Cari amici ed amiche.
La finale degli Europei di calcio che si si è disputata tra Spagna ed Italia avrebbe dovuto essere un sogno per gli Azzurri.
Invece, la partita è stata un vero e proprio incubo!
Sembra che tutte le cose si siano girate contro l'Italia nella stessa partita.
La Spagna ha fatto la sua partita e ha vinto meritatamente con un perentorio 4-0.
Gli spagnoli sono stati i più forti e, forse, il 4-0 potrebbe stare stretto a loro.
Infatti, le "furie rosse" avrebbero potuto fare anche 5 o 6 goals.
Per la nostra Nazionale, invece, è stato un incubo.
Non è mai entrata in partita.
L'impegno non è mancato ma la squadra di Cesare Prandelli era scoppiata sul piano fisico.
Resta l'amaro in bocca per avere perso in questo modo una partita così importante ma l'Italia deve andare a testa alta.
Nonostante le circostanze avverse (come il caso delle scommesse e polemiche ad esse correlate), l'Italia è arrivata in finale.
Anche gli spagnoli l'hanno riconosciuto, tanto che il portiere spagnolo Iker Casillas è andato da Prandelli ad abbracciarlo.
Di questo, noi italiani dobbiamo essere fieri.
Chissà cosa diranno ora i "gufi" anti-italiani come Marco Travaglio.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
domenica 1 luglio 2012
Travaglio, che vergogna!
Cari amici ed amiche.
Guardate questa foto che ho preso dal "Minzolini Fan Club di Facebook" e leggete questa sua didascalia:
"TRAVAGLIO: ECCO PERCHE' NON TIFO ITALIA!Siccome la mamma dei cretini è sempre gravida, c'è chi - soprattutto gli onanisti di twitter, più un insettucolo di Radio24 e un tal Macioce del Giornale - continua a menarla sul fatto che tifo contro gli "azzurri" agli Europei. Non mi riferisco a chi ci scherza sopra, com'è giusto che sia (tipo la banda del Misfatto), ma a chi replica con argomenti seriosi, patriottici, nazionalistici: tifare contro la Nazionale di calcio sarebbe disfattismo, tradimento, intelligenza col nemico teutonico.
Se è per questo ho tifato pure per Spagna, Croazia, Irlanda e Inghilterra quando giocavano contro l'Italia. Invece ho tifato per l'Italia in altri tempi, quando a simboleggiarla erano i Bearzot, gli Zoff, i Trap. Anche allora c'era qualche furbetto coinvolto in scandali, tipo Rossi nel 1982: ma avevano pagato il conto con la giustizia.
Ora invece, si usano le vittorie sportive (anche quelle meritate, come contro la Germania) per chiudere altre partite senza neppure aprirle: quella del calcioscommesse, che al rientro dei nostri eroi in mutande sfocerà nei deferimenti di club di serie A e di parecchi giocatori, forse anche azzurri; e addirittura quella della politica e dell'economia europea, con una ridicola, puerile, penosa ricerca di vendetta su paesi più virtuosi del nostro. Tipo la Germania della Merkel.
Io vorrei sapere, che si vinca o si perda, cos'è quel milione e mezzo versato da capitan Buffon a un tabaccaio di Parma. Vorrei sapere quali e quanti dirigenti e calciatori coinvolti nell'inchiesta di Cremona per essersi venduti le partite in barba ai tifosi e alla lealtà sportiva, sono colpevoli o innocenti. E vorrei che i colpevoli fossero radiati e condannati. Nessuna vittoria all'Europeo può cancellare lo scandalo. E invece c'è chi confonde i piani.
È bastato che Buffon parasse tutto ai tedeschi perché Capezzone, disperso da mesi, rialzasse il capino e intimasse non si sa a chi né perché di "chiedere scusa a Buffon". È bastato un paio di partite vinte perché tutti si scordassero che uno dei nostri eroi, Bonucci, è indagato nel calcioscommesse. Era già accaduto nel 2006, col Mondiale vinto un mese dopo Calciopoli: la coppa diventò un aspersorio per benedire e assolvere mediaticamente i ladroni con l'Operazione Amnesia, che ha la stessa radice di Amnistia. Marco Travaglio
--------------------------------------------
A nome dei cretini partoriti dal mamme italiane, ci permettiamo di far notare all'ineffabile Travaglio che l'Italia è un Valore come Patria, se dovessimo ragionare come lui, avremmo dovuto chiedere la cittadinanza ugandese all'epoca delle peggiori ruberie dei nostri governanti, amici di Travaglio e non certo nostri, eppure abbiamo esultato, sofferto e sostenuto sempre il Tricolore! Buffon è stato incriminato? No, allora basta con questa cultura del sospetto! Aspettiamo le sentenze, si studi il diritto, troppo facile montare scandali che poi si rivelano bolle di sapone,vedi il bunga-bunga, la bufala preferita dal Travaglio!
E quindi anche stasera grideremo FORZA ITALIA! ALLA FACCIA DI TRAVAGLIO! MFC".
Guardate questa foto che ho preso dal "Minzolini Fan Club di Facebook" e leggete questa sua didascalia:
"TRAVAGLIO: ECCO PERCHE' NON TIFO ITALIA!Siccome la mamma dei cretini è sempre gravida, c'è chi - soprattutto gli onanisti di twitter, più un insettucolo di Radio24 e un tal Macioce del Giornale - continua a menarla sul fatto che tifo contro gli "azzurri" agli Europei. Non mi riferisco a chi ci scherza sopra, com'è giusto che sia (tipo la banda del Misfatto), ma a chi replica con argomenti seriosi, patriottici, nazionalistici: tifare contro la Nazionale di calcio sarebbe disfattismo, tradimento, intelligenza col nemico teutonico.
Se è per questo ho tifato pure per Spagna, Croazia, Irlanda e Inghilterra quando giocavano contro l'Italia. Invece ho tifato per l'Italia in altri tempi, quando a simboleggiarla erano i Bearzot, gli Zoff, i Trap. Anche allora c'era qualche furbetto coinvolto in scandali, tipo Rossi nel 1982: ma avevano pagato il conto con la giustizia.
Ora invece, si usano le vittorie sportive (anche quelle meritate, come contro la Germania) per chiudere altre partite senza neppure aprirle: quella del calcioscommesse, che al rientro dei nostri eroi in mutande sfocerà nei deferimenti di club di serie A e di parecchi giocatori, forse anche azzurri; e addirittura quella della politica e dell'economia europea, con una ridicola, puerile, penosa ricerca di vendetta su paesi più virtuosi del nostro. Tipo la Germania della Merkel.
Io vorrei sapere, che si vinca o si perda, cos'è quel milione e mezzo versato da capitan Buffon a un tabaccaio di Parma. Vorrei sapere quali e quanti dirigenti e calciatori coinvolti nell'inchiesta di Cremona per essersi venduti le partite in barba ai tifosi e alla lealtà sportiva, sono colpevoli o innocenti. E vorrei che i colpevoli fossero radiati e condannati. Nessuna vittoria all'Europeo può cancellare lo scandalo. E invece c'è chi confonde i piani.
È bastato che Buffon parasse tutto ai tedeschi perché Capezzone, disperso da mesi, rialzasse il capino e intimasse non si sa a chi né perché di "chiedere scusa a Buffon". È bastato un paio di partite vinte perché tutti si scordassero che uno dei nostri eroi, Bonucci, è indagato nel calcioscommesse. Era già accaduto nel 2006, col Mondiale vinto un mese dopo Calciopoli: la coppa diventò un aspersorio per benedire e assolvere mediaticamente i ladroni con l'Operazione Amnesia, che ha la stessa radice di Amnistia. Marco Travaglio
--------------------------------------------
A nome dei cretini partoriti dal mamme italiane, ci permettiamo di far notare all'ineffabile Travaglio che l'Italia è un Valore come Patria, se dovessimo ragionare come lui, avremmo dovuto chiedere la cittadinanza ugandese all'epoca delle peggiori ruberie dei nostri governanti, amici di Travaglio e non certo nostri, eppure abbiamo esultato, sofferto e sostenuto sempre il Tricolore! Buffon è stato incriminato? No, allora basta con questa cultura del sospetto! Aspettiamo le sentenze, si studi il diritto, troppo facile montare scandali che poi si rivelano bolle di sapone,vedi il bunga-bunga, la bufala preferita dal Travaglio!
E quindi anche stasera grideremo FORZA ITALIA! ALLA FACCIA DI TRAVAGLIO! MFC".
Io trovo vergognoso che anche lo sport, una materia che dovrebbe unire, venga strumentalizzato per la polemica politica.
Buffon e gli altri, fino a sentenza definitiva che affermi il contrario, sono innocenti.
Tra l'altro, Buffon non è nemmeno indagato.
Tra l'altro, Buffon non è nemmeno indagato.
Travaglio dovrebbe vergognarsi.
Cordiali saluti.
Israele e la generosità verso i terremotati di Mirandola
Cari amici ed amiche.
Su Facebook, le amiche Donatella Cosco e Anna Castaldo Dhambri hanno riportato questa notizia:
"BOLOGNA, 29 giu - Lo Stato d'Israele dona a Mirandola quattro casette mobili che verranno utilizzate come ''Isola nido' per alcune neomamme delle aree terremotate ed i loro bambini, per creare un ambiente piu' confortevole rispetto alla tenda, e 50.000 euro. Questa donazione e' stata resa possibile grazie al generoso contributo del Signor Walter Arbib e del Keren Hayesod del Canada.Per l'occasione sara' a Mirandola - lunedi' 2 luglio alle ore 9,15 presso ''Immagino area scuola media' di via Dorando Pietri - il vice premier di Israele e Ministro degli Esteri Avigdor Liberman, che ha ideato l'iniziativa. Il vice premier consegnera' anche una targa che verra' collocata nei locali destinati al percorso nascita dell'Ospedale di Mirandola, quando sara' ripristinato. Liberman incontrera' gli assessori regionali Paola Gazzolo e Giancarlo Muzzarelli.".
Ringrazio Anna e Donatella della notizia.
Israele ha mostrato grande generosità verso i terremotati dell'Emilia.
Questo gesto non dovrà essere dimenticato.
E' bello che questa notizia sia stata resa nota durante le commemorazioni del grande Primo Ministro Israeliano Itzhak Shamir.
Gli anti-sionisti imparino!
Cordiali saluti.
Su Facebook, le amiche Donatella Cosco e Anna Castaldo Dhambri hanno riportato questa notizia:
"BOLOGNA, 29 giu - Lo Stato d'Israele dona a Mirandola quattro casette mobili che verranno utilizzate come ''Isola nido' per alcune neomamme delle aree terremotate ed i loro bambini, per creare un ambiente piu' confortevole rispetto alla tenda, e 50.000 euro. Questa donazione e' stata resa possibile grazie al generoso contributo del Signor Walter Arbib e del Keren Hayesod del Canada.Per l'occasione sara' a Mirandola - lunedi' 2 luglio alle ore 9,15 presso ''Immagino area scuola media' di via Dorando Pietri - il vice premier di Israele e Ministro degli Esteri Avigdor Liberman, che ha ideato l'iniziativa. Il vice premier consegnera' anche una targa che verra' collocata nei locali destinati al percorso nascita dell'Ospedale di Mirandola, quando sara' ripristinato. Liberman incontrera' gli assessori regionali Paola Gazzolo e Giancarlo Muzzarelli.".
Ringrazio Anna e Donatella della notizia.
Israele ha mostrato grande generosità verso i terremotati dell'Emilia.
Questo gesto non dovrà essere dimenticato.
E' bello che questa notizia sia stata resa nota durante le commemorazioni del grande Primo Ministro Israeliano Itzhak Shamir.
Gli anti-sionisti imparino!
Cordiali saluti.
Happy Canada Day!
Cari amici ed amiche.
Oggi è un giorno speciale.
Non ci sarà solo la finale degli Europei di Calcio tra Spagna ed Italia.
Infatti, oggi si festeggia il Canada Day!
Infatti, il 01 luglio 1867 venne redatto il British North American Act che unì le due colonie del Nord America ed una Provincia dell'Impero Britannico in una sola confederazione, il Canada.
Faccio gli auguri a tutti i canadesi, anglofoni e francofoni.
Peccato che nella mia collezione manchino i Dollari canadesi.
Il Canada, patria di attori, come J. R. Bourne e Michael Shanks, e della Canadian Baseball League fu terra di scoperta per importanti navigatori, come l'italiano Giovanni Caboto, che nel 1497 fece una spedizione per conto di re Enrico VII d'Inghilterra, visitando l'Isola di Terranova.
In Canada vi è Montreal, la più grande città di lingua francese dopo Parigi.
In Canada vi è anche una cospicua presenza italiana.
Sono discendenti di immigrati che contribuiscono a portare la nostra cultura in quel Paese del Nord America.
Anche a questi italiani che stanno in Canada (tra i quali cito l'amica Nanda Cozzi) faccio i miei auguri.
Loro potrebbero avere due motivi per festeggiare, qualora l'Italia battesse la Spagna.
Cordiali saluti.
Oggi è un giorno speciale.
Non ci sarà solo la finale degli Europei di Calcio tra Spagna ed Italia.
Infatti, oggi si festeggia il Canada Day!
Infatti, il 01 luglio 1867 venne redatto il British North American Act che unì le due colonie del Nord America ed una Provincia dell'Impero Britannico in una sola confederazione, il Canada.
Faccio gli auguri a tutti i canadesi, anglofoni e francofoni.
Peccato che nella mia collezione manchino i Dollari canadesi.
Il Canada, patria di attori, come J. R. Bourne e Michael Shanks, e della Canadian Baseball League fu terra di scoperta per importanti navigatori, come l'italiano Giovanni Caboto, che nel 1497 fece una spedizione per conto di re Enrico VII d'Inghilterra, visitando l'Isola di Terranova.
In Canada vi è Montreal, la più grande città di lingua francese dopo Parigi.
In Canada vi è anche una cospicua presenza italiana.
Sono discendenti di immigrati che contribuiscono a portare la nostra cultura in quel Paese del Nord America.
Anche a questi italiani che stanno in Canada (tra i quali cito l'amica Nanda Cozzi) faccio i miei auguri.
Loro potrebbero avere due motivi per festeggiare, qualora l'Italia battesse la Spagna.
Cordiali saluti.
Teremoto Mantova, parla il vescovo di Mantova Roberto Busti con il vice-presidente della Repubblica del Costa Rica
Cari amici ed amiche.
L'amico Marco Stella mi ha inoltrato video.
Esso mostra Sue Eccellenza monsignor Roberto Busti, Vescovo di Mantova, che ha ricevuto il vice presidente della Repubblica del Costa Rica Alfio Piva ed il presidente dell'Associazione dei Mantovani nel Mondo, Daniele Marconcini.
Monsignor Busti ha parlato della situazione della Provincia di Mantova dopo il terremoto.
Ascoltatelo!
Ho anch'io una notizia.
Hanno riaperto la chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano di Barbassolo, frazione del Comune di Roncoferraro.
Questa è una buona notizia.
Speriamo che questo incubo passi presto.
Cordiali saluti.
L'Unesco riconosce la Basilica della Natività Contestazioni da Israele e Stati Uniti
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo de "Il Corriere della Sera":
"GERUSALEMME – Sedici sì e un lungo applauso. I palestinesi ce l'hanno fatta e nove mesi dopo la battaglia per una poltrona all'assemblea Onu, dopo essere entrati a pieno diritto nell'Unesco, con un voto che non sorprende sono riusciti a inserire un tesoro artistico della Cisgiordania nell'elenco dei patrimoni mondiali dell'umanità da tutelare. È la prima volta che accade. E accade con la Basilica della Natività di Betlemme. «È un giorno storico – esulta Abu Roudeina, portavoce del presidente Abu Mazen - È una vittoria della nostra causa e della giustizia. È un riconoscimento globale dei diritti del nostro popolo. Perché si tratta d'un sito a rischio, a causa dell'occupazione israeliana e della costruzione del Muro di separazione. Dimostra inoltre che è naturale che il mondo sia con noi e riconosca i diritti del popolo palestinese e lo Stato di Palestina». VENTI SITI - Il Comitato per il Patrimonio dell'Unesco, riunito a San Pietroburgo sotto la presidenza russa, su richiesta dell'Autorità palestinese ha preso in considerazione il caso Betlemme con una procedura d'urgenza, contestata da israeliani e Usa, stralciandolo dall'elenco dei venti siti da proteggere (da Hebron alle grotte di Qumram, fino ale coste di Gaza) che il governo Fayyad aveva sottoposto nei mesi scorsi all'Onu. Una volta votato il sì all'inclusione di altri tesori assai meno controversi, come la città di Timbuctu o la tomba di Askia in Mali, l'Unesco ha aperto il dossier della Natività e ha deciso rapidamente: solo sei i contrari e due gli astenuti. La decisione era prevista ed era anche stata anticipata nei giorni scorsi, durante la visita del presidente russo Vladimir Putin proprio alla Basilica di Betlemme.
«DECISIONE POLITICA» - Il voto non è, naturalmente, solo culturale. Per i palestinesi, significa un altro riconoscimento nelle organizzazioni internazionali (la città vecchia di Gerusalemme, per esempio, è elencata dall'Unesco fra le zone contese e quindi non attribuibili a uno Stato, nonostante Israele la consideri parte della sua capitale). E per questo, la decisione è considerata dagl'israeliani «totalmente politica, capace di danneggiare l'Onu e la sua immagine». Severi anche gli americani, che si dicono «profondamente delusi»: «Si tratta d'un sito sacro per tutti i cristiani» e «non dovrebbe essere politicizzato», nota l'ambasciatore David Killion. La procedura d'urgenza in particolare, usata assai di rado e solo per le situazioni gravissime, secondo Usa e Israele non doveva essere invocata in questi casi. La Natività non viene restaurata da 150 anni, un recente studio del Cnr italiano ha stabilito che vi sono alcuni punti a rischio di crollo, giudicando l'intervento di restauro «di media complessità».
LA CHIESA PIÙ ANTICA - Per quanto strano, in un elenco che pure comprende il Salto del Bufalo schiantato in Canada o le vecchie fabbriche siderurgiche svedesi, luoghi di sicura bellezza ma forse non conosciutissimi, la più antica chiesa consacrata della cristianità era finora rimasta fuori dall'elenco dei luoghi da salvare, proprio per un incrocio di veti politici e di contese religiose. L'ultima raccolta di soldi per i restauri, per un paradosso, era stata organizzata mesi fa da governi musulmani come l'Arabia Saudita, la Giordania e il Qatar. E anche la gestione dei fondi necessari al restauro, stimati in circa 30 milioni, è stata finora affidata all'Autorità palestinese e al suo ministro per gli Affari cristiani. Contrarie al riconoscimento di patrimonio Unesco, nei mesi scorsi, si sono dette anche la Custodia francescana di Terra Santa, la chiesa armena e greco-ortodossa, che conservano la Basilica secondo una rigida rotazione stabilita dallo storico «status quo»: avrebbero preferito che l'Unesco mettesse sotto tutela l'intera città di Betlemme, lasciando la Natività fuori dal «tentativo di strumentalizzare i luoghi santi a uso politico».
Leggete questo articolo de "Il Corriere della Sera":
"GERUSALEMME – Sedici sì e un lungo applauso. I palestinesi ce l'hanno fatta e nove mesi dopo la battaglia per una poltrona all'assemblea Onu, dopo essere entrati a pieno diritto nell'Unesco, con un voto che non sorprende sono riusciti a inserire un tesoro artistico della Cisgiordania nell'elenco dei patrimoni mondiali dell'umanità da tutelare. È la prima volta che accade. E accade con la Basilica della Natività di Betlemme. «È un giorno storico – esulta Abu Roudeina, portavoce del presidente Abu Mazen - È una vittoria della nostra causa e della giustizia. È un riconoscimento globale dei diritti del nostro popolo. Perché si tratta d'un sito a rischio, a causa dell'occupazione israeliana e della costruzione del Muro di separazione. Dimostra inoltre che è naturale che il mondo sia con noi e riconosca i diritti del popolo palestinese e lo Stato di Palestina». VENTI SITI - Il Comitato per il Patrimonio dell'Unesco, riunito a San Pietroburgo sotto la presidenza russa, su richiesta dell'Autorità palestinese ha preso in considerazione il caso Betlemme con una procedura d'urgenza, contestata da israeliani e Usa, stralciandolo dall'elenco dei venti siti da proteggere (da Hebron alle grotte di Qumram, fino ale coste di Gaza) che il governo Fayyad aveva sottoposto nei mesi scorsi all'Onu. Una volta votato il sì all'inclusione di altri tesori assai meno controversi, come la città di Timbuctu o la tomba di Askia in Mali, l'Unesco ha aperto il dossier della Natività e ha deciso rapidamente: solo sei i contrari e due gli astenuti. La decisione era prevista ed era anche stata anticipata nei giorni scorsi, durante la visita del presidente russo Vladimir Putin proprio alla Basilica di Betlemme.
«DECISIONE POLITICA» - Il voto non è, naturalmente, solo culturale. Per i palestinesi, significa un altro riconoscimento nelle organizzazioni internazionali (la città vecchia di Gerusalemme, per esempio, è elencata dall'Unesco fra le zone contese e quindi non attribuibili a uno Stato, nonostante Israele la consideri parte della sua capitale). E per questo, la decisione è considerata dagl'israeliani «totalmente politica, capace di danneggiare l'Onu e la sua immagine». Severi anche gli americani, che si dicono «profondamente delusi»: «Si tratta d'un sito sacro per tutti i cristiani» e «non dovrebbe essere politicizzato», nota l'ambasciatore David Killion. La procedura d'urgenza in particolare, usata assai di rado e solo per le situazioni gravissime, secondo Usa e Israele non doveva essere invocata in questi casi. La Natività non viene restaurata da 150 anni, un recente studio del Cnr italiano ha stabilito che vi sono alcuni punti a rischio di crollo, giudicando l'intervento di restauro «di media complessità».
LA CHIESA PIÙ ANTICA - Per quanto strano, in un elenco che pure comprende il Salto del Bufalo schiantato in Canada o le vecchie fabbriche siderurgiche svedesi, luoghi di sicura bellezza ma forse non conosciutissimi, la più antica chiesa consacrata della cristianità era finora rimasta fuori dall'elenco dei luoghi da salvare, proprio per un incrocio di veti politici e di contese religiose. L'ultima raccolta di soldi per i restauri, per un paradosso, era stata organizzata mesi fa da governi musulmani come l'Arabia Saudita, la Giordania e il Qatar. E anche la gestione dei fondi necessari al restauro, stimati in circa 30 milioni, è stata finora affidata all'Autorità palestinese e al suo ministro per gli Affari cristiani. Contrarie al riconoscimento di patrimonio Unesco, nei mesi scorsi, si sono dette anche la Custodia francescana di Terra Santa, la chiesa armena e greco-ortodossa, che conservano la Basilica secondo una rigida rotazione stabilita dallo storico «status quo»: avrebbero preferito che l'Unesco mettesse sotto tutela l'intera città di Betlemme, lasciando la Natività fuori dal «tentativo di strumentalizzare i luoghi santi a uso politico».
Francesco Battistini30 giugno 2012 | 22:27© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ringrazio l'amica Anna Castaldo Dhambri che ha messo l'articolo su Facebook e me l'ha fatto leggere.
Io penso che si debba dividere la questione della Basilica della Natività di Betlemme da quella che vede lo scontro tra Israeliani ed Arabi.
Se la questione del riconoscimento della Basilica della Natività è un fatto positivo (poiché quello è un luogo importante per tutta la cristianità) diverso è il discorso per ciò che riguarda la questione del riconoscimento della Palestina da parte dell'UNESCO, riconoscimento che (giustamente) generò perplessità e spiacque agli Israeliani.
Se la Basilica della Natività deve essere riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, diverso è il discorso per ciò che riguarda la Palestina.
L'anno scorso, l'UNESCO decise di riconoscere la Palestina.
Fece un errore.
Ne parlai nell'articolo intitolato "UNESCO? Ha sbagliato!".
L'UNESCO commise un grave errore a riconoscere la Palestina come Stato.
Mi ricordo che venni insultato pesantemente per avere affermato.
Ci furono anche segnalazioni alla Polizia postale.
A me, però, non interessa nulla.
Quella decisione dell'UNESCO fu un errore.
Infatti, la Palestina non esiste.
Anzi, quella decisione rischia di compromettere i fragili equilibri nell'area.
Basti pensare al fatto che la Striscia di Gaza sia sotto il controllo dei fondamentalisti di Hamas mentre la Cisgiordania sia sotto il controllo di Al Fatah.
Quindi, la Palestina non esiste!
Mettetevelo in testa!
L'unico Stato palestinese legittimamente riconosciuto è la Giordania.
Per il resto, non esistono altri Stati palestinesi.
Esiste Israele, l'unico Stato laico e democratico della zona.
Quindi, è positivo il riconoscimento della Basilica della Natività ma essa deve essere riconosciuta come bene del territorio di Israele.
Non mi si dica che Gesù Cristo era arabo perché mi arrabbio.
Con il dovuto rispetto per gli arabi, Gesù Cristo era un ebreo.
Quindi, se oggi fosse sulla Terra, avrebbe diritto alla cittadinanza nello Stato di Israele.
Mi si perdoni quello che ho scritto ma dopo avere sentito certe cose, ho ritenuto doveroso fare dei chiarimenti.
sabato 30 giugno 2012
Palermo, salviamo la Chiesa dei Diecimila Martiri! Galati Mamertino, salviamo il Pazzo del Principe e la chiesa di San Luca!
Cari amici ed amiche.
Che con la Sicilia io abbia un legame abbastanza profondo è cosa nota.
Mia madre nacque lì, sono appassionato di storia inglese (che è intrecciata con quella della Sicilia) ed un po' conosco la lingua siciliana.
In Sicilia ho parenti e siciliani sono anche molti dei miei migliori interlocutori su Facebook, tra i quali cito Filippo Giorgianni o Angelo Fazio.
Ora, anche per ringraziare i siciliani della loro ospitalità (quando vado a Galati Mamertino) e per ringraziare le persone come Filippo ed Angelo per la loro disponibilità, voglio fare qualcosa per questa grande isola.
Proprio a Palermo, la città di Angelo, c'è un luogo molto particolare, la Chiesa dei Diecimila Martiri.
Questa chiesa era stata un oratorio fatto costruire dai Cavalieri Gerosolimitani nel 1580 AD.
Essa era stata intitolata a Sant'Agazio e ad altri diecimila legionari che furono crocifissi con lui per essersi convertiti al Cristianesimo nel 304 AD, durante il regno dell'imperatore Diocleziano.
La chiesa fu ristrutturata nel 1715.
In seguito, la chiesa fu soppressa ed adibita ad altri usi, tra cui quello di sede di un comitato elettorale della Democrazia Cristiana.
Oggi, la chiesa versa in uno stato di abbandono ed è fatiscente, come sono fatiscenti il Palazzo del Principe e la chiesa di San Luca di Galati Mamertino, il paese natale di mia madre, in Provincia di Messina.
Della chiesa di San Luca ho parlato nell'articolo, intitolato "Galati Mamertino, com'era nel periodo medioevale?".
Per quanto riguarda il Palazzo del Principe, esso è di epoca tardo cinquecentesca ed il primo ad abitarvi fu il signore locale don Filippo I Amato.
Anche questo monumento non è in buono stato e l'amministrazione comunale vorrebbe riqualificarlo.
Io spero che si faccia qualcosa per questi monumenti.
Sarebbe un peccato se andassero in rovina.
Perciò, faccio un appello a chi di dovere (e a qualche privato coscienzioso) perché si faccia qualcosa.
Cordiali saluti.
Che con la Sicilia io abbia un legame abbastanza profondo è cosa nota.
Mia madre nacque lì, sono appassionato di storia inglese (che è intrecciata con quella della Sicilia) ed un po' conosco la lingua siciliana.
In Sicilia ho parenti e siciliani sono anche molti dei miei migliori interlocutori su Facebook, tra i quali cito Filippo Giorgianni o Angelo Fazio.
Ora, anche per ringraziare i siciliani della loro ospitalità (quando vado a Galati Mamertino) e per ringraziare le persone come Filippo ed Angelo per la loro disponibilità, voglio fare qualcosa per questa grande isola.
Proprio a Palermo, la città di Angelo, c'è un luogo molto particolare, la Chiesa dei Diecimila Martiri.
Questa chiesa era stata un oratorio fatto costruire dai Cavalieri Gerosolimitani nel 1580 AD.
Essa era stata intitolata a Sant'Agazio e ad altri diecimila legionari che furono crocifissi con lui per essersi convertiti al Cristianesimo nel 304 AD, durante il regno dell'imperatore Diocleziano.
La chiesa fu ristrutturata nel 1715.
In seguito, la chiesa fu soppressa ed adibita ad altri usi, tra cui quello di sede di un comitato elettorale della Democrazia Cristiana.
Oggi, la chiesa versa in uno stato di abbandono ed è fatiscente, come sono fatiscenti il Palazzo del Principe e la chiesa di San Luca di Galati Mamertino, il paese natale di mia madre, in Provincia di Messina.
Della chiesa di San Luca ho parlato nell'articolo, intitolato "Galati Mamertino, com'era nel periodo medioevale?".
Per quanto riguarda il Palazzo del Principe, esso è di epoca tardo cinquecentesca ed il primo ad abitarvi fu il signore locale don Filippo I Amato.
Anche questo monumento non è in buono stato e l'amministrazione comunale vorrebbe riqualificarlo.
Io spero che si faccia qualcosa per questi monumenti.
Sarebbe un peccato se andassero in rovina.
Perciò, faccio un appello a chi di dovere (e a qualche privato coscienzioso) perché si faccia qualcosa.
Cordiali saluti.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.