Cari amici ed amiche.
Voglio parlarvi della Cappella Sistina e di un "codice" presente nelle sue pitture.
Michelangelo Buonarroti (1475-1564) fu più intelligente di quanto si potesse immaginare e nella sua opera simbolo, fatta per Papa Giulio II (1443-1513).
Secondo il chirurgo ebreo-americano Frank Mershberger nel ciclo di affreschi della Cappella Sistina, vi sono significati quasi esoterici che richiamano alla fratellanza tra Giudaismo e Cristianesimo.
Un riferimento a questi è il cerchio dorato sul mantello di Aminadab.
Al tempo del pittore fiorentino, questo cerchio fu simbolo di vergogna.
Un altro riferimento si trova sopra alla raffigurazione di Gesù Cristo nel "Giudizio Universale".
Nel "Circolo degli eletti" vi sono infatti due ebrei, dei quali uno punta un dito in cielo.
Questi ebrei sono riconoscibili perché indossano cappelli che venivano imposti a loro dall'Inquisizione.
Uno di loro ha una mano alzata.
Per Mershberger, il significato di questo abbigliamento e di questa posizione è che gli ebrei ivi raffigurati non sono convertiti al cattolicesimo.
Infatti, se fosse convertito al cattolicesimo, l'ebreo con la mano alzata mostrerebbe tre dita, simbolo della Santissima Trinità, e non un solo dito.
Inoltre, vi sono anche riferimenti alla Qabbalah, la dottrina mistico-esoterica del Giudaismo.
Le gambe e le dita di Giona raffigurano una Hei, che significa "5", il numero dei libri dell'Antico Testamento.
Inoltre, il profeta viene raffigurato in un grande pesce, come suggerisce il Midrash e non nella balena della tradizione cristiana.
Inoltre, l'Arca di Noè evoca il Talmud, ossia uno dei testi sacri riconosciuti solo dal Giudaismo.
Infatti si tratta di una grande scatola galleggiante.
Quando si entra nella Cappella Sistina, non si può non notare un particolare.
La forma della parete su cui vi è l'affresco del "Giudizio Universale" richiama le due Tavole su cui Dio scrisse il Decalogo e che furono date a Mosè sul Sinai.
In origine, pare che la sua forma non fosse stata così e che in alto non avesse avuto le due lunette che oggi noi vediamo.
A prescindere da tutto, ciò può fare capire che la fratellanza tra Giudaismo e Cristianesimo fu forse più nota di quanto si potesse immaginare.
Anche Adolf Hitler, nella sua mente abietta e malata, aveva capito tutto ciò.
Infatti, egli aveva un piano per rapire il Papa e distruggere la Chiesa e sostituirla con una "religione nazista".
Inoltre affermava che un tedesco non può essere cristiano e credere in quel Dio semita e che "avrebbe schiacciato la Chiesa come un rospo", una volta distrutti gli ebrei.
Sicuramente, avrà visto (magari su una foto) la Cappella Sistina ed avrà avuto il succitato truce progetto.
Oggi questo pensiero non è più esoterico ma essoterico, ossia noto a tutti e non ad un circolo ristretto di persone.
Forse, in passato c'erano tante paure e questa consapevolezza non c'era.
Forse, si temeva che una simile visione potesse portare nuovi scismi e spaccature nella Chiesa.
Pensiamo che all'epoca di Michelangelo vi fu la Riforma protestante.
Queste paure non ci sono più e dal Concilio Vaticano II(1962-1965) ad oggi tanta strada è stata fatta e con gli ebrei vi è un dialogo fraterno.
Forse, Michelangelo ebbe un pensiero più attuale di quello che noi possiamo immaginare.
Il fatto che questa raffigurazione sia proprio nel cuore pulsante della cristianità cattolica (qui, infatti, vengono eletti i Papi) dà ad essa un significato ancora più profondo.
Cordiali saluti.