Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 20 maggio 2010

SECOLARIZZAZIONE, UNA BREVE ANALISI


Cari amici ed amiche.
Aiutandomi anche con i testi di Jean Delumeau, Luigi Mezzadri, Mario Rosa, Alfonso Prandi, Jean Leflon e Mario Rosa,voglio parlare della secolarizzazione, ossia quel processo di abbandono della sfera religiosa da parte della società, che oggi è molto espasperato.
Esso viene da lontano.
Nel XIV secolo (con la "Cattività avignonese" dei Papi e lo Scisma d'Occidente) il Papato perse la capacità accentratrice sulla Chiesa.
Le Chiese dei vari Stati come Francia, Spagna ed Inghilterra furono sempre più sotto l'orbita dei rispettivi sovrani che puntavano a controllarla e a controllarne i beni.
Questa situazione si rafforzò nel XVI con la Riforma protestante.
Le dottrine di Lutero, Calvino, Butzer, Zwingli, Ecolampadio ed altri si diffusero in modo rapido, anche con l'aiuto dei sovrani secolari che videro in esse un modo per rescindere il rapporto con Roma, aumentare il controllo politico e controllare i beni ecclesiastici.
Furono esempi di ciò, furono il re svedese Gustavo Eriksson Vasa (1496-1560) e quello inglese Enrico VIII (1491-1547, nella foto).
Con il Concilio di Trento (1545-1563) si evitò la possibile fine della Chiesa cattolica che ebbe una ripresa.
Questo avvenne anche grazie ad importanti riforme come l'obbligo dei vescovi di stare nelle diocesi ed una migliore formazione del clero in seminario.
La situazione della Chiesa si deteriorò quando con le lacerazioni interne portate in parte da questioni dottrinali, come il giansenismo ed il molinismo, e in parte da questioni disciplinari, come il giurisdizionalismo, il giuseppinismo ed il gallicanesimo, in cui i governi secolari non volevano solo proteggere la Chiesa ma anche controllarla. Questa situazione fu forte nel XVIII secolo
Secondo uno scambio di corrispondenza con il cardinale de Tencin, Papa Benedetto XIV (1675-1758) si lamentò del fatto che i teologi sperperassero le loro forze in dispute in questioni di poca importanza, senza accorgersi delle dottrine che provenivano dall'Inghilterra.
Infatti, proprio da lì venne il deismo illuminista, una religione naturale in cui vi è un dio svincolato dai dogmi.
Questa "religione" lasciò la serenità insulare britannica (ove tra l'altro, contribuì a formare la corrente della Chiesa anglicana chiamata "Chiesa larga") e diventò particolarmente aspro e sarcastico nell'Europa continentale, in particolare in Francia.
Con Voltaire (1694-1778) e gli altri "philosophes", si aprì una fase in cui il deismo si fece fortemente caustico contro la Chiesa ed il Cristianesimo.
In una corrispondenza con Helvetius, Voltaire scrisse che "la pace si troverà strangolando l'ultimo giansenista con le budella dell'ultimo gesuita" e si fece chiamare "Christomoque", ossia "derisore di Cristo".
Questi ultimi furono forti tra la gente che nutriva ancora affetto religioso e devozione ma, a causa delle già citate divisioni, il clero fu in crisi.
Nel confronto con i "philosophes" le strutture ecclesiastiche risultarono impreparate mentre il pensiero illuminista stava avanzando diventando incontrastabile con la Rivoluzione francese il 14 luglio 1789.
Con la redazione della Costituzione civile del clero in Francia (1790) la situazione fu drammatica.
Qui, si creò lo scontro tra clero costituzionale (che si riconobbe in un nuovo ordinamento religioso voluto dal governo rivoluzionario, che formò una Chiesa autonoma dal Papato) e quello refrattario che non rimase fedele al Papa.
Questo scontro portò alla politica di scristianizzazione voluta da Jacques René Hebert (1757-1794) in cui la Chiesa fu perseguitata. I preti vennero incarcerati e uccisi, le chiese vennero chiuse e trasformate in stalle, uffici, depositi o vennero usate per un culto neopagano della Dea Ragione.
Con Napoleone, si risistemò la situazione religiosa ma ci furono altri problemi con il Papato.
Gli avvenimenti precedenti colpirono così profondamente da rendere inefficace la Restaurazione.
Infatti, nel XIX e nel XX secolo emersero nuovi pensieri (come quelli di Marx e Nietzsche ) che non contemplarono più Dio nella vita pubblica e che crearono i mostri come Nazismo e Comunismo.
Oggi, questi pensieri risultano sconfitti sul piano politico ma su quello ideologico hanno fatto presa.
Lo dimostrano la scarsa considerazione verso i valori della vita e della famiglia, l'irrisione verso la fede e la volontà di omettere ogni riferimento pubblico alla tradizione giudaico-cristiana, come nel caso della Costituzione dell'Unione Europea.
Il mondo cristiano deve essere unito, specialmente ora che vi è un attacco contro il Papa, per via del caso dei preti pedofili, un caso che (pur essendo presente e molto grave) è stato strumentalizzato per attaccare la Chiesa.
Termino esprimendo il mio pensiero con questa poesia da me scritta.
L'ARVULU DI LA VITA
Fù Ghjuda in suminà...su lu campu di Beniaminu...
induve...sanza li rosi...li spini...
pè vulè bonu di Maria Virgini...et pè lu Spiritu Divinu...
et Novu et Forti...un Arvulu nascìu...
et cù la gragnola...nunda potini li toni et li lampi...
com'oghje...et a vena li So' ràdiche lu dragu manghjà ùn pudarà...
comu purtà a Quellu mai ùn pudarà la morti...
ché quellu stissu hè la Vita...pè l'omu chì Spiranza avarà!
Cordiali saluti.

mercoledì 19 maggio 2010

ARGENTINA? UNA NAZIONE ITALIANA!








Cari amici ed amiche.











Il giornalista Marcello De Cecco de La Repubblica diceva:
"Gli italiani, si sa, furono una nazione di emigranti. In molti secoli si sparsero in tutti e quattro gli angoli della terra. Solo in due Paesi essi tuttavia costituiscono la maggioranza della popolazione: in Italia e in Argentina."

Viste le mie posizioni politiche, è raro che io sia d'accordo con un giornalista de "La Repubblica" ma De Cecco ha scritto una grande verità.

Il "caso argentino" è forse più unico che raro. Qui non vi fu solo un fenomeno di emigrazione ma una vera e propria "colonizzazione" di terre.

Già dalla seconda metà del XVIII, molti italiani vennero in Argentina. Pensiamo ai numerosi patrioti argentini, come Manuel Belgrano o José Manuel Castelli, che (visti anche i cognomi) furono di origini italiane.

Se oggi c'è l'Argentina fu merito anche degli Italiani.

In pratica, gli italiani non emigrarono in un Paese esistente ma contribuirono a costruire un nuovo Paese.

L'emigrazione italiana in Argentina si fece particolarmente massiccia tra il 1880 ed il 1929, con una differenza.

Tra il 1880 ed il 1884 il 59% degli italiani emigrati provenne dal Nord. Poi, questa percentuale decrebbe e tra il 1925 ed il 1929 le percentuali si ribaltarono. Infatti, su 235.065 italiani, solo il 14,40 % venne dal Nord mentre il 33,10% venne dal Centro ed il 52,50 venne dal Sud, dalla Sardegna e dalla Sicilia.

L'emigrazione proseguì fino al 1976.

Oggi, circa il 50% degli argentini è di origini italiane. A Buenos Aires due terzi della popolazione è di origini italiane. Si calcola che più 20000000 di argentini abbia ascendenze italiane.

Molti di questi parlano spagnolo perché nel XIX secolo non vi era ancora l'italiano standardizzato ma i dialetti.

E così si formarono gerghi come il "sicignolu" (che citai quando parlai degli italiani in Uruguay) o il "lunfardo", una lingua ibrida tra spagnolo e lombardo.
Molti furono i siciliani a emigrare in Argentina.
Io ho conosciuto alcuni discendenti di galatesi (persone di Galati Mamertino, Comune della Provincia di Messina e paese d'origine di mia madre) che raccontavano delle loro attività in Argentina.

Secondo le stime di Ethnologue, circa 1500000 di italo-argentini sono italofoni, tra questi, oltre 500000 sono italiani censiti dall'AIRE. Di questi circa il 63% ha partecipato alle elezioni politiche del 2008. Quindi, hanno interesse verso le questioni del nostro Paese. Inoltre, vi sono molti giornali di lingua italiana.

La presenza italiana, lasciò la sua influenza anche nella cucina argentina. Essa contempla i tallarines (tagliatelle), ravioles (ravioli), canelones (cannelloni), il pesto, il chitroncelo (il limoncello) e la fainà (un piatto simile alla farinata ligure, pietanza fatta con faerina di ceci).

Inoltre, l'influenza italiana si vede nella cultura argentina. Addirittura, gli italiani furono importanti anche nella storia del calcio argentino. Pensiamo ai giocatori con cognomi come Esteban Cambiasso, Javier Zanetti, Javier Pastore o Nicolas Burdisso o anche alla fondazione di clubs importanti come il Boca Juniors. Questo club fu fondato da dei genovesi . Infatti, quelli del Boca sono chiamati xeneizes, ossia genovesi.
Pensiamo anche a figure il vescovo Jorge Mario Bergoglio o il compositore Carlos D'Alessio.
Inoltre, fatemelo dire, non posso non citare Pablo Miroli e Silvia Beatriz Quadranti, che collaborano in questo blog.
Possiamo quindi dire che gli italiani furono un elemento costitutivo dell'Argentina.
Anzi, furono un ELEMENTO FONDANTE di quel Paese sudamericano.

Cordiali saluti.































CODICE DA VINCI, DUE PAROLE











Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, esprimo il mio cordoglio per il giornalista Fabio Polenghi che è rimasto ucciso durante gli scontri in Thailandia.
E' morto un uomo che era finito in un teatro di guerra per guadagnarsi il pane.
Detto questo, vorrei dire due parole sul "Codice da Vinci", il romanzo pubblicato nel 2003 da Dan Brown.
Su questo libro (e sulla sua trasposizione cinematografica del 2006) si è detto molto.
La trama la conosciamo tutti e parla di un intrigo intorno ad un segreto che riguarda Gesù ed una sua presunta relazione con Maria Maddalena e vi sono omicidi ed una ricerca di indizi con cui il protagonista Robert Langdon (che nel film è impersonato da Tom Hanks) potrà scoprire l'arcano. Pertanto non mi soffermo sulla trama.
Il punto è un altro e riguarda le fonti e la critica del romanzo.
Da cattolico praticante non approvo questo romanzo.
Esso, però, è complesso vale la pena di analizzarlo.
Nel corpo di questo romanzo vi sono temi che si riconducono alla simbologia medioevale, ai Templari ed elementi gnostici.
Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso composito che sorse tra il I ed il III AD. In esso vi è una forma di Cristianesimo che vede la Salvezza solo nella Conoscenza (gnosis) e che contempla l'uso di Vangeli apocrifi (detti gnostici) e considera il Dio del Vecchio Testamento come il Demiurgo (o un dio minore) e ha riferimenti anche nei culti orientali.
Tra i Vangeli gnostici ve n'è anche uno che parla del tema centrale del "Codice da Vinci".
Può darsi che Brown abbia attinto da questo testo gnostico, da cui prende spunto anche l'Islam.
Infatti, questa religione parla di Gesù (che viene visto come profeta) che al momento della crocifissione viene miracolosamennte rimosso dalla croce e sostituito con un'altra persona.
Quel Vangelo gnostico parla di un Gesù che quando venne crocifisso si "divise".
Infatti, secondo questo testo il Cristo (la parte divina) lasciò la croce mentre Gesù (l'uomo) sopravvisse.
Sulla simbologia medioevale, si può dire che l'autore abbia dato una sua interpretazione.
In realtà, esse hanno ben altri significati.
Pensiamo ai gargoyles che adornano le chiese gotiche.
Secondo la tradizione, esso fu la raffigurazione del drago Gargouille fu ucciso a Rouen (in Francia) dal sacerdote e santo Romanus.
Da lì si ricavò il gargoyle che servì come figura mostruosa che doveva tenere il male lontano dalla chiesa.
La stessa funzione è del coccodrillo appeso ed incatenato sulla volta del Santuario della Beata Vergine di Grazie (Curtatone, Mantova, nella foto) o degli "omini verdi" scolpiti nella Cappella di Rosslyn, già citata nel link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/rosslyn-alcune-considerazioni.html. Anche l'acquasantiera della chiesa di Rennes Le Chateau, che raffigura un mostro demoniaco sotto il bacile che contiene l'Acqua Santa (nella foto), può essere reinterpretata in questo senso.
Mi ricordo di una frase detta dal parroco di Roncoferraro (che oggi non c'è più, in quanto trasferito) durante un'omelia.
Mi ricordo molto bene le parole che più o meno dicevano che anche l'Acqua Santa serve a sconfiggere il diavolo, come la Vergine Maria.
Guarda caso, la figura mostruosa è schiacciata dal bacile.
Rennes Le Chateau e Rosslyn sono citati in questo romanzo.
Quindi, quella di Dan Brown è un'interpretazione molto "fantasiosa" e più atta ad attaccare la Chiesa che non a raccontare la storia.
Questo romanzo punta ad attaccare la Chiesa, attaccando i dogmi.
Sembra un testo realizzato dagli illuministi inglesi del Settecento (come John Locke, John Toland ed Antony Collins) che cercavano di presentare un "Cristianesimo senza Rivelazione", e trasformato quasi in una sorta di deismo, che varcata la Manica divenne causticamente anticlericale ed anticattolico. In verità, un germe di anticattolicesimo era già presente nel pensiero inglese. Basti pensare a Locke che affermò che nella società doveva esserci tolleranza per tutti meno che per i "papisti".
Arrivando in Francia, questo pensiero si esasperò.
Nel caso degli illuministi ci fu una Chiesa che (nonostante il declino) ebbe la sua forza nel sentimento religioso e nella pietas della gente.
Oggi, tutto questo non c'è.
Il poeta inglese (e cattolico) Chesterton diceva:
"Quando non si crede più in Dio si inizia a credere in tutto".
Il rischio è quello di vedere una società allo sbando.
Tutti i cristiani (e in particolare noi cattolici) abbiamo il dovere di difendere il nostro patrimonio, specialmente oggi in questi tempi in cui la fede è irrisa (ed io ne so qualcosa) ed i valori come la vita e la famiglia sono calpestati.
Cordiali saluti.















martedì 18 maggio 2010

LA STORIA DI SIMONA, UNA GIOVANE VOLENTEROSA

Cari amici ed amiche.

Vorrei parlarvi dei giovani. Lo faccio portando alla vostra attenzione la storia di Simona, una ragazza di 27 anni che vive nel Napoletano.
Ella è titolare di un'erboristeria e credo che la sua storia possa fare capire che i giovani hanno dei valori come il lavoro, la serietà ed anche l'amore per quello che fanno e per il futuro.
Simona si è creata questa sua attività e non ha avuto la "pappa pronta". E' riuscita a realizzare questo suo sogno grazie alla caparbietà, alla buona volontà e alla dedizione verso il suo lavoro.
Da quello che mi aveva detto, lei aveva cominciato dando lezioni e per poi iniziare a costruire questa sua attività, piano piano.
Certo, avrà fatto anche una certa fatica ma alla fine è riuscita a realizzare il suo sogno.
In una società del "tutto e subito" come quella di oggi, storie come quelle di Simona e di tanti altri suoi coetanei con esperienze simili possono non sembrare allettanti.
In realtà, sono proprio queste storie le migliori e da prendere come esempio.
Infatti, i veri successi sono quelli ottenuti dopo mille difficoltà.
Io credo che storie come quelle di Simona rappresentino quella "maggioranza silenziosa" di giovani che hanno buona volontà.
Storie simili meritano molta attenzione.
Vi sono già amministrazioni molto lungimiranti, come quella della Regione Lombardia, che già stanno mettendo in piedi progetti atti a valorizzare i giovani.
Infatti, i giovani sono il futuro della nostra società. Molto spesso si ha paura di loro perché si punta a volere mantenere lo "status quo".
Questo è un errore.
Vi porto un esempio che può sembrare banale ma che nella realtà non lo è.
A Villimpenta (Mantova) vi è il Comitato delle Manifestazioni che si occupa delle sagre e delle feste paesane.
Lì i giovani sono molto coinvolti e le feste di Villimpenta sono molto rinomate e piene di attività. Un discorso analogo si può fare per Castel d'Ario o altre realtà.
Sarebbe una bella cosa se anche qui a Roncoferraro, ad esempio, ci fosse un processo analogo a quello che c'è a Villimpenta o in altre parti, con un maggiore coinvolgimento dei giovani nelle attività del locale Comitato delle Manifestazioni.
Lo dico senza volere fare polemica. I fatti dimostrano che a Villimpenta, ad esempio, c'è più vitalità.
Mi rifiuto di credere che a Roncoferraro non ci siano dei giovani volenterosi. Lo dico senza volere fare polemica ma voglio anche essere diretto nel parlare. Il mio è un pensiero noto.
Io sono convinto che i giovani non manchino ma credo anche che vadano incoraggiati ed ascoltati.
Termino, invitandovi a visitare la pagina dedicata all'"Erboristeria l'Iris", l'attività di Simona che si trova in Via 4 Martiri 16 Mugnano di Napoli (Napoli).
Credo che valga la pena visitarla.
Cordiali saluti.

RONCOFERRARO (MANTOVA) COME TORRACA (SALERNO), NELL'AVANGUARDIA DELL'ILLUMINAZIONE




Cari amici ed amiche.


Vorrei rilanciare una mia proposta fatta l'anno scorso.
Lo faccio facendovi leggere il testo dell'istanza che consegnai al Comune di Roncoferraro, in Provincia di Mantova:


"PROPOSTA PER LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE


Alla cortese attenzione del sindaco Candido Roveda, dei membri della Giunta e dei signori consiglieri.

Oggetto: Proposta per il risparmio energetico nella pubblica illuminazione.

Egregio signor sindaco, egregi signori assessori e consiglieri comunali.

Come privato cittadino che si tiene informato e che è attento al territorio, vorrei proporre a voi un sistema che potrebbe garantire il risparmio energetico, tema a cui siete sensibili.
Vorrei proporre di sostituire gli attuali impianti della publica illuminazione (che funzionano a lampade ad incandescenza a sodio) con dispositivi a diodi LED. Questa soluzione è già stata praticata a Torraca (Comune del Cilento, in provincia di Salerno) e già sta garantendo un risparmio energetico del 75%. Inoltre, i diodi LED garantiscono una maggiore durata rispetto alle lampade tradizionali.
Ringraziando della cortese attenzione, porgo i miei cordiali saluti.


Antonio Gabriele Fucilone."

A questa mia istanza (protocollata in municipio il 22 agosto 2009) aggiungo anche un'altra cosa. I diodi LED riducono anche la questione dell'inquinamento luminoso che tanto fastidio dà ad associazioni come quella degli astrofili.
Tenendo conto della vastità del territorio comunale che consta di un capoluogo (Roncoferraro) e di 10 frazioni (Barabassolo, Villa Garibaldi, Cadè, Castelletto Borgo, Pontemerlano, Barbasso, Garolda, Governolo, Casale e Nosedole), una soluzione del genere potrebbe essere utile.
A Torraca (comune del Salernitano) questa soluzione sta risolvendo molti problemi e credo che vada presa come esempio.
Roncoferraro può diventare un "Comune pilota" per l'uso di questo tipo illuminazione pubblica in tutta la Provincia di Mantova.
Io spero di essere ascoltato.
Cordiali saluti.






lunedì 17 maggio 2010

ROSSLYN, ALCUNE CONSIDERAZIONI


Cari amici ed amiche.
Prima di iniziare vorrei dire che sono vicino ai familiari e ai cari dei due soldati che sono morti a causa di un vile attentato in Afghanistan.
Mi dispiace veramente per quanto è a loro successo.
Mi domando come possano alcuni uomini disprezzare la vita a tale punto da uccidere i loro simili.
Sono vicino anche ai feriti e ai loro cari.
Detto questo, vorrei parlare di nuovo della Cappella di Rosslyn.
Di questo edificio sacro che si trova in Scozia, ho parlato anche in un precedente post (http://thecandelabra.blogspot.com/2009/11/rosslyn-una-bibbia-di-pietra.html).
Intorno a questo chiesa vi sono i misteri.
Le decorazioni sono per certi versi enigmatiche, anche se, forse, potrei averle decifrate.
Il problema è che oggi potrebbero non esserci più le decorazioni originali.
Guardate la foto a destra. Nei due lati (tra una finestra e l'altra) vi sono delle specie di nicchie.
In esse potrebbero esserci state delle statue che oggi sono assenti.
Mi sono accorto di ciò, anche guardando il portale della Lalà Mustafà Pascià Camii (Moschea del Pascià Lalà Mustafà, Famagosta, Cipro) che prima del 1571 fu la cattedrale di San Nicola.
Quel portale aveva delle statue e gli elementi architettonici che le accoglievano erano simili a quelli che si vedono a Rosslyn.
Secondo me, quelle statue potrebbero essere state tolte con la Riforma scozzese (1560) ma la famiglia dei Sinclair, il cui esponente William fu il fondatore della chiesa, rimase cattolica fino agli inizi del XVIII secolo. Da quel momento fino al 1861 la chiesa rimase chiusa. Poi venne riaperta al culto anglicano.
Tra l'altro, la chiesa fu colpita da un incendio. Sotto questa luce creano ancora più mistero le parole dello scrittore scozzese Walter Scott (15 agosto 1771-21 settembre 1832) che scrisse :
" Quella orgogliosa cappella appare tutta avvolta nelle fiamme, quando uno dei signori di Roslin giace nella bara, ogni barone, con il suo lenzuolo funebre di zibellino, avvolto nella sua armatura...Incendiati gli alti parapetti e pinnacoli, incendiato ogni suo supporto con i suoi decori intagliati, essi bruciano così, quando la morte è vicina alla dinastia dei signori di Saint Clair".
Questa situazione è un elemento che rende ancora più difficile la lettura di questo monumento che ha molti misteri.
Cordiali saluti.

domenica 16 maggio 2010

DAL MILAN AL MANTOVA, ALCUNE CONSIDERAZIONI

Cari amici ed amiche.

Il Campionato di calcio di Serie A è appena finito e credo che valga la pena esprimere qualche considerazione.
Onore all'Inter che ha vinto il torneo e alla Roma che l'ha tenuto aperto fino alla fine.
Ora però, vorrei fare qualche considerazione. La faccio anche da tifoso milanista.
Ora, trovo ingiuste le contestazioni mosse dai tifosi rossoneri contro il presidente il Berlusconi.
Ricordiamoci che grazie a lui il Milan ha vinto tanto e per tanti anni è stato un modello per molte altre società di calcio, Inter compresa.
Quindi, trovo queste critiche ingiuste.
Purtroppo, la situazione del calcio italiano non è buona.
Vi invito a leggere i miei articoli http://www.italiachiamaitalia.net/news/136/ARTICLE/154948/2009-06-08.html e http://www.italiachiamaitalia.net/news/136/ARTICLE/17776/2009-10-01.html.
Il nostro calcio ha dei problemi di varia natura.
Ad esempio, esso è molto più tassato di quello di altri Paesi. Ciò frena le società di calcio che non possono permettersi spese folli. Inoltre, qui vi è un'altra complicazione
Se, nella veste di Presidente del Consiglio dei Ministri, Berlusconi facesse qualcosa (come una riduzione delle tasse sul calcio), subito gli avversari ed i mass-media ad essi vicini gli farebbero un "linciaggio mediatico" e lo accuserebbero di "conflitto di interessi".
Già ci sono quelli che lo accusano di varie nefandezze.
Ad esempio, c'è qualche sindaco (della parte avversa) che dice che il suo Comune non ha soldi per colpa del "Patto di stabilità" voluto dal Governo.
A questa persona, vorrei ricordare che il "Patto di stabilità" fu voluto da Prodi.
Forse, ha la memoria corta.
Detto, questo vorrei dire due parole anche sull'AC Mantova.
Questa società di calcio che milita nel Campionato di Serie B ha molti problemi, sia di risultati sul campo che di natura economica.
Ad esempio, vi sono problemi nel pagamento degli stipendi ai giocatori e c'è già chi ha messo in mora la società.
C'è chi vorrebbe creare un anzionariato popolare per rilevare questa società di calcio.
Pur ritenendo interessante questa idea, che è già stata messa in pratica nel Regno Unito, io sono un po' scettico sulla possibilità di metterla in pratica qui da noi.
Per essere competitivi, ci vogliono soldi ed una buona organizzazione.
Ora, tenendo conto di tutta la burocrazia, con l'azionariato popolare, si possono trovare a tempo debito i soldi per comprare i giocatori migliori?
Come si potrebbero organizzare l'assetto societario ed il consiglio di amministrazione di fronte ad un azionariato popolare?
Tenendo conto del fatto che vi sono alcune frange ultrà che a volte puntano a condizionare le partite (creando tensioni) come si possono evitare certi tristi fenomeni, tenendo conto del fatto che tra i "potenziali azionisti",accanto ai tanti buoni tifosi che AMANO VERAMENTE LA PROPRIA SQUADRA (e che sono la maggioranza), vi possano anche questi gruppi estremi?
E poi, con la crisi che c'è, non credo che dei padri di famiglia abbia la voglia di spendere dei loro soldi.
Ho delle perplessità.
Io credo che per salvare il Mantova serva un imprenditore (o una cordata di imprenditori) che abbia tempo, progetti e tanti soldi da investire in questa società.
Poi, magari, qualche quota può essere data ai tifosi, per l'azionariato popolare, sul "modello Roma".
La mia è un'opinione da esterno (in quanto non tifoso del Mantova) ma vorrei indurre tutti ad una riflessione.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.