Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 2 novembre 2011

SALVIAMO CHEN GUANCHENG!

Cari amici ed amiche.

L'amico Samuele Maniscalco mi ha segnalato questo caso che mi ha colpito, quello di Chen Guancheng.
L'unica colpa di questa persona è l'amore per la sua famiglia e per ogni famiglia del suo Paese, la Cina.
Chen è un ragazzo di 39 anni originario della provincia dello Shadong ed è cieco dalla nascita.
Sei anni fa, ua moglie Yan Weijing ha generato una bimba secondogenita, violando la legge che impone ad ogni famiglia di avere un solo figlio.
Il giudice tutelare ha deciso di togliergli la custodia del primo figlio e di affidarlo ai nonni.
Per fare ciò, la polizia è andata a prelevare il piccolo dentro casa, con grande sgomento per la famiglia. L'ha fatto con la forza e ha denudato il povero Chen, per perquisirlo.
Leggete la storia di tale vicenda che è drammatica e firmate la petizione!
Cordiali saluti.

ERRORE DELL'EURO


Cari amici ed amiche.

Leggete questo scritto di Luigi Ferrari sul sito "Usenet" :

" Lira - euro Rivisitazioni

Al quesito di un lettore cosi' formulato:

Ecco perche' Prodi sbaglio' i conti sull'euro.
Caro Granzotto, vorrei un'informazione sul cambio lira-euro. Silvio
Berlusconi ritiene che il cambio giusto sarebbe stato a 1.500 lire,
mentre l'euro e' stato cambiato da Prodi a 1936,27 lire. Il cambio
pero' e' stato fatto sulla base dell'Ecu che era l'unita' di conto
precedente all'euro. L'ultimo giorno di quotazione delle monete del
1998, e cioe' dei rapporti di cambio bilaterali, fu quello stabilito
per fissare la moneta nazionale di ogni Paese che avrebbe adottato
l'euro stesso. Ora, prima del fatidico ultimo giorno di apertura dei
mercati dei cambi del 1998, le quotazioni dell'Ecu si aggirava intorno
alle 1940 lire, quindi un cambio a 1.500 lire non era possibile. Anche
le altre monete europee sono state cambiate in base a tale criterio.
Vorrei sapere se era veramente possibile cambiare diversamente e in
base a cosa il cambio poteva esser di 1.500 per un euro. Claudio
Pescara

Segue il commento del responsabile del rubrica.
Voglio sperare che lei, caro Pescara, non pretenda da me osservazioni
o giudizi tecnici sulla vicenda del cambio lira-euro. Perche' se cosi'
fosse avrebbe sbagliato strada: ne mastico piu' sulla scrittura
cuneiforme che di economia. Mi atterro' pertanto a fatti e circostanze
note anche a un ignorante come me.
Ad esempio che quando gli europeisti affermano, con sussiego che il
tasso di conversione fra le monete nazionali e l'euro lo indico' il
valore dell'Eco - l'unita' di conto europea - sul mercato dei cambi
il primo gennaio del 2001 - menano il can per l'aia. Non serve aver
letto Kinsey e Shumpeter per sapere che il rapporto con l'euro non
venne fissato da un semplice automatismo contabile. E' ben noto
infatti che parlarono ampiamente giornali e telegiornali. Che il
valore della lira nell'Ecu (che poi determino' il valore della lira
nell'euro) fu duramente negoziato con la Germania la quale pretendeva
una parita' a 970 mentre noi puntavamo a mille e venti lire per marco.
Solo dopo settimane di vivaci trattative si giunse all'accordo sulle
990, a riprova che il peso di una moneta non e' solo stabilito dal
mercato; i governi ci mettono, sempre che vogliano, del loro.
Ma non basta: pur partendo gia' svantaggiati, quando si tratto' di
fissare le nuove parita', smanioso di "entrare" nell'euro (al punto da
farci altri star fuori) Romano Prodi non cerco' nemmeno di negoziare o
di mettere in atto contromisure che rivalutassero la nostra moneta
rendendola piu' forte. Resto' li' col cappello in mano, accettando il
cambio senza battere ciglio, senza fare una piega.
In base a queste vicende, la risposta alla sua domanda, caro Pescara,
e' si, era possibile spuntare un cambio piu' vantaggio e fra i nostri
soci in Eurolandia c'e' chi ci riusci', vuoi con le buone , vuoi con
le cattive. Che Prodi e i prodiani affermino il contrario e' del tutto
naturale. Nella difesa dei propri errori - il Professore -
costituzionalmente un mollaccione, si fa macigno.
.........
E qui mi fermo per una breve considerazione di merito: piu' di un
dubbio che in quel tempo - tempo di parita' e di cambi - il chiedere o
il rivendicare un di piu', potesse intendersi il cambio della lira a
1.500, anziche' a 1936,27 - che forse per inciso non avrebbe dato
luogo neppure alle anzidette defezioni - ritenendo erroneamente che
piu' alto fosse stato il cambio, e piu' vantaggi ne avremmo avuti.
In realta' il cambio che avrebbe salvato - come si dice in gergo capra
e cavoli - sarebbe stato proprio a 1.500, perche' ci avrebbe senza
dubbio fatto partire inginocchiati anziche' da americani, ma ora ci
troveremo a parti invertite ossia americani invece che inginocchiati
e per giunta assillati dal problema di dover coprire in moneta stabile
- euro - debiti contratti in tempi di gestioni spensierate con
svalutazioni a due cifre.".

La questione non è rappresentata dall'Euro e dell'Europa in quanto tali ma dal valore di cambio assurdo tra la Lira e l'Euro.
E' chiaro che il valore di cambio di un Euro equivalente a 1936, 27 Lire sia favorevole a Stati come Germania e Francia.
In pratica, un Euro equivale a 2000 Lire poiché è facile arrotondare per eccesso.
Se il valore di cambio Lira-Euro fosse stato di 1500 Lire, il passaggio all'Euro sarebbe stato più agevole.
Che l'Euro fosse stato fatto a favore di Francia e Germania lo dimostra anche il fatto che l'unità di riferimento (la moneta da 1 Euro) sia di metallo e non una banconota cartacea.
La nostra Lira, ad esempio, aveva come riferimento la banconota da 1000 lire, sul modello Dollaro americano.
Infatti, anche quest'ultimo ha come riferimento la banconota, quella da 1 Dollaro.
Il Marco tedesco ed il Franco francese avevano come riferimento le monete in metallo.
Nessuno mi può smentire, visto che il Marco tedesco ed il Franco francese fanno parte della mia collezione di monete.
Quindi, per noi italiani, una moneta da un Euro non ha mai dato la percezione di valere quasi 2000 Lire.
Da qui nascono altri problemi.
Inoltre, per entrare nell'Euro, nel 1997, il Governo dell'allora presidente del Consiglio Romano Prodi, ci fece pagare una pesante tassa l'"Eurotassa".
Questa crisi dimostra la debolezza di questo Euro e di questa Europa.
Se si vuole salvare, l'Unione Europea farebbe bene a cambiare, per non essere travolta dalla crisi.
Cordiali saluti.

ECCO PERCHE' SI DICE CHE LA SINISTRA SIA INAFFIDABILE...


Molti dicono che il centro sinistra non sia costruttivo. Questa affermazione ha un suo perché.

Prima di tutto, l'atteggiamento di quella compagine politica non è costruttivo.

Una dimostrazione di ciò è stato quanto è successo quando il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, durante una conferenza, si sono messi a ridere quando è stata citata l'Italia.

Anziché difendere la faccia del nostro Paese, anche mostrando vicinanza al nostro presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in quanto figura istituzionale che lo rappresenta e presidente di tutti gli Italiani, il centro sinistra ha preferito buttare la questione nello scontro politico interno, attaccando lo stesso Governo e lo stesso presidente Berlusconi.

Se, ad esempio, il nostro presidente del Consiglio avesse riso della Francia del presidente Sarkozy, tutti i Francesi, sia quelli di centro destra e sia quelli di centro sinistra, avrebbero messo da parte le loro divergenze, si sarebbero arrabbiati ed avrebbero protestato e chiesto le scuse formali dell'Italia.

Oltre a questo c'è la questione delle alleanze in vista di eventuali elezioni, che una parte della sinistra invoca.

A prescindere da quanto dicono i sondaggi, che lo darebbero in vantaggio, il centro sinistra non è in grado di governare.

Infatti, per vincere le elezioni, il Partito Democratico si deve alleare.

Con chi si allea?

Si potrebbe alleare con la sinistra radicale di Nichi Vendola, di Oliviero Diliberto e di Paolo Ferrero?

In tal caso, perderebbe i voti dell'elettorato centro e potrebbe non vincere le elezioni.

Si potrebbe alleare con il Terzo Polo, ossia Unione di Centro, Futuro e Libertà, Alleanza per l'Italia e Movimento per l'Autonomia?

Perderebbe i voti dell'elettorato di sinistra e potrebbe non vincere le elezioni.

Bisogna tenere conto anche del fatto che i partiti come "Sinistra, Ecologia e Libertà" abbiano delle idee radicalmente diverse su certe questioni strategiche, come quella delle infrastrutture e quella del mercato del lavoro, rispetto alla parte più moderata del Partito Democratico.

Quindi, il Partito Democratico avrebbe problemi a governare, qualora dovesse vincere.

Il Partito Democratico si potrebbe alleare con il Terzo Polo e con la sinistra radicale, facendo un "Nuovo Ulivo"?

Vincerebbe le elezioni (infatti il centro sinistra vince solo se ha lo schieramento ampio) ma non sarebbe in grado di governare.

Quanto successe nelle esperienze di governo di Romano Prodi ce lo ricordano ancora.

In questo momento, governi come quello di Romano Prodi, che durò dal 2006 al 2008, sarebbero dannosi per l'Italia, visto che sarebbero instabili ed incapaci di governare.

Il centro sinistra ha due malattie, la tendenza al massimalismo e al movimentismo (e quindi allo scarso riformismo) e l'antiberlusconismo.

Questo centro sinistra sa solo portare in piazza le persone e dire no ad ogni cosa proposta dalla maggioranza.

Una forza che aspira al governo del Paese non può fare questo.

Sono questi i due pilastri che reggono questa compagine politica che la rendono ben lontana dalle compagini della sinistra occidentale, come il Partito Laburista britannico, il Partito Democratico americano o il Partito Socialdemocratico tedesco.

Per questo, il centro sinistra italiano non è costruttivo.

Inoltre, i sondaggi sono inattendibili e quanto successe nelle elezioni del 2006 dovrebbero ricordarcelo.

Cordiali saluti.


ECCO LA GRAVITA' DELLA DECISIONE DELL'UNESCO!


Cari amici ed amiche.

Leggete questo commento lasciatomi su Facebook dall'amico Morris Sonnino:

"Faccio presente che Israele è un paese democratico dove tutte le religioni sono accettate, la Palestina( che non esiste) agisce come longa manus dell'estremismo islamico, è un paese dove vengono arruolati terroristi e dove i cristiani e tutte le altre religioni,sono messe alla gogna se non trucidati .I palestinesi una terra ce l'hanno già , e si chiama Giordania. Sono i palestinesi che da 40 anni bombardano Israele con missili ( forniti dall'Urss, dall'Iran e dalla Siria),ed è la Palestina che non vuole riconoscere lo stato di Israele a interrompe continuamente i colloqui di pace. Israele è solo e come tale sa che deve prepararsi per difendersi un'altra volta. A mio parere, non appena i paesi arabi, usciti dalle dittature ma pronti ad entrare nelle dittature nazi-islamiche si sentiranno pronti ad attaccare Israele si scatenerà un'altra guerra. Questa volta non di carri armati ma di missili, una pioggia di missili da nord, sud ed est. Allora Israele dovrà difendersi (come sempre) con tutte le sue forze. Uno stato palestinese non può sussistere economicamente e avrà la sola funzione di essere una spina nel fianco di Israele. Sarà sempre una pedina in mano ai suoi finanziatori ed un continuo potenziale casus belli nel mondo arabo. I palestinesi avrebbero invece l’interesse a mantenere aperto il loro caso finché le condizioni storiche non diano loro opportunità migliori per trovare una soluzione in accordo con Israele. Quanto all’UNESCO e all’ONU, esse hanno da sempre favorito l’instaurarsi di pericolose situazioni di stallo tra stati nemici senza mai risolvere le ragioni del conflitto.".

Morris mi trova assolutamente d'accordo con lui.
L'UNESCO ha commesso un grave errore a riconoscere la Palestina come Stato membro.
Infatti, si rischia di creare un focolaio del fondamentalismo islamico entro i confini di Israele, con rischi enormi per quest'ultimo.
Purtroppo, organizzazioni come Hamas sono forti ed il rischio è che esse siano motivate nel loro folle intento di distruggere Israele, proprio da questa decisione scellerata dell'UNESCO.
In pratica, i terroristi si sentono legittimati ad attaccare Israele perché, di fatto, riconosciuti dalle istituzioni internazionali.
Qui c'è un alto rischio conflitto e la colpa è di chi ha avallato questa assurda decisione.
Bene fanno gli Stati Uniti d'America a bloccare i fondi all'UNESCO.
Inoltre, va detto che la scelta dell'UNESCO è stata scellerata anche perché non ha tenuto conto di ciò che sta accadendo in Nord Africa e in Medio Oriente.

Non devono essere aiutati coloro che vogliono la distruzione di uno Stato legittimo e del suo popolo.

Cordiali saluti.





CARLO MAGNO O NAPOLEONE BONAPARTE?


Cari amici ed amiche.

Nella notte di Natale dell'800, un sovrano di origine franca venne incoronato imperatore a Roma.
Il suo nome era Carlo, che in seguito assunse l'appellativo "Magno", e l'impero era il Sacro Romano Impero.
A Parigi, circa mille anni dopo (1804), venne incoronato imperatore altro uomo, un generale aiaccino (nativo di Aiaccio, in Corsica), che fu figlio di un triste evento quale fu la Rivoluzione francese.
Il suo nome era Napoleone Bonaparte.
Anche questi fondò un impero in Europa.
Ora, ho citato questi due avvenimenti per provare a capire i mali dell'Europa attuale.
Il Sacro Romano Impero di Carlo Magno fu fondato su ciò che univa i popoli diversi che stavano al suo interno, come Franchi, Romani, Longobardi, Sassoni, Visigoti, Celti ecc.
Cosa univa questi popoli tanto diversi?
Ad unire questi popoli tanto diversi fu l'appartenanza alla cristianità.
Con questo principio, l'imperatore creò un substrato culturale che unì popoli che altrimenti sarebbero in contrasto tra loro.
Con questo, Carlo Magno non fece una politica di esclusivismo.
Ad esempio, nel 768, quando era appena diventato re, Carlo vide tornare alcuni ambasciatori che era stati mandati a Baghdad da suo padre (e predecessore) Pipino il Breve, che era appena morto.
Questi ambasciatori erano appena stati dal califfo al-Mansur e furono accompagnati da alcuni loro omologhi e viaggiarono con un gruppo di ebrei, i "Radaniti".
Quindi, Carlo fondò il suo impero con l'apertura mentale (che fu tipica dei grandi uomini) ma con una base solida fondata sulla tradizione del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Se i successori di Carlo Magno non avessero avuto la concezione dell'impero visto come un possesso personale da spartire tra i loro eredi, forse, il Sacro Romano Impero esisterebbe ancora oggi.
Diverso fu il discorso per l'impero di Napoleone Bonaparte.
Già il fatto che avesse scelto Parigi e non Roma come luogo di incoronazione fu la dimostrazione di ciò.
Roma è la città che per secoli fu capitale di un grande impero e che poi divenne il centro della cristianità, poiché lì morì Pietro, l'apostolo a cui Gesù Cristo affidò le Chiavi del Suo Regno, e divenne la residenza del suo successore, il Papa.
Napoleone, invece, scelse Parigi, la capitale di quella che fu la sua patria per uno scherzo della storia.
Infatti, nel 1768 (un anno prima che nascesse), la Corsica passò alla Francia.
Quindi, questa persona, che molti francesi videro come uno straniero, volle essere "più francese dei francesi" , facendosi incoronare "imperatore dei Francesi" a Parigi.
La storia si ripeté in Germania, circa un secolo dopo la caduta di Napoleone (1815), quando un austriaco di Braunau fondò un "Impero tedesco", il III Reich che purtroppo è ricordato per essere stato un regno di terrore in cui morirono tanti innocenti, circa 6.000.000 solo negli orribili campi di concentramento.
Il signore austriaco in questione era Adolf Hitler.
Proprio Hitler prese a modello l'Impero Francese di Napoleone.
L'Impero Francese, infatti, prevedeva la preponderanza di una nazione, la Francia, su tutto il resto dell'Europa.
La Rivoluzione francese, infatti, alimentò in Francia un sentimento odioso che funestò il XIX e la prima parte del XX secolo, il nazionalismo.
Il nazionalismo non fu l'amore verso la propria patria ma l'odio verso gli altri.
Nel periodo rivoluzionario, infatti, chi era al di fuori dei confini francesi doveva essere visto come un nemico perché contrario alla rivoluzione stessa.
Con l'intento di "portare le innovazioni della Rivoluzione per l'Europa", Napoleone puntava a creare un'Europa assoggettata ad un unico Stato, la Francia.
Quindi, l'Europa bonapartista fu diversa da quella carolingia.
Quest'ultima fu fondata sull'universalità del messaggio cristiano.
E così, Napoleone fece un codice civile che puntò ad uniformare l'Europa, senza tenere conto della diversa natura dei popoli che la abitavano e con un percorso forzoso.
Inoltre, un altro gesto simbolico di Napoleone ci fu durante le sua incoronazione.
Napoleone, infatti, volle che il Papa a Parigi però al momento della sua incoronazione, gli tolse la corona dalle mani e se la mise sul capo.
Carlo Magno, invece, fu incoronato dal Papa che lu unse con il crisma.
Questo gesto dimostrò che Napoleone non fu imperatore "per grazia di Dio" e che forse lo fu per volere del popolo e sicuramente per volere suo.
L'Europa di Bonaparte era l'Europa delle guerre di annessione, dei regni legati alla famiglia Napoleone e della burocrazia.
Inoltre, l'Impero Francese fu contro la cristianità, una cristianità divisa dal XVI secolo, ma pur sempre contro l'unico collante che avrebbe potuto tenere insieme un impero così vasto e costituito da popoli diversi.
La Santa Alleanza del 1814, che fu costituita dallo zar Alessandro I Romanov (ortodosso), dal re di Prussia Federico Guglielmo III di Hohenzollern (luterano) e dall'imperatore d'Austria Francesco I d'Asburgo (cattolico) e che fu caldeggiata dal teorico della Restaurazione Joseph De Maistre, si fondò proprio sull'appartenenza della comune eredità cristiana dell'Europa.
Si tentò di ricostruire l'opera di Carlo Magno.
Purtroppo, il tentativo naufragò quando fu deposto il re di Francia Carlo X di Borbone nel 1830 ed il trono fu affidato a Luigi Filippo d'Orleans che ripristinò in parte il regime napoleonico.
Ora passiamo ai giorni nostri.
Oggi, l'Europa vive una crisi economica seria.
Però, questa crisi è ben più profonda. Infatti è una crisi di identità.
L'Europa, infatti, è una specie di "mostro" che non ha né capo né coda.
In nome di un laicismo esasperato, non ha voluto citare nella sua costituzione il riferimento alle radici giudaico-cristiane.
Quandi è ben lontana dall'Europa di Carlo Magno perché ha rifiutato ciò avrebbe potuto unirla.
L'uniche cose che la uniscono sono un apparato burocratico farraginoso ed una moneta, l'Euro, che oggi rischia di fallire e che, di fatto, è virtuale.
Non ha una politica comune tra i vari Stati che la compongono e, per esempio, la Francia abbia votato sì al riconoscimento della Palestina da parte dell'UNESCO (facendo un gravissimo errore), mentre Italia e Regno Unito si siano astenuti e la Germania abbia votato contro, ne è la dimostrazione.
Un'Europa seria ed un unita avrebbe votato contro ad una simile decisione!
Inoltre anche l'ingresso nell'Euro è stato fatto con un percorso forzoso che ha favorito pochi a scapito di molti.
Ad esempio, il valore di cambio Lira-Euro è folle.
Come si è potuto equiparare 1 Euro e 1936,27 Lire?
Questo valore di cambio ha favorito i mercati di Francia e Germania e sfavorito l'Italia.
Di fatto, quest'Europa è affine all'Europa di Bonaparte ed i vari banchieri stanno facendo quello che fece Napoleone.
Se non non dovesse cambiare registro, io credo che l'Europa potrebbe seriamente fallire ed i danni sarebbero incalcolabili.
Riflettiamo tutti!
Cordiali saluti.

martedì 1 novembre 2011

SALVIAMO I CRISTIANI COPTI!

Cari amici ed amiche.

Firmate questa petizione per fare sì che cessi il massacro dei cristiani copti in Egitto.
Seguite il link http://www.firmiamo.it/petizione-per-salvare-i-cristiani-copti/firma.
I copti non sono solo un comunità religiosa ma sono gli eredi di quel popolo che risiedeva in Egitto prima dell'arrivo degli Arabi nel VII secolo AD.
Quindi, sono gli eredi di quelle popolazioni che, a loro volta, discesero dagli Egizi che subirono l'influenza greca e romana e che divennero cristiani.
Infatti, la loro lingua ha molti elementi dell'antica lingua egizia.
Se i fondamentalisti islamici riuscissero nel loro diabolico intento di cancellarne l'esistenza, sarebbe una grave perdita religiosa e culturale.
Noi abbiamo il dovere di evitare che ciò avvenga.
Se non lo facessimo, non potremmo nemmeno chiamarci cristiani.
Cordiali saluti.

FORZA ANTONIO!


Cari amici ed amiche.

Come tifoso del Milan e come suo coetaneo, spero che il calciatore Antonio Cassano guarisca.
Purtroppo, le notizie sono contrastanti.
Si sa che, dopo la grande partita giocata sabato allo Stadio Olimpico contro la Roma, il giocatore barese si è sentito male.
E' stato ricoverato al Policlinico di Milano.
Alcuni dicono che egli sia stato colpito da un ictus ed altri smentiscono.
Qualunque cosa egli abbia, io spero che guarisca presto e che torni a giocare.
Penso di parlare anche a nome di tutti i lettori di questo blog.
Forza Antonio!
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.