Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 27 maggio 2010

GLASTONBURY E LA STORIA DEL SANTO GRAAL E DI RE ARTU'




Cari amici ed amiche.


Voglio parlarvi di un argomento che è tema di qualche mia poesia, che volentieri vi fare leggere.
Voglio parlarvi della storia dell'Abbazia di Glastonbury.
Questo complesso monastico (oggi in rovina) si trova nel Somerset, una regione nel sud dell'Inghilterra ed ha una storia molto particolare.
In esso potrebbe esservi sepolto il mitico re Artù e la zona potrebbe essere l'altrettanto mitica Isola di Avalon.
Inoltre, pare che in questo luogo fosse nata la cristianità britannica, ad opera di quel Giuseppe d'Arimatea che nella Bibbia chiese a Pilato il corpo di Gesù.
Parliamo un po' della cronistoria di questo luogo.
In esso, prima dell'abbazia, vi era un complesso megalitico celtico.
Circa nel 300 BC, venne costruito il villaggio che durante il primo periodo romano (100AD) venne abbandonato a causa delle continue inondazioni.
Nel Medioevo fu fatta l'abbazia, le cui prime notizie risalgono al 705 AD.
Nel 1191 i monaci annunziarono che nella Lady Chapel della chiesa abbaziale vi erano sepolte le salme di re Artù e di sua moglie Ginevra.
Glastonbury diventò un centro di culto molto importante.
La storia di questo centro di culto finì nel 1539.
Cinque anni prima, re Enrico VIII ruppe i rapporti con la Chiesa di Roma ed assunse il governo della Chiesa cattolica inglese, la Chiesa anglicana.
Da lì, con l'impulso dell'astuto ministro Thomas Cromwell conte di Essex, iniziò a procedere con la soppressione dei monasteri, per avere i mezzi economici per combattere le guerre e per eliminare ogni opposizione alla sua politica.
Tra l'altro, qui nacque anche una diceria.
Questa leggenda parla dell'ultimo abate Richard Whiting che cercò di placare l'ira di re Enrico VIII che fu in procinto di sopprimere i monasteri.
Cercò di farlo mandadogli una torta natalizia con dentro gli atti di dodici proprietà.
Il dolce venne affidato al cameriere dell'abate Horner. Questi, però, se ne impadronì e diventò un possidente.
In realtà, il monastero venne soppresso nel 1539 e l'abate (beatificato dalla Chiesa cattolica il 13 maggio 1895) venne ucciso sulla vicina collina di Tor.
L'abbazia venne saccheggiata di tutti i beni preziosi e del piombo e venne distrutta.
Non lontano dal complesso cresce un particolare biancospino che è chiamato "Spina Santa" e che secondo la leggenda nacque dal bastone di Giuseppe d'Arimatea.
Questo biancospino (che fiorisce solo a Natale e in primavera) fu distrutto da un soldato di Oliver Cromwell durante la Guerra civile.
La leggenda dice che una scheggia di legno di questa pianta accecò questo militare.
Un nuovo biancospino venne ripiantato nel XX secolo.
Detto questo, passiamo alla "mitologia".
Il termine "Somerset" significa "mare d'estate".
Ora, taluni credono che qui vi fosse stata un'isola che oggi si può indentificare nella collina di Tor, ove vi sono i resti di una chiesa dedicata a San Michele (vi ricordate il post intitolato "Via Sancti Michaeli"? Un'altra coincidenza).
Secondo i miti qui fu anche re Artù, che taluni identificano nella figura storica di un capo britannico-romano di nome Riothamus ed altri in Costantino.
Questi, infatti risiedette anche ad Eboracum, l'attuale York, ove venne proclamato imperatore.
Inoltre, in questo luogo vi sono anche delle leggende sul Santo Graal.
Secondo una pia tradizione, Giuseppe d'Arimatea versò per terra una boccetta contenente sague di Cristo.
Da lì vennero fuori due sorgenti, la "White Spring" e la "Blood Spring".
L'acqua della prima contiene calcio e quella della seconda contiene ferro che, passando dallo stato ferroso a ferrico, precipita lasciando una patina rossastra.
Al di là delle leggende, Glastonbury è un luogo ricco di storia, di un tempo che oggi non c'è più, anche per colpa dell'uomo.
Cordiali saluti.






UNA FINANZIARIA CHE APRE LA STRADA ALLE RIFORME


Cari amici ed amiche.

Leggete il link http://www.governo.it/GovernoInforma/appoggio/SB-Finanziaria%2026_05_10.pdf che mi è arrivato tramite una newsletter del sito https://www.forzasalivio.it/.
Qui vi è il testo della Manovra Finanziaria che servirà a mantenere il bilancio in ordine e che eviterà il rischio di finire come la Grecia.
Questa legge contempla anche una SERIA POLITICA DI LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE e responsabilizza anche gli enti locali (Regioni, Province e Comuni) perché non facciano spese folli ed abbiano maggiore responsabilità nel gestire i bilanci.
Inoltre, essa accorperà enti come IPSEMA, ISPESE E IPOSTall'INPS-INAIL.
Questo semplificherà la burocrazia e aiuterà a contenere i costi.
Inoltre, sopprimerà quelle Province il cui numero di abitanti non supera i 220 mila.
La cosa più importante sta ne fatto che essa TAGLI ANCHE I COSTI DELLA POLITICA.
Questa riforma E' PROPEDEUTICA AL FEDERALISMO.
Infatti, il vero federalismo si può fare solo con la resposabilizazione di tutti nel gestire la cosa pubblica.
Meritano un applauso il presidente Berlusconi ed il ministro Tremonti.
Hann o dimostrato competenza ed amore per il nostro Paese.
Che Dio li benedica!
Cordiali saluti.

QUESTIONE GIOVANILE, DUE PAROLE

Cari amici ed amiche.

Sui noi giovani è stato detto molto.
Un noto Ministro dell'Economia ci ha definiti "bamboccioni" e altri ci definiscono edonisti ed egocentrici e poco propensi agli impegni seri.
Io penso che non sia giusto "sparare sul mucchio".
Ci sono i "bamboccioni" e gli edonisti ed egocentrici ma ci sono tanti altri giovani che non sono così e che, anzi, sono volenterosi e sempre pronti ad impegnarsi per sé stessi e per gli altri.
Questi giovani non sono valorizzati.
Io, spesso, mi trovo a confrontarmi con dei miei che vogliono fare ma che spesso non hanno la possibilità di esprimere tutte le loro potenzialtà nella realtà in cui vivono, a mio modo di vedere, anche per scarsa volontà delle istituzioni.
Ad esempio, nel mio Comune, Roncoferraro (in Provincia di Mantova), c'è la "Consulta Giovani".
Purtroppo, da varie notizie che mi sono state riportate, devo riscontrare che in essa non c'è progettualità e che c'è carenza di idee.
Un organo simile avrebbe maggiore utilità se, per esempio, usasse le sue energie per progetti come l'informazione (ad esempio facendo conoscere i programmi che la Regione Lombardia ha fatto per i giovani) oppure per fare eventi di spessore, come quelli culturali o discussione su temi di attualità.
Invece, lì ci si accapiglia sulla possibilità di fare una festa in piazza con tanto di DJ.
Non ho nulla in contrario verso questo evento ma un organo come la "Consulta Giovani" non può diventare come il "Comitato delle Manifestazioni", l'associazione che organizza le sagre e le feste di paese.
Io avevo fatto delle proposte (come quela di fare un evento culturale dedicato alla civiltà bizantina). Queste proposte sono cadute nel vuoto e ciò mi spiace.
Quindi, anche le istituzioni devono contribuire a valorizzare i giovani.
I giovani bravi ed intelligenti ci sono.
Io mi confronto con vari giovani, sia sulla rete che dal vivo.
Posso citarne alcuni, come Morris Sonnino, Riccardo Di Giuseppe, Antonio Gomes, Sveva Orlandini ed altri (di cui parlai nel link http://thecandelabra.blogspot.com/2010/05/un-discorso-difesa-di-riccardo-di.html).
Mi complimento con Antonio Gomes per il suo libro "Sentimenti politici di un ragazzo".
E' scritto con passione.
Posso citare anche Francesca Padovese, titolare del blog http://francescapadovese.wordpress.com) o il blogger Antares 89, titolare del blog "Le Torri di Malta" (http://blog.libero.it/Antares089/view.php?=nochache=125337005&ssonc=165512298).
Non mi dimentico di "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.it), diretto da Ricky Filosa.
Con persone simili, confrontarsi è un piacere così come è altrettanto piacevole anche il confronto con alcuni miei amici "veri", con cui ho condiviso molte esperienze, così come anche con mio cugino, quello che mi ha dato l'immaginetta della Sindone che è visibile su questo blog.
Molto spesso, leggo quello che scrivono i vari ragazzi su internet che ho citato così come ascolto quello che dicono i miei amici "veri".
Devo dire che è piacevole confrontarsi con loro perché non si parla solo di feste e di DJ ma anche di argomenti seri e più profondi.
Questo vuole dire che delle energie positive ci sono.
Vanno solo valorizzate.
Ricordiamoci anche le parole del Venerabile Giovanni Paolo II che disse ai giovani:
"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla Sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi della cultura, di civiltà e di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!".
Sono parole sagge e molto attuali.

mercoledì 26 maggio 2010

ANTISEMITISMO E COMUNISMO







Cari amici ed amiche.

Da una stimolante discussione su Facebook ho preso gli spunti per fare una riflessione sul tema dell'antisemitismo.
Oggi, la cristianità, grazie a Dio, ha superato la questione. Con il Concilio Vaticano II si iniziò un cammino nuovo.
In quell'occasione, sugli ebrei, fu detto che la colpa della morte di Cristo non può essere addebitata a tutto il popolo ebraico del suo tempo e né, tanto meno, agli ebrei di oggi.
In pratica, il popolo ebraico non fu più visto come un popolo deicida.
Con il pontificato del Venerabile Giovanni Paolo II, con gli ebrei iniziò un'amicizia profonda, fraterna, come quella che legò il Grande Pontefice polacco al rabbino Elio Toaff.
Inoltre, le ideologie come quella di Julius Streicher (nella foto) e di Adolf Hitler (che tanto male facero nel XX secolo, con la Shoah) sono state sconfitte.
Il Nazismo fu un insieme di dottrine marcionite e neopagane con un forte indirizzo nazionalista.
Questo coacervo di ideologie portò a certe abomini come la Shoah.
Allora, l'antisemitismo esiste ancora?
Purtroppo sì!
Esso è ancora radicato nei gruppi estremi, sia di destra che di sinistra.
Proprio così. Qui entriamo nel vero argomento del testo. L'antisemitismo non è radicato solo in quelle ideologie che si rifanno al Nazi-Fascismo ma anche a quelle che si rifanno al Comunismo.
Infatti, preso come ideologia, anche il Comunismo è intrinsecamente antisemita.
Ora, qualcuno può obiettare e dire che Karl Marx era ebreo.
Io gli rispondo dicendo che è vero ma gli ricordo che Marx si convertì al Protestantesimo.
Stando così le cose, secondo il ragionamento prima citato, il Marxismo sarebbe di derivazione protestante.
La realtà non è questa.
Certamente, il marxismo non ha nulla a che vedere con l'Ebraismo e né con il Protestantesimo.
Infatti, come l'ebraismo, il Protestantesimo riconosce la presenza di Dio (ed una nobile etica ad Egli legata) mentre il Marxismo no.
Ideologicamente parlando, il Marxismo è ateo, anzi ATEISTICO.
Esso non solo rifiuta la religione poiché in essa individua una forma di alienazione, un pensiero artificiale che distrae l'uomo dai problemi reali e proietta in una sorta di mondo immaginario al di fuori di sé tutti i desideri repressi come la vita eterna, la giustizia e la felicità.
Questo, secondo il pensiero di Marx, la religione è lo strumento di chi sfrutta i più deboli.
E così, nei Paesi sovietici i comunisti imposero l'ateismo di Stato.
A farne le spese furono le Chiese cristiane (tanto la Chiesa cattolica quanto quelle protestante ed ortodossa).
Le chiese vennero demolite o chiuse e usate per altre attività, i preti vennero incarcerati e vennero scoraggiate le manifestazioni religiose pubbliche.
Anche per gli ebrei le cose non andarono bene.
Al tempo della Russia zarista si parlò tanto dei "Protocolli dei Savi di Sion" (un'opera diffamatoria contro gli ebrei che vennero accusati di fare un complotto giudaico-massonico, come illustra la locandina) mentre in seguito agli ebrei fu attribuita la Rivoluzione d'Ottobre.
Effettivamente, molti di quelli che fecero parte di quella Rivoluzione furono di origini ebraiche.
Pensiamo a Trotsky o a Bucharin.
Però, le cose cambiarono con Stalin.
Stalin mostrò quella che fu la vera natura del Comunismo, una natura che odia Dio. A questo unì anche il nazionalismo russo.
E così, oltre a fare quello che fece ai cristiani colpì gli ebrei, anche quelli che parteciparono alla Rivoluzione.
Egli usò le stesse accuse di complotto che furono usate dallo zar.
Fece sue le istanze dei "Protocolli dei Savi di Sion" .
Perché questo?
Il motivo è semplice.
Com'è stato detto, il Marxismo (preso come ideologia e filosofia) è antireligioso.
Ora, nei secoli l'elemento caratteristico delle comunità ebraiche fu proprio il loro attaccamento alla religione.
Era logico che per Stalin ciò turbava l'ordine.
Inoltre, egli vedeva negli ebrei delle spie dell'Occidente capitalista.
Da qui nacque l'antisemitismo "rosso".
Oggi, vi sono gruppi di estrema sinistra che tendono a tradurre la loro avversione verso l'America ed Israele in antisemitismo.
Fanno un po' come fecero i rivoluzionari francesi con la Chiesa, dopo la condanna della Costituzione civile del clero da parte del Papa.
Essi, infatti, tradussero l'anticlericalismo in odio verso il "clero refrattario" e in una politica scristianizzante.
Un percorso analogo lo stanno facendo questi gruppi di sinistra estrema con gli ebrei.
Dal bruciare la bandiera israeliana all'antisemitismo il salto può essere breve.
Tra l'altro, questo avvicina tali gruppi ad altri che si rifanno al panarabismo e al fondamentalismo islamico.
Guarda caso, vi sono molte manifestazioni in cui i gruppi di tutte queste componenti ideologiche manifestano insieme sotto la bandiera dell'antiamericanismo.
Cordiali saluti.














COREA DEL NORD, UN DRAMMA PER I CATTOLICI


Cari amici ed amiche.

Si parla tanto delle tensioni tra la Corea del Nord (comunista) e quella del Sud (liberista).
Purtroppo vi è un'altra questione e riguarda la Chiesa cattolica in Corea del Nord.
La Chiesa cattolica iniziò ad essere realmente presente in Corea dal XVIII secolo. Alcuni eruditi coreani iniziarono a leggere traduzioni della Bibbia in cinese.
Nel 1784 uno di loro, che si chiamava Lee Sung Hun, andò a Pechino per farsi battezzare dai missionari cattolici.
Egli diede vita ad una Chiesa cattolica coreana autoctona.
Nel XIX secolo questa Chiesa venne perseguitata e solo dal 1886, grazie ad un trattato tra Corea e Francia, il cattolicesimo ebbe la libertà, anche se le persecuzioni non cessarono.
Nel 1901 morirono circa 700 cristiani.
Durante la II Guerra mondiale, la Corea venne invasa dai Giapponesi e per la Chiesa ci furono nuove limitazioni.
Dopo il conflitto il Paese venne diviso nel Nord comunista e nel Sud liberista.
Mentre nella Corea del Sud la Chiesa cattolica crebbe tanto che oggi è una delle più vitali in tutta l'Asia. La Corea del Sud è lo Stato asiatico con il numero più alto di cattolici, superata solo dal Vietnam e dalle Filippine. Inoltre, dalla Corea del Sud proviene una buona parte dei missionari. Nella Corea del Nord, invece, per i cristiani iniziò una vera e propria "vita alle catacombe".
Ancora oggi, qui vi è questa situazione.
A metà del XX secolo il 30% degli abitanti di Pyongyang (capitale della Corea del Nord) professava fede cattolica.
Con l'avvento del Comunismo, le chiese ed i monasteri vennero distrutti ed i preti vennero arrestati.
Il delegato aspostolico, il vescovo americano Patrick James Byrne, venne arrestato e condannato a morte.
La sentenza non diventò esecutiva ma egli morì nei campi di concentramento. In queste strutture vennero rinchiusi molti cristiani, tra cui 166 sacerdoti, di cui non si sa nulla dalla fine della guerra.
L'annuario pontificio continua ad indicare come vescovo di Pyongyang monsignor Francis Hong Yong ho, che oggi sarebbe ultracentenario.
I cattolici nord coreani sono circa 40000 e possono esercitare solo attraverso l'Associazione Patriottica dei cattolici nord coreani.
Essa è analoga a quella cinese ed è una sorta di "Chiesa ufficiale" controllata ( ma non stipendiata) dallo Stato.
L'unica chiesa cattolica autorizzata è quella di Changchung a Pyongyang.
Chi partecipa a cerimonie al di fuori dei luoghi autorizzati viene messo a morte, così come chi porta le Bibbie. Il 16 giugno 2009 una cristiana di 33 anni di nome Ri Hon-ok è stata messa a morte per avere fatto circolare delle Bibbie.
Da cattolico dico che si deve pregare per la Chiesa che soffre in ogni dove.
Cordiali saluti.

martedì 25 maggio 2010

UN ENIGMA INGLESE, RE RICCARDO III




Cari amici ed amiche.




Vi voglio parlare di un antico enigma inglese, quello che rigaurda la figura di re Riccardo III (nella foto, 02 ottobre 1452-22 agosto 1485).
Intorno a questo sovrano inglese gira da secoli un inquietante (ma forse immeritato) enigma, quello che riguarda la sorte dei due giovani nipoti ed eredi al trono Edoardo (che sarebbe stato re Edoardo V) e Riccardo, figli del defunto re Edoardo IV, suo fratello.
Egli, salì al trono come reggente il 22 giugno 1483.
Egli fu duca di Gloucester e quando salì al trono l'Inghilterra era nel pieno della "Guerra delle due rose", una guerra civile scoppiata nel 1455 tra due famiglie nobili che erano i rami della famiglia reale dei Plantageneti, i Lancaster e gli York.
Su Edoardo e Riccardo fu applicato il "Titulus regius", un atto approvato dal Parlamento il 09 luglio 1483 che dichiarava illegittimi i due giovani principi e con il quale i Lords chiedevano a Riccardo di diventare re.
Questo provvedimento fu preso perché non fu riconosciuta la legittimità del matrimonio tra Edoardo IV ed Elizabeth Woodville.
Quindi, Riccardo III fu re mentre i due principi finirono nella Torre di Londra nel maggio 1483.
Qui successe la tragedia. Il 06 luglio 1483, i due giovani sparirono. Nel 1674 ci furono dei restauri nella Torre.
Durante gli scavi venne trovata una cassa metallica contenente due scheletri di bambini. Con le informazioni della "Storia di Riccardo III " di San Tommaso Moro, gli storici dell'epoca attribuirono quelle ossa ai due principi. Nella sua grande sensibilità, re Carlo II Stuart li fece seppellire nell'Abbazia di Westminster, con tutti gli onori.
Si raccontò che essi fossero stati uccisi ed il principale indiziato fu proprio re Riccardo III.
Proviamo a ricostruire i fatti.
Divenuto re, Riccardo si avvalse della collaborazione del un suo amico fraterno, Henry Stafford, secondo duca di Buckingham.
Di carattere incostante e scontroso, egli poi gli si rivoltò contro.
Perché questo?
La spiegazione può essere molto semplice. Infatti, anche il Buckingham era di sangue reale, in quanto nipote di Humphrey Stafford, discendente dei Plantageneti.
Anche lui avrebbe avuto tutto l'interesse ad eliminare i due fratelli e a rivoltarsi a Riccardo III, per eliminarlo. Dopo un fallito un fallito tentativo di rovesciare Riccardo III, il Buckingham fu giustiziato il 2 novembre 1483)
Era però un personaggio troppo inaffidabile.
Può esistere anche un altro "potenziale assassino" , Enrico Tudor, conte di Richmond (28 gennaio 1457-21 aprile 1509)
Come il Buckhingham, questi era di sangue reale, in quanto discendente dei Lancaster e figlio del fratellastro di re Enrico VI.
Anche il Richmond (che nel 1483 fu nominato capo dei Lancaster) aspirava a diventare re.
Una volta sparito il Buckingham, il Tudor mosse guerra a Riccardo III e lo sconfisse (ed uccise) a Bosworth il 22 agosto 1485.
La "Guerra delle due rose" finì ed Enrico Tudor diventò re con il nome di Enrico VII.
Un anno dopo (18 febbraio 1486) sposò Elisabetta di York. Ciò mise fine ad ogni rivendicazione da parte di quella casata.
Qui, però, vi è una situazione particolare, il "Titulus regius".
Elisabetta fu sorella dei due principi e quindi il "Titulus regius" la dichiarava illegittima.
Enrico VII abolì questo provvedimento. Facendo ciò, egli "riabilitò" i due principi che se fossero stati vivi avrebbero potuto aspirare al trono e mettere in pericolo il potere dei Tudor.
Anche Enrico VII avrebbe avuto tutto l'interesse ad eliminare i due giovani.
Inoltre, vi è una teoria che se dovesse essere vera avrebbe del clamoroso.
Secondo questa teoria, Riccardo III avrebbe protetto i due principi.
Li avrebbe fatti rinchiudere nella torre e renderli illegittimi per proteggerli.
In seguito, vedendo il pericolo, Riccardo li avrebbe fatti uscire dall'Inghilterra con nomi falsi.
Un caso realmente accaduto potrebbe avallare questa tesi.
Nel 1490, un tale Perkin Warbrek mosse guerra ad Enrico VII.
Secondo la storia ufficiale, questi nacque nel 1474 e visse in Francia.
Egli rivendicò il nome dicendo di essere Riccardo di Shrewsbury, il SECONDO DEI DUE PRINCIPI DELLA TORRE.
Nel 1499, Perkin venne sconfitto e portato a Londra, nella Torre.
Fu torturato.
Egli allora confessò di non essere Riccardo di Shrewsbury ma secondo alcuni la confessione è lacunosa e in realtà potrebbe significare che lui fosse veramente il principe della Torre.
Se tutto ciò dovesse rispondere a verità, si dovrebbero riscrivere i libri di storia e se il Tudor fosse stato dichiarato illegittimo, non ci sarebbero stati gli eventi successivi come lo Scisma anglicano operato da suo figlio Enrico VIII (1534) o anche il martirio di San Carlo I Stuart (30 gennaio 1649).
Tra l'altro, i Tudor fecero di tutto pur di screditare disonore Riccardo III.
Si racconta che il suo corpo fosse stato esposto nudo, prima di essere tumulato nella Greyfriars Church di Leicester.
Inoltre, la sua tomba fu distrutta durante la DISSOLUZIONE DEI MONASTERI operata da re Enrico VIII (1540)
Inoltre, le fonti storiche che riguardano re Riccardo III, sono di San Tommaso Moro, un uomo dell'epoca Tudor. Tra l'altro, Moro scrisse l'opera trent'anni dopo la morte di re Riccardo III.
Pensiamo anche a William Shakespeare che scrisse l'opera "Re Riccardo III" con la quale presentò il sovrano come un "gobbo infanticida".
Shakespeare era dell'epoca della regina Elisabetta I (1558-1603), guarda caso l'ultima Tudor.
Perché tutto questa acredine verso re Riccardo III?
Se tutti i teoremi che avrebbero visto i principi salvati da re Riccardo III dovessero essere veri, a chi sarebbero appartenuti quei due scheletri trovati nel XVII secolo?
L'odio dei Tudor verso Riccardo III può significare molte cose.
A prescindere dal fatto che sia vera o meno, questa vicenda è una storia affascinante e che dimostra che a volte il potere può diventare un peso molto grave che può portare pericoli a chi lo esercita.
Cordiali saluti.







lunedì 24 maggio 2010

VIA SANCTI MICHAELI




Cari amici ed amiche.

Voglio farvi fare un " viaggio ideale nella storia e nella fede".
Nel Medioevo i pellegrinaggi si facevano su vie come la il Cammino di Santiago di Compostela o la Via Francigena che univa Canterbury e Roma e che attraverso l'Italia portava i fedeli europei in Terra Santa.
Queste vie esistono tutt'ora e ancora oggi ci parlano della storia della nostra civiltà.
Accanto a queste vie reali ne esiste una "ideale".
Io l'ho chiamata, "Via Sancti Michaeli", la "Via di San Michele".
Proprio così. Idealimente esiste questa "via" dedicata a questo principe delle milize angeliche, colui che sconfisse il demonio.
Infatti, in Europa esistono tanti santuari e chiese dedicati a questo grande santo e vi è una curiosità.
Essi si trovano su una linea immaginaria che idealmente parte dalla Terra Santa e arriva fino in Cornavaglia.
Esempi? Un esempio è il Santuario di Monte Sant'Angelo. Questoluogo di culto ebbe origine in epoca longobarda (V secolo AD) e si trova sul Monte Gargano (in provincia di Foggia, nella foto), vicino al satuario del ben noto San Pio di Pietrelcina, che guarda caso, lottò anche lui contro il maligno. Inoltre, sulla facciata dell'ospedale "Casa del sollievo della sofferenza" (da lui fondato) vi è un'opera scultorea che raffigura San Michele in lotta contro Lucifero.
Infatti il culto di San Michele fu molto antico in quella zona e ben radicato.
Un altro esempio è la Sacra di San Michele (in Val di Susa, in Provincia di Torino).
Questo santuario che risale alla fine del X secolo AD (la sua costruzione iniziò sotto il pontificato di Papa Silvestro II) si trova su un monte con ripidi fianchi, quasi a volere fare comprendere la fatica che il fedele prova ogni singolo giorno.
In fondo, la vita è un pellegrinaggio.
Andando ancora più a nord-ovest, troviamo il santuario di Mont Saint Michel, presso la Penisola del Cotentin (in Francia).
Questo santuario si trova su un isolotto e risale al X secolo AD. Secondo la pia tradizione esso fu voluto da San Michele che ordinò al vescovo Auberto di costruire una chiesa a lui dedicata sulla roccia.
Il vescovo (che è santo della Chiesa cattolica) ignorò la richiesta finché non gli arse il cranio con un dito che gli forò la testa, pur lasciandolo in vita.
Con la Rivoluzione francese fu abbandonato ma poi tornò a nuova vita.
Esso è oggi un luogo in cui trovare pace e respirare quell'atmosfera che oggi non c'è più.
L'ultima grande tappa di questo "viaggio" si trova in Cornavaglia, al di là della Manica.
Qui vi è Helston, una ridente cittadina di origine mineraria della campagna inglese.
Secondo una certa tradizione il nome Helston (in cornish Hellys) significa "Pietra dell'Inferno".
Qui vi è una lunga tradizione di culto a San Michele. E' una tradizione popolare manifestata nel "Ballo Furry", un ballo medioevale che nemmeno la Riforma del XVI riuscì a sradicare.
Con re Enrico VIII i riferimenti al Papa vennero sostituiti con quelli alla corona. A Helston vi è una chiesa dedicata al santo. Essa è molto bella per i rosoni e l'enorme campanile.
Vi è quindi questa "Via Sancti Michaeli" che unisce l'Europa.
Se oltre che di questi monumenti, si parlasse anche del Michelaion di Costantinopoli o la Grotta di Lettomanoppello (in Abruzzo) si potrebbe capire meglio tutta la nostra storia e la grande devozione a questo grande santo.
Cordiali saluti.








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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.