito a visionare questo filmato.
Esso mostra una delle opere fatte in Sicilia dagli Altavilla, la Cappella di Palatina di Palermo, che è situata nel Palazzo dei Normanni, sede dell'attuale Assemblea Regionale Siciliana.
Anch'esso ha una ricca eredità che fu lasciata dagli Altavilla, di cui ho scritto nell'articolo di ieri, quello intitolato "Tributo alla dinastia degli Altavilla" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/tributo-alla-dinastia-degli-altavilla.html) e su cui ho avuto informazioni dal signor Rosario Cambiano, un nostro connazionale (originario di Licata, in Provincia di Agrigento) che risiede in Germania. Ringrazio il signor Cambiano per le preziose informazioni.
Stando alle informazioni del signor Cambiano, sotto il regno di re Ruggero II d'Altavilla (1095-1154) ci fu una grande rinascita culturale, militare ed economica della Sicilia.
Vi invito a consultare il link http://www.stupormundi.it/Ruggero_II.htm.
Ho letto quel sito e mi è piaciuto così tanto che l'ho messo tra i "Link preferiti" di questo blog.
Come stavo dicendo, stando alle informazioni del signor Cambiano, sotto gli Altavilla, la parte centrale del Mediterraneo si unì sotto un'unica corona.
Inoltre, furono di grande supporto per la cristianità.
Ruggero II fu colui che aiutò Papa Eugenio III a rientrare in Roma dopo l'insurrezione di Arnaldo da Brescia.
Durante il suo periodo e quello dei suoi successori, i porti siciliani furono punti di partenza e di approdo le navi sia per i commerci che per le Crociate.
Addirittura, tra il 1135 ed 1153, la Sicilia fece grandi conquiste nel Nord Africa e prese Tripoli.
Il Regno di Sicilia fu molto importante.
Ovviamente, gli Altavilla erano normanni. In quanto tali, essi avevano legami con l'Inghilterra, la Francia e, perfino, il Principato di Kiev che fu formato nell'anno 860 dal principe varego Oleg.
Guarda caso, durante questo periodo così florido per la Sicilia, a Roma ci fu anche l'unico Papa inglese, Adriano IV, al secolo, Nicholas Breakspear (1100-1159).
Del resto, anche l'Inghilterra fu possedimento normanno. Quindi è plausibile che per eleggere questo Papa vi fosse stata una "convergenza normanna".
Tra l'altro, nell' Isola di Man, nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, fu trovato uno stemma simile a quello della Sicilia, la Triscele. Per questa informazione molto importante, ringrazio il professor Franco Bissoni, un mio compaesano, un roncoferrarese, che è stato per molti anni nel Regno Unito.
Durante il periodo normanno, la Sicilia e tutto il Sud dell'Italia conobbero un grande periodo d crescita.
Furono introdotta la coltura del gelso che fu funzionale all'allevamento dei bachi da seta.
Venne introdotta anche la coltura della canna da zucchero.
Fu rifatto e reso più efficiente il porto di Palermo.
Dell'arte, si è già detto molto.
Il fatto che, in seguito, l'imperatore Federico II di Svevia (1194-1250) avesse fatto della Sicilia uno dei cardini del suo regno fu la dimostrazione di ciò.
Quindi, la Sicilia è depositaria di un patrimonio molto importante. Per questo merita rispetto.
Termino con una mia poesia dedicata a tutti i siciliani sparsi per il mondo.
HISTORIA PANORMITANA
Da Tiru cusì fù ibi in Trinacria...una cità chì nascìu...
et chì quella ebbenu puru li Barca, pur in finiscia cusì mali,
chì pigghiarunu li Rumani et poscia li Vànnali...
et ibi a vena fù Bisanziu, cù Belisariu lu ginirali!
Et funu pur ibi l'Arabbi...chì d'oru ci purtaunu la munea...
in duminà...ma poscia vinniru li Normanni...
et in dorme vinni puru lu mpiraturi Fidiricu...induve stesi la muschea...
comu ntra Michele Paleologo et l'Aragona...
cuntru l'Angiò et li Francesi di sangue fù questu cantu...
cusì pè lu scantu di le Vespri a purtà chì ancora sona:
"Se mala signoria che sempre accora
i popoli suggetti, non avesse
mosso Palermo a gridar "mora! mora!""
Funu ibi la Spagna, l'Austria et li Borboni...
ibi in Palermu...chì d'Italia si fici parti...
ma hè forse un'autra Ghjerusalemme...
cù la Giudecca et la Marturana et tutta l'arti...
et soffre questu comu la Vera et comu l'historia...
forse, ghjentile comu la so' genti a fà et forti...
più d'autri...comu di li spati et di l'agghiannara...et di curaghju...
com'in parlà cusì veru ebbe...comu chì mai ùn vò la morti!
Cordiali saluti.




TRIBUTO ALLA DINASTIA DEGLI ALTAVILLA DI SICILIA





Cari amici ed amiche.



Guardate il video che mostra la stora del Regno di Sicilia.
Esso si formò con l'arrivo dei Normanni nel 1130 (che la strapparono agli Arabi) e finì nel 1816, con la fusione con il Regno di Napoli.
La Sicilia del periodo normanno fu davvero un regno potente (1154-1196) e di quella del periodo svevo fu particolarmente produttivo del punto di vista politico che culturale.
Da un punto di vista politico, fu importante perché nel centro del Mediterraneo si formò un regno cristiano in un punto strategico. Infatti, in quel periodo ci furono le Crociate e ripresero i commerci.
Di sicuro, la Sicilia rappresentava un baluardo contro le incursioni di pirati saraceni ed un porto da cui fare partire le navi per la Terra Santa e per gli scambi commerciali.
Inoltre, nella Sicilia normanna coesistevano la cultura latina, quella greco-bizantina e quella araba.
In città come Palermo e Messina vi erano forti comunità ebraiche.
L'arte ne fu testimonianza. Qui lo stile romanico si fuse con quello arabo e quello bizantino.
In una chiesa siciliana di epoca medioevale potete vedere i capitelli simili a quelli delle chiese inglesi, come quelli della cripta della cattedrale di Canterbury o della cappella della Torre di Londra, i mosaici bizantini (con il Cristo Pantocratore) e gli arabeschi.
Sotto Federico II di Svevia nacque la Scuola Siciliana, che fu molto importante per la nostra lingua.
Se Dante Alighieri non si fosse ispirato alla poesia della Scuola Siciliana, forse, non ci sarebbe nemmeno la nostra lingua.
Inoltre, come impianto burocratico, il Regno di Sicilia fu il precursore degli Stati europei moderni. Guarda caso, la sua storia ebbe molto comune con l'Inghilterra.
Pensiamo alla Magna Charta Libertatum, di cui scrissi nell'articolo intitolato "Magna Charta Libertatum? Anche noi italiani avremmo dovuto averne una!", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/magna-charta-libertatum-anche-noi.html, che fu la prima Costituzione.
Nella Sicilia degli Svevi ci fu il primo impianto burocratico moderno.
Quindi, fu un'"officina dell'Europa", proprio come quel regno del Nord che si trova oltre la Manica.
Del resto, se tra il XVIII e il XIX secolo molti inglesi scelsero di stabilirsi Sicilia per fare commercio, il motivo fu anche questo. Gli Inglesi non sono stupidi!
Rileggete l'articolo, intitolato "Storia di una famiglia inglese in Sicilia", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/storia-di-una-famiglia-inglese-in.html.
Di sicuro, gli Altavilla contribuirono sia alla storia della Sicilia che dell'Europa.
Quindi, chi parla male della Sicilia fa un grosso errore.
Cordiali saluti.

CENTRO DESTRA, SE VUOI VINCERE LE PROVINCIALI...ESPUGNA RONCOFERRARO!

Cari amici ed amiche.

Nell'articolo intitolato "Una nuova Provincia di Mantova" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-nuova-provincia-di-mantova.html) ho parlato dell'importanza dell'evento elettorale che vedrà coinvolta la provincia virgiliana e l'importanza del lavoro di tutti perché si arrivi alla vittoria.
Io penso che il centro destra possa vincere. La gente di Mantova e Provincia vuole cambiare.
Io penso, però, che il centro destra debba essere capace di interpretare il malumore della gente verso la sinistra e di trasformarlo in consenso, in ogni parte della provincia.
Ad oggi, il centro destra è forte nella zona di Sabbioneta, in quella di Castellucchio, in quella del Comune di Virgilio e in tutto l'Alto Mantovano, la zona di Castiglione delle Stiviere, per intenderci. L'anno scorso ha conquistato il capoluogo della Provincia, ponendo fine a sessant'anni di "dominio rosso".
Deve rafforzarsi, però, nelle altre zone, ove, pur avendo potenzialmente tanti elettori, non riesce ad esprimersi a livello locale.
L'esempio è proprio il mio Comune, Roncoferraro.
Non riesco a concepire e ad accettare il fatto che, nel Comune di Roncoferraro, il centro destra prenda più voti alle elezioni politiche, a quelle europee e a quelle regionali mentre prenda delle batoste a livello comunale.
Questo vuole dire che a Roncoferraro il centro destra ha parecchi potenziali elettori.
Eppure alle elezioni comunali, prende sistematicamente delle batoste.
Nel 2008, io ero rappresentate di lista del Popolo della Libertà a Governolo.
Governolo è la più "rossa" di tutte le frazioni del Comune di Roncoferraro.
Eppure, anche qui, il centro destra ottenne un risultato più che lusinghiero. Anzi, andò meglio delle più rosee aspettative.
C'erano le elezioni nazionali che portarono il presidente Berlusconi al Governo.
Nel 2009 ci furono le elezioni europee e quelle comunali.
Le elezioni europee andarono alla grande quelle comunali furono un disastro.
La lista di centro sinistra (con candidato il sindaco uscente Candido Roveda) vinse le elezioni con il 48,1% dei voti.
Il centro destra (con candidato sindaco Filippo Poltronieri) si fermò al 40,1%.
Il rimanente 18,8% andò alla lista dell'Associazione Civica Mantovana, con candidato sindaco Davide Balzanelli.
Quindi, di fatto, il centro sinistra è maggioranza nel Consiglio Comunale ma non nel territorio del Comune.
Come persona che è afferente al centro destra e che si riconosce pienamente in esso, io dico che ci si debba porre il problema, anche nell'ottica delle elezioni provinciali, che si terranno quest'anno.
Provo ad individuare le problematiche del centro destra della mia zona.
Lo faccio partendo da un episodio.
Nel 2001, ci furono le elezioni provinciali in cui corsero il candidato di centro sinistra ed attuale presidente delle Provincia, il dottor Maurizio Fontanili, e quello nostro, Stefania Concordati.
Nel maggio del 2001, durante la "Festa del Pesce" (di cui parlai nell'articolo intitolato "Tutti devoti tutti", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/tutti-devoti-tutti.html), venne a Roncoferraro il dottor Fontanili.
Tutto il centro sinistra roncoferrarese ed i suoi elettori lo accolsero come se fosse stato il re d'Inghilterra!
C'erano il Sindaco e tutto il centro sinistra roncoferrarese al completo, con uno stuolo di sostenitori ed elettori.
A prescindere dalla sua azione politica, che non condivido per niente, devo amettere che centro sinistra riesce a mobilitare i suoi elettori.
Noi non riusciamo a fare altrettanto!
Perché succede questo?
Noi, purtroppo, non siamo compatti al nostro interno e tendiamo a disperdere energie in discussioni per quisquilie e non riusciamo a parlare ai roncoferraresi.
Vi invito a leggere un mio vecchio articolo su "Italia chiama Italia" , seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16203/2009-06-23.html.
In quell'articolo commentai l'andamento delle elezioni comunali e il disastro della lista di centro destra, con cui anch'io collaborai.
In quell'articolo, parlai di "salotti buoni".
Con quell'espressione volevo dire che mancò tutta quella logistica che serve a creare consenso. Tuttora questa logistica manca.
Un esempio di tale logistica è rappresentato dai banchetti, in cui tutti gli esponenti del centro destra si mettono in gioco parlando direttamente con la popolazione.
Un altro esempio, può essere rappresentato con un dialogo con le categorie, come i commercianti o gli imprenditori.
Questa cosa non ci fu e tuttora non c'è.
Mi dispiace che, nella mia zona, qualcuno avesse preso male questi miei commenti.
Purtroppo per quel qualcuno, i fatti stanno dando ragione a me.
Ad esempio, sarebbe bello se tutto il centro destra roncoferrarese uscisse insieme e facesse un banchetto, con cui potrebbe parlare ai cittadini e spiegare, ad esempio, l'operato del Governo.
Per esempio, visto che a Roncoferraro ci sono tanti piccoli e medi imprenditori, si potrebbe parlare del "Pacchetto economia" che sta per essere varato dal Governo.
Si potrebbe parlare dei nuovi voucher e buoni con cui si daranno le agevolazioni per aumentare l'impreditoria o delle modfiche della deduzione del 10% che l'IRAP consente da IRPEF ed IRES, tenendo conto del personale e di interessi passivi dell'aziende.
Si potrebbe parlare anche delle modifiche all'articolo 41 della nostra Costituzione, per agevolare la nascita di nuove imprese e nuovi posti di lavoro.
Si potrebbe parlare del federalismo municipale, di cui parlai nei vari articoli precedenti di questo blog. Si potrebbe parlare di sicurezza, di nucleare o di altri temi politici.
In poche parole, tutti noi del centro destra roncoferrarese dobbiamo "consumarci le suole" e andare nelle piazze a parlare con la gente e chi sta in Consiglio comunale deve fare un'opposizione dura ma nel contempo costruttiva. Si così si potrà mobilitare (e galvanizzare) l'elettorato di centro destra. Dobbiamo fare "innamorare" i nostri elettori.
Nel dicembre dell'anno scorso venni invitato dal segretario della Lega Nord di Roncoferraro Franco Carreri, che organizzò un banchetto del suo partito.
Non fui in salute (poiché ebbi l'influenza) ed il clima fu gelido ma ci andai con grande piacere.
Inoltre, bisogna farsi sentire anche dai coordinamenti provinciali dei partiti che compongono il centro destra, specialmente da quello del Popolo della Libertà, perché ci sia una maggiore forza di una compagine che deve essere alternativa al centro sinistra.
Quello di Roncoferraro è un Comune molto importante, sia per l'estensione e sia per la posizone.
Se il centro destra dovesse vincere a Roncoferraro, la "conquista" di Palazzo di Bagno potrebbe essere facile.
Cordiali saluti.





martedì 8 febbraio 2011

FOIBE, FU GENOCIDIO!




REQUIEM PE' LI TALIANI D'ISTRIA


"Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis."


Lu Sole ùn fù...cusì a fari luci...
certu 'n quellu ghjornu...ché fù ibi Vèniri...
et fù certu di chianciri....cù d'unu carusu la vuci...
et ancor vinni lu Santu Vènneri!


"Te decet hymns Deus, in Sion,
et tibi reddetur votum in Ierusalem.
Exaudi orationem meam; ad te ominis caro veniet."

Chì sianu memoria et ricordu...
o Signuri...pè quelli nosci fratelli jittati nta fossa...
et di quelli tinti...ad affruntarisi chì aghjini...
li figghi 'n frunti a quell'ossa!

Cusì solu...Sarvizza pè elli pò stari...
ché cusì solu questu piccatu s'hà a pirdunari!

Amen.



Cari amici ed amiche.
Con questa mia poesia e con il video preso da Youtube, introduco l'argomento che sto per trattare.
Oltre la Shoah, durante la II Guerra Mondiale ci fu un'altra tragedia. Essa riguarda noi italiani. Sì signori, sto parlando della tragedia delle foibe.
Il 30 maggio 1945, Trieste fu attaccata dalle truppe jugoslave del generale comunista Tito.
Con il tacito consenso dei comunisti italiani, le armate di Tito iniziarono fare rastrellamenti di cittadini italiani presenti in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia.
I soldati jugoslavi presero molti cittadini italiani, li misero sui carri, le portarono nella zona del Carso, ove ci sono le grotte, e li legarono uno all'altro. Li misero ai margini degli inghiottitoi (per l'appunto, le foibe) e ed iniziarono a sparare.
Gli italiani caddero negli inghiottitoi. Molti di loro morirono sul colpo mentre altri perirono dopo un'agonia.
Leggete la storia di Giuseppe Cernecca, un italiano infoibato, seguendo il link http://www.uomoesocieta.it/soci/giuseppe_cernecca.htm. Leggete anche la poesia da me scritta e a lui dedicata, seguendo il link http://www.mantovaninelmondo.com/associazione/scritti/Mantovanit%C3%A01.htm.
Non contenti e non sazi di orrore, gli sgherri di Tito fecero un'opera di disprezzo.
Presero dei cani, li sgozzarono e li gettarono nelle foibe, ove c'erano i cadaveri degli italiani.
Questa usanza venne messa in atto per fare sì che le anime di coloro che furono gettati nelle foibe non tornassero in superficie per disturbare i vivi.
E poi dicono che i comunisti non sono superstiziosi!
Che ipocrisia!
Gli italiani rimasti nelle città giuliane, istriane e dalmate vennero costretti a subire ogni vessazione.
Nelle piazze, vennero presi a sputi e a sassate dagli slavi, che venivano istigati dai soldati di Tito.
Le donne vennero stuprate.
Ai bambini, venne imposto l'insegnamento della lingua serbo-croata e slovena. Chi si chiamava Giovanni dovette chiamarsi Ivan, chi si chiamava Antonio doveva chiamarsi Anton, chi si chiama Giuseppe doveva chiamarsi Josif e così via. Le città come Capodistria, Abbazia, Pisino, Pola, Fiume, Zara e Spalato si chiamarono Koper, Opatija, Pazin, Pula, Rjeka, Zadar e Split.
Alla fine, molti italiani vennero costretti a lasciare le loro case ed i loro beni ed ad emigrare in Italia o all'estero.
Arrivati qui in Italia, questi esuli vennero trattati con indifferenza anche dagli italiani.
Essi portavano con sé una storia troppo scomoda per alcuni che vennero celebrati come "eroi" , per la loro lotta al nazi-fascismo.
In realtà, questi "eroi" non furono tali.
Essi seppero di quanto accadde in Venezia Giulia, Istria e in Dalmazia ma preferirono tacere.
Fino a qualche anno fa, questa storia era scomoda per quei signori.
Io stesso lo so.
Infatti, tentai di parlare di questa storia. Venni accusato di avere simpatie naziste. In mantovano, venni chiamato "facion", ossia fascista.
A questi signori, rispondo dicendo che io sono anticomunista, antinazista e critico verso il fascismo.
Io sono di destra ed essere di destra non significa essere nazisti. Il nazismo non era di destra.
I repubblicani americani sono di destra. I conservatori britannici sono di destra. Io sono come loro. I repubblicani americani (come i Tories britannici) sono ben lontani dai nazisti e anche dai fascisti.
Sono di destra e lo dico con orgoglio!
Quindi, è ora di finirla di bollare noi di destra come "nazisti" o "fascisti"!
Io non sono erede di Hitler e quando vedo le sue immagini provo solo disgusto. Lo stesso si può dire per le immagini di Lenin e Stalin.
E poi, vorrei porre delle domande.
Se quegli italiani comunisti sapevano di quanto stava succedendo in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia, perché non fecero nulla per fermare quell'ecatombe?
Perché, per tutti questi anni, questa storia venne taciuta e non venne raccontata nei nostri libri scolastici di storia?
Perché chi parlava di questa storia veniva bollato come "nazista"?
Perché gli esuli istriani e dalmati venivano tenuti sempre all'ombra e nessuno parlò mai di loro?
Io penso che coloro che tacquero di fronte a tragedia non furono diversi da coloro che, pur sapendo, tacquero di fronte alla Shoah.
In Istria vi era una comunità italiana molto importante.
Essa conviveva pacificamente con le altre comunità, quelle slave e germaniche. Vi era anche una nutrita comunità ebraica.
Poi, ci furono le guerre e le ideologie e tutto ciò fu sconvolto.
Molti italiani vennero uccisi ed altri dovettero scappare. Ciò fu anche un danno culturale per quelle regioni.
Pensate al dialetto istriano.
Ho qui degli esempi scritti dal poeta istriano di Pola (ma residente a Rovereto, in Provincia di Trento) Italo Bonassi.
Conosco personalmente il signor Bonassi e so della sua opera di salvataggio del dialetto istriano, poiché partecipa ai "Pranzi dei Poeti Mantovani", eventi culturali che sono organizzati dal cenacolo dei "Poeti dialettali mantovani "Al Fogolèer" e che si tengono annualmente, presso il ristorante "Il Nespolo", che si trova a Bagnolo San Vito, in Provincia di Mantova e a cui anch'io partecipo, come ospite.
Lo stimo e, proprio perché lo stimo, mi permetto di dargli una mano, mettendo il succitato link nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Così è a disposizione di tutti.
Quello che successe in quegli anni bui fu un genocidio.
Il fatto che si volesse togliere anche il dialetto, dimostrò ciò.
Leggete anche quest'altra mia poesia, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/02/u-gridu-da-lu-pozzu.html.
Non dimentichiamo questa tragedia.
Non si deve serbare il rancore verso le attuali genti slave ma la verità non può essere taciuta.
Solo così si può andare avanti.
Cordiali saluti.




BIOGAS E FONTI RINNOVABILI

Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggre l'articolo, seguendo il link http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/index.php/ecologia-a-ambiente/193-biomasse-e-biogas-facciamo-chiarezza.
In questo link del sito dell'Associazione Civica Mantovana vi è una bellissima relazione sul biogas dell'ingegner Francesco Leorato, membro della stessa ACM.
Sono sostanzialmente d'accordo con Leorato, che conosco personalmente, e mi permetto di aggiungere una cosa.
Tra i limiti di un processo per la produzione di biogas vi è anche la gestione.
Come ho già scritto nell'articolo intitolato "Biomasse ed energia, i casi di Bolzano e di Roncoferraro", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/biomasse-ed-energia-i-casi-di-bolzano-e.html, prima di produrre il metano (CH4), il processo produce acidi. Tra questi va citato l'acido acetico (CH3COOH). Questo acido, grazie ad alcuni microrganismi (tra i quali cito il Methanobacterium ruminantium), viene decomposto in metano e diossido di carbonio (CO2).
Qui ci possono essere degli inconvenienti.
Può succedere che l'acidità del substrato aumenti a tal punto da fare abbassare il pH.
Un pH troppo basso può inibire la crescita dei microrganismi che mettono in atto la fase metangena.
Il processo di produzione di metano può non essere efficiente.
Quindi, tutto il processo deve essere gestito. Qualora, il pH all'interno del digestore si abbassi troppo serve un misuratore che rilevi il problema e dal rilevamento del problema si deve trovare la soluzione.
In tal caso, la soluzione è rappresentata dall'immissione nel digestore di un composto alcalino, quale può essere una soluzione di calce spenta (o idrossido di calcio Ca(OH)2) che alzi il pH così da fare in modo che si inneschi la fase metanogena.
Riguardo le fonti rinnovabili, bisogna dire che esse sono potenzialmente utili ma devono essere adatte alla realtà circostante.
Ad esempio, in Brasile vi è una grande produzione di canna da zucchero.
Dal melasso proveniente dalla sua lavorazione si può produrre etanolo (o bioalcol, CH3CH2OH).
Lo stesso si può dire su quanto accade in Germania, ove vi è largamente diffusa la coltivazione della patata.
Per le zone molto ventilate va bene l'energia eolica.
Quindi, le soluzioni ci sono.
Io credo che, con l' energia nucleare, le fonti rinnovabili possano contribuire a produrre energia, abbattendo il livello di CO2, cosa che chiede il "Protocollo di Kyoto", e a ridurre l'uso di combustili fossili, come petrolio e gas naturale.
Certo, la fonte dovrà essere adatta alle caratteristiche del territorio.
Cordiali saluti.

lunedì 7 febbraio 2011

DIOS Y PATRIA










Cari amici ed amiche.

L'idea di fare questo articolo mi è venuta leggendo un articolo sul blog "El Matiner Carlì". Il link di questo articolo è http://elmatinercarli.blogspot.com/2010/09/patria-y-regiones.html.
Ringrazio l'amico Vittorio Leo che lo ha illustrato su Facebook.
In questo mio articolo, voglio parlare della questione del rapporto tra la Chiesa e lo Stato e del concetto di laicità.
Nel video è illustrata la vicenda dell' "oltraggio di Anagni", episodio che fu il culmine dello scontro tra Papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo IV detto "Il Bello" che avvenne il 07 settembre 1303. Questo episodio fu particolarmente significativo e grave. Esso, infatti, fu il primo caso di un potere che si costituì contro la Chiesa.
In questo episodio, gli sgherri al soldo di re Filippo IV (che erano capeggiati Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret) attaccarono il palazzo del Papa. Il Papa fu catturato ed umiliato.
Con questo episodio, venne messa in discussione la funzione universale del Papato, a vantaggio di quella dei re secolari.
Ciò determinò quello che avvenne in seguito.
I re secolari di grandi monarchie (come quella francese, quella inglese e quella spagnola) vollero controllare anche la sfera religiosa dei popoli che essi amministravano e, naturalmente, le ricchezze della Chiesa.
Questo, in fondo, determinò la crescita del movimento innescato da Martin Lutero nel 1517.
Infatti, il protestantesimo fu visto dai reggitori secolari come un mezzo per ottenere il controllo dei beni della Chiesa cattolica e per consolidare il proprio potere slegandosi dal Papato.
Fu il caso, ad esempio, del re di Svezia Gustavo I Vasa (1496-1570) che nel 1527 introdusse la riforma luterana e confiscò tutti i beni della Chiesa cattolica svedese, il cui potere fu distrutto.
Anche nei Paesi europei rimasti cattolici, come gli Stati italiani, la Francia e la Spagna, i re secolari ebbero potere sulle Chiese locali puntavano su correnti che limitavano i potere papale come il Giansenismo, il Gallicanesimo ed il Giurisdizionalismo.
Quindi, il termine "patria" non fu più legato ad un aspetto religioso (come nei secoli passati) ma la religione divenne un mero aspetto delle politiche nazionali dei singoli Paesi.
Questo determinò lo sgretolamento della cristianità europea.
A ciò, si unì l'Illuminismo del XVIII secolo.
Qui si concretò l'idea di uno Stato contro la Chiesa.
I vari illuministi come John Locke, John Toland, Voltaire e Montesquieu, iniziarono a diffondere delle idee contrapposte al Cristianesimo, come il deismo e l'ateismo.
Essi si mossero adducendo al fatto che la religione costituita fosse legata a quel sistema politico che essi contestavano.
Quando ci fu la Rivoluzione Francese del 1989 l'idea di uno Stato contro la Chiesa si concretò.
La cristianità fu divisa. Le divisioni non furono solo tra cattolici, ortodossi, protestanti ed anglicani ma anche nello stesso mondo cattolico che fu diviso in giansenisti, molinisti, tomisti e quant'altro.
La cristianità fu impreparata di fronte a tali eventi.
Non ci fu più l'alleanza storica tra "trono ed altare" ed i rivoluzionari proposero, anzi, "religioni neopagane".
Vi invito a leggere l'articolo intitolato "Dal regalismo alla statolatria, storia della degenerazione della politica", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/dal-regalismo-alla-statolaria-storia.html.
Lo Stato stesso diventò un "Moloch".
Tutti gli eventi che avvennero in seguito (fino ai giorni nostri) ed il concetto di "patria" venne identificato sempre più con quello di "stato" e svuotato da ogni rifrimento a Dio.
Il fallimento della Restaurazone (dopo il periodo napoleonico) dimostrò ciò.
Nel XX secolo, questa idea di uno Stato fatto contro la Chiesa fu presa dal comunismo e dal nazismo.
Come scrissi nell'articolo intitolato "Nazismo esoterico", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/nazismo-esoterico.html, queste idee perverse si svilupparono quando le idee religiose tradizionali andarono in crisi con tutti i valori.
Lo stesso si può dire per il comunismo.
L'articolo intitolato "Comunismo e nazismo, due facce del satanismo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/comunismo-e-nazismo-due-facce-del.html, dimostra che tra queste due idee vi sono più affinità di quanto si possa immaginare.
Esse puntavano a creare una "patria" in cui l'uomo si sostuisse a Dio.
La dimostrazione di ciò fu il fatto che le idee comuniste e quelle naziste fossero simili a quelle di Aleister Crowely (1875-1947), il fondatore del satanismo moderno.
Le idee naziste e comuniste vanno condannate con severità non solo per quello che fecero ma anche (anzi soprattutto) per le loro caratteristiche.
Oggi, noi cristiani abbiamo il dovere di riproporre i nostri valori e di fare capire a tutti. Perciò dobbiamo tornare ad essere uniti.
Inoltre, noi cristiani cattolici dobbiamo riprendere il meglio di tutte le nostre esperienze storiche.
Ad esempio, del Concilio Vaticano II (1962-1965) dobbiamo salvaguardare il dialogo con gli ebrei e con gli altri cristiani mentre dobbiamo evitare certe derive, come quelle imboccate da certe Chiese dette "di base", magari per rendersi "gradevoli" agli occhi di un certo potere politico.
Leggete l'articolo che mi è stato dall'amico Riccardo Di Giuseppe, seguendo il link http://gaynews24.com/?p=18743.
Per questo, per esempio, trovo pericolose certe idee di certi teologi tedeschi che vorrebbero fare riforme come l'apertura al sacerdozio femminile, l'abolizione del celibato sacerdotale o, magari, il matrimonio in chiesa per le coppie gay o, addirittura, l'abolizione della transustaziazione dell'Eucarestia.
L'insieme di queste idee potrebbe essere il "fumo di Satana" di cui parlò Papa Paolo VI.
Se ad esempio, gli anglicani tradizionalisti entrano nella nostra Chiesa...ci sarà un motivo!
Certe idee possono disgregare l'unità della Chiesa cattolica e vanificare gli sforzi di vedere una vera "laicità positiva" , una laicità che riconosca in Dio il riferimento della patria.
Cordiali saluti.

UN ESEMPIO DI GIORNALISMO PULITO, "ITALIA CHIAMA ITALIA".


Cari amici ed amiche.
Nella sua lettera, che ha inviato a tutti noi sostenitori ed iscritti del Popolo della Libertà, il presidente Berlusconi ha esordito con questa espressione ch dice:
"Mentre da noi alcuni magistrati perseverano nell'intromettersi in modo illegittimo nella vita privata dei cittadini e i giornali appaiono concentrati solo a guardare a queste vicende, come dal buco della serratura, nel mondo, e più precisamente alle nostre frontiere, stanno venendo cambiamenti epocali.".
Effettivamente, questa espressione è vera.
Ci sono alcuni giornali (e giornalisti) che, di fatto, hanno perso la bussola.
Non fanno altro che fare del gossip di dubbia attendibilità e veridicità e, addirittura, arrivano a pubblicare i numeri di telefono di persone, come, per l'appunto, quello del presidente Silvio Berlusconi.
Io trovo che tutto questo sia grave ed inverecondo.
Pubblicare il numero di telefono di una persona significa anche esporla ad un pericolo fisico.
Per fortuna che ci sono giornali e giornalisti che, invece, fanno il loro mestiere in modo egregio e con grande professionalità.
Uno di questi è "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/, il quotidiano online che è diretto da Ricky Filosa.
Questo è un network che usa sempre toni equilibrati e che garantisce la pluralità di idee.
Vi interloquiscono esponenti di centro destra e di centro sinistra e non vi sono espressioni volgari.
Inoltre, ha sempre cercato di portare la discussione su livelli costruttivi.
Mi ricordo di un lettore che attaccò il direttore Filosa. In questa discussione intervenni nella discussione.
Il direttore si ricorderà. Tra l'altro, il sottoscritto si trovò con la casella di posta elettronica piena di contumelie da parte del succitato lettore. Non so come avesse avuto la mia e-mail. Eppure, il direttore non reagì in modo scomposto contro quel "signore". Questo è segno di serietà.
Comunque, il lavoro di "Italia chiama Italia" è egregio.
Esso fa quello che qualsiasi giornale serio dovrebbe fare, informare.
Esso parla di temi inerenti agli italiani all'estero e all'Italia, di politica, di economia, di sport e di tutte le cose di cui un giornale serio deve parlare.
Tocca come la politica piuttosto che la disoccupazione giovanile (tema che conosco molto bene, essendo anch'io in cerca di lavoro) o di scienza piuttosto che di attualità.
Inoltre, fa cultura.
"Italia chiama Italia" porta in giro per il mondo la nostra lingua e la nostra cultura e porta qui da noi le esperienze dei nostri connazionali sparsi per il mondo.
In pratica, unisce tutti gli italiani.
Quindi, "Italia chiama Italia" è un ottimo network.
Il direttore Filosa è uno che si impegna molto per gli italiani nel mondo, essendo lui stesso un italiano nel mondo, come dimostra il video qui sopra.
Io penso che lui (che è un giovane) stia dando una lezione a certi suoi colleghi molto più esperti e di testate più note della sua.
Sta insegnando loro a fare i giornalisti!
Seguite le attività di "Italia chiama Italia", iscrivetevi alla newsletter di tale quotidiano e, se volete, sostenetelo.
Gli faccio un po' di pubblicità anche per ringraziare il direttore per tutte le volte che ha pubblicato i miei scritti.
La gratitudine non deve mai mancare.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.