Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 31 dicembre 2010

RICAPITOLIAMO!


Cari amici ed amche.
Si sta per chiudere un anno molto complesso e se ne sta per aprire un altro.
E' stato un anno complesso per tutti e per molti aspetti.
E' stato l'anno della crisi economica, che certamente ha fatto danni e di cui noi tutti sappiamo.
Questa crisi (iniziata nel 2008) ha causato perdite di posti di lavoro ed un impoverimento generale.
Noi dovremo trarre una lezione da tutto ciò, per non commettere più certi errori e ripartire.
La parola d'ordine è "ripartire"!
Sarà dura ma credo che ci siano le energie per fare ciò.
Mi viene in mente quello che successe nel XIV secolo.
Ci furono una crisi gravissima ed una pestilenza che uccise più di mezza Europa.
Andarono in crisi l'Impero ed il Papato, i "due Soli" del Medio Evo.
Però, si ripartì e molte famiglie furono più ricche.
Ci fu il Rinascimento.
E' stato l'anno dello scandalo della pedofilia dei sacerdoti nella Chiesa cattolica.
Su questo tema, vorrei dire due cose.
In realtà, i preti pedofili sono una minoranza!
La maggioranza dei sacerdoti è rappresentatata da persone sante, devote e pie che tanto bene fanno alle comunità di cui sono pastori.
Inoltre, la maggioranza degli stupri e di episodi di pedofilia avvengono in famiglia.
Sono le statistiche a dire ciò.
E' evidente, che lo scandalo della pedofilia dei sacerdoti sia stato inflazionato da alcuni mass media e da alcune figure politiche, per riaccendere certi livori anticlericali.
Il Santo Padre Benedetto XVI ha preso delle misure molto dure contro questo fenomeno.
E' stato anche l'anno macchiato di sangue per i nostri soldati in missione in Afghanistan.
Nel marzo di quest'anno morirono due soldati ed altri quattro ne caddero in ottobre.
Essi morirono da veri servitori dello Stato.
Purtroppo, è stato anche l'anno terribile per molti cristiani nel mondo.
Ad oggi, la religione cristiana è la più perseguitata.
Ultimi, in ordine di tempo, sono stati i sei cristiani uccisi in Nigeria durante la Messa di Natale.
Forse, prima di parlare male del Cristianesimo, qualcuno farebbe meglio a riflettere.
Riguardo lo sport, non si può non parlare dei successi dell'Inter in Campionato, in Coppa Italia, in Champions League, in Supercoppa italiana e nel Mondiale per Clubs.
Da tifoso del Milan, mi fa male doverlo dire ma devo ammettere che l'Inter ha meritato di vincere.
Inoltre, non si può non parlare del fallimento della nostra Nazionale ai Mondiali di calcio in Sudafrica.
Riguardo la politica, è stato l'anno della rottura tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.
Nonostante il centro destra continuasse a vincere le tornate elettorali ed il Governo stesse operando bene, Fini iniziò a prendere le distanze del presidente Berlusconi e alla fine ruppe con il Popolo della Libertà e fondò un suo partito, Futuro e Libertà per l'Italia.
Tentò di fare cadere il Governo, con una mozione di sfiducia che fu votata il 14 dicembre scorso, ma non vi riuscì!
Alcuni suoi deputati (che tra l'altro furono eletti nel Popolo della Libertà) ebbero il senso di responsabilità di non fare cadere un Governo democraticamente eletto ed evitarono scenari preoccupanti come la speculazione finanziaria e la nascita di un Governo retto da una maggioranza diversa da quella eletta nel 2008.
Intanto, il Governo opera a pieno ritmo.
Ha fatto riforme importanti come il federalismo fiscale e la riforma dell'università che finalmente metterà al centro i principi di meritocrazia ed il giovane che avrà una maggiore voce riguardo la qualità dell'insegnamento.
Riguardo me, devo dire che è stato un complesso.
E' stato un anno complesso anche per me.
Di sicuro, anche l'anno verrà, salvo imprevisti, continuerò con le attività su questo blog e continuerò a scrivere su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/.
Certo, se (come spero vivamente) dovessi trovarmi un lavoro, dovrò ridurre l'attività ma nei ritagli di tempo non esiterò a portare avanti la stessa.
Ho ancora tante cose di cui parlare ed aspiro a fare politica.
E' un mio sogno.
C'è chi vuole contribuire per il bene di tutti facendo il volontariato. C'è chi vuole dare lo stesso contributo facendosi sacerdote. C'è chi contribuisce al bene di tutti mettendo in campo le proprie risorse e costruendo un'impresa, quindi un'attività che dà lavoro.
Io voglio contribuire al bene di tutti facendo politica.
Certo, non voglio fare politica strillando a destra e a manca per avere un po' di visibilità.
Questa è una cosa che non mi piace! La faccia qualcun'altro!
Io voglio fare politica portando idee, progetti e valori.
A me piace il confronto, ovviamente civile, soprattutto con i giovani, che mi sembrano i più distanti dalla politica e quelli che da essa esigono risposte.
Voglio fare capire loro che la politica non è solo male e corruzione (cosa che qualcuno in cerca di visibilità vuole fare credere) ma che è anche valore e servizio verso la propria comunità.
Incominciai a fare realmente politica con il tema degli italiani nel mondo.
Potete leggere, su qualsiasi motore di ricerca, quello che scrissi, in particolare, sulla questione degli italiani di Tacuarembò, Uruguay.
Volli rendermi utile per il bene del prossimo.
Certo, politicamente, mi riconosco nel centro destra e, in particolare, nel Popolo della Libertà e in quell'ambito porterò le mie idee ed i miei valori che ad esso sono conformi.
Termino augurando a tutti un felice e prospero anno nuovo.
Cordiali saluti.

giovedì 30 dicembre 2010

MR. EBENEZER SCROOGE


Nenti! Sì...nenti ùn hà l'omu...puru si lu mondu si pigghiau...
si ùn tene Spiranza...com'unu ghjustu valuri...
di la vita...comu don Ebenezer certu nsignau...
cusì...da lu maestru Carlu cantatu...puru cù lu duluri!

Cusì fù 'n questu "Cantu di Natali"...ellu vecchiu...
chì pè lu travaddu et pè li sordi...fici sacrifiziu...
d'onne bona cosa...comu l'amichi et la famiglia...
ma una notti ellu canciau...cù unu veru suppliziu!


D'unu so' amicu...com'ellu venutu...vinni lu spiritu nto duluri!
Fici ellu annunziu di li Tre Spiriti di lu Natali...
et di quelli l'ultimu...cù la so' morti ci fici mparari...
una lizziuni...ché raggi fici ellu...comu mali...
et cusì solu a capisce ebbe...pè lu Novu Ghjornu fistiari...
ché cù la Spiranza a livari...nuddu abbia...chì Quellu hè...lu Natali!


Pò onne omu 'n soffre niuru fà lu so' destinu...
ma com'ellu a l'autri puru dà pò ruvina...
et questa storia chì sii maestra...di Santu Valuri...
ché 'n frunti a lu Zitellu...li sordi sò rina!


Buon anno!

mercoledì 29 dicembre 2010

POLITICA E RELIGIONE? NON C'E' RISPETTO!




Cari amici ed amiche.


Sono solidale con gli amici della Lega Nord, la cui sede che si trova in Gemonio (in Provincia di Varese) è stata colpita da un vile attentato.
E' una cosa molto grave che denota che la situazione rischia di sfuggire di mano.
Oramai, il clima è molto degenerato.
Non vi è più un rispetto né per le idee e né per le persone che le hanno.
Si vuole vedere l'avversario politico come un "nemico di abbattere", culturalmente e fisicamente.
E' una visione lontana da una politica civile e rispettosa, una politica realmente democratica.
Politica e religione sono oggi due argomenti che creano contrasto.
Perché questo?
Valgono i discorsi che feci il 26 dicembre scorso (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/valori-da-salvare.html) e l'altro ieri http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/il-sessantotto-ed-i-giovani-doggi.html) in cui provai ad analizzare la situazione contemporanea, parlando anche di quanto accadde nel Sessantotto.
Da tutto ciò che ho elencato, si creò una cultura individualista che volgarizzò ogni cosa ed ha incattivito la discussione su "temi sensibili" , come la religione e la politica.
E così, chi dimostra certe idee politiche, viene visto come una persona "sporca" , "malvagia", "serva del potere", "mafiosa" e chi più ne ha più ne metta e chi dimostra una certa visione religiosa che risulta sgradita ad una determinata corrente di pensiero viene visto come un "bigotto" , un "mezzo prete", "un affiliato di una potente associazione criminale" e quant'altro.
In quell'articolo, parlai della vicenda del giocatore di calcio Ricardo Kakà (che da tifoso del Milan ricordo sempre con un certo rimpianto) e della sua vicenda personale che merita rispetto.
Da cristiano, io ammiro quello che sta facendo Kakà, anche se io sono cattolico mentre il giocatore brasiliano del Real è protestante.
Lui mostra la sua fede e fa opere buone, in funzione di essa.
Non ha paura!
Eppure, egli è stato additato come membro di una "lobby cristiana".
Quando si incomincia a parlare di "lobbies" , il discorso si fa pericoloso.
Basti pensare a quanto accadde agli ebrei che nel '900 furono accusati di essere membri di una lobby che voleva fare una cospirazione contro gli Stati e poi la storia prese una brutta piega e ci fu crimine gravissimo in cui morirono più di 6.000.000 di persone, la Shoah.
Bisogna stare attenti a quello che si dice!
Eppure, oggi c'è chi fa la stessa cosa contro di noi cristiani.
Molto spesso mi tocca sentire dei discorsi gravemente offensivi verso la Chiesa ed i sacerdoti.
Da cattolico, devo sempre controbattere.
Ciò condiziona i rapporti umani.
Vi faccio degli esempi.
Se io avessi un amico ebreo e questi mi regalasse una raffigurazione con un simbolo della sua fede, ad esempio, una menorà, ed io incominciassi ad irridere ciò, non farei un danno all'amicizia?
Se io avessi un amico cristiano protestante e questi mi regalasse una raffigurazione di una Croce ugonotta ed io incominciassi ad irridere ciò, non farei un danno all'amicizia?
Se io avessi un amico cristiano anglicano e questi mi regalasse una copia del "Book of Common Prayer" ed io incominciassi ad irridere ciò, non farei un danno all'amicizia?
Se io avesso un amico ateo che da amico vuole parlare seriamente e confrontarsi civilmente con me ed io incominciassi ad insultarlo e a dargli del "senza Dio" o quant'altro, non farei un danno all'amicizia?
La risposta è sì! Farei un grave danno all'amicizia e, passatemi il termine, sarei anche un cretino!
La religione fa parte della realtà della persona.
E' la sua interiorità, la parte più profonda.
Se io avessi degli amici simili e se questi mi facessero questi regali o se volessero confrontarsi con me io mi sentirei onorato!
Come ho già detto, l'orientamento religioso fa parte della persona.
Non rispettare ciò significa non rispettare la persona stessa.
Purtroppo, a me capitò di vedere delle mie amicizie sfasciarsi per queste ragioni.
Parlo di una vicenda che già raccontai.
Anni fa, andai in Abruzzo (la terra d'origine di mio padre) e visitai il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata (Santo a cui la mia famiglia ed io siamo devoti).
Da lì inviai delle cartoline a parenti ed amici.
Uno di questi miei amici non gradì perché sulla cartolina era raffigurato San Gabriele.
Praticamente, lui e la sua famiglia ci risero sopra e dissero che "avevo mandato loro il santino".
La cosa mi spiacque.
La religiosità fa parte della persona umana. E' un suo aspetto basilare.
Lo stesso discorso vale per l'ideologia politica.
Anch'essa è un aspetto fondamentale della persona perché basata sul suo pensiero.
Ogni uomo ha diritto di portare avanti le sue idee, nel rispetto verso gli altri.
Se si manca di rispetto verso l'idea politica e verso la religione, anche i rapporti umani sono destinati a scadere ed una società in cui i rapporti umani vanno in crisi è una società che corre il rischio di imbarbarirsi e di finire in un percorso che porta ad un declino irreversibile.
Cordiali saluti e buon 2011.




I PARTITI? SONO ISTITUZIONI IMPORTANTI!


Cari amici ed amiche.
Questo articolo mi è stato inviato dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantova (ACM).
Io penso che questo articolo ignori un punto della questione molto importante, il ruolo dei partiti.
Oggi si tende a vedere il partito come una "mafia", un'"associazione a delinquere" e quant'altro.
Io penso che una visione simile non sia condivisibile e che sia anche pericolosa.
Le associazioni a delinquere sono solo male mentre nei partiti vi sono cose negative ma ve ne sono altre positive.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa importante.
I partiti sono delle vere e proprie istituzioni storiche che rappresentano il mezzo con cui il popolo possa esprimersi.
Essi sono i cardini della sana democrazia rappresentativa e sono isituzioni storiche.
Pensiamo alla Roma repubblicana, in cui si formarono il movimento aristocratico di Lucio Cornelio Silla e quello popolare di Gaio Mario.
Il partito secondo la definizione corrente nacque durante la Rivoluzione inglese del XVII secolo.
E' inutile dire che se fossi nato nell'Inghilterra di quell'epoca sarei stato con il re Carlo I Stuart.
Lì si posero le basi della nascita dei partiti moderni.
Infatti, nacquero i Whigs che erano progressisti, legati al mondo presibiteriano e ai ceti mercantili e i Tories che erano conservatori, legati alla monarchia e alla Chiesa d'Inghilterra ed erano inclini a simpatizzare con i cattolici.
Quindi, i partiti divennero dei veicoli delle idee di società.
Quindi, non è giusto attaccarli a priori o porsi contro di essi!
Certo, perché un partito funzioni bene il cittadino deve partecipare nella sua vita!
Deve essere il cittadino ad entrare in esso.
Se il cittadino si allontana dal partito, esso perde ogni contatto con la società e non è più capace di portare idee e così si crea una politica lontana dagli interessi del Paese.
Quindi, il cittadino deve aiutare il partito a svolgere il suo ruolo e non allontanarsi da esso.
Chi oggi si pone contro i partiti non fa un buon servizio al Paese, per due ragioni.
La prima è quella che ho citato. Un partito lontano dai cittadini si stacca dalla sua realtà, degenera e fa le cose non positive che ho citato.
La seconda ragione è ancora più importante.
A coloro che oggi si pongono contro i partiti vorrei fare una domanda.
Se non ci fossero più i partiti, cosa potrebbe sostituirli?
La risposta potrebbe essere molto semplice.
Ci sarebbe il caos.
Se non ci fossero più i partiti la politica democratica sarebbe di fatto scardinata.
Non ci sarebbero più i soggetti politici con cui i cittadini possano interloquire e, di fatto, ci sarebbe l'anarchia.
Quest'ultima potrebbe portare poi a regimi retti da oligarchie o, addirittura, dall'esercito.
E' chiaro che salterebbe la democrazia!
Per questo, dico che il cittadino deve stare con il partito e deve fare in modo che esso funzioni bene, partecipando nella sua vita.
Solo così si può reggere la democrazia.
Questo, comunque, non esclude la possibilità di portare innovazioni che possano avvicinare il comune cittadino al sistema politico.
Il Popolo della Libertà, ad esempio, dà largo spazio al cittadino.
Anche il nome del partito è stato scelto dal basso. Inoltre, il PdL si formò dal basso, con una fusione degli elettorati di Forza Italia, Alleanza Nazionale ed altre forze, ancor prima che si unissero gli apparati dei partiti.
Un altro esempio di partito che dà spazio ai cittadini è la Lega Nord, un partito che si formò con una stretta interlocuzione con i cittadini e con una interazione molto forte tra base e vertici.
Queste sono belle realtà.
Cordiali saluti e, di nuovo, buon 2011.

martedì 28 dicembre 2010

BOOM DEI SOCIAL-NETWORK? PAURA DI SOCIALIZZARE!


Cari amici ed amiche.
Dalla riflessione fatta il 26 dicembre scorso (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/valori-da-salvare.html) possiamo desumere una cosa, riguardo il crescente uso dei social-network.
Possiamo desumere che si ha paura di socializzare dal vivo!
Non sono qui per criminalizzare nessuno (e nemmeno i social-network) ma noto sempre di più che si ha paura di fare amicizia e di instaurare i rapporti umani.
Sarei un ipocrita se dicessi che non ho un profilo sui social-network. Ne ho uno su Facebook, uno sulla Libero Community ed uno sul social-network dell'Associazione Giovani Italiani nel Mondo-Argentina.
Più che altro, li uso per fare la mia attività politica e culturale, cosa in cui mi voglio cimentare.
Molto probabilmente, per non dire sicuramente, se nel 2009 non ci fossero state le elezioni comunali nel mio Comune, non mi sarei mai iscritto a Facebook, che è il social-network che uso di più.
Avevo l'esigenza di "fare rete" con altri soggetti dell'area politica di mio riferimento e di fare conoscere la lista che correva alle elezioni comunali. Inoltre, mi ero interessato anche della questione degli italiani nel mondo, parlando della vicenda degli italiani di Tacuarembò, Uruguay.
Riguardo questo tema, potete andare su qualsiasi motore di ricerca.
Inoltre, volevo fare conoscere anche le mie poesie.
Però, vedo tanta gente che nei social-network cerca degli amici, nel senso stretto del termine.
Molto spesso, si fa amicizia sui social-network con persone che abitano nello stesso paese, inteso come villaggio.
Sembra quasi che si abbia paura anche a dirsi "ciao" dal vivo.
L'ho notato anch'io. Nella mia "lista amici" di Facebook ci sono persone che abitano nella mia stessa zona ma che abbiano paura paura a rivolgermi la parola dal vivo.
Da un lato la cosa mi fa ridere.
E' una realtà triste!
Io non mangio le persone.
Eppure, capita anche questo.
Di casi del genere ne ho sentiti tanti.
Aveva detto bene un ragazzo che è in contatto con me su Facebook che aveva commentato il succitato articolo messo sul social-network.
Davanti al computer si è leoni ma nella realtà si ha paura.
Perché questo?
Proviamo ad analizzare il problema.
In certi casi, "l'offerta locale" , ossia le persone che abitano in zona, possa non dare quella garanzia di amicizia.
Spesso e volentieri ci sono invidie e malelingue.
Allora, una persona può cercare delle buone amicizie altrove.
In altri casi, è la persona stessa che ha paura di socializzare.
Il social-network diventa quindi il modo per fare amicizia.
Il problema sta nel fatto che l'amicizia virtuale debba tradursi in un rapporto reale.
Se questo non succede, è chiaro tale rapporto rischia di restare fittizio ed inutile e che la persona con cui si interloquisce possa non corrispondere alla realtà.
Qui c'è il pericolo a cui sono particolarmente esposti i minorenni.
Mi voglio rivolgere ai genitori dicendo loro di stare attenti a quello che fanno i loro figli quando sono in rete.
Dietro nomi innocenti si possono nascondere degli orchi!
Comunque, c'è una vera e propria paura di fare amicizia e ci si rifugia nei social-network.
Questo è dannoso perché la persona non sarà mai socialmente matura.
Non sarà mai capace di stare in società.
Questo è davvero triste!
I rapporti umani sono delle scommesse!
Se vanno bene è tutto ok e se vanno male si provi con altre persone.
Io, ad esempio, con certe persone della mia zona non parlo ma ne ho trovate altre in altre zone, con cui ho un buonissimo rapporto.
Sono persone fatte di carne, di sangue e di ossa e non presentate in chat.
Se dovessero bannarmi da Facebook o dagli altri social-network a cui sono iscritto non mi metterei a piangere.
Quindi, il social-network va bene per iniziare un rapporto umano ma questo, poi, deve prescindere dall'informatica.
Solo così può essere autentico.
Cordiali saluti e, di nuovo, buon 2011.

lunedì 27 dicembre 2010

IL SESSANTOTTO ED I GIOVANI D'OGGI


Cari amici ed amiche.
Faccio mia la frase del ministro dell'Istruzione, onorevole Mariastella Gelmini, che disse che la Riforma dell'università approvata al Senato ha eliminato il Sessentotto.
Il ministro ha detto una cosa condivisibile.
Infatti, con il criterio della meritocrazia, la riforma scardina quell'idea di egualitarismo culturale che fu portato nel Sessantotto.
Questo pensiero fece molti danni.
Esso non tolse ogni idea di meritocrazia e puntò a premiare anche chi non aveva le capacità e né la volontà di studiare, in nome dell'"uguaglianza ad ogni costo", di tipica concezione comunista, elemento trainante dei movimenti sessantottini.
Infatti, il comunismo fu l'elemento trainante dei movimenti giovanili del Sessantotto.
Esso fu presente nella forma marxista-leninista, terzomondista (guevarista e maoista) e anarco-comunista e libertaria (marcusiana).
L'egualitarismo non è realmente praticabile ed è dannoso.
Infatti, ogni uomo è diverso dagli altri perché ha caratteristiche e proprie e propri punti di forza e di debolezza.
Esso predicava l'egualitarismo (di cui ho parlato prima) ed inculcava nelle teste dei giovani di allora l'idea che si potesse fare quello che si voleva sempre, "libertà senza se e senza ma".
Questo portò ad uno scadimento della cultura giovanile di allora e di quella dei giovani d'oggi.
Se l'egualitarismo tolse l'idea del merito (e quindi anche l'idea del risultato guadagnato con il lavoro alacre ed il sacrificio) l'idea del "fare sempre quello che si vuole" tolse ogni valore.
Oggi, noi ne vediamo gli effetti.
Un esempio è il bullismo nelle scuole.
Esso è figlio di quella cultura sessantottina. Molti dei genitori e degli insegnanti di oggi (che ebbero a che fare con quella cultura della "libertà senza se e senza ma") molto spesso si pongono verso i loro figli ed allievi come "amici" e quindi sono meno capaci di trasmettere loro determinati valori.
Inoltre, la crisi della famiglia (che è correlata al Sessantotto) ha aggravato il tutto.
Infatti, l'istituzione famiglia risulta indebolita e ha affidato il tutto alla scuola. Anche quest'ultima, però, ha perso forza e capacità di trasmettere determinati valori, per i motivi che ho detto prima,
Questo "meccanismo vizioso" ha levato ai giovani d'oggi la cultura del discernimento del Bene dal Male.
I giovani sono, quindi, lasciati in balia di loro stessi.
Il bullismo nelle scuole è certamente un prodotto di ciò.
Oggi viene visto come "fico" (mi si passi il termine) bruciare i capelli di un compagno di classe, picchiarlo o spaccare un banco di scuola.
Il bullismo è oggi una vera e propria piaga sociale.
Anche i valori più elementari e fondamentali come l'amicizia sono venuti meno e ne parlai nell'articolo "Valori da salvare", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/valori-da-salvare.html.
Questo scadimento è figlio di quella cultura sessantottina.
Certamente, prima del Sessantotto, c'erano dei problemi.
I giovani di allora avevano bisogno di risposte da una società che non era in grado di darle.
Diciamo che il Sessantotto fu la risposta sbagliata ad un problema.
Fu la classica "cura peggiore del male".
Infatti, tutto venne subordinato ad una certa idea politica.
Ad esempio, nel Sessantotto si parlò di "Chiesa di base" , una Chiesa che si diceva pura e lontana dalla gerarchia che fu vista come un "centro di potere".
In realtà, molto spesso nella "Chiesa di base" si creò un pensiero identificò Gesù Cristo con Che Guevara.
Di certo, a mio modo di vedere, il paragone è molto infelice.
Che Guevara non aveva nulla di cristiano.
Mi sorprende vedere oggi i "pacifisti" che indossano le magliette con raffigurato Che Guevara.
Il rivoluzionario argentino-cubano non fu certamente un simbolo di pace.
Anche questo è un prodotto del Sessantotto, che portò confusione ed anche odio di classe.
Proprio così, ai giovani di oggi è stato inculcato l'odio verso chi, magari per meriti propri, è ricco.
Quest'ultimo, secondo questa mentalità, viene visto come uno che tolto il pane ai poveri.
Molto spesso mi vengono fatte delle domande del tipo "Come fai tu che sei disoccupato e figlio di un operaio a sostenere Berlusconi?" oppure mi vengono dette frasi come "Chiedi al "tuo" presidente di trovarti un lavoro, magari ad Antigua" oppure "Invece di sostenere Berlusconi, trovati un lavoro".
Molto spesso, sono dei miei coetanei a dirmi questo.
Io sostengo il centro destra ed il presidente Berlusconi proprio perché quel sistema, che quei "signori" che mi dicono queste cose, anche con l'insulto, difendono ardentemente, è la rovina di noi giovani di oggi.
Forse, quei "signori" che oggi mi attaccano in questo modo non sanno che i loro padri sacrificarono il nostro futuro per il loro.
Proprio nel Sessantotto avvenne tutto questo.
Se oggi, qui in Italia, c'è questo sistema che sta mostrando falle e che oggi porta la disoccupazione giovanile la colpa fu degli errori passati, anche del Sessantotto.
Ad esempio, proprio in quel periodo, non vennero fatte delle riforme adeguate, per essere stati accondiscendenti verso una certa ideologia.
Si preferì salvaguardare un sistema che delegò tutto allo Stato e all'istituzione pubblica e che fece assistenzialismo.
Non ci furono riforme che, ad esempio, avrebbero potuto creare un collegamento tra istruzione e mondo del lavoro.
Oggi ne paghiamo le conseguenze.
Il presidente Berlusconi vuole riparare questi guasti.
Le riforme della scuola e dell'università ne sono la dimostrazione.
A questi miei coetanei voglio dire che io preferisco mettere il salame nel pane e non sugli occhi.
Lo dico simpaticamente.
Certo, per ciò che mi riguarda, la speranza è quella di trovarmi un lavoro, anche vista la grande mole di domande da me fatte.
Però, non posso condividere certe osservazioni fatte sulla mia ideologia.
Termino, dicendo che ai giovani di oggi vanno dati dei modelli positivi.
Feci qualche esempio nell'articolo intitolato "Giovani dite no alla violenza!", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/12/no-alla-violenza.html.
Oggi, più che mai, servono dei modelli positivi.
Ne va del futuro della nostra società.
Vi porgo i miei cordiali saluti ed i miei auguri di felice anno nuovo.

domenica 26 dicembre 2010

VALORI DA SALVARE

Cari amici ed amiche.

Prima di tutto, vi auguro buon Natale.
Prendo spunto dalle parole dette dal Santo Padre Benedetto XVI, durante la benedizione "Urbi et Orbi" di Natale.
Egli ha ricordato la vicenda dei cristiani che sono perseguitati. Pensiamo ai sei cristiani uccisi in Nigeria o alla bomba messa in una chiesa nelle Filippine.
Pensiamo ai cristiani perseguitati in Medio Oriente o nela resto dell'Asia.
Noi, qui in Occidente, siamo fortunati ma molto spesso disprezziamo questa fortuna o siamo indifferenti ad essa!
Infatti, tra noi, c'è chi vorrebbe togliere il Natale "per non offendere chi non è cristiano e in nome della laicità" oppure riduciamo questa festa ad una consuetudine in cui si fanno delle cerimonie in pompa magna, si fanno regali costosi e molto spesso si toglie ogni riferimento alle origini del Natale per come lo conosciamo.
Mentre noi facciamo questo, in altre parti del mondo festeggiare il Natale può diventare un problema.
Con quello che voglio dire non voglio condannare il mercato in quanto tale.
Esso è lavoro e dà da mangiare a molte persone.
Il problema è che noi dobbiamo recuperare il senso del Natale, ossia la speranza, il valore della famiglia, quello della vita e quello dell'amicizia.
Dobbiamo ricordarci che in una notte di 2016 anni fa, in una città chiamata Betlemme, nacque un bambino molto speciale che salvò l'umanità e che difese questi valori.
Se non ci ricordiamo di questo, che senso avrebbe festeggiare il Natale?
Giusto oggi, sono andato a Messa presso la Casa di Riposo "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro, Mantova.
Non è stata una cerimonia pomposa ma è stata molto sentita. Mi è piaciuta.
Quando le cose vengono fatte con il cuore sono sempre belle perché sincere e fatte con quello che di meglio c'è in noi stessi.
Questo dobbiamo ricordarcelo, come dobbiamo ricordarci di non lasciare mai soli coloro che di noi hanno un maggiore bisogno.
Tra l'altro, prendo spunto dalle parole del sacerdote che ha officiato la Messa.
Oggi, 26 dicembre, è il giorno di Santo Stefano Protomartire e festa della Sacra Famiglia.
Nel Vangelo che viene letto oggi, si ricorda la fuga in Egitto di Gesù, San Giuseppe e Maria che erano braccati dagli uomini di re Erode che voleva fare uccidere Gesù.
Quella famiglia si trovò in difficoltà ma rimase unita.
E' da prendere come esempio, per i giorni nostri.
Oggi, troppo spesso, ci si sposa e alla prima difficoltà, magari non insormontabile, si arriva alla separazione e al divorzio.
Giuseppe, Maria e Gesù ebbero difficoltà peggiori ma non fecero quello che oggi fanno certe coppie.
Il valore della famiglia va salvaguardato, come va difeso quello della vita.
Troppo spesso, c'è chi, ad esempio, considera il malato terminale come un peso per la società.
E così, sotto i termini come "morte dignitosa", "eutanasia" o "pietà per il malato" , si cela la volontà di togliere quel "peso".
In realtà, un malato terminale non è un peso ma è un uomo e, come tale, ha il diritto di vivere e di nutrirsi.
Ciò è un diritto naturale e non solo religioso.
Oggi, c'è un eccessivo soggettivismo che porta l'uomo ad una visione egocentrica (ed egoistica) della vita.
Valori come la famiglia e la vita sono così messi in discussione, come il valore dell'amicizia.
Anche quest'ultimo valore è messo in discussione.
Il fatto che ci sia il boom di iscrizioni ai social-network (come Twitter, Facebook, Libero Community ed altri) è sintomatico.
Oggi, si ha paura di fare amicizia.
Intendiamoci, non intendo criminalizzare i social network in quanto tali.
Sarei un ipocrita se facessi il contrario.
Anch'io ho profili sui social-network, come Facebook o Libero Community.
Prevalentemente, io li uso per fare networking, specie di natura politica, avendo la volontà di fare politica!
Inoltre, il social-network può essere utile per iniziare un rapporto di amicizia, che però deve essere tradotto in fatti.
Però, molti usano il social-network per fare amicizia e socializzare.
L'amicizia, però, non è uno scambio di e-mail o una chat.
L'amicizia è condivisione di esperienze e di valori!
Fare amicizia vuole dire condividere esperienze.
Molto spesso, faccio fatica a considerare come "amici" i vari interlocutori con cui sono in contatto nei social-network.
Intendiamoci, non ho nulla contro di loro.
Non penso che loro siano "brutti, sporchi e cattivi" e che gli amici "veri", quelli che ho conosciuto dal vivo e con cui ho condiviso esperienze vere, siano tutti "santi, puliti ed immacolati".
Ogni persona, ovviamente, me compreso, ha in sé cose buone e cose cattive.
Anzi, io penso che tra coloro che conosco sui social-network ci siano tante brave persone.
Però, l'amicizia è un valore frutto della condivisione di esperienze.
L'amico (o l'amica) accetta la persona con i suoi pregi ed i suoi difetti perché con ella condivide esperienze, nel bene e nel male.
Chi può accettare una persona, se non colui (o colei) che ne conosce pregi e difetti?
E' logico che quando non c'è una reale condivisione di esperienze, il rapporto di amicizia è solo fittizio.
Vorrei terminare, parlando il politica.
Il Papa ha detto che i politici italiani devono pensare al bene di tutti!
Ha ragione!
Non è fare l'interesse della gente volere fare cadere un Governo, per difendere un interesse di partito.
Non è fare l'interesse della gente continuare ad aizzare la gente, insultando un Governo democraticamente eletto, con beceri epiteti contro il presidente del Consiglio come "stupratore della democrazia", "mafioso" , "fascista", "piduista" e quant'altro.
Questa è solo irresponsabilità.
Cordiali saluti e, di nuovo, auguri di buon Natale.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.