Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

domenica 10 giugno 2012

L'anticomunismo? Ha un senso!

Cari amici ed amiche.

Leggete queste frasi che ho trovato su Facebook, che sono state riportate da Alberto Morganti e che parlano del'anticomunismo:

"‎" L'anticomunismo è un dovere morale. " (Silvio Berlusconi)

" Con Voi vince l'amore, con Voi vince la Libertà, perchè la democrazia nasce da Voi, cresce grazie a Voi, ma muore tra i mestieranti della politica, Voi siete il popolo sovrano, e con Voi vince la democrazia " (Silvio Berlusconi)

" Lo Stato deve essere al servizio del cittadino e non il contrario. Il cittadino deve essere sovrano. Per questo crediamo nella Libertà, in tutte le sue forme molteplici e vitali, nella libertà di pensiero e di opinione, nella libertà di espressione, nella libertà di culto, nella libertà di associazione. Per questo crediamo nell'individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità, di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di poter educare i figli liberamente. Crediamo nella libertà d'impresa e di mercato, regolata da norme certe e chiare, uguali per tutti. Ma la libertà non è graziosamente concessa dallo Stato, perchè è a esso anteriore, viene prima della Stato, è un diritto naturale che ci appartiene in quanto esseri umani, e che dà vita allo Stato. Lo Stato deve riconoscerla e difenderla proprio per essere legittimo, libero e democratico, e non un tiranno arbitrario. Per questo crediamo nella famiglia, nucleo fondamentale della nostra società, e crediamo nell'impresa a cui è demandato il grande valore sociale della creazione di lavoro, di benessere, di ricchezza. Crediamo nella società meritocratica, fondata sulla disciplina, sul rigore, e sulla sana competizione, per premiare le eccellenze del nostro grande Paese. Crediamo nei valori della nostra tradizione Cristiana, nei valori irrinunciabili della vita, del valore del bene comune. Crediamo nel valore della pace, della solidarietà, della giustizia, della tolleranza verso tutti, a cominciare da chi non condivide il nostro pensiero e la nostra opinione. Crediamo soprattutto nel rispetto e nell'amore verso chi è più debole, primi tra tutti i malati, i bambini, gli anziani, gli emarginati. Desideriamo vivere in un Paese liberale e moderno, dove siano sentiti e condivisi la generosità, l'altruismo, la dedizione e la passione per il proprio lavoro" (Silvio Berlusconi)

" Lo Stato deve essere il meno "Stato" possibile, si deve interessare soltanto delle cose fondamentali, tutto il resto lo deve lasciar fare ai cittadini. Non sono i cittadini al servizio dello Stato, ma è lo Stato che deve essere a servizio dei cittadini. Nella nostra concezione liberale dello Stato esso altro non è, per usare un'immagine semplice, che un condominio. I padroni del condominio, i condòmini, siamo noi. Tutte le cose dello Stato, tutti gli edifici pubblici e i beni pubblici, sono pro quota proprietà di ciascuno di noi. Coloro in cui lo Stato si impersona, gli impiegati pubblici, i funzionari, i finanzieri, gli uomini delle forze dell'ordine, i magistrati, altro non sono che gli addetti di questo grande Condominio. Non hanno il diritto di rivolgersi ai cittadini, che per questo loro rapporto con lo Stato sono i loro datori di lavoro, con arroganza, - come invece oggi succede - con distacco, con commiserazione, con protervia, perchè loro sono i dipendenti e noi siamo i padroni del condominio, noi siamo lo Stato. " (Silvio Berlusconi)

" La Libertà è come l'aria, se ne sente la mancanza e si capisce quanto sia importante solo quando viene a mancare. E' il bene sommo dal quale si nasce, col quale si cresce e per il quale ogni libero cittadino ha il dovere di lottare per difenderla, anche a costo di sacrificare la propria vita per difendere il pilastro della democrazia : la Libertà. " (Silvio Berlusconi)

" Nella visione Gramsciana dello Stato, lo Stato deve arrivare dappertutto, deve occupare tutto, deve controllare tutto, informarsi su tutto, sapere tutto, regolarmente tutto, è lo Stato come "Grande Fratello" o meglio, come Stato Padrone. In questa visione sinistra dello Stato, statalista e illiberale, la volontà di occupare l'occupabile in tutti i posti dirigenziali e impiegatizi, come sosteneva Gramsci " tutte le case matte dello Stato ", si realizza attraverso la strategia politica tradizionale di alcuni partiti al potere durante la 1° Repubblica, vale a dire : il bisogno di perpetrare il proprio potere basato sul clientelismo ideologico, elettorale, e parentale. Per questo motivo, il Potere dei partiti statalisti, per difendere il proprio ruolo di Casta, deve occupare con i propri uomini tutte le Istituzioni, tutti i Corpi dello Stato, nelle Prefetture, nelle Questure, nei Provveditorati agli studi. " (Silvio Berlusconi)

" Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere e per difenderla fino alla morte ". (Winston Churchill)

" Liberale è colui che dà importanza alla libertà individuale ed è consapevole dei pericoli inerenti a tutte le forme di potere e autorità ".
(Karl R. Popper)

" Io non condivido le tue idee, ma lotterò fino alla morte affinchè tu possa continuare ad esprimerle. " (Voltaire)

" Una persona normalmente informata su quel che è successo nel mondo, non può che essere, e nel modo più naturale, visceralmente anticomunista. " (Arnold Beichman)

" Un comunista è qualcuno che legge Marx e Lenin. Un anticomunista è qualcuno che capisce Marx e Lenin. Dicono che ci siano due posti dove il comunismo funziona: in cielo dove, non ne hanno bisogno, e all'inferno, dove c'è l'hanno già." (Ronald Reagan)

" Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria. " (Winston Churchill)

" Sapere cosa fare, saperlo spiegare agli altri, amare la propria patria, essere incorruttibili. " (Pericle)

" Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri " (Oscar Wilde)

" La democrazia è quella forma di costituzione politica che rende possibile l'adattamento del governo al volere dei governati senza lotte violente. Se in uno Stat...o democratico la linea di condotta del governo non corrisponde più al valore della maggioranza della popolazione, non è affatto necessaria una guerra civile per mandare al governo quanti intendano operare secondo la volontà della maggioranza. Il meccanismo delle elezioni e il parlamentarismo sono appunto gli strumenti che permettono di cambiare pacificamente governo, senza scontri, violenze e spargimenti di sangue " (Von Mises)

" Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco m' importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perché un milione di braccia me lo porge. Ma l' altra faccia di un regime democratico, che promette una partecipazione di tutti alla vita pubblica, è il rischio costante della «tirannide della maggioranza», poiché quando si mette in pratica l' ideale egualitario si ottiene una sorta di livellamento che tende a sfociare nel dispotismo e dunque nella negazione della libertà. Vedo chiaramente nell' eguaglianza due tendenze : una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l' altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare più. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere " (Alexis de Tocqueville)

" Dobbiamo ridare alla costruzione della società libera il senso di un'avventura intellettuale, di un atto di coraggio. Ciò che ci manca è una utopia liberale, un programma che non sembri nè una pura difesa dello status quo, nè una forma diluita di socialismo, ma un radicalismo veramente liberale che non risparmi l'arroganza del potere...
Finchè i fondamenti filosofici di una società libera non verranno resi materia intellettuale viva, e la loro diffusione non diverrà uno sforzo che sfidi l'ingegno e l'immaginazione delle nostre menti più vivaci, il futuro della libertà sarà necessariamente oscuro. Ma se riacquisteremo quella fiducia nel potere delle idee che fu il marchio del liberalismo, la battaglia non sarà perduta ". (Friedrich A. von Hayek)

" L'economia di mercato può prosperare soltanto in una società in cui siano vivi principi fondamentali che danno sostanza e colore alla trama dei rapporti sociali : l'iniziativa individuale, il senso di responsabilità, l'indipendenza ancorata alla proprietà, l'equilibrio e l'audacia, il calcolo e il risparmio, l'organizzazione individuale della vita, l'inserimento nella Comunità, il sentimento della famiglia, della tradizione e della Comunità storica, e, in più, menti aperte alla realtà presente e all'avvenire, un'equilibrata tensione tra l'individuo e la Comunità, dei solidi legami morali, il rispetto dell'intangibilità della moneta, il coraggio di affrontare virilmente i rischi della vita, il senso dell'ordine naturale delle cose ed una solidità gerarchica dei valori. " (Wilhelm Ropke)

" Come ci insegnano i grandi dotti e cultori del liberalismo socioeconomico, non esiste altro Soggetto più importante del singolo individuo, senza il quale non esisterebbe la collettività aggregata, integrata, integrante e funzionante. Il singolo individuo non deve servire lo Stato, come mera entità astratta, ma è lo Stato che, nutrito dal contribuente, deve servire con guanti di velluto l'individuo, senza burocrazie, negligenze, inadempimenti, distinguo. " (un mio pensiero)
".

Il comunismo punta a distruggere l'uomo.
Esso, purtroppo, è presente anche nell'attuale Europa.
E' presente in forma larvata.
Basti pensare ad una tassa come l'IMU.
L'IMU, così com'è stata concepita aggredisce un diritto fondamentale dell'uomo, il diritto di proprietà, un diritto che in una società intonsa dal comunismo sarebbe inviolato.
Inoltre, il comunismo si fonda sull'odio sociale.
Per il comunista, il povero deve odiare il ricco in quanto tale.
Il comunismo punta a mortificare l'uomo, rendendolo un semplice "ingranaggio" di un sistema.
Poiché è amorale, nell'ideologia comunista non si può discernere il bene dal male.
Forse, il comunismo è stato sconfitto da un punto di vista economico ma da un punto di vista culturale ha fatto presa.
Da qui nasce l'attuale crisi.
Cordiali saluti. 


Mantovano ignorato!

Cari amici ed amiche.

Guardate questo video e riflettete!
Di certo, il terremoto ha fatto i danni maggiori in Emilia. Lì c'è l'epicentro del sisma e quindi vi sono anche le scosse sussultorie, oltre ad esserci quelle ondulatorie e in quella zona vi sono stati anche i morti.
Però, anche nel Mantovano non si scherza.
Purtroppo, anche la provincia virgiliana è stata pesantemente colpita.
Ad oggi, nel territorio mantovano, vi sono ben 107 chiese lesionate e 14 di queste rischiano di essere demolite.
La chiesa parrocchiale di Moglia, per esempio, è stata semi-distrutta.
Lo stesso discorso vale per la chiesa di Quistello.
Nel territorio del mio Comune, Roncoferraro, le chiese delle frazioni di Governolo e di Barbasso rischiano di cadere.
Nel capoluogo dello stesso Comune, la chiesa è stata riaperta ma presenta delle gravi lesioni.
Ieri ero andato lì per la messa e ho potuto vedere i danni.
La cappella che si trova alla destra di chi entra, quella che ospita la statua del Sacro Cuore,  presenta delle brutte crepe sulla volta.
Inoltre, anche la città di Mantova ed il centro abitato di Sabbioneta sono stati danneggiati.
Leggete l'articolo de "Il Giorno" che è intitolato "Il sisma colpisce Sabbioneta Danni alla Galleria degli antichi".
Anche le infrastrutture presentano danni.
Pensiamo, ad esempio, al ponte sul Po che unisce Bagnolo San Vito a San Benedetto Po che è stato danneggiato e che è stato chiuso ai mezzi pesanti.
Anche il ponte (sempre sul fiume Po) che collega Ostiglia a Revere non è messo meglio.
Ad Ostiglia è anche crollata una scuola.
Inoltre, vi sono anche gli sfollati.
I danni calcolati sono pari a circa 150.000.000 di Euro e vi sono circa 2.400 sfollati.
Eppure, nessuno parla di ciò.
Nella sua visita alle zone colpite dal sisma, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avrebbe potuto visitare anche la zona della Provincia di Mantova.
Moglia non è lontana da Mirandola.
Cosa gli sarebbe costato venire al di qua del confine?
Inoltre, pare che il decreto fatto dal governo Monti sull'emergenza terremoto tocchi pochi la Provincia di Mantova.
Addirittura, alla città di Mantova non sono stati concessi gli sgravi fiscali.
I mass media dicono poco o nulla di Mantova e della sua Provincia.
Ora, non voglio fare del campanilismo ma voglio dire che il terremoto non ha colpito solo l'Emilia.
Quindi, sarebbe corretto fare un ragionamento complessivo.
I terremotati mantovani non sono di serie B.
Cordiali saluti.

Ecco un articolo demagogico!

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Il cambiamento.it", ho trovato un articolo scritto da Filippo Schillaci ed intitolato "Terremoto in Emilia: "Io il Parmigiano non lo compro".
Ho letto quell'articolo è sono rimasto schifato.
Ecco a voi un pezzo di esso:

"Io no. Perché c’è una solidarietà di ordine superiore su cui modello le mie azioni: quella verso il pianeta. Il male, diceva Lanza del Vasto, consiste semplicemente nell’operare per il bene di una parte. Infischiandosene, aggiungo io, di tutto il resto. Bene, guardiamole, queste appetitose forme di parmigiano, ovvero ciò che è uno degli aspetti più discutibili e deleteri dell’economia emiliana, dal punto di vista di tutto il resto e capiremo perché comprarle non c’entra nulla con la solidarietà, capiremo anzi perché se esse non esistessero sarebbe meglio.
Parliamo innanzi tutto di impatto ambientale: produrre qualsiasi cosa costa, no, non in termini economici ma in termini di sottrazione di risorse alla biosfera. È questo fra l’altro il motivo per cui il paradigma della crescita produttiva 'infinita' è un puro delirio. Ci sono poi cose produrre le quali costa più che produrne altre. Nel caso degli alimenti, produrre quelli di origine animale costa di più, spesso molto di più di quelli di origine vegetale.
I quattro alimenti a più alto impatto ambientale sono le carni rosse, il pesce, il latte e, se lo è il latte, a maggior ragione il formaggio. Diciamolo meglio: l’industria casearia, in quanto parte di quella zootecnica su cui ovviamente si basa, è fra tutte le attività umane una di quelle che più stanno devastando la Terra.
“Ma è un cibo buono, sano”, protesteranno a questo punto i caseificatori. “Fa tanto bene ai nostri bambini con tutto il calcio che contiene! Non sono forse loro più importanti di questo 'ambiente' con cui vi riempite la bocca?” No, non lo sono. Perché senza quell’'ambiente' da cui ritenete di poter prescindere non potrebbero esistere, voi, io, niente e nessuno. E inoltre, se vi dicessi che parlare di cibo sano a proposito del formaggio non è proprio il caso? “Ma anche quello genuino, fatto dal pastore nel paiuolo come lo faceva il suo bisnonno?” Sì, anche quello.".

In pratica, il signor Schillaci sta facendo una campagna per non fare comprare il Parmigiano Reggiano "terremotato".
Sta facendo ciò adducendo al fatto che, a suo dire,  il Parmigiano Reggiano sia un prodotto"impattante sul piano ambientale" e poco sano per l'organismo umano, come la carne.
Se noi dovessimo stare a sentire i vari "predicatori" come il signor Schillaci, noi diventeremmo tutti vegetariani o vegani.
Io,  che sono della stessa scuola di pensiero dello chef Gordon Ramsay, voglio dire una cosa.
Io dico che se uno vuole essere vegetariano o vegano è affar suo.
Tuttavia, non cerchi di imporre agli altri le proprie idee, tirando fuori il discorso dell'ambiente e quant'altro.
Inoltre, l'uomo è tale anche perché è onnivoro.
L'organismo ha bisogno anche di proteine e grassi. 
Può mangiare la carne, il pesce e le verdure.
A fianco di una bella insalata, io voglio vedere anche una bella bistecca di maiale o una costata alla fiorentina oppure un bel petto di pollo impanato.
Magari, sull'insalata, vedrei bene un po' di Parmigiano Reggiano, qualche crostino di pane ed un po' di bacon.
Questa sarebbe la tipica Caesar Salad che Ramsay reclamizza tanto nel suo programma "Hell's Kitchen".
Oltre a ciò, mi verrebbe da dire un'altra cosa.
Pensate ai caseifici che sono stati colpiti dal sisma e che devono liberare le forme di Grana Padana e Parmigiano Reggiano che sono state danneggiate.
Questi caseifici rischiano di subire gravi perdite e c'è chi dice di non comprare il formaggio perché, a suo dire, danneggerebbe l'ambiente e non farebbe bene all'organismo.
Stiamo scherzando?
Noi rischiamo di vedere persi tanti posti di lavoro (poiché i caseifici creano lavoro) e c'è chi fa certe affermazioni.
Se Schillaci non vuole comprare il formaggio, è un problema suo.
Egli è libero di fare ciò che vuole.
Però, egli non faccia certe affermazioni.
Io ho comprato il Grana Padano "terremotato" e lo comprerò ancora.
Ho fatto un gesto di solidarietà ai terremotati e spero che altri facciano lo stesso.
Anche coloro che hanno i caseifici e coloro che lavorano in essi devono portare il cibo in casa propria.
Certe affermazioni mi sanno di terrorismo psicologico e sono fuori luogo.
Cordiali saluti.




I martiri inglesi

Cari amici ed amiche.

L'amico Angelo Fazio ha messo questa foto su Facebook, con questa didascalia:

"8 giugno Beato Giovanni Davy Diacono certosino, martire

Martirologio Romano: A Londra sempre in Inghilterra, beato Giovanni Davy, diacono della Certosa di questa città e martire, che sotto il re Enrico VIII per la sua fedeltà alla Chiesa e
al Romano Pontefice fu sottoposto in carcere a crudeli torture e vi morì consunto dalla fame.

*****************


Beati Martiri di Inghilterra, Galles e Scozia Beatificati nel 1886-1895-1929-1987


Senza data (Celebrazioni singole)


XVI-XVII secolo

La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu come è noto il re Enrico VIII, che provocò lo scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la ‘regina vergine’ († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart.
Morirono in 150 anni di persecuzioni, migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
Primi a morire come gloriosi martiri, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, l’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681.
L’odio dei vari nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, portò ad inventare efferati sistemi di tortura e sofferenze per i cattolici arrestati.

In particolare per tutti quei sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, arrivavano clandestinamente come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici, per lo più essi erano considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il rientro.
Tranne rarissime eccezioni come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia della Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati. 

 Tranne rarissime eccezioni come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia della Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati.
Dopo di ciò con una bestialità che superava ogni limite umano, i loro corpi venivano squartati ed i poveri tronconi cosparsi di pece, erano appesi alle porte e nelle zone principali della città.
Solo nel 1850 con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si poté affrontare la possibilità di una beatificazione dei martiri, perlomeno di quelli il cui martirio era comprovato, nonostante i due-tre secoli trascorsi.
Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno di loro.
A partire dal 1886 i martiri a gruppi più o meno numerosi, furono beatificati dai Sommi Pontefici, una quarantina sono stati anche canonizzati.
".


Ringrazio Angelo, che come sempre si mostra attento a queste tematiche.
Quello dei martiri inglesi rappresenta uno casi di crimini di Stato.
Nel 1534, re Enrico VIII (1491-1547), condusse uno scisma, lo Scisma anglicano.
Questo generò molte morti in Inghilterra e fino al XVIII secolo ci furono una serie di morti atroci.
Queste morti, però, non riguardarono solo i cattolici ma anche quegli anglicani che non vollero accettare le leggi anticattoliche, leggi puntavano anche a distruggere ciò che di cattolico era rimasto nella Chiesa anglicana.
Facciamo un po' di ripasso della storia.
Nel 1534, re Enrico VIII Tudor ruppe i rapporti con il Papato, facendo votare al Parlamento l'Atto di Supremazia, il documento con cui la corona avocò a sé il controllo della Chiesa cattolica inglese.
Questo determinò un rafforzamento del potere monarchico.
In quanto Capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, il re diventava intangibile ed ogni azione fatta contro di lui venne vista come tradimento, se non come sacrilegio.
Re Enrico VIII soppresse i monasteri (1540), dando le terre alla nobiltà di corte, cambiando di fatto l'assetto dell'Inghilterra.
I cattolici che non accettarono l'Atto di Supremazia furono accusati di tradimento.
Tra questi, ci furono il vescovo di Rochester John Fisher e Thomas More, che nel 1535 furono decapitati. 
Sul piano dottrinale, re Enrico VIII mantenne i dogmi cattolici e non volle alcuna rivoluzione.
La Chiesa anglicana al tempo di re Enrico VIII fu una Chiesa cattolica scismatica o un "cattolicesimo di Stato". 
Questo dimostra che lo scisma anglicano fu una cosa politica.
Tuttavia, nel gennaio 1547, il re morì.
Al suo posto, salì al trono il figlio Edoardo VI (1537-1553).
In quanto minorenne, il re ebbe bisogno di un tutore.
Il tutore fu lo zio materno Edoardo Seymour, duca di Somerset.
Questi appoggiò le istanze di quella "nobiltà Tudor" che guadagnò molto dalla nuova situazione e che abbracciò le idee protestanti.
Questa fu l'elite rivoluzionaria di cui il professor Plinio Correa de Oliveira scrisse nel suo libro intitolato "Rivoluzione e Controrivoluzione".
In questa elite ci fu anche l'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (1489-1556).
Detto fatto, nel 1549 venne pubblicato il "Book of Common Prayer" che con i suoi Quarantadue Articoli cambiò la religione in Inghilterra.
Vennero abolite molte ricorrenze cattoliche, come il Mercoledì delle Ceneri, venne abolito il culto mariano e quello dei santi, furono ridotti i Sacramenti ai soli Battesimo e Comunione, fu negata la transustanziazione nell'Eucaristia che venne somministrata nelle due specie, fu fatto un nuovo ordinamento liturgico che privò i preti di ogni carattere sacrale e li ridusse a semplici ministri di culto, fu abolito il celibato sacerdotale e la Messa venne celebrata in inglese.
Coloro che non si piegarono alle nuove norme furono imprigionati anche se non ci furono molte esecuzioni.
Nel 1553, re Edoardo VI morì. Prima di morire, il re nominò come suo successore lady Jane Grey (1537-1554).
Questa, però, fu sconfitta ed imprigionata dalla sorellastra del defunto re Maria (1516-1558), la figlia nata dal primo matrimonio di re Enrico VIII.  
Maria cercò di ripristinare il cattolicesimo ed iniziò a perseguitare i protestanti.
Fece imprigionare la sorellastra Elisabetta (1533-1603), la figlia nata dal matrimonio tra re Enrico VIII e Anna Bolena, a mandò al rogo molti protestanti, tra cui l'arcivescovo Thomas Cranmer.
Tuttavia, Maria si rese impopolare.
Infatti, molti capi religiosi protestanti scapparono all'estero e così la persecuzione si abbatté sui ceti più umili.
Maria morì nel novembre del 1558 (a causa di un cancro) e, per uno scherzo del destino, poche ore dopo morì anche il cardinale ed arcivescovo di Canterbury Reginald Pole (1500-1558), l'uomo a cui ella affidò l'incarico di distruggere la Riforma.
Non avendo Maria lasciato figli, il trono passò alla sorellastra Elisabetta.
All'inizio, questa dissimulò i suoi sentimenti religiosi protestanti.
L'arcivescovo di Canterbury Nicholas Heath non volle incoronarla. 
Tuttavia, nel 1559 ristabilì molte delle riforme fatte dal fratellastro re Edoardo VI e ripristinò la Chiesa anglicana.
La situazione con Roma si inasprì.
Nel 1570, San Pio V Papa scomunicò la regina Elisabetta I.
I cattolici subirono persecuzioni molto pesanti.
Esse variarono da una multa (per chi non andava a Messa nelle chiese anglicane) all'incarcerazione, fino ad arrivare alla condanna a morte.
Tra i martiri, possiamo annoverare Sant'Edmondo Campion (1540-1581).
Le cose si inasprirono ulteriormente, quando aumentarono le tensioni con la Spagna cattolica.
Nel 1587, fu condannata a morte la regina di Scozia Maria Stuarda (1542-1587).
Sulla condanna a morte di quest'ultima ci sono dubbi sul fatto che sia stata la regina Elisabetta I a firmarla.
Comunque, da qui nacque lo scontro con la Spagna che culminò con la guerra navale.
Nel 1588, l'Inghilterra sconfisse l'Invencible Armada spagnola.
Ciò fu il frutto di alcuni errori da parte spagnola ma fu interpretato come un segno divino a favore dei protestanti.
I cattolici furono perseguitati.
Tuttavia, Elisabetta I morì vincente nel 1603.
Al suo posto venne il re di Scozia Giacomo VI (1566-625).
Questi si trovò subito di fronte a delle tensioni religiose.
Infatti, stava emergendo sempre di più la Chiesa calvinista dei puritani.
Essi volevano una Chiesa anglicana non più organizzata con la gerarchia episcopale ma in senso presbiteriano e volevano abolire ogni aspetto cattolico dalla stessa Chiesa inglese.
Inoltre, essi volevano che la Chiesa inglese non fosse più sotto il controllo del re.
Il re non fu di questo avviso.
A ciò, si aggiunse la "Congiura delle Polveri" del 1605.
Un gruppo di cattolici capeggiato da Guy Fawkes mise della polvere da sparo nella Camera dei Lord, per fare saltare in aria il re ed i nobili.
La congiura fu scoperta da Thomas Knyvet, un soldato del re, ed i congiurati furono condannati.
Così, re Giacomo I inasprì le pene contro i cattolici.
Tuttavia, egli tollerò la fede cattolica della moglie, Anna di Danimarca, e fece sposare il figlio Carlo (1600-1649)  ad una cattolica, Enrichetta Maria di Borbone, nel 1625.
Nello stesso anno, divenne re Carlo.
Qui, il clima si fece ancora più incandescente.
Divenuto una roccaforte dei puritani, il Parlamento si mise contro il re, che, invece, fu assertore di una politica non anticattolica e cercò di proteggere i cattolici.
Queste tensioni sfociarono in una guerra civile (1642), guerra che finì con la vittoria dei parlamentari di Oliver Cromwell e la decapitazione del povero re Carlo I nel 30 gennaio 1649.  
Cromwell instaurò una dittatura feroce.
Molti cattolici (visti come spie di un sovrano straniero ed amici di re Carlo I) furono imprigionati ed uccisi o costretti all'abiura.
La situazione continuò anche dopo la morte di Cromwell (1658) ed il ritorno degli Stuart (nel 1660), con re Carlo II.
Re Carlo II (1630-1685) era un criptocattolico.
Tentò di togliere molte leggi anticattoliche ma si trovò contro il Parlamento e, per non finire come il padre Carlo I, dovette firmare il Test Act nel 1673, documento che discriminò i cattolici.
Inoltre, furono uccisi anche parecchi cattolici, come l'arcivescovo di Armagh, Oliver Plunkett, nel 1681.
In punto di morte, re Carlo II si convertì al cattolicesimo.
Gli successe il fratello, il duca di York Giacomo (1633-1701).
Questi divenne re con il nome di Giacomo II. 
Nel 1699, questi fece cattolico e cercò di riportare l'Inghilterra al cattolicesimo.
Non ci riuscì e fu deposto nel 1688.
Al suo posto, divenne re Guglielmo III d'Orange (1650-1702), il marito della figlia Maria (1662-1694).
Nel 1701, fu fatto l'Act of Settlement, atto che impedì ai cattolici di salire al trono.
Solo nel 1829, i cattolici poterono recuperare i diritti, grazie all'atto firmato da re Giorgio IV.
La vita dei cattolici inglesi fu comunque tormentata da parecchie persecuzioni.
Per molti versi, fu un ritorno alle catacombe.
Termino con una mia poesia dedicata al cattolicesimo in Inghilterra.

PARABOLA AELFRICI 

"Aelfricus, humilis servulus,
honorabilis et amando Archiepiscopo Sigerico
perpetua sospitatem optat in Domino."

Comu fici Sant'Agostinu...
lu stussu fari eiu vogghiu...
comu sazerdoti...pì purtari lu Misteriu Divinu...
cù ghjusta palora...cusì sanza 'mbrogghiu...
et da Sarum vinnu lu canticu...comu la vuci di Cantuaria...
et certu 'n Albione...ci desi Cristu la so' carni et lu so' sangue.

Questu a voi cuntu...sanza palora laria!

Cordiali saluti. 













sabato 9 giugno 2012

Roncoferraro, riaperta la chiesa

Cari amici ed amiche.

Ho una buona notizia.
Pare che la chiesa di Roncoferraro (Mantova) sia agibile.
Infatti, ho visto che è stata riaperta.
Sicuramente, sarà stata lesionata dal terremoto ma forse le lesioni potrebbero non essere così gravi da pregiudicarne l'agibilità.
Non si può dire lo stesso di altri edifici.
La Scuola Media "Luca Fancelli" risulta lesionata ed è chiusa com'è chiuso il Palazzetto dello Sport, il cui soffitto è crollato.
Comunque, bisogna sperare che non siano altre scosse.
Cordiali saluti.

Robert Bryce, "Renewable Energy Can't Run the Cloud", in 'The Wall Street Journal' del 30/05/12, pag. 18

Cari amici ed amiche.

L'amico Filippo Giorgianni ha pubblicato questo testo di Robert Bryce.
L'ho letto e l'ho trovato interessante.
Esso recita:

«Prima della recente Offerta Pubblica Iniziale (IPO) di Facebook, i media erano ossessionati dai superlativi. È stata la più grossa IPO per una compagnia tecnologica statunitense. È stata la terza più grossa nella storia degli U.S.A. E ora l’ossessione è per le prospettive di reddito torbide della società e le possibili scorrettezze da parte dei banchieri coinvolti nell’offerta. Manca qui qualunque consapevolezza delle enormi quantità di energia elettrica che richiedono Facebook e altre compagnie tecnologiche ad alta intensità di dati. Questo fabbisogno mostra uno squilibrio fondamentale tra il mondo dei grossi dati ad alta densità di potenza e la bassa densità di produzione d’energia insita nella maggior parte dei progetti per l’energia rinnovabile. Nei documenti depositati l’1 febbraio presso la Commissione di Scambio e Sicurezza, Facebook ha dichiarato di memorizzare più di 100 peta-bytes di informazioni (cioè 100 milioni di giga-bytes). Facebook disloca questa quantità gigantesca di dati tra una manciata di centri-dati dalle dimensioni di un magazzino situati in Virginia, California ed Oregon. Il nuovo centro-dati della società è una struttura di 300 mila piedi quadrati in Prineville (Oregon) che consuma 28 megawatt, energia sufficiente per circa 28 mila abitazioni. Ciò non è insolito. La potenza necessaria per i centri-dati ha costituito un tema caldo per più di un decennio, da quando le reti elettriche locali sono state costrette ad adattarsi ai nuovi enormi carichi. Google riporta che, da solo, gestisce 11 centri-dati in 6 Stati e in 5 Paesi stranieri che richiedono circa 260 megawatt di potenza, abbastanza per 260 mila case. Quanto più si muove l’elaborazione nel “cloud” – la rete di centri-dati che trasmette informazioni e software ai nostri dispositivi mobili e ai nostri computer – tanto più l’utilizzo di energia elettrica è in crescita. I centri-dati attualmente consumano circa l’1,3% di tutta l’elettricità globale. Questo ammontare di energia, circa 277 terawatt all’ora per ogni anno, supera il consumo di energia elettrica di decine di Paesi, tra cui l’Australia e il Messico. E questa quantità di energia continuerà a crescere. L’Intel si aspetta che il numero di dispositivi connessi a internet – che vanno dagli smartphone agli individuatori GPS attivi sui container marittimi – crescerà fino a 15 milioni entro il 2015 rispetto ai 2,5 milioni di oggi. Il mese scorso, Greenpeace ha pubblicato un rapporto intitolato Come pulire il tuo cloud?. Il gruppo ambientalista ha classificato una serie di società tecnologiche, tra cui Facebook, Apple, Dell, Amazon e altre, nella percentuale di quella che definisce “energia sporca” usata dai loro centri-dati. Greenpeace – che, naturalmente, possiede una pagina su Facebook – ha dato alla compagnia di social-network una “D” per ciò che definisce “trasparenza sull’energia”. Ha anche dichiarato di aver convinto Facebook a “togliere l’amicizia” all’elettricità prodotta dal carbone. Non importa che il 40% della produzione di tutta l’elettricità globale provenga dal carbone. Consideriamo ora come potrebbe apparire l’impronta dell’“energia pulita” di uno di questi grossi centri-dati. Apple ha propagandato il proprio piano per utilizzare energia solare per aiutare a far girare il proprio imponente centro-dati di Maiden, nel North Carolina. Ma in un recente post sul blogperspectives.mvdirona.com dal titolo Amo l’energia solare ma, James Hamilton, vicepresidente e ingegnere del services team del web di Amazon, ha calcolato che la struttura di circa 500 mila metri quadrati avrebbe bisogno di circa 6,5 kilometri quadrati di pannelli solari. Egli ha notato che, in regioni densamente popolate in cui sono costruiti molti centri-dati, mettere da parte quel tipo di spazio è “ridicolo” e sarebbe particolarmente difficile perché la terra non può aver alcun albero o costruzione che potrebbero gettare ombre sui pannelli. E il vento? Un progetto eolico medio ha una capacità di generazione di energia elettrica di circa 2 watt per metro quadrato. Anche supponendo che un progetto eolico produca energia elettrica per il 100% del tempo (il che non è vero), il centro-dati di Facebook in Prineville avrebbe bisogno di un progetto eolico che copra circa 14 milioni di metri quadrati, circa 5,5 miglia quadrate, cioè circa quattro volte la dimensione del Central Park in New York City. La divaricazione tra le esigenze di potenza dei grossi centri-dati e le energie rinnovabili, beniamine del momento, è evidente. I centri-dati statunitensi stanno consumando adesso circa 86 terawatt di elettricità all’ora per ogni anno, vale a dire circa 43 volte l’energia elettrica che viene prodotta da tutti i progetti di energia solare presenti in America. L’“energia pulita” è una grande amica di Facebook, di Apple e di tutti gli altri consumatori di energia d’America, purché tutti questi consumatori, alla fine, non utilizzino troppa energia.».

Filippo conferma di essere un ragazzo intelligente ed attento.
Io penso che vi sia un vero e proprio business sulle energie rinnovabili.
Anzi, su di esse vi è più speculazione di quanto va ne sia sull'energia nucleare.
Vi invito a leggere l'articolo de "Il Corriere della Sera" che è intitolato "Le mani della mafia sull'energia eolica".
L'articolo è stato messo su Facebook da un altro ragazzo intelligente, Angelo Fazio.
Le energie rinnovabili (come solare, eolica e biogas) sono diventate fonti di guadagno, anche per la mafia.
Esse possono essere utili ma non possono coprire grossi fabbisogni energetici.
Infatti, provate ad immaginare un parco solare per dare energie ad una grossa città, come Roma, Milano o Napoli, con tutti i loro impianti industriali.
Questo parco solare dovrebbe essere enorme e non garantirebbe la piena efficienza energetica.
Inoltre, verrebbero tolti terreni all'agricoltura e si rischierebbe di deturpare il paesaggio.
Lo stesso discorso vale per una centrale a biogas fatta secondo le tecnologie più usate, quelle che usano il mais, come nel caso di Castelletto Borgo.
Immaginatevi quanti appezzamenti di terra verrebbero tolti all'agricoltura per fare il mais da usare nelle centrali a biogas.
Le energie rinnovabili possono essere utili ma non bastano per coprire il fabbisogno energetico, a prescindere dai lauti finanziamenti telematici.
A questo punto, converrebbe di più l'energia nucleare.
Cordiali saluti.


      

MOZIONE D’ORDINE: PRIORITA’ ALL’EMERGENZA DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, ho letto questa nota dell'amica Lorna Campari.
Essa parla della questione del terremoto che ha colpito l'Emilia e la Provincia di Mantova.
Essa recita:

"Al Presidente del Consiglio Comunale
di Porto Mantovano

Consiglio Comunale 8 giugno 2012
 
Devo purtroppo constatare che anche in questa seduta del Consiglio Comunale sono poco chiari i criteri utilizzati per stabilire l’ordine dei punti in discussione. Oggi non è mia intenzione aprire una polemica sulla questione; però, considerata la particolare situazione che la popolazione mantovana sta attraversando e lo stato di crisi in cui si trovano i Comuni colpiti dal sisma, ritengo opportuno che questo problema divenga oggetto prioritario di confronto e discussione della seduta odierna.

Considerando che l’unico punto all’ordine del giorno che riguarda i danni causati dal terremoto è la mozione di sostegno alle popolazioni colpite dal sisma presentata dal Consigliere Barai, chiedo che venga messa in discussione come punto numero uno.

Lorna Campari
Consigliere Comunale Indipendente".

Sono perfettamente d'accordo con Lorna.
Anch'io, qui a Roncoferraro, sto cercando di fare pressioni, per fare sì che la vicenda inerente al terremoto sia in primo piano.
Lo sto facendo, anche se non sono in Consiglio comunale. 
Qui ci sono in ballo le vite di parecchie persone, l'economia e la storia del territorio mantovano.
Cordiali saluti. 

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.