Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 22 maggio 2010

COMPLIMENTI ALL'INTER


Cari amici ed amiche.
Da milanista, faccio sportivamente i miei complimenti all'Inter.
Ha vinto meritatamente il Campionato, la Coppa Italia ed ora anche la Champions League.
Chi vince ha ragione e questo va riconosciuto.
Certo, da milanista non sono contentissimo ma devo riconoscere che ha meritato di vincere.
Agli interisti vorrei fare un appello.
Quando noi vincemmo la Champions League, la nostra società si scusò per lo striscione non bello contro i nerazzurri che fu esposto contro i nerazzurri.
Io mi auguro che non ci sia rancore.
Io sostengo la mia squadra ma non odio gli altri, cosa di cui sono accusato.
Tra l'altro, quando il Milan vinse la Coppa Intercontinentale nel 2007, gli interisti ci fecero gli onori di casa, prima del derby.
Questo va riconosciuto.
Io sono sicuro che ci sarà la stessa spotività da parte del Milan, sportività che ha sempre contraddistinto noi rossoneri, a cominciare dalla società.
In segno di sportività, stringo idealmente la mano agli interisti.
Cordiali saluti.

venerdì 21 maggio 2010

PARTITO REPUBBLICANO USA, E' ORA DELLA RISCOSSA


Cari amici ed amiche.
Prima di cominciare, faccio i miei complimenti a Francesca Padovese, autrice del post e del succitato blog.
Non la conosco bene ma,confrontandomi con lei, devo fare una constatazione. Devo dire che sa esprimere bene i concetti e ha arguzia ed intelligenza.
Inoltre, ha passione politica e la sa trasmettere agli altri.
Il Popolo della Libertà della sua zona farebbe a valorizzarla. Tra l'altro è anche impegnata nel sociale, con l'AVIS. Quindi fa anche una cosa nobile e darebbe un'immagine pulita alla politica.
Mi permetto una "battuta con un fondo di verità". Se, l'anno scorso, il PdL del mio Comune (Roncoferraro, Mantova) avesse avuto almeno un militante forte come Francesca, forse il centro sinistra del sindaco Candido Roveda sarebbe finito all'opposizione.
Detto, questo voglio parlare del Partito Repubblicano americano. Certamente, esso avrà risentito della sconfitta alle elezioni presidenziali del 2008 ma credo che ora sia arrivato il momento del riscatto.
A mio modo di vedere, il presidente USA Barack Hussein Obama (democratico) non sta operando benissimo.
Oltre al tema bene illustrato dall'articolo sul blog di Francesca, vi è anche la questione della riforma sanitaria.
Una riforma di questo tipo, da una parte, è vero darà copertura a tutti ma avrà dei costi sullo Stato.
Di conseguenza, chi governa sarà costretto ad aumentare le tasse.
In un momento di crisi come questo potrebbe essere deleterio sui cittadini USA.
Oltre, a questo, oggi vi è una crisi di valori.
Serve quindi una forza politica che sappia MANTENERE SALDI questi valori che sono insiti anche nel popolo americano.
Il Partito Repubblicano ha in sé questi valori più profondi del popolo americano.
Lo testimonia anche il buonissimo rapporto che ci fu tra l'amministrazione di George Walter Bush e la Santa Sede.
Il Partito Repubblicano USA ha in sé i valori cristiani e del liberismo.
Oggi, questi valori servono più che mai.
Credo che questa possa essere l'occasione per un riscatto del Partito Repubblicano.
Termino dicendo che ho un sogno.
Sogno che qui in Italia un Popolo della Libertà che abbia le stesse caratteristiche del Partito Repubblicano americano.
Che sia un partito laico ma non laicista e di ispirazione cristiana ma non confessionale e che sia di una destra liberista e patriottica e lontana sia, ovviamente, dalle posizioni di partiti ultranazionalisti, anti-americani ed anti-israeliani come quella del partito di Jean-Marie Le Pen (in Francia) o quella di Forza Nuova (qui in Italia) e sia da quelle eterodosse di correnti come quella del presidente della Camera Gianfranco Fini.
Sogno un partito che sappia essere aperto a tutti.
A me piace Ronald Reagan (presidente dal 1981 al 1989). Lui fu un attore e non un politico di professione. Questa è una cosa che fa inorridire sia la sinistra, che dei politici di professione ha sempre fatto un suo punto di forza.
Serve un PdL che sappia valorizzare proprio le figure che "non fanno solo politica" e che siano della società.
Dopo avere fatto questo augurio, porgo i miei cordiali saluti.

CELLULA ARTIFICIALE, DUE PAROLE




Cari amici ed amiche.
Ieri, un team di scienziati americani capeggiati da Craig Venter è riuscito a creare una cellula con un genoma artificiale. Il cardinale Angelo Bagnasco (nella foto) ha definito questa scoperta "frutto dell'intelligenza umana che è dono di Dio".
In realtà, questa non è tanto una scoperta.
Infatti, in precedenza si potevano sintetizzare i geni del DNA (acido desossiribonucleico, nella foto), tramite l'enzima della trascriptasi inversa.
Questo enzima è già presente in natura, nei retrovirus (virus ad RNA, tra i quali è menzionato l'HIV, agente eziologico dell'AIDS).
Tramite gli amminoacidi di una proteina si può trovare la sequenza dell' m-RNA (RNA messaggero, acido ribonucleico) che codifica per ottenerla, poi da lì si può trovare il gene del DNA.
Già si fa così per sintetizzare l'insulina.
Una volta sintetizzato il gene che codifica per ottenere questo ormone proteico lo si inserisce in un virus batteriofago temperato (che non fa il ciclo litico) che, a sua volta, lo inietta in un batterio coltivato, come l'Escherichia coli.
Questa batterio così ricombinato inizia a produrre insulina umana.
Nel caso della scoperta di Venter, vi è una cellula con il genoma sintetico.
Ora, la scoperta può anche essere positiva.
Infatti, da lì si possono trovare rimedi contro i tumori e si possono creare anche organi per i trapianti o si possono sintetizzare antibiotici più efficaci.
Per contro, devono risultare legittime alcune perplessità.
La prima, riguarda l'uso che si può fare di questa scoperta.
Infatti, un uso improprio o criminale di essa potrebbe avere conseguenze catastrofiche sull'umanità.
Ad esempio, se tutti i procedimenti per ottenere la celula artificiale dovessero cadere in mani sbagliate (come quelle dei terroristi) queste potrebbero creare anche armi di distruzione di massa, come quelle batteriologiche. Ad esempio, si potrebbe creare un batterio resistente ai farmacicapace di provocare una malattia che potrebbe sterminare interi popoli.
La seconda, riguarda la possibilità di aprire la strada all'eugenetica, con tutte le questioni etiche e scientifiche.
Scoperte come quelle di Venter non vanno demonizzate ma vanno sempre usate per il bene.
Cordiali saluti.











































giovedì 20 maggio 2010

UNITA' D'ITALIA, PROCESSO NECESSARIO MA...




Cari amici ed amiche.




Anch'io esprimo un commento sull'unità del nostro Paese.

Sono passati 150 anni da questo processo che formò il nostro Paese e sono ancora molti i dibattiti e le critiche su di esso.
Io provo a dare una mia interpretazione.
L'unità d'Italia fu un processo necessario.
Con la caduta dell'Impero Bizantino (1453) e la scoperta dell'America (1492), il bacino del Mediterraneo iniziò a perdere la centralità nelle rotte della navigazione.
L'Italia (che dalla metà del VI secolo era divisa) diventò così una terra in balia degli stranieri e sotto la costante minaccia dei Turchi che avevano il progetto di conquistare Roma e di fare una moschea al posto della basilica di San Pietro.
Quindi, l'Italia fu il ventre molle dell'Europa e fu terra di guerra e di conquista per Spagnoli, Francesi e Tedeschi.
Il caso della calata dei lanzichenecchi a Roma (1527) fu eclatante.
Inoltre, gli Inglesi assunsero il controllo delle rotte commerciali e dominarono sul commercio di prodotti d'uso, come lo zucchero.
Quindi, le navi inglesi iniziarono ad entrare con una certa spregiudicatezza nel Mediterraneo.
Nei secoli XVIII e XIX l'Italia fu in balia di tutto ciò ed isolata dalle importanti rotte del commercio.
Quindi, il processo di unificazione fu necessario per porre fine a tutto questo e per avere un forte Stato al centro del Mediterraneo.
Però, questo processo non si sviluppò bene.
In realtà, esso non fu un "processo naturale di unificazione" come lo Zollverein tedesco del 1834.
Fu un "processo forzoso" portato avanti dal Regno di Sardegna (Piemonte) e dalla Spedizione dei Mille promossa da Giuseppe Garibaldi (1860) che non tenne di molti aspetti della situazione reale.
Le varie realtà italiane erano tra loro troppo diverse ed i tredici secoli di divisione accentuarono queste differenze.
Questo "processo forzoso" ebbe delle conseguenze negative.
La prima riguardò lo scontro con la Chiesa cattolica.
Infatti, la tradizione cristiana di tutti gli Stati italiani sarebbe stata un buon collante per un processo unitario.
Invece, chi volle l'unificazione del nostro Paese si mise contro la Chiesa. Pensiamo alle leggi del 1850 , dette anche "leggi Siccardi", del Regno di Sardegna.
Pensiamo a Garibaldi che defini Papa Pio IX "un metro cubo di letame" .
Pensiamo anche all'erezione della statua (voluta da Ettore Ferrari) che ritrae Giordano Bruno e che si trova in Piazza Campo de' Fiori a Roma.
In origine si volle fare la statua con il dito puntato contro il Vaticano.
Fu una provocazione anticlericale (ed anticattolica).
Il processo unitario fu fatto contro la Chiesa.
La seconda conseguenza negativa fu l'organizzazione centralista del nuovo Stato italiano che, nei suoi primi anni, vide una prevalenza di elementi piemontesi.
Da ciò venne fuori una politica poco sensibile ed incapace di capire i problemi del Sud.
Questo "vulnus centralista" venne portato avanti anche dal Fascismo.
Quindi, l'Italia fu unita con un processo che andava contro la sua natura.
Sarebbe stato più corretto che il processo unitario fosse avvenuto con un metodo più graduale, magari incominciando dall'unione doganale fino ad arrivare ad un patto federativo tra gli Stati italiani, proprio come fece la Germania.
Inoltre, si sarebbe dovuta creare una "laicità positiva", una laicità che non avrebbe dovuto essere contro la Chiesa ma che, al contrario, avrebbe rinvedicato per la religione un suo spazio nella vita pubblica.
Oggi, noi dobbiamo riflettere.
Certamente, sono d'accordo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto) quando affermò che coloro che hanno velleità secessioniste fanno un salto nel buio.
Però, serve una revisione di tutto il sistema.
Oggi c'è ancora la "Questione meridionale" , che è bene illustrata anche nel libro scritto da Antonio Gomes (e che ho avuto il piacere di leggere) "Sentimenti politici di un ragazzo".
Accanto alla "Questione meridionale" ve n'è una "settentrionale", ossia di un Nord che produce e che è vessato da un'eccessiva pressione fiscale e che dallo Stato riceve meno soldi.
E' logico che l'equilibrio rischia di spezzarsi.
Servono quindi delle serie riforme, prima tra queste il federalismo.
Ne va del futuro del nostro Paese.
Cordiali saluti.







SECOLARIZZAZIONE, UNA BREVE ANALISI


Cari amici ed amiche.
Aiutandomi anche con i testi di Jean Delumeau, Luigi Mezzadri, Mario Rosa, Alfonso Prandi, Jean Leflon e Mario Rosa,voglio parlare della secolarizzazione, ossia quel processo di abbandono della sfera religiosa da parte della società, che oggi è molto espasperato.
Esso viene da lontano.
Nel XIV secolo (con la "Cattività avignonese" dei Papi e lo Scisma d'Occidente) il Papato perse la capacità accentratrice sulla Chiesa.
Le Chiese dei vari Stati come Francia, Spagna ed Inghilterra furono sempre più sotto l'orbita dei rispettivi sovrani che puntavano a controllarla e a controllarne i beni.
Questa situazione si rafforzò nel XVI con la Riforma protestante.
Le dottrine di Lutero, Calvino, Butzer, Zwingli, Ecolampadio ed altri si diffusero in modo rapido, anche con l'aiuto dei sovrani secolari che videro in esse un modo per rescindere il rapporto con Roma, aumentare il controllo politico e controllare i beni ecclesiastici.
Furono esempi di ciò, furono il re svedese Gustavo Eriksson Vasa (1496-1560) e quello inglese Enrico VIII (1491-1547, nella foto).
Con il Concilio di Trento (1545-1563) si evitò la possibile fine della Chiesa cattolica che ebbe una ripresa.
Questo avvenne anche grazie ad importanti riforme come l'obbligo dei vescovi di stare nelle diocesi ed una migliore formazione del clero in seminario.
La situazione della Chiesa si deteriorò quando con le lacerazioni interne portate in parte da questioni dottrinali, come il giansenismo ed il molinismo, e in parte da questioni disciplinari, come il giurisdizionalismo, il giuseppinismo ed il gallicanesimo, in cui i governi secolari non volevano solo proteggere la Chiesa ma anche controllarla. Questa situazione fu forte nel XVIII secolo
Secondo uno scambio di corrispondenza con il cardinale de Tencin, Papa Benedetto XIV (1675-1758) si lamentò del fatto che i teologi sperperassero le loro forze in dispute in questioni di poca importanza, senza accorgersi delle dottrine che provenivano dall'Inghilterra.
Infatti, proprio da lì venne il deismo illuminista, una religione naturale in cui vi è un dio svincolato dai dogmi.
Questa "religione" lasciò la serenità insulare britannica (ove tra l'altro, contribuì a formare la corrente della Chiesa anglicana chiamata "Chiesa larga") e diventò particolarmente aspro e sarcastico nell'Europa continentale, in particolare in Francia.
Con Voltaire (1694-1778) e gli altri "philosophes", si aprì una fase in cui il deismo si fece fortemente caustico contro la Chiesa ed il Cristianesimo.
In una corrispondenza con Helvetius, Voltaire scrisse che "la pace si troverà strangolando l'ultimo giansenista con le budella dell'ultimo gesuita" e si fece chiamare "Christomoque", ossia "derisore di Cristo".
Questi ultimi furono forti tra la gente che nutriva ancora affetto religioso e devozione ma, a causa delle già citate divisioni, il clero fu in crisi.
Nel confronto con i "philosophes" le strutture ecclesiastiche risultarono impreparate mentre il pensiero illuminista stava avanzando diventando incontrastabile con la Rivoluzione francese il 14 luglio 1789.
Con la redazione della Costituzione civile del clero in Francia (1790) la situazione fu drammatica.
Qui, si creò lo scontro tra clero costituzionale (che si riconobbe in un nuovo ordinamento religioso voluto dal governo rivoluzionario, che formò una Chiesa autonoma dal Papato) e quello refrattario che non rimase fedele al Papa.
Questo scontro portò alla politica di scristianizzazione voluta da Jacques René Hebert (1757-1794) in cui la Chiesa fu perseguitata. I preti vennero incarcerati e uccisi, le chiese vennero chiuse e trasformate in stalle, uffici, depositi o vennero usate per un culto neopagano della Dea Ragione.
Con Napoleone, si risistemò la situazione religiosa ma ci furono altri problemi con il Papato.
Gli avvenimenti precedenti colpirono così profondamente da rendere inefficace la Restaurazione.
Infatti, nel XIX e nel XX secolo emersero nuovi pensieri (come quelli di Marx e Nietzsche ) che non contemplarono più Dio nella vita pubblica e che crearono i mostri come Nazismo e Comunismo.
Oggi, questi pensieri risultano sconfitti sul piano politico ma su quello ideologico hanno fatto presa.
Lo dimostrano la scarsa considerazione verso i valori della vita e della famiglia, l'irrisione verso la fede e la volontà di omettere ogni riferimento pubblico alla tradizione giudaico-cristiana, come nel caso della Costituzione dell'Unione Europea.
Il mondo cristiano deve essere unito, specialmente ora che vi è un attacco contro il Papa, per via del caso dei preti pedofili, un caso che (pur essendo presente e molto grave) è stato strumentalizzato per attaccare la Chiesa.
Termino esprimendo il mio pensiero con questa poesia da me scritta.
L'ARVULU DI LA VITA
Fù Ghjuda in suminà...su lu campu di Beniaminu...
induve...sanza li rosi...li spini...
pè vulè bonu di Maria Virgini...et pè lu Spiritu Divinu...
et Novu et Forti...un Arvulu nascìu...
et cù la gragnola...nunda potini li toni et li lampi...
com'oghje...et a vena li So' ràdiche lu dragu manghjà ùn pudarà...
comu purtà a Quellu mai ùn pudarà la morti...
ché quellu stissu hè la Vita...pè l'omu chì Spiranza avarà!
Cordiali saluti.

mercoledì 19 maggio 2010

ARGENTINA? UNA NAZIONE ITALIANA!








Cari amici ed amiche.











Il giornalista Marcello De Cecco de La Repubblica diceva:
"Gli italiani, si sa, furono una nazione di emigranti. In molti secoli si sparsero in tutti e quattro gli angoli della terra. Solo in due Paesi essi tuttavia costituiscono la maggioranza della popolazione: in Italia e in Argentina."

Viste le mie posizioni politiche, è raro che io sia d'accordo con un giornalista de "La Repubblica" ma De Cecco ha scritto una grande verità.

Il "caso argentino" è forse più unico che raro. Qui non vi fu solo un fenomeno di emigrazione ma una vera e propria "colonizzazione" di terre.

Già dalla seconda metà del XVIII, molti italiani vennero in Argentina. Pensiamo ai numerosi patrioti argentini, come Manuel Belgrano o José Manuel Castelli, che (visti anche i cognomi) furono di origini italiane.

Se oggi c'è l'Argentina fu merito anche degli Italiani.

In pratica, gli italiani non emigrarono in un Paese esistente ma contribuirono a costruire un nuovo Paese.

L'emigrazione italiana in Argentina si fece particolarmente massiccia tra il 1880 ed il 1929, con una differenza.

Tra il 1880 ed il 1884 il 59% degli italiani emigrati provenne dal Nord. Poi, questa percentuale decrebbe e tra il 1925 ed il 1929 le percentuali si ribaltarono. Infatti, su 235.065 italiani, solo il 14,40 % venne dal Nord mentre il 33,10% venne dal Centro ed il 52,50 venne dal Sud, dalla Sardegna e dalla Sicilia.

L'emigrazione proseguì fino al 1976.

Oggi, circa il 50% degli argentini è di origini italiane. A Buenos Aires due terzi della popolazione è di origini italiane. Si calcola che più 20000000 di argentini abbia ascendenze italiane.

Molti di questi parlano spagnolo perché nel XIX secolo non vi era ancora l'italiano standardizzato ma i dialetti.

E così si formarono gerghi come il "sicignolu" (che citai quando parlai degli italiani in Uruguay) o il "lunfardo", una lingua ibrida tra spagnolo e lombardo.
Molti furono i siciliani a emigrare in Argentina.
Io ho conosciuto alcuni discendenti di galatesi (persone di Galati Mamertino, Comune della Provincia di Messina e paese d'origine di mia madre) che raccontavano delle loro attività in Argentina.

Secondo le stime di Ethnologue, circa 1500000 di italo-argentini sono italofoni, tra questi, oltre 500000 sono italiani censiti dall'AIRE. Di questi circa il 63% ha partecipato alle elezioni politiche del 2008. Quindi, hanno interesse verso le questioni del nostro Paese. Inoltre, vi sono molti giornali di lingua italiana.

La presenza italiana, lasciò la sua influenza anche nella cucina argentina. Essa contempla i tallarines (tagliatelle), ravioles (ravioli), canelones (cannelloni), il pesto, il chitroncelo (il limoncello) e la fainà (un piatto simile alla farinata ligure, pietanza fatta con faerina di ceci).

Inoltre, l'influenza italiana si vede nella cultura argentina. Addirittura, gli italiani furono importanti anche nella storia del calcio argentino. Pensiamo ai giocatori con cognomi come Esteban Cambiasso, Javier Zanetti, Javier Pastore o Nicolas Burdisso o anche alla fondazione di clubs importanti come il Boca Juniors. Questo club fu fondato da dei genovesi . Infatti, quelli del Boca sono chiamati xeneizes, ossia genovesi.
Pensiamo anche a figure il vescovo Jorge Mario Bergoglio o il compositore Carlos D'Alessio.
Inoltre, fatemelo dire, non posso non citare Pablo Miroli e Silvia Beatriz Quadranti, che collaborano in questo blog.
Possiamo quindi dire che gli italiani furono un elemento costitutivo dell'Argentina.
Anzi, furono un ELEMENTO FONDANTE di quel Paese sudamericano.

Cordiali saluti.































CODICE DA VINCI, DUE PAROLE











Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, esprimo il mio cordoglio per il giornalista Fabio Polenghi che è rimasto ucciso durante gli scontri in Thailandia.
E' morto un uomo che era finito in un teatro di guerra per guadagnarsi il pane.
Detto questo, vorrei dire due parole sul "Codice da Vinci", il romanzo pubblicato nel 2003 da Dan Brown.
Su questo libro (e sulla sua trasposizione cinematografica del 2006) si è detto molto.
La trama la conosciamo tutti e parla di un intrigo intorno ad un segreto che riguarda Gesù ed una sua presunta relazione con Maria Maddalena e vi sono omicidi ed una ricerca di indizi con cui il protagonista Robert Langdon (che nel film è impersonato da Tom Hanks) potrà scoprire l'arcano. Pertanto non mi soffermo sulla trama.
Il punto è un altro e riguarda le fonti e la critica del romanzo.
Da cattolico praticante non approvo questo romanzo.
Esso, però, è complesso vale la pena di analizzarlo.
Nel corpo di questo romanzo vi sono temi che si riconducono alla simbologia medioevale, ai Templari ed elementi gnostici.
Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso composito che sorse tra il I ed il III AD. In esso vi è una forma di Cristianesimo che vede la Salvezza solo nella Conoscenza (gnosis) e che contempla l'uso di Vangeli apocrifi (detti gnostici) e considera il Dio del Vecchio Testamento come il Demiurgo (o un dio minore) e ha riferimenti anche nei culti orientali.
Tra i Vangeli gnostici ve n'è anche uno che parla del tema centrale del "Codice da Vinci".
Può darsi che Brown abbia attinto da questo testo gnostico, da cui prende spunto anche l'Islam.
Infatti, questa religione parla di Gesù (che viene visto come profeta) che al momento della crocifissione viene miracolosamennte rimosso dalla croce e sostituito con un'altra persona.
Quel Vangelo gnostico parla di un Gesù che quando venne crocifisso si "divise".
Infatti, secondo questo testo il Cristo (la parte divina) lasciò la croce mentre Gesù (l'uomo) sopravvisse.
Sulla simbologia medioevale, si può dire che l'autore abbia dato una sua interpretazione.
In realtà, esse hanno ben altri significati.
Pensiamo ai gargoyles che adornano le chiese gotiche.
Secondo la tradizione, esso fu la raffigurazione del drago Gargouille fu ucciso a Rouen (in Francia) dal sacerdote e santo Romanus.
Da lì si ricavò il gargoyle che servì come figura mostruosa che doveva tenere il male lontano dalla chiesa.
La stessa funzione è del coccodrillo appeso ed incatenato sulla volta del Santuario della Beata Vergine di Grazie (Curtatone, Mantova, nella foto) o degli "omini verdi" scolpiti nella Cappella di Rosslyn, già citata nel link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/rosslyn-alcune-considerazioni.html. Anche l'acquasantiera della chiesa di Rennes Le Chateau, che raffigura un mostro demoniaco sotto il bacile che contiene l'Acqua Santa (nella foto), può essere reinterpretata in questo senso.
Mi ricordo di una frase detta dal parroco di Roncoferraro (che oggi non c'è più, in quanto trasferito) durante un'omelia.
Mi ricordo molto bene le parole che più o meno dicevano che anche l'Acqua Santa serve a sconfiggere il diavolo, come la Vergine Maria.
Guarda caso, la figura mostruosa è schiacciata dal bacile.
Rennes Le Chateau e Rosslyn sono citati in questo romanzo.
Quindi, quella di Dan Brown è un'interpretazione molto "fantasiosa" e più atta ad attaccare la Chiesa che non a raccontare la storia.
Questo romanzo punta ad attaccare la Chiesa, attaccando i dogmi.
Sembra un testo realizzato dagli illuministi inglesi del Settecento (come John Locke, John Toland ed Antony Collins) che cercavano di presentare un "Cristianesimo senza Rivelazione", e trasformato quasi in una sorta di deismo, che varcata la Manica divenne causticamente anticlericale ed anticattolico. In verità, un germe di anticattolicesimo era già presente nel pensiero inglese. Basti pensare a Locke che affermò che nella società doveva esserci tolleranza per tutti meno che per i "papisti".
Arrivando in Francia, questo pensiero si esasperò.
Nel caso degli illuministi ci fu una Chiesa che (nonostante il declino) ebbe la sua forza nel sentimento religioso e nella pietas della gente.
Oggi, tutto questo non c'è.
Il poeta inglese (e cattolico) Chesterton diceva:
"Quando non si crede più in Dio si inizia a credere in tutto".
Il rischio è quello di vedere una società allo sbando.
Tutti i cristiani (e in particolare noi cattolici) abbiamo il dovere di difendere il nostro patrimonio, specialmente oggi in questi tempi in cui la fede è irrisa (ed io ne so qualcosa) ed i valori come la vita e la famiglia sono calpestati.
Cordiali saluti.















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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.