Cari amici ed amiche.
Torno a parlare di un argomento che avevo citato, nell'articolo intitolato "Concilio Vaticano II (1962-1965), che ne resta?",
http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/concilio-vaticano-ii-che-resta.html.
Io credo che su di esso si debba fare una riflessione.
Ritengo che troppo spesso questo Concilio sia stato criticato ingiustamente.
Certi "cattocomunisti" o "cattolici di sinistra" ed i "cattolici di base", lo ritengono ancora troppo ancorato ai vecchi dogmi e poco coraggioso nell'azione di riforma.
Certi "cattolici tradizionalisti", invece, lo ritengono un grave errore che ha snaturato la Chiesa, ne ha messo in discussione i dogmi e, in qualche caso, lo ha ritenuto il frutto di chissà quale cospirazione.
Io non condivido nesssuna di queste due tesi e ritengo che il Concilio Vaticano II sia una cosa molto positiva.
Da un lato, con il Concilio Vaticano II, la Chiesa si avvicinò alla gente e cercò di farsi comprendere da tutti. Inoltre, si propose di instaurare un dialogo fraterno con gli altri cristiani e con le altre fedi, come il Giudaismo.
Dall'altro, la Chiesa ribadì e difese i valori tradizionali, come il sacerdozio come ministero e servizio verso la comunità, la sacralità della famiglia e della vita e la difesa dei dogmi, come il primato del Papa.
Io penso che con questi due concetti, il Concilio Vaticano II debba essere rivalutato e considerato la
giusta via per affrontare le sfide attuali.
Ad esempio, per ciò che riguarda il dialogo con il Giudaismo, molto è stato fatto e molto si può (e si deve) fare.
Il dialogo con il Giudaismo è importante sia per noi cattolici che per gli ebrei.
Non ci deve essere il pregiudizio, da ambo le parti!Quando sento certi cattolici ultratradizionalisti parlare ancora di "perfidi Judaeis", come diceva la vecchia liturgia pasquale, o certi ebrei ricordare le varie situazioni passate (che certamente erano molto gravi ed indegne e di cui il Santo Padre Giovanni Paolo II si scusò a nome di tutti noi) mi rattristo molto.
A entrambi, mi verrebbe voglia di chiedere se vivono ancora nei secoli e negli anni passati.
Io penso che si possa (anzi si debba) cambiare.
In fondo, tra gli ebrei e noi, c'è in comune molto.
Abbiamo lo stesso Dio. Abbiamo in comune ben trentanove libri delle Sacre Scritture.
Io penso che possa bastare per iniziare il dialogo.
Certo, per portarlo avanti, ci vuole anche altro,
cominciando dalla buona volontà di tutti!Quello che successe in passato non può essere cancellato ma il futuro potrà essere diverso, se si lavora insieme.
A quei cattolici ultratradizionalisti, che attaccano gli ebrei, vorrei dire che coloro che uccisero Cristo non rappresentavano la maggioranza del popolo ebraico di allora e gli ebrei dei secoli successivi e dei giorni non c'entrano nulla.
Certi pregiudizi fanno del male a tutti.
Il dialogo con gli altri cristiani è importante.
Bisogna fare capire che un Cristianesimo più unito è un Cristianesimo più forte.
Tutte le Chiese cristiane formano l'
unico Corpo mistico di Cristo.Certo, non sarà un cammino facile ma non si deve lasciare nulla di intentato.
Vale lo stesso discorso fatto per il dialogo con gli ebrei.
Non deve esserci pregiudizio.A quei cattolici ultratradizionalisti vorrei dire anche questa cosa.
Il fatto che ci fossero state queste aperture non significa che la Chiesa debba rinnegare i propri dogmi e la propria Tradizione.
Il Concilio Vaticano II non cancella il primato del Papa, il valore della Messa e dei Sacramenti, il valore della famiglia, quello della dignità dell'uomo e la sacralità della vita.
Il Concilio Vaticano II è
un patrimonio e, come tale, va difeso.
Vorrei terminare invitando tutti a pregare o a riflettere per la piccola Yara Gambrisio, la ragazza di tredici anni di Brembate Sopra (Bergamo) che dal 26 novembre è scomparsa.
Secondo le ultime notizie, è stato preso un tunisino di 23 anni che ha confessato di averla sequestrata ma che è accusato anche di omicidio.
Per l'amor di Dio, spero che Yara non sia morta.
Cordiali saluti.