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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 26 gennaio 2011

O SI FA IL FEDERALISMO O IL DECLINO SARA' INEVITABILE




Cari amici ed amiche.
Voglio prendere spunto dalla nota inviatami dall'onorevole Antonio Palmieri (responsabile della comunicazione internet del Popolo della Libertà) tramite il sito "Forzasilvio.it", http://www.forzasilvio.it/.
La nota dice:
"Dietro il federalismo si combatte una dura battaglia politica, come dimostrano le parole rilasciate da Enrico Letta del Partito Democratico e indirizzate alla Lega: Il federalismo interessa anche a noi, ma se resta Berlusconi la riforma è a rischio.
Parole che dimostrano come nel PD l'obiettivo di eliminare Berlusconi dalla scena politica prevalga sugli interessi del Paese.".
Ringrazio l'onorevole Palmieri per questa nota che mi dà lo spunto per fare le mie considerazioni.
L'interesse della sinistra è proprio quello di eliminare il presidente Berlusconi dalla scena politica.
Il Partito Democratico non ha idee ed è sempre più in balia delle forze massimaliste (Sinistra Ecologia e Libertà e FIOM) e di quelle giustizialiste (Italia dei Valori e Movimento "5 Stelle" di Beppe Grillo e liste "civiche varie").
Il fatto che anche un esponente politico che è sempre stato reputato come "moderato" (o presunto tale) e cattolico come l'onorevole Enrico Letta faccia certe affermazioni più tipiche di "maoista" o di un "castrista" che non di un esponente di una sinistra europea e moderata dimostra che il Partito Democratico è appiattito sulle posizioni estreme.
Il Partito Democratico non è più un partito moderato!
Inoltre, come cattolico, non mi riconosco nelle idee dei vari Enrico Letta, Rosy Bindi,m Dario Franceschini e nei vari ex democristiani del Partito Democratico.
Il cattolicesimo è l'idea che porta anche la moderazione ed il dialogo costruttivo.
Vista la situazione, si può dire che nel PD non vi è più nulla di cattolico.
Inoltre, mi rifiuto di credere che il Partito Democratico abbia ora questa "vocazione federalista".
Per sua storia politica e per le sue connotazioni, il Partito Democratico è sempre stato centralista.
Esso è sempre stato favorevole all'assistenzialismo che è un principio che contrasta con una logica di uno Stato federale.
Basti pensare che tanta parte delle sue figure che lo compongono è legata a quel vecchio modello fallimentare della I Repubblica.
Inoltre, chi lo dirige è legato a quel vecchio sistema.
Per sua connotazione, il Partito Democratico non ha una "vocazione federalista".
Del resto, fece di tutto per fare bocciare la riforma federale nel referendum 2006.
Serve un sistema nuovo, un sistema federale!
Del resto ne parlai in più occasioni. Ne parlai nell'articolo intitolato "Federalismo, perché sì?", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/federalismo-perche-si.html.
Se il federalismo non dovesse farsi, potrebbero esserci dei grossi problemi che possono portare anche al collasso del Paese.
Questo sistema, infatti, favorisce l'assistenzialismo.
Nel Sud Italia, le politiche assistenzialiste non portarono lo sviluppo di questa parte del Paese ma favorirono solo alcuni ceti privilegiati, politici e non.
Questi ceti, di fatto agirono quasi da "parassiti" sul sistema Paese.
Per troppi anni, ci furono queste politiche!
La ricchezza prodotta dal Nord finiva in buona parte in queste pessime politiche assistenizialiste!
Il Nord ebbe questa "zavorra" e non poté crescere!
E così, la I Repubblica fece esattamente questo ed oggi ne paghiamo le conseguenze.
Oggi, non è più possibile sostenere questo sistema.
Qui si rischia davvero il collasso del sistema.
Il federalismo avrebbe la funzione di controllare l'evasione fiscale, di abolire l'assistenzialismo, di favorire la sussidiarietà, di responsabilizzare i ceti politici locali, di controllare meglio il territorio e di stimolare anche il Sud a produrre!
Il federalismo è una riforma da cui non si può prescindere!
Del resto, già altri politici della storia passata videro nel federalismo una cosa positiva.
Pensiamo a Cola di Rienzo (1313-1354), che vide la possibilità di creare una "confederazione" con Roma capitale, o a Carlo Cattaneo (1801-1869).
Inoltre, l'Italia è stata divisa per circa tredici secoli.
Quindi, le varie parti del Paese ebbero storie diverse.
Oltre il federalismo, servono altre riforme, in tutti i settori.
Porto alla vostra attenzione un sito che mi è stato segnalato da Riccardo Di Giuseppe, http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/. E' un sito dei libertari.
Il link del sito è http://www.libreriadelponte.com/. Il link sarà nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Non condivido il pensiero dei libertari (io sono cattolico e di destra) ma alcune loro idee sono valide.
Dobbiamo liberarci da questo compromesso che tanti anni fa venne fatto con idee che non portarono la crescita né a livello culturale e né a quello economico.
Una di queste idee fu il comunismo!
Il comunismo fece sempre del male! La storia lo dice!
Serve una grande riforma in senso liberale e federale, unita ai valori della tradizione giudaico-cristiana!
Solo così l'Italia potrà andare avanti!
Io sono convinto che questo Governo possa fare ciò!
Pertanto, io sostengo convintamente il presidente Silvio Berlusconi!
Cordiali saluti.

martedì 25 gennaio 2011

STORIA DELLA SICILIA IN UN BORGO

Cari amici ed amiche.

Vi voglio parlare della Sicilia, non parlando di Palermo, di Catania, di Messina o delle altre città importanti ma parlando di un piccolo borgo, Galati Mamertino.
Conosco abbastanza bene questo borgo che si trova in Provincia di Messina, sui Nebrodi.
Infatti, mia madre è originaria di quel paese arroccato su un colle che si trova a 800 sul livello del mare.
In esso, come in tanti altri borghi, vi è la storia della Sicilia, una storia che vide incontrarsi e scontrarsi varie civiltà e dominazioni.
Le sue origini risalgono al periodo arabo. Il nome stesso pare che derivi dall'arabo "qal'at", che significa "la rocca". Il termine "mamertino", pare che, invece, riconduca ai Mamertini, popolo che abitava la Sicilia e che si riteneva discendente del dio Marte.
Effettivamente, a Galati Mamertino ci sono i ruderi di un castello, nella sua parte più alta.
Pare che l'origine di questo castello fosse proprio saracena.
Inoltre, anche la pianta stessa del centro abitato ricorda le città arabe, con le sue case-torri attaccate l'una all'altra viuzze spesso tortuose ed i suoi saliscendi.
Certamente, su Galati Mamertino ebbe l'influenza anche il periodo normanno della Sicilia, periodo che iniziò nel 1061 e finì nel 1194.
Nel 1124, Adelasia d'Aragona fece di Galati Mamertino la sede di un priorato dedicato a Sant'Anna, a cui ella era devota. Di questo priorato resta una testimonianza nel nome dato ad una zona che si trova andando verso il vicino Comune di San Salvatore di Fitalia.
Questa zona si chiama Sant'Anna ed è caratterizzata dalla presenza di una sorgente di acqua potabile.
Dopo il periodo di Federico II di Svevia (1198-1250), durante il regno aragonese (1282-1410), Galati Mamertino ebbe delle vicissitudini.
Nel 1644, durante il periodo della dominazione spagnola in Sicilia, Galati Mamertino passò al Filippo Amato, che ne divenne il signore.
In seguito, ivi si creò un Comune autonomo.
Anche l'architettura, testimonia i vari passaggi storici.
Oltre i ruderi del castello, nella vicina valle del fosso Milè vi sono dei mulini che sono una testimonianza del periodo arabo.
Un esempio è il Palazzo de Spuches, un edificio risalente al XVII secolo, nel periodo spagnolo.
Esso reca una bella loggia che è attribuita al Montorsoli.
Monumento simbolo di Galati Mamertino è la Chiesa Madre, la parrocchiale che si trova in Piazza San Giacomo.
Essa risale al 1575, durante il periodo spagnolo, ed è dedicata Santa Maria Assunta.
Molto belle da vedere, in quella chiesa, sono le statue dell'Addolorata e di San Giacomo Maggiore Apostolo.
Di quest'ultima statua e della leggenda che la riguarda, parlai nell'articolo intitolato "Da Buenos Aires alla Sicilia, l'arte e la devozione", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/da-buenos-aires-alla-sicilialarte-e-la.html.
Pregevoli sono anche le rappresetazioni della Trinità e del Martirio di Sant'Agata, opera di Pietro Novelli.
Da visitare è anche la Chiesa della Madonna del Rosario.
Essa si trova non lontano dalla Via San Martino, la via in cui si trova la casa di mia nonna.
Al suo interno, vi è una bellissima statua marmorea della Madonna della Neve, una statua lignea (presumibilmente fiamminga) di San Sebastiano ed un'altra (molto bella) che riffigura San Rocco.
Alcune statue sono attribuite ad Antonello da Messina.
Molto bella è anche la piccola Chiesa di Santa Caterina.
In essa si trovano la statua del Crocifisso di frà Umile da Petralia e la statua del Bagnasco.
Chiusa al culto, invece, è la Chiesa di San Luca.
Essa si trova nella "Kiazza" e risale ad un periodo compreso tra il XVII ed il XVIII secolo.
A causa di un terremoto, essa fu parzialmente ricostruita nel 1908.
Il paese nasconde altri tesori.
Sotto le vie sono state trovate ossa e tombe antiche.
Galati Mamertino fu anche la città natale di personaggi illustri come l'abate Giovanni Crimi, un patriota, ed i medici Giuseppe Argeri, Raffaele Resta e Luigi Stefanini.
Un altro galatese noto noto è anche il Beato Francesco Zingales, un Minore conventuale che fece dono alla Chiesa Madre della reliquia del legno della Croce.
Noto è anche Ludovico Capritti, comandante militare che cadde eroe nel 1125, durante l'assedio della rocca di Taormina.
Nel XIX e nel XX secolo, Galati Mamertino fu anche terra di emigrazione.
Molti galatesi, infatti, emigrarono negli USA, in Germania, in Francia, in Canada, in Argentina, in Brasile ed in Uruguay.
Se dovesse esserci uno statunitense, un canadese, un argentino o un uruguaiano che per cognome ha "Campisi" o Messina", potrebbe essere imparentato con il sottoscritto.
Tra l'altro, anche la famiglia di mia madre ha una storia.
Mio nonno, che non conobbi (perché morì prima che io nascessi) era un Messina ed era di San Salvatore di Fitalia.
Mia nonna, buonanima, era una Campisi ed era di Galati Mamertino.
Secondo alcuni, pare che i cognomi che rievocano città (come per l'appunto "Messina") siano d'origine ebraica.
In realtà, posso dire che i miei bisnonni erano dei massari, dei contadini che possiedevano terre, parecchi ettari di terra.
Pare però, che ci siano dietro anche titoli nobiliari, che ovviamente dovrebbero essere decaduti.
Galati Mamertino è anche questo.
Vi invito a leggere il libro intitolato "E il palazzo bruciò".
Esso è stato scritto da Nina Giardinieri Emanuele e parla della storia, dei fatti e delle leggende di Galati Mamartino.
E' un bel libro.
Cordiali saluti.





E' ORA DI FINIRLA!

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare a parlare esprimo il mio cordoglio per le 35 vittime dell'attentato che è avvenuto a Mosca.
Purtroppo, c'è chi non dà valore alla vita e alla persona.
Non dare valore alla persona, però, non significa solo eliminarla fisicamente ma anche cercare di distruggerla sul lato umano, a livello personale.
Questo è quanto sta succedendo al presidente Berlusconi, al quale rinnovo la mia stima.
Io penso che sia davvero arrivata l'ora di finirla!
E' ora di finirla con questa VERGOGNOSA CAMPAGNA MEDIATICA contro un presidente del Consiglio che è stato eletto DEMOCRATICAMENTE dal popolo!
E' ora di finirla con questi insulti contro il suo partito ed i suoi sostenitori, me compreso!
Il comportamento di chi ha messo in piedi questa lurida campagna di delegittimazione e di insulto.
Ad esempio, non mi è piaciuta la puntata di ieri trasmissione del giornalista Gad Lerner, "L'Infedele".
A mio modo di vedere, non è stata obiettiva!
Leggete l'articolo de "Il Giornale", http://www.ilgiornale.it/interni/il_cav_si_ribella_insulti_lerner/25-01-2011/articolo-id=501740-page=0-comments=1.
Gad Lerner ha usato dei toni che un giornalista non dovrebbe usare.
Il compito del giornalista è quello di informare i cittadini e di tutelarli dalle ingiustizie.
Ci sono tanti giornalisti bravi.
Uno di questi è Ricky Filosa, il direttore di "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/.
Sono lettore di "Italia chiama Italia" dal 2008.
Ogni tanto vi scrivo qualche riflessione.
Io non ho mai trovato nemmmeno una lettera fuori posto su quel giornale. Ha sempre fatto un'informazione pulita ed equilibrata.
Purtroppo, ci sono altri giornali che non fanno altrettanto e che fanno discorsi di gossip e di pecoreccio, pur di denigrare una persona e gettare fango su di lei.
Oltre a ciò, si è arrivati anche alla pubblicazione dei numeri di telefono delle persone da colpire.
Questo non è giornalismo! E' una porcheria!
Scusatemi il termine ma quando ci vuole...ci vuole!
Inoltre, si sta facendo un processo mediatico fondato sul nulla!
Ad esempio, la escort Nadia Macrì (che era usata come testimone contro il presidente Berlusconi) ha ritrattato tutto!
Infatti ha ritrattato.
Leggete la nota del "Minzolini Fan Club" di Facebook, seguendo il lik http://www.facebook.com/notes/minzolini-fan-club/ultimora-la-macri-ritratta-tutto-anche-su-ruby-non-la-vide-con-il-premier/494410286586.
Colgo l'occasione per fare i miei auguri di buon compleanno alla signora Krassimira Kermalova, che è membro della redazione del "Minzolini Fan Club".
Il presidente Berlusconi ha fatto benissimo a dire quello che ha detto ieri, proprio durante la trasmissione di Gad Lerner.
Io sarei stato ancora più duro con Gad Lerner che in tal show come questi dovrebbe fare da moderatore. Lui, invece, alza i toni!
Trovo vergognosa questa campagna mediatica come trovo vergognosa l'ipocrisia dell'opposizione. Se lo stesso vergognoso trattamento a cui è sottoposto il presidente Berlusconi venisse riservato a Nichi Vendola, a Pierluigi Bersani, a Rosy Bindi, a Enrico Letta o a qualsiasi altro esponente di centro sinistra o di sinistra, questa coalizione insorgerebbe ed accuserebbe il presidente Berlusconi di fare una campagna mediatica contro di essa!
Ci sarebbero scioperi e manifestazioni.
Ci sarebbe chi urlerebbe frasi come "La democrazia è in pericolo".
A casa mia, questa si chiama ipocrisia!
Non solo ci sono gli insulti contro il presidente Berlusconi ma anche contro il suo partito ed i suoi sostenitori.
Io mi becco del "fascista", del "cretino", del "tonto", del "sodomita", del "nazista", del "mafioso", dell'"assassino" del "piduista" e quant'altro.
Toccando anche il fatto che attualmente sono disoccupato, c'è chi mi dice frasi come "Visto che cerchi lavoro, chiedi aiuto al tuo presidente che, magari, ti farà lavorare ad Antigua!" o "Tu che sei senza lavoro dovresti odiare il presidente Berlusconi ed invece lo difendi a spada tratta...che ingenuo" oppure come "Ma non ti rendi conto che il "tuo presidente" te lo sta mettendo nel deretano e sta facendo la stessa cosa tutti gli italiani?".
Non ho messo le parole testuali perché sono volgari.
Questo è il clima in cui siamo!
E' un clima che nulla ha a che fare con la democrazia, cosa che si fonda sul rispetto delle idee.
Cordiali saluti.
Questo è

lunedì 24 gennaio 2011

L'ASSASSINIO DI JAMES CRICHTON, FU DAVVERO GELOSIA?


Cari amici ed amiche.
Vi voglio proporre un altro enigma.
Ve ne avevo proposti alcuni, come quello di cui parlai nell'articolo intitolato "Un enigma inglese, re Riccardo III", http://thecandelabra.blogspot.com/2010/05/un-enigma-inglese-re-riccardo-iii.html.
Questo enigma riguarda un giovane matematico scozzese e la mia città, Mantova.
La persona di cui sto parlando è James Crichton (19 agosto 1560-03 luglio 1582), che noi italiani conosciamo come "l'Ammirabile Critonio".
Egli fu un poeta, un matematico ed uno scienziato.
Nacque a Eliock in Dumfriesshire, in Scozia, il 19 agosto 1560 e fu educato nella University of St Andrews.
A quattordici anni si laureò.
Quindi, fu un uomo di notevole talento.
Egli conosceva e parlava inglese, greco, latino, francese, arabo, ebraico, fiammingo, italiano, spagnolo e perfino lo slavo ecclesiastico, la lingua usata dai Santi Cirillo e Metodio.
In seguito lasciò la Scozia e si trasferì a Parigi. Nel 1579 approdò in Italia, girando per Genova, Venezia e Padova.
Nel 1581, egli arrivò a Mantova.
Lì c'erano circoli letterari importanti, intorno alla corte dei Gonzaga, i signori di Mantova.
Da sempre, questi furono attratti dalla cultura.
Ad esempio, i loro archiatri erano ebrei, perché erano più capaci. Ciò, in quel tempo, non fu ammissibile.
Infatti, i medici ebrei non potevano curare i cristiani.
Secondo lo storico Luigi Sguaitzer, gli ebrei davano un contributo di circa l'8% di tutta la vita culturale della Mantova dei Gonzaga.
Quindi, quella dei Gonzaga fu una signoria all'avanguardia.
Pensiamo ad Isabella d'Este (1474-1539) che fu la moglie di Francesco II Gonzaga.
Lei ebbe molti letterati e uomini di cultura alla sua corte.
Qui si fece amico del duca Guglielmo I ed ebbe un grande seguito.
Fu un uomo di grande cultura e grande affabulatore, con la poesia e le arti letterarie.
Ciò gli attirò molte simpatie femminili, a cui lui pare che non fosse stato indifferente.
Anzi, pare che fosse stato tutt'altro che indifferente al fascino femminile.
Di certo, non gli si poteva dare torto!
Al suo posto, avrei fatto la stessa cosa.
Purtroppo, tutto ciò scatenò anche molte gelosie che crearono malumori ed inimicizie.
Tra i nemici ci fu Vincenzo Gonzaga (21 settembre 1562-18 febbraio 1612), figlio ed erede del duca, titolo a cui accederà nel 1587, con il nome di Vincenzo I.
Nella notte tra il 02 ed il 03 luglio 1582, Crichton stava uscendo dalla bottega di uno speziale che si trovava nella Piazzetta dell'Aglio (oggi, Piazza delle Erbe).
Degli uomini lo incontrarono ed ebbe uno scontro con loro.
Venne pugnalato e morì.
Il suo corpo oggi riposa a Mantova, nella chiesa di San Simone, chiesa che è situata in Via Fernelli.
Ora sorge una domanda.
Chi fu ad uccidere (o a fare uccidere) Crichton?
Secondo alcune fonti, pare che fosse stato proprio Vincenzo Gonzaga che, colto da un raptus di gelosia, ebbe uno scontro con Crichton e lo uccise.
Quindi, secondo questa versione, Crichton sarebbe morto per un raptus di gelosia.
Vi sono, però, altre fonti che dicono che non fosse stato Vincenzo Gonzaga ma un gruppo di sgherri da egli mandato.
Quindi, potrebbe essere stata una "spedizione punitiva".
Anche qui, la causa scatenante potrebbe essere stata la gelosia.
Vi può essere, però, una versione ancora più misteriosa.
Crichton era legato anche alla famiglia reale scozzese, gli Stuart (o Stewart) .
Ora, nella Scozia di quegli anni successero molte cose.
Nel 1559 ci fu una rivoluzione che portò al potere la Riforma protestante.
John Knox, riformatore calvinista, tornò dall'esilio (a cui era costretto perché condannato a morte dalla gerarchia cattolica scozzese) e fece la Riforma.
Inoltre, in Scozia ci fu un periodo di reggenza, il turbolento regno di Maria Stuarda (di cui parlai nell'articolo intitolato "Chi uccise la regina Maria Stuart?, http://thecandelabra.blogspot.com/2010/10/chi-uccise-la-regina-maria-stuart.html) ed il regno di suo figlio, re Giacomo VI (1566-1625), re che dal 1603 regnò anche in Inghilterra, con il nome di Giacomo I.
Formalmente, Giacomo iniziò a regnare in Scozia nel 1567, sotto la reggenza dello zio, il fratellastro di Maria, il conte Giacomo di Moray, il capo dei calvinisti.
Ora, secondo alcune fonti, nella Scozia di re Giacomo VI ci fu un certo malumore verso il protestantesimo.
Infatti, i pastori calvinisti esigevano le stesse decime che a loro tempo volevano i preti cattolici.
Le rendite monasteri dissolti, che potevano sfamare buona parte della popolazione, erano nelle mani di pochi e molti pastori erano sposati con donne che avevano ancora i loro mariti.
Inoltre, le famiglie cattoliche tenevano nascosti i preti nelle loro case.
Quindi, si temevano rivolte.
Ora, pare che Crichton fosse stato legato alla famiglia reale.
Sua madre si chiamava Elizabeth Stewart.
Questo non potrebbe essere stato un delitto politico?
Crichton era cattolico e qualcuno potrebbe avere visto in lui il "focus" per una congiura cattolica che avrebbe potuto rovesciare Moray, colui che, di fatto, deteneva il potere in Scozia, essendo re Giacomo VI ancora minorenne.
Bisogna tenere conto anche del fatto che la regina Maria Stuart era ancora viva, anche se prigioniera della regina d'Inghilterra Elisabetta I, il cui trono e la cui successione erano rivendicati dagli Stuart.
Ecco che quindi, potrebbe esserci stato un complotto per assassinare Crichton, che poteva essere "pericoloso".
Quindi, chi fece questo potenziale complotto potrebbe avere "sfruttato" Vincenzo Gonzaga (facendo sì che fosse lui a fare il "lavoro sporco") o potrebbe avere fatto tutto ad insaputa di quest'ultimo.
Quello di Crichton è un mistero intrigante che potrebbe appassionare i migliori giallisti e che dà lustro alla città di Mantova.
Vi invito a visitare il sito della University of St Andrews, http://www.st-andrews.ac.uk/. Il link è presente anche nella voce "Link preferiti" di questo blog.
La University of St Andrews fu l'università dell' "Ammirabile Critonio".
Cordiali saluti.

POPOLO DELLA LIBERTA' IN CRISI? NON E' VERO!

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo di "Affari Italiani", http://www.affaritaliani.it/politica/swg_pdl_berlusconi240111.html.
Secondo questo articolo, vi sarebbe una forte flessione del Popolo della Libertà nei sondaggi, per via del "caso Ruby".
A me risulta l'esatto contrario.
Secondo i sondaggi di Renato Mannheimer, il Popolo della Libertà sarebbe al 30%.
Quindi, non mi sembra che ci sia una crisi del partito del presidente Berlusconi.
Sempre secondo il sondaggio di Mannheimer, anche la Lega Nord va bene.
Io ho l'impressione che ci sia davvero la volontà di influenzare l'opinione pubblica e fare sì che il presidente Berlusconi abbia maggiori pressioni addosso, per farlo dimettere.
Come disse un noto politico, a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca!
Riflettete!
Vi segnalo il sito http://www.taccuinopolitico.it. Troverete il link anche nella voce "Link preferiti" di questo blog.
E' un sito interessante.
Cordiali saluti.


COMUNICAZIONI, MESSAGGIO DEL PAPA? OTTIMO!

Cari amici ed amiche.

Condivido completamente il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI.
Tale messaggio era rivolto, in particolare a noi giovani, ed è stato fatto per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni.
Il Santo Padre ha scritto che internet è uno strumento importante ma non può rimpiazzare i rapporti veri!
Questa considerazione corrisponde perfettamente al mio pensiero.
Internet è uno strumento importante, un "mare magnum" che permette di fare ricerca e di contattare persone vicine e lontane.
Purtroppo, però, offre un mondo non reale!
Anzi, spesso sui social-network vi sono profili falsi e si scrivono cose più per avere popolarità che non per creare la base un rapporto umano vero.
Quindi, l'uso di internet va bene ma i rapporti umani non possono essere sostituiti da una chat o da un post su Facebook.
Del resto, dipende dall'uso che si fa di questi strumenti.
Io, ad esempio, ho iniziato ad usare Facebook nel 2009, più per fini di propaganda politica che non per fare amicizia.
Io collaboravo per la lista di centro destra.
Infatti, nel mio Comune, Roncoferraro (in provincia di Mantova), c'erano le elezioni comunali, elezioni che, purtroppo per la mia parte politica, erano finite male.
Ora, nella mia zona l'attività politica è scarsa e pertanto uso internet per "creare dibattito", quel dibattito che non trovo nella mia zona.
Certo, quest'anno ci saranno le elezioni provinciali e la mia intenzione è quella di collaborare con la lista di centro destra, se non di prendere parte ad essa.
Se ciò dovesse accadere, i miei interlocutori di Facebook potrebbero vedermi molto poco e non avere molte occasioni di chattare con me.
Infatti, non mi limiterei ad usare solo internet ma farei anche tanta propaganda sul territorio.
Riguardo i miei interlocutori di Facebook, io non riesco a considerarli amici nel vero senso della parola. Inoltre, inizio sempre questi articoli con l'espressione "Cari amici ed amiche" per usare un tono accomodante.
Intendiamoci, non voglio dire che abbia una cattiva opinione di loro. Anzi, di molti di loro, direi il contrario. Se un giorno dovessi incontrare qualcuno di loro, anche per strada, di sicuro, gli darei una stretta di mano, mi fermerei a parlare e berrei un caffè al bar con lui.
Colgo l'occasione per ringraziare i tanti che il 03 gennaio scorso mi hanno inviato i messaggi di auguri per il mio compleanno. Avevo la casella di posta elettronica intasata.
Non credevo di riceverne così tanti.
Però, l'amicizia vera è anche condivisione di esperienze. Amicizia significa anche stare insieme.
Anche l'amicizia è una forma di "koinonia", "communio", "comunione".
Di sicuro, internet non può creare questa "comunione".
Questa "comunione" può essere creata solo con la reale condivisione di esperienze.
I rapporti umani debbono fondarsi sull'autenticità e non sulla menzogna.
Le cose fondate sulla menzogna non durano.
Quindi, internet va bene per portare idee, fare ricerche, cercare lavoro e, perché no, creare le basi per rapporti umani nuovi.
L'amicizia vera, però, esiste solo con le vere esperienze.
Quindi, il Papa ha detto delle parole vere che noi dobbiamo fare nostri.
Cordiali saluti.

domenica 23 gennaio 2011

LAUREA A SAVIANO? UN ERRORE!


Cari amici ed amiche.
Io trovo che sia stata una cosa sbagliata la laurea "honoris causa" data dall'Università di Genova allo scrittore Roberto Saviano!
In questi tempi, in cui si deve ristabilire il concetto di meritocrazia, è deleterio dare un titolo ad una persona che (con il dovuto rispetto) non ha frequentato quegli studi per il quale lo stesso dovrebbe essere conseguito.
Anche se questo titolo è un'onorificenza, il principio è sbagliato.
Infatti, si rischia di fare passare l'università per un "diplomificio", un luogo in cui, solo per avere fatto qualcosa degno di nota, si può avere un pezzo di carta chiamato "diploma di laurea", senza avere studiato e faticato sui libri e sulle "sudate carte", usando un'espressione del poeta Giacomo Leopardi .
Io penso che sia arrivata l'ora di smetterla di dare questi titoli a profusione.
Bisogna rispettare quei ragazzi e quelle ragazzi che studiano, si impegnano e che, magari, lavorano, anche per mantenere gli studi, perché le loro famiglie non possono pagare le rette e quant'altro!
Io preferisco quei giovani che si fanno in quattro per avere il "pezzo di carta" che li fa medici, avvocati, ingegneri, professori e quant'altro.
Inoltre, io non condivido quello che ha detto Saviano.
Egli, infatti, ha dedicato la laurea ai Pubblici Ministeri.
A Saviano, vorrei dire che è ora di smetterla con il giustizialismo!
Tutti noi vogliamo più legalità.
La legalità è il concetto più alto e nobile di senso dello Stato e non ha nulla a che fare con il giustizialismo.
Perché ci sia la legalità devono esserci sì il rispetto verso la legge e la sanzione, allorché vi sia un reato, ma deve esserci anche il garantismo, ossia il principio di "presunta innocenza" (fino alla sentenza definitiva) e di rispetto per la persona.
Solo così può esserci la legalità. In caso contrario, ci sarebbe solo il giustizialismo.
Il giustizialismo, infatti, è un concetto becero che porta solo odio tra persone.
Il giustizialismo, ad esempio, è quell'idea che porta a fare i processi mediatici (come quelli di questi giorni) e che è atta a distruggere una persona ancora prima del processo che si deve fare in tribunale.
Per il giustizialismo non esiste il principio di "presunta innocenza" ma quello di "presunta colpevolezza".
Il giustizialismo semina solo odio.
Inoltre, non è giusto fare passare la magistratura per unica parte sana delle nostre Istituzione.
Ci sono tanti magistrati bravi e che hanno senso dello Stato ma ve ne sono tanti altri che non fanno il loro dovere di fare rispettare la legge e che tendono ad influenzare la sfera politica.
E' logico che una cosa simile leda gravemente il principio democratico di separazione dei poteri dello Stato.
Vorrei terminare, ricordando la storia del noto rivoluzionario francese Maximilien de Robespierre (1758-1794).
Quando fece decapitare re Luigi XVI (21 gennaio 1793) e salì al potere instaurò il Terrore, regime di terrorismo di Stato, in cui il giustizialismo la fece da padrone.
Sapete che fine fece?
Quando tutti si stancarono del Terrore, lo stesso Robespierre subì lo stesso trattamento che riservò ai suoi oppositori. Fu ghigliottinato.
Il giustizialismo genera odio e si ritorce anche contro chi lo pratica.
Noi non abbiamo bisogno di "novelli Robespierre".
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.