Cari amici ed amiche.
Aiutandomi anche con i testi di Jean Delumeau, Luigi Mezzadri, Mario Rosa, Alfonso Prandi, Jean Leflon e Mario Rosa,voglio parlare della secolarizzazione, ossia quel processo di abbandono della sfera religiosa da parte della società, che oggi è molto espasperato.
Esso viene da lontano.
Nel XIV secolo (con la "Cattività avignonese" dei Papi e lo Scisma d'Occidente) il Papato perse la capacità accentratrice sulla Chiesa.
Le Chiese dei vari Stati come Francia, Spagna ed Inghilterra furono sempre più sotto l'orbita dei rispettivi sovrani che puntavano a controllarla e a controllarne i beni.
Questa situazione si rafforzò nel XVI con la Riforma protestante.
Le dottrine di Lutero, Calvino, Butzer, Zwingli, Ecolampadio ed altri si diffusero in modo rapido, anche con l'aiuto dei sovrani secolari che videro in esse un modo per rescindere il rapporto con Roma, aumentare il controllo politico e controllare i beni ecclesiastici.
Furono esempi di ciò, furono il re svedese Gustavo Eriksson Vasa (1496-1560) e quello inglese Enrico VIII (1491-1547, nella foto).
Con il Concilio di Trento (1545-1563) si evitò la possibile fine della Chiesa cattolica che ebbe una ripresa.
Questo avvenne anche grazie ad importanti riforme come l'obbligo dei vescovi di stare nelle diocesi ed una migliore formazione del clero in seminario.
La situazione della Chiesa si deteriorò quando con le lacerazioni interne portate in parte da questioni dottrinali, come il giansenismo ed il molinismo, e in parte da questioni disciplinari, come il giurisdizionalismo, il giuseppinismo ed il gallicanesimo, in cui i governi secolari non volevano solo proteggere la Chiesa ma anche controllarla. Questa situazione fu forte nel XVIII secolo
Secondo uno scambio di corrispondenza con il cardinale de Tencin, Papa Benedetto XIV (1675-1758) si lamentò del fatto che i teologi sperperassero le loro forze in dispute in questioni di poca importanza, senza accorgersi delle dottrine che provenivano dall'Inghilterra.
Infatti, proprio da lì venne il deismo illuminista, una religione naturale in cui vi è un dio svincolato dai dogmi.
Questa "religione" lasciò la serenità insulare britannica (ove tra l'altro, contribuì a formare la corrente della Chiesa anglicana chiamata "Chiesa larga") e diventò particolarmente aspro e sarcastico nell'Europa continentale, in particolare in Francia.
Con Voltaire (1694-1778) e gli altri "philosophes", si aprì una fase in cui il deismo si fece fortemente caustico contro la Chiesa ed il Cristianesimo.
In una corrispondenza con Helvetius, Voltaire scrisse che "la pace si troverà strangolando l'ultimo giansenista con le budella dell'ultimo gesuita" e si fece chiamare "Christomoque", ossia "derisore di Cristo".
Questi ultimi furono forti tra la gente che nutriva ancora affetto religioso e devozione ma, a causa delle già citate divisioni, il clero fu in crisi.
Nel confronto con i "philosophes" le strutture ecclesiastiche risultarono impreparate mentre il pensiero illuminista stava avanzando diventando incontrastabile con la Rivoluzione francese il 14 luglio 1789.
Con la redazione della Costituzione civile del clero in Francia (1790) la situazione fu drammatica.
Qui, si creò lo scontro tra clero costituzionale (che si riconobbe in un nuovo ordinamento religioso voluto dal governo rivoluzionario, che formò una Chiesa autonoma dal Papato) e quello refrattario che non rimase fedele al Papa.
Questo scontro portò alla politica di scristianizzazione voluta da Jacques René Hebert (1757-1794) in cui la Chiesa fu perseguitata. I preti vennero incarcerati e uccisi, le chiese vennero chiuse e trasformate in stalle, uffici, depositi o vennero usate per un culto neopagano della Dea Ragione.
Con Napoleone, si risistemò la situazione religiosa ma ci furono altri problemi con il Papato.
Gli avvenimenti precedenti colpirono così profondamente da rendere inefficace la Restaurazione.
Infatti, nel XIX e nel XX secolo emersero nuovi pensieri (come quelli di Marx e Nietzsche ) che non contemplarono più Dio nella vita pubblica e che crearono i mostri come Nazismo e Comunismo.
Oggi, questi pensieri risultano sconfitti sul piano politico ma su quello ideologico hanno fatto presa.
Lo dimostrano la scarsa considerazione verso i valori della vita e della famiglia, l'irrisione verso la fede e la volontà di omettere ogni riferimento pubblico alla tradizione giudaico-cristiana, come nel caso della Costituzione dell'Unione Europea.
Il mondo cristiano deve essere unito, specialmente ora che vi è un attacco contro il Papa, per via del caso dei preti pedofili, un caso che (pur essendo presente e molto grave) è stato strumentalizzato per attaccare la Chiesa.
Termino esprimendo il mio pensiero con questa poesia da me scritta.
L'ARVULU DI LA VITA
Fù Ghjuda in suminà...su lu campu di Beniaminu...
induve...sanza li rosi...li spini...
pè vulè bonu di Maria Virgini...et pè lu Spiritu Divinu...
et Novu et Forti...un Arvulu nascìu...
et cù la gragnola...nunda potini li toni et li lampi...
com'oghje...et a vena li So' ràdiche lu dragu manghjà ùn pudarà...
comu purtà a Quellu mai ùn pudarà la morti...
ché quellu stissu hè la Vita...pè l'omu chì Spiranza avarà!
Cordiali saluti.