Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

giovedì 24 novembre 2011

DAL CAVALIERE RAMSAY A JOSEPH DE MAISTRE, IL PENSIERO DEL FONDAMENTO EUROPEO




Cari amici ed amiche.

Vi voglio parlare del noto Chevalier Andrew Michael Ramsay (9 gennaio 1681-6 maggio 1743) e della sua "dottrina".
Figlio di un calvinista e di un'anglicana, Ramsay si convertì al cattolicesimo e divenne un fervente stewardista.
In quegli anni, infatti, il Regno d'Inghilterra (che di fatto inglobò la Scozia nel 1603), vide il periodo del ritorno della monarchia Stuart, con re Carlo II nel 1660, l'avvento di re Giacomo II (1685), la "Gloriosa Rivoluzione" del 1688 che portò al trono re Guglielmo III d'Orange, l'Atto di Unione del 1707 (sotto la regina Anna Stuart) e l'avvento degli Hannover nel 1714.
Vide anche degli sconvolgimenti confessionali, dalla dittatura puritana di Oliver Cromwell al monopolio anglicano delle cariche pubbliche sotto re Carlo II (Test Act 1673), al tentativo di restaurazione cattolica sotto re Giacomo II, fino alla vittoria del protestantesimo con l'avvento di Gugliemo II d'Orange.
Ramsay visse in quell'epoca molto travagliata.
Convertitosi al cattolicesimo nel 1709, Ramsay iniziò ad avvicinarsi alla massoneria, forse per potere avere garantita una maggiore protezione.
Arrivato in Francia, visse a Cambrai, presso il teologo Fénelon (1651-1715), per poi lavorare come precettore presso di lui prima e in seguito presso Madame di Guyon, il duca di Bouillion (discendente di Goffredo di Buglione) e l'esiliato re Giacomo II Stuart .
Fu così che iniziò ad elaborare una teoria tutta sua sulla massoneria.
L'evangelismo di Fénelon e l'irredentismo stewardista fece sì che egli elaborasse una teoria che, da un lato, riprendesse l'universalismo massonico e, dall'altro, l'attaccamento a quella tradizione cristiana medioevale.
Una parte del suo discorso (che ho trovato nel libro della Reader's Digest "Europa Misteriosa"), recita:

"La storia: sono stati "i nostri antenati crociati ad assumersi per primi questo nobile compito; confluiti da tutte le parti del mondo cristiano in Terra Santa, vollero riunire allo stesso modo, in una sola confraternita tutte le nazioni". I crociati erano cavalieri muratori. "Fecero voto di ripristinare i templi cristiani in Terra Santa" e " ripresero molti segni convenzionali antichi e parabole simboliche, tratte dal fondo della religione per riconoscersi fra di loro e distinguersi dagli infedeli Saraceni."".

Un discorso analogo fu fatto anche da Joseph De Maistre (1785-1821), filosofo, uomo politico e saggista della Savoia.
Anch'egli massone, De Maistre fu colui che ispirò la Santa Alleanza, cardine della Restaurazione, dopo la tempesta della Rivoluzione francese del 1789, le conquiste napoleoniche ed il Congresso di Vienna (1814-1815).
La Santa Alleanza fu a tutti gli effetti un'istituzione internazionale che metteva insieme il re di Prussia, Federico Guglielmo III d'Hohenzollern, lo zar di Russia, Alessandro I Romanov, e l'imperatore d'Austria, Francesco I d'Asburgo Lorena, sotto la bandiera della croce cristiana.
Non aderirono ad essa il Papa, avverso ad un'alleanza che mettesse insieme luterani, ortodossi e cattolici, l'Impero Ottomano, poiché era musulmano, ed il Regno Unito, poiché temeva che in essa potesse esserci un tentativo della Russia di espandersi verso i Balcani.
De Maistre ebbe una parte fondamentale in essa, come testimoniano queste sue parole scritte sul libro "Le serate di Pietroburgo":

"Lo spirito che ha dettato il manifesto (il trattato) non è cattolico, né greco, né protestante; è uno spirito che vado studiando da trent'anni, ma che richiederebbe troppo spazio, per essere qui tratteggiato".

La Santa Alleanza fallì nel 1830, con la deposizione di re Carlo X di Borbone e l'avvento della "Monarchia di luglio", in Francia.
Il positivismo e tutte le visioni materaliste (come il marxismo) tolsero ciò che cristiano c'era nell'Europa.
Queste idee si diffusero in quella massoneria a cui anche Ramsay e De Maistre facevano riferimento.
Senza più la concezione cristiana, nazionalismi fecero diventare l'Europa una polveriera che, purtroppo, esplose due volte, nella I e nella II Guerra Mondiale.
Forse, se si vuole fare l'Europa, bisogna ripartire dalle basi e riprendere il discorso iniziato da questi due personaggi che, nonostante tutte le controversie su di loro, capirono che il fondamento dell'Europa era il Cristianesimo.
Noi dobbiamo rivalutare questo princpio che è ancora attuale.
Cordiali saluti.

PREGHIERA A SANTA BERNADETTE


Cari amici ed amiche.

Ieri sono stato a Mantova, nella cattedrale dedicata a San Pietro.
Lì, infatti, sono state portate le reliquie di Santa Bernadette Soubirous, colei che vide la Vergine Maria a Lourdes.
Riporto qui l'immaginetta che ho preso, con la preghiera.
C'è bisogno anche di tante preghiere, specialmente in questo momento.
Cordiali saluti.

mercoledì 23 novembre 2011

ITALIA, COSA STA SUCCEDENDO?




Cari amici ed amiche.

Vi ripropongo questo video di Nigel Farage.
Il discorso di questo europarlamentare britannico riflette quella che è una sensazione diffusa nel nostro Paese.
Purtroppo, qui in Italia c'è una grande confusione.
Il governo del presidente Berlusconi è stato destituito, senza essere stato sfiduciato dal Parlamento, perché lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi era salito.
Questa è un'anomalia.
Al suo posto è stato messo in piedi un governo presieduto dal professor Mario Monti. Nonostante ciò, lo spread rimane alto e la Borsa di Milano continua ad andare male.
Allora, la colpa non era del presidente Berlusconi.
In Parlamento, questo nuovo governo ha una maggioranza composita e fondata più sui veti incrociati.
Il rischio è che, di fronte a questa situazione e continuando a parlare di emergenze e di responsabilità, questo governo voglia fare da sé, puntando più sulle tasse che non sulle riforme strutturali.
Se qualcuno decidesse di farlo cadere, subito verrebbe attaccato da tutti gli altri ed accusato di volere distruggere l'Italia.
A ciò, si unisce questo "interventismo" del presidente della Repubblica che, oggettivamente, ha fatto delle affermazioni che (con il dovuto rispetto per il Capo dello Stato) non sono condivisibili.
L'ultima di queste riguarda la questione della cittadinanza agli immigrati.
Leggete questo articolo che è statp scritto da Mario Galardi su "Italia chiama Italia" e che è intitolato "Caro Napolitano, la cittadinanza italiana non si regala - di Mario Galardi".
Sono d'accordo con l'autore dell'articolo, quando afferma che lo ius soli è applicato da quei paesi di storia recente, come gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, il Brasile, nei quali la grande estensione territoriale e il basso rapporto di abitanti per chilometro quadrato rendevano desiderata ed esplicitamente richiesta una grande affluenza di immigrati. In tale situazione, era ovvio che si concedesse la cittadinanza ai nati nel territorio.
Anche se per tredici secoli è stata divisa, l'Italia ha una cultura ed una storia consolidate.
Inoltre, la sua estensione territoriale è irrisoria, se confrontata con quella dei grandi Paesi, come gli Stati Uniti.
Inoltre, le attribuzioni del presidente della Repubblica sono regolate dalla Costituzione, nei seguenti articoli:

"Art. 87.

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.

Può inviare messaggi alle Camere.

Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.

Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.

Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.

Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.

Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

Può concedere grazia e commutare le pene.

Conferisce le onorificenze della Repubblica.

Art. 88.

Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.

Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

Art. 89.

Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.

Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Art. 90.

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.".


A me sembra che certe sue affermazioni vadano oltre le sue attribuzioni.
Quindi, c'è una grande confusione.
In questa grande confusione, cosa fanno i giornali?
I giornali fanno altra confusione.
Come si dice qui nel Mantovano, gli sta da la part del formenton, ossia stanno "dove c'è la polenta". Con questa espressione si vuole indicare chi sta con chi è al governo in questo momento.
Leggete questo articolo scritto sul suo blog da Giuseppe Sagliocco che è intitolato "Crisi: ma i giornalisti hanno capito quello che sta succedendo?" .
Mi sa che Farage abbia proprio ragione.
Cordiali saluti.

RONCOFERRARO; SALVIAMO LA TOMBA DI ANTONIO NUVOLARI!

Cari amici ed amiche.

Il Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana ha segnalato lo stato di incuria in cui versa la tomba di Antonio Nuvolari, un grande benefattore del nostro Comune.
Al di là dell'appartenenza politica, debbo riconoscere che l'Associazione Civica Mantovana ha fatto bene a segnalare la cosa.
Del resto, l'amministrazione comunale potrebbe benissimo spendere qualche centinaio di Euro per rimettere a posto il monumento, viste le entrate che ci sono attraverso le rette pagate dalle famiglie dei ricoverati nella casa di risposo intitolata a questo personaggio.
Nuvolari fece tanto per il territorio roncoferrarese ed è giusto rispettarlo.
Cordiali saluti.

L'ITALIA CHE ABBIAMO NEL CUORE


Cari amici ed amiche.

Vi segnalo un evento pubblico che si terrà sabato, presso il Teatro Nuovo, in Piazza San Babila a Milano. Il nome della manifestazione è "L'Italia che abbiamo ne cuore".
L'evento è si terrà alle ore 10,00 ed è stato organizzato dall'onorevole Stefania Craxi e vi parteciperanno personalità come Luca Guarischi, Fabio Nitti e Stefano Pillitteri.
Nel corso della manifestazione sarà lanciato il "Manifesto dei Riformisti" , con una petizione sull'ineludibile tema delle riforme istituzionali.
Spero che ci sia tanta partecipazione.
Cordiali saluti.

ALLUVIONE IN SICILIA, NON STRUMENTALIZZIAMO!




Cari amici ed amiche.

Guardate il video qui sopra.
Esso mostra l'alluvione che ieri ha colpito Barcellona Pozzo di Gotto, un Comune della Provincia di Messina.
Sono vicino agli abitanti di questo paese, tra i quali cito l'amico Filippo Giorgianni che mi dà spesso del materiale da mettere negli articolo su questo blog.
Purtroppo, la Provincia di Messina ha avuto gravi disagi.
Anche a Galati Mamertino, il paese di mia madre, ci sono stati dei problemi.
Il territorio siciliano ha delle criticità.
Sempre nella Provincia di Messina, cito, ad esempio, le gallerie "Tracoccia" e "Scianina" dell'autostrada A20 Messina-Palermo, gallerie che, a causa di una frana, sono inagibili.
Certo, queste criticità sono dovute in parte a fattori naturali ed in parte ad un uso inappropriato del territorio da parte dell'uomo.
Certo il territorio va curato e credo che ognuno debba contribuire a fare ciò.
Tuttavia, credo che non si debba strumentalizzare la cosa.
Scrivo questo perché so che ci sono delle persone che strumentalizzano simili disgrazie per fare la loro becera propaganda politica.
Leggete il mio articolo intitolato "Maltempo, due parole".
Faccio notare da subito che tutti i commenti fatti con l'intenzione di fare della propaganda saranno censurati!
Non è tempo di fare della stupida propaganda.
E' tempo di rimboccarsi le maniche.
Cordiali saliti.

CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, NON SONO D'ACCORDO CON LEI...


Cari amici ed amiche


Pur rispettandone l'autorità, non sono d'accordo con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in merito a quanto da egli esposto riguardo alla cittadinanza da dare agli immigrati.

Il presidente della Repubblica, infatti, ha affermato di essere favorevole al riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati.

Non sono d'accordo con il presidente.

In primo luogo, c'è già una normativa che tratta la materia e, a mio modesto parere, va bene così com'è.

Tra l'altro, vi sono Paesi in cui la normativa è assai più restrittiva della nostra. Cito, ad esempio, la Repubblica di San Marino.

Inoltre, essere cittadino di un Paese non significa solo avere il diritto di voto in esso o conoscere la lingua del suo popolo.

Ad esempio, anche un inglese che viene qui in Italia per lavoro può conoscere la nostra lingua ma ciò non fa di lui un cittadino italiano.

Essere cittadino di un Paese significa avere anche la cultura ben radicata dentro di sé.

Non mi risulta che molti immigrati e loro figli abbiano questo forte radicamento culturale nel nostro Paese.

Ad esempio, ci sono famiglie di immigrati che non sono integrate nella nostra società.

Il caso di Hina Saleem, la ragazza pakistana che fu uccisa dal padre perché voleva vestire all'occidentale, lo dimostra.

Inoltre, ricordo che gli attentati che colpirono Londra il 07 luglio 2005 furono causati da figli di pakistani che però avevano la cittadinanza britannica.

Essere cittadino di un Paese non significa vivere in esso ma viverlo in prima persona, dentro di sé.

Mi risulta che molti immigrati e loro discendenti non conoscano molto la storia e la cultura del nostro Paese.

In secondo luogo, bisogna pensare anche ai nostri connazionali che risiedono all'estero.

Forse non si sa che molti dei nostri connazionali residenti all'estero e loro discendenti rischiano di perdere la cittadinanza del nostro Paese, se non l'hanno già persa.

Perché nessuno pensa a loro?

Bisogna tenere conto anche del fatto che anche gli italiani all'estero portino ricchezza al nostro Paese.

Io credo si debba riflettere su questo.

Se io fossi un parlamentare e se mi presentassero un provvedimento con cui si modifica l'acquiszione della cittadinanza italiana, io voterei contro senza se e senza ma.

Non darei il voto favorevole ad una simile proposta nemmeno si mi puntassero una pistola.

Inoltre, credo che ci siano anche dei provvedimenti più urgenti, come le misure anti-crisi.

Tra l'altro, il governo Monti è nato solo per portare avanti i provvedimenti economici ed il Popolo della Libertà gli ha accordato la fiducia solo su ciò che riguarda quanto proposto dal presidente Berlusconi nella lettera che egli ha inviato all'Unione Europea.

Mi sembra, invece, che qui si stia andando fuori da questo perimetro.
In tal caso, il PdL si faccia sentire.
Cordiali saluti.

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.