Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 9 gennaio 2011

POLITICA, BISOGNA CAPIRE MOLTE COSE!


Cari amici ed amiche.
La politica non può essere vista come un "semplice esercizio del potere" o come "l'amministrazione di un condominio".
La politica è qualcosa di più.
La politica è una scienza che va usata con responsabilità.
Per questo, in politica contano molti fattori, come la preparazione (anche tecnica) su vari temi, la capacità di esprimere le posizioni, l'ideologia, la conoscenza del contesto e dei possibili scenari futuri e, ultimi ma non meno importanti, i rapporti umani.
I rapporti umani sono molto importanti per fare un'azione politica efficace.
Servono rapporti umani corretti sia con gli alleati che con gli avversari.
Con i primi, servono rapporti chiari.
Ad esempio, non è certamente cosa commendevole che una persona parli male di chi sta con lui, quando questi è assente.
Se ha qualcosa da dire ad una persona che sta con lui, deve dirla di fronte ad ella, cercando di non arrivare alla rottura.
Infatti, in politica, come nella vita, l'amico di oggi può diventare il peggiore nemico di domani.
Anzi, in politica vale di più questo concetto.
Quindi, se si arriva alla rottura, questa persona, prima alleata, può diventare il peggiore nemico e può fare perdere elezioni, gettare fango sull'attività politica stessa o mettere a rischio anche delle amministrazioni pubbliche, qualora la sua stessa parte politica sia al potere.
Certo, la cosa dipende dall'intelligenza degli interlocutori.
Logicamente, la rottura è inevitabile se, in un partito, c'è chi attacca la sua azione politica non per fare una critica costruttiva ma per puro personalismo.
L'uomo è anche ambizioso e questo può essere un pregio finché non arriva fare ad anteporre la sua ricerca di visibilità all'interesse di tutti e dell'intera sua parte politica.
Chi ha una leadership politica sa che essa dipende anche da chi sta sotto di lui che la appoggia.
Vi faccio un esempio.
Il presidente Silvio Berlusconi è leader del Popolo della Libertà e del centro destra perché la base del Popolo della Libertà e del centro destra ne riconosce la leadership e l'operato politico.
Quindi, il presidente Berlusconi è il leader legittimo del centro destra perché la base lo vuole.
Lo dimostrano tutte le vittorie alle elezioni.
Lo stesso discorso, si poté fare, per esempio, con Lorenzo de' Medici, detto il "Magnifico" (1449-1492) .
Egli fu signore di Firenze perché fu il popolo a volerlo.
Se il popolo fiorentino gli si fosse rivoltato in massa o se non lo avesse appoggiato, Lorenzo de' Medici sarebbe caduto.
Certo, la politica ai tempi di Lorenzo de' Medici era diversa da quella attuale. Lì vi erano anche congiure ed assassinii.
Oltre che con gli alleati, bisogna avere dei rapporti seri anche con gli avversari.
Io ammirai molto il Sindaco di Firenze Matteo Renzi che si recò ad Arcore dal presidente Berlusconi.
Il Sindaco fece questo per trattare un tema inerente alla città che egli amministra.
Lui agì per il bene della sua comunità.
Agire per il bene della comunità significa dovere interloquire con i vari livelli istituzionali, anche se questi sono della parte avversa.
Io, ad esempio, vengo spesso invitato alle riunioni del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM, http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/).
Qui nel Comune di Roncoferraro, l'ACM è una forza di opposizione al centro sinistra che però è indipendente dal centro destra.
Se vengo interpellato, io non mi sottraggo al confronto.
Io ritengo che il confronto tra idee diverse sia utile perché fa crescere intellettualmente.
Certo, di sicuro, non mi iscriverò all'ACM. Non ho nulla contro questa associazione ma ho semplicemente un'idea diversa.
Io ero, sono e sarò di centro destra.
Magari, con l'ACM posso d'accordo su alcuni singoli temi locali (come le riunioni del Consiglio comunale da mettere in video, la questione delle strade da riparare o la questione dell'impianto "Fossil Free", http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/14466/2009-03-30.html) ma, nel complesso, non posso essere d'accordo con la politica intrapresa da quell'associazione.
Ad esempio, sull'energia nucleare, io sono favorevolissimo e l'ACM no!
Io sono un berlusconiano "di ferro" e difficilmente potrei trovarmi d'accordo con chi nell'ACM ha idee provenienti da esperienze politiche radicalmente diverse dalla mia e che, magari, non ha un'opinione positiva verso il presidente Berlusconi.
Io ritengo che il federalismo sia una cosa ottima quelli dell'ACM hanno qualche perplessità.
Io sono perplesso verso la riforma della Sanità valuta da Obama (ed espressi tali perplessità anche nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/buon-lavoro-onorevole-boenher.html) mentre nell'ACM c'è chi guarda con favore ad essa.
E ci sono tante altre differenze. Io sono legato indissolubilmente al centro destra.
Tutti, compresi quelli dell'ACM, sanno del mio pensiero.
Io sono sempre stato chiaro con tutti.
Se poi, vengo invitato a confrontarmi, io non mi tiro indietro.
A tale proposito, colgo l'occasione per replicare al signor Arnaldo Predari dell'ACM che, nel dicembre scorso fece un articolo con cui espose delle osservazioni sulle "Case dell'acqua" che si dovrebbero fare nel Mantovano.
Il signor Predari, scrisse una lettera al quotidiano "La Voce di Mantova" , citando una mia precedente missiva e me.
Al signor Predari, vorrei dire che io fui tra i primi a parlare di "Case dell'acqua" nel Mantovano ( con l'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/13422/2009-02-04.html e con un intervista al Telegiornale di "Telemantova" del 05 febbraio 2009) ma parlai in riferimento a quello che si fece a Milano e non al progetto della Provincia di Mantova, che è una cosa completamente diversa e su cui mi risulta che ci sia un'inchiesta. Leggete l'articolo della "Gazzetta di Mantova" http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/01/08/news/case-dell-acqua-ora-c-e-l-inchiesta-3130875.
Quindi, io parlai di ben altra cosa!
Io proposi un progetto virtuoso e che piacque tanto.
Penso di essere stato chiaro.
In politica servono rapporti chiari sia con chi è alleato e sia con chi non lo è.
Cordiali saluti.

HYERONIMUS BOSCH, IL PITTORE DELL'INCONSCIO









Cari amici ed amiche.


Vi voglio parlare di uno dei miei artisti preferiti, Hyeronimus Bosch, pittore olandese di Hertogenbosch che visse tra il 1450 ed il 1516.
Questo artista fu davvero straordinario.
Sono le sue opere a dirlo.
Egli visse nel pieno Rinascimento, in un periodo che vide tanti cambiamenti.
Nel 1453, cessò la "Guerra dei Cent'anni" tra Francia ed Inghilterra.
Nello stesso anno, i Turchi conquistarono Costantinopoli e venne martirizzato l'ultimo basileus Costantino XI Paleologo.
Nel 1455, scoppiò in Inghilterra la "Guerra delle Due Rose" che cessò nel 1485, con la salita al potere di re Enrico VII Tudor, al quale successe il ben noto re Enrico VIII nel 1509.
Nel 1492, Cristoforo Colombo scoprì l'America.
Inoltre, ci furono i pontificati di Papa Alessandro VI, di Giulio II e di Leone X.
Ci furono anche le signorie importanti, come i Gonzaga a Mantova, i Visconti e gli Sforza a Milano ed i Medici a Firenze.
Si svilupparono le arti e le scienze e grandi artisti vennero alla luce. Esempi furono Jan Van Eyk, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.
Ci fu anche un malumore strisciante verso la Chiesa, su cui il Papato perse potere ma che aveva assunto le connotazioni del Rinascimento.
Da una parte, Papi, vescovi e sacerdoti commissionavano opere e davano un positivo impulso artistico.
Dall'altro, questi trascuravano i loro doveri religiosi. Ad esempio, era diffusa la latitanza dei vescovi (che, quindi, prendevano più rendite ma trascuravano le comunità cristiane), vi era la simonia (la compravendita di cariche ecclesiastiche) e molti sacerdoti non erano formati bene e spesso non conoscevano nemmeno il latino, che era la lingua liturgica.
Inoltre, molti sacerdoti facevano una vita poco consona con la morale religiosa, vivendo in concubinato e addirittura, in qualche caso, sposandosi, nonostante questo fosse loro proibito. Ad onor del vero, ci furono anche numerosi preti che fecero una vita santa.
Questo malessere, unito all'invenzione della stampa da parte di Johan Gutenberg (1394-1399)portò ad uno scuotimento delle coscienze che si tradusse nella Riforma protestante.
In questo periodo così denso visse Bosch e la sua arte fu lo specchio di quel periodo in cui l'uomo stava passando dalla visione medioevale a quella del Rinascimento.
La sua arte esprime tutte le connotazioni di quel periodo ma non rappresentando la realtà bensì l'inconscio.
Egli rappresentò nel suo intimo quell'uomo ancora legato a Medio Evo ma che volse lo sguardo verso il futuro.
Egli concentrò nelle sue opere le paure passate e quelle future.
Si rifece molto ai bestiari medioevali ed illustrò in pieno proprio quella crisi religiosa che fu in atto.
Nella sua tavola dei "Sette peccati capitali" (qui raffigurata) è rappresentata la "morte di un peccatore" e sono raffigurati cinque cerchi dei quali quello al centro è il più grosso.
In questo cerchio sono raffigurati in senso orario l'invidia, l'avarizia, la gola, l'accidia, la lussuria e la superbia.
Il centro del cerchio è l'occhio di Dio, con una scritta in latino "Cave cave Deus videt", "Attenzione, attenzione Dio vede".
Nei cerchi piccoli è rappresentata la "Morte di un peccatore", il "Giudizio Universale", l'"Inferno ed il "Paradiso".
Questa visione anticipò quella della Riforma protestante.
Quindi Bosch fu quasi un "visionario". Del resto, in Olanda, in Germania ed in Svizzera fu molto forte la contestazione contro la Chiesa cattolica e quella zona dell'Europa fu l'epicentro della Riforma. Anche nelle sue opere, che sono antecedenti all'inizio della Riforma, si denota ciò.
Nella sua tavola "Il Giudizio Universale", compare una figura mostruosa con un corpo che somiglia a quella di un drago ed una testa umana, barbuta e che calza un copricapo che sembra una mitra vescovile.
Sembra che Bosch avesse davvero anticipato i tormenti religiosi che sarebbero venuti.
Basti pensare alle guerre di religione che scoppiarono in Germania, a quanto fece re Cristiano II di Danimarca (di cui parlai nell'articolo, http://italiaemondo.blogspot.com/2009/08/re-cristiano-ii-di-danimarca.html), allo Scisma anglicano, allo Stato teocratico di Ginevra che fu voluto da Calvino, alla "Notte di San Bartolomeo" e a tutto il resto.
Ci furono cristiani contro cristiani.
Certamente, i dipinti di Bosch sono densi di figure inquietanti, come i diavoli, che fanno da contraltare al altre belle e graziose.
Basti guardare "L'Ascesa nell'empireo", in cui gli uomini giusti vengono portati in un tunnel di luce (che rappresenta Dio) da angeli aggraziati.
Quindi, Bosch fu un pittore "veggente", che lesse gli avvenimenti di quei tempi e che li impresse con la pittura.
Fu questa la sua grandezza.
Cordiali saluti.

sabato 8 gennaio 2011

IL BATTESIMO DI CRISTO, UN EVENTO DA CAPIRE

Cari amici ed amiche.

Oggi ricorre il Battesimo di Gesù nella acque del Giordano.
Tra l'altro, qui c'è una bella rappresentazione del pittore Piero della Francesca (1416-17-1492).
Nelle chiese, durante le Messe di oggi, vengono letti i brani del Libro del profeta Isaia (capitolo 42, versetti 1-4, 6-7), del Salmo 28, degli Atti degli Apostoli (capitolo 10, versetti 34-38) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 3, versetti 13-17).
Proprio il brano del Libro del Profeta Isaia fa un riferimento importante a Gesù.
In esso, vi è uno spezzone che dice:
"Ecco il mio servo che io sostengo, il mio diletto in cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità.".
Effettivamente, Gesù non venne sulla Terra in modo dirompente e mostrando solo la sua divinità.
Egli venne e si fece uomo in tutto e per tutto, meno che nel peccato, ovviamente.
In quanto Figlio di Dio (e quindi Dio stesso), egli non può peccare.
Già nell'Epifania, quando i tre Re Magi gli portarono i doni, si intuì ciò.
Gli fu portato l'oro, che è simbolo della regalità. Infatti, le stitpe di Maria, sua madre, e di Giuseppe, il padre putativo, erano discendenti da quella di re Davide.
Gli fu portato anche dell'incenso, che è il simbolo della divinità. L'incenso è un'oleoresina aromatica che viene usata per le cerimonie religiose. Anche in passato aveva questo uso. Tra l'altro ha anche una proprietà antisettica (riconosciuta scientificamente) e quindi si ricollega alla purezza di Dio.
Gli venne portata anche della mirra.
Quest'ultima è una gommaresina aromatica che, nei tempi passati, era usata per le sepolture.
La mirra è il simbolo dell'umanità, in quanto la mortaltà fa parte della natura umana.
Del Battesimo di Gesù parla, ovviamente, il brano del Vangelo di Matteo, in cui vi è uno spezzone che dice:
"In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?". Ma Gesù gli rispose: "Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia". Allora egli lo lasciò fare.":
Ora, qui ci sono due punti importanti.
Il primo è la continuità tra la tradizione dell'Antica Alleanza, quella giudaica, e quella della Nuova Alleanza, quella che verrà sancita di Cristo.
Come già parlai nell'articolo intitolato "Qumran", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/qumran.html, tra gli ebrei antichi vi era l'uso di farsi battezzare nell'acqua.
Infatti, per gli ebrei antichi l'acqua fu un simbolo molto importante, come lo è per gli ebrei dei nostri.
Essa è simbolo di vita ma anche di purificazione.
Al tempo di Giovanni Battista (che tra l'altro è anche Santo Patrono della parrocchia del mio paese, Roncoferraro, in provincia di Mantova) si usava praticare il battesimo per espiazione e purificazione.
Gesù, si pone in continuità con la tradizione giudaica, di cui Giovanni Battista fu il rapppresentante.
Accettando di farsi battezzare, Gesù accettò la sua natura umana, con tutte le sue gioie ed i suoi dolori.
Qui arriviamo al secondo punto.
Così facendo, egli si fece uomo tra gli uomini e si preparò per quello che gli successe in seguito, ossia la morte in croce, che precedette la Resurrezione.
Già dal momento del battesimo nel Giordano, ci sono dei riferimenti a questi avvenimenti futuri.
Uno di questi è proprio l'acqua.
Essa compare anche nel Vangelo secondo Giovanni. Compare nel dialogo che Gesù ebbe con una samaritana (capitolo 4, versetti 5-42) e proprio al momento della crocifissione (capitolo 19). Inoltre, un riferimento è presente anche nell'Apocalisse.
Il riferimento è esplicito.
Morendo sulla croce e risorgendo, Gesù riscattò il genere umano e lo liberò dal Male.
Egli, purificò il genere umano proprio con il suo sangue che uscì con l'acqua dal suo costato trafitto dalla lancia.
Sempre nel brano del Vangelo secondo Matteo, vi è anche lo spezzone che dice:
"Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento.".
Qui si rivela che Gesù, visto da tutti come il "figlio di Giuseppe il falegname", non fu solo un uomo ma che fu anche un Qualcuno che stava molto in alto.
Qui, accanto alla sua natura divina, si rivelo l'umanità di Gesù.
Quindi, Gesù fu vero uomo e vero Dio.
Certamente, egli diede una grande lezione a tutti.
Egli, che era (ed è) Dio, avrebbe potuto scendere sulla Terra e distruggere l'umanità.
Invece, si fece uomo e ne assunse tutte le debolezze.
Tanti uomini di oggi avrebbero qualcosa da imparare da lui
Si fanno vedere buoni e (magari) vanno a Messa alla domenica. Poi, però, sono pronti a fare male al loro prossimo.
Per loro, vale una citazione del filosofo inglese Francesco Bacone (in inglese, Francis Bacon 1561-1626) che disse:
"Un uomo malvagio diventa peggiore quando finge di essere un santo.".
Cito anche l'amico (e lettore fisso di questo blog) William De Generis, del blog http://ishadow2.blogspot.com/, che una volta disse:
"Un santo che si incensa da solo, di sicuro non è un santo".
Certo, queste citazioni valgono anche per me.
Sono una persona anch'io e, come tale, ho commesso degli errori e posso commetterne altri.
Se ho sbagliato, sono disposto a cospargermi il capo di cenere, a "salire sul banco degli imputati" e ad assumermi le responsabilità di tutti gli errori commessi ed anche a scusarmi.
L'uomo, purtroppo, è fallace ed è capace anche di commettere crimini assurdi, come la recente strage accaduta a Tucson (Arizona, USA) in cui un ragazzo di ventidue anni ha iniziato a sparare in un supermercato, uccidendo sei persone e ferendone una decina.
E' rimasta ferita anche la deputata democratica Gabrielle Gifford.
Sono vicino ai cari delle vittime, tra le quali vi è una bambina di 9 anni, e ai feriti.
Sono vicino anche all'onorevole Gifford. Certe cose non hanno colore politico.
Però, l'uomo è capace anche di fare del bene.
Un esempio, mi è stato portato poc'anzi, un link della signora Ida De Vincenzo, un'italiana che vive in Argentina e che è anche una lettrice fissa di questo blog.
La signora De Vincenzo è una pittrice e fa dei dipinti molto belli ma è anche una persona
che ha dimostrato di essere molto sensibile.
Infatti, ha fatto visita all'ospedale neuropsichiatrico di Buenos Aires "J.T. Borda".
Leggete pure il link http://www.litaliano.it/archivio10/dic28.pdf.
Essere cristiani, vuole dire anche questo. Vuole dire tirare fuori il meglio di sé.
Cordiali saluti.








venerdì 7 gennaio 2011

BUON LAVORO, PROFESSOR INTROVIGNE!

Cari amici ed amici ed amiche.

Ho letto l'articolo del quotidiano "La Bussola" che parla del professor Massimo Introvigne che il 05 gennaio scorso è stato nominato come rappresentante OSCE (Organization for Security and Co-operation in Europe) per la lotta alla discriminazione religiosa. Tale nomina è stata data dal Ministro degli Esteri lituano Audronius Azubalis.
Essa è stata caldeggiata anche dal nostro Ministro degli Esteri, onorevole Franco Frattini (che ha rappresentato il Governo), e dalla Santa Sede.
Potete leggere l'articolo integrale, seguendo il link http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-introvigne-rappresentante-osce-per-la-lotta-alla-discriminazione-religiosa-451.htm.
Sicuramente, il professor Introvigne è una figura di altissimo livello professionale e la sua esperienza sarà utile per affrontare certe questioni delicate, non ultima quella dei cristiani perseguitati.
Purtroppo, noi viviamo in un periodo buio in cui la cristianofobia sta crescendo sempre di più.
Con essa, in modo preoccupante, sta crescendo anche l'antisemitismo.
Servono delle figure di altissimo livello e che conoscano sia le dinamiche che ci sono tra religioni e politica e sia quelle nelle religioni stesse ed il professor Introvigne è una di queste.
Al professor Introvigne vanno i miei migliori auguri di buon lavoro.
Chi, come me, crede, preghi anche per lui perché possa svolgere il suo compito nel migliore dei modi.
Cordiali saluti.

BUON LAVORO, ONOREVOLE BOENHER!

Cari amici ed amiche.

Anno nuovo, speaker nuovo!
E' proprio così! L'esponente del Partito Repubblicano John Boenher è il nuovo speaker della Camera dei Rappresentanti del Congresso USA.
Questo ruolo equivale a quello di Presidente della Camera dei Deputati del nostro Parlamento.
Sostituisce l'esponente del Partito Democratico Nancy Pelosi.
Cattolico praticante di sessantun'anni, Boenher è il 61° speaker della Camera dei Rappresentanti.
Dal 1991, rappresenta alla Camera dei Rappresentanti l'8° distretto dell'Ohio che include varie aree agricole e sub-urbane di Cincinnati e parte della città di Dayton.
Da sempre, Boenher è contrario alla riforma della Sanità voluta dal presidente Barack Hussein Obama.
Non ha torto perché, effettivamente, questa riforma potrebbe pesare sulle casse dello Stato americano.
Infatti, come scrissi nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/gli-errori-di-obama.html, gli effetti benefici di questa riforma ci saranno solo nel 2014.
Quindi, per quattro anni, questa riforma non darebbe alcun beneficio e ci potrebbe essere un aumento della spesa pubblica, che in questo periodo di crisi non va bene.
In questi periodi, la spesa pubblica va ridotta e non aumentata.
La gente degli USA lo sa e per questo motivo votò il Partito Repubblicano alle elezioni di Medio Termine.
Cordiali saluti.

giovedì 6 gennaio 2011

150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA, VALE LA PENA DI FESTEGGIARE?

Cari amici ed amiche.

Quest'anno, ricorre il 150° anno dell'Unità d'Italia.
Vale la pena festaggiare?
Io vorrei esprimere un'opinione, riguardo tale questione.
L'unificazione del nostro Paese (che avvenne nel 1861) non fu un fatto negativo in sé.
L'Italia divisa in vari Stati era un'Italia debole.
Il problema vero fu il modo in cui l'unificazione d'Italia avvenne.
Questo deve essere l'oggetto della discussione e per avere una discussione seria non si può solo "ascoltare la campana del vincitore" ma anche "quella del vinto".
E' evidente il fatto che il processo di unificazione del nostro Paese fosse stato pieno di lato oscuri e di aspetti controversi.
Infatti, l'unificazione del nostro Paese avvenne coon un processo forzoso in cui uno Stato italiano, il Regno di Sardegna, decise di fare un vero e proprio attacco contro gli altri Stati italiani che vennero così annessi.
Quando Garibaldi sbarcò a Marsala (11 maggio 1860) fece un vero e proprio atto di conquista.
Quindi, il processo di unificazione fu un'annessione da parte del regno piemontese ai danni degli altri Stati italiani.
La dimostrazione fu lampante.
Infatti, la Costituzione adottata dal nuovo Regno d'Italia fu lo Statuto Albertino.
Non ci fu, quindi, una costituzione unica del nuovo Regno d'Italia.
Inoltre, a comandare il nuovo Stato furono per lo più elementi piemontesi.
Anche il fatto che re Vittorio Emanuele II (1820-1878) avesse conservato la denominazione precedente dimostra che l'unificazione fu, di fatto, un'annessione.
Il Sud Italia venne, di fatto, depredato e fu visto come una terra di conquista che non come una parte del nuovo Regno d'Italia.
La dimostrazione, fu il fatto che prima del 1861, nel Regno delle Due Sicilie c'erano cinque tasse.
Dopo l'unificazione, esse divennero 25.
Fu, quindi, un processo innaturale che scontentò molti, specie al Sud, ove ci furono i fenomeni di disobbedienza come il brigantaggio (di origine popolare) e la mafia (di origine aristocratica) .
Inoltre, anche i "plebisciti", con cui veniva sancito l'ingresso di un territorio nel nuovo Regno d'Italia, erano evidentemente "taroccati".
A Venezia vi è un resoconto di tale "plebiscito" che dice che la stragrande maggioranza del popolo fosse stata favorevole all'annessione al Regno d'Italia.
Ora, nessuno può credere che tutti fossero stati male sotto l'Impero Austro-Ungarico, così come nessuno può credere che tutti fossero stati male sotto il Regno delle Due Sicilie, il Granducato di Toscana e quant'altro.
Fu evidente che vi fosse stata una necessità di fare della propaganda.
Un processo naturale di unificazione di uno Stato fu, ad esempio, quello che avvenne in Germania nel 1834, con lo Zollverein, un'unione doganale.
Si iniziò con questa unione doganale, che servì a ridurre la competizione interna tra gli Stati tedeschi, e si arrivò all'unificazione della Germania.
Questo fu un processo naturale di unficazione di un Paese.
Anche qui in Italia ci sarebbe dovuto essere un processo simile.
Con un processo simile, anche se il re fosse stato Vittorio Emanuele II di Savoia (che si sarebbe dovuto chiamare Vittorio Emanuele I, http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/vittorio-emanuele-ii-non-poteva-essere.html) non ci sarebbero stati problemi.
Invece, ci fu questa vera e propria annessione dei vari Stati italiani da parte del Regno di Sardegna, con una guerra non dichiarata, e tutto quello che avvenne dopo fu il figlio di questo "peccato originale".
Inoltre, ci fu anche un'altra questione, quella della Chiesa.
Il processo di unificazione dell'Italia fu il primo ed unico caso di uno Stato che si creò contro la sua Chiesa.
Quando cadde lo Stato Pontificio e Roma diventò capitale del Regno d'Italia, in Piazza Campo dei Fiori venne eretta una statua di Giordano Bruno e ci furono processioni anticristiane in cui inneggiava a Satana!
Ne parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/magna-charta-libertatum-anche-noi.html.
Nella storia, i grandi Stati si formarono intorno alle Chiese.
Pensiamo all'Impero Romano d'Oriente (Impero Bizantino, 395-1453) che fece della Chiesa una colonna portante.
Pensiamo al Sacro Romano Impero di Carlo Magno (742-814) che ebbe nella Chiesa il suo elemento cardine.
Pensiamo al Regno d'Inghilterra che si unificò intorno alla Chiesa sotto re Alfredo il Grande (849-899) e che fece la sua Costituzione, la "Magna Charta Libertaum", senza prescindere dalla Chiesa.
Pensiamo al Regno di Svezia, in cui il re Gustavo Eriksson Vasa (1496-1560) che costruì il suo Stato intorno alla Chiesa luterana.
Il Regno d'Italia si formò contro la Chiesa ed il cittadino italiano era così diviso tra due poteri contrapposti, il re ed il Papa.
Concludo, dicendo che forse più che festeggiare noi dovremmo riflettere.
Come scrisse anche l'amico Antonio Gomes, nel suo libretto "Sentimenti politici di un ragazzo", forse ci sarebbe da fare un esame di coscienza sulle vicende del XIX secolo.
Certamente, certi errori attuali sono figli di quanto accadde in quegli anni.
Oggi, noi abbiamo un sistema che ha danneggiato il Nord e non aiuta il Sud.
Forse, noi dovremmo rivedere il "concetto di unità", magari con il federalismo che fu proposto anche nel XIX secolo da Carlo Cattaneo (1801-1869).
Forse, le vicende non vanno viste ed analizzate solo con "gli occhi dei vincitori" ma anche con "quelli dei vinti".
Il centralismo è, oramai, fallito e credo che ai cittadini servano nuove risposte.
Spero di contribuire a creare una discussione, un brainstorming utile, per creare una coscienza della nostra realtà, una realtà complessa che è frutto anche di errori passati, a cui oggi siamo chiamati a porre rimedio.
Cordiali saluti.











DA BUENOS AIRES ALLA SICILIA,L'ARTE E LA DEVOZIONE

Cari amici ed amiche.


Prima di incominciare, faccio gli auguri di un Santo Natale sereno ai nostri fratelli ortodossi.
Che la loro devozione, unita alla nostra, possa essere di aiuto per tutti.
La devozione si esprime con le opere, la fede, i gesti e l'arte.
E' proprio così, la devozione si esprime anche tramite l'arte.
In fondo, Dio sta anche in tutte le belle cose.
Molto spesso, l'arte ha la funzione di educare l'uomo anche alla fede ed essa non si trova solo nel fasto delle belle chiese o dei musei ma anche in eventi culturali e nei parchi a tema.
Un esempio mi è stata segnalato dall'amica Silvia Beatriz Quadranti di San Nicolas (Argentina) che mi ha inviato delle foto di un parco a tema realizzato a Buenos Aires che mostra le vicende di Cristo in Terra Santa. Una di quelle foto è qui illustrata.
Esso è un revival di opere molto più antiche, come il Sacro Monte di Varallo Sesia (in Provincia di Vercelli).
Quest'opera fu fatta dal frate francescano Padre Bernardino Caimi (1425-1500) e tratta le vicende della Passione e della Crocifissione di Cristo, fino alla Pasqua.
Essa è raccontata da statue lignee e di terracotta ed è divisa in 45 cappelle sistemate in un percorso che porta alla Chiesa della Madonna del Cuore.
Vi sono raccontate le vicende di Cristo, come anche quelle di San Francesco d'Assisi. Tra angeli, demoni e genti varie, quel frate vissuto tra il XV ed il XVI secolo volle portare la Terra Santa in Piemonte.
Lo stesso si può dire degli autori del parco a tema in Buenos Aires.
Un altro esempio di arte pedagogica e devozionale è il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie che si trova nel Comune di Curtatone, in Provincia di Mantova.
Ne parlai nell'articolo http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/santuario-della-beata-vergine-di-grazie.html.
Le sue statue (che sono ex voto) incutono timore e rispetto, per la sacralità del luogo. Di fronte a questa sacralità, tutti sono eguali e tutti possono aspirare alla Salvezza.
Infatti, in quel luogo coesistono le statue di persone che uccisero altre persone come dei soldati e perfino quella di un boia che popolarmente è ricordato con il nome in dialetto mantovano "Giuanin d'la Masoeula" , che significa "Giovanni della Mazza".
Vi sono statue di persone umili e quella di potenti, tra i quali cito l'imperatore Carlo V d'Asburgo.
Di fronte alla sacralità del luogo tutti possono aspirare alla Salvezza, il giusto come il peccatore, l'umile come il potente.
Anche in Sicilia, vi sono esempi di arte devozionale, che spesso sfociano in leggende.
Una di queste tratta la statua di San Giacomo Maggiore Apostolo che si trova nella Chiesa parrocchiale dell'Assunta di Galati Mamertino, in Provincia di Messina.
Per la cronaca, in quella chiesa si sposarono i miei genitori.
Intorno a quella statua vi è una leggenda che dice che essa fu voluta dai contadini.
Il principe, che secoli fa governava la zona, la concesse ma pose delle condizioni.
La prima fu quella di essere devoti al Santo.
La seconda fu quella di esporre la statua in occasione di calamità naturali.
La terza fu quella di portare il santo per tre volte l'anno in processione per tutto il paese.
All'inizio, la devozione fu grande e le processioni furono partecipate.
Poi, però, la devozione si affievolì e ci fu chi rifiutò di portare la statua in processione, adducendo al suo peso.
Io, che nel 2000 fui a Galati Mamertino e presenziai alla processione, posso confermare.
La statua doveva essere portata da ventiquattro uomini. sei per ogni braccio della portantina.
Tenete conto del fatto che il paese si trova su un colle ed è pieno di viuzze con sali e scendi.
Quindi, servono quasi una cinquantina di uomini per portare quella statua.
Tornando alla storia, un giorno, il sacrestano aprì la chiesa e non trovò la statua.
Chiamò il prete e cominciò a chiedere se fosse stata rubata.
A un certo punto, arrivò una signora che disse di avere visto la statua che aveva vita propria e che camminava. Si stava allontando da Galati Mamertino.
Era arrabbiato con i galatesi che l'avevano abbandonato.
La gente lo implorava e gli chiedeva di fermarsi. Lui andava avanti.
Ad un certo punto arrivò il prete che gli urlò:
"Fermati Giacomo, in nome del Signore Gesù!".
Il Santo si fermò e rimase a Galati Mamertino, ove potrete ammirarlo.
L'arte può essere una testimonianza di fede e può avere una funzione pedagogica.
Ho portato all'attenzione solo alcune delle bellezze di questo tipo ma ve ne sono altre.
Guarda caso, queste testimonianze sono molto presenti in Italia e ove sono gli italiani.
Sarà un caso?
Cordiali saluti.





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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.