Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 4 giugno 2012

Il presidente Berlusconi, la battuta passa ma la sostanza resta

Cari amici ed amiche.

Leggete questo testo che mi è arrivato tramite il sito "Forzsilvio.it" e che recita:

"Caro Antonio gabriele,

ieri pomeriggio il presidente Berlusconi ha chiarito che dire che la Banca d'Italia stampi euro era una battuta paradossale e non una proposta. Precisazione inevitabile, stante le regole che governano la moneta unica europea.
A scanso di equivoci tra noi (e delle strumentalizzazioni interessate altrui), dobbiamo essere consapevoli che la sostanza di quanto detto venerdì dal nostro presidente resta:

1. Berlusconi ha chiarito che l'euro è uno strumento non è il fine dell'Europa.

2. Per questo il governo Monti, a fine mese, deve con vigore ottenere quanto chiesto lo scorso anno dal nostro governo e sostenuto da tutti gli economisti di buon senso: la Banca Centrale Europea sia la banca dell'Europa e dunque sia garante dei debiti pubblici dei Paesi dell'euro e, se necessario, stampi moneta.

3. L'esempio del Giappone, che ha un debito pubblico doppio del nostro ma ha alle spalle una banca nazionale garante e per questo non è oggetto di attacchi speculativi è sotto gli occhi di tutti.

4. Berlusconi ha chiarito che, qualora la signora Merkel continui a opporsi alle nostre richieste, due sono le soluzioni possibili: l'Italia esce dall'euro, ovviamente continuando a fare parte dell'Unione Europea; oppure la Germania esce dall'euro.

5. L'Europa è stata costruita per garantire pace e sviluppo a tutti i popoli che ne fanno parte, non solo alla Germania.

Questi sono i capisaldi del ragionamento fatto da Silvio Berlusconi venerdì. Questa è la linea sulla quale il Popolo della Libertà incalzerà il governo Monti.

Grazie per l'attenzione. Buona domenica,

on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL
.".

Com'è noto, il presidente Berlusconi aveva lanciato una provocazione in cui l'Italia sarebbe uscita dall'Euro se l'Unione Europea (o meglio, la Germania) non avesse ascoltato la nostra voce.
Quella del presidente Berlusconi  era solo un battuta e come tale va presa.
Tuttavia, il senso più profondo di essa rimane.
Infatti, c'è un grosso problema che è rappresentato di questo Euro che non ha dietro un'istituzione politica, che è retto e diretto dalla Banca Centrale Europea e che è alla mercé dei Paesi più forti, come la Germania.
Quest'ultima, con una certa tracotanza, sta facendo il bello ed il cattivo tempo.
Così, si rischia di danneggiare i Paesi, come l'Italia.
Del resto, la Germania ha guadagnato molto dall'Euro.
L'Euro, infatti, ha annichilito la concorrenza di Paesi (come l'Italia) che svalutando la propria moneta potevano reggere di fronte allo strapotere tedesco.
Oggi, questa cosa non è più possibile.
Sarà questo a determinante nel fallimento dell'Euro.
Gli imperi che puntano accentrare tutto su una sola area (come l'Impero Francese di Napoleone Bonaparte o il Terzo Reich) sono destinati a fallire.
L'Europa finirà così, se non cambia rotta.
Cordiali saluti.

domenica 3 giugno 2012

Terremoto, si trema ancora!

Cari amici ed amiche.

L'incubo del terremoto continua.
Ieri c'è stata un'altra brutta scossa, il cui epicentro era compreso tra Novi e Concordia, in Provincia di Modena.
Essa si è sentita pesantemente anche qui da me.
Ci sono stati danni e paura.
Non è una bella situazione.
In Emilia, ci sono stati nuovi crolli.
Nel Mantovano, pare che le scuole di alcuni Comuni.
I Comuni sono: Mantova, Virgilio, Porto Mantovano, Curtatone, Castelbelforte, Roncoferraro, Bagnolo San Vito e Gonzaga.
Vorrei chiedere una cosa, a tutti:

Non fate gossip su questo evento.
Quanto sta succedendo è una cosa seria.
Piuttosto, fate delle opere utili, aiutando concretamente e facendo informazione.

A tale proposito, segnalo a tutti l'iniziativa che mi è stata segnalata dall'amico Marco Stella, che ringrazio.
E' stato aperto un conto corrente per aiutare i terremotati della Provincia di Mantova.
Chi vuole dare una mano, versi il suo contributo alla Banca Popolare di Sondrio, presso la filiale che si trova in Corso Vittorio Emanuele II n°154, a Mantova (CAP 46100).
Il numero IBAN è IT57 D 05696 11500 00001 16003X47.
La causale è "Terremoto".
Spero che in tanti aiutiate le popolazioni colpite.
Cordiali saluti.


La scienza? Non è contro la fede!

Cari amici ed amiche.

Ho trovato un sito molto interessante, il sito del Circolo scientifico e storico.
Questo sito mostra alcune testimonianze sulla storia della nostra fede che hanno ampio riscontro anche a livello scientifico.
Scienza e fede non sono incompatibili tra loro.
Semmai, la scienza spiega ciò che si vede.
La fede, invece, spiega ciò che non si vede.
Quindi, fede e scienza sono su due piani diversi ma non sono in contrapposizione.
La fede, certamente, non può prendere il posto della scienza.
La scienza si basa sulla ragione, sul calcolo e sulla ricerca.
La fede, invece, si basa sul il credere in Qualcuno di grande e trascendentale, senza l'uso della ragione.
Eppure, la fede ha bisogno della scienza e viceversa.
Senza la scienza, la fede rischia di diventare qualcosa di fumoso, una fisima.
Senza la fede, la scienza rischia di rendere l'uomo prigioniero di leggi e nozioni ed amorale.
L'uomo che rifiuta la fede in Dio ed accetta solo la scienza (trasformandola in una vera e propria "religione atea")  riduce sé stesso e gli altri come delle macchine, relegando la morale al solo ambito privato.
Un uomo di questo tipo è incapace di amare e di essere empatico verso gli altri.
Un uomo di questo tipo ritiene che tutto sia determinato (determinismo), negando, per esempio, la distinzione tra bene e male.
Fede e scienza hanno bisogno l'una dell'altra.
Cordiali saluti.

Terremoto, cosa sta accadendo?

Cari amici ed amiche.

Ho altre notizie sul terremoto che sta colpendo l'Emilia e la Provincia di Mantova.
Purtroppo, ieri sera, il nostro parroco, don Alberto Bertozzi, ha dato delle notizie non belle sulle condizioni della nostra chiesa.
Com'è noto, la chiesa di Roncoferraro è stata chiusa per precauzione.
Tuttavia, vi sono delle notizie che possono generare alcune preoccupazioni.
Vi sono delle crepe che dovranno essere valutate.
Ci sono state anche delle scosse.
Come ho già scritto anche su "Italia chiama Italia (nell'articolo intitolato "Terremoto, Mantovano a rischio!" ) la nostra Provincia rischia di avere dei problemi veramente grossi.
Ora, provo a spiegare quello che sta accadendo, avvalendomi anche di materiale scientifico che ho preso qua e là.
Il territorio mantovano è spaccato in due da una faglia che corre sotto il Po.
Questa faglia divide le Alpi dagli Appennini.
La placca appenninica spinge verso nord e da qui nascono i terremoti.
Ora, c'è da tenere conto di una cosa.
Il Po attuale è diverso da quello di secoli fa.
Gli argini ne hanno modificato il corso.
Per esempio, in origine, il centro abitato di Governolo si trovava a sud del Po.
Oggi, invece, si trova a nord, nel Comune di Roncoferraro.
Quindi, la faglia potrebbe avere una conformazione diversa rispetto all'attuale corso del Po.
Questo rischia di creare problemi.
Cordiali saluti.

La Trinità e la famiglia


Cari amici ed amiche.

Oggi si festeggia la Santissima Trinità, quel Dio che si manifesta nel Padre che crea, il Figlio che salva e lo Spirito Santo che anima i fedeli in ogni dì.
La Santissima Trinità è l'amore, Deus caritas est.
Ora, il cemento della famiglia è l'amore, amore che si manifesta nell'eros, nell'agape e nella caritas.
Oggi, purtroppo, l'eros tende a prevalere su gli altri aspetti.
Gli effetti si vedono.
L'eros è l'amore che pretende ed esige la reciprocità, l'amore carnale ed umano.
Questo tipo di amore, per quanto importante, è limitato.
La Trinità, invece, è un amore che va oltre l'eros e attraverso l'agape arriva alla caritas, l'amore perfetto e gratuito.
Forse, la famiglia dovrebbe diventare più simile alla Santissima Trinità.
In questo senso, credo che serva una "Contro-Rivoluzione culturale".
Ho qui un testo tratto da "Le Lettere di Berlicche " e recita:

"«[…] Ma nel clima intellettuale che siamo finalmente riusciti a produrre per tutta l'Europa Occidentale, non bisogna preoccuparsi di ciò. Soltanto i dotti leggono i libri vecchi e noi abbiamo trattato i dotti in tal maniera che, di tutti gli uomini, essi sono quelli che con minore probabilità diverranno più saggi, facendolo. Siamo riusciti in ciò inculcando il "punto di vista storico". Il "punto di vista storico" significa, in poche parole, che quando un uomo dotto incontra una qualsiasi affermazione da un libro vecchio, la domanda che non si farà mai è se tale affermazione sia vera. Si chiederà chi ha fatto sentire il suo influsso sul vecchio scrittore, e fino a qual punto l'affermazione s'accorda con ciò che ha detto in altri libri, e quale fase esso illustra nello sviluppo dell'autore, o nella storia generale del pensiero, e come incise su scrittori più recenti, e se è stato spesso capito male (particolarmente dai colleghi dell'uomo dotto), e quale è stata la tendenza generale della critica negli ultimi dieci anni, e quale è lo "stato attuale della questione". Considerare l'antico scrittore come una possibile fonte di conoscenza -anticipare che ciò che egli disse potrebbe possibilmente modificare i tuoi pensieri o il tuo modo di comportarti- sarebbe rigettato come segno di indicibile semplicità di mente. E dal momento che noi non possiamo imbrogliare l'intera razza umana per tutta la lunghezza del tempo, ci è di suprema importanza tagliare ogni generazione fuori da tutte le altre. Dove infatti la cultura commercia liberamente fra le età sorge sempre il pericolo che gli errori caratteristici di una possano venir corretti dalle verità caratteristiche di un'altra. Ma grazie a Nostro Padre e al "punto di vista storico", i grandi studiosi sono nutriti di passato tanto poco quanto la maggior parte degli zotici ignoranti sostengono che “la storia son tutte balle."» (C.S. Lewis, Le Lettere di Berlicche, pag. 112, Oscar Mondadori)".

Ringrazio Valentina Ragaglia, che ha messo questo spunto su Facebook.
Oggi, vi è una certa filosofia figlia della Rivoluzione francese e del laicismo illuminista che tende a volere allontanare Dio dalla vita pubblica e con egli tutte le cose che gli sono legate.
La famiglia, in sé, è legata a Dio.
Dio creò l'uomo e la donna perché formassero il genere umano.
Ora, il primo attacco contro Dio è l'attacco alla famiglia, il fondamento stesso della sua creazione.
Forse, per questo, rivolgendosi ai giovani, il Santo Padre Benedetto XVI ha detto di non lasciarsi abbindolare dagli egoismi.
Il "Family day" che oggi si celebra a Milano ribadisce ciò.
Cordiali saluti.




sabato 2 giugno 2012

Queen Elizabeth's Diamond Jubilee

Cari amici ed amiche.

Leggete questo brano:

"2nd June 1953: Queen Elizabeth II of the United Kingdom, Canada, Australia, New Zealand, South Africa, Ceylon, and Pakistan, as well as Head of the Commonwealth, was crowned by the The Most Reverend and Right Honorable The Lord Fisher of Lambeth, Archbishop of Canterbury, with St. Edward's Crown at Westminster Abbey.".

Così, siamo arrivati a sessanta!
Gli anni di regno della regina d'Inghilterra Elisabetta II Windsor sono sessanta.
Il suo è un regno caratterizzato da viaggi ed incontri importanti.
Ella incontrò capi di Stato e di Governo, Papi ed esponenti politici e religiosi.
La corona inglese è portatrice di una tradizione vecchia di secoli, anche se questa cambiò nei secoli.
I Britannici sono attaccati alla corona per questo motivo.
Questo è lo spirito di una monarchia.
Alla regina Elisabetta II auguriamo tutti un felice Giubileo.
Ringrazio Francesco De Morandé che ha messo questa foto su Facebook.
Cordiali saluti.

Presidenzialismo, parla Andrea Verde

Cari amici ed amiche.

Sul sito della Fondazione "Libertiamo", l'amico Andrea Verde ha scritto un articolo intitolato "La grande riforma, ultima chiamata. Solo il sistema francese può arginare le forze antisistema"  e ha inoltrato questo testo su Facebook, sfidandomi (bonariamente) a commentarlo.
Il testo recita:

"Oggi sul tema del Presidenzialismo é intervenuta un'icona della cultura italiana, ospite fissa dei talk-show televisivi, bandiera del "politicamente corretto", relatrice di importanti convegni, editorialista dell'Espresso; la professoressa Sofia Ventura di Bologna. Il suo intervento é stato salutato da un coro di consensi, di applausi a scena aperta, di tappeti rossi e, statene certi, di imminenti inviti a convegni e trasmissioni televisive. Sono pronto a scommettere che anche Montezemolo non potrà resistere al fascino della professoressa per la quale prevedo un radioso avvenire politico. Ovviamente sono molto contento che la professoressa Ventura abbia parlato del modello francese, del doppio turno ed abbia fatto un cenno storico sul passaggio dalla IV° alla V° République. Io credo molto in questa battaglia e sarei certamente molto contento se l'intervento dell'illustre studiosa servisse a sensibilizzare i tartufi della politica italiana. Tuttavia vorrei fare una piccola precisazione. Del presidenzialismo e del modello francese me ne occupo anch' io da diversi anni! Come i miei amici sanno, vivo in Francia da vent'anni e seguo da vicino la politica francese. Ho intervistato i principali leader politici, ho scritto oltre trecento articoli sulla politica francese, sul modello istituzionale francese, sul suo modello di integrazione ma non ho mai avuto l'onore di essere invitato in una di quelle trasmissioni televisive dove di solito gli ospiti vanno con uno specchietto per parlarsi addosso. Penso di non essere presuntuoso se dico di essere uno dei principali esperti di politica francese e non solo perché parlo il francese,vivo in Francia e seguo quotidianamente la politica francese, ma anche perché partecipo regolarmente ai grandi eventi dove spesso e volentieri sono l'unico giornalista italiano presente. Un esempio? Il grande dibattito sulla laicità organizzato a Parigi da Jean-François Copé un anno fa. C'erano oltre cinquecento giornalisti provenienti da ogni parte d'Europa ma io ero l'unico giornalista italiano presente! E potrei fare altri esempi. Ma torniamo al Presidenzialismo. Ci tengo a ristabilire la verità in un Paese in cui prevale la menzogna e l'ipocrisia. Sapete chi aveva ripreso questa battaglia ultimamente dopo che fu la bandiera dei missini per una vita? Scommetto che non lo sapete e che resterete basiti nell'apprenderlo. Da un portale inviso all'intellighenzia rossa, un portale che secondo Flavia Perina utilizzava un linguaggio da "osteria numero 5" (che detto da una che quando dirigeva il Secolo non vendeva neanche una copia é un complimento), un portale guardato con diffidenza anche dal Pdl; sto parlando del "Predellino" di Giorgio Stracquadanio di cui ero collaboratore. Cosa osammo fare? Nell'ottobre 2010, nel quarantennale della morte di De Gaulle, osammo celebrare il Generale, rilanciando la battaglia per il presidenzialismo. Io scrissi diversi articoli, intervenne anche Angela Piscitelli e Giorgio si reco', in compagnia della deputata Michaela Biancofiore, all'ambasciata di Francia a Roma per deporre simbolicamente un mazzo di fiori sulla tomba del Generale De Gaulle. Ovviamente la stampa di regime non scrisse una riga, i talk-show si guardarono bene dall'invitarci, gli esperti (quelli che parlano di tutto e non ne azzeccano una) non ci degnarono di alcuna attenzione. A Saronno recentemente, ai seminari di Libertiamo, venne Gianfranco Fini. Fece un'intervista molto addomesticata e molto soporifera. Furono ammesse poche domande da parte dei partecipanti. Ovviamente sotto il rigido controllo di Benedetto Della Vedova (lo spindoctor finiano che nell’ultimo anno non ne ha azzeccata una riducendo a Fli ai minimi termini). Io volevo fare una domanda sul tema del Presidenzialismo ma mi fu impedito. Poi, finito l'incontro (presenti cinquanta persone in un teatro desolatamente vuoto con un pubblico annoiato) Fini scappo' a cena con i big di Libertiamo e i partecipanti (paganti) del convegno furono lasciati soli, soletti in albergo. Si parla tanto di riavvicinarsi all’opinione pubblica, della necessità di ascoltare le voci dal basso, ma un conto sono i proclami, un conto é la realtà delle cose. Io penso che sarebbe stato utile, soprattutto per Fini, ascoltare quello che avevano da dire quei ragazzi...Morale della favola; questo é un paese di tartufi. Non lasciamoci ingannare. Questi non vogliono fare né il Presidenzialismo e neanche rinnovare la classe politica. Vogliono solo salvare i loro posti di potere, utilizzando qualche specchietto per allodole. Per questo bisogna incalzarli ogni giorno, senza tregua !".

Sempre attento ed acuto, Andrea Verde porta all'attenzione di tutti dei temi importanti.
Pur nelle nostre differenze di vedute in politica (Verde, infatti, è di Futuro e Libertà per l'Italia, io sono del Popolo della Libertà) riconosco ciò.
In futuro, vorrei parlare anche della questione delle corti islamiche in Inghilterra, questione da lui sollevata.
Ora, parlo del tema delle riforme. 
Insieme al federalismo, il presidenzialismo è (e deve essere) uno dei cardini di un serio processo di riforma del Paese.
Da noi c'è un problema molto preoccupante.
Questo problema è il distacco dei cittadini dalla politica.
Questo distacco è causato anche dagli stessi politici che spesso e volentieri hanno fatto cose che i cittadini non hanno potuto capire né accettare, come,  per esempio, i cambi di schieramento dei deputati e dei senatori che, altrettanto spesso e volentieri, hanno determinato le cadute dei governi eletti e la nascita di altri esecutivi  non eletti. 
Il caso dell'attuale governo di Mario Monti è lampante.
Il presidenzialismo è una di quelle riforme che ritengo ineludibili.
Con il presidenzialismo si potrebbe separare il Governo dal Parlamento. Quest'ultimo conserverebbe il potere legislativo senza però mettere il Governo alla mercé dei piccoli gruppi parlamentari che nel sistema attuale minacciano di farlo cadere, se non dà loro qualcosa in cambio per il proprio interesse.
Questa cosa non accadrebbe più, se ci fosse il presidenzialismo.
Personalmente, io sono più favorevole al sistema americano, come l'onorevole Giorgio Stracquadanio.
Il sistema francese ha un aspetto che potrebbe essere un limite, il doppio turno.
In Italia, sistematicamente, quando ci sono i ballottaggi c'è un maggiore astensionismo.
Ora, l'astensionismo premia di più la sinistra che non il centrodestra.
L'elettore di sinistra (che è di scuola comunista) è più militarizzato e vota sempre.
Egli voterebbe anche Satana in persona, se questi si candidasse.
L'elettore di centrodestra, invece, è più selettivo ed è più libero nelle sue opinioni.
Il caso del "grillino" Federico Pizzarotti che è diventato sindaco di Parma è stato un esempio di ciò.
Pizzarotti ha vinto grazie ai voti degli elettori di centrodestra che al primo turno si sono astenuti, facendo perdere il centrodestra. 
Lo stesso discorso vale per il mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Alle elezioni comunali del 2009, il centrodestra perse perché al suo interno non riuscì a trovare la quadra ed ebbe problemi a formare la lista dei candidati e alcuni dei candidati (tra cui il candidato sindaco), a mio modesto parere,  non furono all'altezza della situazione.
Lo dico con il massimo rispetto per le persone (che è cosa dovuta), Filippo Poltronieri (candidato sindaco di quella lista), per esempio, non fu capace di attrarre i consensi di larga parte dell'elettorato di centrodestra.
L'elettorato non lo percepiva come il "suo" candidato sindaco.
Lo sentiva distante. Io che ho studiato tecniche relazionali, posso dire che molto spesso il linguaggio non verbale pesa molto di più di quello verbale.
Ora, con tutto il rispetto, Poltronieri avrebbe dovuto non dare questa percezione di distanza e presentarsi in un altro modo. Ad esempio, avrebbe dovuto mostrare più empatia verso gli elettori a cui si rivolgeva.
Lo stesso discorso vale per altri e per altri motivi.
Sarebbero servite altre persone. 
Se vede un candidato che non piace o se la sua compagine politica ha delle divisioni interne, l'elettore di centrodestra si astiene.
Quindi, il rischio è che si faccia vincere la sinistra e che questa vinca pur essendo in minoranza.
Comunque, il problema è ancora più profondo.
Per i motivi che prima ho elencato la politica è impopolare.
Tuttavia, la "domanda di politica" dei cittadini è ancora presente.
Con la contingente crisi economica, ecco che questa "domanda di politica" viene intercettata dai movimenti "antisistema", come il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo o i partiti neonazisti o i partiti comunisti di stampo guevarista o maoista.
Per questo, il tema del presidenzialismo è ineludibile.
Qui c'è il rischio di una deriva verso l'antipolitica, con conseguenze molto gravi.
Cordiali saluti. 

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.